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Autore: Redazione StudioNews

Harris rincara la dose: Donald Trump è “un fascista”

Harris rincara la dose: Donald Trump è “un fascista”Roma, 24 ott. (askanews) – Kamala Harris aggiunge ulteriore fuoco alla polemica. La candidata democratica alla presidenza Usa, intervenendo a un dibattito organizzato alla CNN Town in Pennsylvania, ha detto di ritenere il suo rivale Donald Trump un fascista.


Quando alla vicepresidente è stato chiesto se per lei Trump sia un fascista, Harris ha risposto: “Sì, lo considero tale”. E ha continuato dicendo che non vuole che gli elettori prendano la sua parola per oro colato, ma si fidino di quanto hanno dichiarato l’ex capo degli Stati maggiori congiunti, il generale Mark Milley, e l’ex capo di gabinetto della Casa Bianca di Trump, il generale in pensione dei Marines John Kelly. “Credo anche che le persone che lo conoscono meglio su questo argomento debbano essere ascoltate”, ha detto la vicepresidente. Harris ha segnalato che più di 400 membri delle amministrazioni presidenziali repubblicane le hanno dichiarato sostegno e ha citato in particolare l’ex rappresentante del Wyoming Liz Cheney, che ha fatto campagna con lei, e l’ex vicepresidente Dick Cheney. Questo appoggio, secondo lei, è motivato da “una paura legittima, basata sulle parole e azioni di Donald Trump, che dall’idea egli non rispetterà il giuramento di sostenere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti”.

Attentato Ankara, Turchia: 5 morti, colpiti obiettivi PKK

Attentato Ankara, Turchia: 5 morti, colpiti obiettivi PKKRoma, 24 ott. (askanews) – Assalitori armati hanno lanciato un letale “attacco terroristico” contro l’azienda aerospaziale statale turca vicino alla capitale Ankara. Almeno cinque persone sono state uccise e 22 ferite alla sede della Turkish Aerospace Industries (TUSAS) alla periferia di Ankara. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya.


Due aggressori – un uomo e una donna – sono stati uccisi, ha aggiunto il capo degli interni di Ankara. Tra i morti ci sono quattro dipendenti di TUSAS e il tassista che ha portato gli assalitori alla struttura, secondo quanto riferito dal vicepresidente turco Cevdet Yilmaz. Un video sui social media ha mostrato il momento in cui un’esplosione ha scosso la sede di TUSAS. Dopo l’esplosione, una persona armata è stata vista correre in quello che sembra essere un parcheggio.


Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Tuttavia, il ministro della Difesa turco Yasar Gueler ha suggerito che il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) potrebbe essere dietro l’attacco. Nella serata di ieri le forze turche hanno colpito circa 32 obiettivi PKK in Siria e Iraq. Dopo l’attacco, il direttore generale della compagnia aerospaziale, Mehmet Demiroglu, ha lasciato una fiera della difesa di alto profilo per tornare ad Ankara, ha riportato l’agenzia di stampa statale Anadolu.


L’attacco è avvenuto mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si trovava nella città russa di Kazan per partecipare al vertice annuale dei BRICS. Ha condannato l’”attacco odioso” insieme al presidente russo Vladimir Putin, che Erdogan ha ringraziato per le condoglianze. Erdogan ha definito l’incidente in un post su X come un “attacco vile” che mirava alla sopravvivenza e alle iniziative di difesa del paese. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, dal canto suo, ha assicurato con un post su X che otto tecnici italiani che si trovavano sul luogo “stanno bene”.

Banche,Panetta su Unicredit-Commerzbank:non è match Italia Germania

Banche,Panetta su Unicredit-Commerzbank:non è match Italia GermaniaWashington, 23 ott. (askanews) – Unicredit – Commerzbank? Sulle fusioni transfrontaliere bisognerebbe solo valutare la forza degli istituti che scaturiscono dalle aggregazioni, non la loro nazionalità. Sulla possibile aggregazione tra i due istituti per la prima volta si è espresso pubblicamente il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta. Lo ha fatto senza mai menzionare le banche in questione e rispondendo a Washington a una domanda del direttore del dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale Alfred Kammer, che lo ha intervistato durante gli Annual meetings dell’istituzione. Panetta ha fornito una risposta molto articolata.


“Dovremmo avere fusioni transfrontaliere? Questa – ha sottolineato il Governatore della Banca d’Italia – è l’idea dell’Unione Bancaria. L’Unione Bancaria dovrebbe essere basata su banche che hanno attività a un livello transfrontaliero, anche all’interno dell’area dell’euro”. Rispondendo alla domanda implicita di Kammer su Unicredit – Commerzbank, il Governatore ha risposto così: “La valutazione su quell’operazione dovrebbe essere basata solo sulla forza di quell’entità che dovrebbe formarsi attraverso la fusione. Non ci dovrebbe essere una discussione sulle nazionalità. E non c’è alcuna partita tra Italia e Germania. Abbiamo partite nel calcio, che di solito vinciamo. Ma questo non è il calcio e non mi entusiasmo se una banca italiana compra una banca straniera, allo stesso modo non lo sono stato quando banche straniere sono venute nel nostro Paese e hanno comprato banche italiane. Nel momento in cui le banche sono forti, sono redditizie, prestano all’economia reale, forniscono servizi di alta qualità ai loro clienti va bene. E sono sicuro che la valutazione del Ssm (la vigilanza creditizia della Bce, ndr) saranno basate su un’analisi oggettiva delle condizioni della banca che ne scaturirebbe”.


Ma Panetta, in premessa a tale discorso ha voluto segnalare come le aggregazioni bancarie siano diventate più probabili anche per motivi oggettivi. “Penso – aveva premesso Panetta – che non sia irragionevole di prevedere fusioni tra banche a livello europeo. Le banche attualmente sono molto profittevoli, ma quella profittabilità è in parte dovuta all’eredità della crisi. Durante l’ultima crisi i governi entrarono in gioco e diedero garanzie molto importanti alle banche e i crediti in sofferenza delle banche sono così quasi completamente scomparsi dal panorama europeo. E questa specifica congiuntura ha spinto in alto i profitti delle banche. Perché? Perché si sono trovate nella situazione molto inusuale nella quale la liquidità era molto abbondante e i margini delle banche sono diventati molto ampi. E così le banche sono diventate molto più redditizie: meno rischi su crediti e più margini d’interesse dovuti alla situazione sul mercato monetario”. Secondo Panetta “questa situazione non potrà durare, e dato che all’orizzonte abbiamo una riduzione della profittabilità le banche dovranno ricostruire il livello della profittabilità registrata nel recente passato in un certo numero di modi, incluse le fusioni”.


UniCredit, aveva annunciato alle fine di settembre di aver presentato istanza regolamentare per l’acquisizione di una partecipazione superiore al 10% e fino al 29.9% in Commerzbank. In quell’occasione aveva informato di aver sottoscritto strumenti finanziari aventi ad oggetto una partecipazione pari a circa l’11,5% del capitale sociale di Commerzbank. La posizione complessiva di UniCredit, unitamente alla partecipazione del 9% circa comunicata in precedenza, pertanto ha raggiunto circa il 21%.

Banche, Panetta: su fusioni valutazioni su business non su nazionalità

Banche, Panetta: su fusioni valutazioni su business non su nazionalitàWashington, 23 ott. (askanews) – La valutazione di fusioni transfrontaliere tra banche d “dovrebbe basarsi sulla forza del business del capitale. Non dovrebbe basarsi sulla nazionalità”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, rispondendo a una domanda sulle fusioni transfrontaliere in Europa effettuata dal direttore del dipartimento europeo del Fmi Alfred Kammer in un dibattito a Washington, con un riferimento implicito alla possibile aggregazione tra Unicredit e Commerzbank.


Panetta, che non hai mai menzionato per nome i due istituti in questione ha detto che “non ci dovrebbero essere discussioni sulla nazionalità. Ci sono le squadre nazionali di Italia e Germania, con la Germania ci sono partite di calcio».

A Torino IA ed economia digitale a III AI-VR FESTIVAL

A Torino IA ed economia digitale a III AI-VR FESTIVALRoma, 23 ott. (askanews) – La nuova economia digitale passa attraverso le sfide del big-tech, tra intelligenza artificiale generativa e realtà virtuale, tra news media e big data. Una rivoluzione non solo tecnologica ma soprattutto sociale, etica e culturale. Questi i i grandi temi al centro della Terza Edizione dell’AI&VR FESTIVAL Multiverse World, il Festival dedicato al mondo del Metaverso e a tutto l’universo della comunicazione digitale, svoltosi oggi martedì 22 ottobre a Torino nella prestigiosa cornice del Museo Nazionale del Cinema.


Dopo il successo degli scorsi anni, l’evento è tornato ad alimentare il dibattito dei grandi players di settore con ancora più lustro, coinvolgendo le eccellenze dei giovani innovatori italiani assieme ai rappresentanti delle istituzioni e ai protagonisti delle più grandi e virtuose realtà imprenditoriali italiane. ‘Siamo lieti dello straordinario successo di questa nuova edizione del Festival, un successo di pubblico, di contenuti, delle istituzioni e delle imprese sostenitrici, non solo di Torino e della regione Piemonte ma del contesto economico nazionale, che evidenzia sempre di più da un lato il lavoro che come ANGI svolgiamo per promuovere il nostro ecosistema Paese ma allo stesso tempo anche la sensibilità del pubblico e del privato verso l’innovazione e le nuove tecnologie, elementi fondanti per il progresso economico e sociale per l’Italia e per l’Europa. Il nostro obiettivo con questa manifestazione è quello di poter dare un contributo al lavoro legislativo del Governo Meloni e della Commissione Europa e allo stesso tempo di creare quella partnership tra pubblica amministrazione e grandi aziende che possa abbracciare la transizione tecnologica e sostenere le nuove generazioni’ il commento di Gabriele Ferrieri Presidente ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori a margine dell’evento.


‘Avete riunito, in un incontro ricco di contenuti, tanti esperti italiani del settore per condividere le più recenti visioni, ricerche ed esperienze. Insieme, esplorerete le infinite potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa e della realtà virtuale, con l’obiettivo di approfondire quegli aspetti capaci di fare di questi nuovi strumenti una straordinaria opportunità di crescita, benessere e sviluppo. È questo anche l’obiettivo della Presidenza italiana del G7’. Così il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani nel messaggio inviato a margine della cerimonia di apertura della Terza edizione del’AI&VR FESTIVAL Multiverse World, il Festival dedicato al mondo del Metaverso e a tutto l’universo della comunicazione digitale, oggi a Torino nella prestigiosa cornice del Museo Nazionale del Cinema. ‘Come riportato dai dati del Rapporto sulla strategia italiana sull’intelligenza artificiale, ci rendiamo conto che il numero dei laureati in questo campo nel settore dell’ICT è solo dell’ 1,5% e che l’Italia è al quart’ultimo posto in fatto di competenze digitali, anche in relazione alle imprese’ il commento di Massimo Bitonci Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, intervenuto da remoto durante la discussione.


‘Nel PNRR oltre 6 miliardi di euro sono destinati a trasformare la PA in chiave digitale. Un uso efficiente di questi fondi messi a disposizione è il primo passo in questa direzione, ma c’è bisogno di una politica industriale che promuova la competitività delle imprese, che aumenti la loro produttività e rafforzi la collaborazione all’interno della filiera. Inoltre, sono necessari interventi di regolazione pro-concorrenziali che spingano l’innovazione, sostengano la formazione del capitale umano e sostengano la collaborazione tra imprese per aumentare scala e durabilità degli investimenti. Sono queste le leve che possono consentire al mercato digitale di crescere, alle tecnologie di essere abilitatori della trasformazione’ così Alessandro Morelli Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al CIPE. ‘L’intelligenza artificiale – ha sottolineato l’Assessore all’Intelligenza artificiale, Ricerca e Innovazione Regione Piemonte Matteo Marnati – è uno strumento che, grazie ad un suo aspetto peculiare che è rappresentato dalla grande potenza di calcolo, ci permetterà di raggiungere obiettivi importanti e sfidanti in tutti gli ambiti, da quello sanitario a quello della Pubblica amministrazione che, proprio grazie a queste tecnologie emergenti, potrà migliorare e trasformarsi per essere più efficace ed efficiente nelle risposte ai cittadini e alle imprese. Come Regione abbiamo fortemente creduto in questa tecnologia e stiamo lavorando insieme al CSI. Grazie all’intelligenza artificiale si potranno infatti implementare molti servizi che devono essere accessibili e inclusivi per tutti’.


‘Il Festival rappresenta una grande opportunità per esplorare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale e della Realtà Virtuale, settori destinati a plasmare il nostro futuro economico e sociale, che insieme a tutte le nuove tecnologie incontrano nella nostra città grande attenzione e interesse – commenta la Vicesindaca di Torino Michela Favaro – Torino da sempre si distingue per la sua vocazione all’innovazione e alla tecnologia e rappresenta un riferimento e la destinazione ideale per chi vuole sperimentare e innovare. Prima città in Italia ad essersi dotata di un board etico sulle tecnologie emergenti, per questa ragione è stata chiamata a guidare i tavoli di lavoro con altre città sul tema all’interno delle reti europee Eurocities ed Enoll, confermando così, insieme alla candidatura tra le finaliste per il titolo di Capitale Europea dell’Innovazione, il suo ruolo di importante polo internazionale per lo sviluppo, pioniera per un futuro digitale più inclusivo e sostenibile”. “Il Gruppo A2A sta affrontando il tema dell’intelligenza artificiale in modo strutturato, con una strategia chiara e un piano di azione che tenga conto degli impatti non solo sul business ma anche sulle persone” ha commentato Gian Fausto Navoni, Head of Ai adoption del Gruppo. “L’AI può dare un contributo per contrastare gli effetti del cambiamento climatico abilitando nuovi scenari di progettazione ed ottimizzazione degli asset energetici, di processi circolari e di città future fit” ha aggiunto Patrick Oungre, Head of Innovation del Gruppo A2A, tra gli ospiti del Festival. ‘Una mobilità sempre più sostenibile e intermodale di persone e merci passa anche per ciò che possiamo definire una “cultura del dato”, intesa soprattutto come corretto ed etico utilizzo del patrimonio di informazioni a disposizione. Ci aspettiamo una importante evoluzione del modo di viaggiare come lo abbiamo inteso finora, e in tale ambito le nuove tecnologie possono indirizzarci nel soddisfare al meglio le esigenze di chi sceglie il trasporto collettivo come modalità consapevole, responsabile e in linea con le sfide che ci attendono. Mobilità, digitalizzazione e ricerca devono dunque procedere di pari passo’ è intervenuto Mario Tartaglia – Head of FS Research Centre, Gruppo FS. “L’AI & VR Festival ha rappresentato un momento importante per confrontarsi sull’impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia. Da più di dieci anni, Reply lavora sull’intelligenza artificiale, e più recentemente, sull’IA generativa supportando i clienti sia nelle loro operations quotidiane che nel percorso di innovazione verso nuovi modelli di business. Oggi, i digital human, figure digitali che sfruttano tecnologie 3D in real-time e modelli di IA generativa, insieme ai robot fisici, stanno rivoluzionando l’interazione uomo-macchina, portandola a un nuovo livello di realismo e coinvolgimento” ha dichiarato Filippo Rizzante, CTO di Reply. “Stiamo affrontando grandi cambiamenti a livello globale, che portano le nostre imprese a confrontarsi con innumerevoli sfide, sia a livello tecnologico che di sostenibilità. L’Intelligenza Artificiale rappresenta un’opportunità di cui non conosciamo ancora fino in fondo la portata, ma sappiamo che non possiamo lasciarcela sfuggire. Per questo, dopo alcuni importanti iniziative di sostegno alle imprese quali Industria 4.0 e Transizione 5.0, crediamo sia giunto oggi il momento di creare un nuovo programma di incentivi, più largamente accessibile e studiato appositamente proprio per favorire la digitalizzazione e l’adozione dell’AI da parte delle PMI, destinato alla modernizzazione delle piccole imprese e degli autonomi” spiega Maria Valeria Surico, Head of Brand, PR & Contente del Gruppo TeamSystem. Per Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte “Durante il Festival dell’AI e della Virtual Reality abbiamo avuto l’opportunità di condividere la nostra visione sull’impatto che l’AI può avere anche nel settore della Pubblica Amministrazione. La sua adozione può davvero rivoluzionare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti ai cittadini e con iniziative come ‘Camilla’, la nostra assistente virtuale basata su AI generativa, oggi stiamo ridisegnando l’interazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione’. Per Letizia Maria Ferraris, Presidente CSI Piemonte “L’intelligenza artificiale è una rivoluzione complessa che richiede formazione, soprattutto nella gestione dei dati e nella sicurezza informatica. Per questo ribadiamo l’importanza di un uso responsabile della tecnologia, perché proteggere il dato significa tutelare la dignità umana. Il CSI Piemonte, nel suo ruolo di ente strumentale della Pubblica Amministrazione, è impegnato nello sviluppo di una cultura digitale che promuova la diffusione di competenze, consapevolezza dei rischi e capacità di sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’AI, per garantire un progresso tecnologico che rispetti i diritti e le libertà fondamentali delle persone’. L’indagine demoscopica realizzata da Lab21.01 e Angi Ricerche per la terza edizione del festival del Metaverso mostra risultati sorprendenti. “Immaginate un mondo dove la linea tra realtà e virtuale si sfuma, dove l’intelligenza artificiale (IA) è il vostro assistente personale e la realtà virtuale (RV) vi permette di esplorare luoghi impossibili – dichiara Roberto Baldassari Direttore Comitato Scientifico ANGI – Fantascienza? No, è il futuro che sta bussando alle porte dell’Italia, e gli italiani sono pronti ad aprire’. Il 19,2% degli italiani vede l’IA come il perfetto assistente virtuale per i dipendenti, mentre il 23,2% la immagina rivoluzionare l’automazione dei processi produttivi. ‘Ma attenzione: con grandi poteri arrivano grandi responsabilità. Il 35,9% degli italiani è preoccupato per la potenziale perdita di posti di lavoro, mentre il 33,8% teme per la propria privacy. La sfida? Trovare l’equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti’ continua Baldassari. L’iniziativa è nata con la sua prima edizione nello scorso ottobre 2022 e che vanta la collaborazione degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia e del patrocinio della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Rai Cinema come main cultural partner, A2A come knowledge expert e il BAIFF – Burano Artificial Intelligence Film Festival tra gli official partner. L’edizione di quest’anno vede anche il patrocinio istituzionale dell’AGID – Agenzie per l’Italia Digitale, Agenzia ENEA, Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, la Regione Piemonte, la Città di Torino, il Politecnico di Torino, Anitec Assinform, Anica – Unione Creators Digitali, Assintel – Associazione Nazionale Imprese ICT, Confindustria Canavese – Associazione Industriale del Canavese, AIDP. Tra i main sponsor, invece, Ferrovie dello Stato Italiane, Meta, Reply, Tinexta Cyber, TeamSystem, CSI Piemonte; e tra gli official partner Museo Nazionale del Cinema di Torino, Torino Airport, Archivio Storico Olivetti, Sella Lab, Flixbus, Errebian S.p.a., Mama Industry, AEDI – Associazione Editori Digitali Italiani ed Alé Comunicare per strategie, ANGI Ricerche e Lab 21.01.

Colloquio Mattarella-Meloni, chiarimento al Quirinale sui nodi

Colloquio Mattarella-Meloni, chiarimento al Quirinale sui nodiRoma, 23 ott. (askanews) – Un breve colloquio, una mezz’ora, al termine del Consiglio supremo di difesa. Il tempo per un ‘chiarimento’ tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo qualche tensione sull’asse Quirinale-Palazzo Chigi negli ultimi giorni. Un incontro faccia a faccia che non si verificava da un pò e di cui è stata data notizia forse anche per dare il senso di una rinnovata linea di comunicazione tra i due.


Sui contenuti dell’incontro c’è, naturalmente, stretto riserbo, ma è facile ipotizzare che al centro ci sia stata la situazione politica, gli atti e i provvedimenti aperti da qua alla fine dell’anno. Fondamentale sbloccare la nomina di un membro della Corte costituzionale per Mattarella, che appena due giorni fa aveva invitato le forze politiche a “esercitare capacità di mediazione e di sintesi”. Andata a vuoto anche l’ottava votazione il Parlamento è stato convocato nuovamente la prossima settimana, il 30 ottobre, pur non avendo le forze politiche ancora messo in atto quella collaborazione necessaria per eleggere organi di garanzia che richiedono maggioranze qualificate. Altro capitolo aperto è quello dello ‘scontro’ tra l’esecutivo e le toghe, dopo che il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei primi 12 migranti in Albania, subito riportati in Italia. Una decisione che il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva definito “abnorme” e la stessa premier reputa “pregiudiziale”. Uno scontro che preoccupa il capo dello Stato, anche in qualità di presidente del Csm, e che ha probabilmente ispirato quell’accorato appello al Festival delle Regioni: “Tra le istituzioni e all’interno delle istituzioni la collaborazione, la ricerca di punti comuni, la condivisione delle scelte sono essenziali per il loro buon funzionamento e per il servizio da rendere alla comunità”. In Parlamento ha iniziato il suo iter anche la riforma delle separazione delle carriere su cui la maggioranza punta molto ma che ha suscitato allarme tra le toghe.


E certo se uno degli obiettivi del confronto di oggi era far scendere un po la tensione governo-toghe, il risultato non sembra essere stato raggiunto. La sentenza sull’Albania, ha ribadito Meloni alla festa del ‘Tempo’, è “assolutamente irragionevole” e se non c’è un “complotto” da parte delle toghe, c’è però “un sostanziale menefreghismo rispetto alla volontà popolare: se vota ‘bene’ la democrazia è una risorsa ma se vota ‘male’ andranno corrette le decisioni del popolo”. Proprio il decreto sui Paesi sicuri approvato lunedì in Cdm per cercare di superare l’ostacolo è arrivato nel pomeriggio al Quirinale. Mattarella lo ha firmato, non ravvisando estremi di incostituzionalità, ma negli ultimi tre giorni i tecnici della Presidenza della Repubblica hanno seguito passo per passo la difficile gestazione del testo finale, ‘suggerendo’ quelle limature che erano ritenute necessarie. Ma al di là del via libera al decreto (e della sua eventuale efficacia pratica) sembra preoccupare il rischio di un conflitto non solo con la magistratura italiana, ma anche con l’Europa. Di certo Meloni non sembra aver intenzione di mollare: “Avevo messo in conto gli ostacoli – ha assicurato – li supereremo, il protocolo funzionerà. Non intendo consentire che una soluzione nel pieno rispetto del diritto internazionale, europeo e italiano venga smontata perchè c’è una parte della politica che non è d’accordo.Se ci saranno altri problemi continueremo a convocare il Cdm per risolverli”.


Al Quirinale è in attesa di firma anche un altro discusso provvedimento, quello sul reato universale della gestazione per altri su cui pendono, secondo alcuni, dubbi di costituzionalità. C’è infine la questione della manovra, firmata dal Capo dello Stato dopo un lungo processo di elaborazione da parte dei tecnici del Mef e di Palazzo Chigi e che ha iniziato oggi il suo iter in Parlamento.

Nuovo caso al Mic, lascia Spano e Giuli lo difende (anche da Fdi)

Nuovo caso al Mic, lascia Spano e Giuli lo difende (anche da Fdi)Roma, 23 ott. (askanews) – Dopo ore di “pressing” da parte di Palazzo Chigi si è dimesso oggi Francesco Spano, nominato appena dieci giorni fa capo di gabinetto dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. Nella speranza di far calare in anticipo il sipario (almeno per ora) sul nuovo caso che ha investito il Collegio Romano, ancora scosso dopo l’affaire Sangiuliano-Boccia.


La nomina di Spano aveva già fatto storcere il naso al primo piano di Palazzo Chigi e a via della Scrofa per il suo background: arrivato al Maxxi con Giovanna Melandri, nel 2015 approdò alla guida dell’Unar, l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali che dovette lasciare due anni dopo, nel 2017, a causa di un’inchiesta delle ‘Iene’. Secondo la trasmissione, Unar avrebbe finanziato l’Andoss, un’associazione Lgbtq+ che però – era l’accusa – avrebbe anche favorito incontri a pagamento. Sulla vicenda venne anche aperta un’inchiesta, da cui non emersero irregolarità a carico di Spano. Ancora in una trasmissione televisiva è ‘inciampata’ la carriera del manager. Secondo ‘Report’, in onda domenica sera, infatti, Spano avrebbe avuto un “importante conflitto di interessi” perchè mentre “era segretario generale del Museo, il suo compagno Marco Carnabuci risultava consulente legale del Maxxi”. Alle accuse di ‘Report’ si è sommato un clima tutt’altro che favorevole da parte di Fdi. “Buongiorno, voglio segnalare il grosso malumore nel nostro partito per la nomina del pederasta Spano da parte del ministro Giuli”, ha scritto in una chat del partito di cui fanno parte circa 200 persone, compresa Arianna Meloni, Fabrizio Busnengo, coordinatore di Fratelli d’Italia nel Municipio IX. Subito redarguito, Busnego è stato invitato a dimettersi, cosa che ha fatto.


Ormai però la chat era stata pubblicata, creando grande imbarazzo a via della Scrofa e un clima pesantissimo per Spano: “Il contesto venutosi a creare non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante”, ha scritto nella lettera di dimissioni, accolte da Giuli con grande “rammarico” e anche con rabbia per il trattamento riservato al suo collaboratore dalla sua parte politica. “A lui – scrive il ministro – va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana”. Giuli, nel pomeriggio, dopo il question time è arrivato a Palazzo Chigi. Ufficialmente per un colloquio, di circa mezz’ora, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, per discutere della parte della manovra che riguarda il Ministero della Cultura. “Non ho incontrato Giuli e ho capito abbastanza poco della vicenda, tendenzialmente non me ne sono occupata”, ha detto in serata alla festa del ‘Tempo’ Giorgia Meloni. La premier nega quindi che ci sia stato un ‘pressing’ ma ammette che per la nomina c’era stato “nervosismo” in Fratelli d’Italia. “Apprendo – ha detto ancora – che ci sarebbe una specie di presunto conflitto di interessi tra Spano e un’altra persona che risale al Maxxi, risale ai tempi della gestione di Melandri. Nessuna di queste persone è stata nominata da Giuli. Bene, ma bisogna chiedere conto a chi governava il Maxxi quando è accaduto. Perché si dice adesso? Se lavori con quelli di destra tutto è più complicato”.

”La Gola” torna in edicola per fare cultura enogastronomica

”La Gola” torna in edicola per fare cultura enogastronomicaMilano, 23 ott. (askanews) – “La Gola”, celebre testata fondata da Gianni Sassi che negli anni Ottanta ha segnato la storia dell’enogastronomia, tornerà in edicola all’inizio di novembre. Oggi, come allora, non seguirà le tendenze editoriali per offrire ai lettori un percorso diverso e multidisciplinare.


La rivista non avrà ricette e non darà voti. Farà cultura: del cibo e intorno al cibo. Non celebrerà mode ma tratterà gli argomenti come si fa nella terza pagina dei quotidiani. Il cibo e tutto ciò che interesserà la gola sarà punto di partenza, di arrivo o di transito degli argomenti trattati. L’ambizione è quella di stimolare chi vive il mondo dell’enogastronomia e coinvolgere chi vive gli altri mondi. Uno dei marchi di fabbrica sarà la vena artistica. Ad accompagnare i pezzi, scritti con l’originale e iconico carattere Times New Roman, non ci saranno foto ma opere d’arte, visto che ogni numero sarà affidato ad un artista diverso. Il primo numero è un fil-rouge che omaggia il giornale primogenito attraverso le illustrazioni di Massimo Dolcini e Gianni Sassi che animarono il giornale tra il 1982 e il 1986. Percorso che continuerà con la pubblicazione di alcuni pezzi con grafica originale.


Tra gli autori, oltre ai giornalisti, saranno presenti teorici del cibo, scrittori, artisti, filosofi, designer e molti altri. Tra questi Alberto Capatti (direttore della prima Gola e primo rettore dell’Università di Pollenzo) nelle vesti di corsivista e consulente gastronomico, Caroline Corbetta (giornalista, curatrice d’arte e fondatrice del “ilcrepaccio”) che avrà il compito di curare la parte artistica, e Piero Ruggeri (fumettista) che per ogni numero tratteggerà la storia di un personaggio, partendo da Pietro Leemann. In questo primo numero sono presenti anche Matteo Campagnoli (poeta, scrittore e traduttore), Marcello Frixione (Filosofo. Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia dell’Università di Genova), Francesca Grazioli (Centro internazionale di ricerca Bioversity International), Andrea Guolo (giornalista), Beatrice Guzzi (chef e gastronoma), Cristina Manfredi (giornalista), Matteo Minà (giornalista), Italo Piccoli (sociologo e collaboratore della prima Gola), Andrea Ruggiero (Designer e Professore di Industrial Design alla Parsons School of Design di New York) e Paolo Tegoni (Docente di Scienze Gastronomiche presso l’Università di Parma). Ospiti d’eccezione, il designer Chris Bangle (famoso per aver guidato l’ufficio stile di Bmw) e Giovanni Di Lorenzo (direttore del settimanale tedesco “Die Zeit”). Ultima parte grafica invece è uno still-life d’autore disegnato da Jacopo Ascari su styling di Benedetta Ceppi. Il tutto sotto la direzione di Fabio Gibellino, che del progetto è anche editore. La cadenza del magazine sarà trimestrale con l’intento di realizzare anche edizioni speciali in occasione di eventi come Pitti Immagine, la Biennale Venezia, Collisioni e altri. Per quanto riguarda la tiratura, invece, sarà limitata a duemila copie numerate, mentre la distribuzione avverrà nelle metropoli, nelle città d’arte, di turismo e in quelle di grande tradizione enogastromica. Per quanto riguarda i punti vendita, “La Gola” sarà presente esclusivamente nelle edicole premium, in libreria, stazioni e aeroporti (oltre che in abbonamento) e a Roma nel bookshop della Galleria Nazionale d’Arte Moderna.


Il progetto avrà anche una versione online (www.rivistalagola.it) che sarà accomunato al giornale solamente dal carattere. La sua natura sarà più pop e i suoi pezzi, tra storie e news di prodotti, saranno brevi e sintetici, mentre del giornale cartaceo pubblicherà solo indice e copertina.

Africa, Tajani a G7: dare risposte concrete per fermare autocrazie

Africa, Tajani a G7: dare risposte concrete per fermare autocraziePescara, 23 ott. (askanews) – Fornire una “risposta globale ambiziosa” alle sfide dello sviluppo e alle molteplici crisi internazionali, guardando in particolare alle opportunità di crescita offerte dal continente africano, che non ha ancora saputo sfruttare al meglio tutte le risorse di cui dispone. Investire in Africa, puntare su sicurezza alimentare e sistemi agroalimentari sostenibili, infrastrutture e salute globale, scommettere sui suoi giovani, significa assicurare “un futuro migliore per tutti”. Ma anche sradicare, sul nascere, le radici più profonde dell’immigrazione irregolare. E’ questo il messaggio lanciato dal G7 Sviluppo di Pescara, che oggi ha vissuto la sua seconda giornata di lavori. “Il G7 ha il dovere di dare risposte” al continente africano “che ci guarda con grande attenzione. E’ importante che le democrazie rispondano ai popoli africani, altrimenti c’è il rischio che rispondano le autocrazie”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha citato esplicitamente “Cina, Iran e Russia”.


Secondo i rappresentanti dei Paesi membri riuniti in Abruzzo, “troppe persone, in particolare nei Paesi a basso reddito, stanno soffrendo” nel mondo, per cause diverse: “conflitti, declino economico e povertà, mancanza di accesso a servizi sanitari di qualità e accessibili, accesso all’acqua, servizi igienici, crisi educativa globale, cambiamenti climatici, degrado ambientale e inquinamento, perdita di biodiversità, scarse risorse idriche, insicurezza energetica, divari digitali, disuguaglianze di genere e discriminazione, insicurezza alimentare e malnutrizione”. E proprio sul tema della sicurezza alimentare, a Pescara, “c’è stata una grande convergenza” tra i paesi del G7, “un grande impegno di tutti, ma anche la volontà di tutti di coinvolgere il settore privato”, ha detto Tajani, che nell’agenda dei lavori odierni ha fortemente voluto una sessione dedicata alla catena di valore del caffè. “Abbiamo avuto Illy e Lavazza, due grandi imprenditori del settore, perché abbiamo voluto far sì che il caffè si trasformasse in una sorta di grande progetto pilota che può essere seguito da altri settori agroindustriali”, ha commentato. Nella direzione di una risposta globale “ambiziosa” alle richieste africane vanno certamente il Global Gateway europeo e il Piano Mattei, ha ricordato il titolare della Farnesina. “L’Africa guarda prima noi, perché siamo i più vicini”, ha sottolineato Tajani. “Quindi abbiamo il dovere di rispondere positivamente alle loro richieste, essere impegnati”. Per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Africa entro il 2030 sono necessari finanziamenti aggiuntivi complessivamente pari a circa 194 miliardi di dollari all’anno. E l’Italia farà la sua parte, in particolare con un’iniziativa strategica per la regione dell’Africa australe. Il governo, infatti, si è impegnato a finanziare fino a 320 milioni di dollari per lo sviluppo sostenibile delle infrastrutture ferroviarie principali del Corridoio di Lobito e dei relativi progetti collaterali. Inoltre, il nostro Paese e gli altri membri del G7 mobiliteranno fino a 600 miliardi di dollari entro il 2027 per ridurre il divario di investimenti infrastrutturali attraverso il Partenariato G7 per le Infrastrutture Globali e gli Investimenti. “Investire in infrastrutture sostenibili, industrializzazione e innovazione è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e attrarre altri investimenti produttivi per una crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità”, hanno sottolineato i ministri nella dichiarazione finale di Pescara, con cui hanno confermato l’intenzione di concentrarsi “sulle regioni e sui settori in cui gli investimenti infrastrutturali hanno il maggiore impatto, tra cui il continente africano e la più ampia regione indo-pacifica”.


Fondamentale, per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e per il rafforzamento delle opportunità di istruzione e formazione in favore dei giovani, è poi considerato il contributo dei missionari, in particolare nell’Africa sub-sahariana. A margine del G7, Tajani ha incontrato gli italiani, la cui attività ha evidenti collegamenti con il Piano Mattei e con il nesso migrazioni-sviluppo. “La vostra presenza è indispensabile” e rappresenta uno strumento della politica estera italiana, ha detto il ministro. “Dobbiamo capire come rapportarci con l’Africa, capire qual è il nostro ruolo, dell’Italia e dell’Ue, avere una visione complessiva. Vogliamo dare risposte concrete e far sì che la risposta alle richieste” dell’Africa “sia positiva e non disattenta, altrimenti rischiamo che arrivano Cina, Iran e Russia”. Quanto al tema del rapporto tra immigrazione e sviluppo, Tajani ha ricordato che non è possibile pensare ai flussi migratori come se fosse “solo una questione di ordine pubblico”. Bisogna risolvere il problema “a monte”, “puntando sullo sviluppo del continente e accogliendo i migranti regolari”. A questo proposito, in linea con il comunicato dei leader del G7 riuniti in Puglia, nella dichiarazione di Pescara è emerso “l’impegno collettivo a migliorare la cooperazione per affrontare i fattori trainanti della migrazione irregolare e degli spostamenti forzati e cogliere le opportunità che la migrazione porta a livello globale”. “Nel farlo”, si legge, “lavoreremo in partnership con i paesi di origine, transito e destinazione per supportare il loro sviluppo sostenibile, la loro resilienza e la loro stabilità”. (di Corrado Accaputo)

BRICS, Xi: urgente costruire nuova architettura finanza globale

BRICS, Xi: urgente costruire nuova architettura finanza globaleRoma, 23 ott. (askanews) – I BRICS si devono porre alla testa di una riforma della governance globale, che includa anche una “urgente” riforma dell’architettura finanziaria internazionale. Questo il “vaste programme” messo sul tappeto oggi dal presidente cinese Xi Jinping alla riunione annuale allargata dei BRICS, che si conclude domani a Kazan, in Russia, e che ha tra i suoi temi anche la possibilità di definire una nuova piattaforma per meglio rappresentare nella struttura della finanza globale le economie emergenti.


“Dobbiamo costruire dei BRICS impegnati per la giustizia, e tutti dobbiamo agire come precursori nella riforma della governance globale”, ha affermato il leader cinese. “Le dinamiche di potere internazionali – ha continuato – stanno subendo profondi cambiamenti, ma la riforma della governance globale è rimasta indietro per molto tempo. Dobbiamo sostenere un vero multilateralismo e aderire alla visione di una governance globale caratterizzata da una consultazione estesa, un contributo congiunto e benefici condivisi”. Questa riforma della governance mondiale deve essere “guidata dai principi di equità, giustizia, apertura e inclusività”. In considerazione dell’ascesa del Sud globale, ha detto ancora Xi, “dovremmo rispondere favorevolmente alle richieste di vari paesi di aderire ai BRICS. Dovremmo avanzare nel processo di ampliamento della membership dei BRICS e nell’istituzione di un meccanismo di paesi partner, e aumentare la rappresentanza e la voce dei paesi in via di sviluppo nella governance globale”.


Il vertice di Kazan rappresenta il primo dopo l’allargamento del blocco e in vista di ulteriori ammissioni. Dopo la fondazione a quattro (Brasile, Russia, India, Cina) del 2009 e l’ingresso due anni dopo del quinto “socio”, il Sudafrica, quest’anno il gruppo si è ampliato per includere Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati arabi uniti. Ma alla riunione in corso in Russia, in tutto, sono presenti 36 paesi. Non tutti necessariamente compatti, né d’accordo su diversi temi. Uno dei temi più complessi sul tavolo è quello della costruzione di un’architettura finanziaria inclusiva che sfugga ai vincoli posti da un ambiente globale incentrato sul dollaro. Si tratta di un tema urgente, secondo Xi: “Gli sviluppi attuali rendono la riforma dell’architettura finanziaria internazionale ancora più urgente. I paesi BRICS dovrebbero assumere un ruolo guida nella riforma. Dovremmo approfondire la cooperazione fiscale e finanziaria, promuovere la connettività delle nostre infrastrutture finanziarie e applicare alti standard di sicurezza finanziaria”. Insomma, i paesi presenti alla riunione devono collaborare per “garantire che il sistema finanziario internazionale rifletta più efficacemente i cambiamenti nel panorama economico globale”.


Il veicolo di questa collaborazione tra i paesi BRICS nel contesto finanziario è la Nuova Banca di Sviluppo che, nelle intenzioni del presidente cinese, “dovrebbe essere ampliata e rafforzata”. La collaborazione, inoltre, deve essere intensa anche sul fronte della transizione verde e della rivoluzione tecnologica. “Con l’ultima ondata di rivoluzione tecnologica e trasformazione industriale che avanza a velocità accelerata, dobbiamo tenere il passo con i tempi e promuovere nuove forze produttive di qualità”, ha detto Xi. “La Cina – ha proseguito – ha recentemente lanciato un Centro per lo sviluppo e la cooperazione sull’intelligenza artificiale dei BRICS. Siamo pronti a rafforzare la cooperazione sull’innovazione con tutti i paesi BRICS per liberare i dividendi dello sviluppo dell’Ia”.