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Abuso su minori, campagna ‘Invisibile agli occhi’ arriva negli Usa

Abuso su minori, campagna ‘Invisibile agli occhi’ arriva negli UsaRoma, 12 giu. (askanews) – Il problema della violenza sui minori è una tra le più gravi emergenze umanitarie degli ultimi decenni, anche nei paesi più industrializzati. I danni del minore che viene abusato sono devastanti, con conseguenze a breve e a lungo termine sia per la salute fisica e sia per quella mentale. Per contrastare questo fenomeno l’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Cnr (Cnr-Irib), la Società Italiana di Pediatria e Fondazione Terre des Hommes Italia nel 2022 hanno avviato in Italia la campagna di informazione e sensibilizzazione dal titolo ‘Invisibile agli occhi’, per rendere partecipe l’opinione pubblica della gravità del problema.

La campagna nazionale veicola un messaggio sociale tramite un spot video e un manifesto associato a un’immagine realizzata con la tecnica della fotografia lenticolare (un particolare tipo di stampa che permette di mostrare immagini diverse cambiando il punto di osservazione); l’immagine mostra il volto di una ragazza insieme alla frase: “gli abusi sui minori sono invisibili solo a chi non li vuole vedere”; poi, grazie all’effetto lenticolare, il volto della ragazza cambia di aspetto, mostrando i segni della violenza, insieme alla frase “se vedi qualcosa non girarti dall’altra parte”. L’iniziativa, intrapresa in Italia e presentata per la prima volta il 1° dicembre 2022, presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, – informa il Cnr – ha ricevuto ampi apprezzamenti, con ottimi riscontri e il patrocinio di prestigiose istituzioni e realtà imprenditoriali sensibili ai temi sociali, uniti nella forza di un messaggio di impatto sociale e culturale verso la collettività.

Dopo il successo registrato in Italia, la campagna “Invisibile agli occhi” approda negli Usa. Il 14 giugno, dalle ore 10.30 alle 13.00, l’iniziativa che si svolge presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, co-organizzatore dell’evento, verrà illustrata alla presenza di diverse autorità istituzionali, accademiche e scientifiche. Lo spot video, nella versione in inglese, verrà trasmesso tramite alcuni maxischermi della città di New York (Times Square) e tramite schermi digitali all’interno di alcune strutture ospedaliere americane. L’evento potrà essere seguito in diretta dalle ore 16.00 sul canale YouTube dell’Istituto Italiano di Cultura a New York (https://www.youtube.com/watch?v=6KnTap896nU).

Berlusconi, Fedriga (Regioni): perdita per il Paese

Berlusconi, Fedriga (Regioni): perdita per il PaeseRoma, 12 giu. (askanews) – “Con Silvio Berlusconi se ne va un pezzo della storia del nostro Paese”. Lo ha dichiarato Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni. “Se ne va un protagonista, una grande personalità che ci lascia in eredità quella volontà di cambiamento che ha segnato profondamente la politica e l’economia dell’Italia negli ultimi decenni. Condoglianze alla famiglia e vicinanza al partito di Forza Italia da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome”, ha aggiunto.

Il Milan cita Berlusconi: “Domani sogneremo altri traguardi”

Il Milan cita Berlusconi: “Domani sogneremo altri traguardi”Roma, 12 giu. (askanews) – “AC Milan profondamente addolorato piange la scomparsa dell’indimenticabile Silvio Berlusconi e si stringe con affetto alla famiglia, ai collaboratori e agli amici più cari”. Così il ricordo del Milan di Silvio Berlusconi. Tweet che si conclude con le sue parole: “Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c’è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan”. Grazie Presidente, per sempre con Noi”.

Meloni: Silvio Berlusconi tra gli uomini più influenti della storia d’Italia

Meloni: Silvio Berlusconi tra gli uomini più influenti della storia d’ItaliaRoma, 12 giu. (askanews) – “Silvio Berlusconi era soprattutto un combattente. Era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. Addio Silvio”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

IIC Parigi: il 22 giugno visita guidata mostra Letizia Battaglia

IIC Parigi: il 22 giugno visita guidata mostra Letizia BattagliaRoma, 12 giu. (askanews) – Ad un anno dalla scomparsa della fotografa siciliana Letizia Battaglia (Palermo, 1935-2022), l’Istituto italiano di cultura di Parigi le rende omaggio organizzando una mostra interamente dedicata al suo lavoro: una selezione di oltre novanta fotografie che ripercorrono la sua carriera in tutta la sua diversità.

Tra testimonianze di guerre di mafia e ritratti di innocenti che vivono in un contesto di estremo degrado sociale, le sue foto celebrano la speranza e la vita che fioriscono nonostante le avversità. Isabella Santangelo, docente di storia dell’arte presso l’Istituto Italiano di Cultura e guida certificata, accompagnerà i visitatori per un’ora alla scoperta di questa icona del fotogiornalismo il 22 giugno.

Mostra organizzata in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia A cura di Marco Meneguzzo, membro dell’Archivio Letizia Battaglia. Con il Patrocinio della Regione Siciliana – Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e del Comune di Palermo. “Letizia Battaglia. Cronaca, vita, amore” espone una selezione di oltre novanta fotografie, dagli esordi ad oggi, di una delle più coraggiose testimoni del proprio tempo. In Sicilia la fotografia di cronaca, con cui Letizia Battaglia esordisce attorno alla metà degli anni Settanta, si trova a dover convivere e testimoniare delle guerre di mafia che per un quarto di secolo hanno insanguinato quella terra, e Battaglia – unica donna a esercitare questo mestiere – registra con crudezza l’orrore e la quotidianità della morte, che sembrano costituire l’ossatura di una società arcaica, da tragedia greca.

Eppure lo sguardo di Battaglia non si arrende al sangue, e trascorre contemporaneamente sull’innocenza originaria, che è quella dei bambini e degli inermi: le sue foto, scattate quasi sempre in un contesto sociale di inimmaginabile degrado, mostrano la speranza e la vita che vuole fiorire nonostante ogni avversità. Di qui anche il titolo della rassegna: la cronaca si arrende alla vita, grazie al sentimento d’amore che sta dietro la macchina fotografica. In ogni circostanza, anche nella più tragica, esiste una scintilla di speranza, che non è se non il senso dell’amore per la vita, nascosto dietro la denuncia della violenta cronaca di una terra così martoriata e così vitale.

Curata da Marco Meneguzzo insieme all’Archivio Letizia Battaglia, di cui è membro, la mostra è corredata da un catalogo con un cospicuo numero di illustrazioni, che consente un primo articolato approccio ad una delle icone più recenti della fotografia. Alla fine degli anni Sessanta, Letizia Battaglia (Palermo 1935 – 2022) inizia a collaborare in qualità di giornalista per il quotidiano L’Ora di Palermo diventando una delle prime fotoreporter donne in Italia. Dal 1974 al 1991 dirige il team fotografico de L’Ora e fonda l’agenzia Informazione Fotografica. Durante questo ventennio è una delle principali figure del reportage sulle guerre di mafia sviluppando una sensibilità – verso donne, bambine e bambini siciliani che vertono in condizioni di miseria e povertà – che le vale il premio W. Eugene Smith per la fotografia sociale consegnatole a New York nel 1985: è la prima donna europea a riceverlo. Negli anni Novanta diventa assessore alla Vivibilità per la città di Palermo ed è deputato regionale. Sperimenta anche il ruolo di editore: fonda la rivista Grande Vu, la casa editrice Le Edizioni della Battaglia e Mezzocielo.Nel 1999 a San Francisco viene premiata con il Mother Jones Photography Lifetime Achievement Award per la fotografia documentaristica. Nel 2007 riceve il Dr. Erich Salomon Award dalla Deutsche Gesellschaft für Photographie di Colonia. Nel 2009 viene nuovamente premiata a New York con il Cornell Capa Infinity Award. Viene segnalata per il Nobel per la Pace dal Peace Women Across the Globe ed è l’unica italiana inserita dal New York Times tra le undici donne più rappresentative del 2017. Nel novembre dello stesso anno fonda e dirige a Palermo il Centro Internazionale di Fotografia. Scompare nella sua casa di Palermo il 13 Aprile 2022 circondata dall’affetto dei suoi cari. La cura del suo archivio è affidata all’Associazione Archivio Letizia Battaglia fondata da Letizia nel 2021 con i nipoti Matteo e Marta Sollima.

Berlusconi, la costruzione di un impero economico e commerciale

Berlusconi, la costruzione di un impero economico e commercialeRoma, 12 giu. (askanews) – Se il suo excursus politico e le vicende giudiziarie richiedono pagine e pagine per essere raccontate, il percorso imprenditoriale di Silvio Berlusconi non è da meno. Laureato in giurisprudenza nel 1961 all’Università degli Studi di Milano con una tesi sulla pubblicità; istrione e venditore nato, le idee certo non gli mancano e le conoscenze politiche e finanziarie per realizzarle nemmeno. Dalle esperienze giovanili di intrattenitore sulle navi da crociera e come venditore di elettrodomestici, passo dopo passo inizia a costruire un impero economico che lo porterà a posizionarsi stabilmente tra i primi 10 uomini più ricchi d’Italia e tra i primi 500 al mondo, dando vita a un gruppo che resta una delle maggiori realtà imprenditoriali italiane e che tutt’oggi impiega oltre 15 mila persone e si pone tra i grandi protagonisti internazionali nei settori della comunicazione e dell’intrattenimento, sui quali dalla metà degli anni Novanta ha progressivamente concentrato il proprio impegno espandensosi anche all’estero, in particolare in Spagna. Con l’intuizione della tv commerciale, Berlusconi ha saputo cambiare il volto innanzitutto della sua città natia – divenuta capitale dell’industria pubblicitaria italiana – e poi dell’intero Paese, influenzando notevolmente la cultura di massa degli italiani in tutti i suoi aspetti.

Gli esordi nel mattone con Edilnord negli anni ’60 e ’70: le operazioni a Brugherio, poi Milano 2 a Segrate e Milano 3 a Basiglio portano la sua firma. Negli anni ’80, l’ingresso da tycoon nel settore della piccola emittenza radiotelevisiva privata, trampolino di lancio per rivoluzionare il mondo della televisione e dar vita con Canale 5, Rete 4 e Italia 1 a un gruppo in grado di competere con la rivale pubblica ‘big’, la Rai. Un gruppo che ha anche forgiato negli anni numerosi talenti nel settore radiotelevisivo, del cinema, del giornalismo. I suoi investimenti hanno spaziato in innumerevoli campi che vanno dalla finanza (con Fininvest costituita nel 1975 e in seguito con Mediolanum in jv con la famiglia Doris), alla grande distribuzione (la Standa, acquisita da Fininvest nel 1988 dal gruppo Ferruzzi-Montedison e detenuta fino al 1998, a sua volta azionista della catena di videonoleggio Blockbuster Italia), al multimediale (con Mediaset costituita nel 1993 e quotata nel 1996), all’editoria (il gruppo Mondadori, Il Giornale, per citare i più importanti), alla pubblicità (con Publitalia), al calcio (il Milan, suo dal 1986 per quasi 30 anni, e poi il Monza).

Sull’origine delle fortune di Berlusconi e sui soci originari delle holding a monte della catena di controllo di Fininvest già decine di libri sono stati scritti e probabilmente altri ne seguiranno. Qualcuno ritiene che il finanziamento dei primi affari venne favorito dal padre Luigi, divenuto dirigente della Banca Rasini dopo una lunga carriera interna. Qualcuno ha teorizzato invece fonti opache. Di certo, in seguito furono facilitate dalle relazioni politiche, mai nascoste, in area Dc e Psi. Soprattutto quella con Bettino Craxi, che fu anche testimone delle sue seconde nozze, quelle con Veronica Lario, sposata nel 1990. E’ proprio al governo Craxi che si ascrivono i decreti che favorirono il sistema di syndication tra emittenti locali che aveva consentito alle tv di Berlusconi di trasmettere in contemporanea su tutto il territorio nazionale (cosa che la legge esistente consentiva allora alla sola Rai) e che hanno poi portato nel 1990 – tra infinite polemiche – alla stesura della legge Mammì di riordino del sistema radiotelevisivo. Dalla sua famosa “discesa in campo” in prima persona nell’agone politico, nel gennaio 1994, sebbene avesse lasciato ogni incarico operativo, gli interessi economici dell’impero di Berlusconi si sono intrecciati spesso con le decisioni politiche dei suoi governi, portando sotto i riflettori il mai risolto tema del “conflitto d’interessi”. Nell’occhio del ciclone sono finiti di volta in volta provvedimenti di varia natura, da quelli sull’imposta di successione a quelli a quelli sul falso in bilancio, oltre alla Gasparri, la legge delega del 2004 che ha portato nell’anno successivo al testo unico della radiotelevisione, regolando tra l’altro i tetti di affollamento pubblicitario.

La stessa decisione di entrare in politica sulle ceneri della prima Repubblica demolita da Tangentopoli, secondo i suoi detrattori, fu spinta da necessità personali, per salvare le proprie aziende dal fallimento. Il gruppo in capo a Fininvest aveva accumulato oltre 5mila miliardi di lire di debiti finanziari ed era stato di fatto “commissariato” dalle banche creditrici che avevano imposto la presenza del manager Franco Tatò (nel ruolo di Ad Fininvest dal 1993 al 1995) per riequilibrare i conti della società. Ad affiancare il Cavaliere negli affari nel corso degli anni è stata una manciata di fedelissimi. Primo tra tutti, di nome e di fatto, il top manager Fedele Confalonieri (amico sin dai tempi del liceo dai Salesiani), tuttora presidente di Mediaset; Ennio Doris (che fu suo partner in Mediolanum), Adriano Galliani (Ad del Milan dal 1986 al 2017 e di Mediaset dal 1986 al 1998, ora dell’A. C. Monza) e l’avvocato Vittorio Dotti (legale di Berlusconi e della Fininvest dal 1980 fino al 1996), con il quale si sciolsero i legami dopo che nel 1995 la fidanzata di allora di Dotti, Stefania Ariosto, divenne la “teste Omega” nel processo Sme contro lo stesso Berlusconi e l’avvocato Cesare Previti.

Ma anche il discusso Marcello Dell’Utri (condannato nel 2014 a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa in quanto ritenuto mediatore tra Cosa Nostra e lo stesso Berlusconi), che ebbe incarichi apicali in Publitalia e Fininvest. Molti, inoltre, i manager del gruppo di Berlusconi che hanno ricoperto anche incarichi politici tra le fila di Forza Italia, tanto da ispirare fiumi d’inchiostro sull’inedito binomio “azienda-partito”/”partito-azienda”. Tra i principali antagonisti di Berlusconi nel mondo del business, invece, non si può tralasciare Carlo De Benedetti, “l’Ingegnere”, già “patron” dell’Olivetti e poi del gruppo Cir-Cofide-Sorgenia, oltre che per lunghi anni dell’editoriale l’Espresso e del quotidiano La Repubblica. De Benedetti e Berlusconi si sono scontrati in un interminabile duello per oltre trent’anni, tra vicende personali e vicende imprenditoriali. Una su tutte la guerra di Segrate, le cui origini risalgono all’anno 1984 e della quale il Lodo-Mondadori fu un episodio centrale. La vicenda si arricchisce negli anni successivi di nuovi intricati capitoli giudiziari, fino ad arrivare al Lodo Mondadori-bis che si chiuse nel 2015. Mentre De Benedetti aveva accesso ai salotti dell’alta borghesia e dell’intellighenzia milanese, Berlusconi ha a lungo sofferto per l’esclusione dal “salotto buono” della finanza, ovvero Mediobanca. L’ostracismo da parte di Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi (e degli azionisti bancari) lo tenne fuori per molto tempo. Ma, dopo una lunga anticamera, sdoganata anche da Doris e dagli allora amici del Cavaliere Tarak Ben Ammar e Vincent Bollorè, la Fininvest entrò a fine 2005 nel capitale di Mediobanca, con una piccolissima quota che venne poi arrotondata fino al 2% e apportata al patto di sindacato, dove la famiglia Berlusconi è stata rappresentata prevalentemente da Marina. Fininvest è poi uscita dall’azionariato di Mediobanca nel 2021. Quanto a Bollorè, da cordiali relazioni d’affari, i suoi rapporti con Berlusconi si trasformarono in uno scontro acceso quando il timoniere della rivale francese Vivendi giunse a minacciare il cuore stesso dell’impero berlusconiano tentando nel 2016 la scalata, non riuscita, a Mediaset.

Camera ardente ad Arcore,probabili funerali Stato in Duomo Milano

Camera ardente ad Arcore,probabili funerali Stato in Duomo MilanoRoma, 12 giu. (askanews) – La camera ardente di Silvio Berlusconi sarà organizzata nella sua villa di Arcore, protagonista della sua vita pubblica e privati. I suoi funerali si terranno, probabilmente di Stato nella mattinata di mercoledì, dovrebbero tenersi nel Duomo della sua Milano. Lo si appreende da fonti vicine alll’ex premier presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, morto stamani all’ospedale san Raffaele di Milano. Dove è stata informalmente preannunciata una possibile conferenza stampa del prof.Zanfgrillo, prima del trasferimento della salma di Berlusconi dal san Raffaele ad Arcore.

La morte di Silvio Berlusconi sui media mondiali

La morte di Silvio Berlusconi sui media mondialiRoma, 12 giu. (askanews) – La notizia del decesso di Berlusconi è stato da subito in grande evidenza sui siti dei principali giornali e organi di informazione mondiali. La BBC ha dato conto quasi in tempo reale del decesso di Berlusconi. ‘Silvio Berlusconi, l’ex primo ministro italiano che si è ripreso da scandali sessuali e accuse di corruzione, muore a 86 anni dice l’emittente britannica. ‘È morto all’ospedale San Raffaele di Milano, riportano i media italiani. Spumeggiante magnate dei media miliardario, Berlusconi è entrato in carica per la prima volta nel 1994 e ha guidato quattro governi fino al 2011. ‘L’ex premier italiano Silvio Berlusconi, il magnate dei media diventato un populista d’avanguardia, è morto all’età di 86 anni pochi mesi dopo che era stato rivelato che stava combattendo contro la leucemia: è quanto scrive il FINANCIAL TIMES.

Per il quotidiano della City di Londra, ‘la sua morte segna la fine di una controversa carriera politica, durante la quale il magnate ha trasformato la politica italiana, con il suo partito Forza Italia incentrato sulla personalità, costruito utilizzando la sua ricchezza, il marketing moderno e l’apparato del suo vasto impero dell’intrattenimento. Il Ft ricorda quindi che Berlusconi è stato ‘il primo ministro più longevo del dopoguerra’, guidando l’Italia per circa nove anni ‘tra indagini penali sui suoi affari e scandali sessuali’. E ‘nonostante gli anni, le molteplici battaglie legali e i ricorrenti problemi di salute, Berlusconi è rimasto politicamente attivo – e ambizioso – fino alla fine della sua vita’, ha rimarcato il quotidiano inglese, ricordando che nel gennaio 2022 si era candidato alla presidenza della repubblica.

Secondo il Ft, ‘lo stile politico’ di Berlusconi ‘ha fornito un modello che altri populisti, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l’ex primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra, hanno continuato a emulare. LE FIGARO ricorda Silvio Berlusconi, figura ‘cardine’ nella politica italiana.

‘Figura cardine nella politica italiana, – scrive il quotidiano – Silvio Berlusconi è morto all’età di 86 anni, hanno annunciato i media italiani lunedì. Prima imprenditore prima di dedicarsi alla politica, ‘Il Cavaliere’, come veniva soprannominato in patria, è stato tre volte capo del governo italiano, più di nove anni in totale, un record. Nato nel 1936 a Milano, l’imprenditore fondò in particolare il gruppo mediatico Mediaset, di cui era ancora il principale azionista. In Francia, ha lanciato La Cinq nel 1986, un canale televisivo privato di breve durata. Con il suo partito di centrodestra Forza Italia, ha regnato supremo sulla politica italiana. Nonostante i numerosi casi, dallo scandalo Rubygate e dai suoi partiti del ‘Bunga Bunga’ alla condanna per evasione fiscale nella vicenda Mediaset – che gli è valsa una sentenza di ineleggibilità, annullata qualche anno dopo – Silvio Berlusconi ha sempre mantenuto la sua influenza… e la sua capacità di nuocere.

Bunga bunga a parte – scrive il britannico GUARDIAN di Berlusconi, ‘l’eredità di Berlusconi è una perdita di fiducia nell’élite politica italiana Una delle figure più controverse della politica europea, la sua carriera è stata segnata da volgari scandali sessuali e di corruzione. Meglio conosciuto per la sua permanente abbronzatura, le gaffe, le feste ‘bunga bunga’ e l’ego smisurato, Silvio Berlusconi è stato un populista proto-trumpiano, l’uomo da battere a Roma per più di due decenni e una delle figure più controverse della politica europea. Abile nell’arte non solo di resistere allo scandalo, ma di uscirne con il suo profilo e la sua popolarità migliorati, è stato perseguito più di 30 volte con accuse tra cui appropriazione indebita, falso in bilancio e corruzione di un giudice. Molti casi non sono stati processati, a volte perché Berlusconi ha cambiato la legge in base alla quale era stato accusato. Solo una volta è stato condannato, per frode fiscale, nel 2013. Ciò ha portato a una pena detentiva di quattro anni, di cui tre graziati, un anno di servizio civile e un divieto di sei anni dall’ufficio legislativo – da cui si è immediatamente ripreso, nel 2019, come europarlamentare. I parallelismi con Donald Trump – aggiunge il Guardian – sono sorprendenti: entrambi gli uomini hanno iniziato come magnati immobiliari, sono diventati star dei media e sono passati alla politica. Entrambi hanno deciso di minare le istituzioni consolidate del loro paese, compresa la stampa e la magistratura. Respinte dalle rispettive istituzioni liberali, entrambe hanno anche risposto – nonostante la loro grande ricchezza – con la tattica populista di presentarsi come la vera voce del popolo contro un’élite fuori dal mondo e corrotta. ‘Mort de Silvio Berlusconi, le Cavaliere quitte la piste’, così titola il quotidiano francese LIBERATION. ‘Morto a 86 anni, l’ex capo del governo italiano è rimasto sino alla fine una figura centrale della politica italiana. Malgrado un passaggio al potere caotico, scandali sessuali a ripetizione e numerose inchieste giudiziarie, l’imprenditore, ha incarnato il successo e i limiti dell’Italia delle paillettes.’ Il quotidiano francese ricorda anche che nonostante molti scandali e alterni successi elettorali, Berlusconi aveva continuato a contare nella politica italiana e ‘l’anno scorso aveva anche sognato la presidenza della Repubblica al posto di Sergio Mattarella. ‘Silvio Berlusconi, figura di spicco della destra italiana, è morto’ scrive il francese LE MONDE. ‘ Il Cavaliere, tre volte alla guida del governo italiano, imprenditore dei media, a lungo proprietario del Milan, ha visto la sua carriera segnata da una serie di scandali pubblici e privati.’- . Oltre ad aver detenuto più volte il titolo di uomo più ricco d’Italia, è il presidente del Consiglio che è rimasto al potere più a lungo dalla nascita della Repubblica italiana: 3.340 giorni esatti. Ma, nonostante la sua longevità, il suo innegabile senso tattico, le sue doti di comunicatore, la sua azione di governo rimane segnata da una serie di scandali privati e finanziari e da una relativa impotenza – frutto del suo temperamento disinvolto e gaudente, dei suoi conflitti di interessi e accordi presi con forze politiche con ideologie talvolta contrastanti, mentre la sua amicizia dimostrativa con Vladimir Putin, mai smentita nonostante l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, gettava un’ombra sulla sua immagine di atlantista e conservatore ‘Silvio Berlusconi, uno showman che ha stravolto la politica e la cultura italiana, è morto all’età di 86 anni: questo il titolo del NEW YORK TIMES. Secondo il quotidiano americano, l’ex premier ‘introdusse sesso e glamour sulla tv italiana, portando poi la stessa formula nella vita politica, dominando il paese e la sua cultura per più di 20 anni’. La morte dell’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi è stata recepita con grande evidenza anche da DIVERSS TESTATE IN ASIA. In particolare, la televisione pubblica giapponese NHK ci apre il suo sito internet. The Paper, sito d’informazione cinese, riporta in breve la notizia, accompagnandola con una foto in bianco e nero di Berlusconi, in segno di lutto. E’ stata inoltre flashata dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. La notizia è in apertura anche sul sito web del giornale giapponese Yomiuri shimbun, il più venduto del paese e con una linea editoriale conservatrice, mentre apre la sezione ‘internazionale’ dell’Asahi shimbun, di orientamento progressista. Campeggia inoltre tra le top news dello Straits Times di Singapore ed è stata ripresa dal Times of India. La morte di Silvio Berlusconi apre tutti i principali siti dei quotidiani e media RUSSI. ‘È morto l’ex premier italiano Silvio Berlusconi scrive il quotidiano Kommersant pubblicando una foto del politico e imprenditore sorridente, mentre saluta con la mano. Stessa foto e titolo identico sulle Izvestja. ‘L’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi è morto all’età di 87 anni in un ospedale, afferma. Sobria Ria Novosti, che mette sulla prima pagina del suo sito ‘Silvio Berlusconi è morto’ accompagnato dal simbolo di un flash, una foto del leader azzurro con un’espressione severa, su sfondo nero. ‘L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, senatore Silvio Berlusconi, è morto all’età di 87 anni presso la clinica San Raffaele di Milano scrivono. La scomparsa viene ricordata anche da una delle principali testate sportive russe: Sport Express. ‘E’ morto Berlusconi, ex presidente del Consiglio dei Ministri ed ex presidente del Milan’ titolano. ‘Berlusconi è stato il proprietario del Milan dal 1986 al 2016. A settembre 2018, l’italiano ha acquisito Monza si scrive nel testo. L’altra testata sportiva di riferimento, SovSport titola: ‘L’ex proprietario del Milan ed ex presidente del Consiglio italiano Berlusconi muore a 86 anni. L’ex premier era il padrone del Monza. La foto scelta è quella di un leader azzurro ancora giovane, sorridente tra le tante coppe del Milan.

Spazio, Juice: lo spettrometro Majis ha completato test in volo

Spazio, Juice: lo spettrometro Majis ha completato test in voloRoma, 12 giu. (askanews) – Testato con successo lo spettrometro a immagine MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer), operante nel visibile e vicino infrarosso a bordo della sonda dell’Agenzia spaziale europea Juice (Jupiter Icy Moon Explorer). MAJIS assume un particolare rilievo per la sua capacità di fornire misure importanti per l’intera gamma di indagini che riguardano il pianeta Giove e i suoi maggiori satelliti, obiettivo della missione. MAJIS come anche JANUS, RIME e 3GM tutti realizzati con il finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sono stati precedentemente accesi e testati nello spazio con successo dimostrando – sottolineano Asi e Inaf – il perfetto funzionamento di tutti gli strumenti realizzati, interamente o in parte, dal nostro Paese.

“La scorsa settimana, – spiega Giuseppe Piccioni, Co-Principal Investigator dello strumento MAJIS per l’Inaf di Roma – lo specchio di scansione e l’otturatore sono stati attivati e azionati in modo impeccabile. Sono state poi eseguite osservazioni delle sue lampade di calibrazione interne, confermando le eccellenti prestazioni dello strumento in linea con la calibrazione a terra. MAJIS è quindi pronto per compiere la sua missione, ovvero studiare la composizione della superficie e l’esosfera delle lune ghiacciate e caratterizzare la composizione e la dinamica dell’atmosfera di Giove”. Tra gli obiettivi di MAJIS rivestono la massima importanza la determinazione e mappatura della composizione superficiale delle lune Ganimede, Callisto ed Europa, con particolare enfasi sui composti diversi dal ghiaccio d’acqua già noti da precedenti osservazioni o previsti dai modelli, come sali minerali idrati, volatili e composti organici, e la mappatura composizionale dell’atmosfera di Giove, inclusa la densità delle nubi e la morfologia delle aurore. In questo contesto, il progetto MAJIS si propone di valorizzare e sviluppare ulteriormente le competenze maturate durante il progetto Jovian InfraRed Auroral Mapper (JIRAM) attualmente operante attorno a Giove a bordo della missione Nasa Juno.

“Il completamento dei primi test in volo dello strumento MAJIS – dichiara Raffaele Mugnuolo, responsabile di Unità di Esplorazioni, Infrastrutture Orbitanti e di Superficie e Satelliti Scientifici di Asi – è un passo importantissimo e che instilla grande ottimismo per il prosieguo della missione Juice. Lo spettrometro MAJIS conferma la grande e consolidata capacità italiana in questo ambito, sia per la parte ingegneristica che per la parte scientifica. Il coordinamento esercitato dall’Asi si è rivelato efficace sia nei rapporti con il Cnes che verso Esa e ha consentito il completamento di uno strumento complicatissimo che ripagherà in termini di ritorno scientifico senza precedenti”. MAJIS è stato costruito da un consorzio franco-italiano guidato dall’Institut d’Astrophysique Spatiale (Ias) di Orsay, in Francia, e finanziato dal Centre National d’études Spatiales (Cnes) e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). L’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ha coordinato la proposta originale dello strumento, selezionata da Esa a febbraio 2013, e in qualità di Istituto Co-PI ha poi seguito lo sviluppo del sostanziale contributo hardware italiano che riguarda la testa ottica costituita da telescopio e spettrometro, realizzati presso Leonardo (Campi Bisenzio, Firenze), e la valutazione delle performance attese. Lo strumento è stato assemblato e calibrato inizialmente presso Leonardo, poi presso Ias-Orsay. Infine è stato alloggiato a bordo del satellite Juice a dicembre 2021. I laboratori belgi supportati da Belspo sono stati coinvolti nella caratterizzazione dei rivelatori MAJIS.

Tra luci e ombre, la morte di Berlusconi sulla stampa mondiale

Tra luci e ombre, la morte di Berlusconi sulla stampa mondialeRoma, 12 giu. (askanews) – La notizia del decesso di Berlusconi è stato da subito in grande evidenza sui siti dei principali giornali e organi di informazione mondiali.

La BBC ha dato conto quasi in tempo reale del decesso di Berlusconi. ‘Silvio Berlusconi, l’ex primo ministro italiano che si è ripreso da scandali sessuali e accuse di corruzione, muore a 86 anni’ dice l’emittente britannica ‘È morto all’ospedale San Raffaele di Milano, riportano i media italiani. Spumeggiante magnate dei media miliardario, Berlusconi è entrato in carica per la prima volta nel 1994 e ha guidato quattro governi fino al 2011.

‘L’ex premier italiano Silvio Berlusconi, il magnate dei media diventato un populista d’avanguardia, è morto all’età di 86 anni pochi mesi dopo che era stato rivelato che stava combattendo contro la leucemia’: è quanto scrive il FINANCIAL TIMES. Per il quotidiano della City di Londra, ‘la sua morte segna la fine di una controversa carriera politica, durante la quale il magnate ha trasformato la politica italiana, con il suo partito Forza Italia incentrato sulla personalità, costruito utilizzando la sua ricchezza, il marketing moderno e l’apparato del suo vasto impero dell’intrattenimento’.

Il Ft ricorda quindi che Berlusconi è stato ‘il primo ministro più longevo del dopoguerra’, guidando l’Italia per circa nove anni ‘tra indagini penali sui suoi affari e scandali sessuali’. E ‘nonostante gli anni, le molteplici battaglie legali e i ricorrenti problemi di salute, Berlusconi è rimasto politicamente attivo – e ambizioso – fino alla fine della sua vita’, ha rimarcato il quotidiano inglese, ricordando che nel gennaio 2022 si era candidato alla presidenza della repubblica. Secondo il Ft, ‘lo stile politico’ di Berlusconi ‘ha fornito un modello che altri populisti, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l’ex primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra, hanno continuato a emulare’.

LE FIGARO ricorda Silvio Berlusconi, figura ‘cardine’ nella politica italiana. ‘Figura cardine nella politica italiana, – scrive il quotidiano – Silvio Berlusconi è morto all’età di 86 anni, hanno annunciato i media italiani lunedì. Prima imprenditore prima di dedicarsi alla politica, ‘Il Cavaliere’, come veniva soprannominato in patria, è stato tre volte capo del governo italiano, più di nove anni in totale, un record. Nato nel 1936 a Milano, l’imprenditore fondò in particolare il gruppo mediatico Mediaset, di cui era ancora il principale azionista. In Francia, ha lanciato La Cinq nel 1986, un canale televisivo privato di breve durata. Con il suo partito di centrodestra Forza Italia, ha regnato supremo sulla politica italiana. Nonostante i numerosi casi, dallo scandalo Rubygate e dai suoi partiti del ‘Bunga Bunga’ alla condanna per evasione fiscale nella vicenda Mediaset – che gli è valsa una sentenza di ineleggibilità, annullata qualche anno dopo – Silvio Berlusconi ha sempre mantenuto la sua influenza… e la sua capacità di nuocere. Bunga bunga a parte – scrive il britannico GUARDIAN di Berlusconi, ‘l’eredità di Berlusconi è una perdita di fiducia nell’élite politica italiana Una delle figure più controverse della politica europea, la sua carriera è stata segnata da volgari scandali sessuali e di corruzione’. Meglio conosciuto per la sua permanente abbronzatura, le gaffe, le feste ‘bunga bunga’ e l’ego smisurato, Silvio Berlusconi è stato un populista proto-trumpiano, l’uomo da battere a Roma per più di due decenni e una delle figure più controverse della politica europea. Abile nell’arte non solo di resistere allo scandalo, ma di uscirne con il suo profilo e la sua popolarità migliorati, è stato perseguito più di 30 volte con accuse tra cui appropriazione indebita, falso in bilancio e corruzione di un giudice. Molti casi non sono stati processati, a volte perché Berlusconi ha cambiato la legge in base alla quale era stato accusato. Solo una volta è stato condannato, per frode fiscale, nel 2013. Ciò ha portato a una pena detentiva di quattro anni, di cui tre graziati, un anno di servizio civile e un divieto di sei anni dall’ufficio legislativo – da cui si è immediatamente ripreso, nel 2019, come europarlamentare. I parallelismi con Donald Trump – aggiunge il Guardian – sono sorprendenti: entrambi gli uomini hanno iniziato come magnati immobiliari, sono diventati star dei media e sono passati alla politica. Entrambi hanno deciso di minare le istituzioni consolidate del loro paese, compresa la stampa e la magistratura. Respinte dalle rispettive istituzioni liberali, entrambe hanno anche risposto – nonostante la loro grande ricchezza – con la tattica populista di presentarsi come la vera voce del popolo contro un’élite fuori dal mondo e corrotta. Mort de Silvio Berlusconi, le Cavaliere» quitte la piste: così titola il quotidiano francese LIBERATION. ‘Morto a 86 anni, l’ex capo del governo italiano è rimasto sino alla fine una figura centrale della politica italiana. Malgrado un passaggio al potere caotico, scandali sessuali a ripetizione e numerose inchieste giudiziarie, l’imprenditore, ha incarnato il successo e i limiti dell’Italia delle paillettes.’ Il quotidiano francese ricorda anche che nonostante molti scandali e alterni successi elettorali, Berlusconi aveva continuato a contare nella politica italiana e ‘l’anno scorso aveva anche sognato la presidenza della Repubblica al posto di Sergio Mattarella’. ‘Silvio Berlusconi, figura di spicco della destra italiana, è morto’ scrive il francese LE MONDE. ‘ Il Cavaliere, tre volte alla guida del governo italiano, imprenditore dei media, a lungo proprietario del Milan, ha visto la sua carriera segnata da una serie di scandali pubblici e privati.’- . Oltre ad aver detenuto più volte il titolo di uomo più ricco d’Italia, è il presidente del Consiglio che è rimasto al potere più a lungo dalla nascita della Repubblica italiana: 3.340 giorni esatti. Ma, nonostante la sua longevità, il suo innegabile senso tattico, le sue doti di comunicatore, la sua azione di governo rimane segnata da una serie di scandali privati e finanziari e da una relativa impotenza – frutto del suo temperamento disinvolto e gaudente, dei suoi conflitti di interessi e accordi presi con forze politiche con ideologie talvolta contrastanti, mentre la sua amicizia dimostrativa con Vladimir Putin, mai smentita nonostante l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, gettava un’ombra sulla sua immagine di atlantista e conservatore ‘Silvio Berlusconi, uno showman che ha stravolto la politica e la cultura italiana, è morto all’età di 86 anni’: questo il titolo del NEW YORK TIMES. Secondo il quotidiano americano, l’ex premier ‘introdusse sesso e glamour sulla tv italiana, portando poi la stessa formula nella vita politica, dominando il paese e la sua cultura per più di 20 anni’. La morte dell’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi è stata recepita con grande evidenza anche da DIVERSS TESTATE IN ASIA. In particolare, la televisione pubblica giapponese NHK ci apre il suo sito internet. The Paper, sito d’informazione cinese, riporta in breve la notizia, accompagnandola con una foto in bianco e nero di Berlusconi, in segno di lutto. E’ stata inoltre flashata dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. La notizia è in apertura anche sul sito web del giornale giapponese Yomiuri shimbun, il più venduto del paese e con una linea editoriale conservatrice, mentre apre la sezione ‘internazionale’ dell’Asahi shimbun, di orientamento progressista. Campeggia inoltre tra le top news dello Straits Times di Singapore ed è stata ripresa dal Times of India La morte di Silvio Berlusconi apre tutti i principali siti dei quotidiani e media RUSSI. ‘È morto l’ex premier italiano Silvio Berlusconi’ scrive il quotidiano Kommersant pubblicando una foto del politico e imprenditore sorridente, mentre saluta con la mano. Stessa foto e titolo identico sulle Izvestja. ‘L’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi è morto all’età di 87 anni in un ospedale’, afferma. Sobria Ria Novosti, che mette sulla prima pagina del suo sito ‘Silvio Berlusconi è morto’ accompagnato dal simbolo di un flash, una foto del leader azzurro con un’espressione severa, su sfondo nero. ‘L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, senatore Silvio Berlusconi, è morto all’età di 87 anni presso la clinica San Raffaele di Milano’ scrivono. La scomparsa viene ricordata anche da una delle principali testate sportive russe: Sport Express. ‘E’ morto Berlusconi, ex presidente del Consiglio dei Ministri ed ex presidente del Milan’ titolano. ‘Berlusconi è stato il proprietario del Milan dal 1986 al 2016. A settembre 2018, l’italiano ha acquisito Monza’ si scrive nel testo. L’altra testata sportiva di riferimento, SovSport titola: ‘L’ex proprietario del Milan ed ex presidente del Consiglio italiano Berlusconi muore a 86 anni. L’ex premier era il padrone del Monza’. La foto scelta è quella di un leader azzurro ancora giovane, sorridente tra le tante coppe del Milan. .