Salvini riunisce Consiglio Federale, prova a gestire il caso Zaia
Salvini riunisce Consiglio Federale, prova a gestire il caso ZaiaMilano, 15 gen. (askanews) – Attaccato dalle opposizioni per il caos dei treni, incalzato da Luca Zaia sul terzo mandato e sulla candidatura per il Veneto, il congresso della Lega alle porte con le Regioni del Nord che chiedono di rilanciare i temi del territorio. Il Consiglio federale di domani si preannuncia complicato, per Matteo Salvini. Che non avendo la forza per imporre agli alleati la ricandidatura di Zaia, proverà a prendere tempo: un generico mandato al segretario a difendere le istanze dei territori e dunque anche quelle del Veneto, è la previsione.Sperando ancora in una decisione favorevole della Consulta sul caso Campania, e soprattutto tenendo sul tavolo la pistola caricata dallo stesso Zaia: la corsa solitaria della Lega. Anche se questo dovesse significare la rinuncia alla Lombardia del post-Fontana.
I margini per il segretario, ragionano nel Carroccio, sono infatti sempre più stretti: “Zaia ha i voti, se deciderà di sfidare Fratelli d’Italia con un suo candidato dovremo stare al suo fianco. Altrimenti fa la Liga Veneta e ci molla…”, ammettono anche uomini vicini a Salvini, certi che una corsa della Lega in solitaria sarebbe vittoriosa: “Noi abbiamo il 15, la lista Zaia altrettanto, con le civiche di tanti comuni arriviamo al 40…”. E certi che in ogni caso la coalizione di centrodestra reggerebbe: “Nessuno ha interesse a far saltare tutto. E poi Zaia farebbe rientrare in Giunta anche Fi e FdI”. Ma uno scenario di contrapposizione frontale sul Veneto preluderebbe alla rinuncia alla Lombardia, quando si tornerà al voto: “È vero che il voto è lontano, sarà a primavera del 2028, ma a quel punto non avremmo più argomenti per rivendicarla”. Un’ osservazione che dice tutto sui precari equilibri interni al Carroccio. Perchè la rinuncia alla Lombardia frustrerebbe le ambizioni di Massimiliano Romeo, che prima di Natale è riuscito a imporsi segretario della Lega Lombarda su una piattaforma critica nei confronti della Lega nazionale di Salvini: “Avete voluto il patto del Nord? Ecco, questi sono i risultati”, mugugnano coloro che al congresso lombardo hanno provato a fermare Romeo, nella convinzione che solo una Lega forte in tutta Italia possa soddisfare le rivendicazioni del Settentrione.
Una contrapposizione che si riproporrà al congresso nazionale previsto in marzo: “Ci sarà sicuramente un dibattito politico, non sarà il classico congresso blindato della Lega, ma nessuno ha la forza di andare contro Matteo”, dicono i fedelissimi del segretario, commentando notizie di stampa che parlano addirittura di un ticket Zaia-Fedriga contro di lui. Fatto sta che la partita del Veneto sembra ormai fuori dal controllo di Salvini. Si spera nella Consulta, e si fa appello alla saggezza di Meloni: “Non può pensare di prendere tutto lei, Berlusconi ci ha dato le Regioni del Nord quando Fi aveva il 30%… Se vuole essere un gigante tra i nani, non andrà lontano. Meglio se rispetta gli alleati”. Ma la paura è che Zaia giochi in solitario le sue carte, magari confrontandosi direttamente con la premier. Intanto, si aspetta il confronto di domani: “Stavolta Zaia dovrà parlare, non potrà stare in silenzio in ultima fila come fa di solito” è la stilettata dei salviniani.