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Con Papa Francesco, Athletica Vaticana corre Run Rome The Marathon

Con Papa Francesco, Athletica Vaticana corre Run Rome The MarathonMilano, 15 mar. (askanews) – Oggi, 15 marzo si terrà a Roma la messa del maratoneta, celebrazione che ha un valore altissimo per tutta la comunità sportiva, e domani domenica 16 marzo la Maratona di Roma vorrà far sentire la propria vicinanza a Papa Francesco: pochi minuti prima della partenza, gli organizzatori spegneranno la musica e i festeggiamenti che fino a quel momento coinvolgeranno l’onda di uomini, donne, atleti top runner professionisti e diversamente abili. Circa 30.000 persone.


Saranno 42 bellissimi secondi – un secondo per ogni chilometro di gara – durante i quali ciascuno potrà dedicare un pensiero e un saluto personale al Papa. Sarà un grande abbraccio collettivo a Francesco, vescovo di Roma: un’iniziativa di alto valore simbolico, nella speranza che gli arrivi forte l’abbraccio di tutti i maratoneti al Policlinico Gemelli dove è ricoverato. Lo speaker ufficiale leggerà le parole di Papa Francesco all’Angelus recitato in piazza San Pietro, un anno fa, il 17 marzo 2024: “Accolgo con piacere i partecipanti alla Maratona di Roma, tradizionale festa dello sport e della fraternità. Anche quest’anno, per iniziativa di Athletica Vaticana, numerosi atleti sono coinvolti nelle ‘staffette della solidarietà’ diventando testimoni di condivisione”.


E le parole del Papa all’Angelus del 19 marzo 2023: “Con piacere saluto anche i partecipanti alla Maratona di Roma! Mi congratulo perché, su impulso di “Athletica Vaticana”, fate di questo importante evento sportivo un’occasione di solidarietà in favore dei più poveri”.

ACI Vallelunga e FIA celebrano eccellenza BAT Italia in sicurezza stradale

ACI Vallelunga e FIA celebrano eccellenza BAT Italia in sicurezza stradaleRoma, 14 mar. (askanews) – Presso il Centro di Guida Sicura ACI-SARA di Roma (Vallelunga), si è celebrata una tappa importante nel campo della sicurezza stradale: BAT Italia è la prima azienda in Italia ad essere accreditata con il “FIA Road Safety Index”, un programma internazionale di certificazione che consente alle aziende di ottenere un rating sulla sicurezza stradale e di misurarne l’impatto nella società.


Attraverso il FIA Road Safety Index le aziende possono dimostrare, in risposta alle recenti raccomandazioni internazionali sulla sicurezza stradale, come stanno controllando l’impatto sulla sicurezza stradale nelle loro attività legate al trasporto. Identificando aree di miglioramento continuo. Progettato sulla base di un impegno a lungo termine. La metodologia del FIA Road Safety Index offre un approccio sistematico per identificare, misurare e migliorare l’impronta sulla sicurezza nella loro catena produttiva. “Il settore privato ha interessanti opportunità di facilitare l’introduzione di alti standard di sicurezza, per proteggere non solo i propri dipendenti, ma anche le comunità locali dove le aziende operano. Eventi come quello promosso da ACI Vallelunga oggi nel dare visibilità all’esperienza di BAT Italia, la prima azienda italiana a raggiungere a massimo punteggio del FIA Road Safety Index, sono fondamentale per riconoscere pratiche virtuose e trasparenti nel mondo privato. Ci auguriamo che il FIA Road Safety Index possa aiutare progressivamente a costruire una cultura della sicurezza stradale, unico modo per diminuire l’incidentalità stradale in modo strutturale e permanente”. È quato affermato da Luca Pascotto, responsabile sicurezza stradale, FIA.


“BAT Italia pone da sempre le sue persone al centro della propria strategia aziendale, promuovendo un ambiente di lavoro sicuro e adottando numerose iniziative a supporto del benessere di ciascun dipendente. In questa ottica, consapevoli della responsabilità derivante da un parco auto che vede oltre 250 dei dipendenti utilizzare vetture aziendali, BAT Italia ha reso obbligatoria la partecipazione a corsi sulla sicurezza stradale, un passo fondamentale per garantire una mobilità sicura e sostenibile in linea con i valori dell’azienda. Questo percorso di impegno e responsabilità ha raggiunto un nuovo apice con il recente riconoscimento della FIA: il fatto di essere la prima azienda italiana ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione FIA Road Safety Index con il punteggio massimo in tutte le categorie valutate è la convalida dell’efficacia e validità del percorso intrapreso, che si distingue per la sua peculiarità nel panorama nazionale. Questo riconoscimento ci sprona a proseguire con rinnovato impegno nel nostro percorso di attenzione e cura verso le nostre persone e la loro sicurezza”, ha dichiarato Greta Autieri, Head of Talent, Culture & Inclusion BAT Italia. “Siamo orgogliosi di aver ospitato oggi questa celebrazione, che segna un passo significativo per BAT Italia, ma anche per il nostro Paese, nel riconoscere l’importanza della sicurezza stradale. La certificazione FIA Road Safety Index è un esempio concreto di come il settore privato possa impegnarsi nella costruzione di un ambiente più sicuro per tutti. Siamo felici di vedere un’azienda come BAT Italia impegnarsi in questo percorso e di contribuire a diffondere questa cultura”, ha sottolineato inoltre Alfredo Scala, Direttore Generale ACI Vallelunga.


Alla cerimonia hanno partecipato numerose aziende di spicco, tra cui Abbott, IVS Italia, Thales Alenia, We Build Group, BloomFleet SpA, Gruppo API IP, Lux Vide, Philipp Morris Italia Srl, Honda Motor Europe Ltd., FareImpresaRoma, Associazione Guida Sicura Italia, oltre alla Polizia di Stato. Al termine della celebrazione, i partecipanti hanno preso parte a delle esperienze di guida sicura, con tutti gli spostamenti nelle aree di guida effettuati grazie alla navetta elettrica Tecnobus.

Schlein riunisce i suoi: cresce spinta per congresso Pd

Schlein riunisce i suoi: cresce spinta per congresso PdRoma, 14 mar. (askanews) – Elly Schlein prepara il “chiarimento politico” annunciato ieri, la segretaria – secondo quanto apprende Askanews – riunisce i suoi al Nazareno per decidere come ripartire dopo la spaccatura del Pd mercoledì scorso al Parlamento europeo, con la minoranza che ha disatteso la linea indicata su difesa Ue e armi.


Nel quartier generale democratico dall’ora di pranzo è in corso una riunione tra la leader del partito e gli esponenti della sua maggioranza in segreteria e ai capigruppo parlamentari (alcuni collegati online) per decidere come reagire a quello che è stato considerato uno vero e proprio attacco alla segretaria. Diverse le ipotesi sul tavolo: dal congresso anticipato, sostenuto da molti, allo stop della gestione unitaria, fino alla consultzione degli iscritti sulla politica estera.


(segue)

Ue, Meloni ancora in forse a call “volenterosi”, irritata caso Delmastro

Ue, Meloni ancora in forse a call “volenterosi”, irritata caso DelmastroRoma, 14 mar. (askanews) – “La riflessione è ancora in corso”. Così, ancora questa sera, dallo staff di Giorgia Meloni viene risposto a chi chiede se la premier abbia deciso di partecipare alla riunione in videoconferenza convocata per domani mattina dal primo ministro britannico Keir Starmer.


Il dubbio, come veniva spiegato nei giorni scorsi, riguarda l’agenda del summit: se si parla di difesa europea in senso ampio parteciperà, se invece l’unico tema sarà l’organizzazione di una eventuale forza europea da inviare in Ucraina – a cui è contraria – si sfilerà. Del resto, su quest’ultimo dossier, al vertice militare di Parigi di martedì scorso l’Italia è stata rappresentata dal generale Luciano Portolano, ma solo nella veste di “osservatore”. Alla fine però, è la sensazione che si percepisce, la presidente del Consiglio potrebbe collegarsi, non foss’altro che per restare agganciata al treno franco-britannico pur ribadendo la convizione che una forza di peace-keeping europea, senza la bandiera Onu, sarebbe la soluzione “più complessa e meno efficace”. Le diplomazie sono ancora al lavoro per cercare una convergenza sull’ordine del giorno in cui – secondo quanto si apprende da fonti di governo – sarebbero state accolte alcune richieste italiane. Questa mattina Meloni è stata in visita a Torino, prima agli Special Olympics Winter Games (kermesse riservata ad atleti con disabilità intellettive) poi alla Argotec, azienda italiana attiva nel settore dell’aerospazio. “Penso in grande per l’Italia”, ma per raggiungere gli obiettivi “non ci sono scorciatoie, bisogna fare tutto il percorso”, ha detto ai dipendenti la premier. Che a distanza ha seguito l’evolversi della situazione del maltempo in Toscana ed Emilia-Romagna – assicurando “ogni supporto necessario” – e, con una certa irritazione, il nuovo caso Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia, in un colloquio riportato da ‘Il Foglio’, ha sollevato dei dubbi sulla riforma del sistema giudiziario, in particolare definendo un “errore strategico” il doppio Csm. Dichiarazioni poi precisate, anche se il quotidiano ha confermato pubblicando l’audio. La “batteria” di Fdi si è mobilitata con l’invio di dichiarazioni a sostegno di Delmastro, mentre le opposizioni, Pd in testa, ne chiedono le dimissioni. Sulla vicenda la premier non si è espressa, ma chi ci ha parlato ha rilevato la sua irritazione per un nuovo ‘scivolone’ che mina l’immagine di coesione della maggioranza, in questi giorni già messa a dura prova dalle posizioni della Lega sulla guerra in Ucraina e sul piano “ReArm Europe” della Commissione europea.


Su questo, dopo il “franco” confronto di ieri con il ministro Giorgetti, il governo è al lavoro per cercare di arrivare a una risoluzione unitaria di maggioranza martedì al Senato, dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo.

Situazione stabile per il Papa, si diradano le comunicazioni

Situazione stabile per il Papa, si diradano le comunicazioniRoma, 14 mar. (askanews) – La salute del Papa è stabile e quindi d’ora in poi le comunicazioni sulla sua situazione clinica si diraderanno.


A partire dal bollettino di questa sera che, a differenza di quanto annunciato, non c’è stato. Un fatto, questo, “positivo” perchè certifica “la stabilità” del quadro clinico del pontefice ad un mese dal suo ricovero. A renderlo noto la Sala stampa della Santa sede che ha anche fatto sapere che gli stessi bollettini saranno diradati e non più diffusi ogni due gorni e non ci saranno più comunicazioni mattutine su come il Papa ha passato la notte nella sua stanza dell’Ospedale Gemelli, in cui è ricoverato dal 14 febbraio scorso. Una situazione, anche questa informativa, che viene interpretata in Vaticano come “positiva” perchè racconta un quadro clinico che sembra ormai avviato alla stabilizzazione anche se, sui tempi di dimissione del Pontefice non si fanno date e “la sua uscita non è ancora in programma”. “Si tratta certamente, comunque, di tempi lunghi vista anche la risposta che deve dare una persona di 88 anni”, si fa notare.

Difesa Ue, Fitto: da Commissione von der Leyen risposte all’altezza

Difesa Ue, Fitto: da Commissione von der Leyen risposte all’altezzaRoma, 14 mar. (askanews) – “Ci vuole una nuova consapevolezza rispetto allo scenario che viviamo, che è cambiato, e quindi c’è bisogno di avere risposte all’altezza. A me sembra che la Commissione europea lo stia facendo e lo stia facendo bene. In questi primi 100 giorni credo l’abbia fatto anche in modo molto efficace”. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto a margine della presentazione, all’università Luiss, del libro “Governare le fragilità” di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella.


“Io colgo una consapevolezza e un approccio nel lavoro che la Commissione ha messo in campo, anche di sistema, che si ricollega a quello che da qui ai prossimi giorni sarà affrontato sul fronte della Difesa – ha spiegato più in dettaglio Fitto nel corso del suo intervento – ed è collegato anche a una organizzazione diversa della Commissione europea. Avere per la prima volta un commissario per la difesa e avere per la prima volta un commissario per la semplificazione – ha sottolineato Fitto – penso che rappresenti anche un messaggio chiaro che l’Europa mette in campo su due tematiche fondamentali” per l’Unione.

Ex Ilva, verso uno slittamento per scelta dell’offerta d’acquisto

Ex Ilva, verso uno slittamento per scelta dell’offerta d’acquistoRoma, 14 mar. (askanews) – Servirebbe ancora qualche giorno per l’individuazione della migliore offerta per l’acquisto degli stabilimenti dell’ex Ilva. Il termine di oggi, 14 marzo, indicato anche dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ai sindacati, per la scelta dell’offerta tra le tre pervenute, potrebbe slittare alla prossima settimana (almeno per l’ufficializzazione delle decisione). Fino alla mezzanotte di oggi, infatti, le aziende potrebbero presentare rilanci e aggiornamenti ci sarebbero stati anche nelle ultime ore. I commissari avrebbero quindi bisogno di un surplus di tempo per esaminare nel dettaglio la documentazione pervenuta.


Sul tavolo le offerte per l’acquisto dell’intero complesso degli stabilimenti dell’ex Ilva presentate dai tre colossi nella produzione dell’acciaio: la società dell’Azerbaijan Baku Steel Company, l’indiana Jindal e Bedrock Industries che fa capo ad un fondo statunitense. Le prime due, al momento, sarebbero quelle ritenute più accreditate per investimenti proposti, garanzie occupazionali e piano di sostenibilità. Con Baku in pole position. Ma valutazioni diverse sono sempre possibili. Perderebbe quota, a quanto si apprende, l’ipotesi della cordata mista Baku-Jindal, che presenterebbe criticità operative. Il governo sta anche lavorando alla norma che permetterebbe il mantenimento della partecipazione pubblica in quota di minoranza nella nuova compagine societaria, una richiesta questa sostenuta dai sindacati che vedono nel coinvolgimento dello Stato una garanzia per l’occupazione e il processo di decarbonizzazione. Si tratterebbe di una partecipazione molto inferiore al 38% che Invitalia detiene in Acciaierie. Ma anche questo passaggio dipenderà dall’offerta che sarà selezionata.

Difesa Ue, Gentiloni: RearmEu è primo importantissimo passo

Difesa Ue, Gentiloni: RearmEu è primo importantissimo passoRoma, 14 mar. (askanews) – Sul piano RearmEu proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen “siamo nell’ambito di un primo passo che è stato però importantissimo, ha rotto un tabù, che era quello di dare un finanziamento comune” per la difesa europea, tant’è che “attualmente l’agenzia di difesa europea ha in dotazione 2,5 miliardi e ora si passa a 150 miliardi”. Lo ha detto l’ex premier ed ex commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni intervenendo, all’università Luiss, alla presentazione del libro “Governare le fragilità” di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella.


Secondo Gentiloni, però, è essenziale procedere, così come successo con la vicenda Covid, con un fondo di Grants, “che sarebbe un incentivo ancora maggiore, per i paesi membri, per andare verso una difesa comune, più incoraggiante che non solo i prestiti”.

Intelligenza del mare per Padiglione Italia in Biennale Architettura

Intelligenza del mare per Padiglione Italia in Biennale ArchitetturaMilano, 14 mar. (askanews) – Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, alle Tese delle Vergini dell’Arsenale a Venezia, le riflessioni architettoniche, scientifiche e culturali sul mare saranno le protagoniste di “Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare”, titolo del progetto espositivo del Padiglione Italia alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Guendalina Salimei.


La partecipazione italiana è dedicata a un Mediterraneo allargato ai vicini oceani: la centralità del rapporto strutturale tra l’acqua e la terra, tra naturale e artificiale, tra infrastruttura e paesaggio, tra città e costa, incide sull’identità del Paese e sui delicati equilibri tra ambiente, uomo, cultura ed economia che devono essere sia tutelati nella loro integrità, sia ri-progettati per quell’imprescindibile adattamento a un futuro pervaso da nuove pressanti esigenze. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio. “Il mare: è questa da sempre la proiezione naturale dell’Italia, sin dai primordi della civiltà prima che i coloni greci approdassero sulle nostre coste per costruire le loro città. Un carattere geografico che ci ha sempre contraddistinto, e che a Venezia, massima espressione di sapienza e bellezza, ha trovato la propria sintesi. Giusto quindi che il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2025 rifletta sul nostro rapporto con il mare: ripensare e progettare in modo sostenibile le nostre coste, tenendo conto di sfide globali e urgenti, è la chiave del futuro della Nazione”, ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli.


“L’Italia – ha aggiunto il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco – è al centro del Mediterraneo, bagnata e benedetta da tre diverse acque, sino a poco più di un secolo e mezzo fa nel suo destino c’era ancora il mare. Abbiamo dimenticato di avere il Mediterraneo intorno, immaginandoci e assimilandoci, come collettività, a esperienze forse virtuose, efficienti, produttive, ma senza mare. In cui è difficile identificarsi nel senso più profondo, perché non sono le nostre radici e i nostri paesaggi. Ribaltare la prospettiva, guardando l’Italia dall’acqua, e non l’acqua dall’Italia, è un esercizio che Guendalina Salimei ci invita a fare, immersi in onde virtuali a osservare le proposte che vengono dal mare, per il mare. Un luogo, Il Mediterraneo. Una Soluzione, Il Mediterraneo”. “In linea con il tema della 19esima Mostra Internazionale di Architettura – ha spiegato la curatrice Salimei – condividiamo l’idea che sia possibile mettere in gioco molteplici forme di intelligenza coordinate tra loro nell’elaborazione di nuove strategie che possano salvare le coste italiane e dei paesi che si siano messi all’ascolto dei messaggi del Padiglione Italia. L’Architettura, come disciplina sistemica, è chiamata in causa per elaborare visioni del mondo e, proprio per la sua indiscutibile capacità di comprendere le relazioni tra le parti, e tra le parti e il tutto, deve scendere in prima linea per poter mettere in campo energie cariche di creatività ed empatia. Per far questo è necessario riferirsi ai deep data, ovvero a quell’insieme di conoscenze approfondite e specifiche – spesso nascoste o poco note – generate da individui diversi, che possono fornire punti di vista e soluzioni inedite capaci di aprire a un dibattito proiettato verso azioni future”. La mostra accoglierà gli elaborati di singoli e gruppi, sia affermati sia emergenti, innescando un confronto intergenerazionale, interculturale e senza distinzioni di genere in cui passato e presente verranno accomunati, coinvolgendo progettisti, studiosi e operatori della cultura – ma anche giovani, poeti, artisti, enti di ricerca e del terzo settore – nel ripensamento del rapporto tra terra e mare, con l’esposizione sia di progetti di riqualificazione realizzati, sia di contributi prodotti ad hoc tramite l’uso di metodi multidisciplinari e multimodali, sia degli esiti di ricerche istituzionali e accademiche.


L’ascolto di voci differenti, accolte secondo uno spirito inclusivo di persone, idee e mezzi espressivi, mira a stimolare il risveglio di una intelligenza collettiva capace di innescare un rinnovamento che parte dalle coste italiane per espandersi a livello globale. Spesso negate, abbrutite e abusate, le nostre coste sono in realtà luogo di incontro tra ecosistemi, culture, attività e religioni diverse, in cui l’azione umana sa e deve esprimersi anche con poesia e rispetto. Un rapporto così viscerale che proprio a Venezia aveva trovato il suo simbolismo più alto con il rito dello sposalizio del mare, celebrato ogni anno dal Doge a bordo del Bucintoro all’imboccatura del porto di San Niccolò al Lido, dove, dopo aver versato un vaso d’acqua santa, gettava tra i flutti l’anello benedetto dal Patriarca pronunciando le parole “Desponsamus te, mare nostrum, in signum veri perpetuique dominii” (Ti sposiamo, mare nostro, come segno di vero e perpetuo dominio). Le tematiche su cui siamo chiamati a riflettere derivano dalla necessità di garantire una gestione sostenibile e una valorizzazione ambientale e culturale delle aree costiere e portuali, fondamentale per la resilienza dei territori, la conservazione del patrimonio naturale e, in generale, un dialogo più equilibrato tra terra e mare. Tra le tematiche, alcune emergono con più urgenza: ripensare le cesure, determinate da aree portuali, strade litoranee, insediamenti turistici e strutture abusive che interrompono la continuità sia tra città e mare sia tra ecosistemi naturali; reinterpretare i dispositivi di soglia, elementi di transizione tra terra e mare come dighe, moli, frangiflutti e barriere costiere, fari, piattaforme artificiali; riscrivere i waterfront come processo di rigenerazione urbana che può trasformare le aree costiere, urbane e non, in luoghi vivibili, accessibili e sostenibili; ripensare le infrastrutture ricettive e portuali per adattarsi ai cambiamenti climatici riducendo il rischio di dissesti idrogeologici e l’impatto sull’ecosistema naturale; riconvertire l’archeologia industriale, portuale e produttiva, abbandonata lungo le coste; riscoprire il patrimonio sommerso, naturale e archeologico; ridefinire le strategie di tutela attiva del patrimonio ambientale.


Il Padiglione Italia, per tutta la durata della mostra, sarà accompagnato da un Programma Pubblico intitolato Il mare dell’intelligenza. Dialoghi, articolato in numerosi appuntamenti – seminari, conferenze, laboratori, workshop – organizzati in luoghi cari alla cultura veneziana e internazionale, che saranno comunicati nel dettaglio prossimamente. Il progetto Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare è illustrato da un catalogo edito da Electa che contiene le riflessioni di cultori della materia, i contributi selezionati a seguito della Call for visions and projects, i saggi fotografici, le incursioni artistiche, gli esiti della ricerca e altre suggestioni culturali e progettuali.

M5S, verso voto iscritti sulle regole: terzo mandato non per tutti

M5S, verso voto iscritti sulle regole: terzo mandato non per tuttiRoma, 14 mar. (askanews) – Reduce dalle barricate (simboliche) a Strasburgo contro i progetti europei di riarmo, fermo nel suo no alla manifestazione “europeista” di sabato 15 marzo, impegnato a costruire la manifestazione del Movimento 5 stelle contro la guerra e contro il carovita e il caro-bollette, Giuseppe Conte in questi giorni, è al lavoro anche sul fronte interno. “Stanno arrivando”, giura un deputato stellato in genere bene informato, a proposito delle molto attese regole in materia di limiti ai mandati elettivi nelle istituzioni. Conte “è pronto, a breve il nuovo codice etico sarà sottoposto al voto degli iscritti”, senza altri passaggi intermedi negli organismi dirigenti.


Breve riassunto delle puntate precedenti: il “processo costituente” avviato dall’ex premier dopo il tonfo elettorale delle europee (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione nazionale) si è concluso a dicembre con il secondo voto on line della base sul nuovo statuto e con l’eliminazione del ruolo del garante, fino a quel momento rivestito dal fondatore Beppe Grillo. Alcune delle questioni sottoposte al giudizio degli iscritti, tuttavia, non comportavano una modifica automatica delle norme interne. Fra queste, appunto, il superamento del limite, contenuto nel codice etico, dei due mandati nelle istituzioni: un freno alla promozione dei “migliori” o quantomeno dei più esperti e più noti fra gli esponenti stellati; e quindi, secondo l’opinione ormai maggioritaria nel Movimento, un danno alla forza elettorale delle liste a 5 stelle e alla loro capacità di azione politica. Le prime idee che Conte aveva sottoposto ai suoi a gennaio, nel corso delle riunioni con i gruppi parlamentari e con il Consiglio nazionale, tuttavia, non avevano ottenuto un’accoglienza festosa dai suoi. Troppe le aspettative di parlamentari in cerca di conferma e di ex parlamentari in cerca di nuove avventure istituzionali, aspettative spesso inevitabilmente contrapposte, “uno scontro naturale, senza astio, ma di tutti contro tutti”, secondo la disincantata ma rigorosamente anonima lettura di un alto dirigente dei 5 stelle. In molti si attendevano, dopo il largo pronunciamento degli iscritti, che il limite dei due mandati sarebbe stato semplicemente cancellato, e di conseguenza che si sarebbe formata una lunga fila per rimanere in Parlamento (o tornarci, per chi ha fatto le due legislature precedenti ed è adesso in “pausa”).


Conte però ha sempre tenuto duro e ha giurato di non lasciare spazio a un “liberi tutti” a suo giudizio incompatibile con l’ispirazione originaria del M5S, contraria alla politica come mestiere. Nelle scorse settimane ha sottoposto dei testi al comitato di garanzia, composto dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, dall’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, in passato tra le figure più vicine a Grillo e la cui permanenza nel Movimento è considerata ancora in bilico, e dall’ex parlamentare Laura Bottici. Il trio gli ha fatto pervenire delle osservazioni, e Conte, che pure nella sua vita precedente faceva l’avvocato e il docente universitario di diritto, ha preso ancora tempo per confrontarsi con i suoi consiglieri più fidati. Quale sarà il punto di approdo? In sostanza, raccontano alcuni eletti nei corridoi del Parlamento, i punti cardine delle nuove norme da sottoporre all’approvazione degli iscritti in una nuova consultazione on line, sono i seguenti: rimane in vigore il divieto dei tre mandati nella stessa istituzione, mentre si potranno fare due mandati parlamentari e uno regionale, o comunale (la deroga venne fatta già in era Grillo per la sindaca Raggi con il cosiddetto “mandato zero” nel consiglio comunale). E naturalmente viceversa: due in Regione uno in Parlamento, ad esempio. Questa regola sbloccherà la probabile candidatura alla presidenza della Regione Campania di un 5 stelle in quota centrosinistra: si è molto parlato di Fico ma il tam tam interno considera in lieve vantaggio l’attuale vicepresidente della Camera Sergio Costa.


In ogni caso, Conte si terrà le mani libere (o l’ultima parola) sulle candidature, attraverso il meccanismo delle deroghe: per superare i limiti citati, infatti, servirà l’approvazione del presidente, o quantomeno sarà lui a indicare per quali personalità interne si potrà chiedere agli iscritti o agli organismi dirigenti di derogare ai limiti. “Anche perché – fa notare un parlamentare M5S di lungo corso – se faremo un accordo di coalizione, nei collegi, dove ci devono votare anche gli elettori di altri partiti, chi possiamo mettere, l’ultimo arrivato o un ex ministro?” Ma l’accordo di coalizione a ipotetiche elezioni politiche future, come testimoniano le repliche piccate di qualche esponente Pd alla battuta di Conte sul partito che si è dimostrato “troppo plurale” nel recente voto a Strasburgo sul riarmo europeo, resta tutto da costruire.