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La Cina dice di sostenere “la leadership russa contro la ribellione”

La Cina dice di sostenere “la leadership russa contro la ribellione”Milano, 25 giu. (askanews) – La Cina sostiene la Russia nel mantenere la sua stabilità nazionale. Lo ha affermato il ministero degli Esteri cinese secondo Reuters.

Il ministero degli Esteri russo ha intanto confermato che la Cina ha espresso sostegno alla leadership russa di fronte all’ammutinamento. La parte cinese spera in un’ulteriore “prosperità della Russia”, ha detto domenica il ministero degli Esteri russo. “La parte cinese ha espresso sostegno agli sforzi della leadership della Federazione Russa per stabilizzare la situazione nel Paese in relazione agli eventi del 24 giugno e ha confermato il proprio interesse a rafforzare la coesione e l’ulteriore prosperità della Russia”, ha affermato il ministero degli Esteri russo.

Il vice ministro degli Esteri Andrei Rudenko ha tenuto un incontro con il ministro degli Esteri cinese Qin Gang dopo essere volato a Pechino per colloqui su questioni “internazionali”.

Il Cai smentisce lo stop alle croci sulle vette: un equivoco, mai trattato l’argomento

Il Cai smentisce lo stop alle croci sulle vette: un equivoco, mai trattato l’argomentoRoma, 25 giu. (askanews) – “Non abbiamo mai trattato l’argomento delle croci di vetta in alcuna sede, tantomeno prendendone una posizione ufficiale. Quanto pubblicato è frutto di dichiarazioni personali espresse dal direttore editoriale Marco Albino Ferrari durante la presentazione di un libro. Personalmente, come credo tutti quelli che hanno salito il Cervino, non riesco ad immaginare la cima di questa nostra montagna senza la sua famosa croce”. Lo afferma in una nota il presidente generale del Club alpino italiano, Antonio Montani, in riferimento alle polemiche politiche scaturite da quella che era sembrata la posizione ufficiale del Cai, ovvero la volontà di togliere le croci dalle cime delle montagne in segno di inclusività religiosa.

“Voglio scusarmi personalmente con il Ministro – prosegue Montani – per l’equivoco generato dagli articoli apparsi sulla stampa e voglio rassicurare che per ogni argomento di tale portata il nostro Ministero vigilante sarà sempre interpellato e coinvolto”.

Riapre il cantiere della riforma delle pensioni: sul tavolo il nodo delle risorse

Riapre il cantiere della riforma delle pensioni: sul tavolo il nodo delle risorseRoma, 25 giu. (askanews) – Domani, alle 11.30, nella sede del ministero del Lavoro riaprirà il cantiere delle pensioni. Dopo il primo incontro nel gennaio scorso il ministro Marina Calderone vedrà i leader sindacali per discutere degli interventi che dovranno entrare in vigore dal prossimo anno. A fine 2023 scadrà quota 103 (62 anni e 41 anni di contributi), misura introdotta dal governo Draghi e riconfermata per quest’anno dal nuovo esecutivo.

Il tavolo dovrà chiarire quante risorse intende stanziare il governo per superare la legge Fornero, che, allo stato, tornerà in vigore dal primo gennaio. Per l’obiettivo di legislatura, uscita con 41 anni di contributi, non sembrano però esserci i soldi sufficienti. Secondo le stime dell’Inps il costo per il primo anno si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di euro per raggiungere i 75 mld in dieci anni. Domani il ministro del Lavoro dovrà dunque chiarire qual è il perimetro all’interno del quale è possibile muoversi. I sindacati hanno da tempo presentato una piattaforma unitaria sulla previdenza. Chiedono una riforma strutturale che superi la legge Fornero e consenta maggiore flessibilità in uscita a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi. Le organizzazioni sindacali chiedono anche di tutelare i giovani, il lavoro povero e discontinuo introducendo una pensione contributiva di garanzia.

I sindacati propongono inoltre di rispristinare Opzione donna con i vecchi requisiti; un nuovo periodo di silenzio-assenso e un’adeguata campagna informativa e istituzionale per rilanciare la previdenza complementare; la separazione della spesa pensionistica da quella assistenziale; la parificazione delle condizioni di accesso al Tfr e Tfs tra settore pubblico e privato, superando le norme che ne posticipano di molti anni il pagamento per i dipendenti pubblici.

Pensioni, domani riapre cantiere riforma: sul tavolo nodo risorse

Pensioni, domani riapre cantiere riforma: sul tavolo nodo risorseRoma, 25 giu. (askanews) – Domani, alle 11.30, nella sede del ministero del Lavoro riaprirà il cantiere delle pensioni. Dopo il primo incontro nel gennaio scorso il ministro Marina Calderone vedrà i leader sindacali per discutere degli interventi che dovranno entrare in vigore dal prossimo anno. A fine 2023 scadrà quota 103 (62 anni e 41 anni di contributi), misura introdotta dal governo Draghi e riconfermata per quest’anno dal nuovo esecutivo.

Il tavolo dovrà chiarire quante risorse intende stanziare il governo per superare la legge Fornero, che, allo stato, tornerà in vigore dal primo gennaio. Per l’obiettivo di legislatura, uscita con 41 anni di contributi, non sembrano però esserci i soldi sufficienti. Secondo le stime dell’Inps il costo per il primo anno si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di euro per raggiungere i 75 mld in dieci anni. Domani il ministro del Lavoro dovrà dunque chiarire qual è il perimetro all’interno del quale è possibile muoversi. I sindacati hanno da tempo presentato una piattaforma unitaria sulla previdenza. Chiedono una riforma strutturale che superi la legge Fornero e consenta maggiore flessibilità in uscita a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi. Le organizzazioni sindacali chiedono anche di tutelare i giovani, il lavoro povero e discontinuo introducendo una pensione contributiva di garanzia.

I sindacati propongono inoltre di rispristinare Opzione donna con i vecchi requisiti; un nuovo periodo di silenzio-assenso e un’adeguata campagna informativa e istituzionale per rilanciare la previdenza complementare; la separazione della spesa pensionistica da quella assistenziale; la parificazione delle condizioni di accesso al Tfr e Tfs tra settore pubblico e privato, superando le norme che ne posticipano di molti anni il pagamento per i dipendenti pubblici.

Blinken: la marcia di Wagner “rivela vere crepe” nel sistema di potere di Putin

Blinken: la marcia di Wagner “rivela vere crepe” nel sistema di potere di PutinMilano, 25 giu. (askanews) – Il fallito golpe del leader del gruppo paramilitare Wagner, Evgeny Prigozhin, rivela “vere e proprie crepe” ai massimi livelli dello Stato russo, sfidando l’autorità del presidente Vladimir Putin. Lo afferma il capo della diplomazia americana, Antony Blinken. “Ha sfidato direttamente l’autorità di Putin. Quindi solleva veri dubbi e rivela vere crepe”, ha detto alla CBS il segretario di stato americano.

Gli Stati Uniti, che nelle ultime 24 ore hanno tenuto intense consultazioni con alcuni dei loro alleati europei sulla crisi in Russia, si sono finora astenuti dal commentare direttamente questi eventi. Lo stesso Blinken ha discusso sabato della situazione in Russia con i suoi omologhi dei paesi del G7, nonché con la Polonia e la Turchia. Ieri Vladimir Putin aveva avuto una conversazione telefonica con il collega turco Recep Tayyip Erdogan. “Nella misura in cui l’attenzione della Russia viene deviata … questo crea, credo, un ulteriore vantaggio” per l’Ucraina nel bel mezzo di un’offensiva contro le forze russe, ha detto Blinken in una delle sue apparizioni sulla tv americana oggi. “Dovevano difendere Mosca dai mercenari che loro stessi hanno creato”, ha detto ancora, insistendo sul “fallimento strategico” del presidente russo in Ucraina.

Le turbolenze russe potrebbero continuare a manifestarsi nelle prossime settimane secondo gli Stati Uniti: il caos causato dalla ribellione di ieri potrebbe richiedere settimane o mesi per manifestarsi, ha affermato il segretario di Stato americano. “Non credo che abbiamo visto l’atto finale” delle turbolenze russe, ha detto Blinken. È troppo presto per dire cosa riserva il futuro ai mercenari Wagner, ha aggiunto. Blinken ha detto che Joe Biden non ha cercato di raggiungere il presidente russo. All’inizio della sua ribellione Prigozhin aveva chiesto la cacciata del ministro della Difesa Sergei Shoigu, che Prigozhin ha a lungo criticato in termini feroci per la sua condotta nella guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti avevano informazioni secondo cui Prigozhin stava organizzando le sue forze vicino al confine con la Russia da tempo, secondo i media americani. Ciò è in conflitto con l’affermazione di Prigozhin secondo cui la sua ribellione è stata una risposta a un attacco ai suoi campi in Ucraina venerdì da parte dell’esercito russo.

Nell’annunciare la ribellione, Prigozhin ha accusato le forze russe di aver preso di mira i campi Wagner in Ucraina con razzi, elicotteri da combattimento e artiglieria. Ha affermato che il generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore, ha ordinato gli attacchi a seguito di un incontro con Shoigu, il cui ministero ha negato.

Russia, Blinken: marcia Wagner sfida Putin, “rivela vere crepe”

Russia, Blinken: marcia Wagner sfida Putin, “rivela vere crepe”Milano, 25 giu. (askanews) – Il fallito golpe del leader del gruppo paramilitare Wagner, Evgeny Prigozhin, rivela “vere e proprie crepe” ai massimi livelli dello Stato russo, sfidando l’autorità del presidente Vladimir Putin. Lo afferma il capo della diplomazia americana, Antony Blinken. “Ha sfidato direttamente l’autorità di Putin. Quindi solleva veri dubbi e rivela vere crepe”, ha detto alla CBS il segretario di stato americano.

Gli Stati Uniti, che nelle ultime 24 ore hanno tenuto intense consultazioni con alcuni dei loro alleati europei sulla crisi in Russia, si sono finora astenuti dal commentare direttamente questi eventi. Lo stesso Blinken ha discusso sabato della situazione in Russia con i suoi omologhi dei paesi del G7, nonché con la Polonia e la Turchia. Ieri Vladimir Putin aveva avuto una conversazione telefonica con il collega turco Recep Tayyip Erdogan.

“Nella misura in cui l’attenzione della Russia viene deviata … questo crea, credo, un ulteriore vantaggio” per l’Ucraina nel bel mezzo di un’offensiva contro le forze russe, ha detto Blinken in una delle sue apparizioni sulla tv americana oggi. “Dovevano difendere Mosca dai mercenari che loro stessi hanno creato”, ha detto ancora, insistendo sul “fallimento strategico” del presidente russo in Ucraina. Le turbolenze russe potrebbero continuare a manifestarsi nelle prossime settimane secondo gli Stati Uniti: il caos causato dalla ribellione di ieri potrebbe richiedere settimane o mesi per manifestarsi, ha affermato il segretario di Stato americano. “Non credo che abbiamo visto l’atto finale” delle turbolenze russe, ha detto Blinken. È troppo presto per dire cosa riserva il futuro ai mercenari Wagner, ha aggiunto. Blinken ha detto che Joe Biden non ha cercato di raggiungere il presidente russo.

All’inizio della sua ribellione Prigozhin aveva chiesto la cacciata del ministro della Difesa Sergei Shoigu, che Prigozhin ha a lungo criticato in termini feroci per la sua condotta nella guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti avevano informazioni secondo cui Prigozhin stava organizzando le sue forze vicino al confine con la Russia da tempo, secondo i media americani. Ciò è in conflitto con l’affermazione di Prigozhin secondo cui la sua ribellione è stata una risposta a un attacco ai suoi campi in Ucraina venerdì da parte dell’esercito russo.

Nell’annunciare la ribellione, Prigozhin ha accusato le forze russe di aver preso di mira i campi Wagner in Ucraina con razzi, elicotteri da combattimento e artiglieria. Ha affermato che il generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore, ha ordinato gli attacchi a seguito di un incontro con Shoigu, il cui ministero ha negato.

Landini: non escludiamo lo sciopero generale, agire e ribellarsi

Landini: non escludiamo lo sciopero generale, agire e ribellarsiRoma, 25 giu. (askanews) – E’ il momento di “agire, anche nei luoghi di lavoro e con le imprese. Non escludiamo nulla, consapevoli che non è che uno sciopero generale risolve tutti i problemi”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a “Mezz’ora in più”, sottolineando che “una situazione di questo genere non è più tollerabile” perché “la gente che lavora non ce la fa più”.

Landini ha aggiunto che “i diritti, come quello alla salute, non sono più garantiti. Questa situazione va cambiata, bisogna ribellarsi e mettere in campo delle iniziative”. Parlando della manifestazione di ieri a Roma, Landini ha affermato che “abbiamo riscontrato una voglia, una domanda di cambiare le cose. Tra maggio e giugno abbiamo fatto diverse manifestazioni e abbiamo visto una partecipazione molto forte. Abbiamo fatto tantissime assemblee. La gente si sente da sola, non si sente ascoltata e chiede di essere rappresentata e di cambiare questa situazione. La domanda che abbiamo raccolto è importante”. La novità della piazza di ieri “è che non c’era solo il sindacato, ma c’erano quasi un centinaio di associazioni che assieme a noi dicono che oggi è venuto il momento di produrre un cambiamento vero. Metà del Paese non va più a votare e non si sente più rappresentata da nessuno. Mi lamento di una cosa molto precisa. Questo Governo ha una maggioranza nel Parlamento, cosa che negli ultimi 10 anni non è avvenuta. Ma non accetta di mediare le scelte che assume e non riconosce alle organizzazioni sindacali il ruolo di un soggetto che può negoziare e con cui trovare delle mediazioni. Noi dobbiamo recuperare una forza soprattutto verso le nuove generazioni. L’azione che dobbiamo mettere in campo è ricostruire una rappresentanza”.

Secondo gli Usa “le turbolenze russe potrebbero continuare nelle prossime settimane”

Secondo gli Usa “le turbolenze russe potrebbero continuare nelle prossime settimane”Milano, 25 giu. (askanews) – Le turbolenze russe potrebbero continuare a manifestarsi nelle prossime settimane secondo gli Stati Uniti. Lo riporta Reuters. Il caos causato dalla ribellione di ieri potrebbe richiedere settimane o mesi per manifestarsi, ha affermato il segretario di Stato americano. “Non credo che abbiamo visto l’atto finale” delle turbolenze russe, ha detto Antony Blinken. È troppo presto per dire cosa riserva il futuro ai mercenari Wagner, ha aggiunto. Blinken ha detto che Joe Biden non ha cercato di raggiungere il presidente russo.

Landini: non escludiamo lo sciopero, bisogna agire e ribellarsi

Landini: non escludiamo lo sciopero, bisogna agire e ribellarsiRoma, 25 giu. (askanews) – E’ il momento di “agire, anche nei luoghi di lavoro e con le imprese. Non escludiamo nulla, consapevole che non è che uno sciopero generale risolve tutti i problemi”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a “Mezz’ora in più”, sottolineando che “una situazione di questo genere non è più tollerabile” perché “la gente che lavora non ce la fa più”.

Landini ha aggiunto che “i diritti, come quello alla salute, non sono più garantiti. Questa situazione va cambiata, bisogna ribellarsi e mettere in campo delle iniziative”.

Urne aperte in Molise oggi e domani, 2 sindaci in corsa per Regione

Urne aperte in Molise oggi e domani, 2 sindaci in corsa per RegioneRoma, 25 giu. (askanews) – Urne aperte in Molise per le elezioni regionali: oggi si vota dalle 7 alle 23, mentre domani i seggi riapriranno alle 7 e chiuderanno alle 15, quando inizierà lo spoglio.

Sono due sindaci i principali aspiranti presidenti della regione più piccola d’Italia. Il centrodestra, al governo dal 2018 con Donato Toma, punta questa volta sul primo cittadino di Termoli, Francesco Roberti di Forza Italia (sostenuto anche da Fdi, Lega, Udc, Popolari, Molise che Vogliamo e Roberti Presidente). Il centrosinistra candida invece il primo cittadino di Campobasso, Roberto Gravina del M5s (sostenuto anche da Pd, Avs, Socialisti, Costruire Democrazia e Gravina Presidente). Il terzo candidato è Emilio Izzo, in campo con la lista civica “Io non voto i soliti noti”, mentre Forza Nuova è riuscita a sorpresa a presentarsi con Nicola Ninni. Sulle schede i molisani trovano 15 liste e 284 aspiranti alla carica di consigliere regionale a Palazzo D’Aimmo di Campobasso.