Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Anicav: in 2 anni +70% produzione pomodoro Cina, Italia la più penalizzata

Anicav: in 2 anni +70% produzione pomodoro Cina, Italia la più penalizzataMilano, 26 ott. (askanews) – “Su questa vicenda del pomodoro cinese, prodotto in aree come lo Xinjiang dove è palese la violazione dei diritti umani e c’è una scarsa se non nulla attenzione all’ambiente, non si capisce perché l’Unione Europea non si sia posta alcun problema a differenza di Stati Uniti e Gran Bretagna”. Giovanni De Angelis, direttore generale dell’associazione nazionale degli industriali conserve alimentari vegetali (Anicav), denuncia la “preoccupazione reale” di tutto il comparto della trasformazione del pomodoro da industria per l’arrivo sui mercati internazionali dei prodotti cinesi “che diventano nostri concorrenti”. Un fenomeno che vede l’Italia, “il principale protagonista di questo mercato in Europa, come il Paese maggiormente penalizzato”.


Le parole del dg di Anicav si uniscono all’allarme lanciato dalle pagine del Financial Times, da Francesco Mutti, amministratore delegato dell’omonimo gruppo. “Dovremmo bloccare l’importazione di concentrato di pomodoro dalla Cina o introdurre una tassa del 60% su questo prodotto – ha detto il numero uno del gruppo alimentare italiano – in modo che il suo costo non sia così diverso da quello dei prodotti italiani”. La preoccupazione per la concorrenza sleale cinese, in questa fase, è amplificata dall’aumento dei volumi. “Quest’anno la produzione in Cina è passata a 11 milioni di tonnellate dai 6 milioni di due anni fa: è evidente che raddoppiando quasi la produzione e non essendo loro dei grandi consumatori, tutto il pomodoro in più rispetto ai consumi interni è destinato ai mercati esteri e questo crea delle difficoltà per quanto ci riguarda perché diventano nostri concorrenti nel mondo”, ha spiegato De Angelis. Secondo i dati del World processing tomato council nel 2022 la quantità totale di pomodori lavorati in Cina è stata di 6,2 milioni di tonnellate, di cui oltre 5 milioni di tonnellate nello Xinjiang, regione più volte al centro delle denunce delle organizzazioni internazionali per lavori forzati e violazione dei diritti umani, e un altro milioni in Mongolia. Quest’anno, sempre secondo il Wptc, la Cina ha sfiorato quota 11 milioni di tonnellate (10,45 milioni). “Noi siamo da sempre esportatori del pomodoro trasformato e tendiamo ad avere una politica non protezionistica – ha sottolineato De Angelis – Culturalmente siamo per mercati aperti e liberi ma su questa vicenda del pomodoro cinese prodotto in alcune aree come quella dello Xinjiang dove è palese la violazione dei diritti umani e c’è una scarsa attenzione all’ambiente non si capisce perché l’Unione Europea non si sia posta il problema a differenza di Stati Uniti e Gran Bretagna”. L’Europa, afferma De Angelis “deve dotarsi di una garanzia di reciprocità nel rispetto delle regole: noi apriamo le porte delle nostre frontiere a patto che si rispettino le medesime condizioni dei nostri produttori e trasformatori. Laddove ci sono poi violazioni dei nostri standard etico-sociali e ambientali noi chiediamo politiche di divieto”.


La concorrenza extra-europea fa leva sul prezzo condizionando tutto il mercato: “Noi non abbiamo timori a confrontarci sulla qualità coi competitor – osserva il dg Anicav – ma in una situazione congiunturale come quella attuale, per quanto vogliamo imporre la nostra qualità che giustifica un prezzo più alto, laddove quest’ultimo è molto, molto più basso noi subiamo una concorrenza sleale. Al tempo stesso è altrettanto evidente che noi non possiamo abbassarlo a quel livello”. “Sugli scaffali tedeschi – continua – si sta assistendo a un proliferare di prodotti derivati non europei che era inimmaginabile solo qualche anno fa e questo è sintomatico della pressione internazionale soprattutto della Cina”. In questo scenario di mercato, l’Italia è il Paese che in Europa più di tutti ha interesse a fermare questo fenomeno di “dumping sociale e ambientale”: con 5,4 milioni di tonnellate trasformate nel 2023 ci siamo confermati il terzo trasformatore al mondo dopo Stati Uniti e Cina. “Noi siamo il primo esportatore di prodotti derivati dal pomodoro destinati direttamente al consumatore finale – ricorda De Angelis – La percentuale dei prodotti lavorati che esportiamo si avvicina al 60%”. Una quota che resta prevalentemente in Europa, mercato di riferimento col 60% delle nostre esportazioni “ma non trascuriamo i mercati extra Ue, che sono legati ai flussi migratori del passato dei nostri connazionali: qui primo tra tutti troviamo il Regno Unito, poi ci sono Usa, Giappone e Australia. Naturalmente gli Usa sono produttori e l’esportazione è poca cosa, noi lì abbiamo una quota di mercato importante anche se c’è un italian sounding rilevante. Diverso è invece il caso del Giappone che ci riconosce come partner di qualità”.


Come Anicav in un documento ufficiale rivolto alle istituzioni europee sono state chieste “politiche protezionistiche anti-dumping o di salvaguardia verso Paesi che hanno bassi o inesistenti standard ambientali ed etico-sociali, imponendo o il divieto di importazione o cercando di arginare questa tendenza. Stati Uniti e Gran Bretagna lo hanno già fatto. Questo documento l’abbiamo presentato al tavolo del pomodoro presso il Masaf e stiamo lavorando affinchè sia il nostro governo a presentare l’istanza alle istituzioni europee”. Spagna e Portogallo, che sono Paesi trasformatori del pomodoro, “possono sostenere la nostra causa perchè è un problema condiviso. Diciamo che in Ue l’Italia rappresenta più della metà della produzione, l’altra metà è frazionata: buona parte la copre la Spagna poi ci sono Portogallo, Francia e Grecia”. “Sicuramente – conclude – siamo il principale protagonista di questo mercato ma anche quello maggiormente penalizzato”.

Vino, Lantieri: entro Natale il primo Franciacorta Blanc de Noir

Vino, Lantieri: entro Natale il primo Franciacorta Blanc de NoirMilano, 26 ott. (askanews) – “I miei antenati nel 1500 e 1600 rifornivano la Corte dei Gonzaga con un rosso che si chiamava ‘Rubino di Corte Franca’, venduto già a quei tempi in bottiglia: ero affascinato dalla lunga storia vinicola della mia famiglia e ho deciso di riprendere quel solco, acquistare nuovi appezzamenti di terreno per farne vigneti e produrre Franciacorta in grado di traghettare il prestigio secolare dei Lantieri de Paratico nel nuovo millennio”. A parlare è Fabio Lantieri de Paratico, il cui obiettivo di rinnovare con una visione e uno stile nuovi la storia di famiglia (bresciana con radici franciacortine che risalgono a più di mille anni fa) si concretizza negli anni Novanta quando entra nell’azienda di Capriolo (Brescia), dove suo padre Giancarlo, rompendo una tradizione secolare di vini fermi, si era messo a produrre già da oltre un ventennio Franciacorta in maniera tanto pioneristica quanto amatoriale.


A fianco del padre e poi del figlio, un enologo del calibro di Cesare Ferrari, professionista che, proprio a partire dagli anni Settanta, ha accompagnato la nascita e la crescita di molte Cantine franciacortine, e che oggi è coadiuvato dal collega Alessandro Santini e dall’agronomo Pierluigi Donna. Ad affiancare Fabio Lantieri de Paratico la moglie Patrizia e le giovani figlie, Gaia e Isabella. L’azienda oggi conta 25 ettari vitati, certificati biologici da oltre dieci anni e dislocati in parte intorno alla Cantina e in parte alle pendici del Monte Alto, tra i Comuni di Capriolo e Adro, in un’area caratterizzata da suoli molto eterogeni. “Credo sia un dovere di tutti noi imprenditori contrastare, nell’ambito della nostra attività, il fenomeno del riscaldamento globale, a prescindere della percentuale di responsabilità dell’uomo” spiega Fabio Lantieri, rimarcando che “per questa ragione abbiamo intrapreso la scelta biologica convinti che non sia il punto di arrivo ma uno strumento per migliorare la sostenibilità nella conduzione dell’azienda”. La Cantina è anche dotata di un un impianto per il recupero dell’acqua piovana e di un impianto fotovoltaico che produce circa il 30% dell’energia elettrica consumata, “ma l’obiettivo è quello di arrivare al 50%”. Le vigne sono dedicate in prevalenza alle uve tradizionali della zona della Franciacorta, vale a dire Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e l’autoctono Erbamat, sempre raccolte a mano.


Le bottiglie di Metodo Classico Docg sono complessivamente 160mila, divise tra due Brut, un Extra Brut, un Satèn, un Nature, un Brut Rosé e una Riserva Origines caratterizzati da un ottimo rapporto qualità-prezzo, a cui si aggiungerà entro Natale un “Blanc de Noirs”. Chiude il cerchio l’immancabile produzione di Curtefranca Doc, due rossi e un bianco, che si attesta sulle 15mila bottiglie. Del complesso aziendale fa parte anche Corte Lantieri, un resort con ristorante.

Calenda: senza il nucleare la decarbonizzazione è impossibile

Calenda: senza il nucleare la decarbonizzazione è impossibileRoma, 26 ott. (askanews) – “Il nostro obiettivo è innanzitutto avviare una battaglia di opinione pubblica: tutti i sondaggi rilevano come la maggioranza degli italiani sia favorevole al nucleare. È ora di riportare questa tecnologia in Italia”. Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione ed ex ministro dello Sviluppo, in un’intervista al Sole 24 ore, dopo aver lanciato la proposta di legge popolare per reinserire il nucleare nel mix energetico italiano messa a punto con la Fondazione Einaudi, i Radicali e una serie di associazioni. “In 24 ore abbiamo raggiunto la metà delle 50mila richieste. Una risposta inaspettata”, ha sottolineato.


Per Calenda ci sono diversi motivi per puntare sul nucleare. “La prima ragione è che senza il nucleare l’Italia non raggiungerà mai i suoi obiettivi di decarbonizzazione, per la semplice ragione che per farlo solo con le rinnovabili si dovrebbe ricoprire interamente un’area come la Campania di pannelli solari. Nella vita di una centrale, 60 anni, la differenza di costo tra usare solo rinnovabili e un mix rinnovabili- nucleare è di 800 miliardi, 13 miliardi l’anno. In secondo luogo oggi il nucleare è nella tassonomia verde europea. In terzo luogo il nucleare risolverebbe la questione fondamentale della dipendenza energetica, altrimenti bisogna andare avanti con il gas. Il tempo di costruzione media di una centrale nucleare, considerando che se ne stanno costruendo 60 nel mondo e che già un quarto dell’energia in Europa è prodotta da centrali nucleari, è di sette anni. Ora noi possiamo anche mettercene quindici, di anni, ma se non iniziamo mai saremo sempre impreparati”. “L’abbandono del nucleare, senza ragionare e sull’onda dell’emozione, è stato il primo atto di vero populismo di questo Paese. Per fortuna l’orientamento dell’opinione pubblica da allora è cambiato. Quanto alla sicurezza, oggi il nucleare è considerato dall’Agenzia per l’energia delle Nazioni Unite l’energia più sicura in assoluto. E ripeto: non c’è possibilità di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione senza il nucleare, tanto è vero che negli Emirati Arabi Uniti stanno costruendo la seconda centrale nonostante siano pieni di gas e petrolio. Ormai anche nel movimento internazionale verde c’è questa consapevolezza. Senza nucleare non è possibile decarbonizzare l’energia elettrica e noi andiamo verso una sempre maggiore elettrificazione, si pensi alle automobili”, ha spiegato.

Il comico-musicista Carlo Amleto torna col singolo Trittaralla

Il comico-musicista Carlo Amleto torna col singolo TrittarallaMilano, 26 ott. (askanews) – A pochi giorni dalla partenza della sua tournée teatrale, Carlo Amleto torna con una nuovo singolo, Trittaralla, per VIVI e distribuito da ADA.


Trittaralla è un vocabolo inventato, un suono privo di significato concreto, che danza nell’aria come un’idea libera. Rappresenta l’assurdo e l’irrazionale, lontano da ogni logica, riflettendo la bellezza del puro suono. Uno strano scioglilingua per sciogliere ogni tensione, ogni blocco, per ballare senza pensare a nulla. Questo nuovo singolo sarà accompagnato da un video, prodotto da VIVI di Verdiana Vitti, che interpreta perfettamente lo spirito di Trittaralla, con la regia del giovane regista Matteo Maggi e la coreografia di Matteo Capizzi della Danzart Academy.


In questo anno Carlo Amleto, comico della spensieratezza e del vivere “con musica” la quotidianità, si è confermato uno dei fenomeni comici ma anche musicali più interessanti e acclamati, sia per le numerose partecipazioni a programmi televisivi come Lol Talent, Splendida Cornice, Comedy Match, Stasera tutto è possibile, sia per la sua grande creatività e virtuosismo “pop” sui social, che gli hanno fatto guadagnare in pochissimo tempo quasi 250k follower per video come Il Dottor Amleto o i “concerti al campanello”, che sono diventati virali e in cui musica e comicità sono una cosa sola. Altra importante novità di questa stagione è che Carlo sarà anche uno degli ospiti fissi di Radio 2 Social Club, ma non esperienza estiva alla conduzione del suo primo programma radio Afa Azzurra Afa Chiara, torna ogni domenica con un nuovo programma sempre su Radio2 con Giulia Vecchio, Il gelo è sempre più blu. Trittaralla è anche il brano che chiude lo spettacolo di Carlo, Scherzo N°1 Opera Prima, la cui tournée è partita sabato 12 ottobre da Torino e che toccherà la maggior parte delle città italiane.

Vino, nuovo record per l’asta solidale “Barolo en primeur”

Vino, nuovo record per l’asta solidale “Barolo en primeur”Grinzane Cavour (Cuneo), 26 ott. (askanews) – A poche ore dalla conclusione della vendemmia nelle Langhe, l’asta solidale “Barolo en primeur” andata in scena nel tardo pomeriggio di ieri nello splendido Castello di Grinzane Cavour (Cuneo), ha stabilito un nuovo primato, raccogliendo attraverso la vendita di 24 lotti con 14 barrique, poco meno di un milione, 987mila euro. Un record a cui andrà sommato il ricavato del 25esimo lotto abbinato alla quindicesima barrique che verrà battuto, nella medesima location, il prossimo 10 novembre all’”Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba” in live streaming con Hong Kong.


Promosso da Fondazione CRC Donare ETS e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, “Barolo en primeur”, giunto alla sua quarta edizione, colleziona dunque un nuovo successo portando il totale delle quattro aste fin qui battute ad oltre 3,3 mln di euro, e stabilendo ogni anno un nuovo record, dato che nel 2021 gli euro raccolti erano stati 666mila, nel 2022 834mila e 877mila nel 2023. Sono andati in asta Barolo e Barbaresco della vendemmia 2023: 14 barrique da circa 200 litri del “Barolo Vigna Gustava” vinificate dall’enologo Donato Lanati in maniera separata in base alla parcellizzazione della vigna, contraddistinte dal commento del noto critico enologico Antonio Galloni(Vinous), e che daranno vita ognuna a 270 bottiglie. Un vino sempre più interessante, quest’anno caratterizzato da una grandissima eleganza, a cui si sono aggiunti dieci lotti comunali, che hanno raccolto sotto il Comune di provenienza 1.229 bottiglie donate da oltre 80 Cantine del Consorzio, divise tra 938 bottiglie da 0,75 litri, 243 magnum e 48 doppie magnum, per un totale di 1.212 litri. E infine il maestoso “Tonneau del Presidente” da cui si ricaveranno 540 bottiglie.


L’asta nella fortezza delle Langhe, battuta come da tradizione dal direttore di Christie’s Italia, Cristiano De Lorenzo, si è svolta in collegamento in diretta con la sede Christie’s di New York e con il 67 Pall Mall di Londra, alle quali si sono aggiunte offerte da Montreal e online grazie alla piattaforma Auction Collective. Tutte le bottiglie, impreziosite e rese uniche dall’etichetta che riproduce l’opera “Broken Token” dell’artista scozzese Susan Philipsz, saranno consegnate ai nuovi proprietari quando sarà terminato l’affinamento previsto dal Disciplinare: 38 mesi per il Barolo e 26 mesi per il Barbaresco a decorrere dal 1 novembre dell’anno di produzione delle uve. Il ricavato dell’asta sarà invece subito devoluto ai progetti benefici associati ai lotti, che comprendono il restauro di edifici storici, iniziative culturali, iniziative legate all’arte, progetti educativi per i più giovani, aiuto alle persone con disabilità, ricerca medica, crescita del sistema welfare e piani di assistenza a madri in difficoltà. Il ricavato dei lotti comunali sosterrà invece le infrastrutture e l’innovazione didattica della storica Scuola Enologica di Alba e altri enti locali, così da rinforzare sempre di più il legame con il territorio che produce alcuni dei vini più importanti e famosi del mondo.


“Questa quarta edizione conferma il grande successo dell’iniziativa” ha affermato Giuliano Viglione, presidente di Fondazione Donare ETS, spiegando che “il dono chiama il dono, come mi piace dire: uno degli aspetti che rende unico ‘Barolo en primeur’ è proprio la pluralità dei soggetti che contribuiscono, ottenendo in cambio un vino straordinario, e dei progetti sociali che vengono sostenuti grazie a questi fondi”. “L’asta solidale è una vittoria per tutti i produttori delle Langhe: si è riuscita ad affermare nel calendario dei filantropi e degli investitori attratti dalla possibilità di ottenere in anticipo lotti di Barolo e Barbaresco che negli anni aumenteranno di valore” ha commentato Sergio Germano, presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. “Quest’anno abbiamo consegnato le prime bottiglie di Barolo a chi ha partecipato alla prima edizione dell’asta, e di Barbaresco a chi si è aggiudicato la seconda edizione” ha aggiunto, concludendo “ora monitoreremo l’andamento del mercato secondario di queste etichette, perché sta crescendo sempre più la curiosità del settore e siamo certi che il mercato risponderà presente”.

Attacco mirato di Israele a Iran, colpiti centri militari

Attacco mirato di Israele a Iran, colpiti centri militariRoma, 26 ott. (askanews) – Israele ha attaccato diversi centri militari nelle province iraniane di Teheran, Khuzestan e Ilam provocando danni limitati, hanno riferito le forze di difesa aerea iraniane mentre dal canto suo il portavoce militare dell’Idf ha annunciato che l’attacco “è concluso”. Si è trattata di una risposta mirata che secondo gli analisti mostra come Israele abbia dato ascolto agli avvertimenti Usa, che erano stati preavvertiti dagli israeleiani. Il ministro degli esteri italiano Tajani annunciando che nessun italiano è coinvolto si è detto certo che non ci saranno ulteriori risposte iraniane.


“Nonostante i precedenti avvertimenti da parte della leadership della Repubblica Islamica dell’Iran al regime criminale e illegale di Israele di astenersi da qualsiasi azione avventurosa, questa mattina questo falso regime (…) ha effettuato un attacco contro una serie di centri militari nel province di Teheran, Khuzestan e Ilam”, si legge nella nota. Si aggiunge che, sebbene i sistemi di difesa aerea abbiano intercettato con successo l’attacco, “sono stati causati danni limitati a un certo numero di strutture”.


Nelle prime ore di questo sabato, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato attacchi di precisione contro obiettivi militari in Iran in risposta ai bombardamenti iraniani. L’IDF ha specificato che l’obiettivo principale dell’attacco erano gli impianti di produzione missilistica che l’Iran ha lanciato contro il territorio israeliano durante l’anno.


Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto questa mattina che gli obiettivi dell’attacco notturno israeliano all’Iran sono stati raggiunti con successo e che l’operazione si è conclusa. “L’attacco di rappresaglia è stato completato e i suoi obiettivi sono stati raggiunti”, ha affermato Hagari in una conferenza stampa.


L’attacco dell’IDF ha preso di mira i siti di produzione di missili iraniani e le batterie di difesa aerea, in risposta agli attacchi diretti dell’Iran a Israele all’inizio di questo mese e ad aprile, nonché ai continui attacchi dei suoi delegati in tutto il Medio Oriente. “Ora, Israele ha una maggiore libertà d’azione anche in Iran. L’Iran ha colpito Israele due volte… e ne ha pagato il prezzo”, ha affermato Hagari. “Siamo concentrati sugli obiettivi della guerra a Gaza e in Libano. È l’Iran che continua a spingere per un’ampia escalation regionale”, ha insistito il pofrtavoce israeliano. Hagari ha precisato che gli obiettivi colpiti in Iran durante la notte sono stati selezionati tra una “vasta serie di obiettivi”. “Sapremo come selezionare obiettivi aggiuntivi e colpirli se necessario. Questo è un messaggio chiaro, chiunque minacci Israele, pagherà un prezzo elevato”, ha concluso Hagari. “Sono convinto che non ci saranno reazioni da parte iraniana, anche il rischio di un’escalation “c’è sempre”: lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews24, precisando che a suo avviso si tratterebbe di “un rischio che si può scongiurare col lavoro della diplomazia e l’impegno di tutti”. “La reazione di oggi è stata all’attacco dell’Iran” contro Israele “del 1 ottobre”, ha sottolineato il ministro. “Era già prevista e prevedibile e avevamo avvisato tutti i nostri connazionali di essere geolocalizzati attraverso Viaggiare Sicuri”. Tajani ha aggiunto che ora è “il l momento di favorire in qualsiasi modo il dialogo per arrivare al cessate il fuoco sia in Libano sia a Gaza”. “L’Italia opera per raggiungere questo obiettivo con grande determinazione e credibilità”, ha commentato.

Approvato dal Campidoglio il Regolamento sui Poli Civici integrati

Approvato dal Campidoglio il Regolamento sui Poli Civici integratiRoma, 26 ott. (askanews) – Il Campidoglio ha approvato il Regolamento sui Poli Civici integrati di mutualismo sociale


In una nota il coordinamento dei Poli Civici scrive: siamo felicissimi per l’approvazione arrivata oggi dal Consiglio Comunale del “Regolamento comunale sui Poli civici integrati di mutualismo sociale” . Un riconoscimento fondamentale per tutte le realtà territoriali che da anni operano nel Municipi di Roma costruendo sistemi di mutualismo e favorendo un intenso lavoro di welfare di comunità che fa leva sulle azioni concrete portate avanti da associazioni , movimenti sociali , comitati e realtà del terzo settore . Il quadro normativo approvato oggi, rappresenta la legittimazione del lavoro dal basso che è portato avanti con fatica dal tessuto civico e sociale di questa città . La cornice amministrativa darà concreto sostegno alle azioni avviate in questi anni, intervenendo sulle marginalità presenti sui nostri territori, attraverso la gestione di sportelli sociali di prossimità , organizzazione di iniziative di animazione culturale, politica e sociale , creazione di presidi di economia sociale di prossimità fino alla costruzione di tavoli di partecipazione e confronto sulle criticità e sui punti di forza dei quartieri e dei rioni della capitale.


Un ringraziamento va alle forze politiche di maggioranza che, in maniera compatta, hanno lavorato alla scrittura, al miglioramento e all’approvazione oggi della Delibera. Chiediamo che ora sia messa a terra e abbia un’effettiva efficacia a partire dal prossimo Bilancio di Roma Capitale dove si dovranno prevedere delle risorse con la previsione di un capitolo di spesa dedicato al rafforzamento e alla creazione dei poli civici . Finalmente viene riconosciuto il valore sociale della cittadinanza attiva nella costruzione di una comunità e di una città migliore, fatta di relazioni di solidarietà e costruzione di legami sociali. Noi ci siamo!


Aderiscono al Coordinamento Poli civici integrati di mutualismo sociale e reti territoriali – Polo civico Esquilino POLEIS – Mun I – Polo civico Quarticciolo – Mun V – Polo civico Torre Maura – Mun VI – Cinecittà Bene Comune – Mun VII – Polo Civico “Fermenti” – Mun VIII – Polo Civico “Reattiva” – Mun IX – Polo Civico “Ritagli” – Mun XIII + XV – Comitato i Portici di Monte Cervialto – Mun III – Polo Civico San Basilio – Mun IV – Polo civico Casale Caletto – Mun V – Polo Civico Municipio XII – Polo civico e culturale Allarga.menti

Attacco ‘mirato’, probabile Israele abbia ascoltato avvertimenti Usa

Attacco ‘mirato’, probabile Israele abbia ascoltato avvertimenti UsaRoma, 26 ott. (askanews) – Gli attacchi mirati all’Iran suggeriscono che Israele potrebbe aver ascoltato gli avvertimenti degli Stati Uniti secondo quanto ricostruiscono diversi analisti.


In una dichiarazione che annunciava che l’operazione era in corso , il portavoce militare di Israele ha affermato che Israele aveva il “diritto e il dovere” di rispondere e che le sue capacità difensive e offensive erano pienamente mobilitate. Il Pentagono in un briefing ha detto che gli Stati Uniti erano stati informati in anticipo dei piani di Israele e che non c’era alcun coinvolgimento degli Stati Uniti nell’operazione.


Ciò è significativo negli sforzi di Washington per cercare di impedire che il conflitto tra Israele e Iran degeneri in uno scontro che potrebbe avvicinarsi sempre di più a una guerra totale. Gli Stati Uniti aspetteranno anche che la polvere si depositi per vedere se gli obiettivi di Israele erano limitati a obiettivi militari o se sono andati oltre, includendo strutture collegate al programma nucleare iraniano, il che potrebbe innescare un’altra importante risposta da parte di Teheran.


Per ora, sulla base delle scarse prove disponibili, Israele potrebbe aver ascoltato gli avvertimenti di Washington e frenato alcuni dei suoi piani più ambiziosi per causare il massimo dolore alle autorità iraniane. Ora spetta alla leadership iraniana decidere come rispondere.


I media statali iraniani hanno confermato che sono state udite delle esplosioni a ovest di Teheran. Ma non c’è ancora chiarezza su quali siano stati esattamente gli obiettivi e se siano stati colpiti con successo da Israele. I siti di notizie vicini alle Guardie rivoluzionarie iraniane affermano che alcune basi militari a ovest e a sud-ovest della capitale iraniana sono state prese di mira. L’agenzia di stampa statale siriana afferma che gli attacchi aerei israeliani hanno anche preso di mira alcuni siti militari nelle aree centrali e meridionali della Siria. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato una sua foto nel centro operativo del quartier generale militare durante l’attacco. Per ora, almeno, i media iraniani stanno minimizzando l’impatto. La vera natura di ciò che è accaduto probabilmente trasparirà solo col tempo e bisogna capire se Israele abbia in programma un’altra ondata di attacchi.

Israele attacca l’Iran, colpiti centri militari in tre province

Israele attacca l’Iran, colpiti centri militari in tre provinceRoma, 26 ott. (askanews) – Israele ha attaccato diversi centri militari nelle province iraniane di Teheran, Khuzestan e Ilam provocando danni limitati, hanno riferito le forze di difesa aerea iraniane.


“Nonostante i precedenti avvertimenti da parte della leadership della Repubblica Islamica dell’Iran al regime criminale e illegale di Israele di astenersi da qualsiasi azione avventurosa, questa mattina questo falso regime (…) ha effettuato un attacco contro una serie di centri militari nel province di Teheran, Khuzestan e Ilam”, si legge nella nota. Si aggiunge che, sebbene i sistemi di difesa aerea abbiano intercettato con successo l’attacco, “sono stati causati danni limitati a un certo numero di strutture”.


Nelle prime ore di questo sabato, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato attacchi di precisione contro obiettivi militari in Iran in risposta ai bombardamenti iraniani. L’IDF ha specificato che l’obiettivo principale dell’attacco erano gli impianti di produzione missilistica che l’Iran ha lanciato contro il territorio israeliano durante l’anno.

”…E che Domenica”, al via l’intrattenimento di Canale 8

”…E che Domenica”, al via l’intrattenimento di Canale 8Roma, 26 ott. (askanews) – “…E che Domenica”, una co-produzione Canale 8 e Gt Channel, andrà in onda – in diretta – su Canale 8 (canale 14 del digitale terrestre) a partire da domani, domenica 27 ottobre 2024 alle ore 14. Ideato da Tony Florio e Ciro Villano, il nuovo contenitore domenicale vede alla conduzione Emanuela Tittocchia, Patrizio Rispo e Ciro Villano. La regia è curata dal veterano Mario Albano. Il format punta all’intrattenimento, fornendo spunti di conoscenza e di riscoperta dei valori e delle tradizioni campane.


Durante le quattro ore della durata del programma non mancano momenti dedicati all’approfondimento di temi civili e sociali, curati da Francesco Emilio Borrelli, “battagliero” deputato partenopeo, e l’analisi dell’attualità curata del giornalista Lorenzo Crea. La trasmissione ha tante rubriche, tra cui quelle dedicate al gusto, allo spettacolo, alla cultura e al turismo. (segue)