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Fmi conferma crescita Italia 2024 a +0,7% ma taglia 2025 a +0,7%

Fmi conferma crescita Italia 2024 a +0,7% ma taglia 2025 a +0,7%Roma, 16 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato la previsione di crescita del Pil dello 0,7% su quest’anno per l’Italia, in rallentamento dopo il più 0,9% del 2023, mentre ha rivisto al ribasso per 0,4 punti percentuali la stima di crescita sul 2025, ora a sua volta indicata al più 0,7%. I dati sono contenuti nell’ultima edizione del World Economic Outlook, pubblicata mentre sono in corso le assemblee primaverili dell’istituzione.


L’Italia, secondo queste stime, risulterebbe il Paese con il minor tasso di crescita economica tra le grandi economie dell’area euro nel 2025, mentre quest’anno il livello più basso sarebbe lo 0,2% della Germania, peraltro dopo una recessione dello 0,3% nel 2023. Sempre per l’Italia il Fmi prevede una inflazione che quest’anno sarà drasticamente ridimensionata, all’1,7% dopo il 5,9% del 2023, mentre nel 2025 dovrebbe leggermente risalire al 2%.


L’istituzione di Washington si attende che nella penisola la disoccupazione risalga leggermente al 7,8% quest’anno, dal 7,7% del 2023, e poi all’8% nel 2025. Migliora infine il saldo degli scambi italiani con l’estero, il surplus di partite correnti è atteso allo 0,8% del Pil quest’anno, a fronte dello 0,2% del 2023, e all’1,3% del Pil nel 2025. (fonte immagine: International Monetary Fund).

Cannes, l’Italia alla Quinzaine Des Cinéastes con “The Falling Sky”

Cannes, l’Italia alla Quinzaine Des Cinéastes con “The Falling Sky”Roma, 16 apr. (askanews) – Selezionato a Cannes, alla Quinzaine Des Cinéastes, “The Falling Sky” – attraverso la potente testimonianza di Davi Kopenawa, sciamano e leader del popolo amazzonico Yanomami – è il racconto del rituale funebre misterico “Reahu”, una cerimonia magica di evocazione che mobilita la comunità in uno sforzo collettivo per sorreggere il cielo e impedire che cada a causa dei comportamenti dei nape, i bianchi, e del mondo cosiddetto civilizzato.


Attraverso questa sorta di rito iniziatico, lo spettatore scopre la bellezza della cosmologia Yanomami e la forza della loro visione geopolitica che invita a guardare lontano. Il film è diretto da Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha, liberamente ispirato all’omonimo libro dello sciamano Yanomami Davi Kopenawa e dell’antropologo francese Bruce Albert, nato da una relazione trentennale tra i due. The Falling Sky è prodotto da Brasile e Italia, una co-produzione Aruac Filmes, Hutukara Yanomami Association, Stemal Entertainment con Rai Cinema, in collaborazione con Le Film D’Ici, prodotto dagli stessi registi e da Donatella Palermo.


In Brasile, attualmente vivono circa 30.000 persone in oltre 300 comunità, che stanno affrontando una grave crisi umanitaria causata da una massiccia invasione di minatori alla ricerca di minerali, principalmente oro e cassiterite. Negli ultimi anni, il numero degli invasori ha raggiunto circa 20.000 persone, favorendo la violenza, la contaminazione dell’acqua e del pesce da mercurio, la deforestazione e numerose malattie tra gli Yanomami. Il 10 aprile, Davi Kopenawa, lo sciamano e portavoce del popolo Yanomami ha incontrato in Italia Papa Francesco. “Ogni volta che parlo di quello che l’uomo bianco sta causando al nostro popolo e all’intera umanità sempre più persone si uniscono alla mia battaglia”.


Eryk Rocha si è formato alla Scuola di San Antonio de Los Baños a Cuba. Regista, produttore, montatore e direttore della fotografia, con The Falling Sky, suo decimo film, è alla sua terza partecipazione al Festival di Cannes, dove con il film Cinema Novo (2016), ha vinto il premio L’Oeil d’Or. I suoi lavori hanno partecipato ai maggiori festival cinematografici del mondo come Cannes, Venezia, Locarno, Visions du Réel, Idfa, CPH: DOX, Telluride, BFI di Londra, Sundance, New Directors MoMa di New York, Festival di Rio, Visions du Réel, raccogliendo moltissimi e prestigiosi riconoscimenti. Tra i suoi titoli: Rocha Que Voa (Pietre nel cielo), Quimera, Transeunte, Jards, Campo De Jogo, Breve Miragem De Sol (Burning Night), Edna. Gabriela Carneiro da Cunha è un’artista brasiliana, performer, regista, e attivista artistica ambientale. È ideatrice del Margins Project – On Rivers, Buiúnas and Fireflies, un progetto artistico basato sull’ascolto dei fiumi brasiliani in situazioni di catastrofe, da cui sono già nati numerosi spettacoli teatrali (presentati in importanti festival europei come Wiener Festwochen, Festival D’automne à Paris, International Summer – Festival Kampnagel Hamburg, Baltic Circle, Holland Festival, Théâtre Vidy-Lausanne, Center Georges Pompidou), film, dibattiti, workshop e la rete Buiunas – una rete tra donne, fiumi e arte. Nel cinema, lavora al fianco di Eryk Rocha per Edna e per i cortometraggi Mãri hi – The Tree of Dream, Yuri u xëatima thë – Fishing with Timbó e Thuë pihi kuuwi – A Woman Thinking, diretti da registi yanomami, presentati nei più importanti festival del mondo tra cui Rio e Venezia.

Draghi: proporrò alla Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisogno

Draghi: proporrò alla Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisognoBruxelles, 16 apr. (askanews) – “La nostra risposta” alle sfide della competitività economica internazionale “è stata limitata perché la nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e i nostri finanziamenti sono progettati per ‘il mondo di ieri’: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, prima del ritorno della rivalità tra grandi potenze. Ma abbiamo bisogno di un’Ue adatta al mondo di oggi e di domani. E quindi quello che propongo nella relazione che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale, perché è ciò di cui abbiamo bisogno”.


Lo ha sottolineato oggi a La Hulpe, vicino a Bruxelles, l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce Mario Draghi, durante un intervento alla Conferenza di alto livello sul “Pilastro europeo dei diritti sociali” organizzata dalla presidenza belga di turnoádel Consiglio Ue. Draghi ha presentato a grandi linee la “filosofia della progettazione” del su rapporto sulla competitività europea, che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen gli ha chiesto di elaborare, e che presenterà al Consiglio europeo subito dopo le elezioni di giugno. “Ripristinare la nostra competitività non è qualcosa che possiamo raggiungere da soli, o battendoci gli uni contro gli altri, ma dovremo agire come Unione europea in un modo mai fatto prima. I nostri rivali – ha rilevato ancora Draghi – sono avanti a noi perché possono agire come un unico paese con un’unica strategia, dietro cui allineare tutti gli strumenti e le politiche necessarie. Se vogliamo raggiungerli, avremo bisogno di un rinnovato partenariato tra gli Stati membri, di una ridefinizione della nostra Unione – ha concluso – che non sia meno ambiziosa di quella che fecero i Padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio”.

Draghi: proporrò all’Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisogno

Draghi: proporrò all’Ue il cambio radicale di cui abbiamo bisognoBruxelles, 16 apr. (askanews) – “La nostra risposta” alle sfide della competitività economica internazionale “è stata limitata perché la nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e i nostri finanziamenti sono progettati per ‘il mondo di ieri’: pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, prima del ritorno della rivalità tra grandi potenze. Ma abbiamo bisogno di un’Ue adatta al mondo di oggi e di domani. E quindi quello che propongo nella relazione che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale, perché è ciò di cui abbiamo bisogno”.


Lo ha sottolineato oggi a La Hulpe, vicino a Bruxelles, l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce Mario Draghi, durante un intervento alla Conferenza di alto livello sul “Pilastro europeo dei diritti sociali” organizzata dalla presidenza belga di turno del Consiglio Ue. Draghi ha presentato a grandi linee la “filosofia della progettazione” del su rapporto sulla competitività europea, che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen gli ha chiesto di elaborare, e che presenterà al Consiglio europeo subito dopo le elezioni di giugno. “Ripristinare la nostra competitività non è qualcosa che possiamo raggiungere da soli, o battendoci gli uni contro gli altri, ma dovremo agire come Unione europea in un modo mai fatto prima. I nostri rivali – ha rilevato ancora Draghi – sono avanti a noi perché possono agire come un unico paese con un’unica strategia, dietro cui allineare tutti gli strumenti e le politiche necessarie. Se vogliamo raggiungerli, avremo bisogno di un rinnovato partenariato tra gli Stati membri, di una ridefinizione della nostra Unione – ha concluso – che non sia meno ambiziosa di quella che fecero i Padri fondatori 70 anni fa con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio”.

Al Teatro Greco di Siracusa la 59a stagione di rappresentazioni classiche

Al Teatro Greco di Siracusa la 59a stagione di rappresentazioni classicheRoma, 16 apr. (askanews) – Tre rappresentazioni classiche, il ritorno di Giuliano Peparini e, per la prima volta al Teatro Greco di Siracusa, il Gala Roberto Bolle and Friends. L’INDA celebra i 110 anni dalla prima rappresentazione classica, l’Agamennone di Eschilo allestito il 16 aprile del 1914, con cinque grandi appuntamenti, portando in scena anche quest’anno registi, attori e artisti di fama internazionale. E da quest’anno, per consentire al pubblico di spettatori internazionali di seguire gli spettacoli, l’INDA introdurrà un nuovo dispositivo che grazie all’intelligenza artificiale permetterà attraverso un auricolare di seguire lo spettacolo in traduzione simultanea nella propria lingua.


La 59a Stagione di spettacoli classici debutterà il 10 maggio con la prima dell’Aiace di Sofocle per la regia di Luca Micheletti, nella traduzione di Walter Lapini. Micheletti, oltre a dirigere lo spettacolo interpreterà il ruolo di Aiace; nel cast figurano Roberto Latini (Atena /Messaggero), Daniele Salvo (Odisseo), Diana Manea (Tecmessa), Tommaso Cardarelli (Teucro), Michele Nani (Menelao), Edoardo Siravo (Agamennone), Lidia Carew (Ate/Thanatos), Giorgio Bongiovanni, Lorenzo Grilli, Mino Manni, Francesco Martucci (Corifei); Giovanni Accardi, Gaetano Aiello, Ottavio Cannizzaro, Pasquale Conticelli, Giovanni Dragano, Raffaele Ficiur, Gianni Giuga, Paolo Leonardi, Marcello Mancini, Marcello Zinzani (Coreuti). Nell’allestimento di Micheletti anche Francesco Angelico, Christian Barraco, Cecilia Costanzo (violoncelli); Giovanni Caruso (percussioni) e Giuseppina Vergine (arpa). “Tragedia dell’orrore e della follia – sono le parole di Micheletti -, Aiace è anche una potente meditazione sulla condizione dell’uomo in lotta con il proprio destino, incerto e spesso insensato”. Il testo di Sofocle sarà messo in scena al Teatro Greco di Siracusa per la quarta volta dopo gli allestimenti del 1939, 1988 e 2010. Sabato 11 maggio seguirà il debutto di Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide diretto del regista scozzese Paul Curran nella traduzione dal greco di Nicola Crocetti. Alessandra Salamida sarà Fedra, mentre Riccardo Livermore interpreterà Ippolito; il cast è composto da Ilaria Genatiempo (Afrodite), Sergio Mancinelli (un Servo), Gaia Aprea (Nutrice), Alessandro Albertin (Teseo), Marcello Gravina (Messaggero), Giovanna Di Rauso (Artemide), Simonetta Cartia, Elena Polic Greco, Giada Lorusso, Maria Grazia Solano (Corifeee); Alba Sofia Vella, Giulia Valentini, Miriam Scala, Valentina Corrao e Maddalena Serratore (Coro di donne di Trezene). “L’antica storia di Fedra risuona oggi con sorprendente attualità – dichiara il regista – mettendo in luce le preoccupazioni contemporanee sulla salute mentale, le ossessioni malsane e i loro esiti pericolosi”. Quinto allestimento al Teatro Greco di Siracusa per il testo di Euripide dopo le edizioni del 1936, 1956, 1970 e 2010.


Prima assoluta nella storia delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco, il Miles Gloriosus di Plauto debutterà il 13 giugno con la regia di Leo Muscato nella traduzione di Caterina Mordeglia. Muscato ha scelto per questa commedia latina un cast tutto al femminile con Paola Minaccioni nel ruolo del protagonista Pirgopolinìce. In scena anche Alice Spisa (Artotrògo), Giulia Fiume (Palestriòne), Pilar Perez Aspa (Periplectòmeno), Francesca Mària (Scèledro), Gloria Carovana (Filocomàsia), Arianna Primavera (Plèusicle), Ilaria Ballantini (Lurciòne), Deniz Ozdogan (Acrotelèuzia), Anna Charlotte Barbera (Milfidìppa), Valentina Spaletta Tavella (Schiavetto), Elena Polic Greco (Capo coro), Ginevra Di Marco, Sara Dho, Valentina Ferrante, Diamara Ferrero, Valeria Girelli, Margherita Mannino, Stella Piccioni, Giulia Rupi, Rebecca Sisti, Silvia Valenti, Irene Villa e Sara Zoia (Coro). In tutte e tre le produzioni saranno coinvolti gli allievi e le allieve dell’Accademia dell’INDA. Il 5 e 6 luglio ritorna al Teatro Greco Giuliano Peparini. Dopo il successo ottenuto nel 2023 con Ulisse, l’ultima Odissea, il regista, coreografo e direttore artistico di fama internazionale presenterà Horai. Le quattro stagioni, uno spettacolo di danza, musica, e poesia sul tema dell’amore universale attraverso le parole dei grandi classici della lirica greca e latina scelti e tradotti da Francesco Morosi. Sul palco, la meravigliosa presenza di Eleonora Abbagnato, prima italiana a ricoprire il ruolo di étoile dell’Opéra di Parigi. La stella della danza internazionale, direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, si esibirà per la prima volta al Teatro Greco di Siracusa donando il suo talento e la sua forza interpretativa allo spettacolo che vedrà in scena 25 artisti e 15 tra allievi e allieve dell’Accademia dell’INDA; tra i protagonisti dello spettacolo anche Giuseppe Sartori, fra gli attori più amati dal pubblico del Teatro Greco di Siracusa. “E’ il racconto delle stagioni di un amore, dal primo incontro al fiorire del desiderio, dalla vampa della passione fino al gelo del disamore – racconta Peparini -. Un viaggio che faremo grazie alle musiche di Vivaldi, Scarlatti e brani di musica contemporanea ma anche attraverso le pagine più emozionanti della poesia antica, da Aristotele a Catullo, da Apollonio Rodio a Orazio”.


A chiudere la stagione al Teatro Greco di Siracusa il 14 luglio sarà il Gala Roberto Bolle and Friends, un evento speciale prodotto da Artedanza srl in collaborazione con l’INDA. Lo spettacolo, diventato ormai un cult che ogni anno affascina migliaia di persone, vedrà Roberto Bolle esibirsi per la prima volta nella splendida cornice del Teatro Greco di Siracusa. A scegliere cast e programma lo stesso Roberto Bolle che, accompagnato dai suoi Friends provenienti da tutto il mondo, crea una splendida alternanza di passi a due e assoli del repertorio classico e contemporaneo. Molte le iniziative in programma per celebrare i 110 anni delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, accogliendo la richiesta inviata dall’Unione Siciliana Collezionisti di Siracusa e dal Lions Club Filatelico Italiano, presieduti da Leonardo Pipitone, ha disposto l’emissione attraverso Poste italiane di un francobollo celebrativo nella serie tematica “Il patrimonio naturale e paesaggistico”. In tutta la città di Siracusa, grazie alla collaborazione con il Comune, saranno esposti i manifesti storici dell’INDA per trasformare le strade e le piazze della città in un museo a cielo aperto e in un percorso figurativo nei 110 anni di storia dell’INDA attraverso il genio creativo dei più grandi artisti del ‘900. Ma anche sotto il profilo della comunicazione si guarda al futuro perché l’anniversario dei 110 anni di attività è l’occasione per presentare la nuova identità grafica dell’INDA, col nuovo marchio e il nuovo logo. Il restyling proposto reinterpreta in chiave contemporanea le due maschere teatrali disegnate in dettaglio nel 1914 da Duilio Cambellotti creando così un dispositivo flessibile che risponde alle esigenze della comunicazione digitale moderna. Infine, il manifesto della 59. Stagione al Teatro Greco di Siracusa ed è un’opera inedita, intitolata Triscele, di Enzo Cucchi, pittore e scultore di fama internazionale considerato l’artista più visionario fra gli esponenti della Transavanguardia.


Un appuntamento imperdibile, arrivato ormai alla XXVVI edizione è il Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani che quest’anno vedrà la partecipazione a Palazzolo Acreide di oltre duemila studenti provenienti da tutto il mondo. Dal 12 maggio al 4 giugno si esibiranno gli allievi e le allieve di 84 istituti nazionali e internazionali (Grecia, Spagna, Tunisia, Francia e Lussemburgo). Il manifesto dell’edizione 2024 del Festival è stato realizzato da Alessandra Alcamo, una studentessa dell’Istituto Alessandro Rizza di Siracusa. La 59. Stagione al Teatro Greco di Siracusa segna anche l’ingresso fra gli sponsor dell’INDA di una grande azienda italiana quotata in borsa come Eni Spa che diventa main sponsor grazie a un accordo biennale di collaborazione a largo raggio. La Stagione inoltre è sostenuta da Unicredit, banking partner, da Urban Vision, media partner, e vede un’iniziativa di grande rilievo da parte della Fondazione Angelini, che in qualità di mecenate, ha deciso di offrire a più di mille studenti di sei licei romani la possibilità di assistere agli spettacoli al Teatro Greco acquistando i loro biglietti. L’Istituto Nazionale del Dramma Antico ringrazia anche Aeroporti di Roma e tutti i mecenati, aziende e privati, che anche quest’anno hanno voluto sostenere le attività e i programmi dell’INDA.

Milano, cultura e costume in ‘Dal Cuore alle Mani: Dolce e Gabbana’

Milano, cultura e costume in ‘Dal Cuore alle Mani: Dolce e Gabbana’Roma, 16 apr. (askanews) – Ha inaugurato domenica 7 aprile presso Palazzo Reale, a Milano, la mostra “Dal Cuore alle Mani: Dolce e Gabbana”, promossa dal Comune di Milano – Cultura, e prodotta da Palazzo Reale e IMG e curata da Florence Müller. Filmmaster e Civita Mostre e Musei hanno avuto il piacere di partecipare a questo progetto culturale di portata internazionale, coordinando la progettazione esecutiva e la produzione dell’allestimento della mostra sulla base delle ispirazioni creative e delle visioni di Dolce e Gabbana, della curatrice Florence Muller e dello Studio Galuchat.


La mostra celebra l’arte del fatto a mano, un valore fondante per Dolce e Gabbana, attraverso un viaggio che svela le molteplici fonti di ispirazione dei fondatori del brand, dall’artigianato all’arte visiva, passando per architettura, cinema, innovazione, teatro, musica, opera. Filmmaster e Civita Mostre e Musei hanno messo la loro esperienza al servizio di un progetto ambizioso. “Dal Cuore alle Mani: Dolce e Gabbana” non è solo una celebrazione della moda, è un viaggio attraverso la storia e l’identità di una delle Maison più rappresentative del Made in Italy. Ogni aspetto del percorso espositivo riflette la maestria e l’innovazione che caratterizzano il concept della mostra, interpretando e concretizzando la visione creativa di Dolce& Gabbana, traducendo la loro narrazione in un’esperienza espositiva coinvolgente. Dopo il suo debutto a Milano, la mostra prevede di toccare alcuni dei più influenti centri culturali internazionali, sottolineando l’approccio globale nella celebrazione di moda, arte e patrimonio italiano. Durante la mostra “Dal Cuore alle Mani: Dolce e Gabbana”, Palazzo Reale valorizza la propria eredità culturale presentando al pubblico alcune opere significative, precedentemente appartenenti alle sue raccolte, in un confronto creativo con le esclusive creazioni di Alta Gioielleria di Dolce&Gabbana. L’iniziativa “Tesori Riflessi” è un progetto del Comune di Milano – Cultura e realizzato da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei insieme a Filmmaster. Questa sezione speciale della mostra evidenzia le eccezionali realizzazioni di cinque artisti del XVIII e XIX secolo, che hanno contribuito all’estetica e agli arredi di Palazzo Reale, influenzando moda, gusto e design per generazioni. La curatela di “Tesori Riflessi” è affidata a Domenico Piraina, Direttore di Cultura del Comune di Milano e del Palazzo Reale, e a Simone Percacciolo, responsabile per la Valorizzazione del Palazzo Reale e per la Comunicazione.


“Ci troviamo di fronte ad una mostra che ha qualcosa di eccezionale” – ha spiegato Emanuele Tulli, Filmmaster Managing Director – c’è un’attenzione per il dettaglio mai vista finora, sia nei confronti del contenuto che del contenitore. Il percorso espositivo è una straordinaria esperienza immersiva, in equilibrio tra analogico e digitale. L’attenzione del visitatore viene catturata dalla complessa ricostruzione scenografica, che dialoga in armonia con le collezioni esposte”. “È stata una bellissima sfida, questo genere di progetti richiedono un grande lavoro di team, un grande lavoro dietro le quinte, e il modo in cui tutti abbiamo lavorato insieme è stato semplicemente meraviglioso. Talvolta quando le mostre sulla moda vanno nei musei – ha detto Nigel Hurst, vicepresidente e direttore di IMG Exhibition – tendono a essere abbastanza statiche, ma in realtà la moda è sempre in movimento, tanto letteralmente quanto metaforicamente, quindi abbiamo voluto creare una mostra che riflettesse quel dinamismo. Io amo il massimalismo, ‘More is More’. Credo che questo progetto affascinerà il pubblico in tutto il mondo”.

Urso: il cambio di nome del Suv Alfa Romeo è segno di piena collaborazione azienda-Italia

Urso: il cambio di nome del Suv Alfa Romeo è segno di piena collaborazione azienda-ItaliaMilano, 16 apr. (askanews) – Il cambio del nome del suv da Milano in Junior da parte di Alfa Romeo “Credo che sia un segnale di piena collaborazione tra l’azienda e l’Italia”. Ad affermarlo il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione del Salone del Mobile. “La tutela del lavoro e della produzione non é un obiettivo del governo ma dell’Italia, del nostro Paese – ha aggiunto – Noi siamo assolutamente convinti che si possano produrre auto belle e appetibili sul mercato globale come da tradizione del nostro Paese così come 20 anni fa eravamo assolutamente convinti che l’Italia potesse produrre cibo, abbigliamento e arredamento e diventare luogo dell’eccellenza”. Urso qui ha ricordato “quando gli altri ritenevano che queste cose andassero fatte tutte in altri Continenti dove si potevano fare meglio gli affari, magari con il lavoro minorile e senza rispetto per gli standard ambientali e sociali che noi abbiamo voluto nel nostro Continente”.


A chi gli chiedeva come si tutelasse il lavoro alla luce degli esodi incentivati annunciati da Stellantis ha replicato: “Attraverso una politica industriale come quella che stiamo realizzando nel nostro paese assolutamente necessaria per fare auto, elettrodomestici, siderurgia”. “Noi siamo convintamente impegnati a tutelare il lavoro, la produzione, il prodotto e l’impresa in Italia”, ha concluso.

Roma, gli scatti di Vincent Peters dal 16 maggio a Palazzo Bonaparte

Roma, gli scatti di Vincent Peters dal 16 maggio a Palazzo BonaparteRoma, 16 apr. (askanews) – Dopo il successo riscosso a Palazzo Reale di Milano e a Palazzo Albergati di Bologna, il 16 maggio arriva a Palazzo Bonaparte di Roma una delle mostre fotografiche più visitate dell’anno: “Timeless Time” è un viaggio tra gli scatti iconici e senza tempo del fotografo Vincent Peters che, fino al 25 agosto 2024, presenta una selezione di lavori in bianco e nero in cui la luce è protagonista nel definire le emozioni e raccontare le storie dei soggetti ritratti e della loro intima capacità di riflettere la bellezza.


Christian Bale, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, David Beckham, Scarlett Johansson, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron, Emma Watson e Greta Ferro sono solo alcuni dei personaggi famosi i cui ritratti sono esposti a Palazzo Albergati. Scatti realizzati tra il 2001 e il 2021 da Vincent Peters che, usando un’illuminazione impeccabile, eleva i suoi soggetti a una posizione che spesso trascende il loro status di celebrità. Se è vero che la moda deve parte del suo fascino alla fugacità, al suo passare di moda, Vincent Peters cerca di forzare questo automatismo creando fotografie che escono dal tempo. La mostra a Palazzo Bonaparte cerca di raccontare questo filo rosso, lo sguardo umanistico di un fotografo che ha fatto sua tutta la nostra tradizione occidentale ed italiana. Ritratti di donne e uomini, personaggi noti, frammenti di una storia che dura oltre lo scatto fotografico, come fosse un film. Classici e moderni, angelici e torbidi come le madonne ed i signori ritratti dai pittori. Visioni iconiche, in bianco e nero, senza tempo. Fotografie che, come le opere d’arte della città eterna, non esauriscono ciò che hanno da dirci e durano per sempre. La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Nobile Agency ed è curata da Maria Vittoria Baravelli.


Vincent Peters ha lavorato per diverse gallerie d’arte e su progetti personali e nel 1999 ha iniziato la sua carriera presso l’agenzia di Giovanni Testino come fotografo di moda. Negli anni si è specializzato nei ritratti di celebrità, scattando campagne leggendarie per riviste di tutto il mondo, distinguendosi con il suo stile cinematografico. Il suo portfolio comprende lavori per brand come Armani, Celine, Hugo Boss, Adidas, Bottega Veneta, Diesel, Dunhill, Guess, Hermes, Lancome, Louis Vuitton, Miu Miu, Netflix, solo per citarne alcuni. Le sue opere sono state esposte in gallerie d’arte internazionali tra cui Camera Work a Berlino, Fotografiska a Stoccolma e il prestigioso Art Basel in Svizzera.

Csm, Mattarella: i cittadini chiedono una giustizia trasparente ed efficiente

Csm, Mattarella: i cittadini chiedono una giustizia trasparente ed efficienteRoma, 16 apr. (askanews) – “Il Csm è chiamato all’impegno di contribuire ad assicurare la massima credibilità alla magistratura, con decisioni sempre assunte con senso delle istituzioni. I nostri concittadini chiedono una giustizia trasparente ed efficiente”. E’ il monito lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia per l’intitolazione a Vittorio Bachelet della sede del Consiglio superiore della magistratura.


“I componenti del Csm si distinguono soltanto per la loro ‘provenienza’. Hanno le medesime responsabilità nella gestione della complessa attività consiliare e sono chiamati a svolgere il loro mandato senza doversi preoccupare di ricercare consenso per sé o per altri soggetti”ha proseguito Mattarella. “La composizione delle diversità non si realizza ricorrendo a logiche di scambio, che assicurano l’interesse di singoli o di gruppi. Un metodo del genere rappresenterebbe la negazione del pluralismo democratico, che ispira le nostre istituzioni repubblicane e che Vittorio Bachelet ha sempre promosso”, ha inoltre sottolineato il presidente della Repubblica, concludendo: “Vittorio Bachelet ha guidato l’organo di governo autonomo della Magistratura, coniugando fermezza di principi e disponibilità al dialogo nella ricerca di convergenza tra prospettive diverse”.

Mattarella: Costituzione e coesione sociale contro chi lacera società

Mattarella: Costituzione e coesione sociale contro chi lacera societàRoma, 16 apr. (askanews) – “La Costituzione e il senso di comunità per la coesione sociale hanno sempre sconfitto i tentativi di lacerazione della società e di disarticolazione delle sue istituzioni”. Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia per l’intitolazione a Vittorio Bachelet della sede del Consiglio superiore della magistratura.


Il capo dello Stato ha ricordato come per Bachelet “il terrorismo andasse combattuto senza rinunciare ai principi della legalità democratica, nel rispetto delle regole costituzionali, senza ricorrere all’arbitrio, in quanto la Repubblica dispone delle risorse capaci di far prevalere i valori della Costituzione anche nei momenti più critici”. “Nella logica criminale dei suoi assassini, Bachelet rappresentava le istituzioni che contrastavano con determinazione la violenza terroristica utilizzando solo gli strumenti costituzionali e, insieme, esprimeva un profondo senso della comunità e della coesione sociale”, ha osservato infine Mattarella.