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Autore: Redazione StudioNews

M¥SS KETA torna sulla scena con “Vogliono essere me”

M¥SS KETA torna sulla scena con “Vogliono essere me”Milano, 22 ott. (askanews) – M¥SS KETA, voce unica nel panorama musicale italiano, torna sulla scena con “Vogliono essere me” (Universal Music/Island Records), il nuovo singolo – prodotto da RIVA – fuori su tutte le piattaforme digitali il 25 ottobre 2024 e disponibile in pre-save a questo link.


“Vogliono essere me” è il brano con cui l’angelo dall’occhiale da sera e dal volto velato torna con il suo sguardo unico: affilato, diretto, viscerale e divertente. Una M¥SS a tutto pepe, che si esprime con lo stile che la contraddistingue dagli esordi: senza filtri, sospeso fra reale e fittizio. Si misura qui con un croccante beat baile funk, con colpo di scena finale fidget house, senza tenersi un cecio in bocca.


Una canzone-manifesto che svela il punto di vista di M¥SS su un certo tipo di ambiente musicale che trasforma la spinta artistica in un mero prodotto commerciale. Il tutto come sempre masticato dalla lingua tagliente di M¥SS e restituito con colori saturi e ironia quanto basta. M¥SS KETA ci svela la ricetta di “Vogliono essere me”: Quando mi sono messa ai fornelli per cucinare “Vogliono essere me”, ho scelto pochi ingredienti, ma di ottima qualità: una vagonata di stile, provocazione q.B., abbondante ironia e due etti di punchline. Sono due etti e mezzo, che faccio lascio? Ma certo, lasci pure.


Si sa, le ricette migliori sono quelle che vantano i maggiori tentativi di imitazione. Per questo consiglio, all’assaggio, di fare attenzione allo swag: quando è quello della M¥SS KETA, lo senti pizzicare bene sulla punta della lingua. Buon appetito! M¥SS KETA è una, cento, mille donne; performer situazionista, icona non convenzionale, diva definitiva, sempre in prima fila nei dibattiti su tematiche legate ai diritti civili, alla parità di genere e al mondo LGBTQ+, di cui è la paladina. Il suo stile musicale è sospeso tra vari generi, ma si avvicina al pop e al rap con una forte componente elettronica, il tutto restituito attraverso una vera e propria attitudine punk, mentre i suoi testi parlano con tono ironico e dissacrante del mondo contemporaneo e delle sue contraddizioni, di quello che accade alla luce del sole o nell’oscurità di un club.

Tumore al seno, docuserie “Distances” alla Festa del Cinema di Roma

Tumore al seno, docuserie “Distances” alla Festa del Cinema di RomaRoma, 22 ott. (askanews) – Si chiamano Claudia, Marina, Chiara, Clara, Anna e Maria. Hanno età diverse, vite diverse, voci diverse. Una cosa, però, le accomuna: una diagnosi di tumore al seno e rappresentanti dell’Associazione Salute Donna Onlus. Eppure, anche se questa neoplasia, oggi, continua a rappresentare una delle sfide principali per la salute femminile, il tumore al seno non definisce queste sei donne, ma rappresenta solo una parte della loro storia.


Una storia che, da oggi, possiamo ascoltare direttamente dalle voci delle protagoniste di “Distances. La vita va avanti, più lontano”, la docuserie Novartis realizzata in collaborazione con Salute Donna Onlus, Associazione di cui fanno parte le donne coinvolte, che celebra la capacità di affrontare la malattia senza perdere la propria identità e la propria forza, dimostrando che oggi queste donne possono beneficiare di una prospettiva di vita più lunga e di una qualità di vita migliore. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, la serie è parte della campagna ‘È tempo di vita’, nata per fornire supporto emotivo, informativo e pratico alle pazienti per migliorare il loro benessere complessivo. Distances, offrendo uno sguardo autentico sulle sfide quotidiane e la forza necessaria per vivere pienamente nonostante la diagnosi, non si limita alla dimensione clinica della malattia, ma esplora i suoi effetti su ogni aspetto della vita – fisico, emotivo e relazionale – mostrando come, con coraggio e resilienza, le sei protagoniste riescano a trasformare le difficoltà in momenti di crescita personale.


Con il 30% delle diagnosi oncologiche femminili e circa 55.900 nuovi casi stimati nel 2023i, la malattia è una priorità per il sistema sanitario nazionale. Grazie però ai progressi della ricerca scientifica e all’innovazione nel campo farmaceutico, le donne possono ora contare su una prospettiva di vita più lunga e su una qualità della vita sensibilmente migliore. Per garantire la qualità di vita alle pazienti, è essenziale considerare non solo l’efficacia dei trattamenti clinici, ma anche il loro benessere complessivo con un approccio olistico. Questo significa affrontare gli aspetti emotivi e psicologici della malattia, aiutando le donne a mantenere un equilibrio mentale e relazionale che permetta loro di affrontare con maggiore forza e serenità le sfide quotidiane del percorso terapeutico, come spiega la Professoressa Alessandra Fabi, Responsabile UOSD di Medicina di Precisione in Senologia, Policlinico Gemelli di Roma: “Ogni donna che affronta il tumore al seno ha una storia diversa, perché la malattia si manifesta in modo unico per ciascuna paziente. Il nostro compito è personalizzare i trattamenti, tenendo conto delle specificità di ogni donna, per offrire non solo terapie efficaci, ma anche un sostegno che abbracci ogni aspetto del loro benessere. La qualità della vita non riguarda solo la gestione della malattia, ma anche la capacità di preservare le relazioni, l’intimità e l’equilibrio emotivo, elementi fondamentali per affrontare con forza il percorso terapeutico. Questo è esattamente ciò che racconta Distances, mostrando come le protagoniste riescano a ritrovare equilibrio e speranza lungo il loro percorso di vita”.


Oggi in Italia oltre 830.000 donne convivono con una diagnosi di tumore al senoii, una condizione che porta con sé sfide terapeutiche spesso complesse. Nonostante la gravità di questi numeri, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi ha raggiunto l’88%iii e questo grazie anche ai progressi della ricerca scientifica. E quando il tumore viene diagnosticato in fase precoce, questo non solo migliora le probabilità di guarigione, ma riduce anche la necessità di trattamenti invasivi e il rischio di recidive. “L’approccio personalizzato ci consente di adattare i trattamenti alle specifiche esigenze cliniche di ogni donna – spiega spiega il Prof. Paolo Marchetti, Direttore Scientifico, IDI-IRCCS -. Nei casi di tumore in fase precoce, l’efficacia delle terapie è significativamente migliorata, permettendo alle pazienti di affrontare il percorso di cura con un impatto ridotto sulla qualità della vita. È essenziale aumentare la consapevolezza del rischio di recidiva anche nelle prime fasi e continuare a investire in una ricerca che guardi alla persona nella sua interezza”.


Con questa serie, Novartis rinnova il suo impegno nel sostenere le donne non solo come pazienti, ma come persone, accompagnandole lungo tutto il loro percorso contro il tumore al seno. Un sostegno che si manifesta non solo attraverso trattamenti innovativi, ma anche con un approccio olistico al loro benessere, che include iniziative di sensibilizzazione e servizi di supporto. “Al centro dell’approccio di Novartis c’è l’ascolto attivo e costante dei pazienti lungo tutto il patient journey”, afferma Chiara Gnocchi, Country Communications & Patient Engagement Head di Novartis Italia. Il 54% delle donne con tumore al seno dichiara di aver incontrato delle difficoltà nella ripresa del lavoro e il 70% di aver avuto un impatto sulla sfera sessuale. “La serie DIstances vuole rompere il silenzio e i tabù legati alla malattia, promuovendo un dialogo sincero e profondo. Attraverso storie autentiche di donne che affrontano la malattia, ogni episodio diventa quindi uno strumento di supporto ed empowerment. Celebriamo la forza, la resilienza e la speranza che emergono lungo il loro percorso, offrendo non solo sostegno, ma anche l’opportunità di ispirare altre persone con le loro storie”. “Distances. La vita va avanti, più lontano” è disponibile da oggi sul sito https://www.etempodivita.it/distances e sui social media di campagna (facebook.com/tempodivita/; instagram.com/etempodivita/).

Psa, a breve subcommissario con delega depopolamento cinghiali

Psa, a breve subcommissario con delega depopolamento cinghialiRoma, 22 ott. (askanews) – La Peste suina africana (Psa) “deve essere gestita da una cabina di regia centrale. A breve verrà nominato anche un nuovo subcommissario che avrà la delega per seguire esclusivamente il depopolamento dei cinghiali, specialmente nella zona di espansione virale”. Lo ha detto il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, in audizione alla Camera davanti alle Commissioni riunite Affari sociali e Agricoltura.


“Abbiamo un Piano di catture e abbattimento dei cinghiali che andremo a rivedere, soprattutto per quanto riguarda i numeri e le possibilità che abbiamo di depopolare. Sul piano di depopolamento – ha aggiunto Filippini – la specie cinghiale va riportata in equilibrio con i nostri territori e questo dobbiamo farlo con i cacciatori e non con il virus”. Quanto al fatto che in alcune zone non si abbatte per mancanza delle fosse di smaltimento che dovrebbero essere messe a disposizione dai comuni, il Commissario ha spiegato: “stiamo valutando proprio in questi momenti e presto daremo dei riscontri. Stiamo cercando soluzioni che non sono facilissime. La mancanza di fosse di smaltimento è una situazione che sta limitando le azini di depopolamento e non ce lo possiamo permettere”.


Ancora, sul fronte delle “risorse il governo sta facendo un grande lavoro: abbiamo avuto quelle per il barrieramento e daremo premi a chi troverà carcasse e abbatterà cinghiali nel territorio di espansione virale”, ha concluso il Commissario Filippini.

I negramaro escono col nuovo album “Free love”

I negramaro escono col nuovo album “Free love”Milano, 22 ott. (askanews) – “Free love” è il nono album in studio dei negramaro ed è disponibile in digitale, cd e vinile da venerdì 22 novembre. Dodici tracce, otto collaborazioni: Aiello, Malika Ayane, Elisa, Niccolò Fabi, Tiziano Ferro, Fabri Fibra, Jovanotti, Kaleo sono gli ospiti presenti nel disco. L’album è stato registrato a Berlino negli storici Hansa Studios, che hanno ospitato U2, David Bowie, Depeche Mode, Iggy Pop, REM e altri importanti artisti della storia della musica mondiale. Tutti i testi e le musiche sono di Giuliano Sangiorgi, la produzione artistica è affidata a Giuliano Sangiorgi, in collaborazione con Taketo Gohara, Sixpm, Andro, d.whale (Davide Simonetta) e negramaro.


Il concept di “Free love” si esprime attraverso la copertina del disco, che ospita l’opera originale “Narciso” di Jago, scultore italiano definito dal The Guardian “Il nuovo Michelangelo”. L’opera rappresenta l’uomo riflesso in una donna e il suo contrario. Così come nell’opera di Jago, nel disco dei negramaro c’è una simmetria perfetta di sentimenti. Free love rivendica la libertà di amare se stessi e gli altri, perché amare è un diritto. Amare senza pregiudizi, violenza e discriminazioni. Ogni persona è libera di essere ciò che è, di amare chi desidera. Un modo di amare che non ammette possesso o prevaricazione e che guarda alla diversità come ricchezza. Dal disco sono stati già estratti i singoli “Diamanti (con Elisa & Jovanotti)”, “Fino al giorno nuovo (feat. Fabri Fibra)”, “Ricominciamo tutto” (Sanremo 2024), “Luna Piena”, numero uno in radio e premio Earone come Artista italiano indipendente più ascoltato. Il viaggio live dei Negramaro continua. Da settembre 2025 la band tornerà ad esibirsi nei palasport con un nuovo tour che toccherà tutte le principali città italiane. NEGRAMARO PALASPORT 2025, prodotto da Friends and Partners, sarà anche l’occasione per ascoltare per la prima volta dal vivo le canzoni di “Free Love”.


Le date: 27 settembre 2025 Jesolo, Palazzo del Turismo 3 ottobre 2025 Assago (Mi), Unipol Forum 7 ottobre 2025 Casalecchio di Reno (Bo), Unipol Arena 10 ottobre 2025 Torino, Inalpi Arena 12 ottobre 2025 Firenze, Nelson Mandela Forum 14 ottobre 2025 Eboli, Palasele 17, 18 e 19 ottobre 2025 Bari, Palaflorio 23, 24 e 25 ottobre 2025 Messina, PalaRescifina 29 ottobre 2025 Roma, Palazzo dello Sport di Roma Biglietti disponibili in vendita su tutte le prevendite abituali. I negramaro sono: Giuliano Sangiorgi (voce, piano e chitarre), Emanuele Spedicato (chitarre), Ermanno Carlà (basso), Danilo Tasco (batteria), Andrea Mariano (pianoforte, sintetizzatori, programming, editing), Andrea De Rocco (campionatore). Con vent’anni di carriera, la band incarna non solo una storia artistica unica, ma soprattutto la storia di un’amicizia, che nasce nei primissimi anni zero sui banchi dell’università. Sono stati la prima band italiana a suonare allo Stadio San Siro di Milano, allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli e all’Arena di Verona. Il loro è un percorso ricco di record e certificazioni multiplatino con 9 album di studio, 1 album live, 1 greatest hits, 3 docu-film.

Al San Domenico Golf sfida tra le stelle del Legends Tour

Al San Domenico Golf sfida tra le stelle del Legends TourRoma, 22 ott. (askanews) – Il San Domenico Golf di Savelletri di Fasano (Brindisi) ospita il Sergio Melpignano Senior Italian Open, quarto evento stagionale dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’Official Advisor Infront Italy. Il torneo, giunto alla 13ª edizione e che si disputa dal 24 al 26 ottobre, fa anche parte del calendario del Legends Tour riservato ai campioni “over 50”.


Saranno in campo quasi tutti i migliori giocatori tra i quali sedici dei primi venti dell’ordine di merito, che comprendono anche nove vincitori stagionali. Insieme ai professionisti, competeranno per una classifica separata anche 15 amateur, fra i quali gli ex calciatori Roberto Donadoni, Mauro Tassotti e Michele Paramatti. È la terza volta, dopo quelle del 2021 e 2023, che la gara si svolge nel nome e in memoria di Sergio Melpignano, fondatore di San Domenico Golf, che, inaugurato nel 2003, ha dato ulteriore impulso allo sviluppo della regione e si è subito affermato come scenario di importanti tornei nazionali e internazionali. La manifestazione si concluderà domenica 27 ottobre con la tradizionale Pro-Am. Kingston e Dennis cercano il tris – Saranno al via 60 concorrenti, di cui cinque italiani, per un field ricco di qualità, che promette divertimento e spettacolo. Difende il titolo il sudafricano James Kingston, numero 13 del ranking, a segno anche nel 2021 e secondo nel 2022, che punta a realizzare la prima tripletta in un evento in cui solo un altro giocatore si è imposto due volte, lo statunitense Clark Dennis, che ha siglato la doppietta consecutiva al GC Udine (2017, 2018) e che sarà l’altro past winner in campo.


Dennis (n. 9) è anche uno dei nove che sono saliti sul gradino più alto del podio nel 2024. Sarà tra i favoriti, ma i più gettonati alla vigilia sono il brasiliano Adilson Da Silva, numero 1 dell’ordine di merito, e l’inglese Peter Baker, numero 4. Il primo, 52enne di Santa Cruz do Sul, ha firmato due titoli quest’anno e complessivamente ne vanta sette sul circuito. Ha svolto la sua carriera sul Sunshine Tour con 12 vittorie oltre a una conquistata sull’Asian Tour. Baker, 57enne di Shifnal, sette allori pure per lui (uno in stagione), nel 2023 è stato money winner proprio davanti a Da Silva. Vanta tre vittorie sull’European Tour (ora DP World Tour) e altrettante sul Challenge Tour. In molti comunque, possono puntare in alto compresi gli altri sei vincitori: gli svedesi Joakim Haeggman (n. 5) e Jarmo Sandelin (n. 18), gli inglesi Robert Coles (n. 6) e Van Phillips (n. 19), suo il precedente WINSTONgolf Senior Open, lo scozzese Greig Hutcheon (n. 7) e il sudafricano Keith Horne (n. 8). Senza dimenticare partecipanti quali gli inglesi Andrew Marshall, Phillip Archer e Simon Khan, lo scozzese Euan McIntosh e gli svedesi Mikael Lundberg e Patrick Sjoland, tutti nella lista dei venti.


Cinque gli italiani in gara – Costantino Rocca, Emanuele Canonica, Michele Reale, Alessandro Tadini e Mauro Bianco saranno gli azzurri in campo. L’unico che gioca con continuità è Emanuele Canonica. Nel 2024 ha ottenuto quali migliori piazzamenti un bel quinto posto nell’HSBC India Legends Championship, un 11° nello Swiss Seniors Open e un 13° nel Costa Navarino Legends Tour Trophy, ma ha offerto altre buone prestazioni. Costantino Rocca ha frequentato il circuito, all’epoca si chiamava European Senior Tour, con due successi. Tra le imprese del grande campione bergamasco cinque titoli sul DP World Tour e tre Ryder Cup disputate con due vinte nel Team Europe. Tanti anni sui tour continentali per Reale, Bianco e Tadini, che quest’anno ha partecipato a due gare tra gli “over 50” con un 19° e un 28° posto. Il torneo si svolge sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno, senza taglio. Il montepremi è di 400.000 euro con prima moneta di 60.000 euro. In gara anche 15 amateur che saranno in sfida in una graduatoria separata.


Dalle partite negli stadi alle sfide sul green. Anche grandi protagonisti del calcio come Roberto Donadoni, Mauro Tassotti e Michele Paramatti – tutti appassionati di golf da moltissimi anni – prenderanno parte al Sergio Melpignano Senior Open per una speciale classifica riservata ai 15 amateur che affiancheranno i campioni del Legends Tour. Roberto Donadoni, ex ct della Nazionale italiana e Mauro Tassotti hanno scritto pagine indimenticabili del Milan e con la maglia azzurra sono stati vicecampioni del mondo nel 1994 negli Stati Uniti. Michele Paramatti, capitano e leader del Bologna, ha vinto uno scudetto con la Juventus nel 2002. Gran finale dell’evento domenica prossima con la Pro Am del Sergio Melpignano Senior Italian Open alla quale prenderanno parte 30 squadre composte da due professionisti (in gara tutti i 60 che daranno vita all’Open) e da tre dilettanti. Si svolgerà con formula Texas Scramble sulla distanza di 18 buche. In campo nel ricordo di Sergio Melpignano -Si gioca per onorare la memoria di Sergio Melpignano, fondatore e promotore dello sviluppo del golf e del turismo in Puglia. La sua lungimiranza e la sua determinazione hanno permesso di portare il golf di alto livello in Puglia, contribuendo alla valorizzazione del territorio.

Ambiente, Climate city contract di Milano riceve approvazione Ue

Ambiente, Climate city contract di Milano riceve approvazione UeMilano, 22 ott. (askanews) – Il Climate City Contract di Milano ha ricevuto questa mattina la ‘label’ di approvazione da parte della Commissione europea. Il ‘contratto’ della città che ha l’obiettivo di accelerare la neutralità climatica al 2030 – sottoscritto dall’Amministrazione insieme a 25 stakeholder firmatari, tra cui società partecipate, università, imprese e sviluppatori, cooperative edilizie e una varietà di soggetti come organizzazioni della società civile, fondazioni filantropiche e think thank per l’innovazione – è stato consegnato a marzo scorso e valutato, in questi mesi, da una serie di esperti della Commissione Europea e di Net Zero City.


Il riconoscimento è stato consegnato oggi da Iliana Ivanova, Commissaria per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù durante la cerimonia ‘Cities Mission Label Award’, che si è tenuta al Parlamento Europeo a Strasburgo, a cui ha partecipato in rappresentanza di Milano l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi. Insieme a lei, anche i delegati delle altre quattro città italiane che proprio oggi hanno ricevuto la label: Bergamo, Bologna, Prato e Torino. “Sono molto orgogliosa di aver ritirato questo importante riconoscimento a nome della città – ha commentato l’assessora Grandi -. Questo ‘marchio di approvazione’ riconosce e testimonia gli sforzi che l’Amministrazione, insieme ai primi 25 stakeholder firmatari, porta avanti per accelerare la neutralità climatica al 2030, nella consapevolezza che questo traguardo ambizioso e sfidante non può essere raggiunto da soli. Il mio augurio è che sempre più soggetti siano al nostro fianco con azioni che vanno in questa direzione. E che il nostro lavoro possa diventare sempre più efficace anche grazie al confronto e alla collaborazione che abbiamo costruito con le altre città, italiane e non solo, della Mission”.

Ricercatori: anche pesci sono pigri ma se ‘studiano’ stanno meglio

Ricercatori: anche pesci sono pigri ma se ‘studiano’ stanno meglioRoma, 22 ott. (askanews) – La pigrizia non è solo una prerogativa umana: anche i pesci tendono a evitare la fatica. Una ricerca dell’Università di Ferrara ha rivelato che gli zebrafish, proprio come noi, preferiscono soluzioni rapide e semplici quando ne hanno la possibilità, schivando compiti più complessi. Tuttavia, quando si “ingegnano” e affrontano sfide più impegnative, ne traggono un beneficio. Anche per loro, quindi, lo sforzo cognitivo sembra avere effetti positivi: stimolare la mente, insomma, è vantaggioso perfino in fondo al mare.


Lo studio, condotto dal Laboratorio di Biologia Comportamentale del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie di Unife e pubblicato su Applied Animal Behaviour Science, ha utilizzato zebrafish per indagarne le abilità cognitive. I pesci protagonisti della ricerca hanno dimostrato di saper apprendere rapidamente come risolvere semplici puzzle per ottenere una ricompensa alimentare, rimuovendo piccoli dischi di plastica che bloccavano l’apertura di un distributore di cibo. “L’efficienza dei pesci in compiti di questo tipo può sorprendere molti, ma non è una novità per i ricercatori”, spiega il Professor Tyrone Lucon-Xiccato del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, ideatore dello studio. “Da alcuni decenni stiamo iniziando a comprendere le abilità cognitive dei pesci, scoprendo sorprendenti somiglianze con quelle degli altri vertebrati. I pesci non solo imparano velocemente, ma sono anche in grado di adattarsi rapidamente a nuove situazioni, ‘dimenticando’ le informazioni apprese in precedenza. Alcune specie risolvono problemi come quello descritto in questo studio con facilità, e alcune arrivano persino a ‘contare’, distinguendo le quantità meglio di un infante. Queste scoperte stanno portando a una rivalutazione delle capacità cognitive dei pesci. Già nel gruppo dei pesci, che si colloca alla base dell’albero filogenetico che conduce all’uomo e agli altri mammiferi, l’evoluzione sembra aver dotato i vertebrati di un prototipo efficiente del nostro sistema cognitivo: una sorta di ‘mente ittica’”.


Nello stesso studio, il gruppo di ricerca si è posto un ulteriore quesito: i pesci sono davvero coinvolti nei compiti cognitivi proposti, oppure agiscono solo per necessità, spinti unicamente dalla ricerca di cibo? “Esiste ormai una solida letteratura sulle preferenze degli animali in cattività, studiata nell’ambito dell’etologia applicata – spiega il Dottor Elia Gatto, ricercatore del Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie di Unife, esperto di benessere animale -. Questa disciplina si concentra sull’osservazione del comportamento e delle preferenze degli animali in ambienti confinati. Una delle principali scoperte è che quando gli animali vivono in cattività mostrano un notevole interesse per eventuali giochi messi a disposizione, specialmente se questi giochi richiedono di risolvere un problema per ottenere del cibo. Si parla in questo caso di ‘arricchimenti cognitivi’”. “Si potrebbe pensare che gli animali in cattività si annoiano”, continua il Prof. Lucon-Xiccato. “Tuttavia, sembrano esserci precise basi evolutive per le preferenze per arricchimenti cognitivi. In natura, non esistono ciotole di cibo o acqua pronte all’uso: per nutrirsi, così come per svolgere molte altre attività, gli animali devono affrontare una serie di sfide cognitive, come orientarsi nel territorio o catturare e manipolare le prede. L’evoluzione ha quindi modellato la mente animale per risolvere questi compiti. L’allevamento in cattività rappresenta spesso una situazione innaturale in cui la mente, non adeguatamente stimolata, può causare sofferenza nell’animale. Le prove di ciò sono numerose: scimpanzé, macachi, maiali, cani, ratti, giraffe, polli e piccioni, quando hanno la scelta tra cibo servito in una ciotola o cibo che richiede la risoluzione di un piccolo compito cognitivo, preferiscono quest’ultimo. È per questo motivo che recentemente si propone di usare gli arricchimenti cognitivi per migliorare il benessere degli animali in cattività.”


Con grande sorpresa del gruppo di ricerca, sei zebrafish già esperti, che avevano imparato a risolvere il puzzle senza difficoltà, quando messi di fronte alla scelta tra cibo facilmente accessibile e quello nascosto all’interno del puzzle, hanno scelto la via più semplice quasi nel 90% dei casi. Il gruppo di ricerca si è poi chiesto cosa accadrebbe se gli animali dovessero risolvere un rompicapo ogni volta per ottenere il cibo. Hanno quindi suddiviso un gruppo di zebrafish in due condizioni: un gruppo poteva accedere al cibo liberamente, mentre l’altro poteva alimentarsi solo dopo aver risolto un puzzle che implicava l’apertura di un distributore di cibo. In questo modo, il secondo gruppo era costantemente esposto a un compito cognitivo. Successivamente, il benessere dei pesci di entrambi i gruppi è stato valutato tramite specifici indicatori comportamentali. “Dopo 14 giorni, spiega la Dott.ssa Varracchio, i pesci sottoposti al compito cognitivo hanno mostrato livelli di stress inferiori rispetto al gruppo di controllo, esibendo comportamenti più naturali e rilassati durante le nostre osservazioni. Questo ci porta a concludere che gli arricchimenti cognitivi migliorano il benessere dei pesci in cattività”.

Concordato preventivo, le linee guida secondo Partner d’Impresa

Concordato preventivo, le linee guida secondo Partner d’ImpresaMilano, 22 ott. (askanews) – Con la fine di ottobre scade la possibilità di aderire al concordato preventivo biennale, nonostante il recente appello al MEF da parte dell’Ordine nazionale dei commercialisti per richiedere una proroga dei tempi considerati troppo stretti per gestire la richiesta da parte di una potenziale platea di quasi 5mila contribuenti aventi diritto. Tra questi, le PMI italiane (con ricavi non superiori a 5 milioni di euro), liberi professionisti e partite Iva a regime forfettario. Il network Partner d’Impresa, rete nazionale di professionisti specializzati in diverse aree economiche e fiscali, presenta numeri e un’analisi del contesto.


Secondo i più recenti dati del Ministero delle imprese e del Made in Italy, relativi al primo trimestre del 2024, le startup innovative in Italia sono 12.954, un numero lievemente in calo rispetto all’anno precedente giustificato però da un consistente aumento di PMI innovative, che rappresentano lo stadio successivo di evoluzione economica delle startup innovative (+12,7% nel 2023 rispetto all’anno precedente e +400 unità nel 2024 rispetto all’ultima rilevazione di fine 2023). Va segnalato inoltre che i trend positivi e in aumento della capitalizzazione totale e media delle startup rilevati nella ricerca rappresentano dati confortanti rispetto alla solidità del settore. “Si tratta di un’opportunità per pianificare con maggiore precisione il proprio futuro fiscale; tuttavia, come ogni scelta strategica, richiede una valutazione attenta e un’analisi finanziaria organizzata per non incorrere in potenziali rischi” spiega Maria Grazia Tumolo, commercialista del network. Le sei considerazioni da fare prima di aderire al Concordato, a cura di Maria Grazia Tumolo del network nazionale Partner d’Impresa: Valutare il Potenziale di Crescita: un’occasione per tech, digitale e forfettari, attenzione alle fluttuazioni del mercato: agricoltura e turismo settori a rischio; opportunità di ridurre i controlli fiscali; pianificazione a lungo termine; tendenze del Fisco per gli anni a venire “Premesso che occorre fare una verifica puntuale dei requisiti di accesso e valutazioni soggettive caso per caso, potremmo individuare dei pro e contro che devono guidare le scelte degli imprenditori” spiega Tumolo.


Sono da considerare diversi vantaggi dell’aderire al Concordato, tra cui l’esenzione sulle eccedenze di incassi: se il reddito supera quello concordato l’azienda non pagherà ulteriori imposte; di contro però, se il reddito effettivo dovesse risultare inferiore, l’imposta da pagare resterà sarà quella definita, al di là delle potenziali perdite. La riduzione dei controlli fiscali è un’altra delle voci positive ma a riguardo c’è ancora incertezza normativa: l’Agenzia delle Entrate è ovvio che potrà sempre sanzionare violazioni gravi e far scattare accertamenti in caso di attività non dichiarate per importi superiori al 30% dei ricavi. La prevedibilità delle imposte è un valore positivo perché consente di pianificare con anticipo il carico fiscale che viene inoltre ridotto dalla normativa. È E’ previsto infatti che vi sia un risparmio di imposta sui redditi concordati mediante il pagamento di tasse ridotte sugli incrementi di reddito, tramite una flat tax definita. Allo stesso tempo però si va incontro a una perdita di flessibilità, venendo meno la possibilità di effettuare operazioni straordinarie come fusioni, vendita di quote e scissioni societarie. Con il Concordato Preventivo Biennale (CPB), il Fisco propone al contribuente di impegnarsi a pagare fin da ora un certo ammontare di imposte per gli anni 2024 e 2025, a prescindere dall’effettivo reddito che andrà a conseguire per detti anni. La proposta unilaterale formulata dal Fisco viene elaborata tenendo conto del reddito dichiarato per il 2023 e del punteggio ISA (indici sintetici di affidabilità – ex Studi di settore) presente all’interno del Modello Unico. Il reddito proposto per il biennio 2024 e 2025 risulterà tanto più alto rispetto a quello del 2023 quanto più basso è il punteggio ISA. L’obiettivo del Legislatore è quello di indurre il maggior numero di contribuenti a raggiungere il punteggio massimo ISA che è pari a 10. E per dare maggiore appeal alla proposta, ha inserito, in seconda battuta rispetto alla prima formulazione della norma, un incentivo consistente: l’applicazione di una flat tax più bassa rispetto a quella ordinaria da applicare solo sul maggior reddito 2024 e 2025 rispetto al 2023. L’intento di questa iniziativa del Governo è di poter ridurre la pressione fiscale e soprattutto le aliquote Irpef grazie alle eventuali maggiori entrate incassate con le adesioni al concordato.

Cia: ingiuste restrizioni su fiore canapa in Ddl Sicurezza

Cia: ingiuste restrizioni su fiore canapa in Ddl SicurezzaRoma, 22 ott. (askanews) – Si apra subito un confronto con le istituzioni per garantire agli operatori del settore della canapa industriale un quadro normativo chiaro ed equo. In occasione dell’iniziativa promossa al Senato dalla senatrice Sabrina Licheri, Cia-Agricoltori Italiani ribadisce la necessità di tutelare e valorizzare una filiera ad alto valore aggiunto e con una rilevante presenza di giovani agricoltori. Cia ricorda che l’articolo 18 del Ddl Sicurezza rischia di rendere illegale la coltivazione, la lavorazione e la vendita delle infiorescenze della canapa e dei suoi derivati.


Per il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, “si tratta di un intervento puramente ideologico. È inaccettabile e ingiusto bloccare una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, che già oggi vale 500 milioni di fatturato annuo e conta più di 10mila posti di lavoro in tutta Italia, vantando un enorme potenziale produttivo tra cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile: tutti settori che non c’entrano nulla con il mercato delle sostanze stupefacenti”. “Se il provvedimento non verrà stoppato – prosegue Fini – non solo chiuderanno migliaia di imprese con effetti diretti anche sull’export, in un mercato che vale più di 2 miliardi solo in Europa, ma gli agricoltori, di concerto con gli altri segmenti della filiera, saranno costretti a faticosi e costosi ricorsi in sede giuridica, pur di vedersi riconosciuti diritti previsti dalle normative comunitarie”.

Psa, Cia Toscana a Filippini: riprendere abbattimenti in Lunigiana

Psa, Cia Toscana a Filippini: riprendere abbattimenti in LunigianaRoma, 22 ott. (askanews) – “Il Commissario straordinario alla Psa e la Regione Toscana devono attivare con urgenza tutte le misure possibili per contrastare la peste suina africana. In particolare, il Commissario deve assolutamente permettere gli abbattimenti di cinghiali nelle zone interessate, fermi da troppi mesi. Non c’è tempo da perdere. Pensiamo a cose succederebbe se la psa si espandesse dalla Lunigiana: la provincia di Massa Carrara confina con quella di Parma, andando a Sud iniziano gli allevamenti allo stato brado della Cinta Senese, che sono a questo punto a forte rischio se l’epidemia dovesse spostarsi”. A sottolinearlo è il presidente di Cia Agricoltori Italiani Toscana, Valentino Berni, dopo aver incontrato responsabili Cia e aziende della Lunigiana.


In questa zona ci sono piccoli allevamenti di maiali, che sono costretti a stare fermi ed interrompere attività. “Ma se l’epidemia si espandesse – aggiunge Berni – i danni sarebbero incalcolabili, per questo è necessario prevenire anziché rincorrere la psa”. Le aree interessate sono la zona 1 che comprende i comuni di Aulla, Bagnone, Comano, Licciana Nardi, Podenzana; Villafranca in Lunigiana; e la zona 2 che comprende i comuni di Zeri, Pontremoli, Filattiera, Mulazzo, Tresana. E l’ordinanza del commissario interessa, appunto, anche queste aree. “Come Cia – evidenzia Alberto Focacci, direttore Cia Toscana Nord – da vari mesi chiediamo abbattimenti, nella strategia di depopolamento della popolazione dei cinghiali. Strategia che è impossibile da perseguire visto che gli abbattimenti di cinghiali sono ancora oggi vietati. Chiediamo al commissario nazionale di consentire gli abbattimenti nelle zone circostante alle zone infette”.


E se dovessero riprendere gli abbattimenti, c’è il problema dello smaltimenti carcasse: in questo caso è la Regione Toscana che deve potenziare il sistema di smaltimento. “Ad oggi – spiega Focacci – sono presenti due scarrabili, uno a Villafranca ed uno a Pontremoli, se dovessero ripartire gli abbattimenti non sarebbero sufficienti. Va garantita la catena della biosicurezza per lo smaltimento delle carcasse in tempi rapidi”. La Regione Toscana deve garantire il pronto smaltimento delle carcasse in regime di biosicurezza: “anche su questo aspetto – conclude Barni – chiediamo maggiore reattività da parte della Regione, il meccanismo dello smaltimento delle carcasse per il depopolamento non deve essere intralciato, lo smaltimento dei residui deve avvenire con velocità e senza intoppi”.