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Fisco, Salvini: rottamazione prioritaria, troveremo intesa alleati

Fisco, Salvini: rottamazione prioritaria, troveremo intesa alleatiMilano, 12 feb. (askanews) – “Grande soddisfazione per l’esito del Consiglio Federale di oggi”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini che al termine della riunione – cui ha partecipato anche il ministro dell’Economia Giorgetti – sottolinea: “All’unanimità, è stato ribadito l’obiettivo di una rottamazione definitiva ed equa delle pendenze col fisco per chi voleva pagare le tasse ma non è stato nelle condizioni di farlo. Troveremo l’intesa con gli alleati, come sempre “, assicura il segretario leghista e vice premier.

Cisl, Meloni: buon lavoro a Fumarola, consolideremo la cooperazione

Cisl, Meloni: buon lavoro a Fumarola, consolideremo la cooperazioneRoma, 12 feb. (askanews) – “Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Daniela Fumarola, neosegretaria generale della Cisl. Sono fiduciosa di poter consolidare insieme il dialogo e la cooperazione già esistente tra il Governo e una delle più importanti organizzazioni del lavoro della nostra Nazione, nel rispetto dei rispettivi ruoli e nell’esclusivo interesse di cittadini, lavoratori e imprese”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Colgo l’occasione – prosegue la premier – per ringraziare nuovamente il segretario uscente Luigi Sbarra per quanto profuso in questi anni e per essersi sempre dimostrato un interlocutore serio, sincero e risoluto”.

Mattarella ad ateneo stranieri: diversità ricchezza, cultura veicolo pace

Mattarella ad ateneo stranieri: diversità ricchezza, cultura veicolo pacePerugia, 12 feb. (askanews) – Vista da Palazzo Gallenga, sede dell’Università per stranieri di Perugia, l’Italia è un paese “accogliente e aperto” in cui le diversità sono una “ricchezza”. Ha fatto tappa a Perugia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per partecipare alla cerimonia per i cento anni dalla nascita dell’università per stranieri che nel capoluogo umbro ha accolto tantissimi studenti provenienti da paesi lontani e spesso dal destino travagliato, “dai greci espatriati durante la dittatura dei colonnelli, agli iraniani, ai russi e agli ucraini, agli israeliani e ai palestinesi”, ha ricordato il rettore Valerio De Cesaris. Non a caso nel mondo l’italiano è una delle lingue più studiate come hanno raccontato davanti a Mattarella gli studenti provenienti da Colombia, Camerun, Cina e Kenya. Il rettore, intanto, ha chiesto che questi studenti siano considerati un valore e accolti con “più attenzione e simpatia” anche negli aspetti pratici, come l’iscrizione al Sistema sanitario nazionale e la possibilità dei ricongiungimenti in caso di parenti in Italia. Richieste che il capo dello Stato ha ascoltato promettendo di seguirle “con l’attenzione adeguata”.


Mattarella ha accettato l’invito del rettore – con l’attenzione verso il mondo accademico e della cultura che lo ha portato sempre più spesso a partecipare a iniziative nelle università italiane – e ha ricordato, parlando a braccio, il ruolo degli atenei come bussola in un mondo pieno di contraddizioni ma anche di possibilità offerte dalla scienza, a cominciare dall’Intelligenza artificiale. “Nessuno qui è straniero, riprendo questa magnifica espressione del rettore, sono tutti in casa propria gli studenti presenti in questo ateneo, questo avviene nella consapevolezza di essere specchio del mondo nelle sue preziose diversità” “che arricchiscono”, ha osservato il capo dello Stato. “Tutto – ha ripreso – è nell’ottica e nella convinzione che la cultura sia veicolo di pace e di dialogo, di amicizia, sembrano affermazioni scontate ma non lo sono”, soprattutto “in questa nostra stagione nella quale registriamo fenomeni contraddittori, guerre, violenze, disorientamenti” e contemporaneamente” “grandi opportunità offerte della scienza” che destano “interrogativi” rispetto ai quali gli atenei e il mondo della cultura hanno un ruolo determinante.

Intercettazioni, domani il via libera alla nuova legge in commissione Camera

Intercettazioni, domani il via libera alla nuova legge in commissione CameraRoma, 12 feb. (askanews) – La commissione Giustizia della Camera ha completato l’esame degli emendamenti delle opposizioni – tutti bocciati – al ddl Zanettin sulle intercettazioni, approvato al Senato. Secondo quanto si apprende, domani sarà votato il mandato al relatore, in modo da rispettare il calendario che prevede l’approdo in Aula lunedì 17 febbraio prossimo. Al momento non è ancora chiaro quando inizierà la discussione generale la settimana prossima perché in calendario ci dovrebbero essere due voti di fiducia.


L’ufficio di presidenza della commissione ha stabilito che le votazioni sugli emendamenti andranno avanti fino alle 21 e poi riprenderanno nella giornata di domani. La maggioranza è il governo puntano a un’approvazione senza modifiche rispetto al testo arrivato dal Senato. Gli emendamenti, tutti dell’opposizione, infatti hanno parere negativo. La nuova legge stabilisce un limite di 45 giorni alla durata delle intercettazioni. Il ddl è atteso in aula per la discussione in generale lunedì della prossima settimana.

Spionaggio, Mantovano: da intelligence accertamenti su Paragon

Spionaggio, Mantovano: da intelligence accertamenti su ParagonRoma, 12 feb. (askanews) – “Come ha ricordato il ministro Ciriani nella sua risposta, se c’è stato un uso improprio, anomalo, che certamente non va riferito a Paragon, perché Paragon si limita a offrire il software, lo strumento; se c’è stato un uso improprio è materia di autorità giudiziaria, perché sono stati commessi dei reati. Attendiamo questi esiti”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega sui Servizi, Alfredo Mantovano, parlando con i giornalisti in Transatlantico.


“Noi lato intelligence – ha aggiunto – abbiamo fatto i nostri accertamenti, poi anche questa storia che il governo sarebbe rimasto in silenzio: il governo ha fatto nell’immediatezza una nota e proprio con l’obiettivo di tranquillizzare. Dopo di che, volendo fornire più dettagli lo ha fatto nella sede propria. Quindi non c’è stato nessun silenzio ma il doveroso rispetto per le sedi parlamentari”. Quindi l’accertamento non ha riguardato forze dell’ordine, carabinieri, polizia? “L’accertamento – ha osservato – ha riguardato realtà istituzionali”. E le procure? “Non appartiene a noi fare questo tipo di accertamento. C’è una parte che compete all’autorità giudiziaria e sulla quale, per ovvie ragioni di rispetto dei confini istituzionali, non compete a noi. Noi lo abbiamo fatto per la parte di nostra competenza”.

Lega, congresso in primavera dopo tre grandi eventi programmatici

Lega, congresso in primavera dopo tre grandi eventi programmaticiMilano, 12 feb. (askanews) – Continuano i passaggi tecnici per arrivare al Congresso federale della Lega in primavera. Prima dell’assise ci saranno tre grandi assemblee programmatiche aperte a militanti e sostenitori in Veneto, Marche e Campania. Saranno occasioni per mettere a fuoco i temi più significativi. In Veneto si discuteranno i dossier dell’autonomia e del buongoverno, nelle Marche quelli del lavoro, della pace fiscale e del fisco più snello, in Campania quelli della sicurezza, dell’immigrazione e della lotta alla criminalità. Il percorso, riferisce una nota della Lega, è stato discusso in occasione del Consiglio Federale appena concluso.

Lega: avanti su pace fiscale, Giorgetti è già al lavoro

Lega: avanti su pace fiscale, Giorgetti è già al lavoroMilano, 12 feb. (askanews) – Il Consiglio federale della Lega presieduto da Matteo Salvini “ha confermato l’obiettivo politico di rottamazione delle cartelle, così da arrivare a una vera pace fiscale per milioni di italiani in buonafede”. Così una nota del partito in cui si riferisce che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – presente alla riunione a Montecitorio – “ha confermato che al Mef sono già al lavoro per trovare una soluzione tecnica”.


La proposta – conclude la nota – “sarà, come sempre, condivisa con gli alleati”.

Mattarella all’università per stranieri a Perugia: diversità è ricchezza

Mattarella all’università per stranieri a Perugia: diversità è ricchezzaPerugia, 12 feb. (askanews) – Vista da Palazzo Gallenga, sede dell’Università per stranieri di Perugia, l’Italia è un paese “accogliente e aperto” in cui le diversità sono una “ricchezza”. Ha fatto tappa a Perugia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per partecipare alla cerimonia per i cento anni dalla nascita dell’università per stranieri che nel capoluogo umbro ha accolto tantissimi studenti provenienti da paesi lontani e spesso dal destino travagliato, “dai greci espatriati durante la dittatura dei colonnelli, agli iraniani, ai russi e agli ucraini, agli israeliani e ai palestinesi”, ha ricordato il rettore Valerio De Cesaris. Non a caso nel mondo l’italiano è una delle lingue più studiate come hanno raccontato davanti a Mattarella gli studenti provenienti da Colombia, Camerun, Cina e Kenya. Il rettore, intanto, ha chiesto che questi studenti siano considerati un valore e accolti con “più attenzione e simpatia” anche negli aspetti pratici, come l’iscrizione al Sistema sanitario nazionale e la possibilità dei ricongiungimenti in caso di parenti in Italia. Richieste che il capo dello Stato ha ascoltato promettendo di seguirle “con l’attenzione adeguata”.


Mattarella ha accettato l’invito del rettore – con l’attenzione verso il mondo accademico e della cultura che lo ha portato sempre più spesso a partecipare a iniziative nelle università italiane – e ha ricordato, parlando a braccio, il ruolo degli atenei come bussola in un mondo pieno di contraddizioni ma anche di possibilità offerte dalla scienza, a cominciare dall’Intelligenza artificiale. “Nessuno qui è straniero, riprendo questa magnifica espressione del rettore, sono tutti in casa propria gli studenti presenti in questo ateneo, questo avviene nella consapevolezza di essere specchio del mondo nelle sue preziose diversità” “che arricchiscono”, ha osservato il capo dello Stato. “Tutto – ha ripreso – è nell’ottica e nella convinzione che la cultura sia veicolo di pace e di dialogo, di amicizia, sembrano affermazioni scontate ma non lo sono”, soprattutto “in questa nostra stagione nella quale registriamo fenomeni contraddittori, guerre, violenze, disorientamenti” e contemporaneamente” “grandi opportunità offerte della scienza” che destano “interrogativi” rispetto ai quali gli atenei e il mondo della cultura hanno un ruolo determinante.

Mattarella all’università per stranieri: è l’Italia accogliente e aperta

Mattarella all’università per stranieri: è l’Italia accogliente e apertaPerugia, 12 feb. (askanews) – “Questo ateneo ha offerto un’immagine dell’Italia paese accogliente ed aperto e vorrei sottolinearlo ringraziando il rettore della sua relazione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo, a braccio, alla cerimonia per i 100 anni dell’Università per Stranieri di Perugia.


Mattarella ha quindi sottolineato i “compiti di grande rilievo di questo ateneo che meritano l’apprezzamento della Repubblica” e, davanti alle richieste del rettore Valerio De Cesaris che sottolineato l’esigenza di “maggiore attenzione e amicizia” nell’accogliere gli studenti italiani in Italia, il capo dello Stato ha risposto: “Le seguirò con l’attenzione adeguata”. “Nessuno qui è straniero – ha insistito Mattarella – riprendo questa espressione del rettore, sono tutti in casa propria gli studenti presenti in questo ateneo, questo avviene nella consapevolezza di essere specchio del mondo nelle sue preziose diversità”, diversità “che arricchiscono”.


“Tutto è nell’ottica e nella convinzione che la cultura sia veicolo di pace e di dialogo, di amicizia, sembrano affermazioni scontate ma non lo sono”, ha aggiunto Mattarella, soprattutto “in questa nostra stagione nella quale registriamo fenomeni contraddittori, guerre, violenze, disorientamenti” e contemporaneamente” “grandi opportunità offerte della scienza” che destano “interrogativi”.

Si riapre canale dialogo su giudici Consulta.Ipotesi Maria Alessandra Sandulli

Si riapre canale dialogo su giudici Consulta.Ipotesi Maria Alessandra SandulliRoma, 11 feb. (askanews) – La pratica sembrava finita nel dimenticatoio, troppo lontana l’ipotesi di un accordo in un clima di così forte tensione tra maggioranza e opposizione, soprattutto dopo il caso Almasri. Eppur si muove. In queste ore, infatti, si sarebbe riaperto un canale di dialogo per cercare di raggiungere una intesa last minute sui quattro giudici costituzionali mancanti in vista della convocazione del Parlamento in seduta comune già fissata per giovedì alle 9. Le voci di corridoio parlano di una telefonata diretta tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd, Elly Schlein.


Al momento, viene spiegato da fonti sia di maggioranza che di opposizione, la quadra non è stata ancora trovata. Insomma, manca ancora il sigillo finale. Ma spunta il nome di un ‘tecnico’ che potrebbe avere il gradimento di tutti: si tratta di Maria Alessandra Sandulli, giurista e professore ordinario a Roma Tre, che già nel 2014 era finito nella rosa dei possibili candidati (anche in quel caso in una fase di stallo tra le forze politiche). Sulla carta, tuttavia, manca ancora anche il nome in quota Forza Italia: tra i più accreditati c’è quello di Gennaro Terracciano, avvocato e prorettore dell’Università del Foro Italico ma pare essere ancora in pista anche Andrea Di Porto, docente all’Università La Sapienza di Roma, già avvocato di Silvio Berlusconi e di Fininvest. Partita chiusa da tempo, invece, in casa Fratelli d’Italia, che punta sul ‘padre’ del premierato Francesco Saverio Marini, mentre il Pd ormai ha deciso di convergere su Massimo Luciani, professore emerito di Diritto pubblico dell’Università La Sapienza di Roma.


Il tentativo di queste ore, dunque, è quello di evitare l’ennesima fumata nera o la sconvocazione della seduta come già accaduto le ultime due volte: il 23 e il 30 gennaio. L’ultima votazione, conclusasi con un nulla di fatto, si è tenuta ormai un mese fa, il 14 gennaio. D’altra parte, a tutte le forze politiche è nota la sensibilità di Sergio Mattarella sul tema: già a luglio, in occasione della cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare e quando il giudice mancante era solo uno, il capo dello Stato aveva rivolto un monito sferzante “con garbo ma con determinazione” affinchè i partiti sanassero il vulnus e riportassero la Consulta al plenum.