Ambiente, Commissario bonifiche: task-force Arma al servizio del PaeseRoma, 7 feb. (askanews) – “E’ necessario porre rimedio al vulnus provocato dalla fase di intensa industrializzazione che ha attraversato l’Italia e l’Europa per tutto il secolo scorso e quindi realizzare le indispensabili azioni risanatrici, colpire le responsabilità per i cattivi iter amministrativi dei lavori effettuati, perseguire i reati di corruttela esistenti, bloccando le infiltrazioni criminali accertate in questo settore, applicare il principio del “chi inquina paga” e quindi alla fine proporre adeguate e possibili soluzioni che evitino il ripetersi di tali gravi dissesti ambientali per il nostro Paese”. È quanto dichiara il Commissario unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, il generale Giuseppe Vadalà, intervenendo a Bruxelles al Convegno “Il modus operandi dell’Italia e dell’Arma dei Carabinieri per la bonifica delle discariche e per la soluzione della crisi. Buone pratiche di attuazione per l’inquinamento zero”.
“Pur considerando l’emergenza rifiuti che molte Amministrazioni comunali hanno dovuto gestire negli anni ’70, 80 e anche 90 relativa allo smaltimento dei rifiuti, è stato grave l’errore e gravissime le conseguenze di reperire siti e aree naturali senza condizioni di esercizio di questa particolare attività e fare sversare rifiuti a volte non solo di RSU ma anche speciali, in zone anche pregevoli territorialmente che non potevano contenere gli inquinamenti ma che nel lungo periodo avrebbero rilasciato inquinanti con pericoli per la salute umana e la salubrità ambientale”, ha spiegato il generale Vadalà, aggiungendo inoltre che “l’esistenza di questi siti è stata scoperta allora, per la prima volta nel 1986, e poi con quattro successivi monitoraggi (1996; 2002; 2008 e 2016) prima il Corpo forestale dello Stato e oggi i Carabinieri Forestale hanno monitorato i territori proprio per prevenire, scoprire, attenzionare, accertare per tempo le responsabilità e in ultima analisi, rimediare alle manomissioni abusive delle aree; l’attività di visione preventiva, cura e verifica del territorio è stata quella che oggi, grazie all’intervento e all’allarme della Commissione dell’Unione Europea, ci ha fatto mettere all’opera per rimediare ai danni prodotti, risanare il territorio e accorgerci dell’esistenza di siti discariche”.
“Non possiamo non notare come nel 1986, nello stesso anno di costituzione del Ministero dell’Ambiente e del nascente, allora, Comando Tutela Ambientale Carabinieri e 4 anni dopo la prima norma sui rifiuti in Italia (il DP.R. 915/82) una Forza di Polizia, l’allora Corpo forestale dello Stato, specializzata in campo ambientale realizzò quel primo monitoraggio, notando, per primi, il nefasto connubio e la reciproca pericolosa utilità di cave e discariche utilizzate per seppellire rifiuti o smaltirli illegalmente evidenziando i primi fenomeni di “tombamento” dei rifiuti”; 40 anni dopo, questa missione è proseguita ed è stata raccolta con lo stesso ardore ma anche con maggiore efficacia dall’Arma dei Carabinieri attraverso la nuova Forza di polizia forestale, ambientale, agroalimentare, il C.U.F.A. (Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari) portando a termine quel lavoro prezioso allora di monitoraggio e segnalazione e oggi di risanamento e accertamento delle responsabilità”, ha proseguito il Commissario unico per la bonifica delle discariche.
“Oggi questa task-force dell’Arma, con questa passione, con questo impegno continuo, con i risultati conseguiti e con questo originale e innovativo modus operandi messo a punto, è a servizio del Paese per gli impieghi che il Governo e l’Arma riterranno più opportuni e utili, nell’interesse del nostro Paese e della collettività nazionale – ha sottolineato -. Con due successivi provvedimenti di legge l’uno nel 2019 e l’altro nel 2021 questa Struttura dell’Arma dei Carabinieri è stata resa autonoma ad operare nei casi di emergenza dei contenziosi europei ma anche nei casi ordinari di bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati e delle discariche a servizio del paese e dei Suoi cittadini”.
“Per questo ringrazio a nome del Commissario e di tutti i militari appartenenti alla task-force che ho l’onore di dirigere, il Signor Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, per la fiducia accordata, per il proseguimento del lavoro sin qui concesso e per le parole di incoraggiamento sempre avute nei nostri confronti e sempre apprezzate. Siamo a servizio e a disposizione di questo nostro grande Paese, ricordando sempre che, “La Terra non cresce” non è replicabile, non è riproducibile, non è illimitata, il suolo, come sappiamo, è a utilità limitata, non rinnovabile, con un capitale attaccabile e per questo dobbiamo conservare, preservare e curare quale tesoro per noi e per le generazioni future, “Perché il Futuro è Nostro”. Tutto questo è stato possibile attraverso l’indirizzo e l’azione dell’Unione Europea e della Sua Commissione Ambiente. Questa missione senza l’azione propositiva dell’Europa, delle sue politiche di sostenibilità, dell’attività di controllo non sarebbe esistita ma soprattutto non sarebbe stata effettuata questa intensa attività di disinquinamento e risanamento territoriale e i cittadini, ad oggi, di 58 pregevoli territori nazionali non avrebbero goduto di valori di salute, salubrità, ambientali e paesaggistici così elevati come oggi sono stati restituiti”.