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Autore: Redazione StudioNews

Vino, Terre d’Oltrepò: la nostra sarà evoluzione in coop gerarchica

Vino, Terre d’Oltrepò: la nostra sarà evoluzione in coop gerarchicaMilano, 29 ott. (askanews) – “Il progetto in corso non prevede una trasformazione di Terre d’Oltrepò in Spa, bensì un’evoluzione in cooperativa gerarchica, all’interno della quale opererà una Spa interamente controllata dalla cooperativa stessa. Tale modello è stato scelto per consentire alla cooperativa di accedere a finanza fresca e attirare partner che condividano e supportino i nostri progetti di filiera, in linea con l’obiettivo di ristrutturare e rafforzare l’azienda. La riorganizzazione mira a garantire stabilità e sostenibilità economica, tutelando al contempo gli interessi dei nostri soci”. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Terre d’Oltrepò che “esprime sorpresa e rammarico” in merito al comunicato diffuso oggi da Confcooperative Milano e dei Navigli sulla “trasformazione della cooperativa”. Nota che per la realtà pavese nata nel 2008 con la fusione tra la Cantina Sociale Intercomunale di Broni e la Cantina di Casteggio e che associa oltre 660 aziende vinicole con circa cinquemila ettari vitati, appare “non solo inopportuna ma anche dannosa, alimentando polemiche sterili e infondate in un momento cruciale per il nostro progetto di rilancio”.


“Trovo sorprendente e irrispettoso che Confcooperative abbia deciso di consegnare alle agenzie stampa nazionali un comunicato senza nemmeno aver chiesto chiarimenti e basandosi unicamente su fonti giornalistiche e non ufficiali” tuona Umberto Callegari, Ceo di Terre d’Oltrepò, aggiungendo che “questo approccio disprezza il lavoro svolto con metodo, sacrificio e passione per oltre un anno, con l’unico scopo di tutelare i soci e la cooperazione territoriale e lombarda”. “Trovo inoltre incredibilmente fuori luogo il rimando a tensioni mediatiche che appartengono a un passato da cui questa dirigenza non solo è del tutto estranea, ma da cui sta facendo di tutto per distanziarsi” prosegue il manager, domandandosi “quale sia stato il ruolo di Confcooperative in quel passato e cosa intenda ottenere ora con un’azione così sconsiderata”. “A scanso di equivoci, riteniamo opportuno evidenziare come Terre d’Oltrepò, in quanto cooperativa per azioni, sia soggetta (in virtù dell’art. 2519 del Codice Civile) alle norme dettate per le società per azioni, salvo deroghe specifiche previste per le cooperative. È noto, inoltre, che, per le Spa, il Codice Civile prevede che l’unico organo legittimato a gestire l’impresa e ad adottare scelte gestorie sia il Consiglio di Amministrazione, e non l’assemblea dei soci. Anche nel caso in cui lo statuto di una Spa prevedesse (e non è il caso di Terre d’Oltrepò) l’autorizzazione assembleare per specifici atti, la responsabilità della decisione resterebbe comunque esclusivamente in capo agli amministratori” continua il Ceo, precisando che “detto questo, Terre ”Oltrepò riconosce l’opportunità di un passaggio assembleare quale sede elettiva per fornire ai soci aggiornamenti trasparenti sull’andamento dell’impresa, in coerenza con lo stile di trasparenza che caratterizza questa gestione, pur non considerandolo un vincolo decisionale per l’operatività aziendale”.


Riaffermando “il proprio impegno verso la trasparenza, la partecipazione e la valorizzazione degli interessi dei soci, che restano al centro delle nostre decisioni e del nostro percorso di crescita”, la cooperativa si augura “che Confcooperative possa intervenire con una dichiarazione di rettifica, chiarendo la reale natura e trasparenza del nostro lavoro, per preservare la reputazione di tutti coloro che hanno contribuito al progetto e riparare, almeno in parte, il grave danno di immagine causato a Terre d’Oltrepò e al suo operato”.

Arrivano nuovi dazi Ue sulle auto elettriche cinesi: dal 17% al 35,5%

Arrivano nuovi dazi Ue sulle auto elettriche cinesi: dal 17% al 35,5%Bruxelles, 29 ott. (askanews) – La Commissione europea ha adottato, oggi a Bruxelles, il suo regolamento di esecuzione che impone dazi compensativi anti-sovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina per un periodo di cinque anni. I nuovi dazi entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.


Le aliquote dei dazi, aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti, sono calibrate individualmente su ciascun produttore cinese che esporta verso l’Ue, in modo da compensare l’effetto delle sovvenzioni ricevute da quelle imprese, che danneggiano l’equa concorrenza con i produttori europei, come ha concluso l’indagine condotta dalla Commissione sulla filiera dei veicoli elettrici a batteria in Cina. A partire dall’entrata in vigore delle misure, i produttori esportatori cinesi Byd, Geely e Saic, inclusi nel campione preso in conto dalla Commissione, saranno soggetti a dazi compensativi con aliquote pari rispettivamente al 17,0%, al 18,8% e al 35,3%. A seguito di una richiesta motivata di esame individuale, a Tesla verrà assegnato un dazio del 7,8%. Le altre società che hanno collaborato con l’indagine della Commissione saranno soggette a un dazio del 20,7%. Tutte le altre società che non hanno collaborato saranno soggette a un dazio del 35,3%.


“Parallelamente – riferisce una nota della Commissione -, l’Ue e la Cina continuano a lavorare per trovare soluzioni alternative compatibili con il Wto (l’Organizzazione mondiale per il commercio, ndr), che siano efficaci nell’affrontare i problemi individuati dall’indagine”. I nuovi dazi scadranno alla fine del periodo di 5 anni, a meno che non venga avviata prima una revisione della scadenza. “La Commissione – sottolinea la nota – rimane inoltre aperta a negoziare impegni sui prezzi (‘price undertakings’, ndr) con i singoli esportatori, come consentito dalle norme dell’Ue e del Wto”. Gli impegni da parte degli esportatori, in questo caso, riguarderebbero la fissazione di un prezzo minimo per la vendita nel mercato Ue dei veicoli elettrici cinesi importati, in modo da annullare comunque l’effetto dannoso delle sovvenzioni.


I dazi definitivi saranno riscossi a partire dal giorno dell’entrata in vigore del regolamento, e quindi comunque entro fine ottobre o inizio novembre. I dazi provvisori che erano stati imposti sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina il 4 luglio 2024, sottoforma di garanzie bancarie, non saranno riscossi. Questo significa che le auto elettriche cinesi arrivate nell’Ue negli ultimi mesi e ancora negli stock degli importatori potranno essere vendute sul mercato senza dover sottostare al costo aggiuntivo dei dazi. La Commissione monitorerà l’efficacia delle misure in vigore, anche per garantire che non vengano eluse. Ogni produttore esportatore che ha collaborato, o che è un nuovo esportatore, avrà il diritto di richiedere una revisione accelerata per stabilire un’aliquota di dazio individuale, prendendo in contro tutti i fattori che possono ridurre l’aliquota (per esempio se si dimostra che non riceve o non riceve più sovvenzioni, o che sono state ridotte). Gli importatori possono anche richiedere un rimborso se ritengono che il loro produttore esportatore non sia sovvenzionato o se il margine di sovvenzione è inferiore ai dazi pagati dagli importatori. Per essere accettata, questa richiesta deve essere debitamente comprovata.


L’indagine anti-sovvenzioni era stata annunciata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 13 settembre 2023 durante il suo discorso sullo stato dell’Unione. “La decisione di oggi – sottolinea la nota – è basata sulle crescenti prove del recente e rapido aumento delle esportazioni a basso prezzo di veicoli elettrici a batteria provenienti dalla Cina verso l’Ue. Durante l’indagine, la Commissione ha seguito rigorose procedure legali, in linea con le norme dell’Ue e dell’Omc, consentendo a tutte le parti interessate, tra cui il governo cinese, le aziende e gli esportatori, di presentare commenti, prove e argomentazioni”. “L’Ue rimane il campione mondiale del commercio aperto, equo e basato sulle regole. La concorrenza è benvenuta, anche nel settore dei veicoli elettrici, ma deve essere sostenuta da equità e parità di condizioni”, afferma nella nota il vicepresidente esecutivo della Commissione e commissario responsabile per il Commercio, Valdis Dombrovskis. “Adottando queste misure proporzionate e mirate dopo un’indagine rigorosa, stiamo difendendo – sottolinea il commissario – pratiche di mercato eque e la base industriale europea. Parallelamente, rimaniamo aperti a una possibile soluzione alternativa, che sia efficace nell’affrontare i problemi individuati, e compatibile con il Wto”, conclude Dombrovskis.

Auto, i nuovi dazi Ue su veicoli elettrici cinesi: dal 17% al 35,5%

Auto, i nuovi dazi Ue su veicoli elettrici cinesi: dal 17% al 35,5%Bruxelles, 29 ott. (askanews) – La Commissione europea ha adottato, oggi a Bruxelles, il suo regolamento di esecuzione che impone dazi compensativi anti-sovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina per un periodo di cinque anni. I nuovi dazi entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.


Le aliquote dei dazi, aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti, sono calibrate individualmente su ciascun produttore cinese che esporta verso l’Ue, in modo da compensare l’effetto delle sovvenzioni ricevute da quelle imprese, che danneggiano l’equa concorrenza con i produttori europei, come ha concluso l’indagine condotta dalla Commissione sulla filiera dei veicoli elettrici a batteria in Cina. A partire dall’entrata in vigore delle misure, i produttori esportatori cinesi Byd, Geely e Saic, inclusi nel campione preso in conto dalla Commissione, saranno soggetti a dazi compensativi con aliquote pari rispettivamente al 17,0%, al 18,8% e al 35,3%. A seguito di una richiesta motivata di esame individuale, a Tesla verrà assegnato un dazio del 7,8%. Le altre società che hanno collaborato con l’indagine della Commissione saranno soggette a un dazio del 20,7%. Tutte le altre società che non hanno collaborato saranno soggette a un dazio del 35,3%.


“Parallelamente – riferisce una nota della Commissione -, l’Ue e la Cina continuano a lavorare per trovare soluzioni alternative compatibili con il Wto (l’Organizzazione mondiale per il commercio, ndr), che siano efficaci nell’affrontare i problemi individuati dall’indagine”. I nuovi dazi scadranno alla fine del periodo di 5 anni, a meno che non venga avviata prima una revisione della scadenza. “La Commissione – sottolinea la nota – rimane inoltre aperta a negoziare impegni sui prezzi (‘price undertakings’, ndr) con i singoli esportatori, come consentito dalle norme dell’Ue e del Wto”. Gli impegni da parte degli esportatori, in questo caso, riguarderebbero la fissazione di un prezzo minimo per la vendita nel mercato Ue dei veicoli elettrici cinesi importati, in modo da annullare comunque l’effetto dannoso delle sovvenzioni.


I dazi definitivi saranno riscossi a partire dal giorno dell’entrata in vigore del regolamento, e quindi comunque entro fine ottobre o inizio novembre. I dazi provvisori che erano stati imposti sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina il 4 luglio 2024, sottoforma di garanzie bancarie, non saranno riscossi. Questo significa che le auto elettriche cinesi arrivate nell’Ue negli ultimi mesi e ancora negli stock degli importatori potranno essere vendute sul mercato senza dover sottostare al costo aggiuntivo dei dazi. La Commissione monitorerà l’efficacia delle misure in vigore, anche per garantire che non vengano eluse. Ogni produttore esportatore che ha collaborato, o che è un nuovo esportatore, avrà il diritto di richiedere una revisione accelerata per stabilire un’aliquota di dazio individuale, prendendo in contro tutti i fattori che possono ridurre l’aliquota (per esempio se si dimostra che non riceve o non riceve più sovvenzioni, o che sono state ridotte). Gli importatori possono anche richiedere un rimborso se ritengono che il loro produttore esportatore non sia sovvenzionato o se il margine di sovvenzione è inferiore ai dazi pagati dagli importatori. Per essere accettata, questa richiesta deve essere debitamente comprovata.


L’indagine anti-sovvenzioni era stata annunciata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 13 settembre 2023 durante il suo discorso sullo stato dell’Unione. “La decisione di oggi – sottolinea la nota – è basata sulle crescenti prove del recente e rapido aumento delle esportazioni a basso prezzo di veicoli elettrici a batteria provenienti dalla Cina verso l’Ue. Durante l’indagine, la Commissione ha seguito rigorose procedure legali, in linea con le norme dell’Ue e dell’Omc, consentendo a tutte le parti interessate, tra cui il governo cinese, le aziende e gli esportatori, di presentare commenti, prove e argomentazioni”. “L’Ue rimane il campione mondiale del commercio aperto, equo e basato sulle regole. La concorrenza è benvenuta, anche nel settore dei veicoli elettrici, ma deve essere sostenuta da equità e parità di condizioni”, afferma nella nota il vicepresidente esecutivo della Commissione e commissario responsabile per il Commercio, Valdis Dombrovskis. “Adottando queste misure proporzionate e mirate dopo un’indagine rigorosa, stiamo difendendo – sottolinea il commissario – pratiche di mercato eque e la base industriale europea. Parallelamente, rimaniamo aperti a una possibile soluzione alternativa, che sia efficace nell’affrontare i problemi individuati, e compatibile con il Wto”, conclude Dombrovskis.

Vino, Uiv: il Mef ha ritirato le norme relative ai vini dealcolati

Vino, Uiv: il Mef ha ritirato le norme relative ai vini dealcolatiMilano, 29 ott. (askanews) – Secondo quanto risulta a Unione italiana vini (Uiv), “il ministero dell’Economia ha ritirato le norme relative ai vini dealcolati recentemente inserite nella proposta di decreto legislativo in materia di accise”. Ora, superato l’impasse, per Uiv “è necessario che il ministero dell’Agricoltura approvi al più presto il decreto tenendo conto degli elementi principali già discussi con la filiera”. Tra questi, il processo di dealcolizzazione che dovrà avvenire in locali appositamente dedicati; il divieto della pratica per i vini Dop/Igp; considerare la soluzione idroalcolica residua (acqua di rete, tra il 95% e il 99,9%) come rifiuto e quindi non sottoposta ad accise. Uiv confida che nelle prossime settimane il Masaf possa convocare le organizzazioni per presentare la nuova proposta di decreto.


Unione italiana vini rileva inoltre come un Regolamento comunitario sancisca dal 2021 l’obbligo di chiamare questo prodotto “vino dealcolizzato” o “parzialmente dealcolizzato”. Le imprese italiane chiedono perciò di poter operare alle stesse condizioni dei competitor europei, applicando la parola “vino” ai dealcolati.

Migranti, il decreto Albania rinviato alla Corte europea. Tajani: il governo non si fa condizionare

Migranti, il decreto Albania rinviato alla Corte europea. Tajani: il governo non si fa condizionareGorizia, 29 ott. (askanews) – “Il governo non si fa condizionare dalle scelte di alcuni. Nostro dovere è risolvere la questione migratoria e quello che stiamo facendo è nel rispetto delle regole italiane e comunitarie, quindi andremo avanti”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, conversando con i giornalisti a margine di un incontro a Gorizia, ha commentato il rinvio alla Corte europea del cosiddetto decreto Albania sui Paesi sicuri, deciso dal tribunale di Bologna.


“La tripartizione dei poteri è alla base della democrazia. Al potere giudiziario non spetta cercare di cambiare le leggi e fare il braccio di ferro con il potere esecutivo e legislativo. Il potere legislativo ha fatto il suo compito: tocca al governo e al Parlamento prendere le decisioni, perché la democrazia è il potere nelle mani del popolo” ha detto ancora Tajani. “I magistrati devono anche loro rispettare le regole, applicare la legge e rispettarla – ha ammonito il vicepremier – credo che se si vuole fare un braccio di ferro, liberi di farlo, io rispetto sempre le sentenze non faccio mai polemiche… Dico soltanto che travalicare i confini del proprio potere mette in difficoltà l’equilibrio del sistema democratico”.


“Credo che la stragrande maggioranza dei magistrati si riconosca nella tripartizione dei poteri, poi c’è qualcuno che vuole trasformare il proprio potere in una somma di poteri. Serve una riforma della giustizia: non dobbiamo fare nessuna vendetta, dobbiamo solo far sì che ci sia una giustizia giusta”, ha concluso Tajani.

Sicilia, Consulta: illegittima qualificazione Cefpas Caltanissetta

Sicilia, Consulta: illegittima qualificazione Cefpas CaltanissettaRoma, 29 ott. (askanews) – E’ illegittima la qualificazione del centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario di caltanissetta come ente del servizio sanitario regionale. Lo ha deciso la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 169 depositata in data odierna, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 25, secondo comma, della legge della Regione Siciliana n. 1 del 2024, accogliendo in questa parte il ricorso del Presidente del Consiglio dei ministri.


La disposizione era intervenuta sull’art. 20, primo comma, della legge della medesima Regione n. 30 del 1993, riconoscendo, a decorrere dal 1° gennaio 2024, natura di ente del servizio sanitario regionale al Centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del Servizio sanitario (CEFPAS), con sede in Caltanissetta. La questione che la Corte è stata chiamata ad esaminare ha avuto riguardo, essenzialmente, alla possibilità di ritenere, o no, la norma impugnata di interpretazione autentica, argomento sostenuto dalla difesa regionale in quanto le spese di funzionamento dell’ente erano già state poste dalla citata legge n. 30 del 1993 a carico del servizio sanitario regionale.


Tuttavia, la Corte ha ritenuto la disposizione essere di carattere innovativo poiché essa non ha attribuito un significato ad una previsione normativa preesistente, bensì l’ha integrata, per di più precisando che «

Senato dice no a Tribunale ministri su uso chat Sangiuliano-Boccia

Senato dice no a Tribunale ministri su uso chat Sangiuliano-BocciaRoma, 29 ott. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato – con 95 voti favorevoli, 58 contrari e nessuna astensione – la relazione del senatore Adriano Paroli (FI) a nome della Giunta delle elezioni e delle immunità sul caso Sangiuliano. È stata quindi respinta la richiesta, avanzata dal Tribunale dei ministri di Roma, di utilizzare “la corrispondenza” (comprese le chat telefoniche) fra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, richiesta avanzata nel quadro dell’indagine sulla presunta violazione di segreti d’ufficio da parte dell’ex componente del governo Meloni.

Il Grande Fratello ti spia? In “1984” al Quirino “siamo tutti morti”

Il Grande Fratello ti spia? In “1984” al Quirino “siamo tutti morti”Roma, 29 ott. (askanews) – “La guerra è pace, la libertà e schiavitù, l’ignoranza è forza”. Gli slogan del ministero della Verità risuonano in “1984” nell’adattamento del celebre romanzo di George Orwell creato nel 2013 da Robert Icke e Duncan Macmillan, spettacolo in scena al Teatro Quirino di Roma con un cast d’eccezione (Violante Placido, uno spietato Ninni Bruschetta e Woody Neri e altri 6 attori), in replica fino al 3 novembre e che poi proseguirà nelle principali città italiane. Ma il sipario si alza su tre citazioni che richiamano Trump, Snowden e la Russia.


C’è molta attualità nello spettacolo teatrale di 101 minuti (come la famigerata stanza 101) diretto dal regista Giancarlo Nicoletti e ispirato al capolavoro distopico di fantapolitica che Orwell scrisse nel 1949. La scena si svolge nel 1984 o meglio in un anno di un futuro qualsiasi, per rimbalzare nel presente, per gli spettatori un presente comunque proiettato nel futuro, nella mente del protagonista Winston Smith o compagno 6709, che lavora al ministero della Verità – a interpretarlo un bravissimo Woody Neri – ed è intento ad annotare i suoi ricordi su un diario clandestino, scritto appunto nel 1984, ma che gli storici avrebbero scoperto solo nel 2050. In “1984” è vietato pensare, c’è infatti la polizia mentale pronta a “vaporizzare” chiunque venga colto mentre compie un reato di pensiero, chiamato “psico crimine”. Le telecamere sono ovunque (ce ne sono di vere anche sul palco), prima o poi avrebbero preso Winston e cancellato ogni traccia della sua esistenza. Poi Neri-Winston si innamora di Giulia, che ha il volto magnetico di Violante Placido, una compagna che indossa un fazzoletto rosso che indica gli “ambisesso” e dice di essere pronta a unirsi alla resistenza contro il Grande Fratello assieme a lui. Ma il Grande Fratello, che utilizza anche i bambini per spiare, è in continuo ascolto, niente accade a Oceania, la cui capitale è Londra, senza che lui lo sappia. E sarà il Ministero dell’Amore ad occuparsi di loro, perché “l’individuo è morto” e “il partito è vivo”. Il Grande Fratello saprà trarre in inganno Winston e lo obbligherà alla sottomissione, perché il prezzo della sanità mentale è la “sottomissione”.


“1984” ci spinge a riflettere sul bisogno di verità dell’essere umano, su una società che tutti sappiamo essere sempre più controllata, e anche se ci sembra di essere liberi, forse così liberi non siamo. Un’altra riflessione ci rimanda invece alla crudele quotidianità: “Quando mai c’è stata uguaglianza se ci sono persone con il potere e altre senza? Quando ci sono stati periodi senza guerra?”. Tra le cose più “divertenti” dello spettacolo i due minuti di odio, con gli attori seduti a fissare lo schermo del telefonino per seguire le impiccagioni in streaming. Un metodo di esecuzione che a sua volta si è evoluto, anche quello.


Nel cast anche Silvio Laviano, Brunella Platania, Salvatore Rancatore, Tommaso Paolucci, Gianluigi Rodrigues e Chiara Sacco. Una produzione di Federica Luna Vincenti per Goldenart Production; scenografia imponente firmata da Alessandro Chiti che si avvale di videoproiezioni, telecamere a circuito chiuso ed effetti speciali, completati dal disegno video visionario di Alessandro Papa, dagli iconici costumi di Paola Marchesin e dall’atmosfera delle luci di Giuseppe Filipponio. Musiche originali composte dal duo Oragravit. La produzione esecutiva è di Daniela Piccolo e l’organizzazione generale di Valentina Taddei. Per il suo fortissimo impatto sul pubblico, la visione è consigliata a spettatori di età superiore ai 14 anni.

Arriva Pdl per albo nazionale pizzaioli professionisti

Arriva Pdl per albo nazionale pizzaioli professionistiRoma, 29 ott. (askanews) – E’ stata incardinata oggi in commissione Attività produttive al Senato una proposta di legge per “tutelare il lavoro e la maestria di chi crea la pizza riconoscendogli la qualifica di professionista e istituire un albo nazionale dei piazzaioli professionisti”. Lo annunciano in una nota Gianluca Cantalamessa, Giorgio Maria Bergesio e Mara Bizzotto, senatori della Lega.


Un lavoro già iniziato già nella precedente legislatura “e che prosegue nella giusta direzione di riconoscere a questa categoria il prestigio e il valore che merita”. Il conferimento della qualifica spetterà a chi conseguirà un diploma rilasciato da associazioni di categoria dopo una verifica teorico-pratica; l’iscrizione all’albo nazionale diverrà condizione necessaria per l’esercizio dell’attività.


“Esprimiamo, quindi – spiegano – soddisfazione per questo ulteriore step perché fare la pizza, a Napoli come in tutta Italia, rappresenta una vera e propria arte, un ‘vecchio mestiere’ fondamentale del nostro Made in Italy, e merita tutela e valorizzazione. Quella del pizzaiolo è una figura di vera professionalità, ambasciatore di storia, tradizione e cultura del nostro Paese. È arrivato il momento di certificarne la competenza”.

A Riva del Garda nasce il primo salone italiano dedicato all’enoturismo

A Riva del Garda nasce il primo salone italiano dedicato all’enoturismoMilano, 29 ott. (askanews) – Riva del Garda Fierecongressi ha presentato all’Itas Forum di Trento il “Fine WineTourism Marketplace Italy”, il “primo salone italiano esclusivamente dedicato all’enoturismo”, nato dalla collaborazione con la spagnola Feria de Valladolid, che si terrà al Centro Congressi di Riva del Garda il 28 e 29 ottobre 2025.


I promotori hanno spiegato che la prima edizione del salone italiano “nasce dall’esperienza di successo maturata da Feria de Valladolid: un format innovativo che prevede un’area dedicata agli incontri B2B, cuore pulsante dell’evento, e un’area espositiva in cui le aziende vinicole sono supportate dalle realtà territoriali di promozione enoturistica”. L’evento prevede inoltre conferenze, attività di networking e ‘fam trip’ per scoprire il territorio, e si propone “come opportunità strategica per tutti gli operatori del settore, al fine di creare nuove sinergie e conoscere da vicino il panorama enoturistico italiano e internazionale”. “‘Fine’ è un progetto internazionale ambizioso, un’importante opportunità di collaborazione tra due grandi Paesi, Spagna e Italia, grazie alla sinergia tra due prestigiosi enti fieristici” ha detto Roberto Pellegrini, Presidente di Riva del Garda Fierecongressi, parlando di “un’iniziativa che consolida la presenza della nostra società sui mercati nazionali e internazionali, e apre a nuove prospettive di crescita, con risultati promettenti e duraturi”. “Siamo orgogliosi che Feria de Valladolid abbia deciso di consolidare il percorso di internazionalizzazione proprio a Riva del Garda” ha aggiunto Alessandra Albarelli, Dg di Riva del Garda Fierecongressi, evidenziando che è “una scelta che conferma il valore della nostra città e dell’intero Trentino come destinazioni di primo piano che, grazie alla posizione strategica, fungono da veri e propri hub per i mercati europei, offrendo straordinarie opportunità di crescita, networking e visibilità a livello internazionale”.


Secondo gli organizzatori il salone “accoglierà le più importanti aziende vinicole, Cantine, Consorzi, associazioni, destinazioni enoturistiche e Strade del vino provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Spagna, Portogallo e Francia”. L’evento “sarà una vetrina privilegiata per presentare la ricchezza e la diversità dei territori del Sud Europa e della loro offerta vitivinicola, permettendo agli espositori di aprirsi al mercato internazionale”. “‘Fine’ è nato con l’obiettivo di espandersi anche oltre i confini spagnoli – ha dichiarato Alberto Alonso, Dg di Feria de Valladolid – e siamo certi che Riva del Garda e il Trentino siano la destinazione perfetta per riunire gli esperti dell’enoturismo, dall’Italia e da altri Paesi impegnati in questo settore”.


Alla presentazione è intervenuto anche l’assessore al Turismo della Provincia autonoma di Trento, Roberto Failoni che ha messo in luce come questo evento “rappresenti una straordinaria opportunità per il settore vinicolo e per quello dell’ospitalità, un’iniziativa in cui la nostra Provincia ha creduto fin da subito. Sono certo che questo appuntamento permetterà di sviluppare un’offerta turistica ancora più variegata e attrattiva”.