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Arianna Meloni: avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio

Arianna Meloni: avanti sorella mia, sei il nostro orgoglioRoma, 29 gen. (askanews) – “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!”. Si chiude così il post su Instagram pubblicato stamattina da Arianna Meloni, accompagnato da una foto che ritrae la premier sfilare col Tricolore.


“Anni di vergogna, derisione, rassegnazione. Poi – scrive la sorella di Giorgia Meloni – l’Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi!”. “Solo che alcuni – dice Arianna Meloni – non lo possono accettare. Perché in un’Italia così non c’è più spazio per la meschinità. E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l’importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere. Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane. È tempo che le persone perbene di questa martoriata Nazione scelgano da che parte stare”.

Tennis, Mattarella ad atleti: anno di successi spero diventi abitudine

Tennis, Mattarella ad atleti: anno di successi spero diventi abitudineRoma, 29 gen. (askanews) – “Un anno di grandi successi ampiamente celebrati da cittadini con la partecipazione, una stagione straordinaria: la coppa Davis per il secondo anno consecutivo. Ora si attende la terza vittoria anche se non è indispensabile subito”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto al Quirinale le nazionali italiane di tennis femminile e maschile vincitrici della BJK Cup e della Coppa Davis.


“La coppa Davis quest’anno è stata felicemente accompagnata dalla coppa femminile, un successo straordinario – ha aggiunto – io ho seguito tutti e due gli eventi in modo attento e costante” ma ci sono state anche le “Olimpiadi, un grande appuntamento e per noi un altro capitolo di grandi risultati” e il “nuovo anno e iniziato bene con la vittoria di Sinner agli Australian open”. Il capo dello Stato ha rivolto i complimenti “non solo agli atleti ma a tutti coloro che fanno parte di questa rete di collaborazione che è alla base dei successi, ai capitani delle squadre, alla federazione, ai preparatori. Grazie a voi il nostro tennis è al vertice mondiale ma soprattutto avete posto il tennis nel maggiori livello di popolarità e pratica e questo fa bene sperare per le prossime leve. Vorrei diventasse un’abitudine che si ripeta nel tempo, non ogni anno, ma frequentemente”.


Per Mattarella però “l’aspetto più importante non e necessariamente la vittoria ma il modo in cui ci si impegna,lo spirito di squadra, l’armonia e la collaborazione tra gli atleti”.

Separazione delle carriere, parte al Senato l’esame della riforma costituzionale della Giustizia

Separazione delle carriere, parte al Senato l’esame della riforma costituzionale della GiustiziaRoma, 29 gen. (askanews) – Parte questa mattina al Senato l’esame della riforma costituzionale della Giustizia per la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e requirente approvata dalla Camera nella prima delle quattro letture richieste. L’iter a palazzo Madama inizia in commissione Affari costituzionale. Il relatore è il presidente FdI della stessa commissione, Alberto Balboni.


Ieri il viceministro della Giustizia, Paolo Sisto, ha ricordato come governo e maggioranza “vanno avanti nei percorsi delle riforme. Domani mattina alle 8,30 (oggi, ndr) la commissione Affari Costituzionali del Senato – dove io rappresenterò il governo – incardinerà per la seconda lettura, la riforma costituzionale della giustizia con la separazione delle carriere. Il percorso delle riforme non si ferma”.

Palazzo Chigi: effettuata operazione aerea Italia-Giordania per portare aiuti a Gaza

Palazzo Chigi: effettuata operazione aerea Italia-Giordania per portare aiuti a GazaRoma, 28 gen. (askanews) – “Continua l’impegno dell’Italia, accanto ai partner regionali e internazionali, nella stabilizzazione del quadrante mediorientale e nel sostegno alle sue popolazioni. Oggi, elicotteri delle Forze Armate italiane e giordane hanno condotto congiuntamente un’operazione aerea che ha consentito di fornire una concreta e fattiva assistenza alla popolazione della Striscia di Gaza mediante il trasporto di ingenti quantitativi di aiuti umanitari”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.


“Un’attività complementare – prosegue la nota – con l’azione portata avanti attraverso Food for Gaza, meccanismo attivato dalla Farnesina con il quale sono già stati portate nella Striscia oltre 100 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari. Nei prossimi giorni arriveranno al Porto di Ashdod 15 camion donati al Programma Alimentare Mondiale e altre 15 tonnellate di aiuti. Un’iniziativa che si aggiunge a quella portata avanti sin dall’inizio della guerra dalle Forze Armate italiane a sostegno dei civili di Gaza con l’attività sanitaria condotta in Egitto da nave Vulcano e a favore di bambini palestinesi anche con medici italiani negli ospedali degli Emirati Arabi Uniti”.

Ira di Fdi e Meloni per il ‘chissene’ di Santanchè (sempre più isolata)

Ira di Fdi e Meloni per il ‘chissene’ di Santanchè (sempre più isolata)Roma, 28 gen. (askanews) – Questa volta, raccontano, è riuscita a far infuriare proprio tutti. Persino, il suo “amico” Ignazio La Russa. L’intervista ‘a reti unificate’ rilasciata a Gedda dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, non è proprio piaciuta al suo partito e, soprattutto, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Tanto che di prima mattina viene costretta a una smentita in cui parla di “ricostruzioni fantasiose”. Solo che gli audio, pubblicati sui siti di Repubblica e Stampa, di fatto, confermano le dichiarazioni che hanno fatto saltare sulla sedia la premier e i dirigenti di via della Scrofa. Intanto, per quel “chi se ne frega” che – come la registrazione certifica – non è rivolto in generale a chi la critica ma ai malumori che arrivano dal suo stesso partito.


Ma ancor di più la presidente del Consiglio non avrebbe gradito il tono, considerato sfidante, con cui Santanché spiega che l’impatto dei processi sul suo lavoro lo valuta lei e solo lei. Questione su cui la premier aveva spiegato di avere una riflessione in corso ma, al momento, non ancora “le idee chiare”. Persino quella che sembra una dichiarazione di affetto imperituro nei confronti del presidente del Senato, quel “non mi abbandonerà mai”, è stato da molti letto come un messaggio subliminale, una sorta di promemoria di quanto le loro sorti siano legate. D’altra parte, lo stesso La Russa, per la prima volta, apertamente ipotizza che il destino di Santanché possa essere segnato. “L’amicizia – dice – prescinde dal fatto politico, sia che rimanga ministra sia che non sia ministra”. Quella di domani resta comunque una data-snodo. La Cassazione si esprimerà infatti sullo spostamento della sede di competenza da Milano a Roma dell’altro processo in cui la responsabile del Turismo è coinvolta, ovvero quello per truffa all’Inps per l’uso della cassa integrazione del periodo Covid. Lo stesso procedimento per il quale in caso di rinvio a giudizio, questa volta sì, Santanché avrebbe detto di essere pronta a dimettersi. Un trasferimento potrebbe allungare i tempi dell’esame. Ma se la competenza dovesse rimanere nel capoluogo lombardo la sentenza potrebbe arrivare nel giro di qualche settimana: uno stillicidio che anche la premier vorrebbe evitare.


Santanché continua a ribadire di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo posto a meno che a chiederlo non sia la presidente del Consiglio. Dirimente potrebbe essere solo un incontro tra le due che però al momento non è ancora in agenda. E non soltanto perché Giorgia Meloni vorrebbe arrivare al faccia a faccia solo dopo che la ministra si sarà convinta a fare un passo indietro. La premier, infatti – causa crisi di governo in Serbia – domani e dopodomani non sarà più a Belgrado per la prevista riunione interministeriale. Tuttavia, Santanchè che sarà di ritorno dall’Arabia saudita il 30, rientrerà direttemente su Milano “per impegni già presi”.

Ira Fdi e Meloni per il ‘chissene’ di Santanchè (sempre più isolata)

Ira Fdi e Meloni per il ‘chissene’ di Santanchè (sempre più isolata)Roma, 28 gen. (askanews) – Questa volta, raccontano, è riuscita a far infuriare proprio tutti. Persino, il suo “amico” Ignazio La Russa. L’intervista ‘a reti unificate’ rilasciata a Gedda dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, non è proprio piaciuta al suo partito e, soprattutto, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Tanto che di prima mattina viene costretta a una smentita in cui parla di “ricostruzioni fantasiose”. Solo che gli audio, pubblicati sui siti di Repubblica e Stampa, di fatto, confermano le dichiarazioni che hanno fatto saltare sulla sedia la premier e i dirigenti di via della Scrofa. Intanto, per quel “chi se ne frega” che – come la registrazione certifica – non è rivolto in generale a chi la critica ma ai malumori che arrivano dal suo stesso partito.


Ma ancor di più la presidente del Consiglio non avrebbe gradito il tono, considerato sfidante, con cui Santanché spiega che l’impatto dei processi sul suo lavoro lo valuta lei e solo lei. Questione su cui la premier aveva spiegato di avere una riflessione in corso ma, al momento, non ancora “le idee chiare”. Persino quella che sembra una dichiarazione di affetto imperituro nei confronti del presidente del Senato, quel “non mi abbandonerà mai”, è stato da molti letto come un messaggio subliminale, una sorta di promemoria di quanto le loro sorti siano legate. D’altra parte, lo stesso La Russa, per la prima volta, apertamente ipotizza che il destino di Santanché possa essere segnato. “L’amicizia – dice – prescinde dal fatto politico, sia che rimanga ministra sia che non sia ministra”. Quella di domani resta comunque una data-snodo. La Cassazione si esprimerà infatti sullo spostamento della sede di competenza da Milano a Roma dell’altro processo in cui la responsabile del Turismo è coinvolta, ovvero quello per truffa all’Inps per l’uso della cassa integrazione del periodo Covid. Lo stesso procedimento per il quale in caso di rinvio a giudizio, questa volta sì, Santanché avrebbe detto di essere pronta a dimettersi. Un trasferimento potrebbe allungare i tempi dell’esame. Ma se la competenza dovesse rimanere nel capoluogo lombardo la sentenza potrebbe arrivare nel giro di qualche settimana: uno stillicidio che anche la premier vorrebbe evitare.


Santanché continua a ribadire di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo posto a meno che a chiederlo non sia la presidente del Consiglio. Dirimente potrebbe essere solo un incontro tra le due che però al momento non è ancora in agenda. E non soltanto perché Giorgia Meloni vorrebbe arrivare al faccia a faccia solo dopo che la ministra si sarà convinta a fare un passo indietro. La premier, infatti – causa crisi di governo in Serbia – domani e dopodomani non sarà più a Belgrado per la prevista riunione interministeriale. Tuttavia, Santanchè che sarà di ritorno dall’Arabia saudita il 30, rientrerà direttemente su Milano “per impegni già presi”.

Shoah, Mattarella: ripetiamo “mai più”. E ricorda la complicità fascista

Shoah, Mattarella: ripetiamo “mai più”. E ricorda la complicità fascistaRoma, 28 gen. (askanews) – “Mai più”. Sergio Mattarella invita tutti a ripetere oggi con più forza e determinazione quel richiamo che venne dopo l’orrore di Auschwitz. Ieri in occasione dell’80esimo anniversario della liberazione del campo nazista il capo dello Stato ha partecipato, in Polonia, alla cerimonia a cui erano presenti capi di Stato e di governo provenienti da decine di paesi. “Un momento storico di straordinaria importanza” lo descrive Mattarella, un evento per “rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando accende una speranza”.


Per la cerimonia al Quirinale, che si è svolta un giorno dopo il Giorno del Memoria, sono intervenuti la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. In prima fila la premier Giorgia Meloni, i ministri Tajani, Crosetto e Piantedosi. Quest’anno la protagonista è Liliana Segre che il Presidente della Repubblica difende dagli “inaccettabili insulti razzisti” e avverte: “occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia”. La preoccupazione di Mattarella è per quello che avviene oggi, per il rischio che certe tentazioni razziste riemergano, “un risorgente antisemitismo che va respinto con forza” perchè “Auschwitz non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo – avverte -. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora”. Auschwitz, ricorda ancora Mattarella “è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla ‘soluzione finale’”. Complicità che per la prima volta anche Meloni ha pronunciato ieri e che oggi ha aggiunto: “Penso che sia molto importante in questo momento attualizzare questo racconto: è una di quelle battaglie che non si finisce mai di combattere”.


Non dimenticare gli orrori del passato, dice infatti Mattarella, serve a impedire il “rischio concreto che torni in auge, nella società così come nei rapporti internazionali, il nefasto criterio espresso dalle parole ‘mors tua, vita mea’, sempre foriero di tragedie. Avremmo invece bisogno, tutti e in ogni parte del pianeta, di una nuova stagione all’insegna del dialogo, della collaborazione, della comprensione”. Di qui il valore delle testimonianze dei sopravvissuti che Mattarella accoglie ogni anno con affetto al Quirinale che, come Liliana Segre, con il loro “impegno di memoria e di verità, le parole preziose, che non sono mai di odio, di vendetta, ma di giustizia, di umanità, di speranza” hanno costruito “un ponte con le nuove generazioni, trasferendo coraggio, passione, amore per la libertà, ripulsa per l’ingiustizia e la sopraffazione”. La senatrice a vita deportata da ragazzina ad Auschwitz viene intervistata da alcuni studenti e racconta di quando si trovò di fronte a uno dei suoi aguzzini con un’arma a portata di mano ma scelse di non colpirlo: “In quel momento compresi l’enorme differenza che c’era tra me e lui. Mai, io, per alcuna ragione, avrei potuto uccidere nessuno. Diventai allora una donna di pace”.


Questo per Mattarella è lo spirito che ha dato vita alla nostra Costituzione che “è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista”. Una Costituzione che promuove eguaglianza, giustizia, confronto e pluralismo. E dunque la cerimonia di oggi al Quirinale serve a “ribadire solennemente il nostro comune e inderogabile impegno a non permettere che simili atrocità si ripresentino”. Ma senza cedere alla sconforto perchè, osserva ancora il Presidente della Repubblica possiamo avere fiducia nei giovani, nella Costituzione e “nella vigilanza attiva delle forze politiche e sociali”. “Ripetiamo allora anche noi – è quindi il suo invito -, con particolare determinazione in questi nostri giorni, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle piazze, quel grido forte e alto, che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: ‘Mai più!’”.

Shoah,Mattarella ammonisce: ripetiamo “mai più”. E ricorda la complicità fascista

Shoah,Mattarella ammonisce: ripetiamo “mai più”. E ricorda la complicità fascistaRoma, 28 gen. (askanews) – “Mai più”. Sergio Mattarella invita tutti a ripetere oggi con più forza e determinazione quel richiamo che venne dopo l’orrore di Auschwitz. Ieri in occasione dell’80esimo anniversario della liberazione del campo nazista il capo dello Stato ha partecipato, in Polonia, alla cerimonia a cui erano presenti capi di Stato e di governo provenienti da decine di paesi. “Un momento storico di straordinaria importanza” lo descrive Mattarella, un evento per “rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando accende una speranza”.


Per la cerimonia al Quirinale, che si è svolta un giorno dopo il Giorno del Memoria, sono intervenuti la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. In prima fila la premier Giorgia Meloni, i ministri Tajani, Crosetto e Piantedosi. Quest’anno la protagonista è Liliana Segre che il Presidente della Repubblica difende dagli “inaccettabili insulti razzisti” e avverte: “occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia”. La preoccupazione di Mattarella è per quello che avviene oggi, per il rischio che certe tentazioni razziste riemergano, “un risorgente antisemitismo che va respinto con forza” perchè “Auschwitz non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo – avverte -. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora”. Auschwitz, ricorda ancora Mattarella “è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla ‘soluzione finale’”. Complicità che per la prima volta anche Meloni ha pronunciato ieri e che oggi ha aggiunto: “Penso che sia molto importante in questo momento attualizzare questo racconto: è una di quelle battaglie che non si finisce mai di combattere”.


Non dimenticare gli orrori del passato, dice infatti Mattarella, serve a impedire il “rischio concreto che torni in auge, nella società così come nei rapporti internazionali, il nefasto criterio espresso dalle parole ‘mors tua, vita mea’, sempre foriero di tragedie. Avremmo invece bisogno, tutti e in ogni parte del pianeta, di una nuova stagione all’insegna del dialogo, della collaborazione, della comprensione”. Di qui il valore delle testimonianze dei sopravvissuti che Mattarella accoglie ogni anno con affetto al Quirinale che, come Liliana Segre, con il loro “impegno di memoria e di verità, le parole preziose, che non sono mai di odio, di vendetta, ma di giustizia, di umanità, di speranza” hanno costruito “un ponte con le nuove generazioni, trasferendo coraggio, passione, amore per la libertà, ripulsa per l’ingiustizia e la sopraffazione”. La senatrice a vita deportata da ragazzina ad Auschwitz viene intervistata da alcuni studenti e racconta di quando si trovò di fronte a uno dei suoi aguzzini con un’arma a portata di mano ma scelse di non colpirlo: “In quel momento compresi l’enorme differenza che c’era tra me e lui. Mai, io, per alcuna ragione, avrei potuto uccidere nessuno. Diventai allora una donna di pace”.


Questo per Mattarella è lo spirito che ha dato vita alla nostra Costituzione che “è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista”. Una Costituzione che promuove eguaglianza, giustizia, confronto e pluralismo. E dunque la cerimonia di oggi al Quirinale serve a “ribadire solennemente il nostro comune e inderogabile impegno a non permettere che simili atrocità si ripresentino”. Ma senza cedere alla sconforto perchè, osserva ancora il Presidente della Repubblica possiamo avere fiducia nei giovani, nella Costituzione e “nella vigilanza attiva delle forze politiche e sociali”. “Ripetiamo allora anche noi – è quindi il suo invito -, con particolare determinazione in questi nostri giorni, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle piazze, quel grido forte e alto, che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: ‘Mai più!’”.

Shoah, Tajani: seme antisemitismo può far rinascere il passato

Shoah, Tajani: seme antisemitismo può far rinascere il passatoRoma, 28 gen. (askanews) – Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il Giorno della memoria “è un messaggio che tutti noi condividiamo. Anche io ieri ho inviato un messaggio a tutte le scuole italiane all’estero proprio per ricordare quanto si debba approfondire il tema dell’antisemitismo, che rischia di essere un seme che può far rinascere quello che è successo nel passato. Non è perché è successo una volta che non può succedere più. Non deve accadere mai più, ha detto Mattarella a conclusione del suo intervento”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, uscendo dal Quirinale al termine della cerimonia di celebrazione del Giorno della memoria.


“Cacciare un giornalista dall’università perché è ebreo è una cosa incredibile, siccome è successo già due volte in Italia, sia a Roma che a Napoli, mi pare che si fanno passi indietro e non in avanti verso la libertà e verso il rispetto delle persone – ha sottolineato Tajani – . È questo che bisogna capire, ma anche in Europa e nel mondo ci sono rigurgiti di antisemitismo che vanno combattuti e Mattarella è stato molto chiaro, da questo punto di vista io condivido parola per parola quello che ha detto Mattarella”.

Shoah, Mattarella: Auschwitz è un monito insuperabile, rinnovare un patto tra le nazioni

Shoah, Mattarella: Auschwitz è un monito insuperabile, rinnovare un patto tra le nazioniRoma, 28 gen. (askanews) – “Rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza”, così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia al Quirinale per il Giorno della memoria ha descritto l’evento a cui ha partecipato ieri ad Auschwitz, dove decine di capi di Stato e di governo si sono riuniti per l’80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio. Mattarella lo ha definito “un momento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi”. “Auschwitz – ha sottolineato il presidente della Repubblica – è il ‘non luogo’ per eccellenza, una nebulosa, dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma. Non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora”.


E “Auschwitz – ha proseguito Mattarela – è la conseguenza diretta delle leggi razziali, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla ‘soluzione finale’ “.  “Auschwitz rappresenta l`abisso più profondo e oscuro mai toccato nella storia dell`umanità – ha ribadito il capo dello Stato -. Un universo di orrore e di abiezione, che appartiene a quello stesso genere umano che oggi guarda a quella stagione con dolore, sconcerto, talvolta anche con una nuova tragica indifferenza di chi pensa che si tratti di un passato che non può tornare”.