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Autore: Redazione StudioNews

MotoGp, cancellato il Kazakistan: si torna ancora in Qatar

MotoGp, cancellato il Kazakistan: si torna ancora in QatarRoma, 30 giu. (askanews) – Non c’è pace per il calendario del Motomondiale 2024. Dopo diverse cancellazioni, rinvii e sostituzioni, arriva un ennesimo cambiamento. Il Gran Premio del Kazakistan sul circuito di Sokol, inizialmente prevista nel weekend del 21-23 giugno, era stata rinviata al 20-22 settembre (al posto del già depennato Gran Premio d’India) ma, come riporta Motorsport.com, il fine settimana kazako è stato ufficialmente cancellato. La causa è da attribuire alla mancanza di garanzie offerte dagli organizzatori locali.


I lavori sulla pista kazaka non sono ancora completati e la logistica è altamente complicata. Al suo posto un secondo appuntamento in Qatar sul tracciato di Lusail. Un calendario, a questo punto, già funestato dalle cancellazioni dei Gran Premio di Argentina a Termas de Rio Hondo, Kazakistan a Sokol e India a Nuova Delhi.

Djokovic sarà regolarmente al via al torneo di Wimbledon: “Sto bene”

Djokovic sarà regolarmente al via al torneo di Wimbledon: “Sto bene”Roma, 30 giu. (askanews) – Disco verde per Novak Djokovic. “Il ginocchio ha risposto bene, non ho avuto nessuna ricaduta” ed allora “Perché non darmi una possibilità?” Il tennista serbo sarà regolarmente al via al torneo di Wimbledon. Il fuoriclasse serbo, numero 2 del ranking mondiale, è reduce dall’operazione al menisco del ginocchio destro effettuata tre settimane fa a causa dell’infortunio rimediato al Roland Garros. “Sono arrivato domenica – continua – È stata una settimana molto buona di allenamenti. Soprattutto negli ultimi tre giorni mi sono allenato intensamente giocando punti e set con Sinner, Frances Tiafoe, ieri con Medvedev, poi una doppia sessione con Emil Ruusuvuori, e oggi con Rune”, spiega il sette volte vincitore dei Championships. “Abbiamo giocato ad alta intensità, ci sono state molte situazioni in cui il ginocchio è stato messo alla prova, come i cambi di direzione. Ed è andata molto bene finora. Naturalmente quando il torneo inizierà, avrò più sensazioni e più feedback su come il ginocchio reagirà in partite al meglio dei cinque set“, ha aggiunto Nole ieri durante il Media Day in vista del Major londinese. “Sono mosso da un incredibile desiderio di giocare, semplicemente di competere. Soprattutto qui a Wimbledon, un torneo da sogno fin da quando ero bambino. Se scendo in campo è per il titolo. E gli ultimi tre giorni mi hanno dato abbastanza ottimismo, mi hanno fatto capire che nelle prossime settimane posso competere al livello più alto“, le parole del 37enne di Belgrado in conferenza stampa.


 

Europei, le “riflessioni” (che escludono le dimissioni) di Gravina e Spalletti dopo la sconfitta. Cosa hanno detto

Europei, le “riflessioni” (che escludono le dimissioni) di Gravina e Spalletti dopo la sconfitta. Cosa hanno dettoRoma, 30 giu. (askanews) – Il progetto continua. Dimissioni? Neanche a parlarne o a pensarne. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina è sicuro nelle parole post disastro europeo della sconfitta azzurra con la Svizzera. “Ci sono tante riflessioni che si accavallano – dice – Un po’ tutti siamo dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare a tutti i tifosi italiani quel risultato che volevamo. Siamo dispiaciuti per il risultato ma nello sport la sconfitta ci sta. Quello che purtroppo rimane è la delusione per non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto ciò che è stato fatto. Resta la delusione per una incapacità nell’aver potuto dimostrare ciò che abbiamo fatto”. Capitolo dimissioni: “Non scappo dalle responsabilità. Le critiche feriscono, quelle strumentali legate ad una richiesta di dimissioni. Quelle costruttive no, vanno ascoltate. Non esiste che qualcuno possa governare dall’esterno il nostro mondo, questo vale per la politica sia per tutti gli altri nel chiedere le dimissioni sia di Gravina che di Spalletti. Non esiste. Le elezioni Figc non si possono fare prima delle Olimpiadi, alla prima data utile lo faremo. Critiche si ma facciamole costruttive”. E ancora sulle responsabilità: “Siamo tutti responsabili. Ma dobbiamo continuare a esserlo. Lo faremo senza abbandonare la strada di un progetto pluriennale in cui comunque crediamo e che abbiamo inaugurato otto nove mesi fa. Ci saranno riflessioni profonde e passeremo ancora del tempo a confrontarci con il c.t. Spalletti. E abbiamo solo un modo per ripartire. Ripartire con il lavoro. Con la forza del lavoro. Con la forza dei progetti. Io sono pragmatico e credo solo nel lavoro. Dobbiamo essere lucidi e logici. I problemi li affronto col lavoro, non ho cultura di scappare. Il progetto è triennale, è centrale un allenatore subentrato da 10 gare, con scarsa possibilità di avere sempre a disposizione i calciatori, in un panorama che prevede poco più di 100 selezionabili per la nazionale. Oggi emerge a livello internazionale la necessità di ridurre quanto più possibile lo spazio delle nazionali, questo è l’amore che sia ha per la nazionale. Spalletti ha la nostra fiducia, deve lavorare. Fra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento, non possiamo pensare che in 60 giorni improvvisamente in Italia fioriscano i Mbappè., i Ronaldo e i Messi. Ci vuole pazienza. Abbiamo solo un’esigenza: attivare la politica della valorizzazione del talento, che c’è. Tutte le nostre nazionali giovanili sono qualificate alla fase finale”.


“E’ un giochino che non faccio, tornare indietro a cosa sarebbe successo se”, esordisce il ct Luciano Spalletti nella conferenza stampa congiunta con Gravina. “Indietro non posso tornare, chiaro per quel che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra. Siccome rimango qui, in futuro questo sarà fatto ancora di più”. Spalletti aggiunge: “Se sono stato il miglior Spalletti possibile. Chiaramente no. Leggo che mi hanno attribuito d’aver alzato troppo i toni e uso di miti da seguire. Ma io ho degli esempi da seguire. Ci sono molte cose ancora da far vedere, il mio impegno sarà totale. Bisogna essere onesti nel racconto di queste 14 partite fatte, del mio percorso. Siamo stati bravi fino a un certo punto. Ieri fatto passo indietro importante che non si può accettare. Io credo di sapere quello che ci vuole”.Sui singoli: “Siamo tornati a zero, la partita di ieri ci butta a zero e da lì dobbiamo ripartire. Nelle scelte future tenterò di ringiovanire ulteriormente la rosa, per ricreare un gruppo il prima possibile, stando attento alla mancanza di personalità. Non mi hanno dato le risposte che cercavo. Ci vogliono forze e energie nuove, si va a prendere i giocatori dal basso, i giovani. È chiaro che calciatori del livello di Chiellini e Bonucci è difficile da ritrovare. Poi si è visto che dando fiducia a Calafiori si possono trovare leader importanti, dobbiamo credere che ci sono potenzialità che passano attraverso il gioco, non i discorsi”. Poi si lascia ad un sentimento personale: “Ieri la mia notte più complicata? No, la mia vita è stata tutta complicata, a volte complicato anche gestire delle vittorie. Pacche sulle spalle ne ho ricevute tantissimi, mi sono fatto migliaia di amici, quella più evidente è la telefonata di Matilde (la figlia, ndr), quella di ‘ti voglio bene’. Quella supera tutto”. Differenze tra ct e allenatore – ammette poi Spalletti – ci sono: “Il vestito da ct mi sta benissimo, il brand è uno dei miei preferiti. È chiaro che c’è differenza tra fare ct e l’allenatore e se anche io devo cambiare qualcosa e imparare devo farlo in fretta”. E ancora: “Siamo arrivati all’Europeo con una qualificazione meritata anche se difficile c’era urgenza di risultati. Sapevamo di avere un girone difficile. Come età media siamo tra le più giovani tra le prime 5 o 6. Ci aspettavamo più reazione. Fino alla qualificazione anche in difficoltà c’è stato adattamento, reazione. Ieri no. Chiaro che si rimane male. Se ci siamo capiti con la squadra? Io dopo ogni allenamento sono sempre andato al confronto con la squadra. Ho parlato con molti, non ho visto criticità particolari nel rapporto. Se sono stato troppo addosso? Ho cercato di fare il mio lavoro al 100%, ritenuto giusto non lasciar passare niente. Ma è un’analisi che devo fare e ci penserò”. E’ mancata la rabbia: “Mi è sempre piaciuta la disponibilità dei ragazzi. Fino a ieri. Ieri no. Della partita di ieri sono deluso. Non ho visto reazione. Anche con la Spagna, meritando di perdere più di 1-0, nell’ultimo quarto d’ora potevamo pareggiare. Ieri ho visto meno questa rabbia, solo in alcuni momenti. Non ho vista rabbia contro un avversario che era alla nostra portata, diverso per qualità dalla Spagna. Le analisi spero di farle in modo corretto, andando ad approfondire quel che è successo nella realtà delle partite. Ma se la risposta è stata questa, sono io che devo e dovrà fare qualcosa di diverso”. Secondo Spalletti stava nascendo un gruppo sano e solido: “L’umore nella squadra era perfetto. C’era la giusta riflessione sull’importanza del torneo. Dentro il gruppo abbiamo sempre detto la stessa cosa: stava nascendo un gruppo sano e solido. Li ho visti tranquilli nelle cose che dovevamo fare. Tutti molto legati, amici, gioiosi. Tutte le sere la stanza piena a scherzare, a fare tornei di qualsiasi tipo”. Spalletti svela un retroscena: “Un peso la maglia azzurra? Si fa la riunione prima di partire con il pullman, quando si legge la formazione e si dice qualcosa per motivare Ho chiesto chi non se la sarebbe sentito di battere i calci di rigore. Qualcuno ha alzato la mano per dire che se la sentiva ma diversi altri lo hanno tenuto giù, perché non se la sentivano. E anche questo deve far riflettere”.


 

Europei, Spalletti: “Resto e continuerò a ringiovanire la squadra”

Europei, Spalletti: “Resto e continuerò a ringiovanire la squadra”Roma, 30 giu. (askanews) – “E’ un giochino che non faccio, tornare indietro a cosa sarebbe successo se”: così il ct Luciano Spalletti nella conferenza stampa congiunta con Gravina. “Indietro non posso tornare, chiaro per quel che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra. Siccome rimango qui, in futuro questo sarà fatto ancora di più”. Spalletti aggiunge: “Se sono stato il miglior Spalletti possibile. Chiaramente no. Leggo che mi hanno attribuito d’aver alzato troppo i toni e uso di miti da seguire. Ma io ho degli esempi da seguire. Ci sono molte cose ancora da far vedere, il mio impegno sarà totale. Bisogna essere onesti nel racconto di queste 14 partite fatte, del mio percorso. Siamo stati bravi fino a un certo punto. Ieri fatto passo indietro importante che non si può accettare. Io credo di sapere quello che ci vuole”.


Sui singoli: “Siamo tornati a zero, la partita di ieri ci butta a zero e da lì dobbiamo ripartire. Nelle scelte future tenterò di ringiovanire ulteriormente la rosa, per ricreare un gruppo il prima possibile, stando attento alla mancanza di personalità. Non mi hanno dato le risposte che cercavo. Ci vogliono forze e energie nuove, si va a prendere i giocatori dal basso, i giovani. È chiaro che calciatori del livello di Chiellini e Bonucci è difficile da ritrovare. Poi si è visto che dando fiducia a Calafiori si possono trovare leader importanti, dobbiamo credere che ci sono potenzialità che passano attraverso il gioco, non i discorsi”. Poi si lascia ad un sentimento personale: “Ieri la mia notte più complicata? No, la mia vita è stata tutta complicata, a volte complicato anche gestire delle vittorie. Pacche sulle spalle ne ho ricevute tantissimi, mi sono fatto migliaia di amici, quella più evidente è la telefonata di Matilde (la figlia, ndr), quella di ‘ti voglio bene’. Quella supera tutto”.

Europei, Gravina: “Siamo delusi ma il progetto continua. Avanti con Spalletti”

Europei, Gravina: “Siamo delusi ma il progetto continua. Avanti con Spalletti”Roma, 30 giu. (askanews) – Il progetto continua. Dimissioni? Neanche a parlarne o a pensarne. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina è sicuro nelle parole post disastro europeo. “Ci sono tante riflessioni che si accavallano – dice – Un po’ tutti siamo dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare a tutti i tifosi italiani quel risultato che volevamo. Siamo dispiaciuti per il risultato ma nello sport la sconfitta ci sta. Quello che purtroppo rimane è la delusione per non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto ciò che è stato fatto. Resta la delusione per una incapacità nell’aver potuto dimostrare ciò che abbiamo fatto”. Capitolo dimissioni: “Non scappo dalle responsabilità. Le critiche feriscono, quelle strumentali legate ad una richiesta di dimissioni. Quelle costruttive no, vanno ascoltate. Non esiste che qualcuno possa governare dall’esterno il nostro mondo, questo vale per la politica sia per tutti gli altri nel chiedere le dimissioni sia di Gravina che di Spalletti. Non esiste. Le elezioni Figc non si possono fare prima delle Olimpiadi, alla prima data utile lo faremo. Critiche si ma facciamole costruttive” E ancora sulle responsabilità: “Siamo tutti responsabili. Ma dobbiamo continuare a esserlo. Lo faremo senza abbandonare la strada di un progetto pluriennale in cui comunque crediamo e che abbiamo inaugurato otto nove mesi fa. Ci saranno riflessioni profonde e passeremo ancora del tempo a confrontarci con il c.t. Spalletti. E abbiamo solo un modo per ripartire. Ripartire con il lavoro. Con la forza del lavoro. Con la forza dei progetti. Io sono pragmatico e credo solo nel lavoro. Dobbiamo essere lucidi e logici. I problemi li affronto col lavoro, non ho cultura di scappare. Il progetto è triennale, è centrale un allenatore subentrato da 10 gare, con scarsa possibilità di avere sempre a disposizione i calciatori, in un panorama che prevede poco più di 100 selezionabili per la nazionale. Oggi emerge a livello internazionale la necessità di ridurre quanto più possibile lo spazio delle nazionali, questo è l’amore che sia ha per la nazionale. Spalletti ha la nostra fiducia, deve lavorare. Fra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento, non possiamo pensare che in 60 giorni improvvisamente in Italia fioriscano i Mbappè., i Ronaldo e i Messi. Ci vuole pazienza. Abbiamo solo un’esigenza: attivare la politica della valorizzazione del talento, che c’è. Tutte le nostre nazionali giovanili sono qualificate alla fase finale”.


Gravina parla del dopo partita: “Abbiamo fatto una lunga chiacchierata anche col mister: sono pragmatico e penso sia impensabile risolvere i problemi in momenti di difficoltà abbandonando un progetto che dal primo momento abbiamo detto che si tratta di un progetto triennale. Non si può pensare di abbandonare un progetto dopo 8/9 mesi di attività. C’è da cambiare qualcosa, da rivedere qualcosa in termini di approccio. Ci saranno riflessioni profonde, ieri sera abbiamo iniziato a confrontarci con Spalletti. Dobbiamo crescere tutti. La delusione è per una prestazione e una incapacità nell’esprimere quello che avremmo dovuto fare. E soprattutto non poter toccare con mano una capacità del carattere della nostra italianità, nei momenti di difficoltà, nel reagire ad alcuni limiti oggettivi che abbiamo sempre dimostrato, non saper sopperire con una reazione diversa rispetto a ciò che abbiamo toccato con mano ieri. Su questo dobbiamo riflettere tutti. Una riflessione che ieri abbiamo fatto insieme io, il mister, Buffon con tutta la squadra. Una delusione che i ragazzi hanno condiviso con noi, abbiamo diviso tutte le nostre responsabilità, equamente. Non abbiamo nulla da nascondere, siamo tutti responsabili ma dobbiamo continuare a esserlo appellandoci a un grande senso di responsabilità”. Sui vivai dice: “L’utilizzo dei giovani è un fatto culturale ma poi ci sono i numeri. Il 67% dei nostri calciatori sono stranieri in A, noi abbiamo il 32% di giocatori selezionabili. Dato più o meno in linea con altre realtà, ma stiamo resistendo strenuamente alla richiesta di liberalizzare la possibilità di tesserare gli extracomunitari. Anche la Serie B, un campionato di formazione, ha presentato richiesta per almeno un altro extracomunitario. Non c’è l’atteggiamento culturale per capire che per risolvere difficoltà un asset sono i vivai. Non capiamo che lavorare coi giovani non è costo ma investimento, al nostro interno ci sono resistenze”. Allargare la base dei convocabili: “Nostra progettualità con Spalletti puntava al 2026 ma dobbiamo fare conti con la realtà. Nessuno può garantire risultato se non attraverso l’impegno e la progettualità. Io rispondo dal 2018, non è un caso che da lì la scelta della Federazione sui vivai è stata di finanziare il più possibile l’attività di base. Dobbiamo allargare la base dei selezionabili, la Nations League ha importanza per il ranking: questo è il gruppo, verranno fuori altri ragazzi ma siamo lontani dagli obiettivi posti. Pensavamo di essere più avanti, ci siamo accorti che siamo tornati indietro. Ma non ci si può arrendere”. “I ragazzi delle selezioni giovanili hanno zero presenze, non c’è valorizzazione. Abbiamo rilanciato le seconde squadre ma abbiamo delle squadre Primavera col 100% di stranieri. C’è un’idea non convinta nell’avere un patrimonio di talenti di valore ma la ricerca della massimizzazione del risultato non permette di avere pazienza sulla loro valorizzazione. L’Under 17 che vince 3-0 col Portogallo fa capire che hai ragazzi straordinari. Ma a volte non giocano nemmeno nel campionato Primavera” L’obiettivo si sposta sul Mondiale 2026: “L’obiettivo del mondiale 2026 è reale, siamo consapevoli che sarebbe un disastro inimmaginabile non centrare la qualificazione per la terza volta di fila. Questo non solo per il risultato, ancora una volta vorrebbe dire che non siamo stati in grado di percorrere un progetto che dia risposte concrete nell’immediato” Si ritorna a parlare di dimissioni: “Non mi sono soffermato sulla mia voglia di continuare il mio percorso che è impegnativo e mi impedisce da qualche mese di tornare a casa. Io non sono un amministratore unico, non c’è elezione attraverso un cda. Ci sono sette componenti nel mondo del calcio, è giusto il confronto aperto. È giusto ci sia possibilità di verificare con loro se il percorso va continuato o interrotto. Tutto questo lo faremo togliendo un po’ di scorie che ora attraversano anche il mio entusiasmo”.

Ondata di maltempo in Piemonte e Valle d’Aosta, esondazioni e frane

Ondata di maltempo in Piemonte e Valle d’Aosta, esondazioni e franeRoma, 30 giu. (askanews) – Esondazioni, allagamenti e frane in Piemonte, a causa dell’ondata di maltempo che ha colpito la regione. Da ieri sera sono al lavoro gli uomini della Protezione civile del Piemonte guidati dal responsabile del settore Franco De Giglio per seguire l’andamento della perturbazione e coordinare gli interventi della Protezione civile in stretto raccordo con le prefetture di Torino e del Verbano-Cusio-Ossola, come riferisce la regione Piemonte in una nota.


“Da ieri sera sono personalmente in contatto con i sindaci delle zone colpite: abbiamo monitorato per tutta la serata e nella notte l’andamento della perturbazione che ha colpito alcune zone del Piemonte – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio – I danni più seri di sono registrati sul fronte del Gran Paradiso, nel Canavese, nelle valli Orco e di Lanzo e nella zona di Macugnaga. La Sala regionale è operativa e i nostri tecnici sono al lavoro e stanno raggiungendo le zone colpite per una prima conta dei danni e per individuare con i Comuni i primi urgenti interventi di ripristino. Sono in contatto con la Regione Valle d’Aosta e questa mattina ho sentito al telefono il Capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, per la richiesta dello stato d’emergenza”. La Protezione civile regionale del Piemonte ha reso noto che le situazioni particolarmente significative hanno interessato nella nottata anche la Valle Orco e la Valle Soana. I volontari sono stati sul posto e hanno supportato le amministrazioni locali. A Chialamberto ci sono tre frazioni isolate ed è stata disposta l’evacuazione in via precauzionale di due condomini per un totale di circa 20 persone, ospitate nei locali allestiti nella palestra comunale con il supporto dei volontari. Tra Noasca e Locana una frana impedisce la circolazione sulla statale 460 per Ceresole Reale: la Città metropolitana al lavoro per le operazioni di rimozione. I vigili del fuoco hanno evacuato a piedi, oltre la frana, 35 persone che erano in un ristorante a cena e che hanno trascorso la notte in un centro allestito a Locana. Da segnalare anche l’intervento dei vigili del fuoco di Torino effettuato stanotte tra Montanaro e San Benigno Canavese per il salvataggio di due adulti e di una neonata di 3 mesi bloccati in auto per l’innalzamento dell’acqua del torrente Orco. Durante la notte è stato monitorato anche il territorio del nodo idraulico di Ivrea, in quanto si è verificato un significativo innalzamento dei livelli della Dora Baltea, che in Valle d’Aosta in alcune stazioni hanno superato il livello di pericolo/rosso. La piena in Piemonte è passata nella notte con livelli contenuti entro quello di guardia.


Situazione critica anche a Macugnaga. E’ esondato un torrente che attraversa il paese e ha allagato la strada che porta al centro, impedendo l’accesso a livello della località Staffa. Sul posto squadre dei vigili del fuoco, del Soccorso alpino ed i volontari del Coordinamento regionale. Manca l’energia elettrica a circa 1500 utenze, per le quali la centrale operativa di Enel ha disposto l’invio di personale per consentire il ripristino del servizio, che si presenta complicato per l’allargamento di alcune cabine. Ripristinate circa 500. Una forte ondata di maltempo ha investito anche la Valle d’Aosta. Situazioni di maggiore criticità si sono verificate in bassa Valle e nella zona di Cogne e nella Valtournenche. Continuano h24 le operazioni di monitoraggio e soccorso della Protezione civile, dei vigili del fuoco professionisti e volontari, del Corpo forestale della Valle d’Aosta, del 118, del Soccorso alpino e delle forze dell’ordine, oltre al personale e le amministrazioni dei comuni interessati. A causa dell’ondata di piena della Dora Baltea vi sono state alcune esondazioni. Tra queste: a Montjovet, dove sono state evacuate dai loro alloggi 2 famiglie, salite ai piani alti; a Issogne la Dora è fuoriuscita tra le località Favà e Fleuran e alcuni abitanti sono stati fatti salire ai piani superiori. Attualmente la strada statale 26 è chiusa a tratti a Bard, Donnas e Champdepraz. Si sta valutando la riapertura.


A Cogne la strada regionale n.47 (attualmente chiusa da Ozein) è stata pesantemente danneggiata in diversi tratti sia nel comune di Aymavilles che in quello di Cogne. Danni rilevanti anche sulla strada comunale di Valnontey, dove risultano fuori uso sia la rete elettrica che l’acquedotto. Nella notte sono stati effettuati due interventi dell’elisoccorso che hanno permesso di mettere in salvo una famiglia con una bambina piccola, rimasta bloccata in Valnontey e tre persone isolate nel vallone dell’Urtier. Nella Valle di Cogne sono in corso sopralluoghi tecnici per un’altra verifica dei danni causati dal maltempo e per valutare gli interventi da attivare. Nella Valtournenche l’esondazione del torrente Marmore ha causato danni ingenti nel centro di Cervinia. Sono in corso i lavori per il disalveo del torrente e per un primo intervento in paese.

Svizzera, maltempo in Valmaggia: morti e dispersi. Crollato anche un ponte

Svizzera, maltempo in Valmaggia: morti e dispersi. Crollato anche un ponteRoma, 30 giu. (askanews) – Due morti a causa del maltempo che nella notte ha colpito l’alta Valmaggia, nel Canton Ticino, in Svizzera, zona rimasta isolata. La conferma ufficiale è arrivata dalla polizia cantonale, mentre una terza persona risulta ancora dispersa. Lo riferisce Rsi,la Radiotelevisione svizzera. Il maltempo ha portato il flusso della Maggia dai 25 metri cubi al secondo a ben 2’000, mentre a Cevio è crollato il ponte di Visletto. Si registrano inoltre, come comunicato dalla polizia, alcuni dispersi.


Le autorità – sottolinea Rsi – consigliano di non muoversi da e verso la Valmaggia e anche in certe aree del Locarnese. Per il coordinamento degli enti di primo intervento è operativo uno Stato maggiore di condotta. Nella notte era stata diramata, attraverso il portale Alertswiss, la disposizione di evacuare le case nella zona fiume a Prato Sornico. In Mesolcina, sempre alle prese con le conseguenze dell’alluvione dello scorso 21 giugno, evacuazioni a titolo preventivo sono stati disposte ieri nella frazione Piani di Verdabbio di Grono e a Lostallo, in località Arabella. Danni per il maltempo anche in Vallese, dove le intense piogge hanno causato un rapido aumento del livello del Rodano. Sono in atto sgomberi, l’autostrada A9 è parzialmente bloccata e sono bloccati i passi della Novena e del Sempione per smottamenti e frane di detriti.

Usa2024, Biden a Camp David con la famiglia per discutere del futuro della sua campagna elettorale

Usa2024, Biden a Camp David con la famiglia per discutere del futuro della sua campagna elettoraleMilano, 30 giu. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden dovrebbe discutere il futuro della sua campagna di rielezione con la famiglia domenica a Camp David. Lo riporta la Nbc, citando come fonti cinque persone vicine al dossier. La riflessione arriva dopo il dibattito televisivo che giovedì ha suscitato dubbi e perplessità sulla capacità del presidente in carica di battere il suo predecessore, Donald Trump, nell’appuntamento elettorale di novembre.


L’emittente televisiva, tuttavia, specifica che era previsto già prima del dibattito di giovedì che Biden e la first lady, Jill Biden, raggiungessero i figli e nipoti nella serata di sabato.

Biennale Teatro, consegnato il Leone d’Oro a Back to Back Theatre

Biennale Teatro, consegnato il Leone d’Oro a Back to Back TheatreVenezia, 30 giu. (askanews) – Il Leone d’Oro alla carriera della Biennale Teatro 2024 è stato consegnato alla compagnia australiana Back to Back Theatre nel corso della cerimonia di premiazione a Ca’ Giustinian a Venezia.


Fondata nel 1987 da un nucleo di artisti – Simon Laherty, Sarah Mainwaring, Scott Price – tutti diversamente abili, cui si aggiunge nel 1999 Bruce Gladwin come direttore artistico, Back to Back Theatre ha conquistato le platee di tutto il mondo nell’arco di trent’anni e con oltre trenta titoli. Opere che affrontano tematiche sociali, politiche, filosofiche mettendo in discussione la costruzione dei nostri immaginari e la nostra percezione della normalità. Un percorso costellato di premi, dall’International Ibsen Award nel 2022, all’Herald Angel Critics’ Award dell’International Edinburgh Festival nel 2014 e al Bessie Award di New York nel 2008 oltre ai tanti Green Room Awards collezionati in patria. “I Back to Back Theatre, sotto la guida di Bruce Gladwin – hanno scritto i direttori artistici della Biennale Teatro Stefano Ricci e Gianni Forte – espongono la vulnerabilità degli organismi per amplificare il senso di una comunicazione che limita, che impedisce… I corpi in scena diversamente abili dei Back to Back, nei paesaggi distopici di un reale che ruggisce, al di là della rappresentazione artistica sono realmente presenti e assumono un significante altro. Una parabola visionaria di comunicazione che disintegra con ferocia poetica ogni pregiudizio, ogni stigma di compassione: se il corpo ha limiti espressivi, tali demarcazioni in scena diventano a loro volta grammatica differente. Le nostre paure, le puritane tolleranze, la cecità morale vengono soffiate via dalle fiabe crudeli dei mondi perigliosi dei Back to Back Theatre, dove la diversità è portatrice di amplificazione di conoscenza, di inclusione, per curare le deformità di consapevolezza di noi apparenti abili. Perché qualunque limitazione una persona possa sentire, spetta a noi in quanto consorzio umano il doverla rimuovere; questo fa la cultura, questo è il teatro da meritare, questo e molto altro è il Back to Back Theatre”.


In questa Biennale la compagnia ha portato lo spettacolo “Food Court”, uno spaccato di tenerezza e violenza che ha colto l’orrore di fondo della nostra società, i suoi vuoti, le disperate mancanze di affetto e di vicinanza che generano poi l’isolamento e le reazioni aggressive. Sul palco gli attori diversamente abili impersonano la sopraffazione, l’incapacità di vedere e ascoltare l’altro. Mettono in scena forme di odio che si rivelano, banalmente, essere quella della società, le nostre. Che viste da questa prospettiva spezzano il velo di ipocrisia e fanno, se possibile, ancora più paura.

Vino, a settembre “Trentodoc in Cantina”: 97 eventi con 42 Cantine

Vino, a settembre “Trentodoc in Cantina”: 97 eventi con 42 CantineMilano, 30 giu. (askanews) – Dal 20 al 22 settembre, all’interno del palinsesto del “Trentodoc Festival”, si terrà “Trentodoc in Cantina” con 97 appuntamenti organizzati da 42 case spumantistiche associate all’Istituto Trento Doc per scoprire i luoghi di produzione delle bollicine di montagna. Durante tutto il fine settimana, 50 Cantine resteranno aperte per accogliere gli ospiti.


Questo evento diffuso prevede un calendario di ben 97 appuntamenti e nei sei distretti di produzione delle bollicine di montagna: Trento e Valle dell’Adige, Rovereto e Vallagarina, Valle dei Laghi e Alto Garda, Valsugana, Val di Cembra e Piana Rotaliana. Si va dalle degustazioni nei luoghi più suggestivi delle Cantine, wine trekking e passeggiate, occasioni di convivialità in vigna, brunch, esperienze di pairing, pranzi, cene stellate, percorsi artistici, esperienze di “orientering” oltre a momenti di relax, performance di musica dal vivo e attività per tutta la famiglia. Il programma è disponbile sul sito della manifestazione e per gli ospiti ci sarà l’App “Trentodoc”, che oltre al calendario degli appuntamenti mette a disposizione degli ospiti le schede tecniche di tutti i Trentodoc e, all’interno della sezione dedicata agli itinerari, consigli e suggerimenti per effettuare una visita e completarla con punti di interesse naturalistico, culturale, sportivo ed enogastronomico.