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Autore: Redazione StudioNews

Ue, Mattarella: sconcertano polemiche su decisioni frutto poteri oscuri

Ue, Mattarella: sconcertano polemiche su decisioni frutto poteri oscuriRoma, 6 set. (askanews) – “L’Unione europea è il primo esercizio di partecipazione diretta dei popoli alle decisioni: le scelte, a volte oggetto di polemiche che sono sconcertanti quando derivano dai protagonisti che hanno preso parte a quei passaggi, che non sono frutto di oscuri poteri ma fatti in sede comunitaria attraverso la Commissione e il Parlamento con procedimenti partecipati e trasparenti”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio.

Matarella a Cernobbio: Ue non è utopia consolatoria nè vincolo soffocante

Matarella a Cernobbio: Ue non è utopia consolatoria nè vincolo soffocanteRoma, 6 set. (askanews) – L’Europa non è un’utopia consolatoria o un vincolo soffocante. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio.


“Le critiche al progetto europeo lo vogliono come una mera utopia consolatoria frutto della sofferenza della seconda guerra mondiale – ha detto il capo dello Stato – o funzionale al modello di sviluppo della globalizzazione capitalistica. Il dibattito in alcuni paesi europei considerano l’appartenenza all’Ue come un vincolo talora soffocante o come un’opportunità”.

Giubileo, “EcoCharity Garden” all’Aventino per spiritualità green

Giubileo, “EcoCharity Garden” all’Aventino per spiritualità greenRoma, 6 set. (askanews) – Apre a Roma, anche in vista del Giubileo, un luogo “di riposo e riflessione per vivere una esperienza di sensibilizzazione e di responsabilità alla cura del creato”. A promuovere l’iniziativa è la Diocesi di Roma, attraverso l’Ufficio della Pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato, e l’Ufficio di Ecologia integrale della congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Un’esperienza che, si spiega dal Vicariato di Roma, vuole essere messa a servizio di comunità parrocchiali e quanti sono desiderosi di vivere momenti di spiritualità in chiave ecologica.


“EcoCharity Garden”, questo il nome del giardino situato in via Santa Maria in Cosmedin 5, ai piedi dell’Aventino, rappresenta un parco verde e spazioso “che invita a trovare pace e armonia – spiega la nota della diocesi – per approfondire, attraverso un’esperienza immersiva e sensoriale, la necessità di vivere una conversione ecologica e di impegnarsi, personalmente e in comunità, a seguire le tracce dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco”. Il momento di avvio di questa esperienza è in programma domenica 8 settembre alle 10.30, all’inizio del Mese del Creato 2024, con la celebrazione eucaristia presieduta da mons. Francesco Pesce, coordinatore pastorale per il settore Centro e direttore dell’Ufficio diocesano, seguita dall’itinerario “La camminata di Adamo”.


Durante l’anno, il giardino e la casa saranno aperti a tutti, nei limiti e nelle modalità che verranno indicate, e diventeranno un segno giubilare “per tutti coloro che vogliono fermarsi per recuperare il senso profondo del loro essere cittadini e cristiani”. Sarà possibile essere accolti e accompagnati in diversi percorsi guidati, vi potranno accedere in modo programmato gruppi interessati a vivere un momento di scambio e di condivisione e persone che, in occasione di eventi particolari, vogliono avvicinarsi all’esperienza proposta. “Il Giubileo – afferma mons. Pesce – ci richiama ad una riappacificazione con la nostra Madre Terra, a pensare sul serio la nostra vocazione di custodi del creato. È una missione che non possiamo disattendere e che può nascere solo dal nostro impegno”.

Tibet, Cina batte un colpo su successione alla morte del Dalai Lama

Tibet, Cina batte un colpo su successione alla morte del Dalai LamaRoma, 6 set. (askanews) – In Asia orientale si sta riaprendo un altro punto di tensione che interessa la Cina: il Tibet. Oggi il South China Morning Post riporta la notizia di una riunione che si è tenuta a Lanzhou, nella provincia di Gansu, tra oltre 50 importanti esponenti del buddismo tibetano riconosciuti da Pechino per discutere “il tema della reincarnazione dei Buddha viventi”.


Si tratta di una questione centrale: vista la tarda età del Dalai Lama, il più alto esponente tibetano che è in esilio e in rotta con Pechino, si comincia a discutere della successione, per la quale tra l’altro lo stesso Dailai Lama dovrebbe fra meno di un anno annunciare i suoi piani. In un articolo pubblicato su tibet.cn, il sito internet di informazioni tibetane filo-Pechino, i partecipanti al seminario provenivano dalla regione autonoma del Tibet, dal Sichuan, Qinghai e Gansu. La cerchia del Dalai Lama, invece, vive in esilio in India.


Nell’articolo non sono stati forniti dettagli sulle discussioni avvenute nel seminario, ma è scritto che i partecipanti hanno aderito al “Pensiero di Xi Jinping” e hanno “attentamente implementato” le politiche del Partito comunista cinese sul lavoro religioso e sul Tibet, aggiungendo che il seminario avrebbe aiutato a “promuovere la trasmissione sana” del Buddhismo tibetano e a renderlo “compatibile con la società socialista”. Si legge inoltre che il seminario avrebbe “guidato i monaci e i seguaci verso una comprensione più oggettiva delle usanze storiche, dei rituali religiosi e delle politiche e regolae sulla reincarnazione dei Buddha viventi”. Si segnala, ancora, che i monaci hanno “compreso” l’importanza dell’approvazione governativa rispetto alla reincarnazione, facendo riferimento a una norma del 2007 che prevede l’imprimatur di Pechino alla scelta del Buddha vivente reincarnato.


Il Dalai Lama non è menzionato nell’articolo, ma è evidente che la questione più imminente riguarda proprio la sua reincarnazione che rappresenta la controversia politico-religiosa più imminente rispetto alla questione tibetana. Pechino accusa il premio Nobel per la pace di essere “separatista” e di aver incitato disordini tra i tibetani in Cina negli anni ’80 e nel 2008. Da tempo ci sono preoccupazioni che la sua morte possa innescare tensioni.


L’attuale Dalai Lama, che ha compiuto 89 anni a luglio, ha indicato che affronterà la questione della sua reincarnazione quando compirà 90 anni. Nelle scorse settimane era negli Stati uniti, dove si è sottoposto a un’operazione chirurgica e ha colto l’occasione per incontrare esponenti dell’Amministrazione Usa, facendo infuriare Pechino. Tenzin Gyatso, questo il nome laico del XIV Dalai Lama, è considerato la manifestazione terrena del bodhisattva cosmico Avalokitesvara, una delle principali entità spiriturali del Buddhismo. E’ in disaccordo con Pechino sulla reincarnazione di diversi altri Buddha viventi tibetani. dal canto suo, rivendica il diritto di dire la sua sulle reincarnazioni. Secondo la tradizione buddista tibetana, quando il Dalai Lama muore, viene reincarnato come un bambino. Questo bambino deve essere trovato attraverso una serie di ricerche e rituali. La selezione era tradizionalmente fatta da autorevoli monaci tibetani rispettati. Un imperatore della dinastia Qing (1644-1911) ha cercato di mettere in pratica un rituale simile a una lotteria, noto come l’Urna d’Oro, a partire dalla fine del XVIII secolo. Ma la tradizione è stata interrotta da tumulti e guerre in Cina all’inizio del XX secolo. Il rituale è stato successivamente approvato dal Partito comunista cinese e incorporato nelle normative ufficiali nel 2007. Dopo la morte di un altro leader religioso tibetano, il Panchen Lama, nel 1989, una squadra di ricerca guidata dal governo cinese ha identificato un bambino come sua reincarnazione attraverso il rituale dell’Urna d’Oro nel 1995. Il Dalai Lama ha rifiutato di riconoscerlo. Secondo la tradizione, il prossimo Dalai Lama deve essere riconosciuto dall’attuale Panchen Lama, che siede nel Comitato permanente della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, il massimo organo consultivo politico del paese. Il Tibet è stato conquistato dall’Esercito popolare di liberazione nel 1950, un anno dopo che il Partito comunista aveva vinto la guerra civile cinese. Il Dalai Lama vive in esilio in India dal 1959, dopo aver abbandonato una rivolta fallita contro il dominio cinese.

Giappone, 7-Eleven respinge offerta canadese da 38,5 mld dollari

Giappone, 7-Eleven respinge offerta canadese da 38,5 mld dollariRoma, 6 set. (askanews) – Il gigante guiapponese della distribuzione Seven&I Holdings, proprietario del marchio 7-Eleven, ha respinto la maxi offerta di acquisizione da 38,5 miliardi di dollari presentata dal gruppo canadese Couche-Tard.


Il gruppo giapponese giudica l’offerta da 14,86 dollari per azione non adeguata al valore dell’azienda e si dice pronto a valutare altre proposte. Il Consiglio di 7&I, si legge nella lettera inviata dal presidente Ryuichi Isaka al presidente del gruppo canadese Alain Bouchard, “ha concluso all’unanimità, sulla base della raccomandazione unanime del Comitato speciale, che la proposta non è nel migliore interesse degli azionisti di 7&I e di altri stakeholder”.


“Siamo aperti a impegnarci in discussioni sincere – prosegue la lettera – se dovessi presentare una proposta che riconosca pienamente il nostro valore intrinseco” ma “non crediamo, per diverse ragioni critiche, che la proposta da voi presentata fornisca una base per impegnarci in discussioni sostanziali in merito a una potenziale transazione”.

Sangiuliano, Boccia: mente ed è sotto ricatto, contro di me sessismo

Sangiuliano, Boccia: mente ed è sotto ricatto, contro di me sessismoRoma, 6 set. (askanews) – “Ho sempre e solo detto la verità. Non temo assolutamente aver commesso reati: reati li commette chi dice bugie. Ero a stretto contatto con il ministro e quindi ho ascoltato e letto messaggi di tanti. E anche di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro. Chi sono va chiesto a lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali…” Lo afferma Maria Rosaria Boccia, in una intervista a la Stampa sul suo rapporto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.


“Mi sento tradita – dice fra l’altro- da persone a cui voglio bee: sicuramente mi sento non rispettata dal ministro Sangiuliano. Se lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono lo perdono di certo. Io sono sempre aperta alle persone per bene, sono una cristiana che crede nei valori”. Sotto il profilo del sessismo e del mancato rispetto dei valori cristiana, Boccia ne ha anche per la premier Giorgia Meloni. “Chi richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ‘l’altra persona’- afferma Boccia con riferimento all’annuncio della premier della fine della sua relazione sentimentale con Andrea Giambruno- ha fatto quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social dopo che il compagno aveva violato un sentimento d’amore. Mi chiedo perchè invece io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno denunciati sempre, come lei ha fatto anche utiizzando i social, perchè una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna offesa nei sentimenti a fasi alterne Nè ci si può dire cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessita”.


Sessismo di cui anche il ministro Sangiuliano è accusato e che Boccia essere stato alla base dei sospetti che l’hanno spinta a un certo punto a registrare e fotografare ogni cosa, a dispetto do chi invece nel centrodestra la ha accusata “con molta fantasia” di aver registrato in conto terzi per orchestrare un complotto e un ricatto in danno del ministro. “Il ministro ha detto a fine luglio una frase che mi ha colpito molto: io sono uomo, sono il ministro, rappresento l’istituzione,in futuro nessuno crederà a quello che tu dirai.”. Ed allora ecco che adesso “io ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”. Diversa invece la spiegazione del filmato con gli occhiali all’interno del Parlamento: “volevo provarli, li avevo appena comprati. Tutto legale: quando registrano si accendono lucine a led ai lati. Altrimenti dovremmo mandare a processo centinaia di italiani: tutti fanno voto e video con gli smartphone quando vanno in Parlamento…”.


Infine, una smentita e un sfida da Boccia a Sangiuliano viene anche lanciata sulla chiave d’oro della città ricevuta dal Comune di Pompei che il ministro ha dichiarato aver sulle prime ritenuto essere onorificenza di poco valore ed essere stata da lui consegnata allo Stato a differenza del predecessore Franceschini che se la portata a casa. “Il ministro ha saputo fin dall’inizio che non era una patacca. Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata nelle stanze del ministero?”

Errani-Vavassori vincono il torneo di doppio misto agli US Open 2024

Errani-Vavassori vincono il torneo di doppio misto agli US Open 2024Roma, 5 set. (askanews) – Sara Errani e Andrea Vavassori vincono il torneo di doppio misto agli US Open 2024: si tratta del primo storico titolo Slam nella disciplina per una coppia tutta italiana. La romagnola e il torinese battono in finale il duo americano Townsend/Young con il punteggio di 7-6 7-5 in 1h28′. Per Errani si tratta del 6° successo a livello Major nel doppio (i primi cinque nel femminile in coppia con Roberta Vinci), il primo a distanza di dieci anni. Per Vavassori il primo in assoluto dopo le finali perse nel maschile a Melbourne e a Parigi in questa stagione in coppia con Simone Bolelli. Dopo aver annullato un match point nel super tiebreak contro Galloway/Rogers all’esordio, Errani/Vavassori non hanno più perso un set dagli ottavi in poi regolando, in ordine McDonald/Mateas, Hsieh/Zielinsli, Grant/Kovacevic e infine Townsend/Young. (Foto X Us Open)

Calcio, l’Italia Under 21 segna 7 reti a S.Marino verso l’Europeo

Calcio, l’Italia Under 21 segna 7 reti a S.Marino verso l’EuropeoRoma, 5 set. (askanews) – Sette gol e tre punti. A Latina, davanti a oltre 3.000 spettatori, la Nazionale Under 21 riprende con una vittoria contro San Marino (stesso risultato dell’andata) il suo cammino nelle qualificazioni alla fase finale dell’Europeo, e si prepara a un doppio impegno decisivo: prima quello di martedì 10 alle 18.30 (diretta Rai 2) a Stavanger contro la Norvegia (vittoriosa 1-0 in Lettonia), poi quello di martedì 15 ottobre a Trieste contro l’Irlanda. E’ in quei 180 minuti che gli Azzurrini si giocheranno il primo posto nel Gruppo A, ma nel frattempo è arrivata una bella vittoria al ‘Domenico Francioni’ firmata dallo straordinario poker di Pio Esposito (secondo giocatore nella storia della Nazionale Under 21 a segnare quattro gol nella stessa partita, il primo era stato Alberto Gilardino il 5 settembre 2003, Italia-Galles 8-1) e dalle reti di Edoardo Bove e Antonio Raimondo (più l’autogol di Matteoni), in un match giocato a Latina nell’ambito della partnership tra la FIGC e la Regione Lazio che porterà martedì 10 anche la Nazionale Under 20 a Rieti.

Paralimpiadi, doppio oro nell’arco e nel nuoto

Paralimpiadi, doppio oro nell’arco e nel nuotoRoma, 5 set. (askanews) – Pioggia di medaglie nella serata paralimpica italiana ai Giochi di Parigi. Nel tiro con l’arco ricurvo mixed Team Stefano Travisani ed Elisabetta Mijno vincono la medaglia d’oro contro la Turchia imponendosi per 6-2.


Nei 100m SL S6 Antonio Fantin conquista la medaglia d’oro e stabilisce, ancora una volta, il record paralimpico con 1’3”12 (S.Cor.). Argento al brasiliano Glock (+2”15) e bronzo al francese Chardard (+2”16). L’Italia di fioretto a squadre di Bebe Vio Grandis, Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Rossana Pasquino vince la medaglia di bronzo nella gara a squadre di fioretto femminile. Le azzurre hanno sconfitto Hong Kong nella finale per il 3°/4° posto con il punteggio di 45-33, al termine di un match interpretato perfettamente dalle ragazze del CT Simone Vanni.

M5S, Grillo diffida Conte, è rottura su nome simbolo e mandati

M5S, Grillo diffida Conte, è rottura su nome simbolo e mandatiRoma, 5 set. (askanews) – È il giorno delle carte bollate: non proprio in senso letterale, non ufficialmente, almeno, ma è una diffida legale in piena regola quella che Beppe Grillo recapita in mattinata a Giuseppe Conte via social network e blog. Senza lesinare sulle maiuscole, il fondatore del Movimento 5 stelle comunica al presidente dello stesso che intende “esercitare i diritti che lo Statuto mi riconosce in qualità di Garante, ossia custode dei Valori fondamentali dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle. E quindi, secondo quanto afferma l’art. 12, lettera a) numero 2, ribadisco che ci sono degli elementi imprescindibili del Movimento 5 Stelle che devono restare tali affinché il Movimento possa ancora dirsi tale: il nome, il simbolo e la regola dei due mandati”.


Lo scontro sul “processo costituente” si inasprisce, quindi, e Beppe Grillo, che aveva già dovuto fare i conti con l’indisponibilità del leader attuale del Movimento ad accettare paletti e restrizioni sulla strada che dovrà portare all’evento finale, l’assemblea costituente del 19 e 20 ottobre, sceglie la strada del veto, chiarendo che intende farla valere formalmente, cioè giuridicamente. “Mossa della disperazione, sembra quasi uno che sta andando a depositare una causa legale”, commenta un parlamentare “contiano” di antica fedeltà. Un’altra fonte 5 stelle a Montecitorio ironizza sull’immagine “di azzeccagarbugli che una volta Grillo affibbiava a Conte, mentre oggi lui si aggrappa a regole statutarie per portare avanti questo suo potere padronale sul Movimento”. “Un segnale fortissimo, scende a Roma e non incontra Conte”, è invece la lettura che si raccoglie in ambienti più vicini a Grillo. Già, perché Grillo ha passato 24 ore a Roma, ma i tempi della processione dei “big” del M5S all’hotel romano che usa come campo base sono lontani, e oggi in zona Fori imperiali viene avvistato per pranzo il solo Elio Lannutti, ex senatore espulso a suo tempo dal M5S per essersi rifiutato di votare la fiducia al governo Draghi. Le tavole della legge a 5 stelle, nell’articolo 12 richiamato da Grillo, dicono in effetti che il Garante “ha il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente Statuto”. Tuttavia, il famoso limite massimo dei due mandati elettivi, principale oggetto del contendere, perché cancellarlo aprirebbe la strada, secondo Grillo, alla politica “professionale” che renderebbe il M5S uguale ai partiti contro i quali era stato costituito, non fa parte dello Statuto ma del codice etico, quindi non rientra, dicono negli ambienti ufficiali dei 5 stelle, fra le competenze del garante. Inoltre, in una recente intervista al Corriere della sera Alfonso Colucci, deputato e responsabile dell’area legale del M5S, sosteneva che nome e simbolo sono dell’Associazione M5S e che “Beppe Grillo in forza di specifici obblighi contrattuali – coperti da riservatezza e che non si riferiscono al contratto da 300 mila euro per la comunicazione che il M55 gli paga ogni anno – ha espressamente rinunciato a ogni contestazione relativa all’utilizzo sia del nome e sia del simbolo del M5S, come modificati o modificabili in futuro dall’Associazione”.


Tuttavia, l’operazione lanciata da Conte, secondo il giudizio inappellabile di Grillo, non è “un’opera di rinnovamento, ma un’opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il MoVimento 5 Stelle”. Conte stavolta sceglie di non replicare direttamente, aveva parlato mercoledì. Il ragionamento che si fa nella sede di Campo Marzio, fortino dell’ex presidente del Consiglio, è legato ai buoni risultati della “fase di ascolto”, primo passo del “processo costituente”, con i 15mila contributi scritti già arrivati sul portale dedicato, dei quali si è vantato ieri Conte in una intervista a Fanpage. C’è stupore quindi, per Grillo che parla di “bivio” per gli iscritti, cioè evoca una scissione proprio mentre si è alla vigilia di un passaggio così importante e finora partecipato, che dovrebbe rilanciare invece l’unità del Movimento. Pubblicamente si espone qualcuno dei più in vista fra i “contiani”, come Riccardo Ricciardi, uno dei vicepresidenti del M5S, che taglia corto: “Le risposte alle questioni che pone Grillo, come il simbolo e il doppio mandato, arriveranno nell’assemblea costituente. Non sarà certamente lui a decidere”; o come la senatrice Alessandra Maiorino, che parla di Grillo “padre-padrone che vuole uccidere il Movimento”. Ma se le questioni legali non sono così chiare, e l’opposizione di Grillo alla liberalizzazione dei mandati elettorali raccoglie, non è un segreto, pochi consensi nei gruppi parlamentari e non troppo entusiasmo neppure fra gli attivisti, quale può essere il punto d’approdo della battaglia Grillo? “Di avere pochi parlamentari – racconta chi lo conosce bene e fa il tifo per lui – Beppe non si preoccupa, se decide di andare avanti punterà sulla democrazia diretta come quella delle origini e non avrà paura di ricominciare da zero, come Movimento 5 stelle, visto che la roba di Conte ormai è un’altra cosa che non ha nulla a che vedere con la sua creatura. Certo, dovrà affidarsi a qualcuno per la parte organizzativa, che non è mai stata il suo forte. Ma attenzione: non escluderei che punti invece a ritirare il simbolo e chiuderlo in un cassetto. Non per fare un altro partito ma per mettere fine all’esperienza”.