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Dazi, Meloni: non avremmo supportato un’escalation da parte Ue

Dazi, Meloni: non avremmo supportato un’escalation da parte UeRoma, 8 apr. (askanews) – “L’Ue si è assestata su una reazione che io considero propedeutica ad una trattativa non escalatoria. Lo dico perché se invece la posizione fosse stata quella di una escalation, l’Italia non l’avrebbe supportata”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, all’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle categorie economiche e imprenditoriali sul tema dei dazi.


“La sfida da esplorare – ha aggiunto – è invece quella che l’Italia è stata tra le prime nazioni a promuovere, e che anche la Presidente von der Leyen lo ha ribadito ieri, ovvero la possibilità di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula ‘zero per zero’”. “Credo – ha detto ancora – che siamo tutti concordi nel dire che una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti non conviene a nessuno. Dunque, la sfida è lavorare con l’Unione Europea per definire un accordo positivo che possa avere come soluzione quella di integrare ancora di più le nostre econome, invece di separarle, in un’ottica di mutuo beneficio e di crescita reciproca. Chiaramente un distanziamento dell’economia europea e di quella americana porta a una compressione e indebolimento dell’Occidente, che non è mai una buona notizia”.


“In questo mi pare che ci sia da parte della presidente della Commissione e da parte del Commissario al Commercio che sta trattando una disponibilità”, ha concluso.

Dazi, Meloni e i ministri incontrano le categorie economiche

Dazi, Meloni e i ministri incontrano le categorie economicheRoma, 8 apr. (askanews) – E’ iniziato a Palazzo Chigi il ciclo di incontri fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini (in videocollegamento), i ministri competenti (Giorgetti, Urso, Foti, Lollobrigida) e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, con le categorie economiche sulla questione dei dazi, “con l’obiettivo di individuare le migliori soluzioni e avere un’idea chiara dell’impatto sui settori maggiormente danneggiati e individuare una strategia per sostenere quelle filiere”.


La riunione avviene all’indomani dell’incontro fra la premier, i due vice e i ministri competenti per analizzare l’impatto che questa situazione può avere sull’economia italiana. Al primo incontro sono presenti il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, il presidente di Ice Matteo Zoppas e il Presidente di CNMI Carlo Capasa. Seguiranno i rappresentanti delle Pmi e infine le associazioni dell’agroalimentare.

Dazi, Salvini: sono ottimista, fondamentali sani il problema semmai è la Cina

Dazi, Salvini: sono ottimista, fondamentali sani il problema semmai è la CinaTrieste, 8 apr. (askanews) – “Sono assolutamente ottimista e fiducioso, abbiamo fondamentali sani, abbiamo aziende eccellenti, abbiamo qualità di prodotti che non temono un’eventuale sovratassa, ma semmai temono l’eccesso di regolamentazione che non ci permette di competere alla pari con altri”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando degli impatti dei dazi Usa sull’economia italiana alla luce anche del crollo dei mercati.


“Con gli Stati Uniti bisogna competere, dialogare, non fare guerre commerciali che perderemo sicuramente – ha proseguito, parlando a margine della presentazione del nuovo hub di ricerca sull’IA a Trieste -. Noi dobbiamo dare una risposta ai risparmiatori, dialogare, la risposta non sono guerre commerciali. Stati Uniti, Italia ed Europa devono avere buoni rapporti, il problema semmai è la concorrenza sleale cinese e di chi utilizza i minori e i bambini nelle loro fabbriche”. “Fino a che c’è un gigante come la Cina che non ha normative ambientali, sindacali, lavorative, commerciali – ha concluso – e che invade con i suoi prodotti il sottoposto di tutto il mondo, hai voglia di mettere dazi e controdazi fra Europa e Stati Uniti”.

Italia-Gb, Mattarella riceve re Carlo e Camilla al Quirinale

Italia-Gb, Mattarella riceve re Carlo e Camilla al QuirinaleRoma, 8 apr. (askanews) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme alla figlia Laura ha accolto al Quirinale re Carlo e regina Camilla in visita in Italia da ieri. I sovrani del Regno Unito sono arrivati al palazzo per la cerimonia di benvenuto, scortati dai Corazzieri a cavallo. All’arrivo, sono stati intonati gli inni nazionali britannico e italiano mentre la bandiera Union Jack è stata issata sulla torretta del Palazzo presidenziale.


Il presidente Mattarella ha quindi invitato re Carlo a ispezionare la guardia d’onore nel cortile, composta da esponenti della banda del Quirinale, dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e dei Corazzieri a cavallo. Alla fine del cortile, il re e il presidente Mattarella, raggiunti da Camilla e dalla figlia del presidente, entreranno nel Palazzo e dalla Terrazza assisteranno al sorvolo delle Frecce Tricolori e delle Frecce Rosse.


Dopo il sorvolo, saranno presentate le rispettive delegazioni ufficiali. La delegazione dei reali britannici include il segretario di Stato britannico per gli Affari esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo David Lammy e l’ambasciatore di sua maestà presso la Repubblica d’Italia e San Marino, il barone Llewellyn di Steep. Il presidente è accompagnato invece dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, dall’ambasciatore italiano nel Regno Unito Inigo Lambertini, dal segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti e dal consigliere diplomatico di Mattarella, ambasciatore Fabio Cassese. Dopo una fotografia davanti alle bandiere, il presidente Mattarella e la figlia Laura hanno accompagnato i reali allo Studio del presidente per un incontro privato.


Secondo il programma, Camilla vedrà una selezione di libri antichi sull’equitazione nella Biblioteca del Piffetti e visiterà le Sale di Stato, dove la Regina avrà l’opportunità di incontrare lo Staff del Quirinale al lavoro sul prossimo Banchetto di Stato e sulla riparazione di arazzi e mobili come parte della manutenzione in corso del Palazzo. Le delegazioni del Regno Unito e dell’Italia, intanto, si uniranno al re e al presidente Mattarella per una breve conversazione.


I saluti finali avranno luogo nella Sala del Bronzino. Da lì, Carlo e Camilla lasceranno il Palazzo del Quirinale per recarsi alla Tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria.

Meloni riunisce task force dazi: no allarmismo, si studiano sostegni

Meloni riunisce task force dazi: no allarmismo, si studiano sostegniRoma, 7 apr. (askanews) – Il governo studia “strumenti” a sostegno delle imprese e delle filiere più colpite dai dazi Usa. E’ quanto emerso dall’incontro di governo che si è tenuto a Palazzo Chigi, presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Oltre un’ora e mezza di riunione, nell’ennesimo giorno di alta tensione delle borse internazionali (Milano ha chiuso con un -5,18%), con i due vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini e i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Tommaso Foti (Affari Europei), Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano. Nel corso dell’incontro, spiega in una nota Palazzo Chigi, i ministri hanno illustrato a Meloni “le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese”. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani. Da valutare la proposta del presidente di Confindustria Emanuele Orsini di “attingere ai fondi non utilizzati del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) e ai fondi di coesione per incentivare le imprese colpite”. Tra i fondi Pnrr utilizzabili ci sarebbero quelli previsti dal piano Transizione 5.0: oltre 6 mld di euro che devono essere spesi entro giugno 2026.


Nella riunione, prosegue la nota, “è stato ribadito che una ‘guerra commerciale’ non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti” ed “è emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi”. Al centro del confronto, infine, “gli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo”. Nei giorni scorsi Meloni aveva, tra l’altro, proposto la “sospensione” delle norme ‘green’ europee sull’automotive e invitato a una riflessione sull’opportunità di “deroghe” al Patto di Stabilità. Intanto gli uffici di Palazzo Chigi sono al lavoro per ‘chiudere’ sulla missione che dovrebbe portare la premier alla Casa Bianca da Donald Trump a metà aprile (al momento la data più probabile è il 16 aprile). Un incontro a lungo cercato da Roma, per riprendere quello che era stato definito un “rapporto privilegiato” dopo il ‘blitz’ di Meloni ai primi di gennaio a Mar-a-Lago e la partecipazione all’Inauguration day, il 20 dello stesso mese. Se, come sembra, l’appuntamento sarà fissato in agenda sarà l’occasione per affrontare direttamente con il tycoon la questione dazi. Del resto, lo stesso commissario europeo al commercio Maros Sefcovic ha auspicato che “chi ha buoni rapporti con l’amministrazione Trump, si adoperi per facilitare il dialogo tra Usa e Ue”.


Al termine dell’incontro – secondo quanto si apprende – ci sarebbe stato anche un confronto tra la premier e i suoi vice sui principali dossier interni. E probabilmente si sarà parlato anche dell’auto-candidatura di Salvini al Viminale al posto di Matteo Piantedosi. “Andrò a parlare sia con lui che con Giorgia Meloni. Perchè io sono a disposizione dell’Italia e della Lega, senza avere smanie”, aveva detto ieri dal palco del congresso Salvini, che oggi ha sentito proprio il titolare del ministero dell’Interno. Tra i due c’è “stima, amicizia e sintonia”, assicurano fonti del Carroccio, precisando che “la richiesta del congresso della Lega rispetto al Viminale è molto chiara in un’ottica puramente costruttiva e che in nessun caso potrà portare problemi al governo”. L’uscita di Salvini (non nuova, ma mai così esplicita) non è stata gradita da Meloni, che l’ha respinta al mittente. Non è certo sua intenzione, a maggior ragione in questa fase, aprire un rimpasto, peraltro con al centro una casella chiave come quella del Viminale, che potrebbe destabilizzare tutto l’esecutivo. Altrettanto secca, ed esplicitata pubblicamente, l’opposizione di Forza Italia. “In questo momento i cittadini italiani non sono preoccupati di spostamenti e di poltrone ma di ciò che accade nel mondo”, ha tagliato corto Tajani, che sarebbe pronto anche a minacciare una crisi di governo.

Salvini: Viminale? Ne parlerò con Piantedosi e Meloni ma governo unito

Salvini: Viminale? Ne parlerò con Piantedosi e Meloni ma governo unitoRoma, 7 apr. (askanews) – “Io al ministero dell’Interno? Me l’hanno chiesto in tanti. Io ritengo che Piantedosi, oltre a essere un leale servitore dello Stato, sia anche un ottimo ministro. Noi le risposte le diamo anche approvando il decreto sicurezza”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Cinque minuti’ su Raiuno.


“Oggi Piantedosi – ha aggiunto – ha detto, e lo ringrazio, che sono stato un buon ministro e potrei tornare a essere un buon ministro. Ora sto facendo il ministro per le Infrastrutture, stiamo investendo tanti soldi, semmai ne parlerò con lui e con Meloni però il governo è unito, l’importante è che gli italiani questo sappiano”.

Salvini: chi vuole contro-dazi fa il male dell’Italia

Salvini: chi vuole contro-dazi fa il male dell’ItaliaRoma, 7 apr. (askanews) – “No a guerre commerciali: chi pensa di rispondere a dei dazi con contro-dazi fa il male dell’Italia, dei lavoratori e degli imprenditori italiani”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Cinque minuti’ su Raiuno.


“Stiamo lavorando – ha aggiunto – per proteggere come Lega e governo i confini dal punto di vista della sicurezza e proteggere i risparmi degli italiani. Con sistemi per accompagnare le imprese che esportano ad esportare sempre di più e meglio. Ci sono le eccellenze italiane, il mobile, il tessile, il vino, l’agroalimentare: dobbiamo aiutare ancora di più le imprese che esportano per difendere i risparmi degli italiani e questo lo decide Bruxelles. Noi come governo italiano facciamo tutto ciò che possiamo in Italia ma è fondamentale che a Bruxelles qualcuno si svegli”.

Dazi, P. Chigi: allo studio ipotesi per sostegno filiere e imprese

Dazi, P. Chigi: allo studio ipotesi per sostegno filiere e impreseRoma, 7 apr. (askanews) – Nella riunione di governo che si è tenuta a Palazzo Chigi la premier Giorgia Meloni e i ministri interessati hanno discusso “degli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo”. Lo comunica Palazzo Chigi.


Inoltre i ministri “hanno illustrato al Presidente del Consiglio le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani, martedì 8 aprile a Palazzo Chigi”. Alla riunione hanno partecipato i vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e per il Pnrr, Tommaso Foti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Dazi, Schlein: Meloni smetta di far finta di niente, serve bagno di umiltà

Dazi, Schlein: Meloni smetta di far finta di niente, serve bagno di umiltàRoma, 7 apr. (askanews) – “Mentre Giorgia Meloni spera che le cose si risolvano da sole, l’economia italiana sta subendo colpi micidiali per le decisioni del suo amico Trump, come dimostra l’ulteriore tonfo di oggi della Borsa di Milano e delle altre piazze mondiali. Gli altri governi europei, a partire da quello spagnolo di Sanchez, stanno mettendo in campo misure forti per proteggere e sostenere imprese e lavoratori, Meloni invece fa solo appelli alla calma”. Così la segretaria del Pd. Elly Schlein.


“Serve urgentemente un bagno di umiltà e di realtà da parte del governo, sono in gioco decine di migliaia di posti lavoro: sostenga un negoziato europeo per interrompere l’applicazione dei dazi e predisponga un piano per sostenere i settori dell’economia italiana più colpiti, perché l’incertezza in queste settimane ha già fatto danni enormi mentre lei usava ancora il condizionale per non urtare Trump. Ora basta fare finta di niente”, aggiunge.

Centrosinistra, Conte: alleanze su programmi senza ambiguità

Centrosinistra, Conte: alleanze su programmi senza ambiguitàRoma, 7 apr. (askanews) – “Tutte le precedenti manifestazioni del M5S erano solo con gente nostra, del Movimento. Questa volta no, si sono attivate rete e associazioni, e sono venuti tanti cittadini autonomi che non rispondono a nessuno, attirati da una piattaforma incentrata sul no al riarmo”. Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, è tornato con queste parole a commentare, intervistato dal Fatto quotidiano, la manifestazione contro il riarmo che si è svolta sabato scorso a Roma. “Per noi del Movimento – ha spiegato – questa manifestazione è una tap- pa fondamentale, perché abbiamo portato in piazza tanta società civile, aprendo ad altre forze sociali e politiche. E questo è stato possibile grazie alla Costituente dell’anno scorso, in cui ci siamo dati una collocazione politica stabile e chiara nel campo progressista, da indipendenti, con una piattaforma di valori ben precisi”.


Alla domanda sulle distanze che separano il M5S da alcuni potenziali alleati di centrosinistra in materia di politica estera, l’ex premier ha affermato che una coalizione si costruisce “con chi ci sta su un programma di governo con obiettivi chiari e precisi, senza nessuna ambiguità. Partendo dal no a questo piano Von der Leyen e continuando con un salario minimo legale e un piano per la sanità pubblica”. La prossima tappa dell’iniziativa politica del M5S è la mozione parlamentare contro il riarmo europeo. E a Matteo Salvini, che ha fatto notare che al congresso della Lega è intervenuto Elon Musk, mentre al corteo dei 5 stelle c’era la tik-toker Rita De Crescenzo, Conte ha replicato: “Lui è solo un paggetto dei poteri forti: ha sempre votato con Meloni i provvedimenti bellicisti e ha firmato con lei la condanna del Paese con il patto di stabilità europeo”. Conte non crede al no della Lega al piano di riarmo: “Lo aspettiamo – ha commentato – al varco della nostra mozione contro il riarmo alla Camera”. Se è per questo, dovrete aspettare anche il Pd… “Con il corteo – ha concluso il leader del M5S – abbiamo dimostrato la forza delle nostre idee. Non lavoriamo per mettere in difficoltà strumentalmente altri partiti”.