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Tag: Sanremo 2023

Citigroup valuta riassetto con più potere a Ceo Jane Fraser

Citigroup valuta riassetto con più potere a Ceo Jane FraserRoma, 21 ago. (askanews) – L’amministratore delegato di Citigroup Jane Fraser sta prendendo in considerazione un piano per sciogliere la più grande divisione della banca in quello che sarebbe il più significativo cambiamento della sua struttura aziendale in quasi 15 anni. Lo hanno rivelato al Financial Times fonti che hanno familiarità con la proposta.

Il piano suddividerebbe l’Institutional Clients Group (Icg) – che ha generato quasi i tre quarti dei 14,8 miliardi di dollari di profitti netti di Citi nel 2022 – nei suoi tre principali segmenti di attività: investment e corporate banking, mercati globali e servizi di transazione. Le unità appena separate sarebbero state gestite dai loro attuali capi, che riferirebbero direttamente a Fraser, affidandole un maggiore controllo quotidiano. La proposta, se adottata, porterebbe al maggiore rinnovamento delle linee di riporto da quando la top manager è subentrata nel 2021.

Le discussioni interne arrivano dopo il recente annuncio che la che Paco Ybarra, il veterano di 36 anni che gestisce Icg, se ne andrà entro la metà del prossimo anno. Nessun sostituto è stato nominato per Ybarra e le persone che hanno familiarità con le deliberazioni affermano che la banca non ne sta attivamente cercando uno. Per più di un decennio Citi ha operato con due divisioni: Icg e una divisione focalizzata sul consumatore che comprende la banca al dettaglio, le carte di credito e la gestione patrimoniale di Citi.

Citi ha già detto che prevede di dividere la gestione patrimoniale dal resto della sua banca dei consumatori. La gestione patrimoniale sarà gestita da Andy Sieg, che entrerà a far parte della banca a ottobre dopo essere stato assunto da Bank of America. Lo scioglimento di Icg in esame darebbe alla banca un totale di cinque divisioni – tre unità di business commerciali e due consumer – che riportano direttamente a Fraser. Il feudo di Ybarra e un simile gruppo di gestione dal lato dei consumatori cesserebbe di esistere.

Citi ha rifiutato di commentare. Le persone che hanno familiarità con la proposta hanno avvertito che non è stata presa alcuna decisione definitiva e che il piano è solo una delle numerose opzioni prese in considerazione.

La Banca popolare cinese taglia prime rate di dieci punti al 3,45%

La Banca popolare cinese taglia prime rate di dieci punti al 3,45%Milano, 21 ago. (askanews) – La Banca popolare cinese (Pboc) taglia di 10 punti base il Loan prime rate a un anno, portando il tasso privilegiato di interesse al 3,45% contro il precedente 3,55%. E’ il valore più basso da quando nel 2019 è stato introdotto dalla Pboc il nuovo meccanismo di calcolo.

La Banca centrale di Pechino ha invece lasciato invariato al 4,2% il China loan prime rate a 5 anni, il tasso di riferimento per i mutui immobiliari. Una decisione contro le previsioni degli analisti che, ipotizzando una sterzata per dare vivacità all’economia del Dragone, avevano stimato una sforbiciata al 4,05%.

Lanciata una petizione per intitolare una via di Praga a Ripellino

Lanciata una petizione per intitolare una via di Praga a RipellinoRoma, 21 ago. (askanews) – Progetto Repubblica ceca, la rivista italiana pubblicata a Praga che da oltre 20 anni affronta temi riguardanti la cultura e la società, senza trascurare la politica e l’economica, ha lanciato su Change.org una petizione per chiede che il Comune di Praga valuti la possibilità di intitolare uno spazio pubblico (una via, oppure una piazza o un giardino) “all’insigne boemista e poeta italiano Angelo Maria Ripellino, in occasione quest’anno del centenario della sua nascita e del cinquantesimo anniversario della pubblicazione del suo capolavoro, il saggio-romanzo ‘Praga Magica’”.

Progetto Repubblica ceca ospita per l’occasione un’intervista al figlio di Ripellino, l’architetto Alessandro Ripellino, erede insieme alla sorella Milena di una delle voci più importanti della cultura italiana del XX secolo. Alessandro vive da quarant’anni in Svezia, architetto di fama internazionale, autore fra l’altro del padiglione svedese all’Esposizione universale di Dubai. Angelo Maria Ripellino, nato a Palermo nel 1923 e morto a Roma nel 1978, è stato un eminente intellettuale italiano del XX secolo e un instancabile mediatore e ambasciatore della cultura ceca in Italia e nel mondo.

Accademico, poeta, traduttore, giornalista e critico letterario e teatrale, dedicò l’intera sua vita all’amore per la cultura e la letteratura ceca, diventando un faro imprescindibile per gli studi slavi. “Le immagini di bambino piccolo non sono tante – dice Alessandro Ripellino parlando del padre – ma quelle più forti mi riportano ai nostri viaggi estivi in Boemia, a quando soggiornavamo nel castello di Dobríš, vicino a Praga, dove gli scrittori cechi, ma anche stranieri, erano accolti e anche un po’ controllati. Il castello, confiscato alla famiglia Colloredo Mansfeld, era una piccola Versailles, col suo giardino all’italiana, con un fiume e un lago nelle vicinanze. Di quel luogo ricordo la luce dei prati verdi, che per me erano inusuali, visto che in Italia non ce ne erano di quel colore in agosto. Sono le immagini descritte in un verso di mio padre: ‘Agosto: verde luce di radura e il cane Bobina che mangia zollette di zucchero’, della raccolta di Sinfonietta. Bobina era appunto la cagnetta con la quale noi bambini giocavamo. Questo è il mio primo ricordo. C’è però anche un’altra immagine che si contrappone, quasi di contrabbalzo, ed è quella della casa dei miei nonni siciliani, a Roma, dove noi andavamo abitualmente a pranzo la domenica. Mio nonno, Carmelo Ripellino, era un insegnante del Liceo Classico Giulio Cesare e anche lui si occupava di poesia, interessato come era alla letteratura classica italiana”.

Giunse a Praga per la prima volta nel 1947, per tenere un corso di Letteratura Italiana presso l’Istituto Italiano di Cultura. Qui incontrò la futura consorte, Elisa (Ela) Hlochová, la quale lo guidò alla scoperta della letteratura ceca e divenne sua insostituibile collaboratrice nella traduzione in italiano di prosa e poesia ceca. Dopo l’ostracismo degli anni ’50 da parte del regime dell’epoca, Ripellino trascorse significativi periodi della sua vita a Praga e in Boemia negli anni ’60, stabilendo profondi legami con la sua élite culturale. Collaborò infatti, e intrecciò rapporti di amicizia, con scrittori, poeti, accademici e intellettuali cechi.

Da corrispondente del settimanale “L’Espresso” seguì l’evoluzione della Primavera di Praga, sino alla sua tragica conclusione del 21 agosto 1968, quando egli assunse una posizione di ferma condanna dell’invasione sovietica. Per questo motivo, la normalizzazione di regime ridusse al minimo, sino a spegnerle del tutto, le sue possibilità di tornare a Praga, che fini per non vedere più sino alla morte. “Furono giorno drammatici – racconta il figlio dell’autore parlando degli eventi – Noi in quel periodo eravamo a Praga, dove mio padre lavorava anche come corrispondente dell’Espresso, per raccontare la Primavera di Praga e il nuovo corso di Dubcek. Il giorno dell’invasione ci suggerirono di andar via subito. Mia madre Ela stivò le valigie nella macchina e partimmo in tutta fretta, verso Norimberga. Mi ricordo il viaggio fra i boschi della Boemia, in strade secondarie, ma dove erano già schierate le truppe del Patto di Varsavia. L’angoscia dei controlli al confine era grande, perché sistematicamente aprivano le valige, smontavano i sedili. Quella volta però ci fecero stranamente passare subito”. Il suo celebre saggio-romanzo “Praga magica”, pubblicato in Italia dalle Edizioni Einaudi nel 1973 è un libro di una bellezza struggente e avvincente. Tradotto in numerose lingue straniere, ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere in Italia e in tutto il mondo il mito di Praga come “crogiuolo di cultura boema, yiddish e tedesca”, e nell’esaltare il fascino unico che questa città è capace di emanare. “Ricordo che lui lavorava con stralci di idee, che maturavano molto a lungo, e questo spiega la lunga gestazione dell’opera, come d’altronde capitò con altri suoi lavori. Scriveva con pennarelli di colori diversi, in modo da seguire queste sequenze di idee. Poi, con l’aiuto di mia madre Ela, tagliava e ricomponeva il collage. Non sono sicuro di quando sia nata l’idea di scrivere Praga Magica. Il progetto di questo saggio-romanzo partì probabilmente proprio intorno al 1968, ma il proposito di parlare di questo crogiuolo di cultura yiddish, tedesca e boema risale certamente a prima, visto l’amore che mio padre provò sin da subito per Praga”. L’intera opera di Angelo Maria Ripellino continua a vivere, simbolo perenne del dialogo e dell’interscambio culturale tra Italia e Repubblica Ceca. “Per questi motivi, chiediamo che il Comune di Praga ne onori il ricordo, intitolandogli uno spazio pubblico (una strada, una piazza, oppure un giardino, preferibilmente nell’area di Praga 1). Questo gesto rederebbe perpetua la sua eredità e la sua dedizione alla cultura ceca”, conclude la petizione.

Inflazione, Mutti: fase critica è fortemente alle spalle

Inflazione, Mutti: fase critica è fortemente alle spalleMilano, 21 ago. (askanews) – “Credo che la fase critica sia fortemente alle spalle. Mi aspetto un autunno che ci possa permettere progressivamente di ritornare a una crescita dei costi non troppo dissimile da quella degli anni scorsi”. A dirlo in una intervista a IlSussidiario, nel giorno del suo intervento al Meeting di Rimini, il presidente di Centromarca Francesco Mutti.

“Stiamo uscendo dalla parabola del 2022. Anche qui con un nota bene – avverte – le banche centrali credono che l’incremento dei tassi possa provocare effetti immediati sull’economia reale. Non è così: le tempistiche sono diverse e molto più lunghe”. “L’economia reale è un’enorme portaerei. Prima di poter cambiare rotta, c’è bisogno di tanto tempo – conclude – In autunno, forse, risentiremo degli effetti di manovre effettuate lo scorso anno”.

Pil, Barrese: Italia con fondamentali forti, per 2023 ci attendiamo +1%

Pil, Barrese: Italia con fondamentali forti, per 2023 ci attendiamo +1%Milano, 21 ago. (askanews) – “L’Italia ha fondamentali forti e lo ha dimostrato in questi mesi crescendo più di molti importanti competitor internazionali”; “continuerà a essere un punto di riferimento dell’economia europea: per il 2023 ci attendiamo un aumento del pil intorno all’1%, più della media europea”. Lo ha detto Stefano Barrese, Responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ospite oggi del Meeting di Rimini, in una intervista a Il Sussidiario.

“Se oggi siamo in grado di segnare certi risultati – ha spiegato Barrese – lo dobbiamo alla capacità delle piccole e medie imprese di trasformarsi e adattarsi, con una flessibilità che trova nel sistema delle filiere italiane un ulteriore punto di forza e distintivo. Filiere corte e ramificate a livello locale e molto diffuse nei distretti industriali, che offrono esempi positivi su cosa possono fare le imprese per rafforzarsi, crescere e offrire maggiori prospettive occupazionali”. Barrese ha ricordato che “dal 2015 Intesa Sanpaolo investe sulla crescita e gli investimenti di queste imprese attraverso Programma Sviluppo Filiere, a oggi sono oltre 860 le filiere che hanno aderito con un beneficio diretto per circa 20.000 fornitori che complessivamente muovono un giro d’affari di oltre 97 miliardi di euro. Oltre a questo, il nostro intervento a supporto delle Pmi si è tradotto in oltre 19 miliardi di euro di credito a medio e lungo termine nei primi sei mesi di quest’anno. Sono 1.900 le aziende sostenute nel ritorno alla normale operatività da inizio anno, con beneficio nella salvaguardia dei posti di lavoro. A conferma del nostro ruolo di riferimento per l’economia reale – ha concluso – abbiamo infine stanziato oltre 30 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie per contrastare l’impatto dell’aumento dei costi e dell’inflazione, dando la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, allungandone la durata, in particolare e unici tra tutti, fino a 40 anni per gli under 36 e permettendo rateizzazioni a tasso zero”.

Mutti: trimestre anti-inflazione non strada giusta, Gdo ha potere abnorme

Mutti: trimestre anti-inflazione non strada giusta, Gdo ha potere abnormeMilano, 21 ago. (askanews) – Per il presidente di Centromarca, Francesco Mutti, la strada per riportare i prezzi del largo consumo in un alveo di sostenibilità passa per il taglio del cuneo fiscale, a cui già il governo sta lavorando, ma anche per una riduzione se non un azzeramento dell’Iva su questi prodotti. La strada imboccata dal governo, di un paniere di prodotti a prezzi calmierati per un trimestre, invece, non è quella giusta da percorrere, anche perchè la distribuzione “ha potere di vita e di morte sulle aziende”.

Mutti parla, in una intervista a IlSussidiario nel giorno del suo intervento al Meeting di Rimini, dopo la decisione della associazione che dirige, insieme a Unionfood, di non aderire all’iniziativa del governo del trimestre anti-inflazione. “Ci sono diverse manovre da attuare per incrementare la capacità di acquisto dei consumatori. Sicuramente la riduzione del cuneo fiscale, su cui sta lavorando il governo, permette di mettere più euro nelle tasche dei lavoratori – dice – Il secondo elemento può essere una riduzione o addirittura un azzeramento delle aliquote Iva su alcuni beni di largo consumo. Il Governo poi dovrebbe intervenire per rendere più efficienti le filiere. Come dicevo in precedenza, le aziende italiane sono piccole”. E c’è il tema del salario minimo: “Mi sembra corretto. Dobbiamo essere in grado di pagare il giusto prezzo per la manodopera. Ma con un nota bene: dobbiamo essere certi che tutti seguano le leggi. E questo è un compito dello Stato”.

La decisione di non aderire all’iniziativa lanciata dal ministero delle Imprese, appoggiata invece dalla grande distribuzione, è stata dirompente e ha messo in luce, ancora una volta, la spaccatura tra industria e distribuzione. Mutti torna sulle ragioni di questa scelta spiegando che “non è possibile per un’associazione svolgere attività sui prezzi. Il nostro legislatore prevede che il mercato sia libero di muoversi senza alcuna interferenza. Aggiungo, inoltre, che fra le aziende dei beni di largo consumo non esiste un monopolio. Nessuna azienda italiana, per le sue dimensioni, può condizionare il mercato. Cosa che non è altrettanto vera per quanto riguarda la distribuzione. Che esercita il cosiddetto ‘buying power’” Questo potere delle grandi catene nella negoziazione con i propri fornitori secondo Mutti “rischia di fornire ulteriore potere alla distribuzione. Che ha catene, non dimentichiamocelo, con quote di mercato non dell’1% ma del 10% e oltre, con miliardi di euro di fatturato. E un potere di vita o di morte rilevante nei confronti delle aziende. Un potere enorme e abnorme. Quindi non è con quella strada che noi andiamo a migliorare la situazione”.

Calderone: con supporto formazione e lavoro 350 euro al mese per occupabili

Calderone: con supporto formazione e lavoro 350 euro al mese per occupabiliRimini, 21 ago. (askanews) – Dal primo settembre sarà operativo il supporto per la formazione e il lavoro: una indennità di 350 euro al mese per 12 mesi al massimo. A spiegare la nuova misura che sostituirà il vecchio Reddito di cittadinanza è Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, in una intervista a IlSussidiario.net, nel giorno in cui è previsto il suo intervento al Meeting di Rimini.

“Gli occupabili escono dal Reddito di cittadinanza – spiega – per accedere, se decideranno di aderirvi, al Supporto per la formazione e il lavoro, gestito attraverso la nuova piattaforma Siils (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa). Si tratta, come dice la legge, di una ‘misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro’. Lo strumento è richiedibile dal prossimo primo settembre e prevede un’indennità di 350 euro al mese per un massimo di 12 mesi, subordinata alla partecipazione al proprio progetto personalizzato, per la durata dello stesso”. “Certamente è uno strumento che parte da un presupposto totalmente diverso rispetto al passato – prosegue Calderone – Chi deciderà di aderire avrà a disposizione un percorso di accompagnamento a comprendere i propri fabbisogni formativi, le opportunità di crescita delle competenze individuali, le opportunità di partecipare a progetti di utilità collettiva o al servizio civile, le possibilità di entrare in contatto con il sistema delle Agenzie per il lavoro, l’adesione a proposte di lavoro”. “Il tutto – conclude la ministra – con una sinergia tra i soggetti che in Italia sono autorizzati a intermediare la domanda e offerta di lavoro. Siamo in una fase di forte crescita della domanda di lavoratori da parte delle imprese, anche per i profili medio bassi. Quindi le condizioni per affrontare questa sfida crediamo ci siano, soprattutto se a raggiungere l’obiettivo, insieme alle Regioni, concorrono le Agenzie per il lavoro, gli enti formativi accreditati e il sistema della bilateralità. E se la dimensione della sussidiarietà sarà pienamente coinvolta”.

Calderone: su salario minimo uscire da contrapposizione ideologica

Calderone: su salario minimo uscire da contrapposizione ideologicaRimini, 21 ago. (askanews) – Quello del salario minimo legale è un tema “complesso e va fatto uscire dalla contrapposizione ideologica”. Per questo resta “fondamentale” il ruolo dei sindacati con i quali occorre continuare il “confronto”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, oggi ospite al Meeting di Rimini, in un’intervista a IlSussidiario.net.

“Il tema del salario minimo legale è complesso e va fatto uscire dalla contrapposizione ideologica, tanto più se si vuole affrontare il più complesso scenario del lavoro povero – ha spiegato Calderone – Per questo viene affidata al Cnel, organo costituzionale che è formato dalle rappresentanze delle parti sociali e presso il quale si depositano i contratti collettivi, la realizzazione di un’analisi approfondita e comparata sulla contrattazione italiana. La ricognizione effettuata dal Cnel sarà complementare alle valutazioni degli strumenti e degli interventi, anche a valere sulla prossima Legge di bilancio, che il ministero del lavoro e il Governo individueranno e sottoporranno al Parlamento”. Il ruolo dei sindacati sarà “fondamentale”. Infatti, ha ricordato il ministro del Lavoro “la stessa Commissione europea nei giorni scorsi ha rimarcato che l’obiettivo della Direttiva sul salario minimo è quello di estendere la contrattazione collettiva, particolarmente in Paesi come l’Italia in cui oltre il 90% dei lavoratori è coperto da un contratto collettivo di riferimento. Ne consegue che il ruolo dei sindacati è di primaria importanza, per la loro funzione di tutela delle condizioni di lavoro. Per questo motivo, su un tema così delicato come quello del lavoro povero, il confronto deve esserci”.

Sindacati, Calderone: in autunno proficua stagione confronti

Sindacati, Calderone: in autunno proficua stagione confrontiRimini, 21 ago. (askanews) – “Sono convinta che l’autunno ci porterà una nuova e proficua stagione di confronti e, su questo, riconfermo il mio massimo impegno e attenzione”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, oggi ospite al Meeting di Rimini, in un’intervista a IlSussidiario.net.

“Mi interessa arrivare alle soluzioni nel pieno rispetto di tutte le posizioni, ascoltandole e facendo verifiche e approfondimenti – ha spiegato Calderone – I tavoli servono per analizzare i problemi e provare a condividere le soluzioni. Sono convinta che il confronto sia sempre utile, anche quando non definisce le situazioni con immediatezza. Purché scevro da pregiudiziali. Noi poniamo alla base di tutto il dialogo e una politica inclusiva”. Ma, ha precisato il ministro “è noto che per avviare un dialogo utile e costruttivo bisogna essere almeno in due. Altrimenti è realmente complesso, se non impossibile, provare a condividere i percorsi. Sono in ogni modo convinta che l’autunno ci porterà una nuova e proficua stagione di confronti e, su questo, riconfermo il mio massimo impegno e attenzione”.

Calderone, in merito alla necessità di aumentare il livello delle retribuzioni, ha aggiunto che “dobbiamo guardare a una più ampia strategia sulle retribuzioni, che in Italia non crescono da quasi vent’anni. E rimuovere le cause, complesse, di questo fenomeno”. Si tratta di intervenire su “una serie di fattori: aumento della produttività, innalzamento delle competenze, abbattimento del cuneo fiscale e lotta al lavoro povero, tipico di settori a bassa produttività e valore aggiunto. Tutto questo deve anche diventare oggetto centrale della nuova stagione di rinnovi contrattuali. Solo avviando una strategia di sistema con queste componenti si può pensare di far ripartire la crescita degli stipendi medi degli italiani”.

Usa, Hilary entra in California, minaccia inondazioni catastrofiche

Usa, Hilary entra in California, minaccia inondazioni catastroficheMilano, 21 ago. (askanews) – Il non più uragano e ormai tempesta tropicale Hilary porta forti venti e pioggia, inondando le strade della California, secondo la CNN. I residenti della California meridionale, che si stavano già preparando alla rara tempesta estiva, sono stati anche colpiti ieri da un fenomeno più familiare: un terremoto di magnitudo 5.1. Hilary si sta spingendo nel sud della California con forti venti, mentre i residenti affrontano strade allagate, linee elettriche abbattute, e si rendono necessari i soccorsi.

Si prevede che Hilary continuerà a spostarsi verso nord attraverso la California e a dissiparsi sul Nevada centrale lunedì, portando quantità di precipitazioni “potenzialmente storiche” lungo il percorso che potrebbero innescare più inondazioni, smottamenti e colate detritiche, secondo il National Weather Service. “Le aree che normalmente non subiscono inondazioni improvvise si allagheranno”, ha affermato il National Weather Service. “Vite e proprietà sono in grave pericolo fino a lunedì”, ovvero sino alla giornata di oggi.

La tempesta potrebbe potenzialmente essere il primo sistema tropicale mai registrato a colpire il Nevada. Potrebbe anche provocare il caos più a nord. Il centro della tempesta tropicale Hilary si è trasferito nel sud della California. San Diego dovrà affrontare la tempesta prima che si sposti nell’area di Los Angeles, dove più di 9 milioni di persone sono sotto allerta di inondazioni improvvise.

Hilary si è spostata a nord lungo il Messico per tutta la domenica, sferzando la penisola della Baja California, dove almeno una persona è morta . Mentre i venti sono diminuiti domenica, i forti acquazzoni della tempesta portano il rischio di inondazioni “catastrofiche e pericolose per la vita” in alcune parti della California e del Nevada.