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Tag: Sanremo 2023

Cinema, online il trailer de “L’Abbaglio” di Roberto Andò

Cinema, online il trailer de “L’Abbaglio” di Roberto AndòRoma, 3 dic. (askanews) – É stato diffuso oggi il trailer del film “L’Abbaglio” di Roberto Andò, con Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, che uscirà nelle sale il prossimo 16 gennaio.


É ambientato nel 1860; Giuseppe Garibaldi inizia da Quarto l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola. Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente.

Ucraina, fonti Nato: la Russia avanza, nonostante le perdite

Ucraina, fonti Nato: la Russia avanza, nonostante le perditeBruxelles, 3 dic. (askanews) – Il ritmo dell’avanzata russa in Ucraina sta aumentando notevolmente, con le forze di Mosca che, pur perdendo probabilmente 1.500 soldati al giorno, circa il doppio delle perdite dei difensori ucraini, possono contare sulla mobilitazione di 30.000 nuovi soldati al mese, mentre Kiev ha ormai un grave problema di reclutamento. E fino a che penserà di poter avanzare ancora sul fronte, Putin non negozierà davvero per la pace.


Sono alcune delle allarmanti informazioni in possesso dell’intelligence della Nato, rivelate ad alcuni giornalisti da un alto funzionario a margine della riunione dei ministri degli Esteri che si tiene oggi e domani nel quartier generale dell’Alleanza a Bruxelles. “Nel mese scorso – ha detto il funzionario della Nato – la Russia ha aumentato il ritmo delle sue operazioni offensive, tentando di aumentare la pressione sulle linee difensive di Kiev, cercando di respingere le forze ucraine su più fronti. La Russia continuerà probabilmente a fare progressi tattici incrementali a Est; tuttavia la sua capacità operativa complessiva continua a essere messa alla prova da alcuni fattori, e cioè, storicamente, alti tassi di abbandono, un addestramento limitato e carenza di ufficiali”.


“Ma le forze russe – ha continuato il funzionario – hanno fatto rapidi progressi negli ultimi mesi, che possono essere in gran parte attribuiti al fatto che stanno operando in una zona pianeggiante e piuttosto aperta. Una volta che riusciranno ad attraversare quel terreno aperto e dovranno affrontare le difese più trincerate che hanno gli ucraini, allora ci aspettiamo che tornino a procedere con un ritmo di più lento”. “Comunque, anche così, le vittime russe giornaliere medie hanno raggiunto un nuovo massimo mensile a novembre con quasi 1.500 al giorno (tra morti e feriti gravi, ndr)”. Quanto alle forze di Kiev, “stanno subendo alti tassi di abbandono, ma posso dire che tra i militari ucraini le vittime sono significativamente inferiori alle vittime russe, probabilmente circa la metà”; comunque, ha precisato il funzionario dell’Alleanza, “a febbraio si è parlato di 31.000 soldati ucraini uccisi, mentre in precedenza l’Ucraina ha visto 50-100 perdite in combattimento al giorno; e il commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha anche verificato che almeno 11.520 civili ucraini sono morti, anche se si crede e che i numeri effettivi siano molto più alti”.


D’altra parte, “le forze Ucraine rimangono ancora nella regione russa di Kursk” occupata ad agosto. “L’Ucraina mantiene il controllo di circa 2/3 degli 800-900 chilometri quadrati di territorio che aveva conquistato in precedenza quest’anno, nonostante gli sforzi della controffensiva russa in corso in quell’area”. “Guardando al futuro, ci aspettiamo – ha aggiunto il funzionario della Nato – che le forze russe continueranno a mettere sotto pressione le forze ucraine usando la massa per sopraffare le posizioni difensive e ottenere guadagni tattici.


Le condizioni stagionali non hanno ancora portato ad alcuna riduzione delle operazioni offensive russe e hanno avuto un impatto minore su queste tattiche. E poi – ha rilevato – la Russia mantiene un significativo vantaggio quantitativo sulle munizioni, gli effettivi e l’equipaggiamento rispetto all’Ucraina”. Mosca “probabilmente sta reclutando circa 30.000 nuovi soldati al mese. Quindi probabilmente può continuare ad assorbire le sue enormi perdite, mentre cerca di logorare le forze ucraine”. Tuttavia, “per ora la Russia non ha ancora le unità di manovra necessarie per offensive importanti di successo, e i comandanti russi stanno lottando per orchestrare complessi sforzi congiunti, per concentrare sufficienti munizioni di artiglieria e per mantenere il morale” delle truppe. “Nel frattempo – ha ricordato il funzionario Nato -, i russi in tutta l’Ucraina hanno intensificato gli attacchi principalmente mirati alle infrastrutture critiche del Paese, in particolare alle centrali elettriche; e ci aspettiamo che continueranno ad adattare gli attacchi missilistici e dei droni per penetrare le difese aeree ucraine e fare pressione sui sistemi di difesa aerea. Questo sottolinea la criticità degli aiuti degli alleati per questi sistemi, che proteggono i civili ucraini”. Per concludere, insomma, “ciò che è molto chiaro in questo momento è che le linee del fronte ucraino sono sotto pressione crescente”. Negli ultimi mesi “abbiamo assistito a un aumento del ritmo delle avanzate russe; ci sono state volte in cui abbiamo constatato avanzate russe nell’ordine di 10 metri al giorno o qualcosa del genere; ma ora – ha sottolineato il finzionario della Nato – ci sono giorni in cui parliamo di avanzate di 10 chilometri al giorno”. “Quindi ci sarà senza dubbio un aumento del ritmo delle avanzate russe; e gli attacchi a cui abbiamo assistito contro le infrastrutture critiche ucraine prima dell’inverno sono chiaramente parte della campagna concentrata della Russia per aumentare la pressione che i civili ucraini sentiranno quotidianamente” con l’arrivo della stagione fredda. Riguardo, infine, alla volontà del presidente russo di negoziare, il funzionario dell’Alleanza atlantica ha espresso tutto il suo scetticismo. “La vera difficoltà – ha spiegato – è che noi non pensiamo davvero che Putin faccia sul serio riguardo ai negoziati in questo momento. Penso che Vladimir Putin sia disposto a parlare, ma credo anche che finché è convinto di vincere non abbia molti incentivi a negoziare; e sappiamo che continua a credere che il tempo giochi a suo favore, e che vede in questo momento il ritmo dei progressi che sta facendo che sta accelerando, non rallentando”, ha concluso.

Vino, “Grandi Langhe”: il 27 e 28 gennaio 2025 500 Cantine a Torino

Vino, “Grandi Langhe”: il 27 e 28 gennaio 2025 500 Cantine a TorinoMilano, 3 dic. (askanews) – Saranno quasi 500 le Cantine dalle Langhe, Roero e dal resto del Piemonte, pronte a presentare in anteprima le nuove annate delle Docg e Doc alla prossima edizione di “Grandi Langhe” la manifestazione riservata agli operatori professionali organizzata dal Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, e al Consorzio di tutela Roero. L’importante manifestazione giunta alla IX edizione si terrà lunedì 27 e martedì 28 gennaio 2025 (dalle 10 alle 17) alle Officine grandi riparazioni (Ogr) in corso Castelfidardo 22 a Torino.


L’edizione 2025, a cui sono state aperte le iscrizioni, vede il patrocinio del Comune di Torino e avvia la collaborazione con Piemonte Land Of Wine, ampliando la rappresentatività ai diversi territori vitivinicoli piemontesi. Per tutta la durata dell’evento è inoltre prevista una sala degustazione dedicata alla stampa con le ultime annate rilasciate in commercio di tutte le Docg e Doc del Piemonte. L’ingresso è consentito previa prenotazione o invito. Foto: Grandi Langhe

Sudcorea, Assemblea nazionale vota mozione revoca legge marziale

Sudcorea, Assemblea nazionale vota mozione revoca legge marzialeRoma, 3 dic. (askanews) – L’Assemblea nazionale sudcoreana ha approvato una mozione per revocare la dichiarazione di legge marziale d’emergenza emessa stasera dal presidente Yoon Suk-yeol, con tutti i 190 parlamentari presenti che hanno votato a favore. Lo scrivono i media sudcoreani.


Il presidente dell’Assemblea nazionale, Woo Won-shik, ha convocato una sessione plenaria d’emergenza poche ore dopo la dichiarazione di legge marziale da parte del presidente. Secondo la legge sudcoreana, il presidente è tenuto a revocare la dichiarazione se l’Assemblea nazionale lo richiede dopo un voto a maggioranza.

Legge marziale in Sudcorea, proteste di fronte al parlamento a Seoul

Legge marziale in Sudcorea, proteste di fronte al parlamento a SeoulRoma, 3 dic. (askanews) – Proteste a Seoul, dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha proclamato la legge marziale, dopo 44 anni dall’ultima volta in cui questo strumento era stato utilizzato. Una folla si è riunita davanti all’Assemblea nazionale a Seoul, scandendo slogan contro la legge marziale, mentre la polizia sbarra le porte dell’edificio.


Le immagini mostrano tensioni tra gli agenti e i cittadini che si sono riuniti di fronte all’Assemblea nazionale. Il presidente dell’Assemblea nazionale sudcoreana Woo Won-shik, affiliato al Partito democratico, ha annunciato oggi la convocazione immediata di una sessione plenaria, in risposta alla dichiarazione di legge marziale d’emergenza da parte del presidente Yoon Suk-yeol per la prima volta dopo 44 anni.


Durante una conferenza stampa d’emergenza, Woo ha dichiarato: “L’Assemblea nazionale risponderà adeguatamente secondo le procedure costituzionali”. Ha inoltre sottolineato che “se i legislatori si riuniscono e tengono un’assemblea, ciò equivale al parlamento”, aggiungendo che “non vi è alcuna limitazione nel definire il luogo dell’Assemblea nazionale”. Questa precisazione è una risposta al fatto che la polizia, dopo l’annuncio del presidente, ha bloccato gli ingressi dell’Assemblea nazionale. Secondo la Costituzione sudcoreana, la legge marziale deve essere revocata immediatamente se la maggioranza dei parlamentari registrati vota per annullare l’ordine.


L’Assemblea nazionale ha una maggioranza contraria al presidente. Inoltre, anche il numero del partito di provenienza di Yoon, il Partito del potere del popolo, ha dichiarato che la decisione del presidente è stata “sbagliata”.

Cybersicurezza, polizia firma protocollo per formazione a scuola

Cybersicurezza, polizia firma protocollo per formazione a scuolaMilano, 3 dic. (askanews) – È con l’intento di incoraggiare un percorso di educazione digitale continua e lo sviluppo di competenze trasversali per l’apprendimento critico e consapevole delle tecnologie informatiche che Polizia di Stato e Cyber Security Italy Foundation hanno firmato oggi un protocollo d’intesa nella sede dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il protocollo suggella una proficua collaborazione già avviata tra la Fondazione e la Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica, che li vede accanto nelle scuole non solo per iniziative di formazione e di sensibilizzazione dei ragazzi, ma anche per la promozione e valorizzazione delle professionalità legate al mondo del digitale e della cybersicurezza anche all’interno della Polizia di Stato, che attraverso la Polizia Postale ha prerogative esclusive e un ruolo di primo piano a livello nazionale e internazionale nell’ambito della prevenzione e contrasto dei crimini informatici. L’accordo é stato siglato dal Direttore della Polizia Postale Ivano Gabrielli e dal Presidente della Cyber Security Italy Foundation Marco Gabriele Proietti.


“In un contesto globale che vede la dimensione online protagonista delle vite dei cittadini, delle aziende e delle istituzioni, é necessario puntare alla formazione dei giovani, non solo per una sempre più diffusa e strutturata conoscenza e consapevolezza dei rischi legati al territorio digitale ma anche per stimolare una riflessione sulle possibili proiezioni di carriera legate alla sicurezza cibernetica. Professionalità di elevatissima competenza tecnica e specialistica, necessarie e sempre più richieste, proprio per la strategicità della materia”. Così Ivano Gabrielli, Direttore della Polizia Postale. “Oggi è un giorno importante per la Cyber Security Italy Foundation – spiega il Presidente e Fondatore Marco Gabriele Proietti – che certifica ufficialmente la collaborazione strategica con la Polizia Postale, un’istituzione di eccellenza e un presidio fondamentale per la sicurezza digitale del nostro Paese, che sin dall’avvio delle attività e dei progetti della Fondazione ci ha affiancato e sostenuto. Desidero, dunque, esprimere un sentito ringraziamento alla Polizia Postale per il costante impegno nel contrastare le minacce della Rete, proteggendo cittadini, aziende e istituzioni. Questo protocollo rappresenta un passo decisivo nella costruzione di un fronte comune contro le sfide del dominio cibernetico. Al centro della nostra intesa c’è la convinzione che la formazione e la sensibilizzazione, partendo anche dalle scuole, rappresentino gli strumenti più efficaci per prevenire e affrontare le insidie del cyberspazio. La prevenzione è la nostra arma più potente per costruire un futuro digitale sicuro e resiliente”.


Il sinergico lavoro di Polizia Postale e Cyber Security Italy Foundation ha già portato alla strutturazione di progetti di elevata valenza sociale, come quello di formazione a favore dei ragazzi con disabilità di Capodarco Formazione Impresa Sociale e come quello – di prossima realizzazione – di educazione alla cybersicurezza negli istituti di pena. Nell’ambito di questa collaborazione, l’impegno per gli studenti proseguirà nel mese di dicembre con due appuntamenti a Roma.

Paola Iezzi, fuori brano “Club Astronave”, tra dance pop e desiderio

Paola Iezzi, fuori brano “Club Astronave”, tra dance pop e desiderioRoma, 3 dic. (askanews) – Per Paola Iezzi è tempo di toccare inesplorate vette dance-pop sulle note di “Club Astronave”, il nuovo singolo in radio e in digitale da venerdì 6 dicembre per Columbia Records/Sony Music Italy, disponibile da oggi in presave.


Su un beat che chiede di essere suonato a tutto volume – con la produzione di ROOM9 e Gemelli – Club Astronave unisce il desiderio di evasione e connessione emotiva con un’atmosfera notturna, cosmica, dove emerge forte il desiderio di trovare un amore profondo mentre si è immersi in un contesto di festa e movimento. “Club Astronave” è un viaggio lungo una notte all’insegna delle sensazioni pulsanti da dancefloor, in una dimensione in cui sono il ritmo e l’istinto a comandare. “Quella dell’astronave è una metafora che suggerisce un viaggio non solo fisico ma anche emotivo, in cerca di un significato e di un legame speciale. La musica diventa il mezzo per lasciarsi andare, affrontare le emozioni e dimenticare momentaneamente il resto del mondo, pur riportando ogni tanto alla realtà con una punta di malinconia”, ha raccontato Paola Iezzi.


Club Astronave è dance-pop che ricalca sonorità trance/dance, con una vibe elettronica pop iconica dei primi anni 2000 ispirata a icone pop di quegli anni come Madonna, qui in chiave contemporanea. Il brano – scritto da Paola insieme ad Antonio Caputo e Danilo Cortellino, e composto (oltre che dalla stessa Paola) da Alessandro Gemelli, Simone Giacomini, Marco Salvaderi, Lorenzo Santarelli e Kende – arriva a coronamento di un anno denso di riconoscimenti, esperienze iconiche e nuove sfide, tutto rigorosamente sotto il comune denominatore della sexiness: la conduzione del Prima Festival a Sanremo 2024 e singoli di successo con Chiara, il libro Sisters. La nostra storia incredibile (edito Rizzoli) e non da ultima l’avventura televisiva come giudice di X Factor 2024, lo show Sky Original prodotto da Fremantle che si avvia alle battute conclusive (finalissima giovedì 5 dicembre in diretta su Sky Uno, in streaming su NOW e in chiaro su TV8).

Federica Felice nuova presidente Donne della birra

Federica Felice nuova presidente Donne della birraRoma, 3 dic. (askanews) – La friulana Federica Felice è la nuova presidente dell’associazione Donne della birra. E’ stata eletta dopo la nomina del nuovo Direttivo per il triennio 2025/2027, che hanno visto a fine ottobre la conferma della maggior parte della composizione del precedente comitato. Il Direttivo ha nominato vicepresidente Elvira Ackermann, fondatrice e past president ligure. Le altre socie del Consiglio, provenienti da diverse regioni, sono: Michela Cimatoribus, Fiona Monni, Federica Russo, Giuliana Valcavi e, new entry, Nicolea Tagliabracci.


“Eredito un’associazione che è arrivata felicemente al suo primo decennio di vita: un traguardo che ci sta dando la forza per introdurre una serie di progettualità importanti a favore delle donne del settore e del comparto birrario nel suo complesso”, spiega Federica Felice. Federica Felice, di formazione turistica e universitaria in campo bancario, è sommelier AIS. Si è dedicata per 20 anni alla propria attività di famiglia nel settore del vino. Terminata l’esperienza enoica, da quasi un decennio è socia di un birrificio artigianale in Friuli Venezia-Giulia dove vive. Forte della lunga esperienza nel settore della comunicazione, opera da freelance come web and social media strategist.


L’Associazione Le Donne della Birra si è costituita nel 2015 con gli obiettivi di valorizzare il ruolo della donna in ambito birrario e diffondere e migliorare la conoscenza e la cultura della birra di qualità.

Panetta lancia la proposta di un “Patto europeo per la produttività”

Panetta lancia la proposta di un “Patto europeo per la produttività”Roma, 3 dic. (askanews) – Una azione coordinata a livello europeo: un patto europeo per la produttività (productivity compact) che mobiliti investimenti pubblici e privati verso beni comuni strategici. E che faccia leva su diversi elementi chiave da portare avanti assieme: la creazione di un titolo di debito comune Ue privo di rischio, il completamento dell’unione bancaria e la creazione di una unione dei mercati dei capitali. E’ la proposta lanciata dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenuto oggi a Barcellona al 20esimo Foro di dialogo Spagna-Italia.


L’Europa si trova davanti a “cambiamenti epocali: la doppia transizione digitale e climatica, il deterioramento dello scenario geopolitico, le pressioni demografiche e migratorie – ha osservato – la frammentazione del commercio globale”. Processi profondi che richiedono risposte adeguate. “Per affrontarli dobbiamo costruire un’economia capace di crescere, innovare e generare benessere diffuso”. E secondo Panetta “nessuno Stato membro può riuscirci da solo”. Da qui la necessità di un patto sulla produttività. “Non è solo una risposta alla necessità di colmare i nostri ritardi, ma una prospettiva per il futuro. Significa rafforzare la sovranità tecnologica, creare posti di lavoro, migliorare la qualità della vita dei cittadini e proteggere valori fondamentali come la libertà e il pluralismo”.


“Per raggiungere questi obiettivi è cruciale introdurre un titolo europeo privo di rischio – ha detto il governatore – completare l’Unione bancaria, sviluppare un mercato europeo dei capitali meglio in grado di finanziare progetti innovativi ad alto rischio. Dobbiamo anche creare un ambiente economico che incentivi l’imprenditorialità e l’innovazione, superando le rigidità normative e amministrative che frenano il nostro potenziale di sviluppo”. Ma su questi obiettivi “non possiamo permetterci un approccio sequenziale, fatto di piccoli passi. Le riforme necessarie sono interconnesse e si rafforzano reciprocamente: devono essere attuate con determinazione e visione d’insieme, facendo leva sulle recenti analisi di Mario Draghi ed Enrico Letta”.


Il tutto puntando a preservare il modello economico e sociale europeo, che si è consolidato sui principi di libertà, uguaglianza e solidarietà, oltre che sulla cooperazione internazionale. “In molti ambiti si è rivelato vincente, come emerge dai dati sulle aspettative di vita”. Ma per sostenerlo “serve un’economia capace di crescere e di generare benessere diffuso”. E “l’Europa può e deve essere protagonista del proprio destino. Come l’arciere di Niccolò Machiavelli, dobbiamo puntare più in alto per raggiungere il nostro obiettivo. Insieme – ha concluso – gli Stati membri possono trasformare le sfide in opportunità e forgiare un futuro di prosperità e progresso per tutti i cittadini europei”.

Copa e Cogeca: bene minore protezione lupo, formalizzare 7 marzo

Copa e Cogeca: bene minore protezione lupo, formalizzare 7 marzoRoma, 3 dic. (askanews) – La comunità agricola europea rappresentata da Copa e Cogeca accoglie con favore la decisione odierna del Comitato permanente della Convenzione di Berna a Strasburgo di promuovere la proposta di modifica dello status di appendice del lupo e attende ora l’adozione definitiva di questa proposta il 7 marzo 2025, dicendosi pronta a lavorare a stretto contatto con le istituzioni dell’UE sul prossimo atto delegato. “Questo passaggio cruciale – si spiega in una nota – formalizzerà questi cambiamenti, aprendo la strada a una coesistenza veramente armoniosa tra lupi, allevatori e comunità rurali nell’UE27 e nella più ampia regione europea”.


Per Copa e Cogeca, infatti, questa modifica è “fondamentale per consentire misure di gestione della popolazione per i lupi in tutta Europa”. La protezione dei lupi nell’UE dal 1992 ha visto il ritorno e la ricolonizzazione di una specie che era sull’orlo della rovina; ma 30 anni di gestione adeguata, tra cui cattura, trasporto e abbattimento effettuati solo tramite deroga, non sono una soluzione a lungo termine né in linea con la realtà sul campo in molti Stati membri. Tuttavia, le conseguenze indesiderate della reintroduzione incontrollata sugli allevatori e sulle comunità rurali non sono state affrontate adeguatamente. Copa e Cogeca hanno a lungo sostenuto il riconoscimento delle reali sfide poste dalle popolazioni di lupi e l’urgente necessità di agire. “Siamo lieti di vedere che le istituzioni dell’Unione europea ascoltano le esigenze degli agricoltori – concludono – e degli abitanti delle zone rurali nonostante le numerose pressioni da parte di coloro che spesso non devono affrontare le conseguenze degli attacchi. Questa decisione offrirà agli allevatori europei una maggiore tranquillità, poiché la predazione rimane un peso mentale costante che contribuisce alla fragilità della pastorizia in molte regioni”.