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Tag: Sanremo 2023

Il Ministero della Sanità palestinese parla di conseguenze indescrivibili dopo l’attacco all’ospedale

Il Ministero della Sanità palestinese parla di conseguenze indescrivibili dopo l’attacco all’ospedaleRoma, 18 ott. (askanews) – Sono “senza precedenti e indescrivibili” le conseguenze dell’esplosione in un ospedale di Gaza. E’ quanto affermato il dottor Ashraf Al-Qudra, portavoce del ministero della Sanità palestinese. L’esplosione ha ucciso centinaia di persone “e la maggior parte delle vittime sono bambini e donne”.

Il numero delle vittime e dei feriti “supera le capacità delle squadre mediche e delle ambulanze. I medici – prosegue il portavoce della Sanità palestinese – stanno effettuando interventi chirurgici a terra e nei corridoi, alcuni di loro senza anestesia e un gran numero di feriti sono ancora in attesa di essere operati”.

Biden è “indignato” dall’attacco all’ospedale di Gaza

Biden è “indignato” dall’attacco all’ospedale di GazaMilano, 18 ott. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che è in viaggio verso Israele, ha dichiarato di essere “indignato e profondamente rattristato” dall’esplosione all’ospedale di Al-Ahli di Gaza, in cui almeno 500 persone sono state uccise. Biden – in una dichiarazione rilasciata ufficialmente a bordo dell’Air Force One – ha detto di aver parlato con il re Abdullah II di Giordania e con il Primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu, aggiungendo di aver “incitato il team di sicurezza nazionale a continuare a raccogliere informazioni su cosa sia accaduto esattamente. Gli Stati Uniti sono inequivocabilmente per la protezione della vita civile durante il conflitto. E piangiamo i pazienti, il personale medico e altri innocenti uccisi o feriti in questa tragedia “.

M.O. La Giordania cancella il summit ad Amman con Biden su Gaza

M.O. La Giordania cancella il summit ad Amman con Biden su GazaMilano, 17 ott. (askanews) – La Giordania ha annunciato che il vertice di Amman con i leader statunitensi, egiziani e palestinesi è cancellato. Il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, ha detto ad Al Jazeera che il vertice di Amman è cancellato in quanto “non c’è alcuna utilità adesso nel parlare di nulla tranne che fermare la guerra”. La Giordania ha annullato il vertice che doveva ospitare mercoledì ad Amman il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i leader egiziani e palestinesi per discutere della situazione a Gaza, ha detto Safadi.

M.O., Consiglio europeo conferma la sua linea unitaria e univoca

M.O., Consiglio europeo conferma la sua linea unitaria e univocaBruxelles, 17 ott. (askanews) – Il vertice Ue straordinario che si è svolto oggi in videoconferenza, a partire dalle 17.30, ha ottenuto senza grandi difficoltà gli obiettivi che sostanzialmente il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, gli aveva dato.

Innanzitutto gli obiettivi espliciti: confermare l’unità totale dei Ventisette su una linea chiara e senza ambiguità riguardo al conflitto in Israele e Gaza, insistendo, oltre che sulla solidarietà con Israele per gli attacchi terroristici di Hamas contro i civili, anche sulla necessità di rispettare sempre e dovunque il diritto internazionale umanitario (anche quando è Israele che rischia di violarlo con il blocco di Gaza e le vittime civili che sta provocando). In secondo luogo, inviare ai paesi della regione (dopo le ambiguità e contraddizioni della settimana scorsa dovute alle dichiarazioni pubbliche della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e del commissario Ue alla Politica di vicinato, l’ungherese Oliver Varhelyi), un messaggio che corregga l’impressione falsa di una “unione dei valori” ipocrita, di una Europa dei due pesi e due misure, che vede e piange i civili massacrati da Hamas, ma non quelli morti a Gaza sotto i bombardamenti israeliani.

Un chiarimento necessario se si vuole, come ha detto Michel questa sera, impegnare i paesi vicini, l’Egitto, la Giordania, il Libano, nell’azione umanitaria urgente per salvare i civili di Gaza e impedire una ulteriore escalation con l’allargamento del conflitto. Un altro obiettivo, implicito, era quello di rimettere al suo posto la presidente della Commissione, che ha partecipato alla videoconferenza da Strasburgo. Già da sabato scorso, von der Leyen aveva cominciato a “correggere” le sue dichiarazioni pubbliche, aggiungendo la frase, prima sempre omessa, sulla necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario, ogni volta che si afferma il diritto sacrosanto di Israele alla propria autodifesa.

Durante la conferenza stampa finale di stasera a Bruxelles, a cui ha partecipato in collegamento video da Strasburgo, la presidente della Commissione si è allineata chiaramente alla posizione di Michel e dei Ventisette, come era stata espressa nella dichiarazione del Consiglio europeo con l’irrituale comunicato che è stato diramato domenica sera, al momento della convocazione della videoconferenza di oggi, invece che dopo la conclusione della riunione dei leader. E’ “molto importante”, ha detto von der Leyen, “la dichiarazione dei leader concordata oggi, che conclude il Consiglio europeo di cui io sono membro”. Oltre a condannare senza mezzi termini gli attacchi terroristici di Hamas contro i civili israeliani e all’appello a liberare gli ostaggi, e a “sottolineare con forza” il diritto di Israele a difendersi, i Ventisette avevano affermato, appunto, che questo deve avvenire “in linea con il diritto umanitario e internazionale”, e ribadito “l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto internazionale umanitario”.

I leader dell’Ue avevano anche ribadito “l’importanza della fornitura di aiuti umanitari urgenti”, dicendosi “pronti a continuare a sostenere i civili più bisognosi a Gaza in coordinamento con i partner, garantendo che tale assistenza non venga abusata da organizzazioni terroristiche”, e avvertendo che “è fondamentale prevenire l’escalation regionale”. I Ventisette, inoltre, avevano sottolineato “la necessità di impegnarsi ampiamente con le legittime autorità palestinesi e con i partner regionali e internazionali che potrebbero avere un ruolo positivo da svolgere nel prevenire un’ulteriore escalation”. Questa dichiarazione, già concordata preventivamente e in meno di 48 ore dai Ventisette durante il weekend, ha permesso ai leader di avere una discussione più libera, senza la preoccupazione di controllare e negoziare le formule e le virgole delle tradizionali conclusioni di ogni vertice. Secondo fonti europee, diversi paesi (Irlanda, Francia, Spagna, Lussemburgo, Belgio e Portogallo) hanno criticato duramente von der Leyen per aver rischiato di compromettere al livello internazionale l’unità e l’univocità del messaggio europeo in un’ora tanto grave, per di più senza che i Trattati Ue attribuiscano alla presidente della Commissione prerogative autonome in politica estera rispetto al Consiglio. L’Austria e l’Ungheria (con il premier ungherese Viktor Orban, assente perchè a Pechino, rappresentato dal cancelliere austriaco Karl Nehammer) hanno preso posizioni più vicine a quelle incondizionatamente filoisraeliane che erano state espresse da von der Leyen la settimana scorsa, ma senza mettere in discussione la dichiarazione già concordata dei Ventisette.

Meloni a Ue: non cadere in trappola Hamas. Rischi da immigrazione

Meloni a Ue: non cadere in trappola Hamas. Rischi da immigrazioneRoma, 17 ott. (askanews) – Israele e l’Occidente non devono cadere nella “trappola” di Hamas, che spera in una reazione durissima anche contro la popolazione civile per ricompattare l’opinione pubblica araba. E al tempo stesso l’Europa deve fare un passo avanti sulla sicurezza affrontando senza “titubanze” il tema dell’immigrazione illegale, da cui arrivano rischi per la sicurezza, come dimostra il caso dell’attentatore di Bruxelles, che era sbarcato nel 2011 a Lampedusa. E’ questo il cuore del ragionamento svolto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta al Consiglio europeo da remoto convocato proprio per discutere della crisi in Medio Oriente, dopo le divisioni che si erano verificate nei giorni scorsi a Bruxelles.

Nel Consiglio, tra le altre cose, è emersa “la forte unità europea nel condannare Hamas e nel sostenere il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario”. Per Meloni (che secondo quanto si apprende nei prossimi giorni potrebbe recarsi in Israele, ma ancora la visita non è stata fissata) l’attacco di Hamas è volto a impedire il processo di normalizzazione avviato con gli accordi di Abramo ed è una “trappola” in cui bisogna evitare di cadere. Parlando ai colleghi europei, Meloni si è detta “profondamente colpita” dall’”efferatezza” degli atti compiuti da Hamas e dal suo tentativo di “disumanizzare” i cittadini israeliani. Un grado di violenza – è il ragionamento della premier, secondo quanto si apprende – che fa pensare a una “strategia” voluta per spingere Israele a una fortissima reazione che possa ricadere anche sulla popolazione civile palestinese per “ricompattare” l’opinione pubblica araba contro Israele. In questo contesto, per Meloni, bisogna tornare a ragionare su soluzioni a lungo termine, riprendendo la visione “due popoli e due Stati”, che abbia come come presupposti il “riconoscimento reciproco” e il diritto di Israele alla sua “esistenza” e all’”autodifesa”.

La premier ha quindi affrontato il tema della sicurezza in Europa, dopo gli attentati avvenuti in Francia e, ieri sera, in Belgio. Dopo aver fatto le condoglianze dell’Italia ai primi ministri di Belgio e Svezia De Croo e Kristersson, Meloni ha ricordato che l’attentatore di Bruxelles era sbarcato nel 2011 a Lampedusa “come già successo” anche in passato (il riferimento è all’attentato di Nizza del 2020) e questo dimostra che l’immigrazione irregolare di massa può portare “gravi rischi” anche per la sicurezza in Europa. Quindi – è stato il suo appello – non è possibile avere più “titubanze” sul tema perchè ne va della “sicurezza” dei cittadini europei. Né titubanze ci possono essere, ha aggiunto, nella condanna di ogni forma di antisemitismo compreso quello di “matrice islamica”, per troppo tempo “sottovalutato”.

Energia, accordo dei 27 su riforma del mercato dell’elettricità

Energia, accordo dei 27 su riforma del mercato dell’elettricitàBruxelles, 17 ott. (askanews) – Il Consiglio Energia dell’Ue, svoltosi oggi a Lussemburgo, ha raggiunto un accordo (“general approach”) sul regolamento per la riforma del mercato dell’elettricità nell’Ue, che consentirà ora alla presidenza di turno spagnola del Consiglio di avviare i negoziati a tre (“trilogo”) con il Parlamento europeo e la Commissione per arrivare al testo legislativo definitivo.

Solo un paese, l’Ungheria, si è astenuto, mentre gli altri Stati membri hanno tutti votato a favore del compromesso, che rappresenta una sostanziale vittoria soprattutto per la Francia. Nelle intenzioni originarie, l’obiettivo principale della riforma doveva essere quello di “disaccoppiare” i prezzi dell’elettricità da quelli del gas, in modo che le bollette elettriche tenessero pienamente conto dei prezzi delle fonti rinnovabili e del nucleare (le fonti dette “inframarginali”) usati nel mix energetico. La proposta della Commissione, presentata il 14 marzo scorso, in realtà non attua il “disaccoppiamento”, ma mira comunque a rendere l’elettricità meno dipendente dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, a proteggere i consumatori dalle impennate dei prezzi, e ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili.

La riforma dovrebbe stabilizzare i mercati dell’elettricità a lungo termine attraverso due strumenti: rilanciando gli Accordi di acquisto di energia (Ppa, “Power Purchase Agreements”), e generalizzando i “Contratti per differenza” (CfD) bidirezionali. I “Contratti per differenza” sono contratti di lungo termine tra un fornitore e un ente statale, che fissano un prezzo di esercizio, o “strike price”; quando il prezzo dell’elettricità all’ingrosso è inferiore allo “strike price”, lo Stato rimborsa la differenza al fornitore; quando è superiore è il fornitore che restituisce la differenza allo Stato. I Ppa riguardano invece la fornitura di elettricità a lungo termine, con prezzo fisso pre-negoziato.

Il nodo principale su cui si era bloccata la discussione era la richiesta della Francia di estendere anche al nucleare la possibilità di usare i Contratti per differenza, pensati originariamente per favorire e stimolare gli investimenti nelle rinnovabili. Una possibilità che era già prevista, ma solo per i nuovi impianti, mentre Parigi chiedeva di estenderla anche ai vecchi reattori per i quali verrà prorogata la durata di vita oltre la scadenza inizialmente prevista. Diversi Stati membri (Germania, Austria, Lussemburgo, Belgio, Spagna e anche l’Italia) si erano opposte a questo tentativo, che equivarrebbe a una generalizzazione degli aiuti di Stato per le forniture di energia a tutta l’industria francese, con uno svantaggio competitivo per le imprese degli altri paesi.

Il Consiglio Ue ha convenuto che i Contratti per differenza bidirezionali saranno il modello obbligatorio utilizzato quando il finanziamento pubblico è coinvolto in contratti a lungo termine, con alcune eccezioni, e che si applicherebbero agli investimenti in nuovi impianti di produzione di energia basati sull’energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica senza senza sbarramenti e nucleare. Ma la Francia, in pratica, ha avuto quello che voleva, perché il testo dell’accordo prevede che questo modello possa applicarsi anche “agli investimenti volti a ripotenziare sostanzialmente gli impianti di produzione di energia esistenti, o ad aumentarne sostanzialmente la capacità, o a prolungarne la durata”. La Commissione dovrà comuunque garantire, con una propria valutazione, che l’attuazione dei contratti per differenza bidirezionali non porti a distorsioni della concorrenza. L’Esecutivo comunitario dovrà in particolare assicurare che la redistribuzione delle entrate alle imprese non distorca la parità di condizioni nel mercato interno, in particolare nei casi in cui non è possibile applicare alcuna procedura di gara competitiva. Le norme per i CfD bidirezionali si applicheranno dopo un periodo transitorio di tre anni dall’entrata in vigore del regolamento, al fine di mantenere la certezza giuridica per i contratti in corso. Il Consiglio, inoltre, ha convenuto che gli Stati membri promuoveranno l’adozione di accordi di acquisto di energia Ppa, eliminando barriere ingiustificate e procedure o oneri sproporzionati o discriminatori. Le misure possono includere, tra le altre cose, sistemi di garanzia sostenuti dallo Stato a prezzi di mercato, garanzie private o strutture che mettono in comune la domanda di Ppa.

Il ministero della Salute di Gaza: bombe sull’ospedale, almeno 500 morti

Il ministero della Salute di Gaza: bombe sull’ospedale, almeno 500 mortiRoma, 17 ott. (askanews) – Secondo il ministero della Salute nella Striscia di Gaza, sono morte almeno 500 persone in un attacco israeliano all’ospedale battista Al Ahli. Lo scrive al Arabiya. L’ospedale si trova nel centro di Gaza e dava rifugio alle famiglie durante i continui bombardamenti israeliani su Gaza.

L’esercito israeliano ha reso noto che sta indagando su quanto accaduto all’ospedale Al Ahali di Gaza City, lo ha detto il portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari, citato dal Times of Israel. Hagari ha precisato di non avere ancora tutte le informazioni a disposizione e di non sapere se l’esplosione si stata causata da un attacco israeliano. “Ci sono molti attacchi aerei, molti lanci di razzi falliti e molte notizie false da parte di Hamas”, ha detto.

Terrorismo, Meloni al Consiglio Ue: l’immigrazione irregolare porta gravi rischi, basta titubanze

Terrorismo, Meloni al Consiglio Ue: l’immigrazione irregolare porta gravi rischi, basta titubanzeRoma, 17 ott. (askanews) – L’attentatore di Bruxelles era sbarcato nel 2011 a Lampedusa “come già successo” anche in passato e questo dimostra che l’immigrazione irregolare di massa può portare “gravi rischi” anche per la sicurezza in Europa e quindi non è possibile avere più “titubanze” sul tema perché ne va della “sicurezza” dei cittadini europei. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso del Consiglio europeo da remoto.

La presidente del Consiglio ha preso parte alla videoconferenza straordinaria dei membri del Consiglio Europeo, convocata dal presidente Charles Michel per discutere dell’attacco di Hamas subito da Israele e delle implicazioni del conflitto in corso, con riferimento anche alla situazione umanitaria di Gaza. In linea con la Dichiarazione a 27 adottata già domenica 15 ottobre, la videoconferenza – informa Palazzo Chigi – “ha confermato la forte unità europea nel condannare Hamas e nel sostenere il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario”. E’ stato inoltre ribadito “l’impegno diplomatico europeo a favore della liberazione degli ostaggi e della protezione dei civili palestinesi nonché stranieri nella Striscia di Gaza”.

Friuli, Fedriga: in Usa molto interesse per la Hydrogen Valley

Friuli, Fedriga: in Usa molto interesse per la Hydrogen ValleyTrieste, 17 ott. (askanews) – “Abbiamo rilevato grande interesse verso i temi legati all’energia, in particolare nell’ambito del progetto dell’Hydrogen Valley, ma anche alle collaborazioni già intessute con gli Stati Uniti nel campo della ricerca e innovazione, temi tutti da approfondire insieme in occasione del Big science business forum del Prossimo anno a Trieste”. Così il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga con la rappresentante del dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America Huijou Harriet Kung.

“Al centro del colloquio – ha spiegato il massimo esponente dell’esecutivo regionale – ci sono stati vari temi tra i quali quello dell’energia; ne è emersa l’urgenza di pianificare una diversificazione sostenibile a lungo termine per superare gli shock come quelli venutisi a creare a causa del recente aumento dei prezzi quali conseguenza della guerra in Ucraina. L’incontro con il rappresentante del dipartimento americano è servito inoltre per illustrare il percorso compiuto dal Friuli Venezia Giulia nel campo dell’Hydrogen valley e lo sviluppo della sua catena del valore dalla produzione alla distribuzione, stoccaggio e utilizzo finale”. Sul fronte dell’innovazione, nel colloquio con Huijou Kung il governatore Fedriga ha illustrato le potenzialità del Friuli Venezia Giulia con i suoi centri di ricerca di fama internazionale nonché il ruolo di Strong innovator assegnato alla nostra regione dalla Commissione europea. Nel campo delle collaborazioni con gli Stati Uniti, è stata poi evidenziata l’annuale partecipazione a BIO USA, la più importante convenzione internazionale sulle biotecnologie e settori biofarmaceutici, nonché la collaborazione con il Massachusetts institute of technolgy (Mit) su sostenibilità e Agenda UE 2030 nei settori innovazione, formazione e sostenibilità. Il governatore ha infine invitato il vicedirettore per i programmi scientifici del dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America al Big science business forum (Bsbf) in programma a Trieste ad ottobre del prossimo anno.

La missione è poi proseguita al Dipartimento per la diplomazia di Washington dove si è svolto l’incontro con Daniel J. Ricchetti Vice Rappresentante Speciale per la Diplomazia e Melissa Horwitz Vice Direttore dell’Ufficio dell’Unione Europea e degli Affari Regionali. In quell’occasione si è cercato di valutare quali siano le relazioni che si possono mettere in campo tra le Regioni Italiane – e in particolare il Friuli Venezia Giulia – e le singole aree degli Usa, al fine di creare specifici link con i quali migliorare le expertise e le eccellenze delle singole parti. Visti i buoni rapporti già intessuti in passato e l’opportunità creatasi in loco, Fedriga ha infine fatto visita all’ambasciatore della Repubblica di Slovenia presso gli Stati Uniti d’America, Iztok Mirošic. In particolare sono stati trattai diversi temi che vedono collaborare il Friuli Venezia Giulia e la Repubblica di Slovenia.

Terrorismo, Meloni a Ue: rischi da immigrazione, stop titubanze

Terrorismo, Meloni a Ue: rischi da immigrazione, stop titubanzeRoma, 17 ott. (askanews) – L’attentatore di Bruxelles era sbarcato nel 2011 a Lampedusa “come già successo” anche in passato e questo dimostra che l’immigrazione irregolare di massa può portare “gravi rischi” anche per la sicurezza in Europa e quindi non è possibile avere più “titubanze” sul tema perchè ne va della “sicurezza” dei cittadini europei. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso del Consiglio europeo da remoto.