Roma, inchiesta ‘Mondo di mezzo’: torna libero Salvatore BuzziRoma, 7 set. (askanews) – Torna in libertà Salvatore Buzzi, l’operatore sociale del terzo settore al centro dell’inchiesta ‘Mondo di mezzo’. Dopo quasi un anno di reclusione – secondo quanto si è appreso – Buzzi ha lasciato da poche ore il carcere di Catanzaro.
La decisione in favore di Buzzi è seguita al provvedimento della Cassazione che ha riconosciuto l’illegittimità dell’ordine di esecuzione sul quale si era fondato il suo arresto. Dopo la sentenza della Suprema corte la corte d’appello di Roma e la procura generale della Capitale hanno stabilito la scarcerazione. Buzzi – si ricorda – deve scontare ancora quasi cinque anni di carcere. Comunque suoi legali hanno un mese di tempo per chiedere al tribunale di sorveglianza di Roma l’esecuzione della pena nella misura alternativa dell’affidamento terapeutico. In particolare la Cassazione aveva riconosciuto come la permanenza in cella di Buzzi era ingiusta e l’ordine di esecuzione fosse stato eseguito “senza titolo”.
Medicina, Bernini, Cisia conferma nessuna irregolarità sui testRoma, 7 set. (askanews) – “Allarmata no, perché dobbiamo affrontare la cosa in maniera professionale. Per questo abbiamo subito avviato un’indagine, abbiamo convocato i rettori e abbiamo convocato il Consorzio Cisia che gestisce i test di medicina. Proprio adesso ho visto che è uscito un comunicato del Consorzio in cui assicurano, come hanno comunicato anche a noi, che non sono state violate le banche dati e che i test sono avvenuti in maniera regolare”. Lo ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini intervento a Zapping su Rai Raio1 parlando dei Tolc di Medicina e Chirurgia. “Abbiamo ereditato i Tolc che stanno dimostrando adesso se sono efficaci o meno. Al netto di questa cosa, che non attiene al contenuto dei Tolc, ma al modo in cui viene gestito il servizio, noi dobbiamo sempre vigilare. I rettori, il Mur devono controllare se i Tolc funzionano e se non funzionano dovremo cambiarli”, ha aggiunto il Ministro. “Quello che dobbiamo garantire è la serenità degli studenti e dare loro la certezza di cominciare l’anno accademico in maniera efficiente. Senza avere incertezze sul loro status di studente. Per quanto ci riguarda quindi la vicenda è certificata, però terremo sempre molto molto alta la guardia”, ha concluso il Ministro Bernini.
Dl Caivano, previsti fondi e sanzioni, Meloni: Stato ci mette la facciaRoma, 7 set. (askanews) – Un decreto per Caivano. Con fondi per ripristinare la piscina abbandonata e nuovi docenti in arrivo per le scuole del paese dell’hinterland di Napoli. Il provvedimento varato dal Governo e presentato in conferenza stampa a Palazzo Chigi dal presidente del consiglio Giorgia Meloni è – come spiegato da Alfredo Mantovano – “frutto del lavoro corale di più ministri”. E’ una risposta alla situazione di emergenza emersa dopo il grave episodio di violenza registrato e comprende anche misure urgenti “di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”.
Il premier ha spiegato: “Su alcune materie in passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare, che metterci la faccia poteva essere pericoloso. Invece penso che quello di oggi sia un segno di uno Stato che decide di metterci la faccia”. Il presidente poi sottolinea: “Abbiamo stanziato i primi 30 milioni di euro ma non pensate che il governo li considera sufficienti”. L’obiettivo è riaprire il centro sportivo di Caivano “entro la primavera prossima, poi ci sono risorse per la biblioteca, sale multimediali, luoghi nei quali i giovani possano trovare un’alternativa al niente”; ha spiegato Meloni aggiungendo che il governo intende fare “interventi sulle scuole con maggiore disponibilità per i docenti, va aiutato anche il loro lavoro, le norme Caivano sulla scuola saranno valide anche per molte aree disagiate, come l’apertura delle scuole il pomeriggio”.
Attenzione ai minori con la scuola e provvedimenti per quei genitori che hanno dimenticato il ruolo educativo. “Siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà. Perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie”, dice il ministro della giustizia, Carlo Nordio, spiegando che con il Dl Caivano è stata “rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l’abbiamo elevato al rango di delitto, con una pena detentiva. Crediamo che così venga direttamente aiutato il minore”. Insomma “abbiamo cercato di coniugare la necessità della repressione della delinquenza minorile con la altrettanta necessità di consentire ai minori che hanno commesso dei crimini di avviare un percorso non soltano punitivo, ma educativo”. E si è “intervenuti in questo senso – ha continuato il guardasigilli – anche nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà genitoriale. Proprio perché sappiamo che la fonte crimonogena della delinquenza minorile risiede molto spesso nella scarsità di senso civico od addirittura di adesione al crimine da parte delle famiglie”.
Il Daspo urbano verrà esteso ai minori sopra i 14 anni. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, spiega che si tratta “dell’allontanamento da alcune zone della città per chi è responsabile di comportamrnti che aggravano il disordine urbano, sarà valido anche per minorenni ultra 14enni – dice – si interviene anche sull’altro provvedimento del Daspo per l’uso di stupefacenti, con l’allontanamento dalla frequentazione di certi luoghi: sedi universitarie, scuole, locali pubblici, ampliando anche la platea dei reati per il Daspo ricomprendendo reati di semplice detenzione di sostanze stupefacenti. Vengono anche rafforzate le misure di contrasto ai disordini in luoghi pubblici, ampliata la platea dei reati presuposto come il porto d’armi, la violenza, la resistenza a pubblico ufficiale o se già destinario di misure cautelari in carcere, viene aumentata la pena per l’arresto per porto di strumenti atti ad offendere, aumentando la contravvenzione, e la pena per porto e abuso di armi bianche, infine inasprimento verso spaccio di stupefacenti di lieve entità per minori, sempre ultra14enni”. Il responsabile del Viminale ha spiegato come contro il fenomeno delle “cosiddette baby gang” è stato modificato il codice antimafia ed esteso alla fascia minorile ed “estendiamo l’ammonimento del questore per i casi di cyberbullismo anche a minorenni al di sotto dei 14 anni, ossia tra i 12 e i 14 anni”. Il decreto interviene anche sulla “sanzione amministrativa pecuniaria per i genitori ampliando la platea di intervento nei confronti del minore e con la riduzione della soglia edittale da 9 a 6 anni per l’arresto facoltativo dei minori, possibilità di arresto facoltativo che prima non esisteva”, ha spiegato il ministro Piantedosi.
Per Caivano sono stati stanziati “i primi 30 milioni di euro ma non pensate che il governo li considera sufficienti”, ha detto il premier Giorgia Meloni. L’obiettivo è riaprire il centro sportivo di Caivano “entro la primavera prossima, poi ci sono risorse per la biblioteca, sale multimediali, luoghi nei quali i giovani possano trovare un’alternativa al niente”; ha spiegato Meloni aggiungendo che il governo intende fare “interventi sulle scuole con maggiore disponibilità per i docenti, va aiutato anche il loro lavoro, le norme Caivano sulla scuola saranno valide anche per molte aree disagiate, come l’apertura delle scuole il pomeriggio”.
Scuola, Valditara: riuniamo Italia su formazione e opportunitàRoma, 7 set. (askanews) – Con Agenda Sud “vogliamo riunire l’Italia, che al momento è spaccata in due sui numeri della formazione dei giovani e sulle opportunità scolastiche e lavorative”. Lo ha detto il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, nel corso della conferenza stampa per presentare il Dl Caivano che si tiene a palazzo Chigi. Lo stanziamento iniziale – ha continuato Valditara – sarà di 265 milioni di euro. “Si potenzia l’attività didattica in oltre 2mila scuola, 245 che sono caratterizzate della maggiore criticità saranno oggetto di interventi particolari, speciali”.
Rapporto Coop: italiani più poveri, oltre un terzo intende tagliare consumiMilano, 7 set. (askanews) – “I futuri possibili sono molti, tanti. E’ un futuro multiplo quello che abbiamo davanti in cui una innumerevole quantità di varianti si possono mescolare e deviare il corso della storia di ciascuno di noi, di un Paese e di tutto il mondo”. Albino Russo, direttore generale di Coop Italia, apre così la presentazione del Rapporto Coop 2023, uno squarcio sulle prospettive e le aspettative degli italiani sul futuro, a cominciare dai consumi.
Esaurita l’esuberante crescita postpandemica del 2021 e del 2022, l’economia italiana perde la spinta dei consumi che, a dispetto dell’inflazione e solo grazie al sostegno dei risparmi e del credito al consumo (dopo 11 anni tornano a calare i depositi e sale il ricorso al credito al consumo), hanno sostenuto il Pil nella prima parte dell’anno. Ma nei prossimi mesi le intenzioni di spesa degli italiani fanno segnare una brusca inversione di rotta: il 36% intendono ridurre i consumi al netto dell’inflazione. “E’ vero che l’11% pensa di aumentarli – osserva Russo – ma il saldo è drammatico”. Anche i segnali che arrivano dallo scenario internazionale, dalla produzione industriale e dal mercato del lavoro fanno prevedere un Pil 2023 solo marginalmente positivo (+0,6% per i manager intervistati). Una debole intonazione positiva che si potrà protrarre anche nel 2024, e scongiurare invece una possibile recessione, solo a patto, avverte il Rapporto, di una manovra di bilancio equilibrata e soprattutto di compiuto utilizzo dei fondi Pnrr: la più grande iniezione di risorse nella nostra economia dagli anni Ottanta tale da impattare sul Pil per oltre 3 punti percentuali da qui al 2026.
Le prospettive sono poi appesantite dall’eccezionale crescita dell’inflazione che solo negli ultimi 2 anni ha abbattuto il potere d’acquisto in una misura pari a 6.700 euro procapite e, secondo l’80% dei manager intervistati, bisognerà aspettare almeno il 2025 prima che la crescita dei prezzi torni ai livelli pre-pandemici. “Il quadro economico globale è molto difficile e incerto – ha avvertito Marco Pedroni, presidente di Ancc Coop – non si tratta di superare la nottata ma è uno scenario che rimanda a mutamenti molto profondi. Ai prezzi di prim anon torneremo perchè alcuni trend avranno un andamento duraturo ma possiamo lavorare per abbassarli, però non torneremo ai prezzi del 2019”.
E se gli italiani si dicono sereni e consapevoli, certamente sono più poveri. Lo dimostra il calo delle compravendite immobiliari (-14,5% 2023 su 2022 e in prospettiva sul 2024 -4%), la riduzione degli acquisti di auto nuove, la caduta degli acquisti di beni tecnologici. Un dato per tutti: negli ultimi 12 mesi le vendite di smartphone nuovi si sono ridotte del 10%, parliamo di oltre 1,3 mln di telefoni venduti in meno. In uno sforzo di sopravvivenza – e forse di sostenibilità – l’usato o il ricondizionato sostituiscono il nuovo (sono 33 milioni gli italiani che nell’anno passato hanno venduto o acquistato beni usati). E, dopo aver riguadagnato nel primo semestre i livelli prepandemici, gli italiani si sono ancora concessi pranzi e cene con estrema oculatezza durante l’estate, ma, passeranno nuovamente l’autunno in casa (il 51% dichiara di ridurre il numero di occasioni conviviali fuori casa nei prossimi 12/18 mesi). Questo impone un cambiamento nella scelte d’acquisto degli italiani: si vira sempre di più verso la marca del distributore che “interpreta meglio l’esigenza del mercato, coglie lo sforzo del Paese di difendere la qualità trovando compatibilità con le proprie disponibilità economiche” ha sottolineato Russo, e soprattutto si opta per il discount “che ha visto crescere più del resto della gdo i prezzi e oggi si candida a dare la risposta più forte al pezzo dell’Italia che ha bisogno di trovare nuove soluzioni per arrivare a fine mese”. “Cinque milioni di famiglie hanno ridotto gli sprechi, hanno scelto la marca del distributore, hanno cambiato canale di vendita – ha ribadito Maura Latini, presidente di Coop Italia – è vero che l’inflazione è stata più alta per discount ma noi siamo molto preoccupati perchè un dato significativo degli ultimi 2 mesi è che i discount hanno arrestato la perdita di volumi: il solo mese di agosto ha visto un -0,2% totale volumi contro un +1,7% del discount”. Sul fronte della mdd anche Coop registra una crescita: “Noi siamo cresciuti tra i 4-5 punti a volume – ha detto – ormai siamo al 70% dei prodotti a mdd che porteremo nei nostri punti vendita e i riscontri sono positivi: laddove ci sono nel mercato categorie che vanno male noi registriamo una tenuta o una crescita”.
Dl Caivano, Nordio: per i minori un percorso non solo punitivoRoma, 7 set. (askanews) – “Abbiamo cercato di coniugare la necessità della repressione della delinquenza minorile con la altrettanta necessità di consentire ai minori che hanno commesso dei crimini di avviare un percorso non soltano punitivo, ma educativo. Lo ha detto il ministro della giustizia, Carlo Nordio, nel corso del suo intervento alla conferenza stampa per la presentazione del Dl Caivano.
“Siamo intervenuti in questo senso – ha continuato il guardasigilli – anche nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà genitoriale. Proprio perché sappiamo che la fonte crimonogena della delinquenza minorile risiede molto spesso nella scarsità di senso civico od addirittura di adesione al crimine da parte delle famiglie”. Nav
Ustica, Meloni:se da Amato elementi oggettivi porrò tema a MacronRoma, 7 set. (askanews) – “Non ho sentito Macron che vedrò domani e dopodomani al G20 di Nuova Dheli ma ho seguito il dibattito e non ho nessun problema a porre sul piano diplomatico questioni ai nostri partner, anzi ricordo quando mi veniva chiesto l’opposto, però questo si fa sulla base di elementi oggettivi che ho chiesto a Giuliano Amato”. Così Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri risponde a chi le chiede se ha parlato con il presidente francese delle rivelazioni sul caso Ustica.
“Quando si parla di istituzioni e governo servono elementi oggettivi – insiste la premier -, sto aspettando di averli, non si preoccupi che non ho problemi a porre questioni ai partner per difendere l’interesse nazionale. La desecretazione noi l’abbiamo fatta, ma c’è anche un tema di credibilità dei governi, spero di avere elementi oggettivi per fare una cosa credibile”. Gal
Patto anti-inflazione, Urso ha convocato l’industria per domani alle 10.30Milano, 7 set. (askanews) – Si terrà domattina alle 10.30 in videoconferenza l’incontro tra il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e le associazioni dell’industria alimentare per un accordo sul trimestre anti-inflazione che dovrebbe partire il prossimo primo ottobre. A quanto si apprende all’incontro, che segna una ricucitura tra il Mimit e l’industria dopo lo strappo a inizio agosto, dovrebbero partecipare Federalimentare, Ibc (Industrie dei beni di consumo), Centromarca e Unionfood.
Il ministro Urso ha convocato l’industria a pochi giorni dal 10 settembre, data entro cui avrebbero dovuto firmare l’accordo con la distribuzione, che da subito ha aderito all’iniziativa, firmando ai primi di agosto una dichiarazione di intenti. Tra gli addetti ai lavori serpeggia ottimismo sul raggiungimento dell’intesa che dovrebbe contribuire a raffreddare i prezzi dei beni alimentari e di prima necessità.
Ustica, Meloni: se da Amato elementi oggettivi porrò questione a MacronRoma, 7 set. (askanews) – “Non ho sentito Macron che vedrò domani e dopodomani al G20 di Nuova Dheli ma ho seguito il dibattito e non ho nessun problema a porre sul piano diplomatico questioni ai nostri partner, anzi ricordo quando mi veniva chiesto l’opposto, però questo si fa sulla base di elementi oggettivi che ho chiesto a Giuliano Amato”. Così Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri risponde a chi le chiede se ha parlato con il presidente francese delle rivelazioni sul caso Ustica.
“Quando si parla di istituzioni e governo servono elementi oggettivi – insiste la premier -, sto aspettando di averli, non si preoccupi che non ho problemi a porre questioni ai partner per difendere l’interesse nazionale. La desecretazione noi l’abbiamo fatta, ma c’è anche un tema di credibilità dei governi, spero di avere elementi oggettivi per fare una cosa credibile”.
Dl Caivano, Meloni: non solo norme repressive, anche prevenzioneRoma, 7 set. (askanews) – “Non sono solo norme repressive, sono anche norme di prevenzione”. Così Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, nella conferenza stampa di presentazione delle norme del decreto Caivano ha difeso la linea scelta dal governo.
“Se l’uso dei minorenni si è allargato a dismisura in questi anni nelle pratiche criminali è anche perchè non ci sono conseguenze. Per tutelarli abbiamo finito per esporli di più – ha osservato -, si è fatto scudo dell’utilizzo di minori sempre più giovani e dobbiamo porre un freno. Così come sul ruolo dei genitori: se si scopre che un minore partecipa alla riunione dei capimafia o al confenzionamento di droga, penso che si deve segnalare al giudice minorile e togliere la potestà genitoriale a queste persone, come accade sulla dispersione scolastica”. “Il terzo grande filone riguarda l’educazione – ha proseguito Meloni -: offrire alternative, potenziare il ruolo degli educatori, dobbiamo compensare questa assenza ma funziona se i bambini a scuola ci vanno, a Caivano ho scoperto che in caso di violazione dell’obbligo scolastico la pena era pagare 30 euro: ora diventa delitto, ti fai fino a due anni di carcere e la revoca della potestà genitoriale”.
Infine la premier ha parlato del tema della dispersione scolastica sempre più elevata per le bambine che crescono in famiglie islamiche: “In Italia è previsto l’obbligo scolastico e deve essere garantito”.