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Autore: Redazione StudioNews

Migranti, Conte: l’Albania? Tutta una messa in scena

Migranti, Conte: l’Albania? Tutta una messa in scenaRoma, 22 ott. (askanews) – “Vorrei parlare dell’Albania lo stretto necessario, qui il tema è l’economia, non possiamo consentire a Meloni di distrarci tutti con lo spot albanese. Lo abbiamo detto dall’inizio: ci sono oltre 800 milioni buttati che potevano essere recuperati per la sanità”. Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, a diMartedì su La7.


“Tra l’altro – ha aggiunto – forse non è chiaro a tutti, perché fanno tanta confusione: stiamo parlando di migranti? Possono essere portati in Albania solo quelli che vengono soccorsi in acque internazionali, non quelli che sbarcano in Italia. Due, lo abbiamo capito tutti che se stanno in Albania al massimo un mese poi li dobbiamo portare obbligatoriamente in Italia? E due sono le ipotesi: o hanno diritto alla protezione internazionale e allora l’asilo glielo dobbiamo dare, o non hanno diritto e torniamo alla questione atavica dei rimpatri. Questa è tutta una messa in scena”, ha concluso Conte.

Calcio, Milan-Bruges 3-1, prima vittoria europea dei rossoneri

Calcio, Milan-Bruges 3-1, prima vittoria europea dei rossoneriRoma, 22 ott. (askanews) – Prima vittoria europea per il Milan che batte 3-1 il Bruges. In avvio Ordoñez colpisce la traversa, dopo la mezz’ora Pulisic trova il gol olimpico. Al 40′ espulso Onyedika dopo on field review. A inizio ripresa entra Sabbe e pareggia, poi Okafor prende il posto di Leao e serve a Reijnders l’assist del nuovo vantaggio rossonero. L’olandese trova poi la doppietta. Nel finale spazio a Camarda che diventa il più giovane esordiente italiano in Champions.

Carrefour Italia, Ceo: franchising strada giusta, facciamo fatica su volumi

Carrefour Italia, Ceo: franchising strada giusta, facciamo fatica su volumiMilano, 22 ott. (askanews) – A distanza di quattro anni dal suo arrivo in Italia, il ceo di Carrefour Italia, Christophe Rabatel ritiene che la scelta di puntare sul franchising per la gestione della rete nel nostro Paese sia stata giusta. “Assolutamente sì, siamo a metà strada – ha detto – alla fine si rivelerà la scelta giusta ma c’è ancora tanta strada da fare”. “Oggi abbiamo più di 900 negozi in franchising su più di 1.200 punti vendita totali, tre quarti dei nostri negozi sono in franchising”, ha detto in occasione della conferenza stampa di presentazione del rilancio del programma Act for food nel punto vendita di Assago, che è uno di quelli ancora in gestione diretta.


Per completare questo percorso Rabatel stima serviranno ancora quattro anni. “Se per la prima metà abbiamo impiegato quattro anni direi che ne serviranno ancora quattro, dire che siamo a metà strada dà l’idea del lavoro da fare”. In generale, però, il ceo difende il progetto: “Sul franchising il potenziale c’è – ha sottolineato – dobbiamo essere più convincenti nella nostra strategia globale e portarli a bordo nelle scelte strategiche”. Nel programma di sviluppo dell’insegna francese “in media ogni anno ci sono tra le 50 e le 80 aperture. Due anni fa eravamo i primi per aperture ma erano prevalentemente Carrefour express, negozi di prossimità, in maggioranza in franchising”. In quella che chiama operazione di “pulizia della rete”, quattro sono gli ipermercati convertiti in franchising: a Pisa, Novara e Arma di taggia e il quarto a Lucca a novembre.


“L’Italia è un bel mercato ma non significa che sia facile, è un mercato molto competitivo con un numero di retailer incredibile, 370 insegne, ogni provincia ha il suo retailer e tanti imprenditori hanno la loro catena e sono bravissimi sul loro territorio. Questa è la ragione per cui abbiamo deciso di andare molto di più sul franchising – ha spiegato – per combinare le forze della multinazionale che rappresentiamo con la forza del franchising che ha un local touch ed è più incisiva sul territorio”. A proposito di format, Terre d’Italia, il negozio di piccole dimensioni, aperto poco più di un anno fa a Milano con un’offerta esclusivamente basata sulla private label di fascia premium, il ceo conferma che non ci saranno nuove aperture. “Non dà risultati all’altezza delle nostre ambizioni però è una bella vetrina per i nostri prodotti, va piuttosto bene sul concetto di enoteca. Quello era un test, abbiamo deciso di fermarci perchè impariamo dai test, al contrario di Carrefour contact dove abbiamo fatto dei test convincenti adesso abbiamo aperto l’11esimo negozio e adesso ne abbiamo anche a Roma e Torino”.


Quanto all’andamento del 2024, a pochi mesi dalla fine dell’anno Rabatel non appare soddisfatto: “Globalmente la tendenza dei consumi da inizio anno non è buona. Sui volumi facciamo fatica e posso confermare i dati di mercato, quel +1%. Adesso – ha spiegato – siamo entrati in deflazione e quando i volumi sono stabili e non c’è più inflazione vuol dire che non è più così semplice. Questo vale ancora di più per noi che facciamo pulizia della nostra rete: abbiamo venduto un altro ipermercato e chiudiamo anche qualche Carrefour market quindi le vendite non possono essere positive”. E il target dell’utile nel 2024 è ancora alla portata o slitta al 2025? “Ne parleremo dopo la chiusura dell’anno, la nostra tendenza non è male, abbiamo avuto un’estate francamente non all’altezza delle aspettative ma siamo ripartiti piuttosto bene a settembre e per noi il terzo trimestre è fondamentale”, ha concluso.

Lombarda Motori inaugura l’Audi Progressive Showroom a Milano

Lombarda Motori inaugura l’Audi Progressive Showroom a MilanoMilano, 22 ott. (askanews) – Lombarda Motori, storico dealer automotive lombardo, con sedi a Monza, Brianza e Milano, inaugura il nuovo Audi Progressive Showroom Concept a Milano, in Via Sumatra, 12. Una struttura che rappresenta un’eccellenza unica in Italia, combinando innovazione e sostenibilità in un ambiente moderno e tecnologicamente avanzato, volto a ridisegnare il tradizionale concessionario.


Lombarda Motori, storica concessionaria lombarda fondata nel 1963 dall’ex giocatore del Milan Luigi Zannier, continua a crescere sotto la guida di Elsa, amministratore unico dal 2014. Negli ultimi anni, Lombarda Motori ha consolidato la sua presenza sul territorio con 12 sedi in tutta la regione, rappresentando marchi come Audi, Volkswagen, Cupra e Seat. Nel 2023, l’azienda conta più di 380 dipendenti, dimostrando una costante forza di crescita e attenzione alle esigenze dei clienti. Il nuovo showroom intende offrire un’esperienza immersiva nel futuro della mobilità, con una gamma completa di veicoli Audi, servizi di manutenzione e soluzioni di mobilità. Il progetto del nuovo Audi Progressive Showroom Concept a Milano, infatti, è stato concepito per superare i confini del tradizionale concetto di concessionario. La struttura, caratterizzata da linee moderne e minimaliste, crea un ambiente accogliente e futuristico, dove la tecnologia e l’attenzione al dettaglio sono al centro dell’esperienza del cliente. Le ampie vetrate offrono una vista panoramica sugli spazi interni. Materiali ecosostenibili e tecnologie smart, consentono ai visitatori di esplorare i modelli Audi in modo innovativo e sostenibile.


“Questo nuovo showroom riflette la nostra visione di un futuro sostenibile e tecnologicamente avanzato. Vogliamo offrire ai nostri clienti un servizio su misura, all’interno di un ambiente che riduce al minimo l’impatto ambientale grazie all’uso di energie rinnovabili e soluzioni intelligenti. Con l’Audi House of Progress, non stiamo solo aprendo le porte di una nuova sede, ma stiamo ridefinendo ciò che significa essere uno showroom all’avanguardia”, afferma Elsa Zannier, amministratore unico di Lombarda Motori.

Carrefour Italia: marca privata leva per alimentazione sana e accessibile

Carrefour Italia: marca privata leva per alimentazione sana e accessibileMilano, 22 ott. (askanews) – Un piano di rilancio del programma Act for food “per un’alimentazione più sana, rispettosa del Pianeta e a prezzi accessibili”. A presentarlo Christophe Rabatel, Ceo di Carrefour Italia, nel supermercato di Assago dell’insegna francese.


Il programma, al centro della strategia globale del gruppo della gdo per la transizione alimentare, fu lanciato nel 2018 e ora entra in una nuova fase che è lo stesso Ceo a spiegare: “E’ un momento decisivo per la nostra azienda. L’ambizione di Carrefour è quella di diventare leader della transizione alimentare per tutti – ha detto – Oggi lo scenario è cambiato. Gli italiani mettono al centro delle loro scelte alimentari la ricerca del gusto accompagnata a una forte attenzione a valori non più negoziabili. Questo ha reso necessario di scrivere un piano di rilancio di Act for food”. I valori non negoziabili di cui parla Rabatel sono quelli che ha confermato la ricerca commissionata dal gruppo a Swg. Per la quasi totalità (il 94%) degli italiani il gusto è un driver di acquisto importante o molto importante. Anche la provenienza locale (85%) e Km0 (78%) sono molto rilevanti perchè associati ai concetti di freschezza, supporto all’economia del territorio e a minor inquinamento. Proprio la sostenibilità è per il 77% dei consumatori un elemento dirimente negli acquisti. E il prezzo? Il prezzo resta ancora una variabile chiave, seppure non l’unica a detta della ricerca: i consumatori se messi di fronte alla necessità di scegliere tra convenienza, gusto e sostenibilità prevale quest’ultima dimensione con il prezzo all’ultimo posto. In questo panorama, poi, cresce la consapevolezza sul biologico – che quasi la metà degli intervistati dicono di comprare – considerato dalla larga maggioranza dei rispondenti come più sano (90%) e sostenibile a livello ambientale (89%) e sociale (86%) oltre che gustoso (83%).


Se queste sono le leve che muovono i consumi, Carrefour Italia punta a favorirle “rendendo accessibili prodotti buoni, sani e sostenibili facendo leva sulla private label”. Il marchio Carrefour, che “globalmente rappresenta un terzo delle nostre vendite”, in Italia arriva per l’80% da fornitori locali. Ed è anche il volano per le esportazioni di prodotti made in Italy: “Nel 2023 sono stati esportati nei negozi Carrefour 1,150 miliardi di prodotti italiani il 44% in più sul 2021. Noi siamo in 40 Paesi ma i più importanti per l’Italia sono Francia, Belgio, Spagna, Romania un po’ la Polonia, poi però esportiamo anche il nostro kiwi di filiera italiana a Taiwan”. Sul fronte della mdd bio, con le sue 430 referenze, il ceo assicura che “continueremo a crescere”, ma “la nostra ambizione è quella di farlo diventare il marchio più economico d’Italia”. Non a caso sono stati selezionati 50 prodotti bio a un euro per “rendere più accessibile il segmento”. Infine un ultimo pilastro nel programma Act for food: un focus sui prodotti a base vegetale, “free-from” e “ricco in” un segmento su cui Rabatel vuole diventare “rivenditore leader”. .

Nuovi aiuti e ricostruzione, la via italiana per Gaza e il Libano

Nuovi aiuti e ricostruzione, la via italiana per Gaza e il LibanoPescara, 22 ott. (askanews) – Una conferenza per la ricostruzione di Gaza, del Libano e del Nord di Israele. Il G7 Sviluppo sotto presidenza italiana, a Pescara, non è ancora iniziato quando Antonio Tajani lancia la sua idea. La guerra è ancora in corso e neppure l’uccisione di Yahya Sinwar sembra avere determinato una de-escalation nella Striscia, mentre il fronte libanese è più caldo che mai. “La pace ancora non è vicina e stiamo lavorando per accelerare i tempi”, ammette Tajani. Ma per il ministro degli Esteri è già arrivato il momento di organizzare il dopo, di cominciare a pianificare la ricostruzione di un territorio devastato, una desolante distesa di macerie e sangue, di morti e sfollati.


In Abruzzo sono arrivati i rappresentanti di Israele, Libano e Autorità nazionale palestinese: l’ambasciatore dello Stato ebraico presso le agenzie Onu a Roma, Orli Gil; il ministro degli Esteri di Beirut, Abdallah Bou Habib; il ministro dell’Economia dell’Anp, Mohammad Alamour. Un’occasione ghiotta di dialogo, che la presidenza italiana ha cercato di cogliere fino in fondo. Tajani ha parlato di “un risultato politico importante”, “un grande successo anche per la credibilità italiana, che ci spinge a fare ancora di più”. I rappresentanti del governo libanese, palestinese e israeliano hanno partecipato a differenti panel: “li abbiamo ascoltati e interrogati, non c’è stato un confronto tra di loro perché non volevamo acuire, ma risolvere”, ha spiegato il titolare della Farnesina in conferenza stampa. “Abbiamo ribadito la nostra posizione sul cessate il fuoco, ma l’oggetto della riunione era quello degli aiuti umanitari. Ci siamo soffermati su quello” ed è stata posta “la prima tessera di un mosaico per costruire la pace”, ha detto.


Insomma, la cooperazione resta una delle migliori opportunità per aprire uno spiraglio per la fine delle ostilità. E anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo dice chiaramente, in un videomessaggio inviato ai partecipanti alla riunione presieduta da Tajani. “E’ necessario dover affiancare agli sforzi che stiamo portando avanti sul binario politico per un cessate il fuoco un binario parallelo umanitario, sul quale dobbiamo impegnarci con la stessa determinazione”, sostiene la premier. Così, non è un caso che, aprendo la ministeriale a Pescara, Tajani annunci il nuovo programma di aiuti italiani, per un totale di 25 milioni di euro: “lo stanziamento di impegno umanitario d’emergenza di 10 milioni per le popolazioni del Libano, di 10 milioni di aiuto umanitario a Gaza e un sostegno di 5 milioni per il piano dell’Anp per la pianificazione della ricostruzione della Striscia di Gaza”. Un progetto che segue quanto già fatto dal governo di Roma con il piano Food for Gaza e il sostegno alla popolazione civile più vulnerabile, e quanto accadrà già alla fine di questa settimana. Venerdì prossimo, 15 tir acquistati dal nostro Paese e donati al Programma alimentare mondiale partiranno da Genova con beni alimentari e sanitari, che attraverso la Giordania e con il contributo della Mezzaluna rossa verranno distribuiti alla popolazione civile palestinese a Gaza. Aiuti che sarà possibile consegnare “grazie al sostegno di Israele e dell’Autorità nazionale palestinese”, ha spiegato Tajani. L’obiettivo è duplice: cercare di dare “risposte concrete”, e già durante la sua missione di ieri nello Stato ebraico il ministro ha “ottenuto l’assicurazione di un “percorso agevolato” per i tir italiani che potranno passare ed entrare a Gaza; e rimanere “al fianco dell’Anp anche il giorno dopo la fine della guerra”, lavorando a una rapida attuazione della soluzione dei due Stati.


Secondo il ministro, d’altra parte, “tutte le popolazioni civili, indipendentemente dalla nazionalità”, devono essere aiutate: “penso a quella di Gaza, penso ai libanesi, penso ai siriani che vivono in Libano, penso ai palestinesi nel nord di Israele e anche agli israeliani del nord di Israele”, ha spiegato, auspicando che al termine della ministeriale abruzzese – a cui partecipano i rappresentanti del Sette Grandi e di alcune agenzie internazionali, tra cui il Programma Onu per lo sviluppo, la Fao, l’Ifad e Gavi – ci sia un consenso attorno a una dichiarazione finale che possa servire a “compiere un passo avanti”. Le richieste di pace sono sempre più insistenti. Arrivano dalla presidenza italiana, ma anche dal segretario di Stato Antony Blinken, impegnato nell’ennesima missione diplomatica in Israele. Tajani si è detto “un po’ più ottimista” dopo “la vittoria militare di Israele contro Hamas”. Adesso “bisogna fare di tutto per accelerare” sul percorso di pace, ha precisato il ministro, ricordando che gli israeliani sono pronti a far uscire da Gaza gli ultimi capi di Hamas con un salvacondotto, in cambio della liberazione degli ostaggi e poi il cessate il fuoco. “Lavoriamo per sostenere questo progetto come lavoriamo per raggiungere il cessate il fuoco in Libano, con delle proposte che vedono un rafforzamento di Unifil e un rafforzamento dell’esercito regolare libanese”, ha commentato Tajani.


La situazione umanitaria in Libano è fonte di grande preoccupazione per l’Italia, che è “pronta a fare la sua parte”. Il governo ha già stanziato 50 milioni per accompagnare lo sviluppo economico del Paese ed assistere la numerosa popolazione rifugiata siriana e le comunità che la ospitano. Nei giorni scorsi, inoltre, sono già stati destinati 17 milioni di euro in aiuti di emergenza. I dieci milioni annunciati da Tajani serviranno infine per aiutare famiglie e bambini. Il passo successivo sarà, anche in questo caso, parlare di ricostruzione. “Credo che dovremmo anche riflettere sul dare vita a una Conferenza come quella che c’è per la ricostruzione dell’Ucraina, di farla per Gaza, ma anche per il Libano e per quelle parti di Israele del Nord che sono state colpite”. (di Corrado Accaputo)

Meloni celebra due anni di governo, scontro con Consiglio d’Europa su razzismo

Meloni celebra due anni di governo, scontro con Consiglio d’Europa su razzismoRoma, 22 ott. (askanews) – Nel giorno in cui celebra il secondo “compleanno” del governo, si apre un fronte europeo per Giorgia Meloni, con il rapporto dell’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, che accusa le forze dell’ordine italiane di “razzismo”.


Rinviata a data da destinarsi (ufficialmente per l’assenza del vice premier Antonio Tajani, oggi pomeriggio a Pescara per il G7 Sviluppo) la conferenza stampa che inizialmente era stata prevista per le 9.30 oggi, la presidente del Consiglio pubblica di buon mattino un video sui social: “Non mi sono mai risparmiata ma penso anche – rivendica – che sono soddisfatta dei risultati e dei traguardi che in questi due anni abbiamo raggiunto per l’Italia e sono anche consapevole di quanto lavoro ci sia ancora da fare”. Per la premier “abbiamo restituito all’Italia una nuova centralità sulla scena internazionale; abbiamo rilanciato la crescita economica e l’occupazione, abbiamo raggiunto diversi record storici” sull’occupazione; “protetto il nostro tessuto produttivo industriale”; avviato “riforme che erano attese da decenni in questa nazione”; “messo in sicurezza i conti dello Stato” e “difeso il potere d’acquisto delle famiglie”. E “nei prossimi anni continueremo a lavorare con determinazione, con impegno per consolidare questi risultati e per rispettare integralmente il patto che abbiamo sottoscritto con i cittadini italiani”. Una ricostruzione respinta al mittente dalle opposizioni. Il giudizio sull’esecutivo della segretaria Pd Elly Schlein “è negativo da ogni punto di vista”, il leader del M5s Giuseppe Conte parla di “due anni di bugie e fallimenti” mentre Matteo Renzi ‘boccia’ la presidente del Consiglio: “Qualcosa da festeggiare ce l’ha solo lei: non festeggia l’Italia e non festeggiano gli italiani”. A rovinare un po la ‘festa’ dell’esecutivo è arrivato il rapporto, publicato oggi, della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), un organismo del Consiglio d’Europa, secondo cui ci sono “numerosi resoconti di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, che prendono di mira in particolar modo i Rom e le persone di origine africana”. Secondo la Commissione, per “combattere il razzismo e l’intolleranza all’interno delle forze dell’ordine, le autorità dovrebbero commissionare uno studio completo e indipendente con l’obiettivo di rilevare e affrontare eventuali pratiche di profilazione razziale da parte degli ufficiali”. Sotto accusa però anche il generale ed eurodeputato Roberto Vannacci (di cui nel rapporto non viene però fatto il nome) per le affermazioni fatte nel suo libro ‘Il mondo al contrario”, ritenute “esempi” di “dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche”. Di fronte a questi problemi, l’Ecri chiede di istituire un organismo completamente indipendente ed efficace per l’uguaglianza e di rafforzare l’Ufficio nazionale contro la discriminazione razziale. Mentre anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime “stupore” per il rapporto, è durissima la replica dell’esecutivo. Matteo Salvini parla di “un ente inutile”, Antonio Tajani di accuse “false”, mentre la premier affida la risposta a un post su X: “Le nostre Forze dell’Ordine – scrive – sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”.


Resta centrale, nella giornata politica, il tema dei migranti. Il Viminale ha deciso il ricorso contro le ordinanze dei giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei dodici migranti trasferiti in Albania mentre non si placa la polemica politica sul decreto varato ieri sera in Consiglio dei ministri per cercare di ‘superare’ il problema. Il testo al momento non è stato reso noto e per questo il Pd chiede “un’informativa urgente” della premier in Parlamento sul “decreto fantasma che nemmeno i membri del governo hanno potuto visionare”. Intanto a Palazzo Chigi e via della Scrofa, sede di Fdi, è suonato un campanello d’allarme: Sigfrido Ranucci ha annunciato per domenica una puntata di ‘Report’ che avrà al centro il Ministero della Cultura. A ‘Un giorno da pecora’ il giornalista ha parlato di un “nuovo caso Boccia che potrebbe essere al maschile, non riguarda Boccia” con documenti e chat che “farebbero ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli d’Italia”. Abbastanza per far salire la fibrillazione molto vicino al livello di guardia.

Sette decreti entro Natale più la manovra, rischio ingorgo alle Camere

Sette decreti entro Natale più la manovra, rischio ingorgo alle CamereRoma, 22 ott. (askanews) – Sette decreti da convertire in legge entro Natale, legge di bilancio e ddl concorrenza da approvare entro il 31 dicembre. Mancano due mesi alla fine del 2024 ma, prima di mangiare il panettone e stappare lo spumante, maggioranza e governo dovranno passare attraverso un ingorgo parlamentare che richiederà compattezza e assidua presenza nelle commissioni e in Aula. Non è la prima volta che accade in questa legislatura. Prima della pausa estiva dei lavori parlamentari, infatti, i decreti da convertire avevano raggiunto quota otto, impegnando senatori e deputati fino alla prima settimana di agosto. E anche per le vacanze di Natale 2024 le previsioni non sono buone: come già avvenuto per le prime due manovre economiche del governo Meloni, c’è chi è pronto a scommettere che, anche quest’anno, il Parlamento sarà costretto a riaprire tra Natale e Capodanno.


Il calendario è fittissimo. In ordine di approvazione il primo decreto che va convertito in legge è il decreto salva-infrazioni (scade il 15 novembre) che tra le altre cose dispone la proroga al 30 settembre 2027 delle concessioni balneari. Il provvedimento è in prima lettura all’esame delle commissioni Giustizia e Finanze di Montecitorio che hanno concluso l’esame di tutti gli emendamenti accantonando però quelli all’articolo 1 che contiene appunto le norme sui balneari sulle quali non c’è ancora accordo in maggioranza. Le votazioni sulle proposte di modifica dovrebbero riprendere domani pomeriggio. Ma non è escluso che l’approdo in aula previsto per lunedì 28 ottobre possa slittare di un giorno. C’è più tempo per la conversione in legge del decreto voluto dal ministro della Salute Orazio Schillaci per la sicurezza del personale sanitario. In prima lettura in commissione Giustizia al Senato, il provvedimento va convertito entro il 30 novembre: devono ancora iniziare le votazioni sui 60 emendamenti presentati. Il testo è atteso in aula nella settimana del 5 novembre. In alto mare in commissione Affari Costituzionali alla Camera il decreto flussi che disciplina l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri e prevede strumenti per la loro tutela dal lavoro sommerso: la commissione sta svolgendo le audizioni e l’ipotesi è di fissare per martedì 29 ottobre il termine per la presentazione degli emendamenti. Il decreto va convertito entro il 10 dicembre ma fonti di governo non escludono una accelerazione per poter lasciare spazio e speranza a un’eventuale approvazione in prima lettura del ddl di riforma costituzionale caro a Forza Italia che prevede la separazione delle carriere.


Annunciati oggi al Senato il decreto ambiente che scade il 17 dicembre e il decreto in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali che scade il 18 dicembre e sarà assegnato alla commissione Bilancio. Il dl ambiente è già nel mirino delle opposizioni per la norma che dà al presidente del Consiglio l’ultima parola sulle autorizzazioni ambientali. Secondo il Verde Angelo Bonelli si tratta di un comma inserito per bypassare i problemi di impatto del Ponte sullo Stretto di Messina. All’elenco corposo di decreti già all’esame delle Camere vanno aggiunti i due decreti approvati ieri dal Consiglio dei ministri di cui ancora non si conoscono i testi nel dettaglio: uno introduce disposizioni urgenti in materia di lavoro, università e ricerca per la migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L’altro riguarda i rimpatri dei migranti non aventi diritto all’asilo e allarga la lista dei paesi di origine cosiddetti ‘sicuri’ dopo la decisione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei dodici migranti soccorsi in acque italiane e portati nel centro di detenzione in Albania.


In questo calendario fittissimo dovrà trovare necessariamente spazio la legge di bilancio 2025. Approvata il 15 ottobre in Consiglio dei ministri e presentata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa il giorno successivo, è ancora attesa in prima lettura alla Camera. Entro il 31 dicembre va approvato anche il ddl concorrenza, collegato alla manovra dello scorso anno, e l’intenzione del governo è di approvare definitivamente anche un altro collegato alla manovra 2024 ovvero il ddl lavoro che ha avuto il via libera dalla Camera e ora attende l’ok del Senato. Atteso il 19 novembre in aula al Senato anche il codice della strada: caro alla Lega di Matteo Salvini, già approvato in prima lettura alla Camera, è stato licenziato oggi dalla commissione competente di Palazzo Madama senza modifiche.

Dl Albania prevederà ricorso in Corte Appello contro ordinanze

Dl Albania prevederà ricorso in Corte Appello contro ordinanzeRoma, 22 ott. (askanews) – Nel decreto legge varato ieri sera dal Consiglio dei ministri per la definizione dei “Paesi sicuri” potrebbe essere inserita una norma che prevede il ricorso in Corte d’Appello contro le ordinanze del Tribunale sul trattenimento dei migranti nelle strutture per l’identificazione e il rimpatrio. Attualmente il ricorso deve essere presentato in Cassazione. E’ quanto si apprende da fonti a conoscenza del dossier.


Sul testo del decreto i tecnici sono ancora al lavoro prima della trasmissione al Quirinale.

Banche, Abi: spiragli ripresa mutui e tassi calati più di quelli Bce

Banche, Abi: spiragli ripresa mutui e tassi calati più di quelli BceFirenze, 22 ott. (askanews) – Spiragli di ripresa in Italia dalla domanda di mutui delle famiglie, che dopo un prolungato periodo di contrazione, legato alla stretta monetaria operata dalla Bce, ora è tornata a crescere, sebbene a ritmi contenuti. Nel frattempo la dinamica della domanda di credito da parte delle imprese resta più sottotono, anche perché nel quadro di tassi di interessi più elevati che in passato le aziende preferiscono utilizzare risorse interne e, nel 90% dei casi, giudicano i loro livelli di liquidità adeguati.


Ma proprio guardando ai tassi di mercato, dall’Associazione bancaria italiana sottolineano come nella Penisola siano diminuiti di più rispetto ai tassi ufficiali stabiliti dalla Bce. A illustrare lo scenario macroeconomico, nel corso di un seminario a Firenze, è stato oggi il vicedirettore vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero. I tassi dei prestiti bancari in Italia hanno iniziato a moderarsi dall’ottobre del 2023, ha ricordato, anticipando le mosse attese dalla Bce che ha iniziato a ridurre i valori di riferimento dal giugno di quest’anno. E “nelle settimane più recenti questa tendenza si è rafforzata”. Torriero ha sottolineato che sui nuovi mutui i tassi bancari sono scesi di 117 punti base, da quando hanno iniziato a moderarsi, mentre sui prestiti alle imprese sono scesi di 63 punti base.


Ad oggi la Bce ha tagliato i tassi di riferimento dell’eurozona di 75 punti base. Nel frattempo per l’Italia le attese di crescita economica sono “sicuramente su livelli molto, molto contenuti”, ha proseguito Torriero, a valori che si registravano prima della fase del Covid, successivamente alla quale, specialmente nel 2021, la Penisola ha registrato una ripresa superiore alla media europea. Ma più di recente “la tendenza è in rallentamento”, ha spiegato.


Un elemento alla base della debolezza economica in Italia è rappresentanto dalle difficoltà del manifatturiero, Torriero ha sottolineato come si sia registrato il 19esimo mese consecutivo di contrazione della produzione industriale. Sulle prospettive pesano una serie di fattori di rischio, il primo e principale menzionato da Torriero è quello dei rischi geopolitici, seguiti da quelli dovuti al crescente protezionismo commerciale e poi i rischi climatici e quelli collegati alle questioni demografiche.


All’opposto, in Italia è invece positiva la dinamica contenuta dell’inflazione, inferiore alla media dell’area euro. E un altro elemento positivo è che nonostante la crescita a rilento del Paese, l’Abi si attende che i crediti deteriorati netti delle banche salgano solo moderatamente, mantenendosi a livelli storicamente contenuti e al di sotto del 2% da qui al 2026. In generale il tasso di deterioramento del credito è stato in lieve aumento nel primo trimestre del 2024, ma lontano dai picchi toccati nel 2015 e inferiore alla media storica. Per i crediti deteriorati netti (Non performing loans) le stime elaborate dall’associazione indicano 1,9% quest’anno, 2% il prossimo e 1,8% nel 2026. Per l’incidenza dei crediti deteriorati lordi è atteso il 3,7% quest’anno, 3,9% il prossimo e 3,6% nel 2026.