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Tennis, Alcaraz rinuncia anche al torneo di Barcellona

Tennis, Alcaraz rinuncia anche al torneo di BarcellonaRoma, 14 apr. (askanews) – Carlos Alcaraz non sarà in campo all’ATP 500 di Barcellona che aveva vinto lo scorso anno. Dunque lo spagnolo perderà altri 500 punti in classifica alla fine del torneo. L’annuncio arriva direttamente dal profilo social del Barcelona Open Banco Sabadell, il secondo evento più prestigioso organizzato in Spagna. Ha preso il suo slot in tabellone Fabian Marozsan, l’ungherese che l’anno scorso l’aveva sorpreso agli Internazionali BNL d’Italia.


Finora Alcaraz ha vinto 15 delle 19 partite giocate nel 2024, in cui ha conquistato a Indian Wells il suo quinto titolo in un Masters 1000 in carriera. Ora il suo obiettivo è tornare in campo a Madrid dove ha vinto le ultime due edizioni del torneo. Il maiorchino, che tornerà in campo a Barcellona e affronterà Cobolli al primo turno, ha alzato il trofeo 12 volte (2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2011, 2012, 2013, 2016, 2017, 2018, e 2021). Dal 2017 gli è stato intitolato il Centrale del club.

Il Napoli fermato (2-2) dal Frosinone e da Cheddira

Il Napoli fermato (2-2) dal Frosinone e da CheddiraRoma, 14 apr. (askanews) – Dopo la vittoria a Monza, la squadra di Calzona rallenta 2-2 e aggancia la Lazio al 7° posto. Nel pre-partita tributo a Spalletti, presente al ‘Maradona’. Chance iniziali per Osimhen e Ostigard, la sblocca Politano con un gran gol. Osimhen spreca il bis, Meret para il rigore di Soulé. Turati nega il raddoppio a Osimhen e Di Lorenzo, Meret regala il pari a Cheddira. Rimedia Osimhen, ma Cheddira fa doppietta. Espulso Mario Rui nel finale. Ovasione al Ct della Nazionale Luciano Spalletti tornato al Maradona per la prima volta, da quando non è più sulla panchina del club, per assistere a Napoli-Frosinone. Il tributo dei tifosi per l’allenatore protagonista del terzo scudetto ha commosso Spalletti, che non è riuscito a trattenere le lacrime, poi sciolte in un sorriso.

Vinitaly, Fontana: è una fiera eccezionale per il comparto del vino italiano

Vinitaly, Fontana: è una fiera eccezionale per il comparto del vino italianoVerona, 14 apr. (askanews) – Vinitaly “è una manifestazione eccezionale che rende davvero la caratura del vino e dà grande lustro a Verona. Quello del vino è un comparto importante, incredibile dal punto di vista identitario perché ogni vino ha la sua tradizione, la sua storia e la sua identità ma è anche un elemento universale. Ogni tanto c’è qualcuno che se la prende un po con il vino ma questo non ha assolutamente senso”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel corso dell’inaugurazione della 56esima edizione di Vinitaly a Veronafiere.


“Devo ritenermi fortunato, perché io sono da parte di mamma trevigiano, della zona di Pederobba al confine di Valdobbiadene dove c’è il Prosecco, e da parte di papà sono originario della Valpolicella dove c’è l’Amarone, quindi sono una sintesi fra i migliori vini veneti che ci sono e per me è un grande orgoglio” ha proseguito Fontana, ringraziando poi chi lavora a tutti i livelli per Vinitaly, i buyer intarnazionali e “la città e la provincia di Verona, che hanno avuto la capacità di far crescere questa fiera, di farla diventare un fiore all’occhiello di tutta la produzione italiana e di far parlare di sé in tutto il mondo: credo che questo sia un onore per tutti i veronesi e per tutti gli italiani”.

A picco la moneta nazionale dell’Iran dopo l’attacco a Israele

A picco la moneta nazionale dell’Iran dopo l’attacco a IsraeleRoma, 14 apr. (askanews) – La valuta iraniana, il rial, è precipitata per un breve periodo al minimo storico rispetto al dollaro sul mercato non ufficiale, dopo che Teheran ha lanciato un massiccio attacco missilistico e di droni contro Israele sabato notte, esacerbando le tensioni in Medio Oriente.


Secondo i dati del sito di monitoraggio dei cambi Bonbast riportati da Cnbc, sul mercato aperto il tasso di cambio era di 705.000 rial/USD intorno alle 10:30 ora locale di domenica. Da allora la valuta iraniana ha recuperato alcune perdite. Nel 2018 il governo ha fissato un tasso di cambio ufficiale di 42.000 rial/USD.


Il calo del rial è avvenuto poche ore dopo che l’Iran ha lanciato una massiccia offensiva di droni e missili contro Israele sabato notte, in risposta a un sospetto attacco israeliano che ha ucciso diversi importanti comandanti iraniani a Damasco all’inizio di questo mese. Il rial iraniano deve già affrontare le pressioni derivanti dall’inflazione alle stelle alimentata dalle sanzioni statunitensi in corso applicate durante l’amministrazione di Donald Trump, che hanno anche ridotto le vendite di alcune delle principali esportazioni di Teheran: greggio e prodotti petroliferi.

Iran, a picco la moneta nazionale dopo l’attacco a Israele

Iran, a picco la moneta nazionale dopo l’attacco a IsraeleRoma, 14 apr. (askanews) – La valuta iraniana, il rial, è precipitata per un breve periodo al minimo storico rispetto al dollaro sul mercato non ufficiale, dopo che Teheran ha lanciato un massiccio attacco missilistico e di droni contro Israele sabato notte, esacerbando le tensioni in Medio Oriente.


Secondo i dati del sito di monitoraggio dei cambi Bonbast riportati da Cnbc, sul mercato aperto il tasso di cambio era di 705.000 rial/USD intorno alle 10:30 ora locale di domenica. Da allora la valuta iraniana ha recuperato alcune perdite. Nel 2018 il governo ha fissato un tasso di cambio ufficiale di 42.000 rial/USD.


Il calo del rial è avvenuto poche ore dopo che l’Iran ha lanciato una massiccia offensiva di droni e missili contro Israele sabato notte, in risposta a un sospetto attacco israeliano che ha ucciso diversi importanti comandanti iraniani a Damasco all’inizio di questo mese. Il rial iraniano deve già affrontare le pressioni derivanti dall’inflazione alle stelle alimentata dalle sanzioni statunitensi in corso applicate durante l’amministrazione di Donald Trump, che hanno anche ridotto le vendite di alcune delle principali esportazioni di Teheran: greggio e prodotti petroliferi.

Chiusi Stati Generali del Cinema, verso manifesto per l’audiovisivo

Chiusi Stati Generali del Cinema, verso manifesto per l’audiovisivoSiracusa, 14 apr. (askanews) – Si sono chiusi al Castello Maniace di Siracusa, sull’isola di Ortigia, gli “Stati generali del Cinema”: tre giorni di dibattiti, talk e tavole rotonde, con oltre 200 rappresentanti del cinema italiano. Un appuntamento che si è concentrato su argomenti come il tax credit, il turismo legato al cinema e l’espansione internazionale, con l’intento di istituire e alimentare un centro di ricerca sulle dinamiche e sulle prospettive del settore audiovisivo.   Tra gli ultimi panel, quello su “Premi – Premio ergo sum: distinguere l’eccellenza o certificare i rapporti di forza, verso una regola aurea”, in cui si è discusso del valore dei riconoscimenti nel tempo e di uno star-system nazionale. Tra gli ospiti, Piera Detassis, presidente e direttrice artistica della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello,  Laura Delli Colli, presidente del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani – Premi Nastri d’argento, Annamaria Granatello, presidente e direttrice del Premio Solinas, Flavio Natalia, direttore di Ciak e Cristiana Paternò, presidente Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.


“Dal manifesto che verrà fuori dal confronto tra gli operatori di settore che hanno preso parte agli Stati generali del Cinema in Sicilia – ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana  Renato Schifani – auspico che arrivino indicazioni concrete, delle linee guida precise, pragmatiche, per la promozione dell’industria cinematografica nella nostra Isola. Siamo abituati a lavorare su cose concrete, quindi in base alle sollecitazioni che verranno lavoreremo per far crescere il settore, dal punto di vista della formazione delle professionalità necessarie, sullo snellimento burocratico e sul potenziamento dei servizi a supporto, sia nel breve sia nel medio termine. Questo è un passaggio chiave anche nell’attuazione della nostra strategia per potenziare l’incoming turistico legato al cinema che da anni, ormai, conosce un’espansione senza sosta e che vede la Sicilia tra le mete privilegiate”. “Sono particolarmente soddisfatta dal serrato dibattito di questi tre giorni, caratterizzati da una grande partecipazione di registi, autori, attori e operatori del settore – ha affermato l’assessore al Turismo, sport e spettacolo della Regione Siciliana, Elvira Amata – i contributi emersi sono stati utili e lo  saranno ancora più in prospettiva per costruire un sistema che faccia della Sicilia sempre più un fulcro delle produzioni audiovisive. Raccoglieremo tutti gli input ricevuti in un documento ‘manifesto’ da consegnare ai ministri della Cultura e del Turismo, dal quale attingeremo ulteriori azioni da mettere concretamente in campo”.   “Guardare al futuro. E farlo cogliendo i segnali di ripresa su cui contare per uscire dalla crisi in atto, aggravata dalla stasi legata alla pandemia – ha dichiarato Antonella Ferrara, direttrice scientifica Stati Generali del Cinema – questa la visione costruttiva che ha caratterizzato gli Stati Generali. Urgente appare stendere le linee guida per avviare alla soluzione i tanti punti nevralgici. Per questo auspichiamo di poter rinnovare annualmente l’appuntamento con gli Stati Generali del Cinema e affrontare di volta in volta focus diversi. Se questa prima edizione, pur caratterizzata da una visione a 360 gradi, ha puntato in particolare sul cineturismo, altrettanta attenzione meritano le prospettive legate alla produzione, alle esigenze autorali, alla promozione, agli incentivi pubblici, alla formazione dei giovani che scelgono di accedere ai mestieri del cinema”.


Gli “Stati generali del cinema” sono stati promossi e organizzati dalla Regione Siciliana, tramite l’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, in collaborazione con il Ministero del Turismo ed Enit per il primo verticale del turismo, con la direzione scientifica di Antonella Ferrara e la consulenza scientifica di Federico Pontiggia.

Lega, Salvini: tutto è iniziato con Bossi, ora arriva l’Autonomia

Lega, Salvini: tutto è iniziato con Bossi, ora arriva l’AutonomiaVarese, 14 apr. (askanews) – “Ringrazio colui che tutto ha cominciato. Senza Umberto Bossi non saremmo qui. Ringrazio chi ha preso in mano il testimone quando rischiavamo davvero la fine, Roberto Maroni. Io faccio il segretario da oltre 10 anni con anima e cuore, e sono contento di aver fatto crescere una classe dirigente fatta di 500 sindaci in tutta Italia” e di aver portato quasi in porto l’Autonomia: “Dopo 40 anni l’Autonomia arriva al passaggio finale. Era l’anelito solo di alcuni territori ma ora può essere occasione di riscatto per tante regioni”. Lo ha rivendicato Matteo Salvini, da palco della festa di Varese per i 40 anni della Lega Lombarda.

Serbia, Ft: acquisterà da Francia caccia Rafale Dassault per 3 mld

Serbia, Ft: acquisterà da Francia caccia Rafale Dassault per 3 mldRoma, 14 apr. (askanews) – La Serbia si prepara a firmare il più grande accordo sulle armi della sua storia moderna con la Francia, segno di come la guerra della Russia in Ucraina stia spingendo uno dei più stretti alleati di Mosca a diversificare i suoi acquisti di armi. Lo riporta il Financial Times specificando che Belgrado sta pianificando un ordine da 3 miliardi di euro per una dozzina di aerei da caccia francesi Rafale da parte di Dassault Aviation, segnando un impegno a lungo termine verso l’Occidente dopo decenni di affidamento sugli aerei russi.


Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha frustrato le capitali europee rifiutandosi di aderire alle sanzioni occidentali contro il regime di Vladimir Putin e mantenendo la Serbia aperta agli affari russi, pur mantenendo allo stesso tempo il suo tentativo di aderire all’UE. Ma con l’aumento della pressione da parte di Europa e Stati Uniti, Vucic ha iniziato a consentire spedizioni di munizioni di fabbricazione serba in Ucraina e ad acquistare armi occidentali oltre ai sistemi cinesi e russi attualmente utilizzati dalle forze armate serbe.


“Il contratto dovrebbe essere firmato nei prossimi due mesi e alla presenza del presidente della Francia”, ha detto Vucic a Parigi la settimana scorsa dopo aver incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. “Siamo determinati ad acquistare nuovi aerei che migliorerebbero significativamente le nostre capacità di combattimento”. Un funzionario della difesa serbo ha detto al Financial Times che l’accordo è stato “negoziato per oltre il 90%” ma che le due parti devono ancora concordare i termini finanziari.


La guerra in Ucraina “ha accelerato la diversificazione per noi”, ha detto il funzionario. “Abbiamo fatto affidamento sulla tecnologia di tipo sovietico, e abbiamo alcune code lunghe, la necessità di mantenere tale attrezzatura”, ha detto il funzionario. “A causa delle circostanze geopolitiche ora non è nemmeno fattibile – anche se lo si desidera – acquistare comunque dalla Russia”.


La Serbia, i cui MiG29 sovietici raggiungeranno la fine della loro vita nel prossimo decennio, vuole garantire una capacità aerea ininterrotta. Anche la vicina Croazia, membro dell’UE e della NATO, considerata un punto di riferimento dalle forze armate serbe, ha ordinato 12 jet Rafale dalla Francia nel 2021, sebbene quegli aerei siano usati e costino solo 1 miliardo di euro. Oltre alla dozzina di aerei, l’accordo Rafale includerà sistemi ausiliari, addestramento e manutenzione. Data la rinnovata popolarità del Rafale, il suo produttore Dassault Aviation deve affrontare la sfida di produrre l’aereo a un ritmo più rapido dato il suo arretrato esistente: l’anno scorso ha consegnato solo 13 jet dalla sua fabbrica vicino a Bordeaux, meno dei 15 previsti. L’obiettivo è di farne 20 quest’anno, per poi arrivare a 36 all’anno. (immagine da sito ufficiale Dassault Aviation)

Giorgetti: rispetto regole Lega, gerarchia e disciplina

Giorgetti: rispetto regole Lega, gerarchia e disciplinaVarese, 14 apr. (askanews) – “Quella della Lega e’ una storia sempre con un obiettivo finale che non si raggiunge con una strada in discesa, ma con una strada tortuosa e di tornanti che arriva in cima a una vetta. Una storia di grandi intuizioni e anche di errori, ma noi dagli errori abbiamo capito e corretto e siamo migliorati. Per questo dopo 40 anni siamo qui a festeggiare”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in piazza a Varese.


“Abbiamo avuto persone che ci hanno insegnato come arrivare in vetta, persone incredibili nella capacità di interpretare i tempi. Oggi l’Autonomia sembra vicina, ma è successo anche altre volte e siamo rimasti disillusi. Certe volte bisogna urlare, altre volte stare zitti, certe volte reagire altre sopportare. Questa è la storia della Lega, con regole anche non scritte e io le continuo a rispettare: gerarchia e disciplina senza che diventi servilismo perché quello sarebbe un errore. Questo è il modo in cui raggiungeremo i nostri obiettivi”, ha aggiunto.

Appello del Papa perchè “si fermi la spirale di violenza” in Medio oriente

Appello del Papa perchè “si fermi la spirale di violenza” in Medio orienteCittà del Vaticano, 14 apr. (askanews) – Accorato appello perchè “si fermi la spirale di violenza” in Medio Oriente “con il rischo di trascinare il conflitto bellico” in una spirale “ancora più pericolosa” . Un conflitto che il Papa segue “con preoccupazione e dolore”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del Regina Caeli in piazza San Pietro riferendosi alla drammatica evoluzione del conflitto in Medio Oriente con l’attacco ad Israele di questa notte da parte dell’Iran.