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Autore: Redazione StudioNews

Dal 27 al 29 settembre campioni in piazza per il Sanremo Padel Tour

Dal 27 al 29 settembre campioni in piazza per il Sanremo Padel TourRoma, 26 set. (askanews) – Tre giorni di grandi stelle del padel e del calcio, di inclusività e iniziative speciali per valorizzare il “brand Sanremo” in tutta Italia e non solo.


Questo l’obiettivo del Sanremo Padel Tour, che dal 27 al 29 settembre andrà in scena in piazza Cristoforo Colombo, nella Città dei Fiori. Un appuntamento – si legge in una nota – che inaugura il progetto con cui l’organizzatore ‘E20 Sanremo’ punta a “esportare” la vocazione turistica della Riviera dei Fiori, poggiando su un luogo conosciuto in tutto il mondo a livello di spettacolo, sport, cultura, patrimonio naturistico. L’inaugurazione dell’evento – aperto gratuitamente al pubblico – è prevista venerdì 27 alla presenza del sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, dell’assessore al Turismo e Sport, Alessandro Sindoni, e del presidente del Casinò, Gian Carlo Ghinamo. La giornata clou sarà però sabato 28 quando scenderanno in campo i fenomeni del padel mondiale: dal numero 4 del mondo l’argentino Federico Chingotto al numero 11, lo spagnolo ‘Momo Gonzalez’ e i top 50 del mondo Javier Barahona (37), Javi Garcia (48), oltre ai ct di Italia e Argentina in vista del prossimo Mondiale di Doha di fine ottobre. A giocare insieme ai grandi campioni saranno anche quattro grandi ex calciatori: Demetrio Albertini, Nicola Amoruso, Nelson Dida e German Denis.


La tre giorni in partenza venerdì sarà solo l’”ouverture” di un Tour di padel più ampio al via nel 2025 (previste sette tappe, sei in Italia e una in Costa Azzurra) che si pone l’obiettivo – oltre alla promozione dello sport, della socializzazione e dell’inclusività – di ampliare il rapporto stretto costruito nei decenni tra Sanremo e la Riviera dei Fiori e gli italiani attraverso i propri ‘talenti’: dal Festival alla classicissima di ciclismo Milano-Sanremo, dal Rallye a Sanremo in Fiore e la vasta agenda di eventi proposti in Riviera.

Calcio, Coppa Italia, Monza-Brescia 3-1, agli ottavi c’è il Bologna

Calcio, Coppa Italia, Monza-Brescia 3-1, agli ottavi c’è il BolognaRoma, 26 set. (askanews) – Prima vittoria ufficiale del Monza in questa stagione. Dopo i tre pari in Serie A e quello nei tempi regolamentari contro il Sudtirol i brianzoli battono il Brescia 3-1 nei sedicesimi di Coppa Italia e si qualificano per gli ottavi dove incontreranno il Bologna. La squadra di Nesta indirizza il match già nel primo tempo, sbloccando subito il risultato con Kyriakopoulos (5′), prima di raddoppiare con Pessina (11′) e allungare con il rigore di Caprari (40′). Le rondinelle accorciano nella ripresa con Nuamah (68′), ma poi si devono arrendere.

Voto Rai mina campo largo, tensione Pd-M5s e Azione-Avs

Voto Rai mina campo largo, tensione Pd-M5s e Azione-AvsRoma, 26 set. (askanews) – Il voto per il rinnovo del cda Rai riporta indietro le lancette dell’orologio del ‘campo largo’, l’unità costruita negli ultimi mesi grazie al referendum sull’autonomia, alle amministrative e alle regionali aveva retto anche alle divisioni sull’Ucraina, ma va in frantumi quando si tratta di entrare in Aula per scegliere il nuovo vertice di viale Mazzini e la spaccatura lascia parecchi strascichi.


Le polemiche tra i promessi alleati segnano tutta la giornata, Pd e M5s riescono a litigare anche sul ddl lavoro, nonostante nel merito abbiano la stessa posizione. Carlo Calenda, poi, accusa Verdi e Sinistra di “mancanza di rettitudine morale” per avere accettato di votare i consiglieri Rai e Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli rispondono per le rime. Un tutti contro tutti ancora più surreale, se si considera che proprio stamattina i partiti delle opposizioni si erano presentati uniti in Cassazione per consegnare le firme per il referendum abrogativo contro l’autonomia differenziata. C’erano quasti tutti, da Elly Schelein, a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, passando per Maria Elena Boschi, Riccardo Magi e Giuseppe Conte. Mancava solo Calenda, che ci tiene sempre a sottolineare che lui niente ha a che fare con il ‘campo largo’.


In Aula, però, ognuno è andato per conto proprio: M5s e Avs hanno votato i consiglieri di amministrazione Rai, eleggendo Alessandro Di Majo (i 5 stelle) e Roberto Natale (Verdi-Sinistra). Pd, Azione e Iv non hanno partecipato al voto. Calenda, appunto, attacca Bonelli e Fratoianni e chiede al Pd di prendere una decisione: “M5s e Avs si sono andati a negoziare col governo i due posti che spettano all’opposizione. Non è solo sulla Rai. Pochi giorni fa è stato votato il rifinanziamento delle missioni internazionali. Di nuovo M5s e Avs si sono astenuti. Il problema che pongo al Pd è: come si costruisce un’alternativa in questo modo?”.


Iv attacca M5s e Maria Elena Boschi afferma: “Si sono smarcati e si voteranno i loro nomi nel Cda. Abbiamo scelto di tenere una linea condivisa con il Pd e continueremo a farlo. Gli altri si sono smarcati. Mi pare che chiarisca una volta in più al Pd chi è affidabile e chi no”. Bonelli e Fratoianni rispondono a Calenda: “Ha perso la testa. Superando ogni limite. In quanto a rettitudine delle opposizioni, gli facciamo notare che abbiamo votato per non lasciare tutto lo spazio nel Cda della Rai alla destra di Meloni. Lui invece in questi due anni di legislatura, con la destra di Meloni è andato a braccetto tante tantissime volte”. Il portavoce dei Verdi ne ha anche per il Pd: “Lasciare a Telemeloni anche il controllo totale del Consiglio di amministrazione è qualcosa che riteniamo non saggio. Poi ognuno fa le sue scelte”.


Elly Schlein si limita a ripetere: “Dovete chiedere ad altri, il Pd è rimasto sulla posizione (sulla Rai, ndr) che era di tutte le opposizioni fino a ieri”. I 5 stelle replicano: “Il Movimento 5 Stelle non ha mai cambiato posizione sulla Rai. Abbiamo chiesto con le altre opposizioni un impegno sulla riforma del servizio pubblico prima dei nomi”. Ma il clima è infuocato, tra democratici e 5 stelle sono scintille anche sul ddl lavoro: M5s abbandona l’aula per protesta, il Pd non apprezza, scoppia una polemica anche su questo.

Mattarella è a Berlino, visita di Stato con Tajani

Mattarella è a Berlino, visita di Stato con TajaniBerlino, 26 set. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Berlino per una visita di Stato accompagnato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.


L’interesse è quello di rafforzare le relazioni con la Germania in una fase particolarmente delicata per entrambi i paesi e per l’Unione europea. In questo quadro si colloca la visita in Germania di Mattarella che, oltre ai colloqui istituzionali, lo porterà anche a Bonn e Colonia. La visita del capo dello Stato si concluderà domenica 29, quando insieme all’omologo tedesco, Frank-Walter Steinmeier, il capo dello Stato sarà a Marzabotto, per celebrare l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole. La Germania è il principale partner economico dell’Italia ma sta attraversando una crisi economica che non può che avere ricadute anche sulla nostra economia. Lo spessore dei rapporti è però anche politico, considerando il ruolo trainante che da sempre la Germania svolge nell’Unione europea, basti pensare al recente rinnovo della Commissione europea con la conferma della tedesca von der Leyen.


Mattarella arriverà a Berlino all’indomani delle elezioni in Brandeburgo, in un momento particolarmente delicato per la Germania, alle prese con l’impetuosa avanzata dei partiti di estrema destra. C’è poi il contesto geopolitico che con lo scoppio del conflitto ucraino sta ridisegnando ruoli, obiettivi e rapporti dei e tra i principali soggetti impegnati sulla scena internazionale, a partire proprio dalla Germania, divenuta attore sempre più centrale sul versante della politica estera e all’interno dell’Alleanza atlantica e alla ricerca di una maggiore autonomia sia dal punto di vista della sicurezza che in tema di energia. Berlino è infine alla ricerca di una nuova fase dei rapporti rapporti con la Cina, considerando la fondamentale interdipendenza sul piano commerciale. I due paesi hanno in comune anche il problema della gestione dell’immigrazione. E’ recentissima la decisione della Germania di chiudere le frontiere con i paesi confinanti in deroga al trattato di Schengen. Tutti temi che Steinmeier e Mattarella avranno modo di discutere a partire da questa sera, durante la cena offerta al capo dello Stato italiano a Villa Lierbermann. Domani i colloqui ufficiali, con la conferenza stampa congiunta in programma alle 10.40. Sempre venerdì 27 Mattarella vedrà il presidente del Bundestag, Barbel Bas, e il borgomastro di Berlino, Kai Wegner. Nel pomeriggio Mattarella incontrerà anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al palazzo della Cancelleria. In serata la cena di Stato a Palazzo Bellevue.


Sabato 28 Mattarella e Steinmeier si recheranno a Bonn, dove presso il Campus delle Nazioni Unite parteciperanno e interverranno alla sessione conclusiva del seminario ‘La cooperazione tra Italia e Germania: un bene prezioso per l’Unfccc e per la lotta al cambiamento climatico’. Un’occasione per sottolineare l’importanza che la Germania attribuisce al ruolo che il nostro Paese può svolgere come hub energetico nel Mediterraneo, per quanto riguarda l’approvvigionamento delle fonti alternative. Il presidente avrà poi incontri con il viceministro presidente del Land Nordreno -Vestfalia, Mona Neubaur, e con il ministro presidente del Land Nordreno -Vestfalia,Hendrik Wuest, e, dopo una crociera panoramica sul Reno, visiterà il Duomo di Colonia, prima della cena conclusiva nel Giardino botanico della stessa città. Il giorno dopo, domenica 29, Mattarella e Steinmeier ripartiranno insieme alla volta di Bologna, per spostarsi poi a Marzabotto per le celebrazioni per l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole.


Per Mattarella e Steinmeier si tratterà della terza visita congiunta sui luoghi delle efferate stragi nazifasciste. Il 3 maggio del 2017 resero omaggio alle Fosse Ardeatine, il primo insieme da parte di un presidente italiano e tedesco. Il 25 agosto del 2019 invece ricordarono il 75esimo anniversario dell’eccidio di Fivizzano, in Toscana.

Mattarella a Berlino e Colonia, visita di Stato con Tajani

Mattarella a Berlino e Colonia, visita di Stato con TajaniBerlino, 26 set. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a Berlino per una visita di Stato accompagnato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.


L’interesse è quello di rafforzare le relazioni con la Germania in una fase particolarmente delicata per entrambi i paesi e per l’Unione europea. In questo quadro si colloca la visita in Germania di Mattarella che, oltre ai colloqui istituzionali, lo porterà anche a Bonn e Colonia. La visita del capo dello Stato si concluderà domenica 29, quando insieme all’omologo tedesco, Frank-Walter Steinmeier, il capo dello Stato sarà a Marzabotto, per celebrare l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole. La Germania è il principale partner economico dell’Italia ma sta attraversando una crisi economica che non può che avere ricadute anche sulla nostra economia. Lo spessore dei rapporti è però anche politico, considerando il ruolo trainante che da sempre la Germania svolge nell’Unione europea, basti pensare al recente rinnovo della Commissione europea con la conferma della tedesca von der Leyen.


Mattarella arriva a Berlino all’indomani delle elezioni in Brandeburgo, in un momento particolarmente delicato per la Germania, alle prese con l’impetuosa avanzata dei partiti di estrema destra. C’è poi il contesto geopolitico che con lo scoppio del conflitto ucraino sta ridisegnando ruoli, obiettivi e rapporti dei e tra i principali soggetti impegnati sulla scena internazionale, a partire proprio dalla Germania, divenuta attore sempre più centrale sul versante della politica estera e all’interno dell’Alleanza atlantica e alla ricerca di una maggiore autonomia sia dal punto di vista della sicurezza che in tema di energia. Berlino è infine alla ricerca di una nuova fase dei rapporti rapporti con la Cina, considerando la fondamentale interdipendenza sul piano commerciale. I due paesi hanno in comune anche il problema della gestione dell’immigrazione. E’ recentissima la decisione della Germania di chiudere le frontiere con i paesi confinanti in deroga al trattato di Schengen. Tutti temi che Steinmeier e Mattarella avranno modo di discutere a partire da stasera, durante la cena offerta al capo dello Stato italiano a Villa Lierbermann. Venerdì i colloqui ufficiali, con la conferenza stampa congiunta in programma alle 10.40. Poi Mattarella vedrà il presidente del Bundestag, Barbel Bas, e il borgomastro di Berlino, Kai Wegner. Nel pomeriggio Mattarella incontrerà anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al palazzo della Cancelleria. In serata la cena di Stato a Palazzo Bellevue.


Sabato 28 Mattarella e Steinmeier si recheranno a Bonn, dove presso il Campus delle Nazioni Unite parteciperanno e interverranno alla sessione conclusiva del seminario ‘La cooperazione tra Italia e Germania: un bene prezioso per l’Unfccc e per la lotta al cambiamento climatico. Un’occasione per sottolineare l’importanza che la Germania attribuisce al ruolo che il nostro Paese può svolgere come hub energetico nel Mediterraneo, per quanto riguarda l’approvvigionamento delle fonti alternative. Il presidente avrà poi incontri con il viceministro presidente del Land Nordreno -Vestfalia, Mona Neubaur, e con il ministro presidente del Land Nordreno -Vestfalia,Hendrik Wuest, e, dopo una crociera panoramica sul Reno, visiterà il Duomo di Colonia, prima della cena conclusiva nel Giardino botanico della stessa città. Il giorno dopo, domenica 29, Mattarella e Steinmeier ripartiranno insieme alla volta di Bologna, per spostarsi poi a Marzabotto per le celebrazioni per l’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole.


Per Mattarella e Steinmeier si tratterà della terza visita congiunta sui luoghi delle efferate stragi nazifasciste. Il 3 maggio del 2017 resero omaggio alle Fosse Ardeatine, il primo insieme da parte di un presidente italiano e tedesco. Il 25 agosto del 2019 invece ricordarono il 75esimo anniversario dell’eccidio di Fivizzano, in Toscana.

Vino, Jacquart festeggia 60 anni con “Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs”

Vino, Jacquart festeggia 60 anni con “Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs”Milano, 26 set. (askanews) – “La filosofia della maison è quella di celebrare ogni piccolo momento della vita con una nota di gioia e leggerezza, trasformando l’ordinario in straordinario”. Così l’enologa Joelle Weiss sintetizza l’approccio di Maison Jacquart che ribalta lo stereotipo dello champagne che si stappa solo nelle occasioni speciali.


Nel 2024 il “quite luxury” della Cantina di Reims compie sessant’anni e per festeggiare lancia “Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs”, un Pinot Noir in purezza figlio del terroir di Ay e di una vendemmia giudicata “perfetta”. “Uno champagne che dà dipendenza” lo definisce Weiss, forse facendo riferimento a quella piacevole facilità di beva che incarna lo spirito disincantato e gioioso della giovane Cantina francese, che, senza rinunciare ad una interessante complessità, riesce ad emergere anche quando non si tratta di Chardonnay, suo tradizionale punto di forza. Azienda cooperativa nata nel 1964 dall’unione di una trentina di vignaioli, Maison Jacquart (marchio di punta di Alliance Champagne Group) oggi può contare su circa 300 ettari in tutte le aree della Champagne. La Cantina ha la sua sede nello splendido Hotel de Brimont, palazzo finito di costruire nel 1897 nella “capitale” della più celebre bollicina francese su richiesta del visconte André Ruinart de Brimont, allora direttore dell’omonima Maison locale.


Il suo approccio moderno si rispecchia anche nella scelta di affinare i vini in acciaio, senza passaggi in legno, in modo di esaltare le caratteristiche varietali dell’uva e valorizzare ogni singola parcella. In Italia gli champagne Jacquart sono da oltre due decenni distribuiti da Rinaldi 1957.

Sui Migranti stretto raccordo Meloni-Scholz in vista dei Consigli Ue

Sui Migranti stretto raccordo Meloni-Scholz in vista dei Consigli UeRoma, 26 set. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il cancelliere della Repubblica federale di Germania, Olaf Scholz. “I due Capi di Governo – fa sapere una nota di Palazzo Chigi – hanno discusso delle principali questioni bilaterali e internazionali, a partire dall’Ucraina”.


“In ambito europeo – prosegue la nota – si sono soffermati in particolare sulle questioni migratorie. Il Cancelliere Scholz ha illustrato le ragioni alla base della recente decisione tedesca di reintrodurre i controlli di frontiera con gli Stati membri confinanti e le ulteriori iniziative introdotte dalla Germania per contrastare gli arrivi irregolari”. “E’ stato concordato – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – di mantenere uno stretto raccordo sul tema anche in vista dei prossimi Consigli Europei, con l’obiettivo di consolidare il nesso tra dimensione interna ed esterna della politica migratoria Ue, rafforzando in particolare le politiche in tema di partenariati con i Paesi di origine e transito dei migranti, ritorni, lotta ai trafficanti di esseri umani e migrazione legale.

Sostenibilità, al via il MED FEST: Cagliari ospita la prima edizione

Sostenibilità, al via il MED FEST: Cagliari ospita la prima edizioneRoma, 26 set. (askanews) – Dal 26 al 29 settembre, la città di Cagliari diventa il cuore pulsante della prima edizione del MED FEST – A SUSTAINABLE PATH, un evento internazionale dedicato alla tutela del Mediterraneo, alla sua biodiversità, alla cultura e al turismo sostenibile.


Il festival, promosso dalla Regione autonoma della Sardegna – Assessorato del turismo, artigianato e commercio e dal Comune di Cagliari, rappresenta un’importante occasione per favorire il dialogo tra i Paesi mediterranei e promuovere una gestione sostenibile delle risorse, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’inaugurazione – che ha visto in apertura un videomessaggio di Nello Musumeci, Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare – si è tenuta oggi alla presenza di Franco Cuccureddu, Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna; Marco Benucci, Presidente del Consiglio comunale di Cagliari; Marco Faimali, Direttore CNR-IAS e referente comunicazione NBFC e Francesca Messina, Responsabile dell’Unità Comunicazione del CNR; Massimo Labra, Professore Ordinario Università degli Studi di Milano-Bicocca e Direttore Scientifico di National Biodiversity Future Center; per il MED FEST il Presidente Giuseppe Ligorio, il Responsabile Relazioni Estere Chouman Barwari e il Direttore ESG Daniela Ropolo.


Il MED FEST ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeholder internazionali sull’importanza di proteggere e valorizzare la biodiversità del Mediterraneo, che rappresenta dal 4% al 25% delle specie marine globali. Il programma include live streaming, dirette nazionali digitali con protagonisti esperti e istituzioni, con un focus particolare sulla promozione di un turismo sostenibile, inclusivo e rispettoso dell’ambiente. Tra i principali ospiti attesi, ci saranno Andrea Giordano, Vice Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Riccardo Rigillo, Capo di Gabinetto del Ministero della Protezione Civile e del Mare, e Marco Faimali, Direttore del CNR/IAS, insieme a rappresentanti di organizzazioni internazionali e delle istituzioni locali, tra cui Franco Cuccureddu, Assessore al Turismo della Regione Sardegna, e Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari.


Il MED FEST ospiterà tre giornate di incontri istituzionali e internazionali presso il T Hotel Congress il 27, 28 e 29 settembre, con 13 live streaming di 40 minuti ciascuno, che copriranno quattro aree tematiche principali: biodiversità, sostenibilità socio-ambientale, cultura e inclusione, e turismo e territorio. Interverranno, tra i tanti, Donatella Bianchi, conduttrice di Linea Blu su Rai 1, Massimo Labra, Direttore Scientifico del National Biodiversity Future Center (NBFC), e Marco Cattaneo, Direttore di National Geographic Italia, che modererà i live streaming dedicati alla biodiversità e futuro sostenibile. Il 27 settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, il MED FEST diventerà un palcoscenico internazionale per la promozione del valore sociale, culturale ed economico del turismo. Saranno presenti rappresentanti di vari Paesi mediterranei, tra cui gli ambasciatori di Marocco, Tunisia, Egitto, Spagna e Turchia, per discutere dell’importanza di un turismo sostenibile e inclusivo, con la partecipazione del Ministero del Turismo italiano e di numerosi operatori del settore.


Il Teatro Lirico di Cagliari sarà la cornice di due serate di gala che metteranno in risalto la creatività e il talento dell’area mediterranea. La prima serata, il 28 settembre, dedicata ai MED FEST Awards, premierà progetti di eccellenza nei settori della ricerca, della musica, del cinema, della letteratura e delle arti visive, con la partecipazione di ospiti internazionali. Condotta da Francesco Facchinetti e Barbara Politi, la cerimonia vedrà la presenza di personalità di spicco come l’attore e regista Marco D’Amore, l’attrice egiziana Arwa Gouda, i cantanti Ermal Meta, Fiorella Mannoia e Noa, insieme ai campioni olimpici Massimiliano Rosolino e Marta Maggetti, quest’ultima orgoglio di Cagliari. Tra i progetti premiati spiccano la scultrice Emily Young con il progetto “La casa dei Pesci”, Daniela Ropolo con il “Beach Care Project”, e le fondatrici della start-up “Mariscadoras”, che trasformano il Granchio Blu in una risorsa alimentare. La seconda serata, il 29 settembre, sarà interamente dedicata alla musica, con il Concerto del Mediterraneo che vedrà protagonista la celebre cantante internazionale Noa, la cui performance celebrerà la bellezza e l’importanza del Mare Nostrum. Il MED FEST si articolerà in diverse location di Cagliari, con il MED Village come fulcro dell’evento. Il T Hotel Congress, il Parco della Musica e il Teatro Lirico ospiteranno mostre d’arte, degustazioni enogastronomiche e concerti. L’apertura ufficiale del festival si tiene oggi, giovedì 26 settembre, con “Parole e musica” con protagonista Giovanni Allevi – un viaggio di suoni, immagini, dissonanze, disarmonie e armonie dell’essere umano e il suo rapporto con la Biodiversità “regina” del Turismo nel Mediterraneo – seguita il giorno successivo, venerdi 27 settembre, dal concerto di Karima, che presenterà lo spettacolo intitolato “Mediterranea”. Sabato 28 settembre sarà invece la volta dello show curato dai protagonisti di Radio 105 con “Mamacita – La notte blu”, un evento musicale dedicato alla cultura mediterranea. “Il MED FEST è il primo evento internazionale che mette in luce l’unicità dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’obiettivo è duplice: da un lato, creare sinergie tra le nazioni coinvolte e affrontare insieme le sfide comuni; dall’altro, valorizzare il patrimonio naturale, artistico e culturale del Mediterraneo. Questi quattro giorni saranno un’occasione per discutere di turismo sostenibile, biodiversità e innovazione, con una particolare attenzione al contesto della Sardegna, che con la sua bellezza naturale e posizione strategica è il cuore pulsante di questo evento” dichiara Giuseppe Ligorio, Presidente del MED FEST, a cui fa eco Daniela Ropolo, Direttore ESG – Environment Social Governance: “Il Mediterraneo è il filo conduttore del MED FEST, ma la sua interpretazione si basa su una visione attuale di sostenibilità concreta e responsabile. In Sardegna, il turismo sostenibile legato alla tutela del Mediterraneo è fondamentale per preservare questo incredibile patrimonio naturale. Durante il festival si parlerà di biodiversità, innovazione, tecnologia, e si affronteranno temi chiave come la scarsità d’acqua e la qualità ambientale. Il MED FEST vuole essere un esempio di come la sostenibilità possa promuovere il progresso economico e sociale, collegando ambiente, cultura e inclusione in un dialogo costruttivo tra i Paesi mediterranei”. Grazie alla partecipazione di artisti, esperti e istituzioni provenienti dai 24 Paesi affacciati sul Mediterraneo, il MED FEST si configura come un evento di portata internazionale, che unirà innovazione, cultura e impegno per la sostenibilità. Un appuntamento imperdibile per esplorare il futuro del Mediterraneo, proteggendo il suo ricco patrimonio naturale e culturale.

Terra Madre rimette la natura al centro: contadini biodiversità culturale

Terra Madre rimette la natura al centro: contadini biodiversità culturaleMilano, 26 set. (askanews) – Ridisegnare la relazione con la natura, riconoscere un ruolo politico ai contadini, ripartire dal valore del cibo e non dal suo prezzo. Sono questi i messaggi che arrivano dalla 15esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, la manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto in corso a Parco Dora, a Torino, fino al 30 settembre. Ad aprirla un messaggio di Papa Francesco che il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, ha definito un documento politico straordinario, in cui i contadini sono i custodi di una biodiversità culturale da portare in salvo.


“Rispetto a vent’anni fa – ha detto Carlo Petrini – è ormai diventata senso comune che la cultura alimentare e l’attivismo attorno a queste tematiche possono assolvere un ruolo politico di prima fascia. E questo perchè dobbiamo essere coscienti che il sistema alimentare globale è nocivo per la salute del Pianeta, crea sprechi di proporzioni bibliche e non è assolutamente più sostenibile. Quindi il cambio diventa uno degli elementi distintivi di questa fase di transizione”. Organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio del ministero dell’Agricoltura, del Turismo, dell’Ambiente e degli Esteri, la manifestazione per festeggiare i suoi 20 anni quest’anno ha scelto un titolo emblematico We are nature: “Questa riflessione del superamento della visione antropocentrica sta alla base di tutta la storia di Terra Madre – ha sottolineato Petrini – Riproporre in questa edizione la centralità della natura è l’elemento distintivo di questa fase storica, destinata a durare non qualche anno ma molto probabilmente diversi decenni se non qualche secolo. Parliamo della transizione ecologica, per affrontare la quale l’educazione alimentare diventa uno degli elementi di aiuto”. “Siamo voluti uscire dalla logica antropocentrista che ha connotato il Novecento – ha rimarcato Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia – la nostra esortazione è a un cambio di paradigma. Non siamo noi che gestiamo, controlliamo, tantomeno salveremo la natura ma sarà casomai lei evidentemente a salvarci, se la trattiamo un po’ meglio di come abbiamo fatto finora. E’ quindi un’esortazione a rientrare dentro la natura come parte di un mosaico molto più grande di noi e a partire da questo l’obiettivo comune del sistema alimentare, ma non solo, è quello di integrare le attività umane in maniera armonica con gli ecosistemi che ci ospitano”.


Accanto ai 700 espositori del Mercato italiano e internazionale, tra cui 180 Presìdi Slow Food, un terzo in più rispetto a due anni fa, 3mila delegati da 120 Paesi che accoglieranno le persone in visita in questi giorni a Terra Madre. Una festa prima che un mercato che durante l’inaugurazione ha idealmente riunito intorno a un mappamondo sollevato al cielo i contadini di tutto il Pianeta. Al centro delle decisioni dei Grandi della Terra riuniti a Ortigia per il G7 Agricoltura. “Per noi il cibo è uno strumento di cambiamento culturale e politico, quindi Torino chiama Ortigia – ha detto Nappini – Noi abbiamo fatto già recapitare 10 punti al ministro dell’Agricoltura proprio per portare le nostre richieste, molte delle quali sono enormi e anche ovvie. Ma in generale quello che di nuovo abbiamo chiesto a Ortigia è lavorare per decisioni lungimiranti che si occupino non dei prossimi sei mesi ma dei prossimi sei secoli perché l’agricoltura è la garanzia di sopravvivenza per tutti noi”.


E proprio per rimettere al centro l’agricoltura Carlo Petrini chiede ai 7 Grandi della Terra che quella biodiversità culturale rappresentata dai contadini, per riprendere le parole di Papa Francesco, abbia un riconoscimento politico. “In qualche misura fa giustizia un messaggio straordinario che Papa Francesco ha mandato a questa assise, che è un messaggio culturale, politico di grande rilevanza – ci ha detto – dove definisce questa moltitudine di persone i custodi della terra comune, della casa comune. E allora io penso che ridare valore politico a questa moltitudine è la grande scommessa. Ridurre tutto alla rappresentanza politica non è sufficientemente rappresentativo dello stato delle cose”. “Questa realtà – ha concluso – a mio modo di vedere dopo la pandemia è destinata a diventare un nuovo soggetto politico”.

Gorizia e Nova Gorica capitali europee Cultura 2025, il programma

Gorizia e Nova Gorica capitali europee Cultura 2025, il programmaMilano, 26 set. (askanews) – Nova Gorica e Gorizia, Capitali Europee della Cultura 2025, tra poco più di quattro mesi diventeranno la prima Capitale Europea della Cultura transfrontaliera. L’Ente sloveno per il Turismo ha presentato a Milano il programma di celebrazioni delle due città per il 2025. Per la prima volta, il titolo di Capitale europea della Cultura sarà detenuto da due città insieme, le uniche in Europa ad essere attraversate da un confine. Decine di eventi gratuiti da entrambi i lati del confine porteranno l’attenzione continentale a rivolgersi alla Valle del Vipava, di cui la località slovena costituisce il capoluogo.


Dopo aver dedicato l’anno corrente al ventennale dall’ingresso della Slovenia nella UE, la giovane Repubblica slovena è pronta ad una nuova stagione culturale per il Paese, nel segno del superamento delle frontiere con il resto d’Europa e della voglia di raccontare al mondo i grandi passi in avanti compiuti negli ultimi decenni. La cerimonia inaugurale, che unirà entrambe le città in una celebrazione condivisa, si terrà l’8 febbraio 2025, in concomitanza con la Giornata slovena della Cultura (giorno di Prešeren). Il programma, curato dall’ente GO! 2025, si svilupperà su due filoni tematici: il rosso e il verde.


Il filo rosso rappresenta il confine, storico e contemporaneo. Attraverso lo slogan “Go! Borderless”, si esplorerà la questione fondamentale di tutti i progetti artistici: quale rapporto abbiamo con il confine? Un confine può riguardare due paesi, due culture diverse, due nazioni, due stati e, in questo caso, due città che in passato hanno vissuto esperienze traumatiche e che oggi stanno vivendo una coesistenza pacifica. “Auspichiamo che la nomina di Nova Gorica e Gorizia a Capitale Europea della Cultura 2025 diventi un’occasione per raccontare una regione in cui il concetto stesso di confine cambia significato, mettendo al centro la comunicazione e la condivisione attraverso l’arte, la cultura e l’enogastronomia”, ha dichiarato Aljoša Ota, direttore dell’Ente sloveno per il Turismo in Italia.


Il filo verde è quello dello smeraldino fiume Isonzo, il cui colore rappresenta l’identità visiva del progetto. La regione Capitale Europea della Cultura si estende dalla cima del monte Triglav, sorgente del corso d’acqua, fino alla sua foce nel mare Adriatico, sul lato italiano. Il filo verde si riflette anche nella natura sostenibile del progetto, alla ricerca di un qualcosa di utile per il futuro, ma sempre con un’attenzione particolare alle persone. Nel segno del green anche il nuovo distretto ECOC, che prende vita proprio nel tratto di 1 KM tra le due ex dogane. Il progetto si configura come una passeggiata verde della conurbazione, uno spazio sociale per gli abitanti di Nova Gorica e Gorizia che comprende 4 aree di intervento (il Piazzale della Transalpina con il suo Tridente, l’area verde che conduce al valico di San Gabriele, EPIC e Super 8).


Nova Gorica e la valle del Vipava Esistono luoghi, in Europa, dove gli scossoni portati alla Storia del mondo, dal trascorrere del Novecento, si mostrano meglio e più chiaramente che altrove. La valle del Vipava è sicuramente uno di questi: da un lato l’italiana Gorizia, importante centro sorto nel Medioevo sulla romana via Gemina e sul corso dell’Isonzo, dove convivono ancora oggi tracce di cultura latina, germanica e slava. Dall’altro, Nova Gorica, poco più di 13.000 abitanti tra le fertili colline della riva sinistra del fiume Isonzo costruita di fatto dal nulla dopo la Seconda Guerra Mondiale, come prodotto e manifesto ideologico dell’urbanistica socialista nell’area che, a seguito dei trattati di Parigi del 1947, era stata riconosciuta alla Jugoslavia. Nova Gorica (che i locali chiamano Gorica e basta, mentre è quella italiana a essere Stara Gorica, Gorizia Vecchia – ndr) è considerata la più giovane città della Slovenia in virtù dei suoi “soli” 70 anni di vita, si mostra audace e futurista nell’architettura quanto verde e consapevole nei confronti delle sfide del nuovo millennio. Due città simbolo o, meglio, una sola città, l’unica in Europa ad essere attraversata da un confine tra due Stati. Un confine che, per troppi anni, ha significato frattura, una separazione immortalata nelle foto in bianco e nero del filo spinato di piazzale Transalpina e che, invece, oggi diventa sempre più una mano tesa, un luogo di incontro tra due popoli e il simbolo, per tutto il resto del mondo, di come la pace e la condivisione siano un percorso non solo possibile, ma addirittura necessario. Go! 2025 – l’8 febbraio 2025 la cerimonia d’inaugurazione Tra gli eventi che contrassegneranno Go! 2025 sono già stati annunciati per il 2025 l’inaugurazione “Da stazione a stazione” che avverrà l’8 febbraio; la Marcia per l’Europa che si svolgerà tra il 1° e il 9 maggio, la manifestazione “Gusti senza Frontiere” dal 26 al 28 settembre; la cerimonia di chiusura “Una Luminosa Ceremonia di Chiusura GO! 2025” tra il 1° e il 5 dicembre. Terre di frontiera: Brda, il Collio sloveno Tra le realtà di frontiera maggiormente interessate dalla nomina di Nova Gorica insieme a Gorizia a Capitale Europea della Cultura transfrontaliera 2025 troviamo Brda, una regione di frontiera che prende il nome dai colli che ne tratteggiano il profilo (la parte friulana si chiama, non a caso, Collio) e che è stata inserita dalla CNN tra le 11 regioni vinicole da scoprire nel mondo. Oltre alla cultura enogastronomica che ha dato vita a marchi come Brdalicious, Brda si distingue anche come destinazione escursionistica d’élite (da qui passano 2 tappe del Alpe Adria Trail, 2 tappe del Juliana Trail e il Sentiero della Pace sul monte Sabotino), nonché come meta perfetta per gli appassionati di cicloturismo, che potranno misurarsi qui con la nuovissima TransDinarica e con la Juliana Bike. Il gruppo Hit: una mostra a Nova Gorica per i 40 anni del primo casinò La città di Nova Gorica è sede della più grande realtà slovena nel settore del turismo e dell’intrattenimento, il Gruppo Hit, che in occasione del 40º anniversario dell’apertura del primo casinò della catena Hit Universe of fun, presenterà al pubblico una mostra permanente presso il Park, Hotel & Entertainment. “Si tratta di una preziosa collezione di opere grafiche di artisti del territorio transfrontaliero, un’iniziativa culturale atta a mettere in risalto il significativo legame tra il mondo dell’economia e dell’arte. La mostra, insieme agli eventi del programma GO!2025, contribuirà indubbiamente ad arricchire l’offerta culturale della città” commenta Suzana Pavlin, Direttore vendite del gruppo. Il Gruppo Hit ospiterà eventi di rilievo internazionale, come l’ECA Casino Industry Forum e il COS Casino Operations Summit, attirando l’attenzione dei principali player europei dell’industria del gioco e dell’intrattenimento su Nova Gorica, consolidando così la sua posizione come centro di eccellenza nel settore.