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Autore: Redazione StudioNews

Wall Street chiude contrastata, Dow Jones -0,31%, Nasdaq +0,76%

Wall Street chiude contrastata, Dow Jones -0,31%, Nasdaq +0,76%Roma, 24 ott. (askanews) – Nulla da fare a Wall Street, dove in chiusura il Dow Jones mantiene una dinamica negativa lasciando sul terreno lo 0,31%. L’indice S&P 500 dopo una sessione altalenante è riuscito a spuntare un più 0,22% con cui mette fine a una serie di ribassi, il Nasdaq, sostenuto anche dal balzo spettacolare di Tesla, ha chiuso al più 0,76%.


Il produttore di auto elettriche di Elon Musk ha chiuso con un boom del 21,92% a quota 260,48 dollari, cancellando in un colpo le perdite delle ultime sei settimane, dopo che la società ha riportato una lieve ripresa delle immatricolazioni e ora pronostica un forte rimbalzo nel 2025.

Fmi, no comment su Unicredit-Commerzbank ma ok fusioni banche europee

Fmi, no comment su Unicredit-Commerzbank ma ok fusioni banche europeeWashington, 24 ott. (askanews) – Sulla possibile aggregazione tra Unicredit e Commerzbank, il Fondo Monetario Internazionale non si esprime. Ma le fusioni bancarie paneuropee sono ‘benvenute’ perchè creano quelle economie di scala necessarie a far accelerare l’economia delk Vecchio Continente.


Il direttore del dipartimento europeo del Fmi, Alfred Kammer, ha spiegato così la sua posizione rispondendo a una domanda sulla possibile aggregazione italo-tedesca. “L’Unione Bancaria e quella dei mercati dei capitali sono essenziali per fare crescere le startup e per essere più produttive e spingere il Pil pro capite. E come parte di operare per accrescere la scala delle economie europee: non player nazionali in 27 stati nazionali ma giocatori panaeuropei come le compagnie succede per le compagnie statunitensi. Servono – ha sottolineato Kammer – anche banche panaeuropee più grandi e un modo di costruirle è attraverso fusioni e consolidamenti. Questo è parte di creare economie di scala nel sistema bancario e dunque queste fusioni sono benvenute. La nostra raccomandazione è che queste fusioni dovrebbero avere luogo ma su singole transazioni non commentiamo. Il nostro parere sulla direzione generale da prendere è molto chiaro”.

Turismo, sette itinerari in Europa all’insegna dell’Indian Summer con CamperDays

Turismo, sette itinerari in Europa all’insegna dell’Indian Summer con CamperDaysRoma, 24 ott. (askanews) – Le fredde temperature autunnali hanno ormai fatto il loro arrivo anche in Italia, decretando ufficialmente l’inizio dell’autunno. Tuttavia, sarà ancora possibile sperimentare il caldo estivo nel Belpaese e al di fuori dei confini nazionali grazie ad un singolare fenomeno meteorologico noto in inglese come “Indian Summer”, (in inglese britannico anche come “All-hallown summer” o “Old Wives’ summer”) e in italiano come “estate di San Martino”.


Reso celebre da una poesia di Emily Dickinson pubblicata nel 1896, l’”Indian Summer” si riferisce a quel periodo tra ottobre e novembre quando le temperature tornano ad essere piacevoli prima dell’inverno. Il termine è stato registrato per la prima volta nel XVIII secolo per definire questa stranezza meteorologica. Tuttavia, l’origine di questa espressione non è certa: la teoria presumibilmente più accreditata attribuisce la paternità della parola alle tribù native americane stanziate nelle regioni interne degli attuali Stati Uniti e Canada. L’espressione italiana che descrive questo particolare periodo dell’anno è invece legata alla leggenda di San Martino, un soldato romano diventato prima eremita e poi vescovo: improvvisamente, dopo aver soccorso un mendicante nudo ed infreddolito offrendogli metà del suo mantello di lana, vi fu un innalzamento del tutto insolito delle temperature, verificandosi una seconda estate quasi per miracolo divino.


CamperDays, la piattaforma di noleggio camper leader in Europa, presenta 7 itinerari on the road perfetti per vivere una “seconda estate”, in compagnia di amici e famiglia oppure in modalità “solo” travel. Canton Ticino, Svizzera: la parentesi autunnale pre-geli invernali accentua le bellezze e le ricchezze naturali e culturali di questa terra, favorita anche dalla posizione geografica. È sicuramente d’obbligo una tappa a Lugano, vibrante città cosmopolita, che assicura anche immersioni nella natura grazie alla presenza del romantico lago. A meno di 40 minuti di distanza vi è poi l’alto Ticino, dove si consiglia di visitare il monte Carasso: ad attendere i viaggiatori vi sono paesaggi montuosi mozzafiato, dove spicca l’adrenalico Ponte Tibetano Carasc, una struttura sospesa che raggiunge i 130 metri di altezza dal suolo. Le giornate più calde e luminose dell’estate di San Martino fanno sì che le attività outdoor come il trekking, l’arrampicata, il cicloturismo e i tour enogastronomici tra vini e sapori locali siano ancora più apprezzati da chi sceglie di visitare questo cantone e le sue valli, punto di incontro tra tradizioni italiane e svizzere.


Lago di Garda, Italia: destinazione da sempre popolare tra i camperisti grazie alla presenza di numerosi campeggi lungo le sponde, questo lago è perfetto anche per i viaggiatori alla ricerca di una fuga dal freddo autunnale. Territorio punteggiato da dolci colline e da impressionanti vigneti, è indicato non solo per gite all’aria aperta e il buon cibo, ma anche per visite ai numerosi borghi affacciati sull’acqua. Tra questi, vi è Limone sul Garda in provincia di Brescia, accessibile fino agli anni ’40 solo dalle montagne o dal lago: un borgo autentico che ruota attorno al Porto Vecchio dove pittoresche terrazze e accoglienti bar consentono di godersi la vista sul lago in una pace incontrastata. Inoltre, peculiari di questa zona del lago sono le limonaie (giardini e serre di limoni) come la “Limonaia del Castél”, un vero e proprio museo a cielo a aperto rilevato dal Comune di Limone sul Garda nel 1995, ma risalente al primo ‘700. Aveiro, Portogallo: a circa 70 km a sud da Porto, vi è la “piccola Venezia del Portogallo” che incanta per i suoi canali solcati dai “barcos moliceiros’, (tradizionali imbarcazioni utilizzate un tempo per la raccolta delle alghe che ricordano le gondole veneziane) e per gli edifici decorati dagli “azulejos” (le tipiche piastrelle portoghesi smaltate sui toni dell’azzurro e del blu). Durante l’estate di San Martino, generalmente ad inizio novembre, la città arriva a godere di temperature superiori ai 20°C, rendendolo così il periodo ideale per chi non può rinunciare a giornate di relax al mare persino in autunno. Nel proprio itinerario non possono quindi mancare visite a Costa Nova, il vicino villaggio di pescatori conosciuto per le sue case a strisce colorate a prova di social e le meravigliose spiagge come Praia da Barra con il suo imponente faro (con i suoi 65 metri, è il più alto di tutto il Paese).


Costiera Amalfitana, Italia: trattandosi di un altro territorio dove le temperature possono sfiorare o superare i 20°C fino alle festività natalizie, è consigliato per vacanze on the road autunnali senza rinunciare al bel tempo e soprattutto, senza le folle che si riversano in queste zone durante l’estate. Sospesi tra mare e montagna, i viaggiatori si possono lasciare ammaliare da sentieri magici che offrono scorci sulla costa frastagliata e sulle coltivazioni di limoni (come il “Sentiero degli dei”, situato sulla dorsale dei Monti Lattari, che in meno di 10 km conduce da Agerola alla parte alta di Positano) e da viaggi sensoriali attraverso i profumi intensi della macchia mediterranea e i sapori locali (irrinunciabile è assaporare il limoncello e gli spaghetti al limone). Inoltre, viaggi in camper lungo la SS 163 costituiscono già un’esperienza unica di per sé: una strada lunga 55 km a ridosso delle suggestive scogliere che si “gettano” nel Mar Tirreno. Grasse e Montauroux, Francia: fino a novembre è possibile vivere on the road un rigenerante rifugio dal freddo nel territorio compreso tra queste due cittadine dove la natura si tinge di calde sfumature dorate e le temperature tornano ad essere più clementi. La prima tappa consigliata è Grasse, capitale mondiale del profumo: parcheggiando il proprio camper nelle aree attrezzate intorno alla città, si può partire all’esplorazione del centro storico a piedi e visitare la storica fabbrica Fragonard per scoprire tutti i segreti della produzione delle fragranze, con la possibilità di partecipare a laboratori olfattivi. Seguendo la strada panoramica che si snoda verso il lago di Saint-Cassien, l’itinerario conduce verso una pausa dal tran tran cittadino: le rive dello specchio d’acqua sono ottime per pause e picnic circondati dal tepore e “cullati” dalla natura. Non distante da qui vi è Montauroux, un affascinante villaggio provenzale dalle tipiche case in pietra e dai vicoli in ciottoli, facilmente accessibile anche in camper; di particolare interesse sono la Chiesa di Saint Barthélemy, risalente al XII secolo, e lo Château de la Colle Noire, storica residenza di Christian Dior, con una splendida vista sulle colline circostanti. Il viaggio si conclude con un tratto di strada lungo la Corniche d’Or, uno dei percorsi panoramici più spettacolari della Costa Azzurra: le scogliere rosse e le vedute sul Mediterraneo rendono i tramonti on the road delle esperienze indimenticabili. Costa Cálida, Spagna: la costa che da Barcellona scende in direzione ovest, nella regione di Murcia, prende il nome dall’espressione spagnola che significa “costa calda”. Questo appellativo si riferisce al clima mediterraneo della zona, caratterizzata da autunno e inverno miti. Scoprire la Costa Cálida on the road consente di vivere in un paradiso incontaminato, dove sono numerosi i campeggi a pagamento e le aree di sosta libere. Partendo da Águilas, una città portuale ricca di storia, si prosegue verso le sue incantevoli spiagge di sabbia bianca, come “La Higuerica”, fino a visitare il castello di San Juan, una fortezza difensiva costruita nel XIII secolo. Spostandosi verso la penisola Cabo de Palos, famosa per i suoi fondali marini protetti, si arriva a Santiago de la Ribera, con il suo lungomare punteggiato da palme e spiagge dorate. Infine, il viaggio non può che concludersi tra San Pedro del Pinatar, dove le saline offrono panorami straordinari e fanghi terapeutici, e Alcázares, particolarmente noto per le sue terme storiche. Sicilia orientale, Italia: l’autunno è la stagione ideale per esplorare quest’isola e godere delle sue bellezze naturali e culturali, grazie alle temperature più miti rispetto al forte caldo estivo. Partendo dal territorio nelle vicinanze dell’Etna è possibile attraversare in camper straordinarie paesaggi vulcanici e fermarsi presso le famose cantine etnee tra Randazzo, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa e Zafferana Etnea. Qui, la vendemmia autunnale offre l’occasione perfetta per degustare vini pregiati che devono la loro unicità al suolo vulcanico. In particolare, il borgo medievale di Randazzo, costruito in pietra lavica, è una tappa ideale per chi vuole immergersi nella storia e nella cultura locale. Grazie alla sua collocazione a soli 35 minuti di distanza dal mare e da Taormina, la città è stata per lungo tempo porta d’accesso alla Sicilia, conosciuta anche come “la città delle 100 chiese” molte delle quali ancora esistenti. Proseguendo verso l’entroterra, due mete per gli appassionati di trekking sono il Parco delle Madonie e il Parco dei Nebrodi, dove ammirare anche lo spettacolare foliage. Per chi non è mai sazio di avventure, irrinunciabile è una visita alle Gole dell’Alcantara, il canyon naturale alla foce del fiume, che nei millenni ha dato vita ad un paesaggio unico scorrendo attraverso la pietra lavica. Da non perdere, infine, una sosta a Castiglione di Sicilia, uno dei borghi più belli d’Italia, dove è possibile ammirare la spettacolare valle dell’Alcantara dall’alto del suo castello medievale.

Studio Visa: cresce la fiducia degli italiani nei confronti dell’IA

Studio Visa: cresce la fiducia degli italiani nei confronti dell’IA

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World Pasta Day, CealiachiaFacile: simbolo cucina italiana anche per celiaci

World Pasta Day, CealiachiaFacile: simbolo cucina italiana anche per celiaciRoma, 24 ott. (askanews) – “La pasta è il piatto simbolo della cucina italiana, e i celiaci non devono rinunciarvi per nessuna ragione”. Michele Mendola, fondatore della community CeliachiaFacile, nata proprio per aiutare chi soffre di intolleranza al glutine a affrontare la vita di tutti i giorni, lo afferma in occasione del World Pasta Day, la giornata che in tutto il mondo rende omaggio a una delle bandiere culinarie italiane.


“Esistono moltissime aziende che producono pasta senza glutine – spiega Mendola in una nota – e anche i grandi marchi hanno lanciato una linea dedicata a chi deve rinunciare al glutine. Alcuni utilizzano mix di farine più classiche come mais bianco, mais giallo e riso integrale, senza aggiunta di amidi. Altri utilizzano solo farina di mais che conferisce un’ottima tenuta in cottura e maggiore capacità di trattenere i condimenti. E ci sono anche delle varianti con aggiunta di farina di quinoa, amaranto, teff, avena, grano saraceno. Questi prodotti hanno a oggi raggiunto standard elevatissimi e non hanno nulla da invidiare alla pasta tradizionale sia in termini di gusto, sia per quanto riguarda la consistenza”. Esistono inoltre molte tipologie di pasta fresca, come lasagne, tagliatelle, gnocchi, e quelle ripiene come tortellini o ravioli. “Alcune produzioni sono anche semi artigianali – aggiunge Mendola, ma per chi vuole preparare della pasta fatta in casa, in negozio si possono trovare tantissimi mix di farine specifici per pasta fresca, per cucinare al meglio le proprie ricette preferite”.


Con la pasta senza glutine è possibile preparare senza problemi anche le ricette più elaborate, persino quelle che richiedono la risottatura. “La pasta gluten-free contiene meno amido della tradizionale, ma basta seguire qualche accorgimento – spiega il fondatore di CeliachiaFacile. – Se si sbollenta la pasta per qualche minuto, occorre usare meno acqua, di modo che ci sia una maggiore concentrazione di amido. Se invece la pasta viene cotta direttamente con il sugo, allora è meglio utilizzare il brodo, e non dell’acqua, quando il condimento è troppo denso”. Le pasta senza glutine non richiede nessuna procedura speciale, si cuoce allo stesso modo della pasta normale. Ma, come per ogni altro cibo, è necessario seguire qualche accortezza particolare per evitare contaminazioni che potrebbero risvegliare l’intolleranza. “La regola d’oro – ricorda Mendola, – è di utilizzare pentole e stoviglie dedicate per cucinare i cibi senza glutine. E nel caso della pasta va rispettata con uno scrupolo ancora maggiore, se possibile. Questo perché mestoli, pentole e soprattutto gli scolapasta potrebbero nascondere qualche residuo della pasta che è rimasto incollato nonostante il lavaggio. E quel residuo potrebbe alla fine contaminare le pietanze senza glutine. Per lo stesso motivo, se si cucina per tante persone, alcune celiache e alcune no, conviene preparare la pasta senza glutine per tutti, nessuno si accorgerà della differenza”.


Infine occorre sfatare un falso mito: “La pasta senza glutine non è meno calorica di quella normale – sottolinea il fondatore di CelachiaFacile. – È un alimento studiato per le persone intolleranti al glutine, e quindi ha grossomodo le stesse proprietà nutritive della pasta tradizionale. Purtroppo, non è di grande aiuto per chi vuole perdere peso, anche perché l’apporto calorico dipende principalmente dal condimento e dalle quantità. Insomma – conclude Mendola, – il vero problema è che non si può dire di no a un buon piatto di pasta”.

Bce, Lane: inflazione eurozona tornerà a livello obiettivo nel 2025

Bce, Lane: inflazione eurozona tornerà a livello obiettivo nel 2025Roma, 24 ott. (askanews) – “Il 2024 è un anno di transizione per l’inflazione nell’area euro, in cui componenti legate agli avvenimenti passati stanno ancora operando. Ma l’analisi dell’inflazione di fondo indica che il processo disinflazionistico è ben avviato e l’inflazione è orientata a tornare a livello obiettivo nel corso del 2025”. Lo ha affermato il capo economista della Bce, Philip Lane nel suo intervento a una conferenza sull’inflazione organizzata dalla Federal Reserve di Cleveland.

Due capolavori del Perugino tornano in Italia

Due capolavori del Perugino tornano in ItaliaRoma, 24 ott. (askanews) – Due capolavori del Perugino tornano a Perugia, nella terra del grande maestro. Fondazione Perugia ha acquistato in un’asta viennese le preziosissime tavole il Cristo coronato di spine (1497-1500) e la Vergine (1500), da tempo di proprietà di un collezionista privato.


I personaggi, raffigurati entrambi su un identico fondale nero bitume, costituiscono uno straordinario esempio dell’arte e della genialità del Pietro Vannucci, in particolare nella profondità spirituale e nella rappresentazione dei volti. Entrambe le tavole presentano sul verso un rivestimento di pelle con impressi eleganti motivi decorativi e il monogramma cristologico, a simulare la coperta di un libro. In origine le due figure componevano un dittico collegato da cerniere e destinato alla devozione privata. Le due opere olio su tavola furono prodotte dal Divin Pittore al tramonto del XV secolo, in uno dei periodi più felici e prolifici della sua vita. In quegli anni il maestro, attivo a Firenze, conobbe e assorbì la pittura fiamminga e la luce di Leonardo, ma fu anche coinvolto dall’atmosfera di Venezia, dove si recò più volte. Nello sfondo delle tavole non c’è nessun paesaggio ideale o architettura prospettica, solo il profondo nero su cui si stagliano i protagonisti della scena, una soluzione affascinante e assolutamente inedita che Perugino utilizzò ampiamente in quel periodo e che è stata al centro, nel 2023, della mostra NERO Perugino Burri, organizzata proprio da Fondazione Perugia.


Prima di passare, nel corso dei decenni, in varie raccolte private estere, è possibile che il Cristo coronato di spine e la Vergine abbiano fatto parte della collezione dell’intellettuale fiorentino Cosimo Bordoni, medico personale del granduca Cosimo III de’ Medici. In un inventario dei beni del professionista, scomparso intorno al 1703, sono citati infatti “due quadri compagni del Perugino” raffiguranti “la Madonna e Giesù”. L’acquisto all’asta dei due dipinti andrà ad arricchire la collezione artistica di Fondazione Perugia custodita nel Museo di Palazzo Baldeschi, in Corso Vannucci a Perugia, dove già si possono ammirare due opere del Perugino e dove le due nuove acquisizioni saranno esposte a partire da metà dicembre.


“Siamo estremamente felici ed emozionati di aver portato a termine un’operazione di tale valore artistico, culturale e identitario”, ha affermato Alcide Casini, presidente di Fondazione Perugia. “Il ritorno in Italia dei due capolavori consentirà la loro piena valorizzazione e soprattutto la loro fruizione pubblica, come è nella missione del nostro ente. Le celebrazioni per il cinquecentenario dalla morte del Perugino, nel 2023, hanno ricordato all’intero territorio l’importanza assoluta di questo straordinario artista. Per tale motivo, questo è un successo dell’intera comunità, perché è per essa che l’acquisto è stato compiuto”, ha aggiunto.

Fmi su Italia: incoraggiamo governo a essere più ambizioso su conti

Fmi su Italia: incoraggiamo governo a essere più ambizioso su contiWashington, 24 ott. (askanews) – Il Fondo Moinetario Internazionale incoraggi l’Italia a essere più ambiziosa nella risuzione del deficit pubblico e dunque del debito. “La chiave per paesi come l’Italia e altri Paesi che hanno alti livelli di debito è di essere un po’ più ambiziosi rispetto a ridurre solo gradualmente i deficit. Così incoraggiamo il governo a trovare modi per conseguire ciò in maniera amichevole e allo stesso tempo come le agenzie di rating e il Paese stesso ci sono molte riforme strutturali che il Paese puo’ produrre”, ha detto Helge Berger, videdirettore del dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale nella conferenza stampa nella quale è stato presentata la relazione sull’economia del Vecchio continente del Fmi.

10 anni Comin & Partners, “nuovo modello di comunicazione integrata”

10 anni Comin & Partners, “nuovo modello di comunicazione integrata”

Roma, 24 ott. (askanews) – Dieci anni di sfide, creatività e crescita professionale, per affermare e sperimentare un nuovo modello di comunicazione in grado di coniugare competenze strategiche, specialistiche e innovative nella gestione della reputazione. Questo il percorso, e la mission, di Comin & Partners, la società di consulenza strategica nata nel 2014 e guidata da Gianluca Comin, Elena Di Giovanni, Gianluca Giansante, Lelio Alfonso e Federico Fabretti. Cinque soci, cinque percorsi diversi, uniti da una visione condivisa fondata su un approccio integrato, necessario per mettere le esigenze del cliente al centro dell’analisi del panorama politico, sociale ed economico.


Per festeggiare questo importante compleanno si sono ritrovati al Palazzo delle Esposizioni di Roma in tantissimi: autorità, collaboratori di oggi e del passato, clienti e amici dei diversi mondi che quotidianamente intrecciano le proprie relazioni con quelle della società leader in questo settore cruciale della consulenza per chi opera sia nel privato sia nel pubblico. La serata è stata orchestrata dall’attore e showman televisivo Neri Marcorè, che ha presentato i diversi momenti della festa e intervistato i soci di Comin & Partners su aneddoti del passato ma anche sulle prospettive future della società. Con un team di oltre 80 dipendenti, la cui età media è 32 anni, e un fatturato che negli ultimi cinque anni ha registrato un tasso annuo di crescita del 17,30% per attestarsi oggi a oltre 16 milioni di euro, Comin & Partners ha anticipato le esigenze di un contesto in continua evoluzione, ampliando le proprie aree di interesse e investendo sulla formazione delle nuove generazioni, come testimonia l’Academy, lanciata per formare giovani talenti. Oltre a consolidare la sua leadership in Italia, a Roma e Milano (dove è presente dal 2019), la società ha stretto alleanze con Must & Partners e No Com, aprendosi così ai mercati di Bruxelles, Parigi e Madrid e con Avventura Urbana, per i processi di gestione del consenso e i dibattiti pubblici.


I progetti ideati da Comin & Partners spaziano in diversi ambiti: da Scenario Italia, il bollettino settimanale di approfondimento su istituzioni e politica, a Comprendere, la rivista quadrimestrale coordinata dal professor Giulio Sapelli e diretta da Lelio Alfonso; dalla collaborazione con KPI6, che ha portato all’elaborazione di indagini sulla reputazione digitale dei maggiori brand del lusso e non solo, alla collaborazione con Factanza Media, tra le piattaforme online più influenti. Ma anche il Forum in Masseria con Bruno Vespa, da quattro anni uno degli appuntamenti più attesi dai politici, dalle istituzioni e dalla stampa italiana. Senza dimenticare la sostenibilità, da sempre un pilastro del pensiero strategico di Comin & Partners, come dimostra il progetto “We belong to Sustainability”, lanciato nel luglio 2021 in collaborazione con Open Impact e Obiettivo Cinque per integrare i valori ESG all’interno dei servizi offerti alle aziende: dai bilanci di sostenibilità al percorso di accompagnamento alla certificazione di parità.


“Il nostro coraggio risiede, innanzitutto, nella capacità di adattarci alle nuove sfide, presenti e future, e di comprendere gli orizzonti di un contesto sempre più complesso e interconnesso, qual è il mondo della comunicazione e delle relazioni istituzionali, caratterizzati da nuovi strumenti digitali e dinamiche globali”, ha dichiarato Gianluca Comin, presidente di Comin & Partners, dando il benvenuto alla festa el decennale: “In questi dieci anni siamo riusciti ad anticipare le trasformazioni, mantenendo sempre al centro l’innovazione e l’eccellenza nel servire i clienti. Lo abbiamo fatto puntando su ragazze e ragazzi giovani che ogni giorno contribuiscono a plasmare, con determinazione ed entusiasmo, il futuro del nostro mestiere. La curiosità e l’attenzione verso ogni aspetto della società ci ha portati ad essere leader nella gestione del crisis management, consapevoli che da una crisi aziendale può nascere un’opportunità, come una maggiore consapevolezza della necessità di aggiornare strumenti e processi per stare al passo di un mondo che cambia”. “Il nostro segreto è nell’essere riusciti a fare squadra con persone appassionate come noi e nell’aver sempre tenuto un atteggiamento ricettivo nei confronti delle novità anche in un settore, come quello della cultura, che aveva bisogno di un rinnovamento nella comunicazione”, ha affermato Elena Di Giovanni, vicepresidente di Comin & Partners: “Un altro elemento è stato credere nella sensibilizzazione di opinione pubblica, imprese e istituzioni sull’importanza delle pari opportunità; siamo i primi, in azienda, a garantire un equilibrio uomo-donna in tutte le nostre aree di riferimento perché vogliamo essere un esempio non solo di fronte ai clienti, ma soprattutto dinanzi ai nostri dipendenti che rappresentano la vera chiave del nostro successo”.


“Abbiamo creduto fortemente nell’importanza dell’innovazione e delle tecnologie digitali per anticipare le dinamiche di mercato e rispondere in modo efficace alle richieste del mondo delle imprese, sviluppando modalità innovative di advocacy e coinvolgimento dell’opinione pubblica. Fra le più recenti innovazioni c’è l’investimento nell’intelligenza artificiale, uno strumento essenziale per potenziare l’attività di comunicazione e relazioni istituzionali, consentire di velocizzare i processi e focalizzare le attività dei nostri colleghi sui processi a più alto valore aggiunto”, ha commentato Gianluca Giansante. “Nella società contemporanea, il valore della comunicazione non risiede solo nella capacità di trasmettere informazioni, ma nel modo in cui queste vengono integrate e percepite all’interno del contesto istituzionale, aziendale e sociale. Abbiamo portato a Milano e nel nord del Paese un approccio diversificato, cercando di accompagnare il grande dinamismo che accompagna lo sviluppo di queste aree senza dimenticare che solo con la trasparenza, l’autenticità e la capacità di dialogare su piattaforme diversificate si ottengono risultati positivi e si contribuisce ad una comunicazione efficace. Questi sono i valori che continueranno ad essere alla base del nostro approccio”, ha aggiunto Lelio Alfonso. “Internet e i social media hanno radicalmente cambiato il giornalismo, eppure i media tradizionali resistono, e non solo. Continueranno a essere protagonisti della scena dell’informazione, nonostante da anni si parli di crisi irreversibile della carta stampata. Questo perché se da un lato, grazie al web, si è assistito a una parcellizzazione dei media e ad un aumento delle fonti alle quali poter attingere, dall’altro, in un contesto così fluido e in continua evoluzione, il rischio è che si perda la qualità del prodotto, indispensabile per garantire un’informazione corretta. Sta a noi, professionisti della comunicazione, agevolare questo dialogo e garantire terzietà e indipendenza”, ha concluso Federico Fabretti.

Salute visiva, IAPB Italia: urge intervento contro liste d’attesa

Salute visiva, IAPB Italia: urge intervento contro liste d’attesaMilano, 24 ott. (askanews) – Sono oltre 3,5 milioni le persone che in Italia soffrono o sono a rischio di malattie che possono portare a ipovisione e cecità come glaucoma, retinopatia diabetica e degenerazione maculare legata all’età. Nonostante questo scenario, l’oculistica e la salute visiva stanno vivendo un momento critico nel nostro Paese. Da una parte infatti crescono le malattie che minacciano la vista, e dall’altra si allungano le liste di attesa per le visite e gli interventi oculistici con il Servizio Sanitario Nazionale, perché l’oculistica sta progressivamente uscendo dall’orbita della sanità pubblica.


Ne abbiamo parlato con Mario Barbuto, presidente della sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. “Le condizioni per poter fruire del SSN diventano sempre più difficili” spiega il presidente, evidenziando che “da un lato interventi ormai poco remunerati tanto che le strutture sanitarie sono scoraggiate dall’eseguirli, e dall’altro lato l’annoso tema delle liste d’attesa che portano progressivamente le persone ad allontanarsi dal servizio, senza dimenticare comunque i costi che sono elevati e che escludono soprattutto le fasce più deboli”. Tra i temi principali della Giornata mondiale della vista, organizzata da IAPB Italia in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, con eventi in oltre cento città e portata all’attenzione del ministero della Salute, il ruolo e l’impatto delle più recenti innovazioni tecnologiche nel trattamento e nella riabilitazione visiva.


“Come IAPB Italia siamo impegnati nella gestione e nello sviluppo di quello che è il polo nazionale che opera presso il Policlinico Gemelli ma che è completamente autonomo” racconta Barbuto, aggiungendo che “in questo contesto, abbiamo sviluppato una piattaforma di teleriabilitazione attraverso la quale le persone che hanno necessità di riabilitazione visiva possono svolgere i propri servizi i propri esercizi riabilitativi direttamente da casa loro attraverso l’uso di un computer, ma i dati in tempo reale finiscono direttamente agli operatori qui presso il nostro centro. Nel nostro polo, nel 2023, sono state eseguite già oltre 900 sedute di teleriabilitazione che hanno riguardato 25-30 pazienti – prosegue il presidente – e nel 2024, a tutt’oggi, il numero è in aumento e questo consente a tante persone, anche a persone che hanno difficoltà di movimento anche per l’età avanzata eccetera, di poter svolgere l’esercizio da casa, quindi con poco disturbo, con poca difficoltà ma avendo sempre a disposizione il meglio degli operatori che sono qui presso il nostro centro”. Impegnata anche sul fronte della prevenzione, IAPB Italia evidenzia l’importanza di sottoporsi con regolarità alle visite oculistiche almeno una volta l’anno, per prevenire patologie oculari che, se diagnosticate in tempo, possono essere arginate e molte volte definitivamente superate e guarite.


“Noi vogliamo rivolgere appunto un appello innanzitutto ai cittadini perché abbiano cura e tutelino la loro vista: noi cercheremo di portare presso di loro la prevenzione come abbiamo fatto anche in occasione di ‘Vista in salute’” afferma Barbuto, aggiungendo “in secondo luogo alle istituzioni, la mancata prevenzione e la diffusione della cecità costituisce anche un problema di carattere economico oltre che un problema sociale e un problema personale umano gravissimo per chi lo subisce. E poi agli operatori sanitari e alle società scientifiche – conclude – perché siano vicine e unite a noi in questa grande alleanza contro la cecità e per ringraziarli perché senza il loro supporto per noi sarebbe difficile continuare a svolgere la nostra attività di prevenzione della cecità e di tutela della vista”.