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Autore: Redazione StudioNews

Allarme per produzione italiana mais, rese ridotte del 30-35%

Allarme per produzione italiana mais, rese ridotte del 30-35%Roma, 11 lug. (askanews) – Fosche previsioni per la produzione italiana (e non solo italiana) di mais: le previsioni per la prossima campagna parlano di rese produttive in calo del 30-35% a causa delle piogge torrenziali e dell’instabilità meteorologica degli ultimi due mesi, che hanno bloccato le semine di aprile e rallentato quelle di recupero a giugno.


A lanciare l’allarme è Ailma, l’associazione italiana lavorazione mais alimentare aderente ad Assitol, preoccupata per la scarsità di materia prima Made in Italy e per la tenuta della filiera maidicola. Secondo le prime stime degli operatori, rispetto allo scorso anno i quantitativi di mais prodotti in Italia per uso alimentare subiranno un forte diminuzione. “A causa del meteo avverso – osserva Massimiliano Carraro, presidente di Ailma – sul campo si è seminato, con grande fatica, il 60% del mais normalmente prodotto”. Oltre alla quantità, il maltempo incide sulla qualità del raccolto e favorisce gli agenti patogeni. “In uno scenario che da tempo registra il calo progressivo delle aree coltivate a mais, la previsione per la prossima campagna è che le rese produttive si ridurranno del 30-35%”.


In Europa, il meteo estremo ha danneggiato la produzione di mais, intaccandone le rese in Francia e Germania. Appare in difficoltà anche l’Ucraina, storico fornitore di cereali che registra la contrazione delle quantità (-20%), in parallelo ad una fisiologica riduzione dell’export legata alla guerra in corso. Fuori dalla UE non va meglio in Sud America, dove le alte temperature e la siccità hanno favorito l’insorgere di patogeni come lo spiroplasma. A soffrire il contraccolpo di questa infestazione è soprattutto l’Argentina, forte esportatore maidicolo. Per giunta, la scarsità di materia prima sta inducendo i produttori di biogas a reperire il trinciato di mais rifornendosi sul mercato dei produttori di granella destinata all’uso alimentare e mangimistico, andando potenzialmente ad erodere i quantitativi disponibili.

Invalsi, gli studenti italiani ancora lontani dai livelli pre Covid ma segni di ripresa

Invalsi, gli studenti italiani ancora lontani dai livelli pre Covid ma segni di ripresaRoma, 11 lug. (askanews) – Gli studenti italiani, soprattutto quelli delle scuole Superiori, non hanno ancora recuperato le performance pre Covid, ma i risultati 2024 delle prove Invalsi (che monitorano le competenze in Italiano, Matematica e Inglese) restituiscono risultati incoraggianti, quantomeno un cambio di tendenza: in particolare nell’ultimo anno della Secondaria di II grado c’è un ‘miglioramento significativo’ in tutte le discipline, per Italiano più che in Matematica, soprattutto in Inglese.


Non mancano situazioni critiche: sono ancora molto elevati i divari territoriali, con il Sud e le Isole che arrancano, ma anche tra comuni nelle stesse aree geografiche; nella Secondaria di I grado solo 4 studenti su 10 terminano il ciclo con competenze in Matematica adeguate: ‘Un dato allarmante’; al II anno della Secondaria di secondo grado quasi 4 studenti su 10 non raggiungono almeno il livello base in Italiano. Tra i dati più incoraggianti quelli sulla dispersione scolastica: nel 2024 la dispersione scolastica ‘implicita’ (la quota di studenti che terminano il loro percorso scolastico senza aver acquisito le competenze fondamentali in nessuna delle tre materie monitorate dall’Invalsi) scende al 6,6% e raggiunge il valore più basso da quando è iniziata la sua rilevazione (2019, era al 7,5%); e prosegue anche il calo della dispersione ‘esplicita’ (i 18-24enni che non arrivano al diploma o a una qualifica professionale di ELET-Early Leavers from Education and Training): nel 2023 è al 10,5%, -1% sul 2022 e ben -15,4% sul 2001 (25,9%).


Il Rapporto nazionale INVALSI 2024 è stato presentato oggi alla Camera dei Deputati, alla presenza del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. ‘Il cambiamento di tendenza, non ci porta, Inglese a parte, a dire che abbiamo recuperato gli esiti prepandemici. Per l’ultimo anno di Secondaria di Secondo grado il miglioramento c’è ed è significativo per tutte le discipline, sia Italiano che Matematica’, ha spiegato il presidente INVALSI Roberto Ricci: ‘Il dato più bello in assoluto è il calo così rilevante della dispersione scolastica implicita. Un ragazzo in questa condizione è a fortissimo rischio di esclusione sociale e di diritti e doveri di cittadinanza. Quello che mi preoccupa maggiormente, è il dato allarmante sulla Matematica nella secondaria di I grado, soprattutto ragazzi che ragazze: 4 su 10 terminano con competenze matematiche adeguate’.


Quest’anno le prove INVALSI hanno coinvolto circa 1 milione di studenti della scuola Primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti della scuola Secondaria di Primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti della scuola Secondaria di Secondo grado: ‘Nonostante gli elevati numeri di studenti e studentesse partecipanti, di classi e di scuole coinvolte – precisa Invalsi – le prove si sono svolte regolarmente con tassi di copertura molto elevati, vicini al raggiungimento di tutta la popolazione destinataria delle prove stesse’. I RISULTATI DELLA SCUOLA PRIMARIA – Per quanto di modesta entità, si riscontrano prime indicazioni di una ‘inversione di tendenza’ dei risultati in Italiano e Matematica gli allievi della II primaria. Nonostante gli esiti siano ancora significativamente meno buoni di quelli registrati nel 2019 e nel 2021, si evidenzia una lieve ripresa per quanto riguarda la Matematica che, se confermata in futuro, potrebbe segnare l’inizio della ripresa in un grado scolastico così importante. E’ infatti in crescita rispetto al 2023 la percentuale di allievi che raggiungono almeno il livello base. – In Italiano circa il 67% (era il 69% nel 2023 e il 73% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3); – In Matematica circa il 67% (era il 64% nel 2023 e il 71% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3).


L’andamento degli esiti della V Primaria è piuttosto differenziato in base alla disciplina, ma prevalgono le note positive rispetto a quelle meno favorevoli. Ad eccezione dell’Italiano dove i risultati sono stabili, in Matematica e soprattutto in Inglese si riscontra una inversione nell’andamento dei risultati, con una crescita statisticamente significativa per entrambe le prove di Inglese. – In Italiano circa il 75% (era il 74% nel 2023 e l’80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3); – In Matematica circa il 68% (era il 63% nel 2023 e il 66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3); – Anche i risultati d’Inglese sono nuovamente in crescita dopo il calo del 2023. Il 95% (era l’87% nel 2023, il 94% nel 2022) degli allievi e delle allieve raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (Reading), mentre nella prova di ascolto (Listening) è l’86% di allievi e allieve (erano l’81% nel 2023 e l’85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1 del QCER. LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO – Come era avvenuto nel 2023, anche i risultati del 2024 confermano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma purtroppo non si riscontra ancora un’inversione di tendenza. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in netto miglioramento. A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono: in Italiano il 60% (-2 punti percentuali rispetto al 2023); in Matematica il 56% (invariato rispetto al 2021, 2022 e al 2023); in Inglese Reading (A2) il 82% (+2 punti percentuali rispetto al 2023 e +4 punti percentuali rispetto al 2022 e + 6 punti percentuali rispetto al 2021); in Inglese Listening (A2) il 68% (+3 punti percentuali rispetto al 2023, +6 punti percentuali rispetto al 2022 e +8 punti rispetto al 2021). Dall’inizio della rilevazione (2018) è aumentata di ben 14 punti percentuali la quota di allievi che raggiungono il prescritto A2 in Listening. I divari territoriali rimangono molto ampi. In alcune regioni del Mezzogiorno si riscontra un maggior numero di allievi e allieve con livelli di risultato molto bassi. In particolare, solo il 48% degli studenti della macro-area Sud raggiunge almeno il livello 3 in Matematica e tale percentuale scende drammaticamente al 39% nel Sud e Isole. Si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi. LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO – Per quanto riguarda il II anno della Secondaria di secondo grado (nel 2020 e nel 2021 le prove non si sono svolte a causa della pandemia), in Italiano il 62% degli studenti (-1 punto rispetto al 2023; -4 punti percentuali rispetto al 2022 e -8 punti rispetto al 2019) raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). Le differenze tra l’Italia centro-settentrionale e quella meridionale rimangono consistenti, anche se si osserva un preoccupante calo nel Nord Ovest e nel Centro; in Matematica il 55% degli studenti e delle studentesse, risultati invariati rispetto al 2013 (+1 punto percentuale rispetto al 2022 e 7 punti percentuali rispetto al 2019), raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). La distanza nei risultati tra Centro-Nord e Mezzogiorno si riduce di qualche punto percentuale poiché solo le due macro-aree meridionali migliorano leggermente rispetto al 2023. Tuttavia, la quota di allievi e di allieve che raggiungono almeno il livello 3 si riduce ulteriormente nel Sud rispetto al grado 8, passando dal 48% al 44%, evidenziandosi una vera e propria emergenza nell’apprendimento della Matematica. Per l’ultimo anno della Scuola Secondaria di Secondo grado, i risultati delle prove INVALSI evidenziano invece ‘un apprezzabile miglioramento rispetto agli anni passati in tutte le discipline osservate’: in Italiano il 56% degli studenti (+5 punti rispetto al 2023, +4 punti rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 23 punti del 2023 ai 21 punti del 2024; in Matematica sembra intravedersi un leggero miglioramento con il passaggio al 52% (dopo tre rilevazioni stabili al 50%) della quota di allievi e di allieve che raggiungono almeno il livello 3. Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 31 punti del 2023 ai 27 punti del 2024, ancora molto ampio, ma comunque in miglioramento; in Inglese il 60% degli studenti raggiunge i traguardi (B2 per l’istruzione tecnica e liceale e il B1+ per quella professionale) nella prova di Reading (+4 punti percentuali rispetto al 2023) e il 45% in quella di Listening (+3 punti percentuale rispetto al 2023). Soprattutto per la prova di Listening la differenza della quota di allievi e di allieve che raggiunge i traguardi prescritti è di 31 punti percentuali tra il Nord e il Mezzogiorno. ‘Nella V Primaria, già dall’anno prossimo cominceremo sul campo le fasi di sperimentazione sulla somministrazione delle Prove in formato Computer Based, per arrivare il più presto possibile sull’intera popolazione’, ha confermato Ricci: ‘Dopo la sperimentazione saremo in grado di fare una previsione sulla messa a regime: l’obiettivo è il prima possibile’.

Balneari, Corte Ue: no indennizzo ai concessionari per costruzioni

Balneari, Corte Ue: no indennizzo ai concessionari per costruzioniBruxelles, 11 lug. (askanews) – La normativa italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento. Lo afferma la Corte europea di giustizia, in una sentenza emessa oggi a Lussemburgo.


La sentenza riguarda un rinvio pregiudiziale alla Corte europea da parte dal Consiglio di Stato italiano a seguito di un appello presentato dalla Società italiana imprese balneari (Siib). La Siib gestisce nel territorio del Comune di Rosignano Marittimo uno stabilimento balneare sul quale aveva costruito una serie di opere. Al termine della concessione, al momento del rinnovo, queste opere costruite sul demanio sono state acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano, come previsto dal Codice di navigazione italiano. Di conseguenza, lo Stato ha imposto il pagamento di canoni demaniali maggiorati per le concessioni da rinnovare. Il Consiglio di Stato, investito dell’appello della Siib, si è rivolto alla Corte europea di Giustizia per chiedere se la norma nazionale che prevede che le opere non amovibili costruite su una spiaggia vengano automaticamente acquisite dallo Stato alla scadenza del periodo di prova, per di più senza un indennizzo per il concessionario che le ha realizzate, rappresenti una restrizione alla libertà di stabilimento (articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).


La Corte ha stabilito che la norma del Codice di navigazione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento, poiché si applica a tutti gli operatori esercenti attività nel territorio italiano. Tutti gli operatori economici si trovano quindi ad affrontare la medesima preoccupazione, che è quella di sapere se sia economicamente sostenibile presentare la propria candidatura per l’attribuzione di una concessione sapendo che, alla sua scadenza, le opere non amovibili costruite saranno acquisite al demanio pubblico. La sentenza chiarisce anche che questa norma specifica del Codice di navigazione non riguarda le condizioni per lo stabilimento dei concessionari autorizzati a gestire un’attività turistico ricreativa sul demanio pubblico marittimo italiano. La norma si limita infatti a prevedere che alla scadenza del periodo di concessione le opere non amovibili costruite dal concessionario siano incamerate immediatamente e senza compensazione finanziaria nel demanio pubblico marittimo, salvo che non sia diversamente stabilito nell’atto di concessione.


Inoltre, la Corte puntualizza che l’appropriazione gratuita e senza indennizzo, da parte dello Stato, delle opere non amovibili costruite dal concessionario sul demanio pubblico costituisce l’essenza stessa dell’inalienabilità del demanio pubblico. Il principio di inalienabilità implica, infatti, che il demanio pubblico resti di proprietà dello Stato, e che le autorizzazioni di occupazione demaniali hanno carattere precario, con una durata determinata, e sono, inoltre, revocabili. La Siib non poteva ignorare, sin dalla conclusione del contratto di concessione, che l’autorizzazione all’occupazione demaniale che le era stata attribuita aveva carattere precario ed era revocabile, conclude la Corte.

Balneari, la Corte Ue dà ragione allo Stato: nessun indennizzo ai concessionari per le costruzioni fatte

Balneari, la Corte Ue dà ragione allo Stato: nessun indennizzo ai concessionari per le costruzioni fatteBruxelles, 11 lug. (askanews) – La normativa italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento. Lo afferma la Corte europea di giustizia, in una sentenza emessa oggi a Lussemburgo.


La sentenza riguarda un rinvio pregiudiziale alla Corte europea da parte dal Consiglio di Stato italiano a seguito di un appello presentato dalla Società italiana imprese balneari (Siib). La Siib gestisce nel territorio del Comune di Rosignano Marittimo uno stabilimento balneare sul quale aveva costruito una serie di opere. Al termine della concessione, al momento del rinnovo, queste opere costruite sul demanio sono state acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano, come previsto dal Codice di navigazione italiano. Di conseguenza, lo Stato ha imposto il pagamento di canoni demaniali maggiorati per le concessioni da rinnovare. Il Consiglio di Stato, investito dell’appello della Siib, si è rivolto alla Corte europea di Giustizia per chiedere se la norma nazionale che prevede che le opere non amovibili costruite su una spiaggia vengano automaticamente acquisite dallo Stato alla scadenza del periodo di prova, per di più senza un indennizzo per il concessionario che le ha realizzate, rappresenti una restrizione alla libertà di stabilimento (articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).


La Corte ha stabilito che la norma del Codice di navigazione non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento, poiché si applica a tutti gli operatori esercenti attività nel territorio italiano. Tutti gli operatori economici si trovano quindi ad affrontare la medesima preoccupazione, che è quella di sapere se sia economicamente sostenibile presentare la propria candidatura per l’attribuzione di una concessione sapendo che, alla sua scadenza, le opere non amovibili costruite saranno acquisite al demanio pubblico. La sentenza chiarisce anche che questa norma specifica del Codice di navigazione non riguarda le condizioni per lo stabilimento dei concessionari autorizzati a gestire un’attività turistico ricreativa sul demanio pubblico marittimo italiano. La norma si limita infatti a prevedere che alla scadenza del periodo di concessione le opere non amovibili costruite dal concessionario siano incamerate immediatamente e senza compensazione finanziaria nel demanio pubblico marittimo, salvo che non sia diversamente stabilito nell’atto di concessione.


Inoltre, la Corte puntualizza che l’appropriazione gratuita e senza indennizzo, da parte dello Stato, delle opere non amovibili costruite dal concessionario sul demanio pubblico costituisce l’essenza stessa dell’inalienabilità del demanio pubblico. Il principio di inalienabilità implica, infatti, che il demanio pubblico resti di proprietà dello Stato, e che le autorizzazioni di occupazione demaniali hanno carattere precario, con una durata determinata, e sono, inoltre, revocabili. La Siib non poteva ignorare, sin dalla conclusione del contratto di concessione, che l’autorizzazione all’occupazione demaniale che le era stata attribuita aveva carattere precario ed era revocabile, conclude la Corte.

La Cina contro la dichiarazione Nato: calunnie (e intanto schiera 66 aerei intorno Taiwan)

La Cina contro la dichiarazione Nato: calunnie (e intanto schiera 66 aerei intorno Taiwan)Roma, 11 lug. (askanews) – I paragrafi relativi alla Cina della dichiarazione del vertice NATO di Washington sono pieni di bugie, ha affermato in una nota la Missione cinese presso l’Unione Europea.


“La Dichiarazione del vertice NATO di Washington è piena di mentalità da guerra fredda e retorica belligerante. I paragrafi relativi alla Cina sono provocatori con evidenti bugie e calunnie. Respingiamo e deploriamo fermamente queste accuse e abbiamo presentato serie rimostranze alla NATO”, ha affermato la missione. In una delle parti riguardanti Pechino, la Nato chiede di fermare l’aiuto alla Russia nell’ambito della guerra in Ucraina. “La Cina è un paese che mantiene la sua parola. Non forniamo mai armi letali a nessuna delle parti in conflitto ed esercitiamo uno stretto controllo sulle esportazioni di beni a duplice uso, compresi i droni civili”, ha affermato la missione.


Il commercio tra Cina e Russia non prende di mira terze parti e non dovrebbe essere soggetto a interruzioni o coercizioni. Intanto, il ministero della Difesa taiwanese ha dichiarato di aver rilevato 66 aerei militari cinesi intorno all’isola nell’arco di 24 ore, una cifra record dall’inizio dell’anno, circostanza che avviene il giorno successivo alle manovre militari nelle acque circostanti con aerei cinesi nel Pacifico occidentale per esercitazioni con la portaerei cinese Shandong, nell’ambito dell’addestramento marittimo e aereo.


“Sessantasei aerei dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) e sette navi della Marina PLA che operavano intorno a Taiwan sono stati rilevati fino alle 6 del mattino (ora locale) di oggi”, ha detto il ministero in un comunicato stampa. Di questi, 56 hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, che divide in due lo stretto largo 180 chilometri tra l’isola e la Cina continentale.

Biennale Danza, Wayne McGregor riconfermato direttore artistico

Biennale Danza, Wayne McGregor riconfermato direttore artisticoVenezia, 11 lug. (askanews) – Wayne McGregor è stato riconfermato come direttore artistico del Settore Danza della Biennale di Venezia per il biennio 2025-2026. Lo ha stabilito il Consiglio di amministrazione, presieduto da Pietrangelo Buttafuoco. McGregor era stato nominato direttore del Settore Danza dal precedente Consiglio di amministrazione nel 2020, nomina in scadenza dopo il 18esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea in programma a Venezia dal 18 luglio al 3 agosto.


“Wayne McGregor – ha commentato il presidente Pietrangelo Buttafuoco – è riuscito a costruire per la Biennale Danza un progetto di grande respiro, mettendo in campo una sensibilità straordinaria che guarda con attenzione alle generazioni più giovani nella scena del mondo. Vederlo all’opera in queste ultime settimane, studiarne la stupefacente immaginazione e la fatica sua di Maestro nella esclusiva scuola qual è il College di Biennale Danza, mi ha permesso di capire che il suo lavoro merita altro tempo per consolidare pratiche e visioni importanti per la nostra istituzione. Con Wayne Mc Gregor, nel segno di un nuovo fatto d’arte, e ancora una volta qui a Venezia, ci siamo dunque dati appuntamento e sono perciò felice di annunciare la sua riconferma per il biennio 2025-2026”. Secondo Wayne McGregor “è stato un grande onore e un piacere sotto il profilo creativo curare gli ultimi quattro anni della Biennale Danza. Un periodo in cui siamo riusciti a far crescere il Festival fino a farlo diventare un evento internazionale della durata di tre settimane, commissionando e invitando artisti straordinari provenienti da sei continenti che hanno entusiasmato e ispirato un pubblico sempre più numeroso”. E prosegue: “Nei prossimi due anni continueremo la nostra missione di investimento nei nuovi talenti della danza contemporanea, dando spazio alle loro voci attraverso Biennale College e i nostri programmi di formazione pensati ad hoc. Non vedo l’ora di lavorare con la brillante squadra della Biennale per portare avanti una visione potente e in continua trasformazione della danza oggi”.


Lo scorso 15 giugno Sir Wayne McGregor è stato nominato baronetto da Sua Maestà Re Carlo III “per il suo contributo pionieristico nel campo della danza”. Il 21 giugno ha presentato in prima mondiale al Montepellier Danse Festival il nuovo lavoro Deepstaria con Company Wayne McGregor, per debuttare poco dopo alla Metropolitan Opera House di New York con Woolf Work, già premiato con un Olivier Award, ospite d’onore Alessandra Ferri, per cui era stato originariamente concepito il pezzo, entrando nel repertorio dell’American Ballet Theatre. Nel novembre 2024 McGregor porterà in scena la visione post-apocalittica di Margaret Atwood nel balletto in tre atti MADDADDAM, in prima europea alla Royal Opera House di Londra (una commissione dal National Ballet of Canada e dal Royal Ballet).


La conferma di McGregor arriva pochi giorni dopo la nomina di Willem Dafoe come direttore artistico del settore Teatro della Biennale: l’attore americano ha preso il posto del duo ricci/forte.

A Roma la 2 giorni dell’assemblea mondiale dei mercati contadini

A Roma la 2 giorni dell’assemblea mondiale dei mercati contadiniRoma, 11 lug. (askanews) – Due giorni che vedranno protagonisti a Roma gli agricoltori di tutto il mondo, con la grande mostra dei prodotti enogastronomici messi a rischio dai cambiamenti climatici. Si terrà a Roma il 12 e 13 luglio la due giorni dell’assemblea della World Farmers Markets Coalition, l’associazione che riunisce i mercati contadini del pianeta.


Un’occasione per conoscere direttamente dai produttori le specialità più particolari e rare coltivate nei cinque continenti, salvati dall’estinzione nei Paesi più sviluppati e in quelli più poveri grazie allo sviluppo dei mercati locali di vendita diretta a chilometri zero, a difesa dell’economia, del lavoro, dell’ambiente e della biodiversità della Terra. L’appuntamento è dalle 9.30 di venerdì 12 luglio al mercato di Campagna Amica del Circo Massimo a Roma, in via di San Teodoro 74. Assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, al segretario generale Vincenzo Gesmundo, a Richard McCarthy, presidente della World Farmers Markets Coalition e a Carmelo Troccoli direttore della World Farmers Markets Coalition e della Fondazione Campagna Amica, saranno presenti, tra gli altri, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, al rientro dal vertice Nato di Washington, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.


Per l’occasione sarà diffuso il rapporto sui mercati contadini in Italia e nel mondo ed il ruolo centrale nel contrasto alle povertà alimentare ma anche nello sviluppo dell’economie locali, dell’occupazione e la tutela della biodiversità. E sabato 13 luglio sempre al Mercato del Circo Massimo, spazio all’incontro sulla promozione della biodiversità e dell’agricoltura familiare alla presenza del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida.

Clessidra Private Equity acquisisce il Molino Nicoli

Clessidra Private Equity acquisisce il Molino NicoliRoma, 11 lug. (askanews) – Clessidra Private Equity ha acquisito Molino Nicoli, leader nel segmento dei prodotti a base di cereali “better for you” e “free from” per insegne del mondo della GDO e dell’industria in Italia e all’estero. A seguito del completamento dell’operazione la famiglia Nicoli, fondatrice dell’azienda, manterrà una quota di minoranza della società e continuerà a supportare insieme a Clessidra lo sviluppo dell’azienda.


Fondata nel 1869, Molino Nicoli offre una vasta gamma di cereali per la prima colazione, barrette a base di cereali e snack babyfood, con un portafoglio prodotti di elevata distintività per quanto concerne i prodotti senza glutine, senza allergeni e biologici (che rappresentano oltre il 50% del fatturato) e forte enfasi sulla sostenibilità. Con sede a Costa di Mezzate (in provincia di Bergamo), Molino Nicoli conta due stabilimenti produttivi esclusivamente dedicati ai prodotti senza glutine e senza allergeni. La società ha inoltre una succursale commerciale negli Stati Uniti. Molino Nicoli ha raggiunto nell’ultimo anno un fatturato di circa 60 milioni di euro, di cui metà realizzato all’estero, con un tasso medio di crescita a doppia cifra negli ultimi 20 anni. L’investimento in Molino Nicoli sarà effettuato dal fondo Clessidra Capital Partners 4. L’operazione vedrà inoltre la famiglia Nicoli reinvestire nell’azienda con una quota del 30%, assicurando così la continuità aziendale.

Grana Padano e prosciutto Parma in Usa al Texas Restaurant Show

Grana Padano e prosciutto Parma in Usa al Texas Restaurant ShowRoma, 11 lug. (askanews) – Il Grana Padano e il Prosciutto di Parma negli Stati Uniti per promuovere i prodotti di eccellenza e i territori dove nascono. Il 14 e 15 luglio i due consorzi saranno presentei al “The Texas Restaurant Show”, a San Antonio, manifestazione promossa dalla Texas Restaurant Association che vede la partecipazione di ristoratori, chef e dirigenti del settore.


L’evento sarà una tappa della campagna promozionale congiunta per sensibilizzare i rivenditori, gli chef e i consumatori statunitensi e canadesi su prodotti alimentari europei unici.”Distinctly, Deliciously, European” è infatti un programma europeo che mette in risalto l’importanza della qualità, dell’autenticità e della tradizione. Il Grana Padano e il Prosciutto di Parma sono esempi tra i più significativi del valore della Denominazione di Origine Protetta. “Stati Uniti e Canada sono nella Top Ten dei maggiori importatori di Grana Padano DOP e siamo convinti di avere ulteriori possibilità di espansione – spiega il direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano, Stefano Berni – Ma, nonostante gli accordi tra Canada e UE e i controlli negli USA da parte dei nostri servizi di tutela, l’Italian sounding continua. Ci auguriamo che i consumatori vengano al nostro stand, assaggino l’unico Grana Padano, si accorgano che è inimitabile e anche nel mitico Texas capiscano cosa scegliere”.

Il Tribunale del Riesame nega la revoca dei domiciliari a Toti, “persistente pericolosità”

Il Tribunale del Riesame nega la revoca dei domiciliari a Toti, “persistente pericolosità”Genova, 11 lug. (askanews) – I giudici del tribunale del Riesame di Genova hanno respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari avanzata dal presidente della Regione Liguria, attualmente sospeso, Giovanni Toti.


Per il governatore ligure, che dallo scorso 7 maggio è ai domiciliari nella sua villa di Ameglia con l’accusa di corruzione, sono state bocciate anche le misure attenute dell’obbligo di dimora ad Ameglia o divieto di dimora a Genova proposte in subordine dal suo avvocato difensore, Stefano Savi. “E’ quella tecnico amministrativa e non quella squisitamente politica l’area in cui si inserisce la persistente pericolosità di Toti al quale – non a caso – viene contestato di aver scambiato utilità economiche con l’adozione di specifici provvedimenti amministrativi e non certo di aver adottato scelte ‘politiche’ nella sua veste di presidente della Regione”, scrivono i giudici del tribunale del Riesame di Genova nell’ordinanza con cui hanno respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari avanzata dal presidente della Regione Liguria, attualmente sospeso, Giovanni Toti.


In questo alveo, secondo il collegio giudicante, “persiste la concreta probabilità che l’indagato reiteri condotte di analogo disvalore, confidando nel malinteso senso di ‘tutela del bene pubblico’ cui ha ammesso di essersi ispirato all’epoca dei fatti nei rapporti che ha intrattenuto con Spinelli e Moncada e che, sulla scorta di un quadro gravemente indiziario nemmeno formalmente contestato, ad oggi risultano correttamente qualificate in termini di corruzione”.