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Tag: Sanremo 2023

Usa, Trump: conseguenze dazi non facili, ma resistete

Usa, Trump: conseguenze dazi non facili, ma resisteteMilano, 5 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump afferma che le conseguenze dei dazi sulle importazioni negli Usa, entrati in vigore oggi non saranno facili, ma il loro esito sarà storico. “Questa è una rivoluzione economica, e vinceremo. Resistete!”. Lo scrive il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump su Truth in merito alla politica dei dazi appena varata, in un evidente appello agli americani. “Non sarà facile, ma il risultato finale sarà storico. Renderà l’America di nuovo grande!!!” ha aggiunto, mentre sono state annunciate in tutti i 50 stati azioni di protesta sotto l’egida “Hands off!”: si prevede che centinaia di migliaia di persone parteciperanno a più di 1.000 proteste in tutto il paese legate al movimento.


Trump ha commentato i nuovi dazi sulle importazioni sulla sua piattaforma social. Secondo Trump, i dazi sulle importazioni riporteranno posti di lavoro e aziende negli Stati Uniti. Descrive i dazi sulle importazioni come una rivoluzione economica. Da oggi le cosiddette tariffe base si applicano a tutti i Paesi. Si prevedono tariffe ancora più elevate per alcuni partner commerciali degli Stati Uniti che entreranno in vigore mercoledì. Poi quanto a Pechino, Trump rincara la dose: “La Cina è stata colpita molto più duramente degli Usa, non c’è paragone. Loro, e molte altre nazioni, ci hanno trattato in modo insostenibile”.


Oggi il Ministero degli Esteri cinese afferma che il governo di Pechino ha adottato e continuerà ad adottare misure per salvaguardare la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina alla luce dei dazi statunitensi. Il ministero ha affermato che gli Stati Uniti dovrebbero “smettere di usare i dazi come arma per reprimere l’economia e il commercio della Cina e smettere di minare i legittimi diritti di sviluppo del popolo cinese”.


I commenti arrivano dopo che la Cina ha annunciato imposte aggiuntive del 34 percento su tutti i prodotti statunitensi e limitazioni all’esportazione di alcune terre rare, come ritorsione per l’introduzione da parte di Trump di un dazio aggiuntivo del 34 percento sui prodotti cinesi mercoledì, che ha portato i dazi totali sulla Cina quest’anno al 54 percento. Inoltre secondo Bloomberg Trump stava per concludere un accordo con ByteDance, il proprietario cinese di TikTok, che avrebbe evitato il divieto dell’app negli Stati Uniti. Ma l’accordo è fallito proprio a causa dei nuovi dazi imposti dal leader americano contro la Cina.

Toscana, Baroncini: Lega darà l’anima per mandare Giani a casa

Toscana, Baroncini: Lega darà l’anima per mandare Giani a casaFirenze, 5 apr. (askanews) – “Questa Regione è governata da 55 anni dal Partito democratico o dai suoi antenati. Cambiano i nomi ma sono sempre i soliti gestori di potere e di poltrone. La Toscana è stupenda ma è gestita molto male”. Lo ha detto il segretario regionale della Lega in Toscana, Luca Baroncini, nel suo intervento al congresso nazionale del partito a Firenze.


“La sanità – ha aggiunto Baroncini – ha registrato un deficit di 251 milioni di euro, per il quale il presidente Giani ha voluto aumentare l’Irpef. Abbiamo un governatore che si rifiuta di far aprire un centro per i rimpatri. Del resto lui, con le sue politiche, fa arrivare gli immigrati, ma fa scappare i toscani”. Baroncini ha rinnovato la fiducia nei confronti della consigliera regionale Elena Meini, che “sta girando la Toscana in lungo e in largo”, in vista delle prossime Regionali, come sfidante di Giani.


“Vi do la mia parola che la Lega darà l’anima per mandare la sinistra a casa. Ringrazio tutti gli eletti toscani che nei Comuni, in Regione, in Parlamento e in Europa lavorano nell’interesse esclusivo dei toscani e degli italiani”, ha concluso Baroncini.

”Hands off!”, sabato di proteste anti-Trump negli Usa e non solo

”Hands off!”, sabato di proteste anti-Trump negli Usa e non soloMilano, 5 apr. (askanews) – “Giù le mani!”, in inglese “Hands off!”: sono le proteste anti-Trump negli Usa che cercano di raggiungere un pubblico più vasto possibile. Oggi, si prevede che centinaia di migliaia di persone parteciperanno a più di 1.000 proteste in tutto il paese legate al movimento “Hands Off!”, incentrate sul presidente Donald Trump e sul miliardario Elon Musk. Oltre 150 gruppi politici hanno collaborato per organizzare quella che potrebbe essere la più grande giornata di protesta della seconda amministrazione Trump. “Il 5 aprile ci leviamo. Stanno smantellando il nostro paese. Stanno saccheggiando il nostro governo. E pensano che staremo a guardare” si legge sul sito dell’organizzazione, che offre una mappa delle iniziative.


Da Washington DC sino a Boston, dal New Mexico a Baltimora, le manifestazioni “Hands Off!” ruotano attorno al messaggio: “Non acconsentiamo alla distruzione del nostro governo e della nostra economia a beneficio di Trump e dei suoi alleati miliardari”, sempre secondo il sito web dell’iniziativa, che annuncia proteste di solidarietà sotto il marchio “Hands off” anche in Europa, in Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Austria e anche in Canada e Messico. Le manifestazioni di sabato metteranno in risalto i tagli alla sanità, alla previdenza sociale e all’istruzione, spiega il New York Times. “Gli oppositori del presidente Trump stanno pianificando proteste per sabato in tutti i 50 stati per opporsi agli attacchi distruttivi del presidente contro i programmi sanitari federali e i dipendenti pubblici, un messaggio che, a loro dire, piace a un gruppo di americani politicamente eterogeneo” scrive la testata, mentre dal Senato americano è arrivata la luce verde al decreto legislativo che permette i tagli.


L’azione di massa, “Hands Off!”, è stata organizzata da Indivisible, MoveOn e diversi altri gruppi che hanno guidato le proteste sui diritti all’aborto, la violenza armata e la giustizia razziale durante la prima amministrazione Trump. Ma gli organizzatori hanno affermato che ora stanno lavorando con 150 partner locali, statali e nazionali per enfatizzare un nuovo messaggio. Ampia risonanza anche sulla stampa locale. “Decine di migliaia di dipendenti federali hanno perso il lavoro negli ultimi mesi a causa dei tagli attuati dall’amministrazione Trump. Molti di questi tagli sono stati guidati da Musk e dal cosiddetto Department of Government Efficiency, che hanno preso di mira la spesa pubblica” scrive The Baltimore Banner. “I tagli ampi ai programmi e ai dipartimenti federali hanno avuto effetti a catena in tutto il paese, incluso il Maryland. La vicinanza dello stato a Washington e l’elevato numero di appaltatori e dipendenti federali hanno reso il Maryland particolarmente vulnerabile” aggiunge.


“Centinaia di raduni sono programmati in tutto il paese sabato e uno a Boston dovrebbe richiamarne decine di migliaia. Si chiama “Hands Off 2025″ e gli organizzatori si sono mobilitati in opposizione alle recenti mosse dell’amministrazione Trump” riporta NbcBoston. “Gli organizzatori prevedono la partecipazione di 25.000 persone alla marcia, che dovrebbe iniziare presso il chiosco della musica del Boston Common. Da lì, i dimostranti marceranno verso City Hall Plaza. Sono attesi diversi oratori di alto profilo, tra cui il senatore statunitense Ed Markey, la deputata Ayanna Pressley, il vicegovernatore Kim Driscoll e altri” aggiunge. Una dozzina di città del New Mexico si uniranno alle proteste nazionali “Hands Off!”. “Sabato sono previste proteste contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in una dozzina di città del New Mexico, come parte di uno sforzo di mobilitazione di massa nei capoluoghi di stato in tutto il paese e a Washington DC” annuncia SourceNM.

Dazi, Salvini: trattare con Usa e azzerare politiche suicide Ue

Dazi, Salvini: trattare con Usa e azzerare politiche suicide UeFirenze, 5 apr. (askanews) – “Queste ore dimostrano che c’è bisogno di studiare, capire, agire, in base a un obiettivo non a breve ma a medio e lungo termine. Con gli amici americani nel nome della qualità, dell’eccellenza, non competiamo sfruttando i bambini in fabbrica, ci deve essere la trattativa, sarà complessa e delicata ma è meglio negoziare che guerreggiare. Ma intanto si possono cambiare le politiche suicide del Green deal: la sbornia elettrica, i danni fatti all’automotive e agli agricoltori”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, aprendo il congresso del partito a Firenze.

M5S, Conte: non vogliamo riarmo, follia Europa in economia guerra

M5S, Conte: non vogliamo riarmo, follia Europa in economia guerraRoma, 5 apr. (askanews) – “Da questa piazza parte un messaggio forte e chiaro: non vogliamo un piano di riarmo che butti 800 miliardi e porti l’Europa in una economia di guerra”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti alla partenza della manifestazione contro il riarmo.


“Vogliamo costruire – ha aggiunto l’ex premier – un percorso di pace e avere un’Europa che dia priorità alla sanità. Milioni di cittadini rinunciano a comprare farmaci e rinunciano alle cure; abbiamo bisogno di investire sul lavoro e abbiamo i salari più poveri d’Europa. Il futuro dei giovani non può essere nelle forze armate. No a questa follia peraltro senza un briciolo di difesa comune europea”, ha concluso.

M5S, Conte: opposizioni in piazza, piantiamo pilastro alternativa governo

M5S, Conte: opposizioni in piazza, piantiamo pilastro alternativa governoRoma, 5 apr. (askanews) – “Questa è stata una piazza che abbiamo messo a disposizione di tutti e sono contento che le forze principali di opposizione siano qui rappresentate. Stiamo piantando un pilastro molto solido, fermo, per costruire una alternativa di governo”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti alla partenza della manifestazione contro il riarmo.


“Perché – ha spiegato – avere un governo che ha svenduto il paese ai bisogni della Germania, tra l’altro con un progetto che disgregherà l’Europa creando ancora più divari e diseguaglianze anziché rafforzare il progetto comune vuol dire che è un governo che ha ulteriormente fallito. Il governo ha addirittura dichiarato che va rivisto il patto di stabilità, lo abbiamo detto in tutti i modi che quel patto di stabilità ci costringeva a tagliare 13 miliardi e lei solo adesso si rende conto dell’errore. Un fallimento che Meloni si porterà dietro per tutta la sua vita politica”, ha concluso Conte.

Calcio, Tudor: “Contro la Roma sarà importante, ma non decisiva”

Calcio, Tudor: “Contro la Roma sarà importante, ma non decisiva”Roma, 5 apr. (askanews) – Vigilia di Roma-Juventus, partita particolare per Igor Tudor che ha preso solo da pochi giorni in mano le sorti della formazione bianconera. La settimana, le parole di Igor Tudor “è andata bene e abbiamo lavorato su tutto. Sono contento della prima settimana piena, è stata una bella settimana. Abbiamo lavorato sulle due fasi, sui piazzati e sulla condizione fisica. Ho visto i ragazzi con la voglia di fare bene. È una partita importante, ma non decisiva. Affronteremo una squadra con una serie di risultati ottimi. Noi vogliamo pensare a noi stessi e fare le cose su cui stiamo lavorando.” Apprezzamenti a Claudio Ranieri: “Ranieri ha fatto la differenza, è sotto gli occhi di tutti. Mi sono sempre piaciute queste gare e penso anche ai giocatori. Le difficoltà ci sono ovunque, è una squadra ben organizzata, non bisogna focalizzarsi sui singoli.”. Una Juve che sembra si sia ritrovata: “Bisogna crescere partita dopo partita. Credo molto nel lavoro in settimana, dove si lavora su tutti i concetti. Dobbiamo lavorare su tutto: stile, struttura, identità, fase difensiva… una squadra come la Juventus non deve rinunciare a nulla. Ci sono etichette sugli allenatori, ma spesso non rispecchiano la realtà. Le squadre oggi devono lavorare su tutto e non trascurare nulla. Io ho trovato la squadra in un momento brutto, adesso ci siamo rialzati e abbiamo iniziato a pedalare. Quanto tempo servirà? Non lo so e non lo può sapere nessuno, è difficile da dire. Vedo già cose interessanti, poi vedremo domenica.”

Ucraina, sull’attacco a Kryvyi Rih Zelensky critica l’ambasciatrice Usa

Ucraina, sull’attacco a Kryvyi Rih Zelensky critica l’ambasciatrice UsaMilano, 5 apr. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto alle parole dell’ambasciatrice statunitense Bridget Brink, la quale ha commentato l’attacco russo a Kryvyi Rih. Ne ha parlato sui social media, sottolinendo che la diplomatica non ha menzionato che il missile fosse russo. Zelensky ha definito “debole” la reazione della diplomatica statunitense per non aver riconosciuto che un missile russo ha colpito Kryvyi Rih.


Zelensky ha ringraziato i ministri degli Esteri di Repubblica Ceca, Finlandia, Lituania, Lettonia, Estonia e Austria, l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaia Kallas, nonché le ambasciate di Giappone, Regno Unito, Svizzera e Germania per la loro “posizione di principio” sull’attacco russo. La reazione dell’ambasciata statunitense è “spiacevolmente sorprendente”, dice Zelensky. “Un paese così forte, un popolo così forte e una reazione così debole. Hanno persino paura di dire la parola ‘russo’ quando si parla del missile che ha ucciso dei bambini”, ha detto. “Sì, la guerra deve finire. Ma per completarla non bisogna aver paura di chiamare le cose con il loro nome. Non dobbiamo aver paura di fare pressione sull’unico che continua questa guerra e ignora tutte le proposte del mondo per porvi fine. Dobbiamo fare pressione sulla Russia, che invece di un cessate il fuoco sceglie di uccidere i bambini. Dobbiamo introdurre sanzioni aggiuntive contro coloro che non possono sopravvivere senza colpire con armi balistiche i loro vicini. Dobbiamo fare tutto il possibile per salvare vite”. Venerdì mattina è stato segnalato un attacco aereo sulla città ucraina di Kryvyi Rih. Secondo le autorità ucraine, almeno 18 persone sono state uccise, tra cui nove bambini. Oltre 56 persone sono rimaste ferite, ha affermato il governatore Serhii Lysak, riporta il quotidiano The Kyiv Independent. L’attacco ha colpito una zona residenziale, dando fuoco a diversi edifici. Nelle immediate vicinanze del luogo dell’attacco si trovava un parco giochi. La città di Kryvyi Rih è la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.


Il Ministero della Difesa russo ha confermato di aver effettuato un attacco missilistico sulla città.

M5S, al via raduno contro riarmo. Conte chiama in piazza “popolo pace”

M5S, al via raduno contro riarmo. Conte chiama in piazza “popolo pace”Roma, 5 apr. (askanews) – Bandiere del Movimento 5 stelle, bandiere della pace, qualche sparuta bandiera rossa, kefie palestinesi, ma anche cartelli e striscioni contro il riarmo, a difesa dell’Onu e per chiedere investimenti in istruzione e sanità: sono queste le presenze che iniziano a popolare piazza Vittorio Emanuele II a Roma. Da qui partirà a breve il corteo verso i Fori Imperiali contro le scelte della Commissione europea e del governo italiano in materia di politica internazionale e di investimenti per le spese militari.


È duplice la sfida lanciata dal leader stellato Giuseppe Conte, con la convocazione “solitaria”, in origine, della manifestazione. Da un lato l’obiettivo è dimostrare che dopo aver toccato il fondo nelle urne europee del 2024, quando per la prima volta le sue liste sono scese sotto il 10 per cento in una consultazione elettorale nazionale, il Movimento è vivo e vegeto ed è in grado di trascinare in piazza qualche migliaio di attivisti e simpatizzanti (e le folte avanguardie già in piazza sembrano dimostrare la tenuta dell’organizzazione a 5 stelle); dall’altro che sollevare le bandiere della pace consente agli ex “grillini” ormai liberatisi della presenza ingombrante del fondatore Beppe Grillo di fare da punto di riferimento per un campo più ampio, quello appunto dei pacifisti di area cattolica o di sinistra radicale. Un biglietto da visita importante in vista di qualsiasi negoziato con le altre forze di centrosinistra per alleanze a livello locale, regionale o – in prospettiva – nazionale. Tra gli ospiti politici attesi in piazza e sul palco ci sono i soci fondatori di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma anche Maurizio Acerbo, attuale segretario di Rifondazione comunista. Annunciata al corteo anche una delegazione del Partito democratico guidata dal capogruppo al Senato Francesco Boccia e composta da parlamentari e componenti della segreteria nazionale. Tra gli speaker che avranno spazio ai Fori imperiali attivisti, giornalisti e intellettuali non solo strettamente “di area” (come Marco Travaglio, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli) ma provenienti dal mondo pacifista e cattolico come Alex Zanotelli e Flavio Lotti, dall’arcipelago ambientalista come Giuseppe Onufrio di Greenpeace, dall’Anpi con il suo presidente Gianfranco Pagliarulo, o dal mondo della cultura e della tv come lo storico Alessandro Barbero o il divulgatore scientifico Mario Tozzi. E ancora: previsti interventi dell’economista Jeffrey Sachs e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga.

Dazi, lunedì Netanyahu incontrerà Trump a Washington

Dazi, lunedì Netanyahu incontrerà Trump a WashingtonMilano, 5 apr. (askanews) – Secondo quanto affermato sabato da funzionari israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu dovrebbe recarsi alla Casa Bianca lunedì per discutere con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dei dazi doganali annunciati di recente.


Sarebbe il quarto viaggio di Netanyahu a Washington dall’inizio della guerra a Gaza e il secondo da quando Trump è entrato in carica a gennaio. La visita renderebbe anche Netanyahu il primo leader straniero a negoziare di persona con Trump sulla nuova politica tariffaria radicale del presidente degli Stati Uniti , che includeva una tariffa del 17% sui beni israeliani. L’ufficio di Netanyahu non ha confermato la visita, ma tre funzionari israeliani hanno confermato il viaggio a Reuters. L’invito a sorpresa di Trump è arrivato in una telefonata di giovedì con Netanyahu, che è attualmente in visita in Ungheria, quando il leader israeliano ha sollevato la questione delle tariffe, secondo i funzionari israeliani che hanno parlato a condizione di anonimato.