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Cinema, dal 12 novembre l’11esimo Italian Film Festival Berlin

Cinema, dal 12 novembre l’11esimo Italian Film Festival BerlinRoma, 29 ott. (askanews) – Il cinema e la cultura italiani tornano protagonisti nella capitale tedesca grazie all’undicesima edizione dell’Italian Film Festival Berlin. L’appuntamento è dal 12 al 17 novembre 2024 nella tradizionale sede della Kulturbrauerei di Prenzlauer Berg che ospiterà al suo interno sia il programma cinematografico presso il Cinestar, sia il concerto conclusivo alla Kesselhaus.


Cinque giorni di proiezioni e incontri: si parte martedì 12 novembre (ore 19.45) con Neri Marcorè che sarà a Berlino per presentare al pubblico del festival, in anteprima per la Germania, la sua opera d’esordio alla regia Zamora. Daniela Porto e Cristiano Bortone saranno al Kino in der Kulturbrauerei mercoledì 13 novembre (ore 19.45) per accompagnare la proiezione del loro film Il mio posto è qui. Giovedì 14 novembre (ore 19.45), l’atteso documentario di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife Kissing Gorbaciov sulla storia del tour in Unione Sovietica del 1989 di alcune band italiane. Tra queste i CCCP e uno di loro – Fatur, l’Artista del popolo – sarà a Berlino per ricordare dal vivo quell’esperienza. Venerdì 15 novembre in programma una giornata dedicata a due dei più interessanti esordi cinematografici italiani dell’ultima stagione: saranno proiettati, infatti, Palazzina Laf di Michele Riondino (ore 17.15), vincitore di tre David di Donatello (miglior attore protagonista, Michele Riondino; miglior attore non protagonista, Elio Germano; migliore canzone originale, Diodato) e Felicità di Micaela Ramazzotti (ore 19.45, anteprima tedesca); l’attrice, regista e sceneggiatrice romana sarà in sala per presentare il film e incontrare il pubblico.


Il programma cinematografico si concluderà sabato 16 novembre con le ultime due proiezioni: Vangelo secondo Maria (ore 14.45, in collaborazione con il Circolo Sardo di Berlino) di Paolo Zucca e Cento domeniche (ore 19.45) di Antonio Albanese che sarà l’ospite della serata per presentare la sua quinta opera da regista che racconta una storia dolorosa e realistica sulla working class italiana. L’Italian Film Festival Berlin 2024 si concluderà con un evento speciale domenica 17 novembre: alla Kesselhaus della Kulturbrauerei in programma alle ore 19 il concerto Calibro 35 plays Morricone organizzato in collaborazione con BIS! (Berlin Italian Shows). L’omaggio della band (composta da Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta e Fabio Rondanini) al grande musicista italiano, dopo la pubblicazione di due album e i live italiani, approda così anche nella capitale tedesca.


Nel corso della serata sarà annunciato il film vincitore del premio del pubblico Italian Screens – nato dalla collaborazione con Cinecittà, storico partner del festival – e assegnato sulla base dei voti espressi dagli spettatori. I biglietti per le proiezioni e gli incontri del festival potranno essere acquistati in prevendita on line sul sito dell’evento o alla cassa del Kino in der Kulturbrauerei. L’Italian Film Festival Berlin è organizzato dal Tuscia Film Fest in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Germania e l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino e con il supporto della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e di Cinecittà.

A MagiLand tre serate per celebrare Halloween

A MagiLand tre serate per celebrare HalloweenRoma, 29 ott. (askanews) – Quello di MagicLand, il parco divertimenti più grande del centro-sud Italia, è un Halloween senza precedenti, con un mix di eventi e attività spettacolari che si svolgeranno fino al 3 novembre. Tra le proposte imperdibili spiccano le tre serate del 31 ottobre, 1° novembre e 2 novembre, che offriranno uno spettacolo unico tra musica, effetti speciali e atmosfere da brivido per far vivere ai visitatori una festa indimenticabile. 31 ottobre: Horror Movie Show – Un viaggio nei classici dell’horror cinematografico Nella notte di Halloween, il 31 ottobre, MagicLand dà il via alla sua serie di serate con l’Horror Movie Show, un evento da brivido che inizierà alle 22:00. Il pubblico sarà immerso nelle atmosfere più spaventose del cinema horror, grazie a effetti speciali mozzafiato e a un ledwall interattivo. Le scene iconiche del film come It, The Ring, Scream, Nightmare – Dal profondo della notte faranno da cornice al dj set di Ulisse Marciano con special guest il giovane Joe C e la fantastica vocalist Kristal.


1° novembre: Scary Robot Night – L’incontro tra futuro e terrore La notte del 1° novembre MagicLand propone la Scary Robot Night, un evento senza precedenti in cui giganti metallici animati prenderanno vita tra fumo e luci, creando uno spettacolo mozzafiato. Direttamente dallo Zoo di 105, Pippo Palmieri guiderà l’intrattenimento con un dj set da togliere il fiato. Gli ospiti saranno catapultati in un’atmosfera futuristica e spettrale allo stesso tempo.2 novembre: Il Circo degli Orrori – Tra visioni oniriche e performance straordinarie Il 2 novembre si chiude in bellezza con Il Circo degli Orrori, una serata straordinaria grazie alla presenza di Manuel Ribeca, famoso dj di La Troya Ibiza, e alla drag queen Wiky Visionaire, accompagnata dalla performer Valentina Tafferini del Cirque du Soleil. Insieme, daranno vita a uno spettacolo che unirà paura e intrattenimento in una performance elettrizzante e surreale, dove ogni logica sarà sfidata.


Per tutte e tre le serate, le attrazioni di MagicLand resteranno aperte fino a mezzanotte, offrendo ai visitatori un’esperienza di Halloween completa. Tante attività per un Halloween unico Il parco propone ben 20 attrazioni a tema per ogni età, con 6 horror house, percorsi per famiglie, spettacoli teatrali, parate, animazioni itineranti e spettacoli interattivi come Alice in Horrorland , una versione rivisitata della la fiaba di Lewis Carroll.Grande novità di quest’anno, il Día de Muertos, realizzato in collaborazione con l’Ambasciata del Messico, porta in scena un’esclusiva celebrazione della tradizione messicana che trasforma MagicLand in un coloratissimo Regno dei Morti. L’area del Vecchio West si riempie di calaveras, decorazioni, giochi e musica messicana, mentre il labirinto tematico Fiesta de los Muertos trasporta i visitatori nel cuore di questa festa millenaria.


C’è poi l’Isola delle Zucche, con laboratori creativi, meet & greet e percorsi autunnali adatti a tutte le età. Infine, durante le giornate si susseguono parate itineranti e animazioni speciali, come la Funeral Parade e la Psycho Emergency, che tutto il periodo. 

Cinema, “Cose che accadono sulla terra” al Festival dei Popoli

Cinema, “Cose che accadono sulla terra” al Festival dei PopoliRoma, 29 ott. (askanews) – Il 3 novembre il docufilm “Cose che accadono sulla terra” inaugurerà il concorso italiano del Festival dei Popoli di Firenze e il 15 novembre farà il suo debutto internazionale al Festival IDFA di Amsterdam. Poi il documentario proseguirà il tour nelle sale cinematografiche italiane, a partire dal 5 novembre.


Michele Cinque, regista del pluripremiato “Iuventa”, co-sceneggiatore e produttore creativo del lungometraggio di Netflix, attualmente in lavorazione, ispirato alla storia dell’ong tedesca Jugend Rettet, torna a dirigere un documentario per il cinema su un altro tema urgente: il rapporto tra uomo e natura ai tempi della crisi climatica. A 50 km dal Grande Raccordo Anulare, nel “selvaggio west italiano” dei Monti della Tolfa, una famiglia di cowboys ha una missione: continuare ad allevare il proprio bestiame e difenderlo dagli attacchi dei lupi, senza però compromettere l’equilibrio dell’ecosistema. Narrato al femminile e girato nell’arco di due anni, il film esplora il profondo legame tra madre e figlia. Brianna, una bambina di 6 anni, in un dialogo con la madre Francesca, si interroga sulla sua vita e sul suo futuro, rivelando, col suo sguardo innocente e originale, alcuni temi urgenti con cui il lo spettatore è chiamato a fare i conti. Francesca e Giulio, che gestiscono oltre 1.000 ettari, si sono accorti che ormai anche il pascolo brado, una pratica tramandata dai cowboy italiani, i butteri, non è più sostenibile e che la sopravvivenza dei loro animali è strettamente legata alla salute del suolo.


Secondo l’International Panel on Climate Change, attualmente il 30% dei suoli mondiali è degradato e si prevede un incremento fino al 90% nel 2050, con gravissime conseguenze nella produzione alimentare globale. Di fronte alla desertificazione del proprio territorio e alla perdita di molti capi per la siccità, Francesca e Giulio, decidono di intraprendere una rivoluzione verde applicando la teoria del pascolo rigenerativo. Già molto diffusa in diverse aree siccitose in Australia, in Africa e Stati Uniti, questa tecnica di pascolo, invece di utilizzare l’assistenza di fertilizzanti di sintesi e dell’agricoltura intensiva, ottimizza il rapporto tra suolo, piante e animali con mutui benefici per l’ecosistema. L’idea è semplice: imitare il comportamento dei grandi erbivori selvatici, che migrano costantemente per l’effetto delle stagioni e della predazione. Il movimento continuo dei pascoli accelera il ciclo di formazione dell’humus, favorendo la rigenerazione dei suoli e il sequestro del carbonio. Questa pratica, secondo la Royal Society, l’associazione scientifica britannica, è una soluzione a basso costo e a basso contenuto tecnologico che può contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici riducendo le emissioni di gas serra associate all’agricoltura convenzionale. La piccola rivoluzione di Francesca e Giulio, come quelle di migliaia di allevatori in tutto il mondo che si oppongono alle pratiche intensive, testimonia che se usati nel modo corretto gli erbivori possono diventare un alleato nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.


“Cose che Accadono sulla Terra” si confronta anche con un’altra tematica di estrema attualità, la presenza dei lupi, nei giorni in cui la Commissione Europea sta discutendo la revisione dello status di protezione del predatore, la cui popolazione è stimata in circa 20.000 esemplari in Europa, di cui 3.300 solo in Italia, 950 nelle regioni alpine e 2.400 nel resto della penisola. Nel film di Michele Cinque, il lupo è un antagonista per la famiglia di allevatori ma nel corso della narrazione diventa, in un gioco di specchi, una metafora dell’uomo stesso. La presenza del lupo risveglia paure ancestrali ma anche la nostra appartenenza al mondo animale e la nostra responsabilità nella sua salvaguardia.

Tv, arriva “Super Sema”, serie sulla prima supereroina africana

Tv, arriva “Super Sema”, serie sulla prima supereroina africanaRoma, 29 ott. (askanews) – Sarà disponibile, in esclusiva su RaiPlay dal primo novembre “Super Sema”, la serie animata sulla prima supereroina africana, nata per offrire un personaggio attuale e riconoscibile alle bambine e i bambini africani, che invogli ad appassionarsi più ai poteri della scienza, della tecnologia e della matematica, che a quelli legati alla magia. Una storia talmente potente da coinvolgere nella realizzazione artiste di fama internazionale, dall’autrice Claudia Lloyd all’attrice, Oscar per 12 anni Schiavo, e attivista Lupita Nyong’o.


In qualche parte dell’Africa c’è un luogo dell’immaginazione chiamato Dunia (“mondo” in lingua swahili) governato da un perfido tiranno di nome Tobor. Dunia ha le sembianze di una città africana, frenetica, brulicante di vita, marcata da tinte forti e contrasti. Una località avveniristica, fantascientifica, ma realmente frequentata ogni giorno da milioni di bambini in carne e ossa, che in quel mondo colorato vivono avventure fantastiche. In questo grande villaggio moderno – ipertecnologico – si rinnova l’eterno conflitto tra il bene e il male. Dalla parte dei cattivi c’è Tobor, che comanda schiere di simpatici robot chiamati Bongolalas. Dall’altra parte, c’è una ragazzina di dieci anni: volto simpatico, sorriso solare, uno spruzzo di lentiggini, capelli intrecciati in due cornetti che ricordano l’acconciatura della principessa Leila in Stars Wars. Si chiama Sema, ma per tutti è Super Sema: perché ha poteri straordinari o, meglio, è capace di fare cose straordinarie mettendo a frutto le sue capacità.


Coniugando coraggio, intelligenza, conoscenza. Super Sema è una giovane eroina che insieme al fratello gemello protegge il suo villaggio da ogni minaccia. Nelle sue avventure trova spazio sia l’identità culturale dei bambini africani, sia l’apertura alla tolleranza e all’interesse verso popoli, culture e luoghi differenti. In ogni episodio è sottolineata l’importanza di avere fiducia in se stessi e nella propria capacità di cambiare il mondo, specialmente per le bambine, avvicinandosi con passione al mondo delle STEM (le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche). Le autrici hanno voluto impegnarsi nell’offrire dei modelli a cui i bambini potessero ispirarsi, riconoscendo a se stessi la possibilità di essere scienziati, inventori, innovatori o qualunque cosa sognino di diventare.

Tv, “Qui non è Hollywood”: arriva la serie senza Avetrana nel titolo

Tv, “Qui non è Hollywood”: arriva la serie senza Avetrana nel titoloRoma, 29 ott. (askanews) – Da “Avetrana – Qui non è Hollywood” a “Qui non è Hollywood”. La serie tv che ha fatto tanto discutere dopo la presentazione alla Festa del cinema di Roma, arriverà dal 30 ottobre sulla piattaforma Disney+.


Trovata un’intesa con un nuovo titolo – fanno sapere Disney e la produzione Groenlandia – in ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto e in attesa dell’udienza fissata per il 5 novembre. Il lancio, con “Avetrana” nel titolo, era previsto per il 25 ottobre ma era stato bloccato dopo il provvedimento del Tribunale che aveva accolto il ricorso, presentato dai legali del Comune di Avetrana che chiedevano la rettifica del titolo, giudicato lesivo dell’immagine del paese, a prescindere dal contenuto del racconto. La serie è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni (edito da Fandango Libri) ed è diretta da Pippo Mezzapesa, che ha partecipato anche alla sceneggiatura (insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni). Nel cast Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano e Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; inoltre, Anna Ferzetti è la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella. Marracash è autore e interprete del brano “La Banalità del Male” nato dalla collaborazione con il produttore Marz, che ne ha creato la musica.

Confartigianato Cinema e Audiovisivo firma nuovi contratti di settore

Confartigianato Cinema e Audiovisivo firma nuovi contratti di settoreRoma, 28 ott. (askanews) – Confartigianato Cinema e Audiovisivo, insieme alle altre associazioni datoriali e alle federazioni sindacali di categoria di Cgil, CISL e Uil, ha sottoscritto oggi due nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro della filiera del cineaudiovisivo: per gli interpreti, attori/attrici e per gli stuntman.


Si tratta dei primi contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti per gli attori/attrici e stuntman, che stabiliscono, da ora in avanti, il trattamento economico minimo e le tutele connesse alla prestazione lavorativa, a partire dall’orario di lavoro. Gli accordi fissano anche l’obiettivo di estendere a queste professionalità le tutele previste dagli enti bilaterali dell’Artigianato, l’assistenza sanitaria e la previdenza integrativa. A tal fine una specifica Commissione tecnica si occuperà di definire le modalità attuative. “Dopo aver sottoscritto i contratti collettivi dell’audiovisivo, generici e doppiaggio – dichiara il Presidente di Confartigianato Cinema e Audiovisivo, Corrado Azzollini – raggiungiamo un altro traguardo storico per le piccole e medie imprese del comparto e i lavoratori del settore che hanno ora un importante riferimento, in termini di rappresentanza, anche in Confartigianato Imprese. Questo è un ulteriore passo propedeutico alla conclusione del percorso, avviato ormai da alcuni anni che porterà nei prossimi mesi alla sottoscrizione del contratto della troupe fermo da circa venti anni”.


“Confartigianato Cinema e Audiovisivo – prosegue Azzollini – si è fatta promotrice di questo percorso chiedendo alle Organizzazioni sindacali del settore l’istituzione di un tavolo permanente sulle tematiche più importanti oggi in discussione. In un momento di grande difficoltà per l’intero settore dell’audiovisivo, dovuto anche alla discussa normativa sul tax credit, la nostra presenza insieme a quella delle altre sigle può rappresenta quell’unione di intenti fondamentale per la risoluzione delle importanti tematiche oggi in discussione con il Ministero della Cultura e per lo sviluppo del settore”.

”Vocazione Rivoluzionaria”, prima autobiografia sul frontman 99 Posse

”Vocazione Rivoluzionaria”, prima autobiografia sul frontman 99 PosseRoma, 28 ott. (askanews) – “Vocazione rivoluzionaria” è il titolo della prima autobiografia “non autorizzata” di Luca “O’Zulù” Persico, in uscita mercoledì 30 ottobre per Il Castello marchio Chinaski Edizioni.


Essere il frontman dei 99 Posse è solo la punta dell’iceberg di un personaggio complesso e sfaccettato come Luca Persico. Amato e odiato per la sua musica, come per le sue posizioni politiche e sociali, superati i 50, O’Zulù si racconta senza veli, aprendo a tutti le pagine della sua vita privata e della sua carriera artistica. Dagli Anni ’70 ai ’90 passa in rassegna la sua storia più personale, cercando le radici di quel carattere che lo porteranno a diventare il cantante di successo che tutti conosciamo. L’infanzia, la scuola, l’emarginazione e il bullismo per un “occhialuto bambino sovrappeso”, cresciuto tra l’amore della famiglia e un’educazione cattolica che gli stava stretta. Dagli studi al liceo classico alle prime militanze politiche con la sinistra antagonista, i primi ascolti musicali sullo sfondo di una Napoli popolare e ricca di fermento culturale. I centri sociali, l’università occupata dove organizzò una radio clandestina, oggetto di un servizio TV di Piero Chiambretti su Rai 3. Nel 1991 nacque il centro sociale Officina 99, e in quel periodo si intensificarono le attività politiche, dall’invasione di una base NATO in Sardegna ai frequenti scontri con le forze dell’ordine. Se nel ’92 nacquero i 99 Posse, alla firma del loro primo contratto discografico “Non avevamo la più pallida idea di cosa stavamo per diventare”. Tra aneddoti divertenti, riflessioni personali e analisi della realtà socio-politica di quegli anni, il libro passa in rassegna molte delle tappe fondamentali che hanno accompagnato l’interscambio profondo tra Luca e Zulù, di una band nata quasi per gioco ma destinata a diventare un fenomeno di massa. Gabriele Salvatores preso in giro al telefono, le canne sul set di “Sud” davanti a centinaia di poliziotti, il primo incontro con Meg all’università, e decine di altre tessere tra impegno sociale, amicizia e discografia, che compongono il mosaico dei 99 Posse. Rinunciare a tanti soldi e a molte apparizioni TV in nome di saldi principi e valori, essere esclusi dal concerto del Primo Maggio, jammare sul palco “Vita spericolata” con Vasco Rossi, sono solo alcune delle storie contenute in “Vocazione rivoluzionaria”. La politica nelle piazze a manifestare, il tragico racconto del G8, finanche l’incontro con il Subcomandante Marcos, che in piena notte si svegliò per aiutare Luca e i suoi compagni ad accendere un fuoco. I viaggi in Palestina e Iraq perseguendo fermamente quello spirito di solidarietà, amore e libertà che hanno contraddistinto sempre il percorso artistico e umano di Zulù. Nel 2002 finisce l’avventura con i 99 e parte il progetto Al Mukawama, così come sul lato personale conosce Stefania, la donna che diventerà sua moglie e la mamma di suo figlio. Nuova vita, lontana da eccessi e dipendenze che qualche volta hanno bussato alla sua porta con le vesti del “demonio”, ma stesso approccio per la sperimentazione musicale e per l’impegno nel contrastare la controparte politica. Nel 2009 tornano i 99 Posse. Tra il 2017 ed il 2019 nasce un side project in DJ set con dj Spike. Poi il COVID, il teatro, la sperimentazione, ed infine il grande ritorno sulle scene dei 99 Posse.

ADE 2024: futuro Intelligenza artificiale nell’audiovisivo è già realtà

ADE 2024: futuro Intelligenza artificiale nell’audiovisivo è già realtàRoma, 27 ott. (askanews) – Il cinema, l’audiovisivo e la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale. Si è conclusa a Bari la seconda edizione di Apulia Digital Experience (ADE), la conferenza internazionale che ha riunito per tre giorni all’Apulia Film House alla Fiera del Levante, aziende e professionisti delle industrie digitali e creative.


“Il successo ottenuto dalla seconda edizione, rappresenta un ulteriore passo avanti non solo nella rinnovata sinergica collaborazione tra Apulia Film Commission e Rai Com ma, soprattutto, un maggiore impegno per focalizzare l’attenzione sul futuro dell’industria cinematografica e audiovisiva, verso dell’introduzione di tecnologie digitali innovative – commenta Antonio Parente, Direttore generale di Apulia Film Commission -. L’Intelligenza Artificiale e il metaverso stanno ridisegnando l’intero sistema, offrendo nuove opportunità e sfide. In questo Apulia Film Commission vuole consolidare il rapporto con Rai Com e proseguire con questo appuntamento destinato al confronto, alla ricerca e all’aggiornamento del mondo audiovisivo”. Grande la soddisfazione anche del Direttore Progetti speciali Rai Com e Direttore Artistico di Ade, Roberto Genovesi: “È stata una straordinaria esplorazione del futuro dell’audiovisivo, che sarà inevitabilmente influenzato dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e del Metaverso. Abbiamo avuto l’opportunità di analizzare le potenzialità dell’IA nel settore, confrontandoci con esperti di calibro internazionale. Abbiamo analizzato non solo come si stia trasformando il modo in cui creiamo e consumiamo contenuti, ma anche come la tecnologia offra opportunità senza precedenti per il settore. Per questo è fondamentale continuare a collaborare e a innovare, assicurando che l’integrazione avvenga in modo etico e sostenibile, come richiesto dalle numerose professionalità del settore. Ringrazio i partner istituzionali, come la Regione Puglia e l’Apulia Film Commission, che ci hanno permesso di essere qui e tutti i partecipanti per i loro preziosi contributi”.


Ad aggiudicarsi la seconda edizione del contest A visual storytelling of Puglia through AI, il progetto “Folk.lore” di Andrea Sabatini, Giovanni Zarrelli, Francesco Criscuolo per la capacità di saper fondere tecnologia avanzata e tradizione, offrendo un’esperienza realmente immersiva del territorio attraverso il racconto popolare. L’app promuove un turismo sostenibile e valorizzante, coinvolgendo gli utenti in percorsi personalizzati che arricchiscono la fruizione del patrimonio culturale a supporto delle realtà locali. Nel corso della tre giorni sono stati assegnati anche i Digital Licensing Excellence Awards, primo premio a livello globale che celebra i progetti di licensing digitale. A vincere il Best Digital Influencer Award è stato il progetto “Winx Club: Spread magic, not hate” (Rainbow Spa, The Cybersmile Foundation e Teemill), dedicato alla lotta al cyberbullismo e all’abuso online. Per la sezione App&Game premiato “Fall Guys” (Devolver Digital e Maurizio Distefano), licensing per un fenomeno globale entrato nella top 10 tra i giochi gratuiti. Per la categoria Best Digital Property premiato “Team Jay”, cartone animato realizzato da Juventus FC in collaborazione con Eclipse Production e Piranha Bar. Ad aggiudicarsi il Best Metaverse Brand Extension Award è “Miraculous RP: Quests of Ladybug & Cat Noir” (Miraculous Corp, Licensing Agent: DeAPlaneta Entertainment). Premiato per la migliore Digital Retail Experience è “Teenage Mutant Ninja Turtles” (Paramount Global). Menzione speciale a Jakala per il progetto”Minions Market Mania”.


Apulia Digital Experience è un evento promosso da Rai, organizzato da Rai Com e Apulia Film Commission e finanziato dalla Regione Puglia, nell’ambito dell’intervento “Promuovere il Cinema 2024” a valere su risorse POC Puglia 2014-2020, Azione 6.7.

”United Together”, dai Balcani a Bruxelles: musica dei giovani di ESYO

”United Together”, dai Balcani a Bruxelles: musica dei giovani di ESYORoma, 27 ott. (askanews) – Un tour di sei concerti dell’ensemble d’archi della European Spirit of Youth Orchestra, da trent’anni impegnata a formare i professori d’orchestra di domani e a promuovere il dialogo tra i popoli e i valori universali del rispetto, del dialogo e dell’amicizia, rappresentando l’Europa e le sue meraviglie umane e culturali e per riaffermare il valore universale della pace. Il 31 ottobre e il primo novembre a Belgrado, il 5-6-7-8 novembre a Bruxelles, in scena la musica dei giovani di Esyo.


Un progetto culturale di grande rilevanza internazionale, co-organizzato con l’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste, con gli Istituti Italiani di Cultura di Belgrado e Bruxelles, con l’Ufficio di collegamento della regione FVG di Bruxelles e con il Circolo di Bruxelles dell’Associazione “Giuliani nel Mondo”. L’associazione culturale Scuola per Giovani Musicisti Europei APS, presieduta da Franco Sideri e la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Milano, presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori, uniti nella realizzazione del tour “United Together dai Balcani a Bruxelles” che vedrà I solisti di Esyo, un ensemble formato da 13 giovani musicisti dell’orchestra giovanile europea ESYO European Spirit of Youth Orchestra, ripercorrere simbolicamente la “rotta balcanica”, viaggiando in autobus da Belgrado per raggiungere la Capitale dell’Unione Europea e testimoniare con il suono degli strumenti dell’Orchestra del Mare la tragedia degli “ultimi”, la loro aspirazione ad una vita migliore e il desidero a redimersi.


Un progetto eccezionale, patrocinato dal Parlamento Europeo, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalle Ambasciate d’Italia di Belgrado e Bruxelles, coorganizzato con l’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste e in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura di Belgrado e Bruxelles, con il Circolo di Bruxelles dell’Associazione Giuliani nel Mondo e l’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles. Progetto abbracciato con grande entusiasmo anche dallo scrittore triestino Paolo Rumiz, recentemente premiato in il Campiello alla Carriera e già protagonista con l’orchestra ESYO (dal 2015 al 2019) con il progetto “Tamburi di pace”, che affiancherà nuovamente i giovani musicisti europei di ESYO, in qualità di narratore, per raccontare la storia degli “strumenti del mare”, costruiti nelle carceri italiane con il legno delle barche dei migranti, nell’ambito del progetto “Metamorfosi”. Un progetto della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti creato nelle carceri di Opera, Rebibbia, Secondigliano e Monza per accompagnare le persone detenute nel loro cammino di reinserimento sociale.


L’orchestra d’archi I solisti di Esyo, diretta dal maestro Igor Coretti Kuret, “figlia” del progetto ESYO ideato nel 1994 con il sostegno morale del violinista Lord Yehudi Menuhin è formata da 13 giovani musicisti selezionati e provenienti, in questa occasione, dall’Albania, Austria, Italia, Macedonia e Serbia sarà ambasciatrice dell’eccellenza musicale dei giovani, dei valori della cultura europea e del legame di amicizia della città di Trieste con i popoli dei Balcani. Frutto di diverse esperienze didattiche ed umane (anche i docenti che collaborano alla preparazione dell’orchestra sono di provenienza internazionale) l’orchestra ESYO si è già esibita sotto l’Alto Patrocinio della Commissione UE, del Parlamento Europeo, dell’Iniziativa Centro Europea e della Presidenza della Repubblica ed ha suonato in ben due occasioni davanti ai Capi di Governo dei Paesi Membri dell’Iniziativa Centro Europea (In.C.E.). Più di 300 concerti eseguiti in Italia ed in altri 14 Paesi europei insieme a solisti di fama internazionale quali Uto Ughi, Giovanni Angeleri, Anna Tifu, Ernö Kallai e altri, o promuovendo giovani solisti emergenti in teatri prestigiosi come il Teatro Massimo Bellini di Catania, l’Auditorium Cariplo di Milano, la Konzerthaus di Berlino, il Teatro Comunale di Bologna, la Sala dell’Accademia “Liszt” di Budapest, il Rudolphinum di Praga e nelle sedi di importanti istituzioni europee, come la sede del Parlamento UE a Bruxelles o il Palazzo “Czernin” di Praga, sede del Ministero agli Affari Esteri della Repubblica Ceca.


Già riconosciuta dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia quale organismo culturale di rilevante interesse per l’alto valore formativo dei giovani musicisti, è stata cofinanziata anche dalla Commissione Europea e dall’Iniziativa Centro Europea, inoltre con il “Tamburi di pace” al quale è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana e l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo si è definitivamente affermata quale orchestra giovanile europea di spicco. Gli strumenti dell’Orchestra del Mare che per l’occasione verranno suonati dai giovani musicisti di ESYO, da sempre impegnati con la loro arte a dar voce anche a coloro che non ce l’hanno. La Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti è stata fondata nel 2012 da Arnoldo Mosca Mondadori e Marisa Baldoni. Rivolge la propria attività verso l’umanità scartata che ci indica Papa Francesco, cercandone il valore ignorato, il talento nascosto e tenta di offrire opportunità di riscatto e sostegno attraverso la formazione e il lavoro. In Italia opera con l’omonima Cooperativa, che assume persone detenute e in stato di grande fragilità. All’estero la Fondazione lavora, con i suoi Laboratori, in 17 paesi. Tra questi, i Laboratori eucaristici di produzione di ostie, presenti anche Gaza e Betlemme, attivi anche in questo tempo di guerra.

Capossela: il mio album per le feste, propizia la luce a ritmo di swing

Capossela: il mio album per le feste, propizia la luce a ritmo di swingMilano, 27 ott. (askanews) – Vinicio Capossela firma la colonna sonora delle feste, cantandone gioia e malinconia, nel suo nuovo album “Sciusten feste n.1965”: quindici canzoni tra riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di brani natalizi e tre inediti, con la partecipazione di alcuni ospiti speciali come Marc Ribot, Greg Cohen, Mikey Kenney, Vincenzo Vasi e le Sorelle Marinetti e omaggi, espliciti e impliciti, da Tom Waits allo swing italoamericano.


“Ho voluto condividere quella specie di flusso un po’ di attesa, euforia, eccitazione, magia, disillusione e illusione che sempre accompagna, almeno per me personalmente, le feste di dicembre, da bambino e da grande, con il filtro del rock e anche con spirito di emulzione per i Pogues”, ha raccontato ad askanews, citando il cantante del gruppo punk-rock folk irlandese Shane MacGowan e la sua “Fairytale of New York”, definita dal cantautore “il più sgangherato, disastroso, epico brano natalizio”. È un disco “che ha una storia vera alle spalle e continua ad avercela”, ha spiegato Capossela, raccontando dei concerti che si sono svolti ogni dicembre per 25 anni, dal 1999 ad oggi, al “Fuori orario”, locale storico affacciato sui binari della ferrovia a Taneto di Gattatico, Reggio Emilia. Una storia unica, raccontata anche nel film documentario “Natale Fuori Orario”, con Capossela protagonista, presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma.


Quel repertorio, e quello spirito, sono finiti nell’album, “sono moltissimi anni che facciamo concerti per le feste, è divertente pensare che eravamo così impegnati sotto le feste che non c’è stata occasione di registrarlo”. Le canzoni vengono registrate solo nel 2020 e poi quest’anno la pubblicazione perché “il momento è così buio che, così come succede col Natale, ci si augura che pubblicarlo sia un po’ un modo di avviarsi verso la luce, ma sono soltanto gesti propiziatori, non hanno particolare valore”. Infatti, ha precisato, non ci sono “intenzioni socio-politiche, è proprio un disco che si ritaglia questo tempo fuori dal tempo, che è quello delle feste”.


Musicalmente “è un disco swing con scivoloni in pezzi abbracciabili, dove cioè ci si può abbracciare perché le gambe sono venute meno, speriamo faccia venire voglia di stare in piedi: abbiamo organizzato concerti solo in luoghi ‘standing’ perché nello stare in piedi si realizza quella cosa di ballare, ma anche di sorreggersi a vicenda”. I live, dopo l’anteprima ad Aosta, partono dal 2 novembre a Cesena e continuano in tutta Italia e non solo, con date, fra tante, a Londra, Berlino, Barcellona e Madrid. Anche il titolo dell’album ha una storia, nasce da un ricordo di famiglia, un foglietto su cui il padre di Capossela, Vito, storpiò in “Sciusten Feste”, riportando il ricordo a orecchio, il nome “Schützenfest”, le feste fra tiro al bersaglio e musica della tradizione germanica. Nel disco quindi “c’è la famiglia, ma anche la seconda famiglia”, ha spiegato il cantautore “per esempio nei concerti al ‘Fuori orario’ abbiamo dato ricovero alle nostre seconde famiglie, che si celebrano nella amicizia, tutto quel mondo che esiste quando chiudi la porta di casa: è un disco di famiglia sì, ma molto, molto allargata”. (Lucilla Nuzzo)