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Autore: Redazione StudioNews

Libri, in uscita “Fuori di testa” di Gianfranco Pasquino

Libri, in uscita “Fuori di testa” di Gianfranco PasquinoRoma, 11 set. (askanews) – “Caro Diario, è giunto il momento di fare outing. Con l’aiuto della ‘mia’ scienza politica – cioè di quello che ho studiato e imparato dai maestri, in Italia Norberto Bobbio e Giovanni Sartori – è possibile illuminare i problemi, suggerire come affrontarli, indicarne alcune soluzioni auspicabili e praticabili. Meglio ancora se lo si fa con ironia e, talvolta, con meritato sarcasmo nei confronti dei presuntuosi e dei vanitosi che da opinionisti popolano i mass media, dalle redazioni dei giornali ai salotti televisivi, senza contraddittorio”.


In libreria dal 20 settembre, per la collana Montesquieu, ecco un testo sorprendente del noto scienziato politico Gianfranco Pasquino. Un’opera inusuale da parte di un “intellettuale praticante”, autore prolifico e mai banale. Questo ennesimo saggio che il professore regala agli italiani è una critica ragionata alla superficialità dei nostri tempi: della comunicazione, della politica, degli addetti alla cultura. Un viaggio che si dipana lungo un anno in cui, come in una sorta di diario, Pasquino annota e riflette sul mondo che lo circonda, mai mancando di inserire riflessioni e spunti per fare degli italiani dei «cittadini migliori».


Un memento e al contempo un j’accuse a ciò che sia in politica che nella comunicazione si va perdendo, e ciò che invece occorre recuperare. Il tutto attraverso lo sguardo attento e la penna virtuosa di un intellettuale di primo piano nel panorama nazionale, che non fa sconti a nessuno e che con questo volume offre un affresco del mondo culturale e mediatico italiano per orientare il lettore alla comprensione dell’oggi. Una lettura che spiazza per l’originalità nel modo di descrivere la politica (lui che l’ha studiata e vissuta in prima persona) e di castigare i tanti, troppi «errori e orrori» che vengono commessi nel Parlamento italiano non meno che all’estero – dal premierato alla guerra in Ucraina.


Con un ricchissimo indice dei nomi, al lettore non potranno sfuggire tra le molte pagine di questo diario, critiche e raffinate invettive ai personaggi più celebri del panorama politico nazionale e internazionale, rese con l’efficacia e la finezza stilistica di un navigato letterato. Il quale descrive la sua ultima fatica così: “Fuori dalla testa di chi poco ha studiato, nulla ha imparato e neanche sa o vuole cercare le fonti, inevitabilmente escono errori e orrori. Fuori dalla testa di chi conosce politica e scienza politica, invece, escono critiche sul filo dell’ironia e spiegazioni. Saperne di più è possibile e sempre consigliabile”. Insomma, le riflessioni (anche personali, sul trascorrere della vita) e le lezioni (squisitamente di scienza politica) contenute in questo libro e impartite per “amor di patria”, ma senza alcuna presunzione, aiutano a capire meglio l’Italia di oggi e la – spesso scarsa – preparazione di chi legifera, divertendo anche il lettore grazie a quel pizzico di amara ironia che si accompagna inevitabilmente alla presa di coscienza di chi sa bene come al mestiere del politico non dovrebbero mai mancare le basi di studio delle scienze politiche, soli strumenti per poter svolgere al meglio e nell’interesse pubblico questo difficile mestiere.


Nota di colore: perché il Tucano in copertina? è un riferimento al pupazzo che compare sempre alle spalle del professore quando viene intervistato in collegamento dal suo studio bolognese. Il suo nome è Norby, è stato l’ultimo regalo della madre di Pasquino (datato Natale 1988) e così battezzato dal figlio Emanuele in omaggio affettuoso e riconoscente a Norberto Bobbio, per il suo profilo simile al celeberrimo politologo cui anche il presidente Mattarella ha recentemente fatto omaggio.

L’Oktober Festival a MagicLand (dal 14 settembre al 6 ottobre)

L’Oktober Festival a MagicLand (dal 14 settembre al 6 ottobre)Roma, 11 set. (askanews) – Dal 14 settembre al 6 ottobre, il cuore di MagicLand, piazza Main Street, si animerà con i colori e i sapori dell’Oktoberfest, la celebre festa bavarese che ogni anno richiama migliaia di appassionati. In occasione dell’Oktober Festival, il Parco più grande del Centro-Sud Italia si trasformerà in un vero e proprio villaggio bavarese, dove i visitatori – immersi in un’atmosfera festosa – potranno degustare un’ampia selezione di birre artigianali locali e la tradizionale birra cruda bavarese, accompagnate da prelibatezze come lo stinco di maiale, i maxi wurstel con crauti ed i famosi brezel, sia salati che dolci. Numerosi stand gastronomici soddisferanno anche i palati più esigenti, proponendo un viaggio culinario tra le tradizioni bavaresi e le eccellenze del territorio.


Mentre gli adulti si lasceranno conquistare dai sapori e dalla musica, i più piccoli potranno scatenarsi sulle oltre 39 attrazioni del Parco, tra cui il vertiginoso giant frisbee Wild Rodeo, il lancio coaster Shock e la maestosa torre Mystika. E per rendere l’esperienza ancora più magica, MagicLand offrirà spettacoli, aree tematiche e tante altre sorprese, garantendo il divertimento di tutta la famiglia. Si svolgeranno, ad esempio, una serie di concerti tributo a grandi artisti internazionali e italiani, con esibizioni dal vivo di cover band che renderanno omaggio a Oasis, Queen, Beatles e 883. Per celebrare questi eventi speciali, MagicLand prolungherà l’orario di apertura fino alle 22 nelle date indicate: 14 settembre per gli Oasis, 21 settembre per i Queen, 28 settembre per i Beatles e 5 ottobre per gli 883. L’Oktober Festival di MagicLand è molto più di una semplice festa: è un’occasione per trascorrere del tempo di qualità con i propri cari, riscoprire il piacere della convivialità, immergendosi in una cultura diversa e gustando i piaceri della buona tavola. Ma è anche un’opportunità per promuovere una cultura del bere consapevole, soprattutto tra i giovani. In un ambiente sicuro e controllato, i visitatori potranno imparare a gustare la birra in modo responsabile, apprezzandone gli aromi e le sfumature senza eccedere. Un’iniziativa che unisce il piacere del gusto alla responsabilità individuale, dimostrando che divertimento e consapevolezza possono andare di pari passo.

Usa2024, Harris convince più di Trump: dibattito tv ha colori Dem

Usa2024, Harris convince più di Trump: dibattito tv ha colori DemRoma, 11 set. (askanews) – Comincia piano, zoppica sui temi economici, ma cresce alla distanza, costringendo Donald Trump sulla difensiva. Nessun colpo decisivo, ma Kamala Harris tiene il punto e regge il confronto con il tycoon repubblicano nel primo e ultimo dibattito televisivo in vista delle presidenziali americane di novembre (anche se la campagna della candidata democratica ha già chiesto un nuovo confronto). E per diversi osservatori, Harris esce come chiara vincitrice del dibattito trasmesso da Abc, durato poco più di 90 minuti, e seguito in tutto il mondo. Incisiva sulla difesa del diritto all’aborto, di cui ha parlato con grande passione, efficace sulle intolleranze razziste di Trump. Che a sua volta ha incassato, cercando di gestire i giochi, talvolta rispondendo fuori contesto. Più deciso sui temi economici, più insistente negli attacchi personali, il candidato repubblicano ha tenuto la parola circa cinque minuti in più della sua sfidante. ‘Voglio essere il presidente di tutti gli americani’, ha detto Harris nel suo discorso di chiusura. ‘E’ già il peggiore vicepresidente della storia degli Stati Uniti’, ha replicato l’ex inquilino della Casa Bianca.


Dopo una stretta di mano fortemente cercata dalla vicepresidente, Harris e Trump hanno mostrato visioni nettamente diverse su aborto, immigrazione, democrazia americana, temi di politica estera, e in generale su dove si trova al momento la nazione e dove intendono portarla se eletti alla Casa Bianca. Harris ha promesso tagli alle tasse mirati alla classe media. “Io non sono Joe Biden e non sono certo Donald Trump. E quello che offro è una nuova generazione di leadership per il nostro Paese, che crede in ciò che è possibile, che porta un senso di ottimismo su ciò che possiamo fare invece di denigrare sempre il popolo americano’, ha commentato l’attuale vicepresidente. ‘Vogliamo tagli fiscali per le famiglie’ e ‘per i piccoli imprenditori’: ‘vogliamo che le giovani famiglie possano comprare una macchina, 6.000 dollari di tagli fiscali. E riteniamo che le imposte sui beni che ogni giorno acquistiamo siano fortissime’, ha spiegato. Trump, da parte sua, ha affermato con l’attuale amministrazione democratica alla Casa Bianca c’è ‘l’inflazione peggiore della nostra storia, un disastro per la classe media e per tutte le classi’. ‘Hanno permesso di distruggere questo Paese’, ha detto, precisando poi che i dazi da lui proposti avrebbero aiutato gli Stati Uniti a smettere di essere ‘imbrogliati’ dagli alleati sul commercio. Durante il dibattito, il candidato repubblicano si è lanciato in un attacco a Biden, mettendo in dubbio la sua acutezza mentale, affermando che ‘non sa nemmeno di essere vivo’. Harris ha rapidamente cercato di capovolgere la situazione. ‘Innanzitutto, penso che sia importante ricordare all’ex presidente che non si candida contro Joe Biden. Si candida contro di me’, ha commentato. E di certo non è stata risparmiata dalle accuse personali del tycoon: “Kamala Harris è una marxista, come suo padre. Forse ha imparato anche bene, ma lo sanno tutti è marxista”, ha accusato, evidenziando: ‘lei non ha un piano’ economico, ‘ha copiato quello di Biden. Ma lei un piano non non ce l’ha, non esiste. Parlano di abbassare le tasse, ma guardate come vogliono farlo, non hanno un piano”.


Harris ha duramente criticato Trump per lo stato dell’economia e della democrazia quando ha concluso il suo mandato, mentre la pandemia di Covid-19 ha devastato la nazione e dopo che i suoi sostenitori hanno preso d’assalto il Campidoglio il 6 gennaio 2021, nel tentativo di ribaltare le elezioni presidenziali del 2020. ‘Con il Covid, Trump ha aiutato il presidente (cinese) Xi, quando sappiamo che questi è stato responsabile della mancata trasparenza sulle scelte per il Covid’. E ‘quello che abbiamo fatto noi è stato ripulire il pasticcio di Donald Trump’, ha incalzato Harris, che ha accusato il suo avversario di essere dietro al Progetto 2025, il piano della destra per rifare il governo degli Stati Uniti. ‘Non ho nulla a che fare con questo’, ha replicato il tycoon. ‘Non l’ho letto e non voglio leggerlo apposta’. Quindi si è passati al tema dell’aborto, e il dibattito ha vissuto certamente il suo momento più acceso. Harris ha detto che avrebbe spinto per ripristinare un diritto all’aborto garantito a livello federale, annullato dalla Corte Suprema due anni fa. Facendo esplicito riferimento a quello che ha definito ‘il divieto di aborto di Trump’, la vicepresidente ha sottolineato che ‘non è necessario abbandonare la propria fede o le proprie convinzioni radicate per concordare sul fatto che né il governo né Donald Trump dovrebbero certamente dire a una donna cosa fare del proprio corpo’. Il candidato repubblicano ha replicato riproponendo suoi vecchi argomenti ed ha ringraziato i giudici della Corte Suprema che hanno votato per ribaltare la sentenza Roe contro Wade. ‘Ci è voluto coraggio per farlo, e la Corte Suprema ha avuto un grande coraggio nel farlo. Do un enorme merito a quei sei giudici (in realtà furono cinque, ndr)’, ha spiegato prima di affermare, falsamente, che in alcuni stati i bambini vengono uccisi dopo la nascita, (il che costituisce un omicidio, ed è illegale ovunque). I Democratici sono favorevoli a ‘uccidere un bimbo al nono mese’, ha insistito, prima di attaccare anche Tim Walz, candidato vice di Kamala Harris, che a suo dire sarebbe favorevole a questa soluzione. ‘Dicono che decideranno cosa fare del bambino dopo nato’.


Affrontando l’argomento immigrazione, Trump ha ripetuto un’affermazione infondata secondo cui gli immigrati mangiano animali domestici in una città dell’Ohio, costringendo il moderatore a sottolineare che non ci sono prove di ciò. ‘A Springfield, mangiano i cani, le persone che sono arrivate, mangiano i gatti… mangiano gli animali domestici delle persone che vivono lì. Ed è quello che sta succedendo nel nostro Paese, ed è una vergogna’, ha detto l’ex presidente repubblicano, smentito dal moderatore David Muir. Ed Harris ha approfittato della situazione per attaccare il suo sfidante per i suoi precedenti penali, in risposta alle sue affermazioni sui presunti ‘crimini dei migranti’. Queste accuse, ha detto, arrivano da ‘qualcuno che è stato processato per crimini contro la sicurezza nazionale, crimini economici, interferenza elettorale’. ‘Tutti casi falsi’ li ha definiti Trump, in una fase del dibattito con diversi attacchi politici e personali. Harris ha detto che diversi leader stranieri ritengono Trump ‘una vergogna’, mentre il tycoon repubblicano ha più volte cercato di collegare Harris a Biden, chiedendo perché non avesse agito in base alle idee da lei proposte mentre era vicepresidente. ‘Ha semplicemente iniziato dicendo che farà questo, farà quello. Farà tutte queste cose meravigliose. Perché non le ha fatte’ fino a questo momento?, ha chiesto, liquidando ripetutamente lei e Biden come deboli e citando gli elogi del primo ministro nazionalista ungherese Viktor Orban per dimostrare di essere ampiamente rispettato dai leader di tutto il mondo. Orban, ha sottolineato, lo definisce la ‘persona più temuta’.


Trump ha quindi nuovamente negato la sua sconfitta contro Biden quattro anni fa, quando i suoi sforzi per ribaltare il risultato hanno ispirato l’insurrezione del Campidoglio del 6 gennaio 2021. ‘Donald Trump è stato licenziato da 81 milioni di persone’, ha accusato Harris. ‘Quindi diciamolo chiaramente. E chiaramente sta avendo molte difficoltà a elaborare la cosa. Ma non possiamo permetterci di avere un presidente degli Stati Uniti che tenta, come ha fatto in passato, di sovvertire la volontà degli elettori in un’elezione libera e giusta’, ha aggiunto, ribadendo: ‘ha perso quelle elezioni’. Affermando quindi che è giunto ‘il momento di voltare pagina’, Harris ha rivolto un appello ai repubblicani e agli indipendenti contrari allo stile di Trump e ai suoi sforzi di quattro anni fa per ribaltare le elezioni presidenziali del 2020, affermando che c’è un posto nella sua campagna per loro ‘per rappresentare il Paese, per rappresentare la nostra democrazia, per rappresentare lo stato di diritto e per porre fine al caos’. Non meno distanti sono state poi le posizioni espresse dai due candidati sulle due grandi guerre in corso: quelle in Ucraina e in Medio Oriente. ‘I nostri alleati della Nato sono così grati che tu non sia più presidente. Altrimenti Putin sarebbe seduto a Kiev con gli occhi puntati sul resto dell’Europa’, ha accusato Harris, aggiungendo: Putin ‘è un dittatore che ti mangerà a pranzo’. “Trump è manipolato da dittatori come Vladimir Putin e Kim Jong Un’ che ‘fanno il tifo per lui”, ha proseguito Harris, ricordando che con Kim ‘si scriveva lettere d’amore’. Trump, su questo tema, è apparso in difficoltà, incalzato dalle domande di uno dei mediatori del dibattito. L’ex presidente si è rifiutato due volte di dire se era nel migliore interesse degli Stati Uniti che l’Ucraina vincesse la sua guerra contro la Russia. ‘Penso che sia nel migliore interesse degli Stati Uniti porre fine a questa guerra’ in Ucraina e ‘negoziare un accordo, perché dobbiamo impedire che tutte queste vite umane vengano distrutte’, ha replicato. ‘Voglio che la guerra finisca. Voglio salvare vite che vengono uccise inutilmente. Milioni di persone. Sono milioni. È molto peggio dei numeri che state ricevendo, che sono numeri falsi’. Quanto alla guerra a Gaza, Harris ha avvertito che ‘deve finire immediatamente’. ‘Ora, Israele ha il diritto di difendersi… e il modo in cui lo fa è importante. Ma è anche vero che sono stati uccisi troppi palestinesi innocenti, bambini, madri. Quello che sappiamo è che questa guerra deve finire… E il modo in cui finirà è che abbiamo bisogno di un accordo di cessate il fuoco e abbiamo bisogno che gli ostaggi tornino a casa, e quindi continueremo a lavorare 24 ore su 24 per questo. Lavorare 24 ore su 24, comprendendo anche che dobbiamo tracciare una rotta per una soluzione a due stati e in quella soluzione deve esserci sicurezza per il popolo israeliano e Israele, e una misura uguale per i palestinesi’, ha commentato, pur ribadendo che darà ‘sempre a Israele la possibilità di difendersi, in particolare per quanto riguarda l’Iran e qualsiasi minaccia che l’Iran e i suoi delegati rappresentano per Israele’. Harris ha quindi accusato Trump di avere negoziato con i talebani in Afghanistan ed ha rivendicato orgogliosamente che ‘ad oggi non c’è un solo membro dell’esercito degli Stati Uniti che sia in servizio attivo in una zona di combattimento, in nessuna zona di guerra nel mondo, la prima volta in questo secolo’. Trump ha replicato, d’altra parte, che con lui alla Casa Bianca il conflitto a Gaza ‘non sarebbe mai iniziato’. Promettendo di ‘sistemare la questione in fretta’ in caso di elezione, il tycoon ha quindi accusato la sua sfidante: ‘Odia Israele. Se diventasse presidente, credo che Israele non esisterebbe più tra due anni’, ha detto, aggiungendo che Harris odia anche la popolazione araba perché ‘l’intero posto sta saltando in aria’. Prima della chiusura del dibattito, i due rivali si sono scontrati anche su due altri temi: le trascorse posizioni liberali di Harris e la questione razziale. Trump ha accusato la vicepresidente di avere abbandonato alcune delle sue passate posizioni liberali e ha detto: ‘Ora sta seguendo la mia filosofia. Infatti, stavo per mandarle un cappello MAGA’. Harris ha incassato, sorridendo, ed ha cercato di difendere le sue posizioni più moderate sull’espansione del Medicare per tutti e i programmi obbligatori di riacquisto delle armi, e persino il suo allontanamento dalla posizione secondo cui le cannucce di plastica dovrebbero essere vietate, insistendo sul fatto che i suoi ‘valori rimangono gli stessi’. Quanto alla questione razziale, Harris ha spiegato che è ‘una tragedia’ avere ‘qualcuno che vuole essere presidente e che nel corso della sua carriera ha costantemente tentato di usare la razza per dividere il popolo americano’. Harris ha detto che Trump ha una lunga storia di divisione razziale, risalente a quando l’azienda della sua famiglia è stata indagata per essersi rifiutata di affittare a persone di colore decenni fa. La candidata democratica ha anche ricordato che Trump ha chiesto la pena di morte per i ‘Central Park Five’, che sono stati falsamente accusati di stupro e hanno diffuso false teorie ‘birther’ sul presidente Barack Obama. ‘Penso che il popolo americano voglia di meglio, voglia di meglio’, ha detto, annuendo verso Trump. Al termine del dibattito Donald Trump ha fatto un’apparizione a sorpresa nella sala che ospita i giornalisti e si è detto ‘soddisfatto’ della sua prestazione contro la sua sfidante democratica: ‘ma non so se faremo un altro dibattito’, ha precisato. ‘Penso che sia stato il mio miglior dibattito di sempre’, ha detto l’ex presidente. ‘Ha mostrato quanto sono deboli, quanto sono patetici e cosa stanno facendo per distruggere il nostro paese, al confine, con il commercio estero, con tutto’, ha detto. ‘Ora, lei vuole farne un altro, perché è stata battuta stasera, ma non so se ne faremo un altro’. Parlando ai suoi sostenitori, Kamala Harris ha invece spiegato: ‘Abbiamo molto lavoro da fare. E stasera penso di aver evidenziato per il popolo americano cosa è in gioco’. Intanto, subito dopo la fine del confronto, ha incassato il sostegno di Taylor Swift. ‘Esprimerò il mio voto per Kamala Harris e Tim Walz alle elezioni presidenziali del 2024. Voterò per @kamalaharris perché combatte per i diritti e le cause che credo abbiano bisogno di un guerriero che le sostenga. Penso che sia una leader ferma e dotata e credo che possiamo realizzare molto di più in questo paese se ci lasciamo guidare dalla calma e non dal caos. Sono stata così incoraggiata e colpita dalla sua scelta del compagno di corsa Tim Walz, che da decenni difende i diritti LGBTQ+, la fecondazione in vitro e il diritto delle donne al proprio corpo’, ha spiegato la superstar del pop pubblicando una foto con gatto su Instagram. Intanto, interrogati sul dibattito televisivo in un sondaggio della Cnn, gli spettatori hanno affermato, il 42% contro il 33%, che Harris ha offerto un piano migliore per risolvere i problemi del paese rispetto a Trump, con il 22% che ha precisato che nessuno dei due candidati ha offerto un progetto migliore dell’altro.

Usa2024, Trump: “Sistemerò in fretta” situazione in Medio Oriente

Usa2024, Trump: “Sistemerò in fretta” situazione in Medio OrienteRoma, 11 set. (askanews) – Il conflitto nella Striscia di Gaza “non sarebbe mai iniziato” con Donald Trump ancora presidente degli Stati Uniti. Ad affermarlo è stato lo stesso tycoon repubblicano durante il dibattito su Abc con la sua sfidante democratica Kamala Harris. “Odia Israele. Se diventasse presidente, credo che Israele non esisterebbe più tra due anni”, ha detto ricolgendosi alla sua avversaria, aggiungendo che Harris odia anche la popolazione araba perché “l’intero posto sta saltando in aria”.


“Sistemerò la questione in fretta”, ha aggiunto, spiegando che anche la guerra tra Russia e Ucraina finirà quando verrà rieletto.

Usa2024, Harris: guerra a Gaza deve finire immediatamente

Usa2024, Harris: guerra a Gaza deve finire immediatamenteRoma, 11 set. (askanews) – “Questa guerra deve finire. Deve finire immediatamente”. Così la candidata democratica alla Casa Bianca, Kamala Harris, sulla guerra nella Striscia di Gaza, durante il dibattito televisivo con Donald Trump su Abc.


Harris ha chiesto un cessate il fuoco e, alla fine, una soluzione a due stati per “ricostruire Gaza”. “Ora, Israele ha il diritto di difendersi… e il modo in cui lo fa è importante. Ma è anche vero che sono stati uccisi troppi palestinesi innocenti, bambini, madri. Quello che sappiamo è che questa guerra deve finire… E il modo in cui finirà è che abbiamo bisogno di un accordo di cessate il fuoco e abbiamo bisogno che gli ostaggi tornino a casa, e quindi continueremo a lavorare 24 ore su 24 per questo. Lavorare 24 ore su 24, comprendendo anche che dobbiamo tracciare una rotta per una soluzione a due stati e in quella soluzione deve esserci sicurezza per il popolo israeliano e Israele, e una misura uguale per i palestinesi”, ha commentato Harris.


La vicepresidente democratica ha quindi aggiunto che darà “sempre a Israele la possibilità di difendersi, in particolare per quanto riguarda l’Iran e qualsiasi minaccia che l’Iran e i suoi delegati rappresentano per Israele”.

Usa2024, Trump: democratici sono “una minaccia per la democrazia”

Usa2024, Trump: democratici sono “una minaccia per la democrazia”Roma, 11 set. (askanews) – L’FBI non è ancora certa del motivo per cui un giovane abbia aperto il fuoco durante un comizio di Trump in Pennsylvania a luglio, ferendo l’ex presidente e uccidendo un partecipante. Ma al dibattito per le presidenziali su Abc, l’ex presidente repubblicano ha detto che la sua sfidante Kamala Harris e altri democratici lo avevano definito una “minaccia per la democrazia” e avrebbero così scatenato l’attacco.


“Probabilmente ho preso una pallottola in testa per le cose che dicono di me. Parlano di democrazia, io sono una minaccia per la democrazia? Loro sono la minaccia per la democrazia”, ha detto Trump, prima di tirare in ballo l’indagine sull’influenza russa che lo aveva tormentato durante il suo primo mandato. Il moderatore David Muir lo ha poi interrotto, dicendo: “Abbiamo molto da fare”.

L’Aspromonte protagonista del film “Basileia” di Isabella Torre

L’Aspromonte protagonista del film “Basileia” di Isabella TorreVenezia, 10 set. (askanews) – “Basileia”, opera prima della regista Isabella Torre è stato il film di chiusura, fuori concorso, della 21esima edizione delle Giornate degli autori nell’ambito dell’81esima Mostra d’Arte cinematografica di Venezia. Il film è stato proiettato in Sala Perla alle il 6 settembre, alla presenza della regista, del cast, dei produttori e della Calabria Film Commission. Sala gremita e applausi per la favola dark che mette in scena le bellezze paesaggistiche dì Antonimina e dell’Aspromonte in Calabria.


Si tratta di una produzione Stayblack Productions, con Rai Cinema e la Co-produzione Snowglobe, Film I Väst; girato nelle bellezze paesaggistiche dell’Aspromonte, ad Antonimina, in provincia di Reggio; musicato da Andrea De Sica e montato da Jonas Carpignano. “L’Aspromonte, con il suo paesaggio aspro e spietato, è il vero protagonista della mia storia – ha spiegato la regista Isabella Torre – Lì il passato è una presenza costante, depositario della tradizione ma anche di un destino ineluttabile. I conflitti esplodono improvvisamente in momenti particolari, quando è necessario confrontarsi con forze esterne e minacce straniere. Nel mio racconto l’archeologo e le sue attività rappresentano questa improvvisa e violenta intrusione che scatena conseguenze inimmaginabili. Ma il tentativo di riportare alla luce il passato e di piegarlo agli imperativi della scienza e del commercio scatena reazioni violente e mostruose. Dalle viscere della terra violata e ferita emergono le Ninfe, minacciose e affascinanti al tempo stesso. Sono creature senza freni, né umane né divine, né vive né morte. Una volta liberate, si infiltrano nella vita dei villaggi vicini disseminando morte e distruzione. Sono creature indefinibili, effimere ed eteree come la nebbia delle montagne circostanti, ma lasciano un segno indelebile su tutto ci che toccano. Sono lì per ristabilire la distanza tra gli uomini e i misteri del mondo…”. Nel cast del film, Angela Fontana, Elliott Crosset Hove e Koudous Seihon.

Su Rai 3 la serie televisiva Opera Verde sulla riforestazione

Su Rai 3 la serie televisiva Opera Verde sulla riforestazioneMilano, 10 set. (askanews) – “Opera Verde” la serie televisiva che racconta storie di forestazione innovativa arriva su RAI 3 alle ore 15 il 14 e il 21 settembre 2024. Lo ha annunciato Next14, agenzia di comunicazione integrata che ha lavorato al progetto con WOWnature, in collaborazione con Rai Pubblicità. “Opera Verde” è una serie TV in tre puntate pensata per sensibilizzare e informare il pubblico su progetti forestali innovativi e d’avanguardia promossi da aziende impegnate attivamente nella protezione delle aree verdi. Con due episodi da 30 minuti e un episodio speciale da 60 minuti, la serie si propone di educare e intrattenere dimostrando le azioni concrete che possono fare la differenza nel miglioramento del nostro Pianeta.


Le tematiche ambientali legate alle foreste e soprattutto le azioni che danno loro vita sono spesso complesse e difficili da spiegare. “Opera Verde” è il primo programma espressamente dedicato alla progettazione forestale come strumento capace di creare e supportare l’armonia tra comunità ed ecosistemi. La serie racconta progetti concreti sul territorio italiano con gli impatti reali che producono, illustrando come sono realizzati insieme a esperti del settore. Le protagoniste assolute del programma sono quelle che vengono chiamate “superforeste”, ovvero boschi progettati, realizzati e gestiti scientificamente in base alle esigenze di un territorio e in grado di soddisfare i criteri di multifunzionalità nonché i più alti standard qualitativi internazionali rispetto ai benefici restituiti all’uomo. Boschi che presentano tantissime funzioni oltre all’assorbimento della CO2 e alla produzione di legname, in grado di garantire la ricarica delle falde acquifere che si svuotano, la protezione e il ripristino di biodiversità, il miglioramento del paesaggio, il contrasto al dissesto idrogeologico, l’assorbimento acustico, la creazione di spazi per arte e cultura, per attività educative e per socializzare. Emilio Casalini, giornalista, scrittore, progettista culturale, autore e conduttore di “Generazione Bellezza” su Rai3, con il suo approccio curioso e rispettoso guiderà gli spettatori alla scoperta di storie di successo e innovazione legate alla sostenibilità e alla rigenerazione naturale.


Ogni episodio offrirà uno sguardo approfondito su progetti di riforestazione e conservazione della biodiversità, presentando modelli replicabili che possano ispirare gli spettatori a diventare più consapevoli e attivi nella protezione dell’ambiente. I progetti prevedono infatti il coinvolgimento di tanti attori della comunità, dagli enti pubblici ai singoli cittadini, passando per il supporto di aziende che scelgono approcci sostenibili lontani dai fenomeni di greenwashing e greenwishing.

Israele offre a Sinwar passaggio sicuro fuori da Gaza in cambio ostaggi

Israele offre a Sinwar passaggio sicuro fuori da Gaza in cambio ostaggiMilano, 10 set. (askanews) – Il capo negoziatore di Israele per gli ostaggi, Gal Hirsch, ha proposto di offrire al leader di Hamas, Yahya Sinwar, un passaggio sicuro fuori da Gaza in cambio dei 101 ostaggi ancora prigionieri. Lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Bloomberg. “Sono pronto a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia e a chiunque voglia raggiungerlo. Rivogliamo gli ostaggi. Vogliamo la smilitarizzazione, la de-radicalizzazione ovviamente, un nuovo sistema che gestisca Gaza”, ha dichiarato Hirsch.

Calcio, Under 21 a valanga: 3-0 in Norvegia, tripletta Baldanzi

Calcio, Under 21 a valanga: 3-0 in Norvegia, tripletta BaldanziRoma, 10 set. (askanews) – L’Under 21 azzurra mantiene saldamente il primato nel Gruppo A di qualificazione all’Europeo, grazie al successo della Nazionale del c.t. Nunziata sul campo della Norvegia, che era a -3 in classifica. A Stavanger finisce 2-0 per l’Italia grazie alla tripletta del romanista Tommaso Baldanzi, partito dietro le punte Esposito e Gnonto: al 10′ è andato a segno servito da un assist proprio di Gnonto, andando in gol di nuovo al 72′ con una gran botta sotto la traversa e infine all’80’ con un tiro a giro dal limite. Da segnalare in mezzo anche il palo al 67′ di Pisilli, che era appena entrato al posto di Esposito.