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Giorgetti: chi paga le case green? Le famiglie, gli Stati, l’Ue?

| Redazione StudioNews |

Giorgetti: chi paga le case green? Le famiglie, gli Stati, l’Ue?Lussemburgo, 12 apr. (askanews) – L’Italia ha votato contro la direttiva Ue sulle “Case green”, ma con il voto in Consiglio Ecofin oggi “si è purtroppo concluso l’iter”, e la direttiva ora dovrà essere recepita dagli Stati membri. Per l’Italia, che ha l’esperienza negativa del “Superbonus”, con “pochi fortunelli” che ne hanno approfittato a spese di tutti i contribuenti, rimane la domanda a cui rispondere: “Chi paga?” E’ quanto ha affermato, in sintesi, il ministro italiano dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, parlando con i giornalisti a Lussemburgo al termine dell’Ecofin dopo l’approvazione della direttiva (contro cui ha votato anche l’Ungheria).



“La posizione dell’Italia – ha detto Giorgetti – è nota. Bellissima direttiva, bellissima, ambiziosa ma alla fine chi paga? Noi abbiamo l’esperienza in Italia dove pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani. Diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”. “Devo dire – ha ricordato il ministro – che quando sono arrivato qui, molti colleghi mi avevano chiesto informazioni sull’esperienza del Superbonus, e io già allora gli avevo sconsigliato di avventurarsi su questo terreno. Credo che ci sia da riflettere. Nel senso che è giusto immaginare di rifare tutte le case per renderle ‘green’, ma ribadisco: chi paga? Le famiglie, gli Stati, l’Europa?” A un giornalista che chiedeva se il problema non stia nel principio del sostegno pubblico al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, ma nel modo specifico in cui era organizzato lo strumento del Superbonus, Giorgetti ha risposto: “I principi sono bellissimi, la realtà è un’altra. E credo che questo sia stato dimostrato”.


Quanto all’idea di spalmare le detrazioni del Superbonus su dieci anni, il ministro ha puntualizzato: “Se dipendesse da me, direi di sì, però – ha concluso – com’è noto decide il Parlamento”.