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Autore: Redazione StudioNews

Autonomia, Castelli (ScN): riforma è disastro, spacca l’Italia

Autonomia, Castelli (ScN): riforma è disastro, spacca l’ItaliaRoma, 19 giu. (askanews) – “Meloni, Salvini e Tajani hanno fatto a gara per far votare in 24 ore le due pseudo riforme su premierato e autonomia differenziata. Al netto dei disastri che produrranno le due riforme, perché questo governo non ha fatto a gara per fronteggiare i problemi che affliggono questo Paese? Oggi gli italiani non chiedono premierato e autonomia, oggi da nord a sud c’è forte bisogno di sanità e acqua. Chiedete ad agricoltori e allevatori, chiedete a tutte quelle famiglie che hanno bisogno di farsi curare. Questo è il problema di un governo che si è rinchiuso dentro il palazzo e non ha la minima idea di ciò che succede nei territori. E nel frattempo i governatori Occhiuto e Schifani sostengono un governo (targato Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) che prima ha scippato i fondi Fsc destinati alla Calabria e alla Sicilia per dirottarli sul Ponte e oggi con questa pseudo Autonomia spacca l’Italia. Con Cateno De Luca e tutta la comunità di Sud chiama Nord andremo avanti mettendoci tutte le forze per cambiare questo sistema folle”. Lo afferma Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord.

Ue, Meloni: rivendicherò ruolo di massimo rango per l’Italia

Ue, Meloni: rivendicherò ruolo di massimo rango per l’ItaliaRoma, 19 giu. (askanews) – Sulla formazione di una nuova maggioranza ‘Ursula’ in Ue “credo che ci sia la tentazione di correre perché i protagonisti di questo tentativo di accordo si rendono conto che può essere un accordo fragile”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a Milano dal direttore Alessandro Sallusti per i 50 anni de Il Giornale.


“Comunque vada – ha proseguito Meloni – chiunque ricoprirà questi incarichi apicali tutti sanno qual è il ruolo che spetta all’Italia, a una nazione che è fondatrice dell’Unione Europea che è la seconda manifattura d’Europa e che ha il governo più solido di tutti, è un ruolo di massimo rango che io intendo rivendicare per l’Italia”.

Matteo Cateni presenta a Roma il romanzo “La scimmia”

Matteo Cateni presenta a Roma il romanzo “La scimmia”Roma, 19 giu. (askanews) – L’attore e musicista livornese si mette a nudo per raccontare una storia di narcotraffico e dipendenza, carcere e rinascita Il prossimo 20 giugno l’autore Matteo Cateni presenterà a Roma, alle 19:30, presso il Teatro Torpignattara il suo esordio letterario, con il romanzo “La scimmia”, tratto da una storia vera, in libreria per Paesi Edizioni. La presentazione avviene nell’ambito della rassegna “Libri in Teatro” che propone una stagione di interviste letterarie. Serata tutta da scoprire quella condotta da Alessandro Conte e Chiara Buoni che ospiteranno sul palco l’autore, attore e musicista Matteo Cateni. L’ingresso per il pubblico in sala è gratuito e si può prenotare il posto a teatro sul sito www.teatrotorpignattara.it. Il Teatro Torpignattara è in via Amedeo Cencelli, 64.


“Ogni ovulo deve pesare al massimo otto grammi, non di più. C’è chi li fa da dieci, ma io no. Per il mio esofago sono troppo grandi e rischio di farmi male. Devono essere chiusi accuratamente, il pericolo è alto. Per questo ogni corriere ha la sua tecnica. Io li confeziono personalmente, uno a uno, senza fretta. Posso metterci anche tutta la notte. Il cellophane deve essere tiratissimo, aderente come una guaina. Indosso mascherina e guanti, non tocco la merce con le mani. Rischierei di spargere molecole che potrebbero attirare i cani antidroga. E poi l’odore della cocaina mi ha sempre fatto schifo…”. Inizia così “La scimmia”, il romanzo-rivelazione di Matteo Cateni, al suo esordio letterario con questo libro edito da Paesi Edizioni, disponibile in tutte le librerie dal 10 maggio. Una lettura vivace e potente, dallo stile avvincente e scorrevole, che narra una vicenda grottesca e paradossale eppure vera come i fenomeni della tossicodipendenza e del narcotraffico: la discesa agli inferi di un ragazzo che, caduto nel tunnel dell’eroina, diventa parte di un traffico internazionale di stupefacenti da cui uscirà completamente trasformato. Nel mezzo, l’amore, la violenza, il carcere duro, le disillusioni, il Sudamerica e la ricerca disperata di scrollarsi di dosso la “scimmia” della dipendenza dalla droga. La narrazione adrenalinica di Cateni proietta il lettore in un saliscendi di emozioni, fino alla ricerca spasmodica della catarsi. Una vicenda mirabolante che attraversa tre anni e mezzo spesi tra Italia, Olanda, Ecuador e Colombia, in situazioni allucinanti e al limite della realtà.


Matteo Cateni Livorno, classe 1980, attore e musicista, è stato condannato a 8 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti tra Europa e Sudamerica. Ha scontato la pena prima nel carcere di Ibarra, Ecuador, e poi di Rebibbia, Roma.

Giappone, a maggio export cresciuto per il sesto mese consecutivo

Giappone, a maggio export cresciuto per il sesto mese consecutivoRoma, 19 giu. (askanews) – Le esportazioni del Giappone sono aumentate in termini di valore per il sesto mese consecutivo a maggio, principalmente grazie alle automobili e ai semiconduttori. Lo ha reso noto oggi il ministero delle Finanze di Tokyo, diffondendo i suoi dati preliminari.


Le esportazioni totali del paese hanno raggiunto gli 8.200 miliardi di yen (48,4 miliardi di euro), con un aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente. Le importazioni sono arrivate a 9.400 miliardi di yen (55,5 miliardi di euro), con un aumento del 9,5%, in crescita per il secondo mese consecutivo.


Le esportazioni di automobili sono aumentate del 13,6%. Anche i prodotti legati ai chip sono aumentati, con le apparecchiature per la produzione di semiconduttori in crescita del 45,9% e i componenti elettronici, inclusi i semiconduttori, in aumento del 24%. Le importazioni di prodotti petroliferi raffinati sono aumentate del 39,8%, mentre quelle di petrolio greggio sono aumentate dell’8,1%.


In termini di volume, le esportazioni totali sono diminuite dello 0,9% per il quarto mese consecutivo. Questo indica che l’aumento dei prezzi, piuttosto che una domanda sostanziale, ha guidato la crescita complessiva delle esportazioni in termini di valore. Anche il volume delle importazioni è diminuito dell’1,9%. Per destinazione, le spedizioni verso gli Stati uniti sono aumentate del 23,9% a 1.700 miliardi di yen (10 miliardi di euro, secondo i dati del ministero. Le esportazioni verso la Cina sono aumentate per il sesto mese consecutivo del 17,8%, trainate da un aumento del 130,7% delle apparecchiature per la produzione di semiconduttori. Le esportazioni complessive verso l’Asia sono aumentate del 13,6%, mentre quelle verso l’Unione europea sono diminuite del 10,1%.

A Vittorio Arrigoni tesserino “honoris causa” dell’Odg Lombardia

A Vittorio Arrigoni tesserino “honoris causa” dell’Odg LombardiaMilano, 19 giu. (askanews) – L’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha conferito oggi il tesserino “honoris causa” alla memoria del brianzolo Vittorio “Vik” Arrigoni. Pacifista, attivista per i diritti del popolo palestinese e scrittore, Arrigoni fu ucciso in circostanze poco chiare a 36 anni nel 2011 a Gaza, dove si era trasferito e da dove faceva da corrispondente per “il Manifesto” e per altre testate italiane e internazionali.


Il tesserino è stato consegnato dal presidente dell’Odg Lombardia, Riccardo Sorrentino, alla madre di Arrigoni, Egidia Beretta, alla sorella Alessandra e alla compagna Maria Elena Delia.

M5s, Todde: MoVimento 5 Stelle non è padronale, è comunità di persone

M5s, Todde: MoVimento 5 Stelle non è padronale, è comunità di personeRoma, 19 giu. (askanews) – “Il MoVimento 5 Stelle non è padronale, il Movimento 5 Stelle è una comunità di persone, una classe dirigente che deciderà liberamente cosa fare del proprio futuro. Ritengo che si debba fare politica con la ‘p’ maiuscola, politica matura e soprattutto confrontandosi sui temi, sulla propria identità. Su questo faremo al più presto un percorso e lo faremo con il presidente Conte”. Così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, al termine della giunta, rispondendo a una domanda sul rapporto tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.


“Adesso qualcuno, in maniera estemporanea, propone ricette, ma sono gli stessi personaggi che non ho visto in campagna elettorale e forse non sono neanche andate a votare. Francamente per me il confronto politico è una cosa diversa”, ha aggiunto.

Governo,Meloni: in 20 mesi più riforme di quelle fatte in anni e anni

Governo,Meloni: in 20 mesi più riforme di quelle fatte in anni e anniRoma, 19 giu. (askanews) – “In questo anno e mezzo abbiamo dato il massimo, ma sicuramente il segnale che arriva dai cittadini è un segnale di andare avanti con ancora maggiore determinazione ed è quello che intendiamo fare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a Milano dal direttore Alessandro Sallusti per i 50 anni de Il Giornale.


“Ricordo – ha proseguito Meloni – che in 20 mesi questo governo ha fatto più riforme di quanto non ne siano state fatte negli ultimi… anni e anni, riforme coraggiose, e ricordo che dall’altra parte abbiamo un’opposizione che invece è contraria a modificare qualsiasi cosa”. “Credo – ha sottolineato la premier – che gli italiani debbano scegliere da che parte stare, io non penso che questa sia una nazione nella quale le cose vanno tutte bene e penso che sulle cose che vanno male ci si deve assumere la responsabilità di cambiarle”.

Meloni: il risultato dell Europee per me è stato importante, è un voto di conferma

Meloni: il risultato dell Europee per me è stato importante, è un voto di confermaRoma, 19 giu. (askanews) – “Ribadisco” che il risultato delle elezioni europee, “per me è stato un risultato più importante delle elezioni politiche perché il voto del 2022 poteva anche essere un voto di protesta, di aspettative, di speranza. Dopo quasi 20 mesi di governo, tra l’altro in una situazione impossibile come quella che ci troviamo ad affrontare, il voto degli italiani diventa un voto di conferma, un voto più concreto, più meditato. È quindi per me è stata una grande soddisfazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata a Milano dal direttore Alessandro Sallusti per i 50 anni de Il Giornale.


Inoltre, “sono estremamente fiera del risultato della maggioranza, non semplicemente di Fratelli d’Italia, si dimostra ancora una volta che il centrodestra può crescere insieme, che non è vero il racconto che se un partito va bene può essere un cannibale dell’altro. Tutti i partiti della maggioranza sono cresciuti e questo per me è estremamente prezioso. Infine si riavvicina un pochino il bipolarismo, nel centrodestra c’è una coalizione coesa, nel centrosinistra no”, ma “sicuramente c’è stata una semplificazione del quadro”. “La morale – ha concluso Meloni – è che gli italiani ci chiedono di andare avanti e noi intendiamo farlo con ancora maggiore determinazione”.

Autonomia, Todde: è una vergogna, Sardegna ora meno speciale

Autonomia, Todde: è una vergogna, Sardegna ora meno specialeRoma, 19 giu. (askanews) – “L’autonomia differenziata è una vergogna, credo che leda quelle che sono le prerogative della Sardegna: dopo questa approvazione la Sardegna è assolutamente meno speciale”. Lo ha detto la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, al termine della giunta.


“Le regioni a statuto speciale sono tali perché sono state riconosciute storicamente come regioni che avevano delle prerogative particolari. Il fatto di poter discutere quelle che sono le materie alla ‘carte’, indipendentemente anche da quelle che sono le risorse finanziarie delle regioni, è un meccanismo che premia esclusivamente le regioni più ricche”, ha sottolineato. “Mi sembra che il ministro Calderoli quando si tratta di parlare di risorse finanziarie è un po’ reticente: secondo lui va bene l’autonomia, però non si parla mai di come viene coperta, di come viene data la possibilità alle regioni di poter anche esercitare le proprie prerogative. La Regione Sardegna ha un gap infrastrutturale, sull’istruzione, sanitario che dobbiamo ricoprire e adesso abbiamo anche l’ulteriore problema di dover competere con regioni che negli anni grazie alle tasse di tutti i cittadini italiani sono diventate più ricche di noi. Questo non è tollerabile, ci muoveremo con tutti gli strumenti possibili per supportare le nostre prerogative”, ha proseguito.


“Voglio anche uscire dalla logica che le regioni a statuto speciale dovrebbero essere contente dell’autonomia differenziata: è una bugia. Noi veniamo annacquati e questo vuol dire che da oggi non saremo più soltanto periferici, non saremo più soltanto un’isola, ma saremo più poveri”, ha detto ancora.

Mattarella fa appello a unità su vertici Ue e striglia deputati:rissa Camera indecorosa

Mattarella fa appello a unità su vertici Ue e striglia deputati:rissa Camera indecorosaBucarest, 19 giu. (askanews) – Un appello alla coesione e ad evitare fratture rivolto ai leader che in questi giorni lavorano per la composizione della nuova governance dell’Unione europea ma anche un giudizio severo, espresso per la prima volta, sulla rissa scoppiata in Parlamento sull’autonomia differenziata definita “scena indecorosa”. Sono le due riflessioni offerte da Sergio Mattarella che si trova a Bucarest in visita ufficiale per parlare di Ucraina e di allargamento dell’Ue insieme all’amico presidente della Romania Klaus Iohannis.


“L’Unione europea si troverà di fronte a decisioni importanti da assumere sulla politica internazionale, della difesa, dell’economia, della vita sociale, del lavoro, della condizione dei cittadini – risponde quando gli viene chiesto se teme tempi lunghi per la formazione della nuova commissione Ue -, mi auguro che la soluzione che dà vita ai vertici esprima, garantisca e promuova serenità nei rapporti nell’Unione e non fratture o conflittualità che renderebbero difficile risolvere e affrontare in maniera adeguata quei problemi così rilevanti. E quindi che si possa garantire a queste scelte che andranno fatte una convergenza ampia”. Mentre a Bruxelles le trattative sembrano arenarsi per i veti incrociati delle diverse famiglie politiche, spesso influenzate dagli interessi dei paesi in cui hanno raccolto maggiori consensi, il Presidente della Repubblica sembra voler ricordare a tutti, e a nessuno in particolare, che l’interesse da difendere è più alto ed è quello dell’Unione nel suo complesso. E a chi gli domanda se la rissa in Parlamento della settimana scorsa non rischi di compromettere le aspettative italiane in questa fase così delicata di trattative risponde secco: “vorrei subito togliere dal tavolo un problema: non credo che abbia alcun rilievo, alcun ruolo, quella scena indecorosa che è avvenuta in una delle nostre Assemblee parlamentari qualche giorno addietro, che tutti hanno condannato. E che mi auguro sia una reazione che faccia comprendere a chi l’ha attivata che non sono questi i comportamenti parlamentari. E, d’altronde – assicura – , la tradizione del nostro Parlamento è talmente nobile che questo non può essere però un episodio di rilievo, che abbia qualunque tipo di influenza”.


“Quel che posso dire su cosa occorra fare è molto poco perché in Italia questa è materia che riguarda il Governo non il Presidente della Repubblica”, puntualizza Mattarella sempre attento a non invadere ambiti che non siano di sua competenza, anche mentre in Italia infuria la polemica politica sulle scelte della presidente del consiglio di privilegiare alcuni interlocutori europei che appartengono al gruppo parlamentare dei conservatori rispetto ai leader dei paesi fondatori che però provengono da partiti avversari o competitori rispetto a quello a cui fa riferimento Meloni, ossia Ecr. Mattarella anzi coglie l’occasione della conferenza stampa dopo il colloquio nel Palazzo presidenziale Cotroceni, per precisare un concetto già espresso ieri da Chisinau, in Moldavia, quando ha esortato l’Ue ad assumere decisioni in modo più rapido e tempestivo: “vorrei evitare che si confondessero piani diversi: io ho parlato qui, come altrove, di velocità riferendomi all’esigenza che l’Unione europea possa affrontare i problemi che si pongono di fronte ad essa in maniera veloce – dice il capo dello Stato -. Non ho parlato di velocità nella formazione degli organi dell’Unione, che è un altro capitolo, molto diverso. La velocità di cui parlo è quella che riguarda l’esigenza di abbandonare processi decisionali lenti, che arrivano tardi sui problemi quando questi sono già risolti”. Al termine del colloquio istituzionale il Presidente della Repubblica ha posto l’accento “sulla convinzione forte dell’Italia per l’ingresso della Moldova nell’Unione europea e per il contributo a rendere i tempi più veloci possibili. Così come intendiamo che avvenga per i Paesi dei Balcani occidentali e per l’Ucraina”. Altro tema centrale per i due paesi è quello della sicurezza, Italia e Romania sono membri della Nato e Iohannis ci tiene a far sapere che per entrambi è fondamentale rafforzare il ruolo della Nato come fattore di deterrenza sia sul confine orientale che su quello meridionale. Mentre Mattarella ha rilanciato l’esigenza che l’Unione si doti di una difesa comune che può rafforzare anche l’alleanza Atlantica.


I giornalisti chiedono poi al Presidente Mattarella cosa pensa dell’avanzata delle destre in Europa e in Italia in particolare e lui non si sottrae ad offrire il suo ragionamento, partendo però da una premessa: “io abitualmente non commento i risultati elettorali, non soltanto perché in Italia il mio compito, il mio ruolo, è di assoluta imparzialità tra le forze politiche, ma anche perché la coscienza democratica impone di rispettare sempre il voto degli elettori”. Per Mattarella però “quello che è importante è che si ricordi sempre che vi è un carattere irrinunziabile dell’Unione europea, che è nata da un patto di pace e di democrazia. L’Unione europea è nata all’insegna di alcuni valori, che sono la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della dignità di ogni persona, la volontà di accrescimento del livello sociale di ciascuno – e quindi la coesione sociale – e la pace”. Questi, ribadisce “sono i principi, i valori che contrassegnano l’Unione europea e chiunque ne faccia parte deve averli sempre come elemento di riferimento invalicabile”.