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M.O., Meloni: oggi sentirò leader regionali

M.O., Meloni: oggi sentirò leader regionaliVerona, 15 apr. (askanews) – “Sono molto contenta dell’unità di intenti che ho letto tra i leader del G7. Anche oggi poi sarò, dopo questo passaggio che comunque non ho voluto evitare, impegnata in una serie di altre telefonate con attori regionali mediorientali”. Lo ha detto Giorgia Meloni, al Vinitaly.


“Tutti quanti stiamo facendo i massimi sforzi e sono contenta che ci sia questa unità di vedute su quello che va fatto, relativamente al tema Israele-Iran e relativamente a quello che va continuato a fare per arrivare a un cessate il fuoco e a un rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas per quello che attiene alla situazione di Gaza. Un lavoro che ci impegna molto ma che siamo chiamati a fare con grande senso di responsabilità”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.

Pd-M5s,Schlein: l’alleanza alternativa alle destre non è morta

Pd-M5s,Schlein: l’alleanza alternativa alle destre non è mortaRoma, 15 apr. (askanews) – “Il Pd da un anno ha l’obiettivo di costruire l’alternativa a queste destre. Non vorrei fosse un problema solo mio e solo nostro ma spero sia una responsabilità che anche altre forze di opposizione sentono alla stessa maniera avendo chiaro che l’avversario è questo governo”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, rispondendo a una domanda sull’alleanza con M5s di Giuseppe Conte che, ha osservato la leader dem, “non è morta”.


“E’ una questione di matematica: mettere insieme le forze di opposizione ha già oggi il potenziale di competere con l’alleanza di governo. Io non credo e spero che questa cosa interessa solo al Pd, non ce l’ha ordinato il dottore di lavorare alle alleanze ma ce lo chiede la gente per strada. L’atteggiamento unitario porta bene al Pd”, ha aggiunto. “Alleati, aumentiamo voti sia quando vinciamo che quando perdiamo. Gli elettori non si aspettano la rappresentanza ma l’alternativa al governo. Continuerò testardamente sulla strada unitaria, sicuramente qualche problema c’è, segnalo a chi dichiara morta l’alternativa che, al di là delle Europee dove ognuno va per sé e si vede, in 4 regioni su 5 in cui si vota da quando ci sono io si è fatta questa alleanza e in alcuni casi anche più ampia; su 27 comuni capoluoghi che vanno al voto in 22 o c’è già l’accordo o lo stiamo definendo. Non mi sembra così morta la costruzione di un’alternativa. Fortuntamente per l’Italia, continueremo a lavorare in questa direzione. Non ci interessa ingaggiare nella polemica con altre forze di opposizione”, ha concluso.

M.O, Renzi: è scontro interno a Islam non contro Occidente

M.O, Renzi: è scontro interno a Islam non contro OccidenteRoma, 15 apr. (askanews) – “Io spero di no”, che non siamo alla vigilia di una terza guerra mondiale, “lo vedo però non come il conflitto dell’Islam contro l’Occidente, come hanno detto alcuni osservatori” ma “è l’ennessima puntata di un conflitto che va avanti da quasi mezzo secolo nel mondo islamico. L’obiettivo dell’Iran non è solo colpire Israele o America ma il mondo mussulmano più moderato e riformista che fa parte da sempre della sfera occidentale in termini di influenze”. Lo ha detto il leader di Italia viva, Matteo Renzi, a ‘Il rosso e il nero’ su Rai Radio1.

Pd,Schelin:il partito è sano,in un anno abbiamo rialzato testa

Pd,Schelin:il partito è sano,in un anno abbiamo rialzato testaRoma, 15 apr. (askanews) – “In un anno dalle primarie abbiamo rialzato la testa, siamo tornati al 20%, non ho visto nessun altro partito crescere in questo modo”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in conferenza stampa all’associazione stampa estera.


“Il numero di iscritti è aumentato di circa il 10%, il 2 per mille è aumentato. Siamo un partito sano. Per molto commentatori dopo le primarie eravamo alle porte di una inevitabile scissione. Oggi siamo il primo partito di opposizione, perno indispensabile per costruire qualsiasi alternativa alle destre”, ha aggiunto.

Europee, Schlein: nostro avversario la destra ma anche l’astensionismo. Su politica estera dialogo con governo

Europee, Schlein: nostro avversario la destra ma anche l’astensionismo. Su politica estera dialogo con governoRoma, 15 apr. (askanews) – “Il nostro avversario non sarà solo la destra ma anche l’astensionismo, ci batteremo per far alzare l’asticella delle persone” che vanno a votare alle prossime elezioni europee. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa alla Stampa Estera.


In tema di politica estera, invece, Schlein rilancia il dialogo con il governo Meloni. “Credo che sia assolutamente fisiologico in un momento di crisi e grande preoccupazione chiamare il governo, interloquire immediatamente per uno scambio di prime informazioni e manifestare tutta la preoccupazione del Pd su quanto accade in Medio Oriente, non è la prima volta che lo facciamo, che offriamo collaborazione”, ha detto la segretaria del Pd. “Siamo allo scontro su praticamente tutto nella politica interna ma la situazione internazionale – ha osservato – è talmente grave che dialoghiamo sulla politica estera, anche in Parlamento durante passaggi significativi. Il Pd già da ottobre chiede con forza un cessate il fuoco, chiede di liberare gli ostaggi detenuti da Hamas e chiede di portare aiuti ai civili di Gaza. Siamo riusciti anche a fare votare il cessate il fuoco in Parlamento attraverso il dialogo che ha permesso al primo punto della nostra mozione di passare”.


“Credo sia importante che sulla politica internazionale si trovi terreno di dialogo. Chiediamo al governo di fare tutto il possibile con ogni strumento politico e diplomatico per contribuire al cessate il fuoco”, ha concluso Schlein.

Aborto,Schlein: destra ostacola legge 194 in Regioni in cui governa

Aborto,Schlein: destra ostacola legge 194 in Regioni in cui governaRoma, 15 apr. (askanews) – “L’aborto è un diritto fondamentale, ancora troppo negato in questo paese nonostante ci sia la legge 194. Ovunque governa la destra ostacola la 194 calpestando i diritti di donne e ragazze che cercano di entrare nel percorso di interruzione volontaria di gravidanza. Bisogna riuscire a garantire in ogni struttura una percentuale di medici che non siano obiettori”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa alla Stampa Estera, definendo “significativa” la decisione del Parlamento europeo di riconoscere il diritto all’aborto tra i diritti fondamentali.

Eurozona, lieve risalita produzione industria febbraio: +0,8% mese

Eurozona, lieve risalita produzione industria febbraio: +0,8% meseRoma, 15 apr. (askanews) – Parziale risalita per la produzione dell’industria dell’area euro a febbraio, un più 0,8 rispetto al mese precedente dopo il tracollo del 3% registrato a febbraio. Tuttavia, secondo i dati riferiti da Eurostat, il recupero non è stato sufficiente a favorire un miglioramento di rilievo della dinamica su base annua, rimasta fortemente negativa con un meno 6,4% dopo il meno 6,6% annuo di febbraio.


Tornando ai dati mensili, secondo l’ente di statistica comunitario si sono registrate nuove flessioni di produzione su energia (-3%) e beni di consumo non durevoli (-0,9%). I beni di consumo durevoli hanno invece registrato un incremento (+1,4%) assieme a quelli di investimento (+1,2%) e i beni intermedi (+0,5%). In Italia, ricorda Eurostat, a febbraio la produzione industriale ha registrato un più 0,1% mensile, dopo il meno 1,4% di gennaio, e un meno 3,1% su base annualizzata.

E’ morto Carlo Di Cicco. Giornalista della pace e del sociale

E’ morto Carlo Di Cicco. Giornalista della pace e del socialeRoma, 15 apr. (askanews) – Schivo e riservato ma preparatissimo e dalle profonde convinzioni etiche e sociali “senza se e senza ma”. Insomma, “un giornalista di altri tempi”, si potrebbe dire oggi. Così lo ricordano colleghi e quanti lo hanno conosciuto in questi quasi 50 anni di attività giornalistica. Se ne è andato, all’età di 79 anni e dopo una breve malattia Carlo Di Cicco, il giornalista “della pace e del sociale” che può essere a buon diritto annoverato tra i comunicatori “della e per la pace”, e del sociale. Tra i pionieri di un settore, quest’ultimo, fino a poco tempo fa, poco considerato e raccontato dalla grande stampa. Una vita passata da cronista vaticano prima e “sociale” poi all’agenzia Asca che contribuì a lanciare e per la quale svolse anche un importante lavoro sindacale nel Cdr. Una professionalità la sua che ebbe una sorta di conferma, con la chiamata, nell’ultima fase della sua vita professionale, Oltretevere quale Vice-Direttore de L’Osservatore Romano, che contribuì a guidare negli anni non semplici del pontificato di Papa Ratzinger. Fu lo stesso pontefice tedesco a chiamarlo perché positivamente colpito da un suo argomentatissimo libro: “Ratzinger. Benedetto XVI e le conseguenze dell’amore” del maggio 2006, (per le Edizioni Memori) nel quale – controcorrente – descriveva un pontefice dai tratti e dagli indirizzi completamente differenti da quelli presentati dalla stampa in quegli anni. Una lettura “altra” e del tutto inedita che colpì i vertici Vaticani per l’acutezza delle analisi oltre gli schemi ormai cuciti addosso a quello che fu subito bollato come “il Pastore tedesco”. Un libro, mi permetto di dire, che molti “esperti” dovrebbero riscoprire e rileggere, come contributo a disinnescare tante spigolosità e incomprensioni che si vogliono far scoppiare (per lo più artatamente) anche in questi ultimi anni all’interno della Chiesa guidata da un pontefice, come Francesco, molto amato dallo stasso Di Cicco. Ma Carlo Di Cicco è stato molto altro. Nato in un paesino nei pressi di Cassino, si trasferì giovanissimo in una Roma dai tratti pasoliniani vivendo un periodo della sua vita in quelli che erano i “borghetti” alla periferia della città, così ben descritti dall’artista friulano. Forse qui, tra quelli che Papa Francesco ha definito gli “scarti” ignorati da una società che non ama “le periferie”, sviluppò ancor di più la sua sensibilità sociale, tanto che fu l’ultimo a lasciare quel posto fatto di lamiere e baracche quando fu certo di una sicura collocazione per le famiglie che vi abitavano. Poi l’impegno per un giornalismo che, insieme a tanti altri settori della società italiana, ancora avevano il sogno e l’ambizione di cambiare la società. Ed è in questa dimensione che va sempre inquadrato, con testardaggine e poco margine ai compromessi, il suo impegno professionale che portò Carlo fino a diventare redattore capo all’Asca. L’ultima sua battaglia nella agenzia per la quale spese buona parte della sua vita fu di creare una redazione “Sociale” in cui credette con totale impegno, tanto da introdurre, per la prima volta in Italia, la figura del redattore sociale. Che assicurasse un flusso quotidiano e continuo di notizie su fatti e politiche che riguardassero le realtà marginali della società, il volontariato e il terzo settore, argomenti quali le droghe, il carcere, la salute negata e poi i migranti e le disabilità. Insomma tutte quelle che, soprattutto in quegli anni, erano considerate “non-notizie” con fasce di popolazione che non servivano né al consenso, né all’economia. In questo percorso si inserisce anche l’impegno di Di Cicco per la pace. Una “vocazione” che visse sulla sua pelle da obiettore di coscienza. Anche qui una scelta radicale e senza compromessi che lo portò fin nelle celle di un carcere militare per non tradire le sue convinzioni di pacifista assoluto. Amico di Pax Christi, militante di questa realtà associativa (per 10 anni ne fu direttore del Bollettino nazionale), fu amico dei vescovi Tonino Bello e Luigi Bettazzi. Le sue acute analisi, che non ha mai smesso di regalarci fino a pochi giorni prima della sua morte collaborando con alcuni siti, si sono anche esplicate attraverso la pubblicazione di alcuni libri. Oltre a quelli su Papa Ratzinger, sono da ricordarne altri. Tra questi: “I guardiani dei sogni con il dito sul mouse”, “Ti Credevo un altro”, “Se ti leggo amerò per sempre”, oltre ad una analisi su “Cuba, tra Francesco e Obama” del 2016.


Alle persone a lui più care e alla grande famiglia dell’Asca le più sentite condoglianze della direzione di Askanews.

Banche, Bankitalia: ok spiegazioni su prodotti ma migliorare documenti

Banche, Bankitalia: ok spiegazioni su prodotti ma migliorare documentiRoma, 15 apr. (askanews) – In Italia le banche offrono sui prodotti ai clienti spiegazioni “adeguate linea generale”, ma è necessario di migliorare l’utilizzo della documentazione di trasparenza. E’ la fotografia scattata da un esercizio condotto dalla Banca d’Italia, i cui ispettori hanno svolto accessi “in incognito” presso alcuni sportelli bancari, chiedendo informazioni in merito all’apertura di un conto di pagamento.


L’obiettivo dell’esercizio pilota – annunciato lo scorso 22 settembre e chiamato con il termine inglese “mystery shopping” – era verificare il rispetto delle norme di trasparenza e correttezza nella fase di primo contatto con il cliente, spiega Bankitalia con un comunicato, assieme alla capacità degli addetti allo sportello di illustrare le caratteristiche dei prodotti proposti e di indirizzare il cliente verso quello più adatto alle sue esigenze. L’istituzione ricorda che gli intermediari (le banche) devono mettere a disposizione dei clienti i “fogli informativi” e il “Documento informativo sulle spese”, che ha lo scopo di consentire al consumatore di individuare e confrontare agevolmente i costi legati ai servizi di pagamento più “rappresentativi”. Il Documento informativo sulle spese deve in ogni caso essere consegnato al consumatore in tempo utile prima della conclusione del contratto relativo al conto di pagamento.


Inoltre, le procedure interne devono assicurare che gli addetti alla rete di vendita illustrino le caratteristiche, i rischi e i costi dei prodotti e forniscano chiarimenti sui diritti dei clienti, sulla base della documentazione informativa prevista dalla normativa applicabile, delle informazioni fornite dagli intermediari e, se necessario, di ulteriori documenti. Su questi aspetti, Bankitalia richiama tutti gli operatori “ad assicurare, sin dalla fase di primo contatto con il cliente, che venga sempre messa a disposizione della clientela la documentazione di trasparenza (Foglio informativo e Documento informativo sulle spese) e che questa venga utilizzata attivamente dagli addetti per illustrare le caratteristiche e i costi del prodotto offerto”.


I documenti devono essere messi a disposizione del cliente in forma cartacea o su altro supporto durevole: l’invio all’indirizzo email comunicato dal cliente o tramite servizi di messaggistica elettronica per dispositivi mobili che consentono l’archiviazione di documenti (es. WhatsApp) può considerarsi conforme alle norme, mentre non è sufficiente il mero rimando a consultare la documentazione pubblicata sul sito web dell’intermediario, avverte Bankitalia. Più in generale, gli intermediari devono garantire che i processi e le procedure predisposti per assicurare nel tempo la qualità della assistenza fornita ai clienti siano oggetto di costante monitoraggio (ad esempio attraverso l’adozione di proprie iniziative di mystery shopping, la somministrazione di questionari valutativi agli addetti che hanno partecipato a iniziative formative, indagini sul grado di soddisfazione della clientela, ecc.), anche al fine di assumere le più opportune iniziative di miglioramento.


Infine Bankitalia aggiunge che “valutata la positiva esperienza maturata con l’esercizio pilota” intende utilizzare “a regime il mystery shopping come strumento di controllo nella sua funzione di vigilanza di tutela del cliente; i risultati di queste indagini diverranno parte integrante delle evidenze che la Banca d’Italia utilizza nell’ambito dell’azione di vigilanza. La Banca d’Italia continuerà pertanto a svolgere visite di mystery shopping anche in ambiti diversi dall’offerta di conti di pagamento”.

Conti pubblici, Bankitalia: debito sale a febbraio a 2.872,4 mld

Conti pubblici, Bankitalia: debito sale a febbraio a 2.872,4 mldRoma, 15 apr. (askanews) – Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato a febbraio di 22,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.872,4 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia, nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.


L’incremento, spiega l’istituto, è dovuto al fabbisogno (14,1 miliardi) e all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (8,6 miliardi, a 42,8); vi ha inoltre contribuito l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,3 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento è pressoché interamente riconducibile alle Amministrazioni centrali; il debito delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono infatti rimasti sostanzialmente invariati. La vita media residua è risultata pari a 7,9 anni, come nel mese precedente.


Alla fine di febbraio la quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è lievemente diminuita al 24 per cento; a gennaio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta da non residenti è risultata pari al 27,9 per cento (dal 27,6 del mese precedente), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è stata pari al 13,5 per cento (dal 13,4 del mese precedente).