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Autore: Redazione StudioNews

Bce conferma tassi interesse eurozona, rifinanziamento 4,25%

Bce conferma tassi interesse eurozona, rifinanziamento 4,25%Roma, 18 lug. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato, come ampiamente atteso, i livelli dei tassi di interesse di riferimento per il sistema bancario dell’eurozona. Il tasso sulle principali operazioni di rifinziamento resta al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sulle operazioni marginali al 4,50%.


Nel comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo, l’istituzione ribadisce che le future decisioni verranno assunte “di volta in volta a ogni riunione” in base all’evolversi dei dati, con l’obiettivo di favorire un rientro dell’inflazione al livello del 2% e “senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”. Ora l’attenzione sarà focalizzata sulla conferenza stampa esplicativa della presidente Christine Lagarde, in particolare su possibili segnali per gli orientamenti in vista del Consiglio di settembre.


Non è scontato che a settembre venga deciso un nuovo taglio, peraltro la Bce avverte che le pressioni interne sui prezzi “restano alte”, che l’inflazione dei servizi “è elevata ed è probabile che l’inflazione complessiva rimanga al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”.

In bici da Torino a Capo Nord: 4.200 km a zero emissioni

In bici da Torino a Capo Nord: 4.200 km a zero emissioniRoma, 18 lug. (askanews) – . È partito stamattina alle 8.30 da Environment Park il lungo viaggio di 4.200 chilometri da Torino a Capo Nord “Fit For 2030 by Bike”, alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e dell’assessora alla Transizione ecologica del Comune di Torino, Chiara Foglietta, assieme al presidente di Environment Park SpA Parco Scientifico e Tecnologico, Giacomo Portas. Gli obiettivi di questa missione sportiva e divulgativa sono quattro:


– contribuire con informazioni concrete e di prima mano alla strategia della Città di Torino verso la neutralità climatica, in accordo con uno degli obiettivi chiave dell’Unione europea, nel contesto dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite; – attraversare due ecosistemi fortemente minacciati dalla crisi climatica in corso: le Alpi e il Circolo Polare Artico;


-incontrare comunità, enti e istituzioni impegnate nella transizione energetica, equa e sostenibile; -testimoniare l’impegno di Envipark ad azzerare le emissioni in linea con l’obiettivo Ue, diventando luogo di sperimentazione e innovazione in ambito climatico. Partner dell’iniziativa, la software house Irion Società Benefit e M&PF Srl che si occupa di sensoristica in ambito energetico.


Sarà possibile seguire la spedizione sull’account instagram.com/fitfor2030bybike/ e vedrà impegnati quest’estate, per quasi un mese, con le proprie biciclette muscolari: Davide Longo, account & mobility manager (Envipark), Roberta Minelli, data engineer (Irion), Marco Fantino, CEO (M&PF). “I progetti importanti hanno bisogno di sostanza, di forma, ma anche di comunicazione. Questo è un momento di comunicazione importante, è una testimonianza che la Regione sostiene, ma la vuole sostenere anche nel merito. E non è casuale che noi oggi siamo qua a dare l’avvio a questa impresa così importante, a meno di 48 ore dall’approvazione del nuovo piano della qualità dell’aria, che porta a centrare in maniera irrinunciabile l’obiettivo del 2030” ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.


“Quando ho incontrato Davide nei corridoi di Envipark mi ha raccontato questo suo sogno e la Città di Torino non poteva che essere d’accordo, avendo noi intrapreso un percorso per arrivare alla neutralità climatica entro il 2030. Ogni sforzo e iniziativa sarà sempre accompagnato” ha evidenziato l’assessora alla Transizione ecologica del Comune di Torino, Chiara Foglietta. “Portare in bicicletta fino a Capo Nord il nostro impegno sull’ambiente? Penso sia una cosa giusta portare i simboli di Torino e della Regione Piemonte in Europa per sensibilizzare e mettere in evidenza i temi del cambiamento climatico” ha sottolineato Giacomo Portas, presidente del Parco Scientifico-Tecnologico torinese. “Siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa. Crediamo nell’impatto sociale, economico e ambientale di quel che facciamo e anche per questo siamo diventati Società Benefit: una tappa importante nel nostro percorso di crescita” ha detto Alberto Scavino, CEO di Irion. La riduzione di volume dei ghiacciai alpini è paragonabile, in scala differente, a quanto sta accadendo al Polo. La missione dell’abbattimento a zero emissioni nel 2030, anziché nel 2050 – come prevede l’obiettivo generale indicato dall’ONU – è l’obiettivo sfidante della Città di Torino assieme ad altre 100 città europee (Smart Cities). Torino è stata selezionata nell’ambito della call europea Mission Cities, ovvero gli hub sperimentali e innovativi che faranno da modello per gli altri territori. Durante il viaggio sono in agenda diversi incontri, anche istituzionali, con comunità e realtà impegnate in una transizione energetica equa e solidale: uno dei più significativi tra Finlandia e Norvegia con il popolo Sami, gli abitanti della Lapponia. Fit For 2030 by Bike contribuirà a testimoniare l’impegno della Città nella strategia di contrasto ai cambiamenti climatici della Città di Torino, nell’ambito del gruppo di lavoro già attivo “Net Zero Emission”. La squadra ha intervistato il climatologo Luca Mercalli: il video sarà pubblicato sabato 20 luglio. I numeri dell’iniziativa: 4.200 chilometri, 26.900 metri di dislivello, 9 nazioni attraversate, 3 biciclette muscolari, bike packing in autonomia.

Il 7 settembre indetto il primo sciopero nazionale del personale Ita

Il 7 settembre indetto il primo sciopero nazionale del personale ItaMilano, 18 lug. (askanews) – Primo sciopero nazionale di tutto il personale dipendente di Ita Airways il prossimo 7 settembre 2024, dalle 13 alle 17″. E’ quanto annunciano in una nota Fit-Cisl e Ugl Trasporto Aereo, spiegando che “La protesta si è resa necessaria a seguito delle due fasi delle procedure di raffreddamento e conciliazione concluse negativamente, dapprima in sede aziendale e successivamente presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali lo scorso 10 luglio”.


“Le criticità oggetto della vertenza – affermano le due organizzazioni sindacali – riguardano tutto il personale in merito a criteri di reclutamento e assunzione e mancata concessione part time; poi vi sono tematiche specifiche che riguardano il personale navigante, tecnico e di cabina, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: criteri per la stesura di una lista di supporto e informativa sugli avanzamenti di carriera; implementazione misure per mitigare la fatica operazionale per le attività sul medio raggio; adeguamento organico; adeguamento importi diaria estera; composizione equipaggi”. “La permanenza e la mancata soluzione di tali tematiche, segnalate a più riprese, aumentano lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori, contribuendo a ricreare una condizione di malessere che interferisce con il regolare e sereno svolgimento delle attività” sottolineano le due organizzazioni sindacali.


“Il superamento di tali condizioni e la risoluzione delle questioni ancora irrisolte è una priorità e una condizione irrinunciabile, anche alla luce della nuova alleanza appena siglata con Lufthansa che dovrà proiettare l’azienda in una nuova fase di crescita ed espansione, valorizzando le persone che vi operano e garantendo loro le giuste tutele, riconoscendo professionalità e merito e non di certo penalizzandole. Confidiamo nella ripresa di un confronto serio e costruttivo con i vertici di Ita Airways – concludono i due sindacati – dai quali ci aspettiamo un cambio di passo per inaugurare relazioni del lavoro realmente partecipative che portino a miglioramenti per entrambe le parti, azienda e personale”.

Trasporto aereo, 7 settembre primo sciopero nazionale personale Ita

Trasporto aereo, 7 settembre primo sciopero nazionale personale ItaMilano, 18 lug. (askanews) – Primo sciopero nazionale di tutto il personale dipendente di Ita Airways il prossimo 7 settembre 2024, dalle 13 alle 17″. E’ quanto annunciano in una nota Fit-Cisl e Ugl Trasporto Aereo, spiegando che “La protesta si è resa necessaria a seguito delle due fasi delle procedure di raffreddamento e conciliazione concluse negativamente, dapprima in sede aziendale e successivamente presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali lo scorso 10 luglio”.


“Le criticità oggetto della vertenza – affermano le due organizzazioni sindacali – riguardano tutto il personale in merito a criteri di reclutamento e assunzione e mancata concessione part time; poi vi sono tematiche specifiche che riguardano il personale navigante, tecnico e di cabina, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: criteri per la stesura di una lista di supporto e informativa sugli avanzamenti di carriera; implementazione misure per mitigare la fatica operazionale per le attività sul medio raggio; adeguamento organico; adeguamento importi diaria estera; composizione equipaggi”. “La permanenza e la mancata soluzione di tali tematiche, segnalate a più riprese, aumentano lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori, contribuendo a ricreare una condizione di malessere che interferisce con il regolare e sereno svolgimento delle attività” sottolineano le due organizzazioni sindacali.


“Il superamento di tali condizioni e la risoluzione delle questioni ancora irrisolte è una priorità e una condizione irrinunciabile, anche alla luce della nuova alleanza appena siglata con Lufthansa che dovrà proiettare l’azienda in una nuova fase di crescita ed espansione, valorizzando le persone che vi operano e garantendo loro le giuste tutele, riconoscendo professionalità e merito e non di certo penalizzandole. Confidiamo nella ripresa di un confronto serio e costruttivo con i vertici di Ita Airways – concludono i due sindacati – dai quali ci aspettiamo un cambio di passo per inaugurare relazioni del lavoro realmente partecipative che portino a miglioramenti per entrambe le parti, azienda e personale”.

Euro tocca massimi da 4 mesi a 1,0945 dollari in attesa Bce

Euro tocca massimi da 4 mesi a 1,0945 dollari in attesa BceRoma, 18 lug. (askanews) – Con un picco di seduta a 1,0940 dollari l’euro sale ai massimi da quattro mesi a questa parte rispetto alla valuta statunitense, mentre i mercati sono in attesa degli esiti del consiglio direttivo della Banca centrale europea. Oggi non sono attese variazioni sui tassi di interesse, dopo il taglio che era stato operato a giugno, ma più piuttosto gli operatori guarderanno con attenzione ai segnali su possibili orientamenti per il mese di settembre.


Gli sviluppi più recenti fanno presagire che un nuovo taglio in quella occasione possa essere un’ipotesi non così facile da concordare.

UNGCN lancia il nuovo position paper sulla governance trasformativa

UNGCN lancia il nuovo position paper sulla governance trasformativaRoma, 18 lug. (askanews) – In occasione dell’High-Level Political Forum di New York, l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) ha presentato il suo Position Paper sul tema della Governance Trasformativa. Il documento, realizzato con il supporto allargato di 54 aziende aderenti a UNGCN Italia, evidenzia le strategie innovative implementate dalle imprese per integrare la sostenibilità nelle proprie operation.


Le aziende italiane guardano sempre di più alla sostenibilità come a una priorità e ne riconoscono il ruolo cruciale al livello di competitività e di guida verso un cambiamento sociale, economico e ambientale, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il Position Paper, intitolato “La Governance Trasformativa come driver di condotta responsabile per un business più etico, prospero e sostenibile”, delinea diverse strategie chiave adottate da queste aziende. Il Position Paper presenta 20 case history che dimostrano il forte potenziale trasformativo di una governance sostenibile. Tra le azioni più innovative messe in campo dalle imprese italiane, sono da evidenziare la creazione di Comitati interni ed esterni per supportare il Consiglio di amministrazione nell’elaborazione di strategie di sostenibilità, in particolare nelle azioni per il clima; l’implementazione di programmi di formazione rivolti a dipendenti, fornitori e generazioni future, anche attraverso la collaborazione con le scuole; il coinvolgimento degli stakeholder con la creazione di meccanismi di ascolto, consultazione e attivazione anche al livello locale; l’avvio di progetti di partnership con il Terzo Settore, orientati a favorire l’azione di contrasto al cambiamento climatico, l’ampliamento dell’accessibilità e qualità dei servizi primari per la popolazione e la costruzione della cultura dello sviluppo sostenibile dentro e fuori le organizzazioni. Il documento è stato lanciato ieri nel corso di un evento promosso in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, sottolineando l’impegno dell’Italia nel promuovere pratiche aziendali sostenibili sulla scena globale. Il Position Paper è stato presentato al pubblico da Marco Frey e Daniela Bernacchi, rispettivamente Presidente e Executive Director dell’UN Global Compact Network Italia. Marco Frey, Presidente di UNGCN Italia, ha dichiarato: “Le imprese stanno sempre più riconoscendo la sostenibilità come elemento centrale di competitività, integrandola all’interno della propria governance per orientare il business”. Frey ha, inoltre, sottolineato che l’UN Global Compact propone un approccio denominato “Governance Trasformativa”, secondo il quale la sostenibilità agisce da fattore di accelerazione, orientando la pianificazione strategica e l’allineamento dei processi aziendali, nonché aprendo a un approccio sinergico e collaborativo con attori chiave, quali ad esempio fornitori, mondo della finanza, consumatori e clienti, ma anche Istituzioni e Terzo settore.


L’incontro si è focalizzato sull’impatto che l’approccio di “Governance Trasformativa” può avere nel contrasto all’emergenza climatica. Ne hanno parlato, tra gli altri, Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sanda Ojiambo, Assistant Secretary-General e CEO del Global Compact delle Nazioni Unite, e Alexandra Bolton, Direttrice di Climate Governance Initiative. “Le imprese italiane aderenti alla rete UN Global Compact hanno presentato un importante documento di posizionamento, focalizzato su questo tema e sui modelli di impresa trasformativi, con l’obiettivo di consentire un più efficace dialogo tra loro, le istituzioni e gli altri stakeholder chiave, al fine di ripensare il contratto sociale per affrontare in modo più efficace e coerente le sfide globali più urgenti.” ha affermato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro, in occasione della presentazione del Paper. “Nel contesto attuale in cui siamo chiamati a trovare soluzioni urgenti all’emergenza climatica, i Governi e le imprese hanno la responsabilità di accelerare la transizione verso modelli economici più sostenibili che limitino il riscaldamento globale a 1,5°C. Il cambiamento climatico porta con sé rischi ma anche opportunità per le imprese, in uno scenario che vede i loro stakeholder sempre più esigenti rispetto ad approcci strategici ed integrati ai temi della sostenibilità, da parte del settore privato. Il concetto di “Governance Trasformativa”, promosso da UN Global Compact, integra la sostenibilità nel sistema di governance aziendale, generando così un impatto sia sulla dimensione interna (purpose aziendale, struttura del Board, policy interne) che su quella esterna (coinvolgimento degli stakeholder, partnership, azioni collettive). Il mio plauso va al Country Network italiano e alle oltre 50 aziende aderenti che hanno preso parte alla redazione di un Position Paper sul tema, che evidenzia alcuni preziosi business case, oltreché il lavoro del Think Lab di UN Global Compact.” ha dichiarato Sanda Ojiambo, Assistant Secretary-General e CEO, UN Global Compact. “Per affrontare quella che è la sfida decisiva per la nostra generazione, ogni azienda è chiamata a fissare obiettivi per il Clima e a delineare un piano per raggiungerli. Nell’ambito di tale percorso, tre requisiti sono fondamentali: il giusto mix di competenze ed esperienza al livello di Board; il riconoscimento, da parte dei massimi vertici aziendali, del carattere di priorità all’impegno per il Clima; infine, un mindset che riconosca le opportunità di business connesse all’approccio sostenibile.” ha dichiarato Alexandra Bolton, Direttrice della Climate Governance Initiative.


“Il cambiamento climatico è una sfida urgente per le imprese e i Consigli di amministrazione sono chiamati a integrare la governance climatica nelle strategie aziendali attraverso un approccio olistico” ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia. “È fondamentale coinvolgere tutti i livelli interni, ma anche la dimensione esterna. Le aziende che lavorano con una logica trasformativa sono in grado di coinvolgere gli stakeholder tradizionali, come le catene di fornitura, le istituzioni e i consumatori, e di dare vita a nuove partnership con il terzo settore per aumentare l’impatto sul territorio o alleanze strategiche con associazioni di categoria per condividere le best practice”. Il Position Paper è stato realizzato da un gruppo di lavoro composto da 54 aziende aderenti a UN Global Compact, di seguito citate in ordine alfabetico: A2A; ACEA; Aeroporti di Roma; Andriani; Automobili Lamborghini; Benetton; CAP Holding; Carbonsink; Cassa Depositi e Prestiti; Edison; Enav; Enel; Eni; Erg; Esselunga; Feralpi Siderurgica; Ferrovie dello Stato Italiane, Ferrari; Fincantieri; FNM Group; Gruppo De Cecco; Gruppo Hera; Gruppo Sofidel; Gruppo Unipol; ICAM Cioccolato; illycaffè; INWIT; Iren; Italmobiliare; Italyum; Legance – Avvocati Associati; Leonardo; Leroy Merlin Italia; Lundbeck Italia; Maire; Marcegaglia Steel; Mindoor (Boyden Italy); Moncler; Nestlé Italy; Pirelli & C; Poste Italiane; Prada; Prometeon Tyre; Prysmian, RCS Mediagroup; RINA; Saipem; Save The Duck; SEA – Società Esercizi Aeroportuali; SNAM; Terna; Tod’s; TPER; Volvo Trucks Italia.

Cos’ha detto von der Leyen sul “green deal” al Parlamento europeo

Cos’ha detto von der Leyen sul “green deal” al Parlamento europeoStrasburgo, 18 lug. (askanews) – Durante il suo discorso nella plenaria del Parlamento europeo, prima del voto sulla sua riconferma alla presidenza della Commissione, Ursula von der Leyen, ha fatto solo due brevi accenni al “Green Deal”, innanzitutto confermando che sarà attuato nelle sue parti che sono già state adottate nella legislazione europea, e che saranno mantenuti i suoi obiettivi già fissati, ma con “pragmatismo”, ha avvertito.


Ma ha anche annunciato che in futuro l’accento sarà posto sull’industria e la competitività dell’economia europea e sulla riduzione degli oneri burocratici per le imprese, e che presenterà un nuovo “Clean Industrial Deal” (“Patto per l’industria pulita”), se verrà confermata dall’Aula. Facendo riferimento, durante il discorso, alle sue linee guida programmatiche che aveva inviato a tutti gli eurodeputati stamattina prima del dibattito in aula, von der Leyen ha evocato l’obiettivo di “un’Europa più forte che garantisca prosperità, che protegga le persone e che difenda la democrazia. Un’Europa più forte che garantisca equità sociale e sostenga le persone. Un’Europa più forte che attui ciò che è stato concordato in modo equo. E che mantenga gli obiettivi del Green Deal europeo con pragmatismo, neutralità tecnologica e innovazione”.


“Ho ascoltato attentamente – ha osservato la presidente della Commissione – le forze democratiche in questo Parlamento, e sono convinta che queste linee guida riflettano quanto abbiamo in comune, nonostante le differenze, che sono salutari in ogni democrazia”.’ L’altro accenno al Green Deal è stato la rivendicazione dei suoi risultati già acquisiti, guardando alle cifre: “Nella prima metà di quest’anno – ha indicato von der Leyen -, il 50% della nostra produzione di elettricità proveniva da fonti rinnovabili. Energia fatta in casa e pulita. Gli investimenti nelle tecnologie pulite in Europa sono più che triplicati in questo mandato. Attiriamo più investimenti nell’idrogeno pulito rispetto a Stati Uniti e Cina messi insieme. Infine, negli ultimi anni, abbiamo concluso 35 nuovi accordi con partner globali su tecnologie pulite, idrogeno e materie prime critiche. Questo è il Green Deal europeo in azione”. “Voglio essere chiara. Manterremo – ha assicurato la presidente della Commissione – la rotta sulla nostra nuova strategia di crescita e sugli obiettivi che ci siamo prefissati per il 2030 e il 2050. La nostra attenzione ora sarà focalizzata sull’attuazione e sugli investimenti. Per realizzarla sul campo. Questo è il motivo per cui presenterò il nuovo Patto per l’industria pulita nei primi 100 giorni”.


Il nuovo Patto “indirizzerà gli investimenti nelle infrastrutture e nell’industria, in particolare per i settori ad alta intensità energetica. Ciò contribuirà a creare mercati guida in tutto, dall’acciaio ‘green’ alle tecnologie pulite. E accelererà la pianificazione, le gare d’appalto e le autorizzazioni. Dobbiamo essere più rapidi e semplificare di più”. Von der Leyen aveva un sentiero molto stretto da percorrere: convincere i Socialisti e Democratici (S&D), i Liberali di Renew e soprattutto i Verdi di non voler fare marcia indietro sul Green Deal (almeno non più di quanto sia già stata fatta nell’ultimo anno), e al tempo stesso rassicurare il Ppe che la musica è cambiata, che il grande cantiere legislativo delle misure verdi è ormai chiuso, a parte qualche iniziativa marginale, e che è semmai il momento dell’attuazione di quelle misure, ma, appunto, con “pragmatismo”, adattandole alla realtà. E accompagnandole anche con in sostegno agli investimenti.


“Proporrò – ha annunciato ancora von der Leyen – un nuovo Fondo per la competitività europea. Si concentrerà su progetti europei comuni e transfrontalieri che stimoleranno la competitività e l’innovazione, in particolare per sostenere il ‘Clean Industrial Deal’. Ci garantirà lo sviluppo di una tecnologia strategica e la sua produzione qui, in Europa. Quindi, dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita, il futuro della nostra prosperità deve essere realizzato in Europa”. Un altro punto forte del nuovo programma è la riduzione degli oneri burocratici, che ostacolano lo sviluppo dell’industria, e in particolare delle Pmi. “Incaricherò ciascun commissario – ha annunciato ancora von der Leyen, proiettandosi nel suo secondo mandato – di approfondire il proprio portafoglio e di realizzare concretamente la riduzione degli oneri burocratici. E nominerò un vicepresidente per coordinare questo lavoro e riferire a questa Assemblea una volta all’anno sui progressi compiuti”. Interessante è stata in particolare la riposta dalla co-presidente dei Verdi, Thierry Ranke, durante il dibattito in aula: “Se mi chiedete se Ursula von der Leyen è una candidata verde alla presidenza della Commissione, o se il programma di cui ci ha fornito le linee guida sia un programma verde, posso rispondervi: no”. “Abbiamo negoziato duramente con lei, e nelle ultime settimane abbiamo raggiunto un compromesso: per me, ciò che è cruciale è che la maggioranza che tiene oggi sia una maggioranza di gruppi democratici ed europeisti in quest’Aula; perché dobbiamo impedire all’estrema destra di andare al potere, di avere un impatto sul processo decisionale. In questa Unione europea, sappiamo che siamo più forti quando lavoriamo insieme come europeisti”, ha sottolineato Ranke, lasciando chiaramente capire che il voto dei Verdi sarà favorevole a von der Leyen, nonostante tutto. E ha concluso: “Manteniamo questa promessa fatta ai nostri cittadini e lavoriamo insieme in modo costruttivo per costruire un futuro europeo migliore per tutti”.

Ue, von der Leyen: sul Green Deal né retromarcia, né rilancio

Ue, von der Leyen: sul Green Deal né retromarcia, né rilancioStrasburgo, 18 lug. (askanews) – Durante il suo discorso nella plenaria del Parlamento europeo, prima del voto sulla sua riconferma alla presidenza della Commissione, Ursula von der Leyen, ha fatto solo due brevi accenni al “Green Deal”, innanzitutto confermando che sarà attuato nelle sue parti che sono già state adottate nella legislazione europea, e che saranno mantenuti i suoi obiettivi già fissati, ma con “pragmatismo”, ha avvertito.


Ma ha anche annunciato che in futuro l’accento sarà posto sull’industria e la competitività dell’economia europea e sulla riduzione degli oneri burocratici per le imprese, e che presenterà un nuovo “Clean Industrial Deal” (“Patto per l’industria pulita”), se verrà confermata dall’Aula. Facendo riferimento, durante il discorso, alle sue linee guida programmatiche che aveva inviato a tutti gli eurodeputati stamattina prima del dibattito in aula, von der Leyen ha evocato l’obiettivo di “un’Europa più forte che garantisca prosperità, che protegga le persone e che difenda la democrazia. Un’Europa più forte che garantisca equità sociale e sostenga le persone. Un’Europa più forte che attui ciò che è stato concordato in modo equo. E che mantenga gli obiettivi del Green Deal europeo con pragmatismo, neutralità tecnologica e innovazione”.


“Ho ascoltato attentamente – ha osservato la presidente della Commissione – le forze democratiche in questo Parlamento, e sono convinta che queste linee guida riflettano quanto abbiamo in comune, nonostante le differenze, che sono salutari in ogni democrazia”.’ L’altro accenno al Green Deal è stato la rivendicazione dei suoi risultati già acquisiti, guardando alle cifre: “Nella prima metà di quest’anno – ha indicato von der Leyen -, il 50% della nostra produzione di elettricità proveniva da fonti rinnovabili. Energia fatta in casa e pulita. Gli investimenti nelle tecnologie pulite in Europa sono più che triplicati in questo mandato. Attiriamo più investimenti nell’idrogeno pulito rispetto a Stati Uniti e Cina messi insieme. Infine, negli ultimi anni, abbiamo concluso 35 nuovi accordi con partner globali su tecnologie pulite, idrogeno e materie prime critiche. Questo è il Green Deal europeo in azione”.


“Voglio essere chiara. Manterremo – ha assicurato la presidente della Commissione – la rotta sulla nostra nuova strategia di crescita e sugli obiettivi che ci siamo prefissati per il 2030 e il 2050. La nostra attenzione ora sarà focalizzata sull’attuazione e sugli investimenti. Per realizzarla sul campo. Questo è il motivo per cui presenterò il nuovo Patto per l’industria pulita nei primi 100 giorni”. Il nuovo Patto “indirizzerà gli investimenti nelle infrastrutture e nell’industria, in particolare per i settori ad alta intensità energetica. Ciò contribuirà a creare mercati guida in tutto, dall’acciaio ‘green’ alle tecnologie pulite. E accelererà la pianificazione, le gare d’appalto e le autorizzazioni. Dobbiamo essere più rapidi e semplificare di più”.


Von der Leyen aveva un sentiero molto stretto da percorrere: convincere i Socialisti e Democratici (S&D), i Liberali di Renew e soprattutto i Verdi di non voler fare marcia indietro sul Green Deal (almeno non più di quanto sia già stata fatta nell’ultimo anno), e al tempo stesso rassicurare il Ppe che la musica è cambiata, che il grande cantiere legislativo delle misure verdi è ormai chiuso, a parte qualche iniziativa marginale, e che è semmai il momento dell’attuazione di quelle misure, ma, appunto, con “pragmatismo”, adattandole alla realtà. E accompagnandole anche con in sostegno agli investimenti. “Proporrò – ha annunciato ancora von der Leyen – un nuovo Fondo per la competitività europea. Si concentrerà su progetti europei comuni e transfrontalieri che stimoleranno la competitività e l’innovazione, in particolare per sostenere il ‘Clean Industrial Deal’. Ci garantirà lo sviluppo di una tecnologia strategica e la sua produzione qui, in Europa. Quindi, dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita, il futuro della nostra prosperità deve essere realizzato in Europa”. Un altro punto forte del nuovo programma è la riduzione degli oneri burocratici, che ostacolano lo sviluppo dell’industria, e in particolare delle Pmi. “Incaricherò ciascun commissario – ha annunciato ancora von der Leyen, proiettandosi nel suo secondo mandato – di approfondire il proprio portafoglio e di realizzare concretamente la riduzione degli oneri burocratici. E nominerò un vicepresidente per coordinare questo lavoro e riferire a questa Assemblea una volta all’anno sui progressi compiuti”. Interessante è stata in particolare la riposta dalla co-presidente dei Verdi, Thierry Ranke, durante il dibattito in aula: “Se mi chiedete se Ursula von der Leyen è una candidata verde alla presidenza della Commissione, o se il programma di cui ci ha fornito le linee guida sia un programma verde, posso rispondervi: no”. “Abbiamo negoziato duramente con lei, e nelle ultime settimane abbiamo raggiunto un compromesso: per me, ciò che è cruciale è che la maggioranza che tiene oggi sia una maggioranza di gruppi democratici ed europeisti in quest’Aula; perché dobbiamo impedire all’estrema destra di andare al potere, di avere un impatto sul processo decisionale. In questa Unione europea, sappiamo che siamo più forti quando lavoriamo insieme come europeisti”, ha sottolineato Ranke, lasciando chiaramente capire che il voto dei Verdi sarà favorevole a von der Leyen, nonostante tutto. E ha concluso: “Manteniamo questa promessa fatta ai nostri cittadini e lavoriamo insieme in modo costruttivo per costruire un futuro europeo migliore per tutti”.

David Albert nuovo direttore offer management di Metro Italia

David Albert nuovo direttore offer management di Metro ItaliaMilano, 18 lug. (askanews) – David Albert è stato nominato nuovo direttore offer management di Metro Italia. Albert succederà a Romain Pobé con effetto dal primo agosto 2024. In qualità di direttore offer management, farà parte del consiglio di amministrazione di Metro Italia riportando direttamente al Ceo Arnoud J. van Wingerde.


David Albert, attuale direttore offer management Makro Portogallo e direttore offer management Aviludo, ha iniziato la sua carriera nel 2002 presso la sede francese di Metro e vanta un percorso internazionale con una consolidata esperienza nel gruppo. Albert, spiega l’azienda, avrà l’obiettivo di consolidare il rapporto con i fornitori e l’implementazione della strategia incentrata sulla multicanalità, aggiornare costantemente l’offerta commerciale in base ai bisogni dei professionisti dell’Horeca, valorizzare ancora di più i prodotti a marchio. “Sono felice e onorato di assumere questo nuovo ruolo e di entrare a far parte del team italiano per consolidare e spingere ulteriormente la nostra strategia multicanale nel mercato locale – ha commentato David Albert – L’Italia è riconosciuta in tutto il mondo per la sua cultura culinaria e la sua enogastronomia e il nostro impegno è di promuoverla supportando i produttori che si avvalgono della nostra rete per far conoscere i loro prodotti ai professionisti del mondo HoReCa. Perseguendo la nostra strategia, puntiamo a consolidare la crescita delle nostre offerte, ad elevare i nostri prodotti a marchio, gli ultra-freschi e i prodotti locali”.

L’attentatore di Trump aveva cercato informazioni anche sulla convention democratica

L’attentatore di Trump aveva cercato informazioni anche sulla convention democraticaRoma, 18 lug. (askanews) – L’attentatore del candidato presidente USa Donald Trump, Thomas Crooks, ha cercato le foto del politico e controllato le date dei suoi discorsi ma ha anche studiato i dati relativi alla Convenzione nazionale democratica, ha riferito giovedì il quotidiano The New York Times, citando fonti vicine al dossier. Crooks ha usato il suo telefono e altri dispositivi per cercare immagini di Trump, del presidente in carica degli Stati Uniti Joe Biden e informazioni sul direttore dell’FBI Christopher Wren, sul procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland e su un membro della famiglia reale britannica, ha riferito il giornale.


Secondo quanto riferito, la cronologia delle ricerche dell’assassino mostra che era interessato a persone influenti e importanti, tuttavia, non si basava su alcun modello ideologico riconoscibile, afferma il rapporto. La sparatoria è avvenuta il 13 luglio durante una manifestazione di Trump a Butler, nello stato americano della Pennsylvania. Trump ha subito una ferita da arma da fuoco all’orecchio destro ed è stato brevemente ricoverato in ospedale. Crooks, 20 anni, ha ucciso un membro del pubblico e ferito altri due tra la folla prima che i servizi segreti americani lo neutralizzassero. L’FBI sta indagando sull’incidente come tentativo di omicidio e potenziale terrorismo interno.