Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Schlein: sulla Sanità è uno scempio, il governo aumenti le risorse

Schlein: sulla Sanità è uno scempio, il governo aumenti le risorseMilano, 4 ott. (askanews) – “È uno scempio”. Elly Schlein è tranchant nel giudicare il finanziamento alla Sanità deciso dal governo nella Nadef, e replica secca a Meloni che invita a non parlare solo di risorse: “Commentando un documento di economia e finanza del governo, di cosa altro dovremmo parlare se non di quali risorse destinare alle priorità del Paese?”.

In un colloquio con repubblica, la segretaria del Pd chiede “almeno 4 miliardi l’anno in più per i prossimi 5 anni per raggiungere il 7.5% di spesa sanitaria rispetto al Pil”, la media europea. Risorse necessarie per “sbloccare le assunzioni per chiudere lastagione dei gettonisti” e per attuare “la riforma della medicina territoriale e di prossimità”. Su questo il Pd “non farà mezzo passo indietro”. E anche se “siamo pronti a discutere delle misure per migliorare il SSN”, Schlein avverte: “Ci opporremo con ogni mezzo a questo scempio”.

Sanità, Meloni difende il governo: miope giudicare solo dalle risorse. Schlein: prende in giro

Sanità, Meloni difende il governo: miope giudicare solo dalle risorse. Schlein: prende in giroRoma, 3 ott. (askanews) – Tiene ancora banco, e in maniera accesa tra governo e opposizioni, la questione sanità, o meglio delle risorse per la sanità.

“Abbiamo appena approvato la Nadef e stiamo scrivendo la legge di bilancio” e i “margini di manovra sono limitati” anche a causa dell’”eredità” raccolta da una “politica che ha avuto un orizzonte troppo breve”, prendendo le “scelte più facili”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla seconda edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome presso il Teatro Carignano di Torino. E affrontando il nodo sanità, ha difeso l’operato del governo: “Costruire un Sistema sanitario nazionale efficiente ed efficace è obiettivo di tutti e sarebbe miope perseguirlo solo sulla base dell’aumento o meno delle risorse. Bisogna avere un approccio diverso, più profondo, provare a confrontarci con lealtà, coraggio e verità anche su come le risorse vengono spese: non basta spendere di più se le risorse sono utilizzate in modo poco efficiente. La sfida più difficile, che possiamo affrontare solo insieme, è questa. Sono e siamo assolutamente pronti a fare questo lavoro importante e difficile e sono certa che avremo a fianco regioni e province autonome”. Per “garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini”, ha detto ancora, “siamo aperti e pronti a qualsiasi tavolo per capire le condizioni per raggiungere obiettivo. L’obiettivo principale è la sostenibilità in un contesto molto complesso, con elementi che rendono questa materia sempre più difficile: aumento della vita media, patologie correlate all’invecchiamento, aumento delle malattie croniche, tecnologie mediche avanzate e costose e costosi farmaci innovativi. E’ una situazione da gestire con attenzione e capacità di coesione”. E in manovra, ha assicurato Meloni, ci sarà un “intervento deciso per le liste di attesa” e risorse per il personale. Duro il commento segretaria del Pd Elly Schlein :”Giorgia Meloni anziché ravvedersi sui tagli previsti per la Sanità continua a prendere in giro le persone, comprese quelle che l’hanno eletta. Dire che la Sanità è una priorità ma che l’impegno non si misura sui soldi messi a disposizione è la beffa dopo il danno. Noi pretendiamo che questo governo investa i fondi necessari”.

“Che questa manovra porti ‘il servizio sanitario nazionale sull’orlo del baratro’ non lo dice il Pd ma Gimbe, una Fondazione indipendente. Se la presidente Meloni pensa di poter continuare a governare a colpi di propaganda senza tutelare il servizio sanitario nazionale troverà un’opposizione dura e senza sconti”. Giuseppe Conte, leader M5s, in un post su facebook, attacca e ricorda la pandemia: “Circa 4 milioni di italiani rinunciano a curarsi, medici e personale sanitario sono allo stremo e malpagati. Eppure Giorgia Meloni dice candidamente che è ‘miope’ concentrare l’attenzione sulle risorse investite in Sanità. Io credo che sia invece miope trascurare i problemi che affliggono i cittadini. Auguro a Giorgia Meloni di non trovarsi mai nella condizione in cui mi sono trovato io da Presidente del Consiglio quando è scoppiata l’emergenza Covid. Abbiamo dovuto affrontare il momento più difficile con personale e terapie intensive carenti a causa di anni e anni di tagli firmati sia dal centrodestra che dal centrosinistra”. “Il mio Governo era arrivato a superare quota 7% del Pil di investimenti in sanità anche dopo il picco pandemico, riportando l’Italia in media con gli altri Paesi europei – ricorda l’ex premier -. Ora tocca ai ‘Fratelli di Tagli’ di Meloni sforbiciare sulla Sanità. Per loro le priorità in questo anno sono state spese militari e invio di armi, slogan sui migranti, spalmadebiti per le società di serie A. Per la Sanità, invece, un bel ‘pacco’ ai cittadini: come denuncia la Fondazione Gimbe, con la Nadef di Giorgia Meloni la spesa sanitaria rispetto al Pil l’anno prossimo crolla al 6,2% e passerà al 6,1% del 2026. Siamo addirittura sotto i livelli precedenti alla pandemia. È uno schiaffo al sacrificio di tanti medici, sanitari e cittadini italiani. Un imperdonabile errore da parte di chi si ostina a non imparare la lezione dall’immane tragedia del 2020. Non possiamo permettere che si stacchi la spina alla sanità pubblica”.

Ucraina, Biden a Meloni e altri alleati: sostegno Usa continua

Ucraina, Biden a Meloni e altri alleati: sostegno Usa continuaRoma, 3 ott. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica, organizzata da parte statunitense, con i capi di Stato e di Governo di Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Giappone, Polonia e Romania, il Segretario Generale della Nato Stoltenberg, il presidente del Consiglio Europeo Michel e la presidente della Commissione Europea von der Leyen.

Nel corso della conversazione, riferisce Palazzo Chigi, il presidente americano Joe Biden “ha tenuto a rassicurare gli Alleati circa il perdurante sostegno americano all’Ucraina anche a seguito delle recenti decisioni del Congresso statunitense” sui fondi per gli aiuti a Kiev.

Meloni ricorda Lampedusa: porre fine a strage, bloccare partenze

Meloni ricorda Lampedusa: porre fine a strage, bloccare partenzeRoma, 3 ott. (askanews) – “Ricordiamo oggi con profonda commozione il tragico naufragio di Lampedusa di dieci anni fa, in cui persero la vita 368 persone. Da allora troppe tragedie si sono ripetute per raggiungere le coste d’Europa ed è nostro preciso dovere porre fine a questa continua strage, anche bloccando la partenza delle imbarcazioni di fortuna”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“L’impegno del Governo italiano per spezzare l’orrendo business della tratta degli esseri umani continuerà incessante, anche nel nome di tutte le vittime che hanno perso la vita in mare”, aggiunge.

Più pdl nonostante taglio parlamentari, ma Governo la fa da padrone

Più pdl nonostante taglio parlamentari, ma Governo la fa da padroneRoma, 3 ott. (askanews) – Il taglio dei parlamentari non ha scalfito la produzione di proposte di legge da parte di deputati e senatori, tanto che il numero di quelle depositate in media è superiore rispetto al primo anno della scorsa legislatura. Ma a farla da padrone, soprattutto se si va a guardare quelli convertiti in legge, è sempre il governo, che vede anche aumentare il numero delle richieste di fiducia. E’ quanto emerge da una ricerca (meramente quantitativa, viene sottolineato) prodotta dal centro studi Cuiprodest e illustrata oggi in Senato alla presenza del capigruppo di Fdi Lucio Malan, di quello della Lega Massimiliano Romeo, di Licia Ronzulli di Forza Italia, del presidente della prima commissione, Alberto Balboni (Fdi) e del capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali, Andrea Giorgis.

In particolare, nei primi 11 mesi di questa legislatura “sono state presentate 2.020 proposte di legge di iniziativa parlamentare, contro le 2.655 del primo anno della XVIII legislatura” che contava 963 parlamentari contro gli attuali 600. Questo vuol dire che “risulta una media di 3,36 proposte di legge per parlamentare, contro le 2,75 proposte presentate nella stesso periodo della precedente legislatura”. In entrambe le legislature, le prime tre aree tematiche per numero di proposte di legge sono, in ordine decrescente: affari costituzionali, giustizia e cultura/istruzione. Guardando invece ai dati riferiti all’attività legislativa del governo – si legge nella ricerca – sono state presentate 91 proposte tra disegni di legge e decreti legge: questi ultimi sono 39, di cui 11 cosiddetti ‘omnibus’. Il governo Meloni ha posto la fiducia 9 volte al Senato e 20 alla Camera, contro le 6 volte al Senato e 11 alla Camera del Governo Conte I.

A guardare invece quante proposte sono arrivate ad approvazione, si scopre che ci sono state 52 nuove leggi, con un tasso di conversione in legge pari al 2,6%, contro l’1,8% della precedente legislatura. Inoltre, si osserva “la speranza di divenire legge dello Stato è pari al 70% per le proposte presentate dal Governo e al 30% per quelle presentate dai parlamentari, contro il 60% per le proposte governative e il il 40% per quelle parlamentari della precedente legislatura”. In entrambe le legislature, il gruppo parlamentare più attivo nella presentazione di proposte di legge è stato quello misto/autonomie, ma ciò – a giudizio degli autori della ricerca – potrebbe trovare spiegazione nell’assenza di coordinamento partitico che è prerogativa plausibile degli altri Gruppi. Ponderando il numero di proposte presentate con il numero di seggi in Parlamento, l’attività dei gruppi di opposizione è sensibilmente maggiore rispetto a quella dei gruppi di maggioranza.

Migranti, Meloni: no scontro con magistratura, dissenso su sentenza

Migranti, Meloni: no scontro con magistratura, dissenso su sentenzaTorino, 3 ott. (askanews) – “Non c’è nessuno scontro con la magistratura, lo voglio ribadire anche questa volta. Semplicemente la magistratura è libera di disapplicare una legge del Governo e il Governo è libero di dire che non è d’accordo perché a me la motivazione con la quale si rimette in libertà un immigrato irregolare già destinatario di un provvedimento di espulsione dicendo che le sue caratteristiche fisiche sarebbero quelle che i cercatori d’oro in Tunisia considerano buone per il loro interesse mi pare francamente una motivazione molto particolare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a margine del festival delle Regioni.

“Dico quello che penso, ognuno ha l’autonomia di pensiero, io ho il mio ma non è uno scontro. È un tema che riguarda una sentenza specifica, ma l’interpretazione di un attacco alla magistratura mi fa molto riflettere perché penso di avere anche io il diritto a dire che non sono d’accordo se viene disapplicata una legge del Governo” ha aggiunto.

Meloni: il tema non è aumentare le risorse per la sanità ma come impiegarle

Meloni: il tema non è aumentare le risorse per la sanità ma come impiegarleTorino, 3 ott. (askanews) – “Costruire un Sistema sanitario nazionale efficiente ed efficace è obiettivo di tutti e sarebbe miope perseguirlo solo sulla base dell’aumento o meno delle risorse. Bisogna avere un approccio diverso, più profondo, provare a confrontarci con lealtà, coraggio e verità anche su come le risorse vengono spese: non basta spendere di più se le risorse sono utilizzate in modo poco efficiente. La sfida più difficile, che possiamo affrontare solo insieme, è questa. Sono e siamo assolutamente pronti a fare questo lavoro importante e difficile e sono certa che avremo a fianco regioni e province autonome”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla seconda edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome presso il Teatro Carignano di Torino.

Per “garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini”, ha detto ancora, “siamo aperti e pronti a qualsiasi tavolo per capire le condizioni per raggiungere obiettivo. L’obiettivo principale è la sostenibilità in un contesto molto complesso, con elementi che rendono questa materia sempre più difficile: aumento della vita media, patologie correlate all’invecchiamento, aumento delle malattie croniche, tecnologie mediche avanzate e costose e costosi farmaci innovativi. E’ una situazione da gestire con attenzione e capacità di coesione”. In manovra, ha assicurato Meloni, ci sarà un “intervento deciso per le liste di attesa” e risorse per il personale.

Sanità, Meloni: il tema non è aumentare risorse ma come impiegarle

Sanità, Meloni: il tema non è aumentare risorse ma come impiegarleTorino, 3 ott. (askanews) – “Costruire un Sistema sanitario nazionale efficiente ed efficace è obiettivo di tutti e sarebbe miope perseguirlo solo sulla base dell’aumento o meno delle risorse. Bisogna avere un approccio diverso, più profondo, provare a confrontarci con lealtà, coraggio e verità anche su come le risorse vengono spese: non basta spendere di più se le risorse sono utilizzate in modo poco efficiente. La sfida più difficile, che possiamo affrontare solo insieme, è questa. Sono e siamo assolutamente pronti a fare questo lavoro importante e difficile e sono certa che avremo a fianco regioni e province autonome”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla seconda edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome presso il Teatro Carignano di Torino.

Per “garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini”, ha detto ancora, “siamo aperti e pronti a qualsiasi tavolo per capire le condizioni per raggiungere obiettivo. L’obiettivo principale è la sostenibilità in un contesto molto complesso, con elementi che rendono questa materia sempre più difficile: aumento della vita media, patologie correlate all’invecchiamento, aumento delle malattie croniche, tecnologie mediche avanzate e costose e costosi farmaci innovativi. E’ una situazione da gestire con attenzione e capacità di coesione”. In manovra, ha assicurato Meloni, ci sarà un “intervento deciso per le liste di attesa” e risorse per il personale.

Migranti, Zaia: diventeremo il campo profughi d’Europa

Migranti, Zaia: diventeremo il campo profughi d’EuropaRoma, 3 ott. (askanews) – “L’Europa non si sta occupando di questo esodo biblico, non considera più i confini italiani come confini europei” e la conseguenza di questa situazione è che “l’Italia sta diventando il ventre molle dell’Europa e pian piano ne diventeremo anche il campo profughi”. Lo dice il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un colloquio con il quotidiano La Stampa.

“Abbiamo l’imbarazzo – sostiene – di avere un’Europa totalmente assente, latitante, che non si sta minimamente occupando del problema. In Europa abbiamo votato e voluto Schengen, ora non vedo per quale motivo alcuni Paesi devono chiudere le frontiere. E questa è la prova provata di un altro aspetto: i ricollocamenti dei cittadini immigrati che arrivano in Italia non hanno nessuna efficacia a livello europeo, si contano sulle dita di una mano”. Altro tema caldo, i Cpr, che alcuni presidenti di Regione non vogliono sul loro territorio. Per Zaia “il Cpr è un anello della filiera dell’immigrazione ma non dipende dalle Regioni. Sembra che l’obiettivo nazionale sia di averne uno per Regione. Stiamo parlando di una detenzione amministrativa di un massi- mo di 18 mesi volta al rimpatrio. Non c’entra nulla con l’arrivo dei migranti nel territorio italiano”. Dal suo punto di vista il problema sono i rimpatri: “L’Italia riesce a farne tra i 3500 e i 4000 l’anno. Considerando che quest’anno avremo più o meno 200 mila arrivi e circa l’8% avrà lo status di rifugiato, valutando anche le altre forme di protezione arriviamo al 30% del totale, questo significa che 140 mila migranti devono tornare a casa: con i numeri attuali è come svuotare il mare con un secchio”.

Schlein: noi ci battiamo per una Mare Nostrum europea

Schlein: noi ci battiamo per una Mare Nostrum europeaRoma, 3 ott. (askanews) – “Dieci anni fa Lampedusa diventò il luogo di una delle più grandi catastrofi del Mediterraneo e di fronte a quei 368 morti due sole parole sembrarono prevalere: Mai più. Con la missione Mare Nostrum l’Italia riuscì per un periodo a riaffermare le ragioni della solidarietà e dell’umanità. Ma ben presto riprese quel drammatico conteggio delle vittime e migliaia di donne, uomini, bambini continuano a morire attraversando il Mediterraneo per fuggire da guerre, torture, discriminazioni, fame e povertà”. Lo dichiara in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Onorare la memoria di quella tragedia, oggi, non può essere solo un rito: servono – avverte la leader democratica – fatti, gesti, decisioni coraggiose. Serve tornare a essere umani. E serve farlo subito perché l’Italia ha già dimostrato di esserne capace. Per questo il Partito democratico continuerà a battersi per una Mare Nostrum europea, per superare Dublino, per contrastare – conclude Schlein – la criminalizzazione della solidarietà che nega i fondamenti stessi dell’Unione europea e della nostra Costituzione”.