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Autore: Redazione StudioNews

Ucraina, sabato e domenica la Conferenza di pace in Svizzera

Ucraina, sabato e domenica la Conferenza di pace in SvizzeraRoma, 13 giu. (askanews) – Decine di leader internazionali e delegazioni da almeno un’ottantina di Paesi arrivano il 15 e 16 giugno alla conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina che la Svizzera organizza per “ispirare un futuro processo di pace e sviluppare elementi pratici e passi verso tale processo”: questo il dichiarato obiettivo sintetizzato dal ministero degli Esteri svizzero dopo molto lavoro diplomatico per massimizzare la partecipazione, malgrado l’assenza della Federazione Russa e della Cina, e dopo non poche polemiche, anche interne alla Confederazione elvetica. Gli Stati partecipanti dovrebbero “contribuire con le loro idee e visioni per una pace giusta e duratura in Ucraina”, aggiunge il dicastero.


La due giorni nel nome di una pace che a 28 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina appare ancora lontana si terrà nell’hotel Burgenstock, lussuoso complesso sul crinale di una montagna affacciata sul lago di Lucerna, frequentato in passato e anche oggi da celebrità e pesi massimi della politica. Nell’idea iniziale, e negli auspici ucraini in particolare, al centro della riunione doveva esserci il piano di pace in 10 punti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tuttavia, i distinguo su molti aspetti del piano ucraino e l’infattibilità di alcune richieste hanno consigliato di limitare il programma, incardinato su a quattro punti: la sicurezza alimentare (l’esportazione di prodotti agricoli dall’Ucraina), la sicurezza nucleare (in particolare le centrali nucleari ucraina, Zaporizhzhia in primes) e lo scambio di prigionieri di guerra e deportati. Zelensky ha proposto l’anno scorso di convocare una conferenza con la partecipazione del maggior numero possibile di Paesi, al fine di aumentare la pressione diplomatica sulla Russia. La richiesta principale del presidente ucraino è il ritiro delle truppe russe dall’intero territorio del suo Paese, compresa la Crimea – una posizione a cui non rinuncia, ma che non dovrebbe figurare nel documento finale e in sostanza neppure nei colloqui di sabato e domenica.


La Svizzera dopo l’invasione russa dell’Ucraina si è trovata sotto pressione per agire e forzare le sue storiche posizioni di neutralità. Ha accettato di aderire alle sanzioni internazionali e fornisce aiuti umanitari con priorità allo sminamento umanitario, tuttavia non sono mancate le critiche e neppure le polemiche interne. La Svizzera ha invitato 160 delegazioni e il ministero degli Esteri parla di oltre 80 registrazioni ufficiali, mentre l’Ucraina dice di avere più di 100 conferme. L’elenco definitivo dei partecipanti sarà pubblicato poco prima dell’inizio della conferenza, quando sarà chiaro quali Paesi saranno rappresentati e a quale livello diplomatico. Oltre agli Stati, sono stati invitati anche l’Unione Europea, le Nazioni Unite, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), il Consiglio d’Europa, il Vaticano e il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Metà delle adesioni provengono dall’Europa. L’Italia sarà rappresentata il primo giorno dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, domenica arriverà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, reduce dal G7 incentrato a sua volta su come aiutare l’Ucraina. Per gli Stati Uniti ci sarà la vicepresidente Kamala Harris: il presidente Joe Biden volerà a casa dalla Puglia al termine del G7.Cina e Brasile hanno rifiutato di partecipare. Senza la Russia, un incontro del genere non ha senso, sostengono. Altri Paesi, soprattutto del Sud globale, non si sono iscritti per lo stesso motivo o non saranno rappresentati ai massimi livelli. L’India ha annunciato qualche giorno fa invece che sarà presente e “adeguatamente rappresentata”.


La Federazione russa ha da subito messo in chiaro l’ostilità per l’iniziativa. A margine di un dibattito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha informato personalmente il ministro degli Esteri svizzero Ignazio Cassis. Il governo svizzero ha discusso se inviare comunque un invito, ma alla fine si è astenuto, temendo che venisse percepito come una provocazione dopo il chiaro rifiuto di Mosca. D’altronde, se il Cremlino continua a segnalare una teorica disponibilità a trattare, la situazione al fronte e le posizioni russe – irricevibili per le autorità ucraine e per quasi tutti i Paesi alleati anche sull’aspetto territoriale – svuotano le avances russe, a cui si aggiungono indirette minacce di arrivare all’uso dell’arma nucleare se i Paesi Nato saranno più attivamente coinvolti. Nelle ultime settimane, la Russia ha criticato fortemente la conferenza e ha fatto pressione sugli Stati affinché non vi partecipassero. Il Cremlino ha da tempo smesso di considerare la Svizzera neutrale e l’ha etichettata come “Paese apertamente ostile”. Secondo le previsioni degli organizzatori, la conferenza potrebbe concludersi con un documento finale che incorpori il maggior numero possibile di punti dell’Ucraina. Un passo intermedio nell’agenda diplomatica internazionale che ispiri una futura conferenza, alla quale sarebbero invitati altri Stati e anche la Russia.

Ucraina, la Conferenza in Svizzera per “futuro processo di pace”

Ucraina, la Conferenza in Svizzera per “futuro processo di pace”Roma, 13 giu. (askanews) – Decine di leader internazionali e delegazioni da almeno un’ottantina di Paesi arrivano il 15 e 16 giugno alla conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina che la Svizzera organizza per “ispirare un futuro processo di pace e sviluppare elementi pratici e passi verso tale processo”: questo il dichiarato obiettivo sintetizzato dal ministero degli Esteri svizzero dopo molto lavoro diplomatico per massimizzare la partecipazione, malgrado l’assenza della Federazione Russa e della Cina, e dopo non poche polemiche, anche interne alla Confederazione elvetica. Gli Stati partecipanti dovrebbero “contribuire con le loro idee e visioni per una pace giusta e duratura in Ucraina”, aggiunge il dicastero.


La due giorni nel nome di una pace che a 28 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina appare ancora lontana si terrà nell’hotel Burgenstock, lussuoso complesso sul crinale di una montagna affacciata sul lago di Lucerna, frequentato in passato e anche oggi da celebrità e pesi massimi della politica. Nell’idea iniziale, e negli auspici ucraini in particolare, al centro della riunione doveva esserci il piano di pace in 10 punti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tuttavia, i distinguo su molti aspetti del piano ucraino e l’infattibilità di alcune richieste hanno consigliato di limitare il programma, incardinato su a quattro punti: la sicurezza alimentare (l’esportazione di prodotti agricoli dall’Ucraina), la sicurezza nucleare (in particolare le centrali nucleari ucraina, Zaporizhzhia in primes) e lo scambio di prigionieri di guerra e deportati. Zelensky ha proposto l’anno scorso di convocare una conferenza con la partecipazione del maggior numero possibile di Paesi, al fine di aumentare la pressione diplomatica sulla Russia. La richiesta principale del presidente ucraino è il ritiro delle truppe russe dall’intero territorio del suo Paese, compresa la Crimea – una posizione a cui non rinuncia, ma che non dovrebbe figurare nel documento finale e in sostanza neppure nei colloqui di sabato e domenica.


La Svizzera dopo l’invasione russa dell’Ucraina si è trovata sotto pressione per agire e forzare le sue storiche posizioni di neutralità. Ha accettato di aderire alle sanzioni internazionali e fornisce aiuti umanitari con priorità allo sminamento umanitario, tuttavia non sono mancate le critiche e neppure le polemiche interne. La Svizzera ha invitato 160 delegazioni e il ministero degli Esteri parla di oltre 80 registrazioni ufficiali, mentre l’Ucraina dice di avere più di 100 conferme. L’elenco definitivo dei partecipanti sarà pubblicato poco prima dell’inizio della conferenza, quando sarà chiaro quali Paesi saranno rappresentati e a quale livello diplomatico. Oltre agli Stati, sono stati invitati anche l’Unione Europea, le Nazioni Unite, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), il Consiglio d’Europa, il Vaticano e il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Metà delle adesioni provengono dall’Europa. L’Italia sarà rappresentata il primo giorno dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, domenica arriverà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, reduce dal G7 incentrato a sua volta su come aiutare l’Ucraina.


Per gli Stati Uniti ci sarà la vicepresidente Kamala Harris: il presidente Joe Biden volerà a casa dalla Puglia al termine del G7. Cina e Brasile hanno rifiutato di partecipare. Senza la Russia, un incontro del genere non ha senso, sostengono. Altri Paesi, soprattutto del Sud globale, non si sono iscritti per lo stesso motivo o non saranno rappresentati ai massimi livelli. L’India ha annunciato qualche giorno fa invece che sarà presente e “adeguatamente rappresentata”.


La Federazione russa ha da subito messo in chiaro l’ostilità per l’iniziativa. A margine di un dibattito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha informato personalmente il ministro degli Esteri svizzero Ignazio Cassis. Il governo svizzero ha discusso se inviare comunque un invito, ma alla fine si è astenuto, temendo che venisse percepito come una provocazione dopo il chiaro rifiuto di Mosca. D’altronde, se il Cremlino continua a segnalare una teorica disponibilità a trattare, la situazione al fronte e le posizioni russe – irricevibili per le autorità ucraine e per quasi tutti i Paesi alleati anche sull’aspetto territoriale – svuotano le avances russe, a cui si aggiungono indirette minacce di arrivare all’uso dell’arma nucleare se i Paesi Nato saranno più attivamente coinvolti. Nelle ultime settimane, la Russia ha criticato fortemente la conferenza e ha fatto pressione sugli Stati affinché non vi partecipassero. Il Cremlino ha da tempo smesso di considerare la Svizzera neutrale e l’ha etichettata come “Paese apertamente ostile”. Secondo le previsioni degli organizzatori, la conferenza potrebbe concludersi con un documento finale che incorpori il maggior numero possibile di punti dell’Ucraina. Un passo intermedio nell’agenda diplomatica internazionale che ispiri una futura conferenza, alla quale sarebbero invitati altri Stati e anche la Russia.

Globe Italia a Bari per costruire ponti sostenibilità nel Mediterraneo

Globe Italia a Bari per costruire ponti sostenibilità nel MediterraneoRoma, 13 giu. (askanews) – Venerdì 14 giugno alle 14.30 – in contemporanea al Vertice del G7 in Puglia – Globe Italia Associazione nazionale per il Clima promuove un confronto high level, al Teatro Petruzzelli di Bari con i campioni nazionali del riciclo, Conai, Corepla, Cobat Tessile e Comieco e dell’energia rinnovabile, Enel, Renexia, Acquedotto Pugliese per costruire “ponti della sostenibilità” tra le due sponde del Mediterraneo.


La recente approvazione del ”Piano Mattei per l’Africa”pone le basi per una rinnovata cooperazione tra l’Italia e i Paesi Africani, partendo dalla consolidata e condivisa consapevolezza che dallo sviluppo del continente più vicino a noi, dipendono molti equilibri di natura economica, politica, sociale sia italiani che europei. Anche la filiera nazionale del riciclo rappresenta uno dei pilastri di collaborazione tra Italia e Paesi Africani; prendendo atto da una parte, della necessità di attuare la transizione energetica adottando tecnologie che possano consentire il raggiungimento di obiettivi di decarbonizzazione, dall’altra della consapevolezza che l’EU e l’Italia, in modo particolare, sia un esempio virtuoso per l’adozione di modelli di economia circolare e delle rinnovabili, grazie allo sviluppo tecnologico e infrastrutturale già raggiunto in Italia e peraltro in costante evoluzione. Collaborare attraverso modelli virtuosi di economia circolare, così come nel campo dell’energia rinnovabile, in paesi africani, rende possibile concretamente lo sviluppo di infrastrutture economiche e sociali con le quali avviare nuove relazioni industriali nel campo dell’economia verde, con benefici per i paesi coinvolti in termini di competitività e occupazione, transizione ecologica. L’appuntamento istituzionale che Globe Italia promuove a Bari, in una delle città più importanti del Mediterraneo durante il G7 a guida italiana, parte proprio da questa certezza. Saranno presenti Ignazio Capuano e Simona Fontana rispettivamente Presidente e Direttrice Generale di Conai, Carlo Montalbetti, DG Comieco, Giuseppe Moles, AD Acquirente Unico, Domenico Laforgia, Presidente Acquedotto Pugliese, Fabrizio Penna, Capo Dipartimento PNRR MASE, Fabio Tambone, Direttore International Affairs ARERA, Massimiliano Calamea, Capo Affari Istituzionali Internazionali Enel, Marco Margheri, Presidente WEC Italia, Michele Ziosi, Chief Public Affairs & Sustainability Officer at Iveco Group NV. Mauro Fabris, Vicepresidente ANEV e Direttore Relazioni Istituzionali e Mercato Regolato Toto Holding, Matteo Urbani, Senior Analist OMEC, Giuseppe Ciraolo, Relazioni Istituzionali Corepla. E’ stato invitato ad aprire i lavori il Sindaco di Bari Antonio Decaro.

Stellantis: ricavi software più che triplicati, 20 mld al 2030

Stellantis: ricavi software più che triplicati, 20 mld al 2030Milano, 13 giu. (askanews) – I ricavi di Stellantis generati dal software crescono di 2,5 volte in tre anni a fronte di un parco auto connesso di 13,8 milioni di veicoli. “In Stellantis è nato un unicorno (startup che superano 1 mld di capitalizzazione)”, ha detto Mamatha Chamarti, responsabile Software Business Management di Stellantis durante una call con la stampa. Confermati i target al 2030 della divisione: 20 miliardi di ricavi, con un margine del 40% e 34 milioni di auto connesse.


“Negli ultimi tre anni siamo andati meglio del previsto e contiamo di andare avanti così. Sono fiducioso, il business ha un enorme potenziale e siamo solo all’inizio”, ha detto Yves Bonnefont, Stellantis Chief Software Officer. Al software lavora una rete di hub con 3.500 sviluppatori che operano sulla Virtual Engineering Workbench una piattaforma sviluppata internamente e ospitata su sistema cloud di Amazon (Aws). Nel 2023 Stellantis ha fornito oltre 94 milioni di aggiornamenti over the air (Ota), mentre gli utenti di prodotti in abbonamento hanno superato i 5 milioni. Entro la fine del 2024 è prevista l’integrazione delle piattaforme di prossima generazione – Stla Brain il cuore del sistema, Stla SmartCockpit l’interfaccia utente e StlaAutoDrive per la guida autonoma.


In particolare Maria Uvarova Head of Software Product Management ha detto che Stla Auto drive supporterà il Livello 3 (mani giù dal volante/occhi fuori dalla strada) con la possibilità di downgrade a Livello 2+ (mani giù dal volante/occhi sulla strada) nello stesso sistema. “L’obiettivo è raddoppiare il numero medio di minuti di guida supportati da Adas, dai circa 10 minuti di oggi a 20 minuti e con gli aggiornamenti Ota fino a 40 minuti entro la fine del decennio”, ha spiegato Uvarova. Stellantis punta al lancio di prodotti software e funzionalità connesse anche per i veicoli esistenti. Fra questi: AppMarket in Usa, un hub di servizi ed esperienze; e-Routes per il routing dei Bev basato sui dati del veicolo in tempo reale; Free2move Connect Fleet e MyTasks per fornire dati in tempo reale agli utenti di veicoli commerciali. Infine anche Mobilisights sta espandendo la propria base di clienti, utilizzando i dati dei veicoli per migliorare i prodotti e la pianificazione, dando priorità a privacy e sicurezza.


“La sicurezza è ai massimi livelli grazie al fatto che progettiamo, sviluppiamo e controlliamo internamente tutta la catena, dall’hardware al software. Inoltre grazie agli Ota, possiamo garantire che il sistema sarà sempre aggiornato”, ha detto Heiko Schilling Head Software & AI Engineering.

Autonomia, opposizioni in piazza martedì: difendiamo unità nazionale

Autonomia, opposizioni in piazza martedì: difendiamo unità nazionaleRoma, 13 giu. (askanews) – “Dopo le aggressioni fisiche della maggioranza in Parlamento non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di intimidazioni continue. Il Governo Meloni sta forzando la mano e prova a minare le basi democratiche della nostra Costituzione, procedendo a colpi di maggioranza verso l’approvazione dello Spacca-Italia e del premierato. Non permetteremo che vengano compromesse l’unità e la coesione nazionale. Per questo invitiamo la cittadinanza, le forze politiche e sociali, quelle civiche e democratiche di questo Paese ad unirsi alla nostra mobilitazione. Ci vediamo a Roma alle ore 17,30 di martedì 18 giugno, in piazza SS. Apostoli”. È l’appello che lanciano in una nota congiunta Pd, M5s, Avs e Più Europa.

L’Ungheria pensa di chiedere all’Europarlamento la revoca dell’immunità per Salis

L’Ungheria pensa di chiedere all’Europarlamento la revoca dell’immunità per SalisRoma, 13 giu. (askanews) – “L’immunità è composta da due parti, immunità, inviolabilità. Inviolabilità significa che il procedimento può continuare quando e se la persona non gode dell’immunità o la ha revocata. Quindi l’autorità ungherese competente dovrebbe chiedere al Parlamento europeo la revoca dell’immunità, e se un’ampia maggioranza del Parlamento europeo non ritiene accettabili gli abusi fisici e non vuole lasciare impuniti questo tipo di crimini gravi, allora lo farà revocare l’immunità e il procedimento penale potrà proseguire durante il mandato dell’eurodeputata. In caso contrario, potranno continuare allo scadere del mandato”, ha dichiarato Gergely Gulyßs, funzionario dell’ufficio del primo ministro ungherese Viktor Orban sul caso Ilaria Salis dopo l’elezione ad eurodeputata. Lo riporta su X il portavoce del governo Zoltan Kovacs.

RAEE, tra falsi miti e poca consapevolezza: ne smaltiamo ancora pochi

RAEE, tra falsi miti e poca consapevolezza: ne smaltiamo ancora pochiRoma, 13 giu. (askanews) – Nel 2023 sono state raccolte oltre 349 mila tonnellate di RAEE, un peso pari a più di 990 aerei passeggeri (Boeing 777) a pieno carico. Un numero apparentemente enorme ma che, se guardato bene, appare minimo visto che si tratta di solo il 36% del totale che viene gettato. I RAEE sono Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche che, se gettati in aree di raccolta gestite dai Comuni o in specifici punti di smaltimento, possono diventare una risorsa preziosa, eppure gli italiani non li conoscono ancora bene. Solo 4 su 10 ne sanno dare una corretta definizione e il 10% li confonde con una tassa. E anche chi li conosce è convinto perlopiù che si tratti di grandi elettrodomestici come televisori, frigoriferi, computer. Appena 1 italiano su 3 sa che i RAEE sono anche oggetti più piccoli di uso comune come, ad esempio, le sigarette elettroniche, tanto che 1 su 5 crede che i piccoli RAEE possono essere gettati nell’indifferenziata e che non rilascino sostanze tossiche . Sono questi i dati del rapporto SWG tra Italiani e RAEE da cui Marevivo è partito per lanciare, in collaborazione con BAT Italia e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la quinta edizione della campagna ‘Piccoli Gesti, Grandi Crimini’, con l’obiettivo di informare correttamente sui piccoli RAEE e sul loro smaltimento.


‘Il riciclo dei piccoli RAEE è indispensabile per ridurre i danni ambientali causati dall’impatto del loro scorretto smaltimento. Occorre attuare una transizione ecologica per arginare la crisi climatica, abbandonando il modello di economia lineare, insostenibile, che depreda risorse naturali, produce beni dal ciclo di vita brevissimo che generano montagne di rifiuti – dichiara Raffaella Giugni, Segretario Generale Marevivo – e passare con urgenza a un’economia circolare, che imita la natura dove tutto si trasforma senza creare rifiuti se non quelli che alimentano nuovi cicli di vita. I piccoli RAEE sono una risorsa importante. Da essi è possibile estrarre risorse utili al ciclo produttivo, metalli e materiali preziosi che diventano materie prime seconde, rientrando in un ciclo economico e ambientale virtuoso. L’ecologia è parte integrante dell’economia e della politica. Solo un modello di società sostenibile può far invertire la rotta, salvare il Pianeta e noi stessi’. Nata nel 2020, l’iniziativa ‘Piccoli Gesti, Grandi Crimini’ mira a sensibilizzare le persone sui danni causati dal littering, ovvero l’atto di gettare rifiuti di piccole dimensioni nell’ambiente, con un focus particolare sull’abbandono dei mozziconi di sigaretta. Un percorso virtuoso che – in questi anni di campagna – ha permesso di risparmiare al Pianeta un totale di 3.164.676 mozziconi, tanti quanti ne servirebbero a coprire uno spazio di 326 ettari pari a circa 466 campi da calcio. Quest’anno ‘Piccoli Gesti, Grandi Crimini’ torna con un focus rinnovato e ben preciso: aumentare la consapevolezza sull’impatto ambientale che hanno tutti i piccoli dispositivi elettrici ed elettronici se non correttamente smaltiti e fornire una formazione adeguata su un tema che interessa tutti. Per raggiungere un pubblico più ampio e diffondere in modo capillare le informazioni necessarie per una corretta gestione dei RAEE, il progetto sfrutterà le potenzialità della rete e vivrà online permettendo di inserire ‘Piccoli Gesti, Grandi Crimini’ nel panorama delle iniziative di comunicazione digitale che mirano a incentivare comportamenti responsabili verso l’ambiente e la società.


‘Siamo fieri e onorati di essere, ancora una volta, partner della campagna di Marevivo ‘Piccoli Gesti, Grandi Crimini’, che ci permette di essere parte di un sistema virtuoso che coinvolge cittadini, tabaccai e amministrazioni locali per raggiungere un obiettivo comune: la tutela dell’ambiente’, afferma Fabio de Petris, AD di BAT Italia. ‘Oggi ci troviamo davanti a un mercato che continua a evolversi e che abbraccia nuove categorie di prodotti. Prodotti di nuova generazione che, una volta esausti, diventeranno un rifiuto da smaltire. Questo vuol dire che tutti dovremo avere contezza del fatto che, seppure di piccole dimensioni, anche questi prodotti vanno differenziati correttamente. Siamo entusiasti di collaborare con Logista per l’edizione di quest’anno: BAT, da sempre attenta alle tematiche di sostenibilità, è stata la prima azienda del settore a sentire l’esigenza di adottare un programma di corretto smaltimento, dotando già nel 2022 i propri punti vendita temporanei di contenitori per la raccolta dei dispositivi esausti e realizzando nel 2023 un progetto pilota nella città di Torino in partnership con Interzero Italia. Siamo felici quindi di partecipare attivamente al progetto di Logista e in quest’ottica, vogliamo essere in prima linea nella promozione di una maggiore consapevolezza circa il corretto smaltimento dei dispositivi elettronici da fumo esausti e nell’incoraggiare i consumatori a fare la propria parte’. Da ‘Piccoli gesti, grandi crimini’ a ‘Micro raee, maxi rifiuti’: ecco l’evoluzione della campagna 2024.


‘Sono piccoli quindi meno dannosi’, ‘non contengono materiali riciclabili’, ‘smaltirli è complicato’. Questi sono solo 3 dei falsi miti da sfatare sui micro RAEE, ma che mostrano quanto ancora ci sia da fare sul tema. Per questo l’edizione 2024 di ‘Piccoli Gesti, Grandi Crimini’ avrà un titolo eloquente: ‘Micro RAEE, Maxi Rifiuti’. Un passo in più verso il futuro, che trasformerà la ‘scena del crimine’ degli anni passati in una vera e propria piattaforma di sensibilizzazione, un contenitore di più format in grado di intercettare un pubblico quanto più ampio ed eterogeneo. Gli ‘ingredienti’ di questa attività varieranno dai quiz interattivi ai video non convenzionali, fino a una serie di materiali informativi sull’importanza di smaltire correttamente questi prodotti conferendoli nei centri di raccolta dedicati (visita il sito https://piccoligesti.eu/ per ulteriori informazioni) e anche una vera e propria mappa delle tabaccherie che raccolgono i piccoli RAEE aggiornata in tempo reale. Quest’ultima iniziativa, in particolare, è resa possibile grazie a RECYCLE-CIG, il circuito organizzato di raccolta per le sigarette elettroniche esauste attivato da Logista, principale operatore di distribuzione integrata ai punti vendita d’Europa. Il progetto RECYCLE-CIG, a cui BAT Italia ha aderito sin dal suo annuncio, prevede la possibilità per i consumatori di conferire le sigarette elettroniche e i dispositivi da fumo esausti – indipendentemente dall’acquisto di un nuovo prodotto – in una delle circa 30.000 tabaccherie aderenti. ‘Grazie all’accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Centro di Coordinamento RAEE’ – afferma María Pilar Colás, Amministratore Delegato di Logista Italia – ‘Abbiamo lanciato RECYCLE-CIG, il primo circuito organizzato di raccolta per le sigarette elettroniche esauste in Italia: un supporto concreto all’intera filiera e di tutti i nostri clienti e stakeholder. Abbiamo posizionato nelle circa 30.000 tabaccherie aderenti, facilmente individuabili attraverso l’App ‘Logista per te’, apposite box dove il consumatore può conferire le sigarette elettroniche o device senza obbligo di acquistarne di nuovi. A breve lanceremo anche un’importante campagna di sensibilizzazione sul tema’. Conclude María Pilar Colás: ‘Come Logista mettiamo a disposizione di Micro RAEE, Maxi Rifiuti la nostra capillarità distributiva, punto di forza del progetto RECYCLE-CIG. Siamo felici inoltre di condividere le expertise in termini di innovazione e di comunicazione che abbiamo sviluppato sul tema della sostenibilità.’


Dal digitale al reale: in 5 comuni italiani giornate di sensibilizzazione e ‘scene del crimine’. Sebbene il tema di quest’anno sia interamente dedicato ai RAEE, resta vivo l’impegno di Marevivo e BAT Italia nel portare avanti anche la lotta al littering, l’abbandono di mozziconi e piccoli rifiuti nell’ambiente attraverso il supporto ai comuni che vogliono sensibilizzare i propri cittadini sul tema. I dati, infatti, indicano che ogni anno in Italia il 64% delle sigarette fumate in luoghi pubblici, tra cui parchi, giardini, piazze e strade, viene smaltito in modo improprio, abbandonando il mozzicone a terra. Ecco perché, in linea con quanto fatto negli anni precedenti, anche quest’anno i comuni che vorranno aderire all’iniziativa riceveranno il ‘kit’ per dare vita a un’installazione che rappresenta una vera e propria ‘scena del crimine’, in cui, accanto alle sagome delle ‘vittime’ raffiguranti tartarughe, pesci e stelle marine, è posta la riproduzione di un mozzicone gigante, come simbolica ‘arma del delitto’. Per il 2024 sono disponibili cinque kit per altrettanti comuni, con Procida e Sciacca già confermati.

Fondazione Istituto Danone presenta “Proteine nella dieta mediterranea”

Fondazione Istituto Danone presenta “Proteine nella dieta mediterranea”Roma, 13 giu. (askanews) – La dieta mediterranea è scientificamente avvalorata tra i migliori regimi alimentari perché costituisce una dieta varia, bilanciata, salutare, economica e vicina ai costumi degli italiani e alle tipicità regionali. Tutte caratteristiche che la rendono preziosa e fondamentale, nonché un modello per la prevenzione di varie patologie. ‘Oggi dovremmo mangiare per virtù e per scelta di salute quello che i nostri nonni mangiavano per necessità’: questa è la citazione del Professor Andrea Ghiselli, recentemente scomparso, grande esperto in scienza della nutrizione, che ha coordinato e contribuito con la sua opera alla stesura questo libro.


Eppure, in Italia, solo una percentuale minoritaria della popolazione, il 13% (poco più di 1 italiano su 10), segue la dieta mediterranea, con forti spaccature a livello territoriale1. Questo allontanamento dai principi della dieta mediterranea predispone all’aumento di problematiche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari, sempre più presenti nei Paesi ad alto reddito, con evidenti rischi di aumento dei costi sui sistemi sanitari. È per questo motivo che promuovere e preservare la Dieta Mediterranea diventa oggi necessario, e Fondazione Istituto Danone, si pone in prima linea per favorirne la conoscenza e l’adesione fra la popolazione.


Da oltre 30 anni, Fondazione Istituto Danone è, infatti, impegnata sul fronte scientifico nella costruzione di una cultura dell’alimentazione legata alla salute e della corretta informazione, in Italia e nel mondo. Si inserisce nell’ambito di questo importante percorso la pubblicazione del volume ‘Proteine nella dieta mediterranea’, a cura del giornalista scientifico Federico Mereta, edito da Gribaudo e supervisionato da un team scientifico di esperti, quali il Professor Lorenzo Morelli, la Dottoressa Elisabetta Bernardi, il Professor Andrea Ghiselli, il Professor Maurizio Muscaritoli, il Dottor Michele Sculati e l’Ingegnere Assunta Filareto. Grazie a un linguaggio facilmente fruibile, il libro traduce in modo semplice e assimilabile il volume ‘Transizione Proteica’ pubblicato da Fondazione Istituto Danone nella collana ITEMS dedicata agli specialisti presentato a marzo 2023. La dieta mediterranea è varia, bilanciata e flessibile.


Si tratta di un modello alimentare in cui tutte le fonti di nutrienti trovano spazio. Il volume si concentra sul ruolo delle proteine che giocano un ruolo cruciale per l’organismo: hanno una funzione plastica; intervengono in numerosi e diversi processi, dal trasporto di molecole attraverso il circolo ematico alla trasmissione di segnali nervosi, sono enzimi e ci aiutano a difenderci dalle infezioni (gli anticorpi sono proteine). Solo in casi di necessità hanno funzione energetica. Quando si parla di proteine si pensa soprattutto a carne, pesce, uova, legumi e prodotti lattiero-caseari. Eppure, questi preziosi macronutrienti sono anche nel grano e persino nelle verdure seppur in quota marginale. Poco meno del 30% di proteine che assumiamo deriva da cereali e derivati, circa il 27% da carne o pesce, il 21% da prodotti lattiero-caseari.


La Dieta mediterranea ha inoltre la peculiarità di favorire un corretto equilibrio tra quantità degli alimenti, densità energetica e sazietà, ed è quindi un valido aiuto in strategia dietetiche per prevenire l’obesità. ‘Proteine nella Dieta Mediterranea’ approfondisce sia le maggiori evidenze scientifiche sull’impatto di salute della proteina sia le categorie di popolazione per le quali l’assunzione di questo nutriente merita particolare attenzione (ad esempio nell’anziano e in chi fa sport). ‘Proviamo a pensare quanto sia importante ‘mangiare informati’. Il volume Proteine nella Dieta Mediterranea si propone proprio questo: offrire, con un linguaggio accessibile a tutti, ma sulla scorta di una ferrea aderenza alle ricerche scientifiche più recenti, le basi della conoscenza per scelte alimentari che siano rispettose del mondo attorno a noi e soprattutto siano utili per mantenerci in salute, riducendo il rischio di carenze e di errori che, se ripetuti, potrebbero influenzare negativamente il metabolismo’, ha commentato Lorenzo Morelli, Presidente Scientifico Fondazione Istituto Danone, Professore Ordinario di Microbiologia. Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una Filiera agro-alimentare Sostenibile, che aggiunge: ‘L’intento di questa importante iniziativa è provare a far riscoprire uno stile alimentare, quello mediterraneo, che ha valori chiari sia per il benessere e la prevenzione di malattie per il singolo che per il pianeta. Dobbiamo, e dovremo sempre di più in futuro, ragionare in termini di varietà delle scelte come messaggio centrale per conciliare le esigenze della nostra salute con quelle dell’ambiente in cui viviamo’. Riflessioni che ispirano da sempre l’azione di Fondazione Istituto Danone che, in occasione dell’evento odierno, moderato dal giornalista e curatore Federico Mereta per il panel scientifico e dal giornalista e gastronomo Paolo Massobrio, per il panel istituzionale intende promuovere un’alleanza concreta tra il mondo scientifico e istituzionale a beneficio della collettività, assicurando la giusta conoscenza e valorizzazione della dieta mediterranea, intesa come strumento di slancio per il Paese dal punto di vista economico, sociale e della salute. Come conferma Fabrizio Gavelli, Presidente Fondazione Istituto Danone: ‘Come Fondazione Istituto Danone abbiamo la missione di diffondere la cultura dell’alimentazione legata alla salute e per questo siamo convinti dell’importanza di rilanciare un modello alimentare virtuoso come quello della dieta mediterranea, attraverso un’alleanza tra il mondo scientifico e le nostre Istituzioni’. E aggiunge: ‘Con Fondazione Istituto Danone siamo partiti da solide basi scientifiche e le abbiamo rese semplici e fruibili per raggiungere tutte le persone. In questo senso, la moderna visione della dieta mediterranea rappresenta la via maestra da seguire per prenderci cura di noi stessi, e allo stesso tempo fare la differenza per la salute collettiva’. All’evento istituzionale, che si è svolto presso la Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati, sono intervenuti gli esponenti del Board scientifico: Daniela Martini, Professoressa Associata di Nutrizione Umana, Dipartimento di Scienza per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente, Università degli Studi di Milano; Maurizio Muscaritoli, Professore Ordinario di Medicina Interna Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione. Direttore, UOC Medicina Interna e Nutrizione Clinica Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I Sapienza, Università di Roma. Presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC); Michele Sculati Medico, Specialista in Scienza dell’Alimentazione. Dottore di Ricerca in Sanità Pubblica. Professore a contratto presso l’Università degli Studi di Pavia e Milano Bicocca Master di II livello in Dietetica e Nutrizione Applicata – Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche. Membro del consiglio direttivo della Società Italiana Specialisti in Scienza dell’Alimentazione (ANSiSA); Assunta Filareto Ingegnere ambientale. Socio e membro del Consiglio di amministrazione della società Life CycleEngineering SpA. Presidente Diligea Srl Benefit; Elisabetta Bernardi, Biologo Nutrizionista, Specialista in Scienza dell’Alimentazione. Docente Corso di Perfezionamento in Nutrizione Umana, Università di Bari. All’iniziativa, sono inoltre intervenuti, esponenti dell’arco parlamentare: Sen. Licia Ronzulli, Vicepresidente del Senato della Repubblica; On. Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito; Andrea Costa, Ministero della Salute, Consigliere del Ministro Schillaci; Giacomo Vigna Dirigente, Direzione generale per la politica industriale – Agroindustria; Avv. Sergio Marchi, Capo Segreteria presso Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Autonomia, Fontana convoca 12 deputati dopo la rissa alla Camera

Autonomia, Fontana convoca 12 deputati dopo la rissa alla CameraRoma, 13 giu. (askanews) – È in corso l’ufficio di presidenza della Camera, con il presidente Lorenzo Fontana, che deve accertare quanto avvenuto ieri in aula, individuare i responsabili della rissa ed eventualmente comminare sanzioni.


Sono 12 i deputati convocati da Fontana per l’audizione in ufficio di presidenza: tre di Fdi, tre della Lega, cinque del Pd e uno M5s (Leonardo Donno che ha avuto tre giorni di prognosi). Questa la lista dei parlamentari coinvolti, in ordine alfabetico: Vincenzo Amendola (Pd), Enzo Amich (Fdi), Stefano Candiani (Lega), Gerolamo Cangiano (Fdi), Domenico Furgiuele (Lega), Leonardo Donno (M5s), Andrea Gnassi (Pd), Igor Iezzi (Lega), Federico Mollicone (Fdi), Arturo Scotto (Pd), Claudio Michele Stefanazzi (Pd), Nicola Stumpo (Pd).

Il Papa domani al G7 vedrà nove capi di Stato. Sette ore al Summit

Il Papa domani al G7 vedrà nove capi di Stato. Sette ore al SummitCittà del Vaticano, 13 giu. (askanews) – Durerà oltre sette ore la visita di Papa Francesco domani al G7 a Borgo Ignazia. Francesco vedrà nove capi di Stato ed inizierà i bilaterali con alcuni leader politici appena atterrato in terra pugliese. Inizierà con il direttore generale dell’International Money Fund, Kristalina Georgieva, i presidenti ucraino, Volodymyr Zelensky, quello francese, Emmanuel Macron e canadese, Justin Trudeau. Il Papa vedrà anche il presidente del Kenya, William Samoei Ruto, il prmo ministro indiano, Narendra Modi, il presidente Usa, Joe Biden, il presidente brasiliano, Lula e quello turco Tayyip Erdogan. In ultimo vedrà il presidente algerino Tebboune.


Il programma ufficiale prevede il decollo dall’eliporto vaticano alle 11 con atterraggio alle 12.30 presso il campo sportivo di Borgo Egnazia dove il Papa verrà accolto dal premier Giorgia Meloni. Alle 14, foto uffiale del Papa e poi nella Sala Arena del Centro che accoglie il G7, Francesco parteciperà alla Sessione comune del vertice dove pronuncerà il suo discorso. Alle 17.30 foto ufficiale con tutti i partecipanti al G7 e la seconda parte dei bilaterali. Il decollo verso Roma è previsto alle 19.45 con atterraggio in Vaticano alle 21.15.