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Coldiretti Puglia: serve equilibrio per salvare flotta locale

Coldiretti Puglia: serve equilibrio per salvare flotta localeRoma, 17 feb. (askanews) – Serve un nuovo equilibrio per salvare la flotta pugliese, già messa a dura prova da sacrifici insostenibili, con l’effetto di un calo inarrestabile della produzione ittica derivante dall’attività della pesca, non compensato dall’acquacoltura che non riesce a colmare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Ad affrontare i temi è Coldiretti Pesca Puglia, che ha incontrato il gruppo di armatori e pescatori di Manfredonia capitanati da Nunzio Stoppiello, con Daniela Borriello, responsabile nazionale Coldiretti Pesca, Pietro Spagnoletti, responsabile Coldiretti Pesca Puglia, Lorenzo Belcapo, direttore di Coldiretti Foggia e la Senatrice Anna Maria Fallucchi.


La flotta operante lungo le coste pugliesi è costituita da 1.455 battelli e rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento. “Da troppo tempo assistiamo a una drastica riduzione del numero di imprese e lavoratori nel settore della pesca italiana – sottolinea Daniela Borriello, responsabile Coldiretti Pesca. – Ora è il momento di invertire la rotta e adottare una nuova strategia europea che metta sullo stesso piano gli aspetti ambientali, economici e sociali. Se non interveniamo subito con decisione, rischiamo di vedere scomparire intere comunità legate alla pesca, con una perdita irreparabile per l’economia, la cultura e l’occupazione del nostro Paese. Solo così sarà possibile garantire un futuro sostenibile e competitivo per il nostro comparto ittico”.


Gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero, dell’aumento dei costi di gestione, quali carburanti e materiali, e di una burocrazia sempre più asfissiante. impattano sulla sopravvivenza delle 1.500 imbarcazioni pugliesi, sottolinea Coldiretti Puglia, ma anche sulla salute dei cittadini poiché con la riduzione delle attività di pesca viene meno anche la possibilità di portare in tavola pesce Made in Italy, favorendo le importazioni dall’estero di prodotti ittici che non hanno le stesse garanzie di sicurezza di quelle tricolori. Necessaria la formazione a beneficio degli operatori di Manfredonia che sarà organizzata da Coldiretti Pesca, per l’utilizzo degli strumenti elettronici di collegamento con la Guardia Costiera quali il sistema VSM (Blue box) e del giornale di bordo elettronico (LogBook), per il controllo satellitare, che causa una serie di contravvenzioni non corrette, spesso basate su una “presunzione” di irregolarità che non viene effettivamente verificata dall’organo controllore.

Agricoltura, Federacma: bene impegno Governo obbligo assicurativo

Agricoltura, Federacma: bene impegno Governo obbligo assicurativoRoma, 17 feb. (askanews) – Bene l’impegno formale assunto dal Governo per la convocazione tempestiva di un tavolo tecnico “risolutivo” per la questione legata all’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli in aree private, ma “è necessario che non si perda altro tempo per non lasciare i proprietari di milioni di veicoli agricoli senza una risposta che possa permettergli di rispettare la normativa e stare sereni”. Così in una nota Andrea Borio, presidente di Federacma (Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio), in merito all’ordine del giorno presentato la scorsa settimana a firma della senatrice Maria Nocco (FdI) durante l’approvazione del Dl Milleproroghe in Senato.


L’obbligo assicurativo per tutti i veicoli agricoli anche nelle aree private è stato introdotto dal Decreto Legislativo 22 novembre 2023, n. 184 e ha visto una prima proroga fino a luglio 2024. Da allora, agricoltori, rivenditori, costruttori e contoterzisti nonché ogni privato cittadino possessore di un veicolo agricolo che non abbandona le aree private come i campi o le aziende è obbligato comunque ad avere una assicurazione RC di circolazione. Purtroppo, però, non esistono adeguati strumenti assicurativi che rispondono a queste esigenze. “Continuiamo a vivere una paradossale situazione di dover adempiere ad un obbligo normativo senza disporre degli strumenti per farlo – prosegue Borio – Nell’attesa della risoluzione tecnica, potevamo essere tutelati ma, purtroppo, a causa di resistenze dell’Amministrazione tutti i sette emendamenti presentati al Dl Milleproroghe sono stati respinti. Ringraziamo i senatori di maggioranza e opposizione che hanno accolto la nostra istanza, portata avanti con le altre associazioni della filiera, e confidiamo – conclude il presidente Federacma – che possano sostenere l’impegno che ora il Governo ha fatto suo”.

Mosca ancora contro Mattarella: paragone tra Russia e Terzo Reich avrà conseguenze

Mosca ancora contro Mattarella: paragone tra Russia e Terzo Reich avrà conseguenzeRoma, 17 feb. (askanews) – Il paragone della Russia con il Terzo Reich, nell’anno dell’80esimo anniversario della Vittoria sovietica sui nazisti Guerra Patriottica, non può essere lasciato senza conseguenze e non lo sarà mai”, ha dichiarato la portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, tornando ieri sera in tv ad attaccare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Zakharova era ospite della trasmissione ‘Serata con Vladimir Solovyov’ su Rossiya-1 e oggi ha postato sul suo canale Telegram il proprio intervento.


“Nel corso di una conferenza presso un istituto scolastico, Mattarella ha affermato, in qualità di Presidente, di ritenere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Questo non può essere lasciato senza conseguenze e non lo sarà mai”, ha detto Zakharova ospite della trasmissione ‘Serata con Vladimir Solovyov’ su Rossiya-1. Zakharova ha sottolineato che queste parole sono state pronunciate dal “presidente di un Paese che storicamente è stato proprio tra quelli che hanno attaccato il nostro Paese” e che “purtroppo, è stata l’Italia il Paese in cui il fascismo ha avuto origine”, ha aggiunto la diplomatica. – Questo ci viene detto da una persona che non può non sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda guerra mondiale sotto bandiere e slogan nazisti. Su quali basi si dice questo nell’anno dell’80° anniversario della nostra vittoria?”.


“Abbiamo dato una risposta, che ha generato non solo un’ondata di russofobia e una presunta pseudo-difesa del presidente italiano. La gente ha creato una petizione speciale in cui comuni cittadini italiani, giornalisti, personaggi pubblici hanno iniziato a scrivere di scusarsi con i russi per queste parole indegne”, ha concluso Zakharova.

La Casa Bianca: “Miope” il no di Zelensky all’accordo sulle terre rare

La Casa Bianca: “Miope” il no di Zelensky all’accordo sulle terre rareRoma, 17 feb. (askanews) – Brian Hughes, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha definito “miope” la decisione del Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy di rifiutare di firmare un accordo proposto che garantisce agli USA l’accesso ai minerali di terre rare in Ucraina.


Hughes ha affermato che l’accordo sui minerali consentirebbe ai contribuenti americani di “recuperare” i soldi inviati a Kiev, contribuendo anche alla crescita dell’economia ucraina e ha aggiunto che la Casa Bianca ritiene che “legami economici vincolanti con gli Stati Uniti saranno la migliore garanzia contro future aggressioni e parte integrante di una pace duratura”. “Non ho lasciato che i ministri firmassero un accordo rilevante perché, a mio avviso, non è pronto a proteggere noi, i nostri interessi”, ha detto Zelensky sabato a Monaco.


Una fonte citata da Ukrainska Pravda ha riferito che Zelenskyy e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance non hanno discusso i dettagli del documento americano durante il loro incontro di venerdì alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. La fonte ha affermato che l’incontro è stato “molto buono” e “sostanziale”, e Vance ha chiaramente comunicato che il loro obiettivo principale con Trump era raggiungere una pace forte e duratura. Zelenskyy ha detto a Vance che la vera pace richiede che l’Ucraina assuma una “posizione forte” all’inizio dei negoziati, ha sottolineato che i negoziatori americani dovrebbero venire in Ucraina e che gli Stati Uniti, l’Ucraina e l’Europa devono essere al tavolo delle trattative con la Russia.


L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha proposto che l’Ucraina ceda agli Stati Uniti il 50% della proprietà dei minerali di terre rare del paese. Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha rifiutato di firmare l’accordo. Il 13 febbraio, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent è arrivato a Kiev per discutere di partnership economica con l’Ucraina. Zelenskyy ha affermato che gli Stati Uniti avevano presentato a Kiev la prima bozza di un “accordo di partnership” che avrebbe previsto investimenti nelle risorse minerarie dell’Ucraina in cambio di ulteriore assistenza.

Hamas è pronto a trasferire il controllo di Gaza all’Autorità Palestinese

Hamas è pronto a trasferire il controllo di Gaza all’Autorità PalestineseRoma, 17 feb. (askanews) – Hamas ha annunciato di essere pronto a cedere il controllo della Striscia di Gaza all’Autorità Palestinese e al “Comitato governativo per l’amministrazione di Gaza”. E’ quanto ha riportato Sky News Arabia nella notte.


Secondo le fonti, la proposta di Hamas è stata trasmessa in una lettera ed è il risultato delle pressioni esercitate dall’Egitto sulla delegazione di Hamas arrivata mercoledì al Cairo. I media egiziani hanno riportato sabato che il governo del Cairo ha esercitato forti pressioni su Hamas affinché accettasse di istituire un comitato temporaneo per supervisionare l’attuazione del piano di ricostruzione della Striscia di Gaza.


Secondo fonti egiziane vicine ai negoziati, Hamas ha promesso ai funzionari egiziani che l’organizzazione sarà impegnata a rispettare il cessate il fuoco e che non sarà coinvolta nei lavori del comitato.

In settimana torna l’anticiclone, ma attenzione a qualche pioggia

In settimana torna l’anticiclone, ma attenzione a qualche pioggiaRoma, 17 feb. (askanews) – La pressione atmosferica inizia ad aumentare sul bacino del Mediterraneo, portando a un miglioramento del tempo, soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro, dove il clima diventa più tranquillo e fresco, con notti più frizzanti. Tuttavia, il Sud continua a risentire degli effetti di un vortice ciclonico, che si sposterà verso la Grecia e continuerà a influenzare parzialmente il tempo anche all’inizio della settimana appena iniziata.


Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che nel corso della giornata odierna le regioni meridionali vedranno una maggiore copertura nuvolosa, con qualche possibilità di pioggia debole, soprattutto sull’area ionica. Al Nord ci saranno solo passaggi nuvolosi dovuti a venti freddi dai quadranti nord-orientali. In generale, l’alta pressione garantirà stabilità e un buon soleggiamento in gran parte del Paese. Nei giorni successivi, l’alta pressione si rafforzerà ulteriormente, portando un richiamo di correnti più miti e umide dal Nord Africa. Questo farà salire le temperature, ma al contempo l’umidità aumenterà, favorendo la formazione di nubi sparse. In particolare, la Sicilia, l’area tirrenica e il Nordovest potrebbero essere interessati da brevi piovaschi. Al Nord torneranno anche alcune nebbie, che si intensificheranno nelle ore più fredde, specialmente sulla pianura padana e nelle vallate interne del Centro.


Sulla base degli ultimi aggiornamenti poi, questo scenario anticiclonico continuerà anche nel fine settimana, con poche variazioni.

Campi Flegrei, nella notte una nuova scossa di magnitudo 3.9

Campi Flegrei, nella notte una nuova scossa di magnitudo 3.9Roma, 17 feb. (askanews) – Dal pomeriggio di sabato 15 febbraio, come segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è in corso uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei: dopo una scossa di magnitudo 3.9 nel pomeriggio di domenica, la scorsa notte alle ore 00.19 è stato registrato un nuovo evento sismico di magnitudo 3.9. Sono poi seguite altre scosse di magnitudo superiore a 2.0, la più forte alle ore 08.12 di magnitudo 3.2.


In seguito all’evento la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile. La scossa è stata sensibilmente avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche al momento non sono stati segnalati danni. Il Capo Dipartimento, Fabio Ciciliano, ha presieduto, alle ore 1.30, un’unità di crisi in videocollegamento con il territorio. Durante la riunione, visto il numero di cittadini che si sono riversati in strada è stata disposta l’attivazione del volontariato di protezione civile e l’apertura delle aree di accoglienza e di attesa per i cittadini dei comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli.


Il Dipartimento continuerà a seguire l’evolversi della situazione, in contatto con le autorità locali di protezione civile.

Tajani, non reagire in modo scomposto al nuovo corso Usa

Tajani, non reagire in modo scomposto al nuovo corso UsaRoma, 17 feb. (askanews) – “Di fronte a Trump stiamo ai fatti Chi reagisce inmodo scomposto poi corre il rischio di affondare» dice il ministro degli esteri Antonio Tajani in un’intervista al Corriere della Sera.


Quando il mare si alza ½non ci si agita sulla barca, o davvero si rischia di affondare. Si tiene il timone e, uniti, si affronta la situazione”. Antonio Tajani, di ritorno da Monaco dove ha partecipato alla conferenza sulla Sicurezza che ha spaven- tato l’Europa di fronte ad un’America che sembra volerla mettere all’angolo, sembra molto meno agitato dei colleghi. “Ho visto troppa ansia e nervosismo”, dice il ministro degli Esteri, che ha incontrato per due volte il suo omologo Usa Marco Rubio e non ha tratto sensazioni così negative. Certo, quella che sta avvenendo in America è una rivoluzione vera, ma l’errore più grave che potrebbe fare l’Europa è quello di “reagire in modo scomposto”. Non bisogna insomma né “fare come Fracchia – dice ironicamente – e prostrarsi davanti a Trump, né atteggiarsi a miles gloriosus”. Bisogna invece “contare sulla propria forza”. Quale? Per Tajani è evidente: “Siamo noi europei che abbiamo imposto le sanzioni alla Russia, nessuno può pensare realisticamente che questo non conti al tavolo delle trattative. Nessuno può parlare a nome nostro. Quindi ci sarà sicuramente la nostra voce, anche perché il sostegno all’Ucraina dell’Europa non è mai mancato”. È però sull’atteggiamento di Donald Trump che si è scatenato il panico. Raccontano di giornate nervosissime a Monaco, di una riunione dei ministri degli Esteri organizzata addirittura ieri mattina alle 7 per preparare il vertice “d’emergenza” voluto da Macron per oggi, che ha creato qualche malumore tra gli esclusi e ha provocato qualche dubbio pure fra gli inclusi, quasi che fosse una mossa del presidente francese in chiave di rafforzamento personale.


Anche su questo il ministro degli Esteri consiglia calma, non farsi vedere agitati, non fare la voce troppo grossa e nemmeno mostrare terrore. Bisogna “stare ai fatti” e presentarsi davanti a Trump a parità di muscoli, per così dire. Intanto, aspettare per capire davvero cosa voglia ottenere, a partire dalla politica dei dazi, sulla quale anche l’Europa ha i suoi argomenti da mettere sul tavolo, a cominciare dal fatto che è il primo mercato mondiale. Il secondo, è rafforzare la propria difesa. Un po’ perché gli Usa lo chiedono a gran voce da tempo, essendo davvero sbilanciato il contributo alla Nato tra America e alleati, un po’ perché in futuro potrebbero aprirsi fronti diversi e l’Europa deve poter essere all’altezza. In questo, sarebbe molto positivo il risultato che si potrebbe ottenere “scorporando le spese militari dal Patto di stabilità” e magari con una sorta di eurobond europei o con altri strumenti del genere. E l’altro grande obiettivo è quello di saper presentare proposte alternative a quelle degli Stati Uniti, che “restano il nostro alleato e un Paese amico”. Per capirsi, se Trump parla di Gaza come terra da trasformare in riviera, l’Europa non può solo dire no ma deve fare una propria proposta. E “noi ci stiamo già lavorando, perché la via è quella di essere protagonisti”. Anche offrendo contingenti in ambito Onu sia a Gaza che nel prossimo eventuale spazio di contro

Tajani, non reagire in modo scomposto a nuovo corso Usa

Tajani, non reagire in modo scomposto a nuovo corso UsaRoma, 17 feb. (askanews) – «Di fronte a Trump stiamo ai fatti Chi reagisce inmodo scomposto poi corre il rischio di affondare» dice il ministro degli esteri Antonio Tajani in un’intervista al Corriere della Sera.


Quando il mare si alza «non ci si agita sulla barca, o davvero si ri- schia di affondare. Si tiene il timone e, uniti, si affronta la situazione». Antonio Tajani, di ritorno da Monaco dove ha partecipato alla conferenza sulla Sicurezza che ha spaven- tato l’Europa di fronte ad un’America che sembra voler- la mettere all’angolo, sembra molto meno agitato dei colle- ghi. «Ho visto troppa ansia e nervosismo», dice il ministro degli Esteri, che ha incontrato per due volte il suo omologo Usa Marco Rubio e non ha tratto sensazioni così negati- ve. Certo, quella che sta avve- nendo in America è una rivo- luzione vera, ma l’errore più grave che potrebbe fare l’Eu- ropa è quello di «reagire in modo scomposto». Non biso- gna insomma né «fare come Fracchia—dice ironicamente — e prostrarsi davanti a Trump, né atteggiarsi a miles gloriosus». Bisogna invece «contare sulla propria forza». Quale? Per Tajani è eviden- te: «Siamo noi europei che abbiamo imposto le sanzioni alla Russia, nessuno può pen- sare realisticamente che que- sto non conti al tavolo delle trattative. Nessuno può parla- re a nome nostro. Quindi ci sarà sicuramente la nostra vo- ce, anche perché il sostegno all’Ucraina dell’Europa non è mai mancato». È però sull’atteggiamento di Donald Trump che si è sca- tenato il panico. Raccontano di giornate nervosissime a Monaco, di una riunione dei ministri degli Esteri organiz- zata addirittura ieri mattina alle 7 per preparare il vertice «d’emergenza» voluto da Ma- cron per oggi, che ha creato qualche malumore tra gli esclusi e ha provocato qual- che dubbio pure fra gli inclu- si, quasi che fosse una mossa del presidente francese in chiave di rafforzamento per- sonale.


Anche su questo il ministro degli Esteri consiglia calma, non farsi vedere agitati, non fare la voce troppo grossa e nemmeno mostrare terrore. Bisogna «stare ai fatti» e pre- sentarsi davanti a Trump a pa- rità di muscoli, per così dire. Intanto, aspettare per capire davvero cosa voglia ottenere, a partire dalla politica dei da- zi, sulla quale anche l’Europa ha i suoi argomenti da mette- re sul tavolo, a cominciare dal fatto che è il primo mercato mondiale. Il secondo, è raf- forzare la propria difesa. Un po’ perché gli Usa lo chiedono a gran voce da tempo, essen- do davvero sbilanciato il con- tributo alla Nato tra America e alleati, un po’ perché in futuro potrebbero aprirsi fronti di- versi e l’Europa deve poter es- sere all’altezza. In questo, sarebbe molto positivo il risultato che si potrebbe ottenere «scorporan- do le spese militari dal Patto di stabilità» e magari con una sorta di eurobond europei o con altri strumenti del gene- re. E l’altro grande obiettivo è quello di saper presentare proposte alternative a quelle degli Stati Uniti, che «restano il nostro alleato e un Paese amico». Per capirsi, se Trump parla di Gaza come terra da trasformare in riviera, l’Euro- pa non può solo dire no ma deve fare una propria propo- sta. E «noi ci stiamo già lavo- rando, perché la via è quella di essere protagonisti». An- che offrendo contingenti in ambito Onu sia a Gaza che nel prossimo eventuale spazio di contro

Riunione a Parigi per rispondere all’accelerazione di Trump sull’Ucraina

Riunione a Parigi per rispondere all’accelerazione di Trump sull’UcrainaRoma, 17 feb. (askanews) – Diversi capi di governo europei si incontrano oggi a Parigi per fronteggiare “l’accelerazione” dell’amministrazione americana sul dossier Ucraina e definire una risposta comune per rafforzare la sicurezza del Vecchio Continente.


L’incontro avviene pochi giorni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha telefonato al suo omologo russo Vladimir Putin e ha deciso di negoziare direttamente sull’Ucraina in un prossimo vertice in Arabia Saudita. Trump ieri ha affermato che un incontro con Putin potrebbe aver luogo “molto presto”.Uno sviluppo che arriva all’indomani della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, dove il discorso – quasi unanimente considerato ostile – del vice presidente statunitense J.D. Vance nei confronti dei suoi alleati ha lasciato di stucco gli europei. “Riteniamo che, a seguito dell’accelerazione della questione ucraina e anche di quanto affermano i leader americani, gli europei debbano fare di più, meglio e in modo coerente per la nostra sicurezza collettiva”, ha sottolineato ieri un consigliere del presidente francese Emmanuel Macron.


A questo incontro, che si presenta come informale, saranno presenti oltre a Macron il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i capi di governo di Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca. Oltre a loro il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea e il segretario generale della Nato.“Riteniamo che, a seguito dell’accelerazione della questione ucraina e anche di quanto affermano i leader americani, gli europei debbano fare di più, meglio e in modo coerente per la nostra sicurezza collettiva”, ha sottolineato ieri un consigliere del presidente francese Emmanuel Macron.  A questo incontro, che si presenta come informale, saranno presenti oltre a Macron il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i capi di governo di Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca. Oltre a loro il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea e il segretario generale della Nato.