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Autore: Redazione StudioNews

Masaf: Igp cavolfiore Piana del Sele traguardo importante

Masaf: Igp cavolfiore Piana del Sele traguardo importanteRoma, 9 lug. (askanews) – La pubblicazione del riconoscimento Igp per il Cavolfiore della Piana del Sele nella Gazzetta Ufficiale Europea è “un altro importante traguardo per l’agroalimentare italiano di qualità: l’Italia può vantare un ulteriore riconoscimento di Indicazioni Geografiche Protette”. Così il Masaf in una nota dopo che oggi la Commissione europea ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea serie L il riconoscimento della IGP il “Cavolfiore della Piana del Sele” (IGP).


Salgono così a 327 le DOP, IGP e STG italiane riconosciute a livello europeo, a conferma della leadership della nostra Nazione nel campo delle indicazioni geografiche dell’agroalimentare. Il Cavolfiore della Piana del Sele è un prodotto tipico, legato in modo inscindibile al proprio territorio, il cui riconoscimento consentirà di salvaguardarne il prestigio e la qualità sui mercati nazionali ed europei. Il clima della Piana del Sele, spiega il Masaf, caratterizzato dall’azione termoregolatrice esercitata congiuntamente dal Mar Tirreno e dalla catena montuosa degli Alburni, che protegge il territorio dai venti freddi provenienti dai Balcani, interagisce positivamente con le peculiarità pedologiche dei terreni che sono costituiti da uno spesso strato superficiale di suolo, di natura vulcanico-alluvionale, formatosi in conseguenza delle diverse eruzioni del Vesuvio nonché dell’attività alluvionale del fiume Sele.


Ciò ha generato suoli molto ricchi di macro e microelementi, in particolare potassio, calcio, magnesio e ferro, che sono coinvolti nei processi metabolici che conferiscono al prodotto le sue esclusive caratteristiche di resistenza alla cottura e quindi croccantezza, così come il cospicuo valore di magnesio, stimolando una maggiore attività fotosintetica, contribuisce sia ad aumentare la dolcezza, sia a fissare un più attraente colore verde delle foglie. Tutto ciò ha suscitato un apprezzamento diffuso dei corimbi di “Cavolfiore della Piana del Sele”, testimoniato dall’incremento continuo della produzione registrato negli anni.

Bollette, l’Autorità per l’Energia: prezzi sul mercato libero più alti. I consumatori: non funziona

Bollette, l’Autorità per l’Energia: prezzi sul mercato libero più alti. I consumatori: non funzionaRoma, 9 lug. (askanews) – “Ad oggi le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti”. Lo ha evidenziato il presidente dell’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini nella sua relazione al Parlamento, facendo il punto sul passaggio al mercato libero dell’energia con la fine del meccanismo di tutela per il gas e l’energia elettrica rispettivamente da gennaio e dal primo luglio scorsi.


Besseghini ha evidenziato come, per quanto riguarda il gas, il mantenimento per i clienti non vulnerabili dell’offerta con il proprio fornitore con una tariffa definita Placet, in parte regolata ha comportato comunque “aumenti di spesa compresi tra il 3,7% ed il 12,5%”. Diverso il caso dell’elettricità per il quale oltre al mantenimento della tariffa regolata per i clienti vulnerabili è stato introdotto il meccanismo a tulete graduali, applicato a chi non ha scelto alcun fornitore diverso da quello del sistema di tutela, con assegnazione degli operatori a secondo dalle zone, mediante asta. “Al di là dei tecnicismi, il risultato delle aste ha determinato un vantaggio per il consumatore che è transitato nel servizio a tutele graduali di circa 113 euro/anno a parità di tutti gli altri costi”.


Riassumendo, la situazione ad oggi vede i clienti elettrici italiani divisi in quattro categorie: i clienti vulnerabili serviti in tutela (circa 3,6 milioni) o sul mercato libero (circa 8,4 milioni), che possono in qualunque momento passare dal servizio al mercato e viceversa e manterranno questa prerogativa indefinitamente. “I clienti non vulnerabili, transitati automaticamente nel Servizio a tutele graduali (circa 3,6 milioni) oppure serviti sul mercato libero (circa 14,7 milioni), che potranno compiere qualunque scelta verso o all’interno del mercato libero ma non potranno scegliere di tornare nei servizi di tutela, salvo il caso in cui (per qualunque motivo) divengano vulnerabili o restino senza fornitore”.


In generale, come nel 2022, anche nella prima parte del 2023 i prezzi dell’energia elettrica in Italia e in Europa hanno risentito, seppur senza registrare i picchi dell’anno precedente, delle tensioni internazionali sui mercati all’ingrosso. I rialzi si sono riflettuti sulle bollette dei clienti domestici, nonostante le proroghe degli interventi pubblici da parte dei governi di molti Paesi europei, tra cui l’Italia. La tendenza dell’anno è stata, comunque, quella di un ritorno a una “nuova normalità” caratterizzata da mercati più reattivi e globalizzati, in cui i prezzi si sono assestati su livelli più alti del passato, ha evidenziato l’Autorità per l’Energia, le reti e l’ambiente nella sua Relazione annuale al Parlamento. I prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nel 2023 fanno registrare aumenti del +6% in Italia (con prezzi medi finali pari a 38,64 euro/kWh) ben lontani dal +40% dell’anno precedente. Si è mantenuta pressoché stabile, invece, la variazione nell’Area euro che nel 2023 ha segnato un +12,6% (31,45 e/kWh) rispetto al +13% del 2022. L’aumento del prezzo lordo in Italia è dovuto principalmente alla componente oneri e imposte che, rispetto ai 12 mesi precedenti, ha subito sensibili variazioni (+54,4%) per la progressiva reintroduzione degli oneri generali in bolletta; i prezzi netti, infatti, dati dalla somma del prezzo di energia e vendita e dei costi di rete, hanno registrato una piccola variazione negativa (-2%), passando da 31,74 e/kWh a 30,98 e/kWh.


A fronte del quadro illustrato da Area, le associazioni dei consumatori attaccano il passaggio al mercato libero: non funziona. “Una verità grave e preoccupante che denunciamo da gennaio di quest’anno. Se, nel momento in cui si poteva approfittare della fine delle tutela per i non vulnerabili per accaparrarsi clienti, le offerte del libero sono tutte più care sia del Servizio di maggior tutela che del Servizio a tutele graduali, ci domandiamo cosa potrà accadere d’ora in avanti. Nulla di buono, evidentemente” si domanda Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Insomma, il mercato libero non sta funzionando e quindi bisogna che il legislatore si impegni subito a risolvere tutti gli annosi problemi mai davvero affrontati in questi anni. Altrimenti il rischio più che fondato è che quando verrà meno anche il regime transitorio attualmente vigente, si profilerà una ulteriore stangata per le famiglie italiane” conclude Vignola. Stessa linea il Codacons che denuncia anche il livello troppo elevato delle tasse: “Le bollette energetiche italiane continuano ad essere più salate della media europea, con i cittadini che pagano tariffe più alte anche a causa di una tassazione eccessiva”. “Nel 2023 la bolletta energetica media sul mercato tutelato si è attesta a 890 euro a famiglia, piazzando l’Italia al quinto posto in Ue per le tariffe della luce più care, contro una media di 660 euro in Francia, 645 euro in Spagna e Svezia, 627 euro in Grecia, 590 euro in Portogallo e 310 euro in Ungheria”, spiega il Codacons. “A pesare sulla spesa energetica degli italiani è ancora la tassazione eccessiva: considerato solo l’ultimo trimestre del 2023 le tasse hanno influito in totale per il 22,4%: 10,5% per gli oneri di sistema, 11,9% per le imposte (Iva e accise). “L’avvento del mercato libero, inoltre, non ha prodotto finora gli effetti sperati – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Sia per il gas che per la luce le offerte degli operatori risultano ancora elevate e meno convenienti rispetto al regime di vulnerabilità e alle tariffe in vigore al momento della fine del mercato tutelato, e della tanto decantata concorrenza per adesso nemmeno l’ombra”.

Per settore distillatorio 2023 difficile e 2024 ancora incerto

Per settore distillatorio 2023 difficile e 2024 ancora incertoRoma, 9 lug. (askanews) – Un 2023 difficile e un 2024 ancora incerto. Assodistil, l’associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e acquaviti, nella 78esima assemblea annuale, svoltasi oggi a Roma, fa il punto sul settore distillatorio che ha passato un anno, il 2023, fatto di luci e ombre. E le prospettive non sono migliori per il 2024 che si profila complesso, con una vendemmia tra le più scarse degli ultimi 76 anni e l’aumento dell’incidenza dei costi fissi.


A questo si aggiunge anche la minaccia del Pakistan, Paese Extra UE, che beneficia di un regime commerciale preferenziale esente dai dazi alle importazioni nel mercato UE. Nonostante una leggera flessione nel 2023 rispetto al 2022, l’aumento dei volumi di importazione di etanolo dal Pakistan in Italia è stato del 160% rispetto al 2021 con un danno complessivo stimato per le aziende di bandiera che nel 2023 ammonta ad oltre 30 milioni di euro. AssoDistil, in collaborazione con molti altri produttori UE e tramite le associazioni rappresentative unionali ha recentemente presentato alla Commissione europea un dossier che dimostra l’urgente necessità di attivare clausole di salvaguardia esistenti nel Regolamento GSP per frenare i fenomeni di abuso di condizioni favorevoli, come nel caso pakistano. “Siamo in attesa di un pronto intervento di Bruxelles che ripristini immediatamente i dazi per l’importazione dell’etanolo nell’Unione Europea, indispensabili per ristabilire la competitività dei produttori europei nei confronti di un Paese in cui non vengono rispettate le regole sul lavoro, sull’ambiente e sul sociale”, ha spiegato Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil.

Anabio-Cia: incidere su fisco e burocrazia per rilancio biologico

Anabio-Cia: incidere su fisco e burocrazia per rilancio biologicoRoma, 9 lug. (askanews) – Procedure di certificazione più snelle, campagne informative e di comunicazione per incentivare i consumi, meno burocrazia nella fase di conversione al biologico e in quella di mantenimento, sgravi fiscali per i produttori del bio, uniformità in Europa riguardo a produzione, commercializzazione e controlli nel comparto e maggiori sostegni a ricerca, innovazione e formazione per il settore. Sono questi i sei pilastri su cui costruire il futuro dell’agricoltura biologica oggetto del memorandum messo a punto da Anabio, l’associazione di Cia-Agricoltori Italiani per la promozione del settore, che oggi è tornata a parlarne in Assemblea nazionale, a Roma, ribadendo le priorità per rilanciare le produzioni bio nazionali.


In Italia, infatti, il settore continua a crescere in termini di superfici e operatori del bio: sono 2,4 milioni gli ettari coltivati (+ 7,5%) con un’incidenza media sulla Sau totale prossima al 19% (quasi un campo su cinque) e ben oltre quota 92 mila gli addetti, 83 mila le aziende, quasi il 10% in più rispetto a quattro anni fa. Eppure, il peso del bio nella Gdo è fermo al 3% per un giro d’affari sui 2,1 miliardi di euro. “Dobbiamo fare di più e tutelare il podio europeo del biologico Made in Italy anche sul fronte dei consumi – ha detto il presidente nazionale di Anabio-Cia, Giuseppe De Noia – La crescita del mercato interno deve superare e consolidare la doppia cifra (+9% nel 2023). Per questo bisogna accelerare con il Piano d’azione nazionale per il bio e fare la differenza, soprattutto con iniziative concrete e mirate che diffondano in modo più organico e capillare, corrette informazioni sul valore delle produzioni biologiche”.

”United For Meyer”, gala di solidarietà per bambini ospedale toscano

”United For Meyer”, gala di solidarietà per bambini ospedale toscanoRoma, 9 lug. (askanews) – Le magiche notti della Versilia hanno dato luce a uno degli eventi più prestigiosi ed esclusivi della stagione. “United for Meyer”, questo il titolo della serata benefica svoltasi al Twiga di Marina di Pietrasanta e condotta da una coppia inedita della tv: Carlo Conti assieme a Elisabetta Gregoraci.


Il gala, organizzato da Alessandro Moggi con la Gea World e Alex Pacifico titolare dell’APM Events nota società di organizzazione eventi, ha raccolto fondi con un’asta in favore dei piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico fiorentino Meyer. Una nobile causa che ha richiamato ai tavoli del celebre locale molti big del calcio, come il direttore tecnico della Juventus, Cristiano Giuntoli, come Adriano Galliani del Monza, e Daniele Pradè, ds della Fiorentina. E poi ancora Piero Ausilio, ds dell’Inter. All’evento anche agenti del settore sportivo, come Beppe Riso. Grande orgoglio e soddisfazione per l’ottimo risultato anche per Alex Pacifico, in rappresentanza dell’Apm Events, uno degli organizzatori e promotori della serata. “Da sempre sono sensibile e solidale quando il tema tratta i più piccoli – ha dichiarato – Apm Events nasce proprio con questo focus: ideare a promuovere iniziative che siano principalmente veicolo di cause solidali, come in questa importante e nobile occasione”.


La serata si è protratta fino a notte fonda, inframezzata da spettacoli di danza, musica, divertimento e tanta solidarietà.

L’Arcidiocesi di Napoli istituisce un Ramo ETS

L’Arcidiocesi di Napoli istituisce un Ramo ETSNapoli, 9 lug. (askanews) – Prima i poveri. Fare in modo che gli ultimi siano al centro non solo dell’attenzione pastorale della Chiesa napoletana ma anche della propria organizzazione patrimoniale e sociale. È questa la motivazione per cui l’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha istituito un Ramo ETS (Ente del Terzo Settore) della Chiesa di Napoli allo scopo di rispondere con un valido strumento giuridico e amministrativo alle esigenze di carità, giustizia, inclusione sociale, promozione umana, con uno sguardo rivolto anche all’ambito dell’educazione e dello sviluppo occupazionale dei giovani di Napoli, in particolare di quelli attualmente fuori dal circuito del lavoro e della formazione. L’istituzione del Ramo ETS è stata annunciata nel corso del Forum organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli e dedicato proprio alle attività degli Enti ecclesiastici e alle opportunità operative aperte dalle normative sugli ETS.


Con questo forum, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli ha promosso un modello pionieristico che la Chiesa di Napoli intende sperimentare per progettare e organizzare le proprie azioni sociali in una cornice di totale trasparenza, etica, economica, gestionale. L’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) del Ramo ETS dell’Arcidiocesi di Napoli consente inoltre di rafforzare il dialogo con tutte le Istituzioni e con gli altri enti del Terzo Settore. Il ramo ETS – frutto del lavoro della Commissione per il Patrimonio istituita dall’Arcivescovo – si avvale di un regolamento proprio, di un patrimonio separato e destinato alle attività istituzionali, e di un bilancio pubblico e sociale. I lavori del forum sono stati introdotti dagli interventi di Eraldo Turi (presidente dell’Odcec di Napoli), Gianluca Battaglia (consigliere delegato dell’Ordine dei commercialisti partenopeo), e Paolo Liguoro (presidente della Commissione di studio Enti Ecclesiastici). Nel corso del dibattito, moderato da Matteo De Lise (revisore dell’Odcec Napoli), si sono alternati coloro che hanno pensato e dato vita al ramo ETS, presentando modelli ed esperienze innovative sociali, caritative, culturali ed educative: Paola Coppola (presidente del Comitato Scientifico del ramo ETS dell’Arcidiocesi di Napoli e ordinario di diritto tributario all’Università Federico II di Napoli), Mauro Sciarelli(consigliere del ramo ETS e ordinario di economia e gestione delle imprese all’Università Federico II di Napoli), Paolo Ricci (ordinario di Economia aziendale all’Università Federico II di Napoli e coordinatore del bilancio sociale del Ramo ETS), Suor Marisa Pitrella (responsabile dell’area carità e inclusione del ramo ETS e direttrice della Caritas Diocesana di Napoli), Don Federico Battaglia (segretario del ramo ETS e Tutor del Progetto Policoro).


Mons. Gennaro Matino (vicepresidente del ramo e Provicario generale della Chiesa di Napoli), ha ricordato come questo processo di “discesa in campo” dell’Arcidiocesi nel Terzo Settore ha un forte impatto sul territorio napoletano come attore economico di riferimento nell’ambito sociale. Non è mancato il dialogo tra i convitati, i quali hanno espresso compiacimento e disponibilità a interlocuzioni professionali per qualificare l’impegno della Chiesa con il proprio apporto professionale.

Gardaland SEA LIFE Aquarium aderisce all’European Studbook Foundation

Gardaland SEA LIFE Aquarium aderisce all’European Studbook FoundationRoma, 9 lug. (askanews) – Gardaland SEA LIFE Aquarium è da sempre impegnato in tematiche legate alla salvaguardia dei mari e della conservazione delle specie marine, con l’obiettivo che i suoi Ospiti si innamorino degli oceani e imparino a rispettare le creature che li abitano attraverso esperienze di edutainment, ovvero un approccio ludico che consente agli Ospiti di SEA LIFE di approfondire la propria conoscenza sulla natura marina, imparando interessanti curiosità sulle abitudini di vita degli abitanti dei mari e sulla loro tutela, e, al contempo, di divertirsi.


In occasione della Giornata Mondiale dello Squalo in calendario il 14 luglio, Gardaland SEA LIFE Aquarium ha deciso di raccontare una storia che lo coinvolge grazie all’adesione all’European Studbook Foundation (ESF), un’organizzazione no-profit con sede nei Paesi Bassi, che si prodiga per la promozione e il mantenimento dei libri genealogici – studbook – di animali a rischio di estinzione al fine di conservarne la specie. Gli animali iscritti in questo registro vengono monitorati, allevati e fatti riprodurre in modo da generare una discendenza geneticamente sana e aumentare così la probabilità di una sopravvivenza della specie più prolungata. Ogni step, ogni dato relativo all’animale monitorato, viene raccolto all’interno del libro genealogico, ogni passo è calibrato e volto a migliorare la condizione dell’animale. Alcuni esemplari vengono poi reimmessi in natura, una volta che si è appurato che stanno effettivamente così bene da poter sopravvivere anche in ambiente non controllato.


Grazie a questa collaborazione, Gardaland SEA LIFE Aquarium ha accolto, nella vasca oceanica con lo scenografico tunnel che la caratterizza, un esemplare giovane di Stegostoma tigrinum maschio, più comunemente conosciuto come squalo zebra, una specie minacciata a rischio di estinzione che il programma europeo si sta impegnando a salvaguardare. È una specie di squalo tra le più belle e particolari che ci siano. Tra le sue peculiarità più interessanti segnaliamo la fantasia del suo manto, che cambia da quando è neonato a quando diventa adulto: nello specifico appena nato le strisce che presenta sul tronco si trasformano in pallini man mano che cresce. Inoltre, la pinna caudale sembra una vera e propria coda, che gli permette di fluttuare nell’acqua in una maniera estremamente elegante e aggraziata.


“Sin dal momento del suo arrivo – racconta Sabrina Repetto, Curator a Gardaland SEA LIFE Aquarium – ci siamo impegnati a collaborare al libro genealogico europeo European Studbook, ESB dello squalo zebra, Stegostoma tigrinum in termine scientifico, che contempla la popolazione attuale negli acquari europei e in alcuni acquari del Medio Oriente. Il libro genealogico dello squalo zebra – iniziato 17 anni fa nel 2007 – è davvero importante e ha permesso già di raggiungere risultati positivi soprattutto per quanto riguarda la conservazione, la riproduzione e l’allevamento. In questi anni, si è registrato un costante aumento della popolazione nata in cattività rispetto a quella selvatica grazie al fatto che viene favorita la riproduzione”. Lo Stegostoma tigrinum in natura è soggetto a molte minacce, in particolare per motivi antropici a causa dell’utilizzo di habitat vicini alla costa. Negli habitat naturali, la popolazione di squalo sta diminuendo, soprattutto nel Sud-est asiatico, dove si ritiene che questa specie abbia subito un’estinzione locale a causa dell’eccessivo sfruttamento, dovuto anche alla pesca eccessiva e sconsiderata, per la famigerata zuppa di squalo. Quando è giovane, la specie è comune nelle aree costiere inshore e poco profonde, comprese le distese di fango, le foreste di mangrovie e le praterie di fanerogame. Inoltre, nel Golfo di Papua a sud della Nuova Guinea, la pesca a strascico è responsabile di catture accidentali di squali zebra. Il giovane esemplare di squalo zebra, ora diventato lungo già 140 cm, nuota tranquillamente nella vasca oceanica che ha un volume di 850.000 litri, in compagnia delle altre specie già presenti: oltre 2000 esemplari tra squali pinna nera del reef, nutrice, rinottere – prosegue Sabrina Repetto – e ci auguriamo che tra qualche anno sarà pronto ad accoppiarsi con una femmina della sua specie, sempre all’interno di un progetto di salvaguardia opportunatamente monitorato dall’European Studbook.


Gli acquaristi di Gardaland SEA LIFE Aquarium stanno coinvolgendo i visitatori a proporre un nome per questo simpatico squaletto e stanno invitando tutti a compilare un form dedicato da consegnare in loco e a partecipare al sondaggio social. Il risultato, ovvero la scelta finale, sarà comunicata ufficialmente il 14 luglio, in occasione della Giornata Mondiale dello Squalo.

Quartetto di Catania, il 13 luglio al Museo Diocesano

Quartetto di Catania, il 13 luglio al Museo DiocesanoRoma, 9 lug. (askanews) – Si svolgerà sabato 13 luglio alle ore 20:00, presso la Terrazza panoramica del Museo Diocesano di Catania, la presentazione ufficiale del primo volume della collana “Quartetti d’Archi in 3P”, prodotta dalla TRP Music, che vede per la prima volta pubblicato il repertorio per quartetto d’archi dei tre compositori catanesi Giovanni Pacini, Salvatore Pappalardo e Pietro Platania.


Ad eseguire dal vivo l’album di recentissima uscita saranno i componenti del Quartetto di Catania, formazione costituitasi per questo speciale progetto, primo di una decina di volumi. Gli interpreti sono Augusto Vismara al primo violino, Marcello Spina al secondo violino, Gaetano Adorno alla viola e Alessandro Longo al violoncello. Le composizioni eseguite in questo concerto e presenti nel disco sono il secondo quartetto di Giovanni Pacini ed il primo quartetto Op. 4 di Salvatore Pappalardo, due opere abbastanza lontane per stile, architettura e coloratura musicale. L’opera di Pacini appartiene agli anni della maturità (1862) ed evidenzia una raffinata condotta polifonica e armonica delle parti; l’opera di Pappalardo, scritta ad appena 11 anni, secondo quanto riportato nel manoscritto originale, fu data alle stampe solo nel 1844.


Il concerto, promosso dall’Associazione Culturale LUOGOCOMUNE, sarà integrato dal prezioso contributo musicologico di Graziella Seminara ed Enrica Donisi.

Panetta: forte contrazione credito, se prosegue rischi vulnerabilità

Panetta: forte contrazione credito, se prosegue rischi vulnerabilitàRoma, 9 lug. (askanews) – In Italia sulla scia della stretta monetaria operata dalla Bce “la dinamica del credito si è fortemente indebolita”, a valori analoghi a quelli della crisi di 15 anni fa e “il protrarsi della debolezza del credito inciderebbe su un contesto che come in altri paesi è esposto a vulnerabilità, nel quale sarebbe difficile immaginare interventi pubblici come quelli eccezionalmente generosi varati dopo la pandemia”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento all’assemblea annuale dell’Abi, a Roma.


“La consistenza dei prestiti alle imprese ha registrato una decisa contrazione, che solo ora si sta attenuando. I finanziamenti alle famiglie hanno anch’essi rallentato bruscamente – ha rilevato – fino a ristagnare nell’ultimo anno”. Nel frattempo “i tassi di interesse sui nuovi prestiti sono considerevolmente aumentati. La decelerazione del credito è di entità paragonabile a quella che caratterizzò gli episodi di crisi dello scorso quindicennio. Gli effetti sull’economia reale – ha notato Panetta – sono stati però assai meno gravi”.


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Casa, Nomisma: mercato debole, 300mila famiglie non riescono a comprare

Casa, Nomisma: mercato debole, 300mila famiglie non riescono a comprareRoma, 9 lug. (askanews) – Negli ultimi 18 mesi il mercato immobiliare italiano ha evidenziato segnali di appannamento con una flessione della domanda di acquisto che si è tradotta in una riduzione tendenziale del numero di compravendite di poco inferiore all’8%. E sono ben 300mila le famiglie intenzionate ad acquistare casa con mutuo che non sono riuscite a concretizzare il proposito. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 di Nomisma che ha analizzato la congiuntura del comparto e approfondito le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.


A ben guardare, sottolinea Nomisma, i riflessi sull’attività transattiva non nascono da un cambiamento delle intenzioni di acquisto da parte delle famiglie, ma dalla drastica riduzione del loro potere d’acquisto, cui si uniscono le politiche restrittive di erogazione da parte degli istituti di credito, con una contrazione del plafond destinato ai mutui. L’elevato costo del denaro, inoltre, ha fatto sì che la copertura finanziaria delle compravendite sostenute da un mutuo si sia ridotta dal 51,9% del primo trimestre 2022 al 38,6% del primo trimestre del 2024. Nomisma sottolinea come il calo delle compravendite registrato nel 2023 sia imputabile esclusivamente alla componente di domanda che è uscita dal mercato in quanto dipendente dal credito bancario (-26%), mentre gli acquisti senza mutuo sono continuati a crescere (+4,8%). Nonostante l’ascesa dei valori, l’acquisto di immobili residenziali presenta ancora elementi di interesse per quella fetta di famiglie che dispone di risorse economiche sufficienti per operare senza la necessità del supporto bancario.