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La ministra dell’Interno: il sospetto attentatore di Bruxelles è in rianimazione

La ministra dell’Interno: il sospetto attentatore di Bruxelles è in rianimazioneRoma, 17 ott. (askanews) – La ministra dell’Interno Annelies Verlinden ha detto che l’uomo “neutralizzato” dalla polizia, durante un’operazione a piazza Eugène Verboekhoven, nel comune di Schaerbeek, in Belgio, sarebbe in rianimazione. La procura belga ha confermato a La Libre che l’uomo è stato arrestato.

L’identificazione formale richiederà tempo ma si ritiene che si tratti dell’assassino, aggiunge il quotidiano, ricordando che sarebbe stata ritrovata un’arma, quella utilizzata nella sparatoria mortale. L’uomo è stato colpito al petto durante l’operazione. È stato ricoverato all’ospedale Saint-Luc, dove si trova in rianimazione.

Le Soir: il sospetto attentatore di Bruxelles è stato ucciso dalla polizia

Le Soir: il sospetto attentatore di Bruxelles è stato ucciso dalla poliziaRoma, 17 ott. (askanews) – Un sospetto è stato ucciso nel corso di una vasta operazione di polizia attorno a piazza Eugène Verboekhoven, nel comune di Schaerbeek. L’intera zona è stata transennata ed evacuata, riferisce Le Soir. Le informazioni sono state confermate dal sindaco ad interim di Schaerbeek, Cécile Jodogne, secondo la quale per il momento “non esiste alcuna conferma dell’identità della persona”.

Da parte sua, la procura federale ha confermato che un sospettato è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, ma che non è ancora possibile stabilire se si tratti o meno di Abdesalem L., il presunto autore dell’attacco di ieri a Bruxelles. La “Cage aux Ours”, nome comunemente attribuito all’area delle perquisizioni, si trova a pochi passi dall’ultima abitazione conosciuta del sospetto attentatore.

Bruxelles, Le Soir: sospetto attentatore ucciso da polizia

Bruxelles, Le Soir: sospetto attentatore ucciso da poliziaRoma, 17 ott. (askanews) – Un sospetto è stato ucciso nel corso di una vasta operazione di polizia attorno a piazza Eugène Verboekhoven, nel comune di Schaerbeek. L’intera zona è stata transennata ed evacuata, riferisce Le Soir. Le informazioni sono state confermate dal sindaco ad interim di Schaerbeek, Cécile Jodogne, secondo la quale per il momento “non esiste alcuna conferma dell’identità della persona”.

Da parte sua, la procura federale ha confermato che un sospettato è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, ma che non è ancora possibile stabilire se si tratti o meno di Abdesalem L., il presunto autore dell’attacco di ieri a Bruxelles. La “Cage aux Ours”, nome comunemente attribuito all’area delle perquisizioni, si trova a pochi passi dall’ultima abitazione conosciuta del sospetto attentatore.

Vino, eWibe: continua la corsa dei fine wines in Italia, +4,7%

Vino, eWibe: continua la corsa dei fine wines in Italia, +4,7%Milano, 17 ott. (askanews) – Da gennaio a settembre 2023 si confermano le ottime performance dei fine wines in Italia (+4,7%), mentre la Francia continua ad evidenziare una lieve flessione (-1,5%), trend che appare comunque in rallentamento. È quanto risulta dall’analisi di mercato condotta dall’Osservatorio di eWibe, live market dei vini pregiati, che fotografa le principali tendenze in atto sul mercato dei vini da investimento.

Sempre secondo quanto riferito dalla società, a trainare il mercato italiano sono ancora una volta la Toscana (+5,1%) e il Piemonte (+3,3%), che già nella prima parte dell’anno avevano registrato solide performance, mentre il leggero rallentamento della Francia è nuovamente riconducibile alla flessione fisiologica delle regioni Bordeaux (-1,2%), Burgundy (-2,2%) e Champagne (-0,8%). Alla luce dell’andamento di Italia e Francia, che hanno un peso preponderante nel settore, l’indice complessivo di mercato eWibe Fine Wines “mostra una performance positiva da inizio anno (+0,6%), sebbene con alcune fluttuazioni su base mensile e trimestrale”.

L’analisi di mercato condotta dall’Osservatorio eWibe nel trimestre luglio-settembre 2023 “rivela un costante, seppur moderato, trend al rialzo nel settore dei vini di alta qualità”. Infatti, l’Italia segna un +1,6% con Toscana capofila a +1,7%, seguita dal Piemonte a +1%. La Francia registra invece un -0,5%, con Bordeaux (-0,4%) e Burgundy (-1,8%) ancora sottotono, ma con lo Champagne in costante ripresa (+0,7%). Per quanto riguarda le etichette con le migliori performance registrate sul live market nei primi nove mesi del 2023, le bottiglie che hanno incrementato maggiormente il proprio valore sono state “Ferrari Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009” (+65%), “Brunello Riserva di Poggio di Sotto 2013” (+34%), “Le Pergole Torte di Montevertine 2011” (+30,8%). Le bottiglie che hanno riscosso maggiore successo in termini di vendite risultano essere il “Tignanello 2019”, “Bolgheri Sassicaia 2019” e “Bolgheri Sassicaia 2020”. Infine la bottiglia dal valore più alto transata è stata una cassa di “Chateau Lafite Rothschild 2016” a 5.400 euro.

Marine Le Pen: la comunità internazionale deve esigere che Hamas deponga le armi

Marine Le Pen: la comunità internazionale deve esigere che Hamas deponga le armiRoma, 17 ott. (askanews) – La leader dell’estrema destra francese, Marine Le Pen, ha detto oggi su France 2 che “la Francia sta facendo il necessario per cercare di negoziare con un certo numero di paesi amici o alleati che intrattengono rapporti con Hamas per ottenere la liberazione degli ostaggi”.

Ma la presidente di Rassemblement National (Rn) si è detta “estremamente scioccata” nel sentire “la gente dire che è necessario un cessate il fuoco”. “Chiediamo un cessate il fuoco tra due eserciti regolari. Da una parte abbiamo un gruppo terroristico armato e dall’altra abbiamo un esercito regolare. Non possiamo mettere i due sullo stesso livello. La comunità internazionale deve ovviamente esigere che Hamas deponga le armi”, ha spiegato.

Allerta massima a Bruxelles, l’attentatore è “ancora in fuga”

Allerta massima a Bruxelles, l’attentatore è “ancora in fuga”Roma, 17 ott. (askanews) – L’autore dell’attentato che ha provocato la morte di due persone ieri sera a Bruxelles “è ancora in fuga”. Il sospettato è di origine tunisina e soggiornava illegalmente in Belgio, ha confermato. Secondo fonti “certe ma da confermare”, citate dalla stampa locale, l’autore dell’attentato nel centro di Bruxelles, sarebbe Abdesalem L. (45 anni), noto ai servizi di intelligence per la sua radicalizzazione. “Le sue ricerche continuano senza sosta”, hanno detto questa mattina il primo ministro Alexander De Croo e il ministro degli Interni Annelies Verlinden.

Secondo le spiegazioni della procura federale incaricata del caso, l’aggressore, viaggiando su uno scooter, ha seguito i sostenitori svedesi della nazionale di Oslo – impegnata in un match di qualificazione agli Europei di Calcio contro il Belgio -, che sono saliti su un taxi. Ha poi aperto il fuoco su queste persone mentre scendevano dal veicolo. Una delle vittime decedute è svedese, mentre la seconda è di origine svedese ma aveva con sé anche una carta d’identità svizzera. Una terza persona è rimasta gravemente ferita: anch’essa è di origine svedese, secondo il procuratore federale Frédéric Van Leeuw. Un’operazione di polizia, guidata da unità speciali, ha avuto luogo durante la notte in avenue Huart Hamoir a Schaerbeek. E’ stato perquisito un intero edificio con 20 appartamenti ma il sospettato non è stato trovato, ricorda Le Soir. Nella Regione di Bruxelles resta per il momento in vigore il livello 4 della minaccia terroristica, il più elevato. Rimane al livello 3 per il resto del Paese. Le scuole di Bruxelles rimarranno comunque aperte. “Secondo l’analisi effettuata dall’OCAM (Organizzazione per il coordinamento e l’analisi delle minacce), non esiste una minaccia specifica per le scuole”, ha detto il premier belga. La presenza della polizia nelle strade è stata rafforzata, con una protezione supplementare in alcuni luoghi sensibili, in particolare quelli frequentati dalla comunità svedese che vive in Belgio, ha spiegato De Croo, che ha chiesto alla popolazione di mostrare “maggiore vigilanza”. Numerosi agenti di polizia sono stati dispiegati anche vicino agli hotel dove alloggiano i tifosi svedesi in attesa del loro ritorno nel loro Paese. Per oggi alle 15 è stato convocato un consiglio di sicurezza, durante il quale le misure prese sarannno eventualmente riviste o rafforzate. Durante la conferenza stampa, il primo ministro belga ha espresso la sua “ammirazione” per i tifosi di calcio che ieri sera hanno evacuato tranquillamente lo stadio Re Baldovino. , De croo ha ricordato in particolare i canti di sostegno del pubblico che ha intonato “Tutti insieme” ai tifosi svedesi. “Il terrorismo colpisce indiscriminatamente, mira a seminare paura, sfiducia e divisione nelle nostre società libere. I terroristi devono sapere che non raggiungeranno mai i loro obiettivi, non ci costringeranno mai a piegarci. Il loro odio e la loro violenza dimostrano soprattutto la loro impotenza. Il terrorismo non vincerà mai”, ha detto De Croo. “Questa è una battaglia che stiamo conducendo insieme ai nostri amici svedesi”, ha aggiunto.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha respinto la risoluzione russa: non condannava Hamas

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha respinto la risoluzione russa: non condannava HamasRoma, 17 ott. (askanews) – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha respinto la risoluzione russa che chiedeva un cessate il fuoco umanitario nella guerra tra Israele e Hamas perché la bozza non ha ottenuto il numero minimo di voti richiesto per essere approvata.

La risoluzione ha ricevuto cinque voti a favore, quattro contrari e sei astenuti, mentre Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno votato contro a causa della mancata condanna di Hamas per i suoi attacchi contro Israele. La bozza avrebbe avuto bisogno di nove voti a favore per procedere. “Non condannando Hamas, la Russia sta dando copertura a un gruppo terroristico che brutalizza civili innocenti. È oltraggioso, ipocrita e indifendibile”, ha affermato l’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield a giustificazione del voto degli Stati Uniti. In precedenza aveva paragonato gli attacchi compiuti da Hamas alle “atrocità più atroci commesse dall’Isis”.

“Non possiamo sostenere una risoluzione che non condanna gli attacchi terroristici di Hamas”, ha affermato nella sua dichiarazione di voto l’ambasciatrice Barbara Woodward, rappresentante permanente del Regno Unito presso le Nazioni Unite.Il rappresentante permanente della Francia presso l’Onu Nicolas de Rivière ha detto da parte sua che “mancano diversi elementi essenziali” nel progetto di risoluzione della Russia e ha invece incoraggiato il Consiglio a “unirsi attorno al progetto proposto dalla presidenza brasiliana e ad accettare di condannare questo attacco terroristico, garantire assistenza umanitaria e proteggere la popolazione civile di Gaza.” L’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha commentato che la risoluzione non è stata adottata a causa delle intenzioni egoistiche del blocco occidentale. “Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è diventato ancora una volta ostaggio delle aspirazioni dei paesi occidentali non adottando il progetto di risoluzione della Federazione Russa sul Medio Oriente”, ha dichiarato Nebenzya, secondo la stampa statale russa RIA Novosti.

Israele ha colpito oltre 200 obiettivi a Gaza nelle ultime 24 ore

Israele ha colpito oltre 200 obiettivi a Gaza nelle ultime 24 oreRoma, 17 ott. (askanews) – Le forze armate israeliane hanno annunciato questa mattina di avere lanciato attacchi nelle ultime 24 ore contro più di 200 obiettivi terroristici appartenenti ad Hamas e alla Jihad islamica. “Durante l’ultimo giorno, l’IDF ha attaccato più di 200 infrastrutture militari delle organizzazioni terroristiche di Hamas e della Jihad islamica in tutta la Striscia di Gaza”, ha detto il portavoce dell’esercito Daniel Hagari.

Nella notte tra lunedì e martedì, gli aerei da guerra israeliani hanno colpito il quartier generale militare di Hamas, una banca utilizzata da questo movimento per finanziare le sue operazioni nella Striscia di Gaza e diversi tunnel sotterranei. La marina israeliana ha anche attaccato diversi obiettivi militari di Hamas, compreso il suo quartier generale nel centro di Gaza City e depositi di armi.

De Croo: l’attentatore di Bruxelles è ancora in fuga, allerta massima

De Croo: l’attentatore di Bruxelles è ancora in fuga, allerta massimaRoma, 17 ott. (askanews) – Durante una conferenza stampa, questa mattina, il primo ministro belga Alexander De Croo ha precisato che l’aggressore non è stato ancora arrestato dalle autorità ed è “ancora in fuga”.

Il sospettato è “di origine tunisina e soggiornava illegalmente in Belgio”, ha confermato. Era noto alla polizia, in particolare per traffico di esseri umani, ma non risultava negli elenchi per radicalizzazione. Nella regione di Bruxelles, ha aggiunto De Croo, per il momento “resta in vigore il livello 4 della minaccia terroristica, il più elevato”. Resta al livello 3 per il resto del Paese.

Le autorità si incontreranno per un Consiglio di sicurezza nazionale alle 15 di oggi, durante il quale queste misure saranno rivalutate.

Di Segni (Ucei): Israele è sola, il mondo ‘illuminato’ non capisce

Di Segni (Ucei): Israele è sola, il mondo ‘illuminato’ non capisceRoma, 17 ott. (askanews) – “Israele è sola, il mondo ‘illuminato’ non capisce”. Lo dice, in una lunga intervista a all’Unità Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). Secondo Di Segni a Isralele “si chiede attenzione e proporzionalità, senza rendersi conto della sproporzionalità dell’odio antisemita. Il 7 ottobre la storia è cambiata. La liberazione dei palestinesi non può passare da un’entità vocata al terrore”. Secondo Di Segni “siamo in un cambio storia. Se c’è una guerra, il registro delle azioni, del dilemma umanitario e delle attenzioni che vanno poste, si svolge all’interno del diritto internazionale di guerra. Non è paragonabile quello che si esige in un giorno di festa, come doveva essere quel 7 ottobre, tranquillo, e quello che si esige da un esercito che compie un’azione di difesa. “Dubito che qualcuno – aggiunge – possa avere ancora l’improntitudine di dire che Israele è quella che ha attaccato per prima. E se tutto questo fosse accaduto il giorno prima, sapendo tutto quello che c’è nella Striscia, per tutelarsi, sarebbe stato il delirio. Le accuse a Israele che conosce solo il linguaggio della forza e della brutalità si sarebbero sprecate”. “Oggi, di fronte a quello che è stato definito l’ “11 Settembre” dello Stato ebraico, si associa Israele e il diritto di difesa, solo che poi iniziano i ma e i però … Questi ma e però tutti noi li viviamo. Perché il dilemma morale, se sparare o no, c’è in ogni soldato israeliano. L’appello è rivolto a persone che hanno questo dilemma addosso dalla mattina alla sera, in ogni respiro. Ma quello stesso appello non è stato rivolto a chi non ha alcuno scrupolo. Ma proprio perché l’appello è rivolto a chi il dilemma lo vive e lo conosce molto bene, quell’appello non può essere: mi raccomando non fare, perché ci stanno gli altri che soffrono. Bisogna capire perché gli altri soffrono. Se si vuole davvero frenare l’emergenza umanitaria, essa va frenata a monte, da chi davvero abusa e sfrutta queste persone, mi riferisco al popolo palestinese. L’appello che mi sento di fare è capire qual è il vero torturatore di quel popolo, chi lo tiene in ostaggio, e per estensione e per vocazione chi vuole l’annientamento d’Israele. Non c’è liberazione della Palestina, come invocata adesso, che non presupponga distruzione. La liberazione del popolo palestinese non può passare da una entità che è vocata al terrore e all’orrore”. “È impossibile. Ma il mondo civile, illuminato, europeo, democratico, non riesce a capirlo. Non lo capiscono specialmente le Nazioni Unite. Questo si aggiunge al dolore, alla follia, ai cuori distrutti in 1300 pezzi. E l’isolamento fa ancora più male” conclude Di Segni.