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Ue, Meloni a Michel: priorità competitività e migranti, fondi comuni

Ue, Meloni a Michel: priorità competitività e migranti, fondi comuniRoma, 11 apr. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, nel quadro delle consultazioni in corso in vista dell’adozione, il prossimo giugno, dell’Agenda Strategica UE 2024-29.


“Tra le future priorità d’azione dell’Unione Europea – si legge in una nota di Palazzo Chigi – da parte italiana sono stati indicati in particolare il rafforzamento della competitività e della resilienza economica europea, la gestione comune del fenomeno migratorio, la collaborazione in ambito sicurezza e difesa nonché la politica di allargamento. Il presidente Meloni ha inoltre sottolineato, quale precondizione per raggiungere questi obiettivi, la necessità di assicurare risorse comuni adeguate a sostegno dei relativi investimenti”. L’incontro ha fornito anche l’occasione per uno scambio di vedute in vista del Consiglio Europeo straordinario del 17 e 18 aprile. Tra le risorse competitive dell’Unione su cui investire, Meloni “ha indicato il settore agricolo auspicando allo stesso tempo una rapida attuazione della revisione della Politica Agricola Comune e delle misure volte ad alleviare la pressione finanziaria sugli agricoltori concordate al Consiglio Europeo di marzo”.


Sono state inoltre discusse “le ulteriori iniziative che l’Unione Europea potrà intraprendere a sostegno della stabilità del Libano, tema che il Consiglio Europeo della prossima settima affronterà su richiesta italiana”.

Genio eclettico e molteplice: Jean Cocteau nostro contemporaneo

Genio eclettico e molteplice: Jean Cocteau nostro contemporaneoVenezia, 11 apr. (askanews) – È la prima volta che in Italia viene dedicata una mostra a Jean Cocteau l’artista, scrittore, cineasta francese che, con un atteggiamento da “enfant terrible”, ha attraversato il Novecento. Ed è significativo che a proporla sia la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, perché proprio a Cocteau aveva dedicato la sua prima mostra la celebre collezionista americana.


“Per noi questa mostra è molto importante – ha detto ad askanews Karole P.B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim – perché dopo aver fatto Duchamp, grande amico e consigliere di Peggy Guggenheim, ci sembrava normalissimo proporre un’esposizione su Jean Cocteau. Che poi quando Peggy apre la sua galleria a Londra nel 1938, su consiglio proprio di Duchamp, organizza una mostra di disegni di Cocteau per ‘Les Chevaliers de la Table ronde’”. La mostra all’epoca festa scandalo per la presenza di un grande disegno che raffigurava dei corpi nudi: la dogana britannica lo bloccò ritenendolo osceno e Peggy Guggenheim fu costretta a esporlo solo nel proprio ufficio. Ora quella grande opera che in seguito ha girato mezzo mondo torna a Venezia. Ma la caratteristica principale dell’opera di Cocteau è il suo geniale eclettismo.


“Credo che la sua lezione oggi – ci ha detto il curatore Kenneth Silver – stia nel fatto che ha saputo muoversi in molte direzione diverse, con una varietà di approcci, senza avere paura delle accuse, anzi abbracciandole queste accuse per farne un punto di forza. Credo che sia questa la sua lezione: oggi infatti abbiamo accettato il fato che un artista può dipingere un quadro e girare un film e lavorare con la moda. Sono felice di dire che abbiamo abbandonato una visione puritana di ciò che un artista dovrebbe fare”. “Cocteau credo che oggi sia una figura importante per il pubblico – ha aggiunto la direttrice Vail – anche per i giovani, per far capire che un artista non deve solo concentrarsi su un tema: sulla pittura o sulla fotografia. Un artista può essere molto eclettico e questo non era stato molto compreso all’epoca. E poi c’è anche il tema dell’omosessualità e dunque oggi credo che sia una figura da far rivivere e da far capire, perché è molto contemporaneo e dunque spero che il messaggio della mostra sia questo: una figura per i nostri tempi”.


La mostra presenta molti dei temi che hanno affascinato Cocteau: l’Orfeo e la poesia, l’eros, il classico nell’arte, Venezia e il rapporto con Peggy Guggenheim, il cinema e il design, che si esprime nella moda, ma soprattutto nel gioiello e nelle arti applicate. Esposta anche “La spada d’Accademico”, realizzata per lui e su suo disegno, da Cartier, in oro e argento, con smeraldi, rubini, diamanti, avorio, onice e smalto. Un pezzo unico ed eclettico che forse può racchiudere il senso della visione così ampia e plurale di Jean Cocteau. La mostra a Venezia è aperta al pubblico fino al 16 settembre.

Titoli Stato, Mef annuncia nuova emissione Btp Valore dal 6 maggio

Titoli Stato, Mef annuncia nuova emissione Btp Valore dal 6 maggioRoma, 11 apr. (askanews) – Il Ministero dell’Economia e delle finanze annuncia la quarta emissione del BTP Valore che avrà luogo da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata.


Il titolo avrà durata di sei anni con cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo “step up” di 3+3 anni. I tassi minimi saranno annunciati il 3 maggio. Il premio finale extra sarà pari allo 0,8% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. “Questa emissione speciale – spiega il Mef – offre l’opportunità di investire in uno strumento di grande successo come il BTP Valore, sia a chi non ha ancora avuto modo di sottoscriverlo nel precedente collocamento, sia a tutti i piccoli risparmiatori e affini a cui è dedicato”. (segue)

I balneari: no all’applicazione distorta della Bolkestein

I balneari: no all’applicazione distorta della BolkesteinRoma, 11 apr. (askanews) – Ribadire la validità della mappatura svolta dal Governo italiano e condivisa con la Commissione Europea, che pone le basi per una maggiore competizione, valorizzando vaste aree a potenziale vocazione turistica del Paese ancora libere: in occasione della giornata nazionale del mare, questo è l’appello lanciato da Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e Base Balneare con Donnedamare nel corso delle conferenze stampa tenutesi questa mattina, presso la Camera dei Deputati di Roma e il Parlamento Europeo di Bruxelles. Un messaggio che mira a tutelare un comparto che conta oltre 10.000 stabilimenti che danno lavoro a oltre 44.000 persone e che, anche con l’indotto generato, fornisce un significativo contributo economico e d’immagine a uno dei settori, quello del turismo, traino dell’economia italiana.


Due appuntamenti che sono stati organizzati anche alla luce della preoccupazione per l’orientamento della Commissione Europea, che attraverso la propria ipotesi di mappatura, ha l’intento di favorire l’insediamento di multinazionali e operatori finanziari. La mappatura quantitativa proposta dal Governo e illustrata da una delegazione governativa nel corso di un recente incontro a Bruxelles, creerà nuove opportunità di sviluppo nel comparto dell’accoglienza e dei servizi turistici, attraverso la creazione di nuovi insediamenti balneari che possano essere motore di nuova occupazione, nuovo sviluppo economico, maggiore tutela ambientale e sicurezza.


“Riteniamo che, come dimostrato in sede di mappatura, la maggior parte delle spiagge italiane sono disponibili per l’insediamento di nuove imprese: pertanto la direttiva Bolkestein che regola la concorrenza non dev’essere applicata, perché la scarsità di risorse non sussiste. L’Unione Europea insiste sulla necessità di adottare procedure competitive, ma noi riteniamo che ci sia spazio sufficiente per nuove imprese, le quali devono potersi collocare dove non vi siano già imprese storiche che possano avere garanzia di continuità del proprio operato. Continueremo a impegnarci affinché il dialogo si riapra e la categoria sia tutelata”, ha dichiarato Maurizio Gasparri, Presidente del Gruppo Forza Italia al Senato. “Riteniamo che la mappatura delle spiagge italiane presenti tutti gli elementi per una corretta applicazione della Bolkestein, che prevede che dove non vi sia scarsità di risorse non ci sia necessità di andare all’asta, proprio perché c’è ampia disponibilità di spazi ancora liberi. Diversamente, è oggettivo il rischio che grandi gruppi imprenditoriali estranei al settore possano decidere di investire sulle nostre concessioni balneari già in essere, beneficiando di un avviamento e di investimenti già fatti da altri. Ciò produrrebbe, tra le altre cose, una perdita di specificità tipica del nostro settore balneare che realmente crea valore per il nostro territorio e la nostra economia. È necessario fare attenzione perché, per la specifica conformazione del nostro Paese, le nostre coste rappresentano anche i nostri confini nazionali. È necessaria prudenza e senso della misura.” ha dichiarato Deborah Bergamini, Deputata di Forza Italia.


“Il governo ha svolto un lavoro importante con l’istituzione del tavolo tecnico e con la mappatura che ha coinvolto tutti i Ministeri interessati. Un’attività che nessuno aveva mai svolto prima e che deve essere completata, ma che già oggi dimostra la non scarsità della risorsa naturale e la disponibilità di nuove aree da assegnare in concessione per portare sviluppo e crescita alla nostra industria turistica. Su questa base si è aperta l’interlocuzione con la Commissione europea, imprescindibile per la definizione di una norma di riordino che superi le iniziative dei Comuni, le sentenze dei tribunali e i rilievi del Quirinale, in modo da essere recepita da tutte le amministrazioni e riconosciuta dalle magistrature interessate. Gli operatori, le cui preoccupazioni comprendiamo e condividiamo, sanno perfettamente che senza questa azione del governo Meloni la strada sarebbe già stata segnata. Andiamo avanti per garantire la massima tutela a chi, con i propri investimenti e il proprio impegno, ha fatto della balneazione attrezzata un’eccellenza del turismo italiano”, ha commentato Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli D’Italia al Parlamento Europeo. “La contestazione che ci arriva dall’Europa ci lascia perplessi, perché il lavoro svolto non può essere né disconosciuto, né contestato. La nostra proposta è che si proceda con una norma che cristallizzi il dato emerso della mappatura. L’Ue lo critica appigliandosi al pregio di alcune zone rispetto ad altre e alla conformazione morfologica delle coste, ma in realtà abbiamo verificato – anche con l’ausilio di Ispra – che in molti tratti rocciosi ci sono concessioni di vario tipo: non c’è dunque scarsità di risorse”, ha aggiunto Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli D’Italia.


“Il grande lavoro svolto con la mappatura delle spiagge italiane e l’impegno dimostrato sulle concessioni hanno dato concretezza a un principio che la Lega ha sempre difeso: garantire diritti e futuro a migliaia di famiglie nel settore balneare. Non possiamo accettare che il duro lavoro, l’impegno e gli investimenti di tanti piccoli imprenditori italiani vengano mortificati. La battaglia per proteggere il nostro patrimonio imprenditoriale continuerà, e crediamo che sia indispensabile una norma dove vengano inserite le risultanze della mappatura per sancire la non scarsità della risorsa e consolidare il lavoro fatto dal MIT e dal ministro Salvini. Gli imprenditori e le aziende avranno ancora il nostro sostegno. Oggi dobbiamo continuare a difendere il principio della disponibilità della risorsa. Mettere in difficoltà il settore balneare significa mettere in difficoltà gran parte dell’industria turistica”, ha dichiarato Elisa Montemagni, deputata della Lega. “Lanciamo un appello forte a nome di tutti i balneari italiani ribadendo la nostra contrarietà alla posizione della Commissione Europea. L’applicazione distorta della Bolkestein lede gli interessi del nostro Paese, non solo perché impedisce la valorizzazione di nuovi territori con una vocazione turistica oggi ancora inespressa, ma anche perché rischia di gettare nell’incertezza lavorativa decine di migliaia di persone. Ringraziamo il Governo italiano per aver capito questa necessità e per essere al nostro fianco per elaborare una norma che difenda un settore vitale per l’economia del Paese e favorisca lo sviluppo economico di nuove aree turistiche ancora libere”, hanno concluso il presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria, Fabrizio Licordari, e la presidedente di Base Balneare con Donnemare, Bettina Bolla.

G7 Trasporti al via, vicepremier Salvini accoglie i Ministri

G7 Trasporti al via, vicepremier Salvini accoglie i MinistriMilano, 11 apr. (askanews) – Al via il G7 dei ministri dei Trasporti e delle Infrastrutture a Palazzo Reale a Milano. Ad accoglierli nel cortile il vice premier e Ministro, Matteo Salvini.


Presenti i ministri Pablo Rodriguez (Canada), Patrice Vergriete (Francia), Volker Wissing (Germania), Tetsuo Saito (Giappone), Mark Harper (Regno Unito), e il Vice Segretario ai Trasporti Polly Trottenberg (Stati Uniti). Scambio di battute fra il vicepremier e il Ministro canadese, Pablo Rodriguez che ha dichiarato di aver acquistato una Alfa Romeo Tonale Veloce ibrida plug-in. A margine, Salvini ha spiegato che il proprio obiettivo è valorizzare la produzione italiana ed europea anziché l’elettrico cinese.


Presente anche la Commissaria europea per i Trasporti Adina Valean e il Segretario Generale dell’International Transport Forum Young Tae Kim. Dopo i saluti e i ringraziamenti è iniziata la Sessione di lavoro “speciale” sulla cooperazione con l’Ucraina, alla presenza del ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov.

Morto OJ Simpson, stella controversa del Football NFL

Morto OJ Simpson, stella controversa del Football NFLRoma, 11 apr. (askanews) – L’ex stella Nfl, OJ Simpson, uno dei giocatori più discussi del footbal statunitense, è morto oggi all’età di 76 dopo una lunga battaglia contro il cancro. Ne ha dato notizia la famiglia su X. “Il 10 aprile, nostro padre, Orenthal James Simpson, ha ceduto alla sua battaglia contro il cancro” è scritto sul social. O.J. Simpson, all’anagrafe Orenthal James Simpson è considerato uno dei più grandi giocatori nella storia del football, tanto da essere stato inserito nella Pro Football Hall of Fame, da professionista ha militato per undici stagioni nella National Football League (NFL) con i Buffalo Bills dal 1969 al 1977 e con i San Francisco 49ers dal 1978 al 1979. Nel 1973 è diventato il primo giocatore a correre per più di duemila iarde in quattordici partite della stagione. Conclusa la carriera sportiva, si è dedicato al cinema, raggiungendo un ulteriore livello di fama grazie al ruolo dell’agente Nordberg nella serie de Una pallottola spuntata. Nel 1994 fu accusato di aver ucciso l’ex moglie Nicole Brown e l’amico Ronald Goldman, venendo poi assolto dopo un processo molto controverso. Nel 2008 è stato condannato a trentatré anni di carcere (dei quali nove senza libertà vigilata) per rapina a mano armata e sequestro di persona; è stato liberato l’ottobre 2017 ed era in regime di libertà vigilata.

Diffamazione, carcere per giornalisti. Un caso gli emendamenti FdI

Diffamazione, carcere per giornalisti. Un caso gli emendamenti FdIRoma, 11 apr. (askanews) – Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia al Senato dal relatore del disegno di legge sulla diffamazione, Gianni Berrino di Fratelli d’Italia, che non escludono la pena del carcere per i giornalisti, che a suo tempo la Corte costituzionale chiese di eliminare, suscitano allarme nel mondo dell’informazione ma saranno oggetto di approfondimenti anche nella maggioranza parlamentare.


“A noi – precisa Pierantonio Zanettin di Forza Italia, conversando con i cronisti a palazzo Madama – non interessano le pene detentive, ma la rettifica e che venga ripristinato il buon nome del diffamato. Mezzi per fare questo ce ne sono tanti e devono essere diversi dal carcere”, aggiunge, precisando che si tratta di proposte non condivise preventivamente all’interno della maggioranza. Sulla stessa linea Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, che oppone “un deciso no” agli emendamenti di FdI. “Non è così – spiega – con pene detentive che possono arrivare a oltre 4 anni, che si frena il malcostume della diffamazione a mezzo stampa”.


“Nessuna nuova pena detentiva per i giornalisti”, dichiara dal canto suo Berrino, che rivendica come “il provvedimento in esame semmai elimina la pena detentiva per alcune ipotesi di diffamazione”, ma, aggiunge, occorre comunque “difendere l’onorabilità sociale del cittadino dalla ben più grave e lesiva ipotesi dell’addebito di un fatto falso e determinato, nella convinzione che non si tratti di libera informazione, ma di distorsione della informazione”. Il Pd in una nota parla di “retaggio barbaro, condannato a più riprese da organismi europei e dalla Corte costituzionale”. Ilaria Cucchi di AVS parla di “vera e propria forma di intimidazione inaccettabile contro i giornalisti e un modo per silenziare gli organi di informazione. Un’aberrazione totale. Senza libertà di stampa, non c’è democrazia, i cittadini – aggiunge – hanno il diritto di essere informati in modo completo e obiettivo”.


Fra le reazioni di giornata anche quelle delle rappresentanze sindacali e istituzionali dei giornalisti: per Alessandra Costante, segretaria della Federazione nazionale della stampa, “il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, fa notare che “l’Italia è stata più volta richiamata dalle istituzioni europee e dalla Cedu (Corte europea per i diritti dell’uomo, ndr) per avere ancora, nel codice penale, la pena del carcere per la diffamazione a mezzo stampa. La Corte costituzionale ha esplicitamente invitato il Parlamento, nel 2021, a rimuovere la pena detentiva per tale reato. Sarebbe un grave passo indietro, si tratta di posizioni inaccettabili frutto di pulsioni autoritarie”, conclude.

Diffamazione, un caso gli emendamenti FdI su carcere per giornalisti

Diffamazione, un caso gli emendamenti FdI su carcere per giornalistiRoma, 11 apr. (askanews) – Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia al Senato dal relatore del disegno di legge sulla diffamazione, Gianni Berrino di Fratelli d’Italia, che non escludono la pena del carcere per i giornalisti, che a suo tempo la Corte costituzionale chiese di eliminare, suscitano allarme nel mondo dell’informazione ma saranno oggetto di approfondimenti anche nella maggioranza parlamentare.


“A noi – precisa Pierantonio Zanettin di Forza Italia, conversando con i cronisti a palazzo Madama – non interessano le pene detentive, ma la rettifica e che venga ripristinato il buon nome del diffamato. Mezzi per fare questo ce ne sono tanti e devono essere diversi dal carcere”, aggiunge, precisando che si tratta di proposte non condivise preventivamente all’interno della maggioranza. Sulla stessa linea Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, che oppone “un deciso no” agli emendamenti di FdI. “Non è così – spiega – con pene detentive che possono arrivare a oltre 4 anni, che si frena il malcostume della diffamazione a mezzo stampa”.


“Nessuna nuova pena detentiva per i giornalisti”, dichiara dal canto suo Berrino, che rivendica come “il provvedimento in esame semmai elimina la pena detentiva per alcune ipotesi di diffamazione”, ma, aggiunge, occorre comunque “difendere l’onorabilità sociale del cittadino dalla ben più grave e lesiva ipotesi dell’addebito di un fatto falso e determinato, nella convinzione che non si tratti di libera informazione, ma di distorsione della informazione”. Il Pd in una nota parla di “retaggio barbaro, condannato a più riprese da organismi europei e dalla Corte costituzionale”. Ilaria Cucchi di AVS parla di “vera e propria forma di intimidazione inaccettabile contro i giornalisti e un modo per silenziare gli organi di informazione. Un’aberrazione totale. Senza libertà di stampa, non c’è democrazia, i cittadini – aggiunge – hanno il diritto di essere informati in modo completo e obiettivo”.


Fra le reazioni di giornata anche quelle delle rappresentanze sindacali e istituzionali dei giornalisti: per Alessandra Costante, segretaria della Federazione nazionale della stampa, “il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, fa notare che “l’Italia è stata più volta richiamata dalle istituzioni europee e dalla Cedu (Corte europea per i diritti dell’uomo, ndr) per avere ancora, nel codice penale, la pena del carcere per la diffamazione a mezzo stampa. La Corte costituzionale ha esplicitamente invitato il Parlamento, nel 2021, a rimuovere la pena detentiva per tale reato. Sarebbe un grave passo indietro, si tratta di posizioni inaccettabili frutto di pulsioni autoritarie”, conclude.

Superbonus, Assistal: a rischio obiettivi di efficientamento

Superbonus, Assistal: a rischio obiettivi di efficientamentoRoma, 11 apr. (askanews) – In materia di Superbonus il Governo ha emanato un DL che modifica la disciplina dei crediti d’imposta e degli interventi di efficienza energetica dell’edilizia. In particolare, le nuove disposizioni mirano a: limitare ulteriormente l’accesso al cosiddetto “sconto in fattura”, restringere la platea dei soggetti beneficiari rispetto a quanto già disposto l’anno scorso ed eliminare – in via definitiva – la possibilità per gli operatori del mercato di usufruire dell’istituto della remissione in bonis. Queste in sintesi le osservazioni fatte pervenire oggi da Assistal, l’Associazione di Confindustria che riunisce le aziende operanti nei servizi di efficientamento energetico e nella manutenzione e gestione di impianti tecnologici, in audizione presso la Commissione Finanza e Tesoro del Senato. L’audizione è stato il momento per approfondire gli aspetti critici delle nuove misure: l’Associazione, in riferimento all’art.1 comma 5, ha espresso l’auspicio che l’articolo possa essere abrogato o, in alternativa, che sia introdotto un periodo transitorio entro il quale permettere l’avvio degli interventi pianificati, ma non ancora iniziati e fatturati. Il rischio, infatti, è che questa disposizione porti cantieri e progetti avviati sulla base proprio dello sconto in fattura o sulla cessione del credito a chiudere, innescando controversie tra imprese e clienti nonché avere un impatto negativo sulla collettività dovuto ai mancati interventi di efficientamento. Per quanto invece riguarda l’art. 2, Assistal segnala che, escludendo la disciplina della remissione in bonis per tutti gli interventi di recupero edilizio e di efficientamento energetico, si negano di fatto le opzioni di sconto in fattura o cessione del credito. Con effetto deflagrante per tutti coloro che, in buona fede, facevano conto sulla possibilità di procedere con le attività grazie a tali misure. Ed è per questo che, alla luce di quanto evidenziato, l’Associazione ha richiesto di valutare il mantenimento dell’istituto citato per un tempo maggiore o, in subordine, di formulare una congrua e ragionevole gradualità nell’ambito delle sanzioni previste per l’invio tardivo delle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate. “Come già avvenuto per il decreto emanato nel febbraio 2023 – ha dichiarato Roberto Rossi Presidente di Assistal – purtroppo il Governo ha adottato un provvedimento senza alcun confronto con i comparti produttivi, aumentando l’incertezza di un quadro normativo mutato innumerevoli volte negli ultimi anni. L’Italia e, in particolar modo, le imprese hanno bisogno di norme chiare e stabili, in grado di favorire investimenti a lungo termine in efficienza energetica e sostenibilità, soprattutto in considerazione degli obiettivi sfidanti posti dalla transizione energetica così come riportati nel Pniec.”

Sciopero Cgil-Uil: basta stragi sul lavoro, è emergenza nazionale

Sciopero Cgil-Uil: basta stragi sul lavoro, è emergenza nazionaleRoma, 11 apr. (askanews) – In tutta Italia i lavoratori del settore privato hanno incrociato le braccia per 4 ore, otto ore nell’edilizia e in Emilia Romagna segnata dalla tragedia nella centrale elettrica di Suviana (Bologna), per lo sciopero generale di Cgil e Uil proclamato per sollecitare il governo ad adottare misure più incisive sulla sicurezza sul lavoro. Richieste che potrebbero in parte essere accolte dall’esecutivo, ma che non soddisfano del tutto le due confederazioni.


La protesta, che non ha riguardato i dipendenti pubblici e il trasporto aereo, si è articolata con manifestazioni nei territori. Flash mob, presidi e comizi si sono svolti nelle principali città. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha concluso la manifestazione di Brescia. Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha invece incontrato i lavoratori della rimessa Atac di Roma. Molto partecipato è stato il corteo di Bologna, dove, secondo gli organizzatori, hanno sfilato 15mila persone. La piattaforma rivendicativa aveva tre obiettivi: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa. “Con la logica dei subappalti il lavoro delle persone torna a essere una merce che può essere comprata e venduta – ha detto Landini – è il momento di fare cose precise e cambiare il modello di fare impresa. Non si investe sulla qualità e sulla formazione. E’ inutile essere ipocriti e dire, come ogni volta che c’è una strage, che non succederà mai più”. Il numero uno della Cgil ha inoltre sottolineato che “non c’è giorno in cui non ci sia una persona che muore sul lavoro. C’è la necessità che tutto il Paese prenda atto di quello che sta succedendo”. E sulla scelta della Cisl di non scioperare con Cgil e Uil si è limitato a dire: “Chiedete a loro, noi vogliamo unire”.


Le tragedie sul lavoro “purtroppo continuano ad accadere tutti i giorni – ha affermato Bombardieri – c’è la necessità di intervenire per bloccare questa guerra civile. C’è una strage di cui questo Paese deve prendere atto. Servono misure immediate che siano in grado di bloccare questa mattanza. Sono le cose che abbiamo chiesto al governo e che il governo non ha fatto”. Sulle possibili modifiche allo studio dell’esecutivo, il numero uno della Uil ha ricordato che “ieri abbiamo fatto un incontro. Il governo ha accettato alcune delle cose che abbiamo chiesto. Ma i nodi più importanti non sono ancora affrontati. La patente a punti è approcciata solo nei cantieri edili”. Sulla tragedia di Suviana ha infine riferito che “due anni fa, tra luglio e settembre, abbiamo segnalato problemi sulla sicurezza. Siamo pronti a consegnare alla magistratura la documentazione”. Nella giornata dello sciopero si è consumato anche uno scontro con la sentatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, che ha bollato la protesta come “la solita attività di sciacallaggio”. La replica di Landini e Bombardieri non si è fatta attendere. “Chi è Ronzulli? In vita sua ha mai lavorato una volta? Ci sono dei momenti in cui sarebbe utile stare zitti per rispetto di quello che è successo”, ha affermato il primo. “Vada a parlare con le famiglie delle vittime sul lavoro, non stia chiusa nei palazzi del potere”, ha dichiarato il secondo.


Nel trasporto ferroviario lo sciopero per gli addetti alla circolazione dei treni si è svolto dalle 9.01 alle 13 (assicurata la fascia di garanzia tra le 6 e le 9). I lavoratori degli appalti ferroviari di terra e viaggiante si sono fermati per il secondo mezzo turno di lavoro. Frecce e Intercity, hanno riferito Trenitalia e Italo, circolano regolarmente. Nel trasporto pubblico locale lo stop di 4 ore varia da città a città. A Roma metro, tram e bus si fermano dalle 20 a mezzanotte; Torino 18-22; Bologna 13-16.30; Genova 13-17; Firenze 18-22; Napoli 9-13; Bari 19.30-23.30. Nel trasporto marittimo il personale di bordo si è astenuto nella prima metà della giornata.