Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Europee, in Francia stravince Le Pen, terremoto politico

Europee, in Francia stravince Le Pen, terremoto politicoRoma, 10 giu. (askanews) – Ultradestra primo partito, partiti proeuropei per la prima volta in minoranza nel Paese ed elezioni politiche anticipate: il risultato delle europee è un terremoto politico per la Francia e per l’Europa, con Macron principale vittima. Con il 99% del voto scrutinato l’estrema destra di Rassemblement national (RN) di Marine Le Pen e il capolista Jordan Bardella ha ottenuto infatti il 31,57% dei voti – il doppio della Renaissance del presidente Macron con la candidata Valérie Hayer (14,57%) e del piccolo movimento Place Publique, di Raphaël Glucksmann, sostenuto dai socialisti (13,78%), mentre la sinistra di Insoumis si è fermata al 9,74%. I partiti europeisti (LR, Renaissance, EELV, PS-Place publique) rappresentano quindi una minoranza di elettori (41,5%), per la prima volta dal 1979, anno delle prime elezioni europee a suffragio universale diretto.


Macron ha immediatamente tratto le conclusioni e convocato delle elezioni politiche anticipate al 30 giugno (con ballottaggio al 7 luglio) che lo trasformeranno verosimilmente in un’anatra zoppa, costringendolo ad una difficile convivenza con Marine le Pen; una decisione criticata dalla sinistra, secondo la quale l’Eliseo ha agito con eccessiva fretta. Una vittoria di Le Pen alle politiche rischia infatti di complicare anche i negoziati per la formazione di una nuova Commissione: sarebbe difficile infatti tenere fuori le leader di Francia e Italia, Paesi fondatori creando una frattura fra Commissione e Consiglio europeo. Ma allo stesso tempo i socialisti (senza i quali non è possibile alcuna maggioranza a Starsburgo) hanno ribadito il loro no a qualsiasi collaboarazione con la destra euroscettica e sovranista; i giochi si apriranno quindi con la proposta di una riedizione della “coalizione Ursula”, vale a dire Ppe, socialisti e quei liberali il cui principale pilastro era proprio il partito di Macron.

Europee, Schlein: somma opposizioni supera forze di maggioranza

Europee, Schlein: somma opposizioni supera forze di maggioranzaRoma, 10 giu. (askanews) – “Sentiamo ancora più forte la responsabilità di costruire l’alternativa a questo governo. Il voto delle forze di opposizione supera quello delle forze di maggioranza al governo. Noi continueremo ad essere testardamente unitari e a sentire la responsabilità, da questa sera, di costruire l’alternativa”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando al Nazareno per commentare i dati del voto per le Europee.


“E’ un risultato per noi straordinario”, ha sottolineato, spiegando che il Pd è “il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza con Fdi e Giorgia Meloni si restringe – era uno dei nostri obiettivi – la campagna palmo a palmo sul territorio e una squadra forte e plurale hanno premiato”. “A livello europeo il Pse tiene, come era nostro obiettivo non è possibile alcuna maggioranza senza il gruppo socialista e democratico al Parlamento europeo. Vedremo in queste ore se saremo la prima o la seconda delegazione al Parlamento europeo”, ha detto Schlein.

Europee, l’astensione cresce ancora: mancato l’obiettivo del 50%

Europee, l’astensione cresce ancora: mancato l’obiettivo del 50%Roma, 10 giu. (askanews) – Era un dato atteso ma la sua misura era in discussione: l’astensionismo degli elettori italiani è cresciuto ancora, in occasione di queste elezioni europee e delle altre consultazioni, regionali ed amministrative, dell’8 e 9 giugno: meno 6,5 per cento di elettori alle urne per le europee, meno 5 per cento alle comunali, meno 8 per cento alle regionali in Piemonte. In definitiva, meno di metà degli elettori italiani si è recata effettivamente alle urne per eleggere i suoi rappresentanti nell’europarlamento.


I dati non sono ancora definitivi, mentre scriviamo mancano le percentuali dei votanti di meno di mille sezioni in tutta Italia ma di fatto il dato non potrà discostarsi se non per qualche decimale. Sul sito del Viminale l’affluenza misurata a livello nazionale, 61.047 sezioni su 61.650 totali, è ferma al 49,65 per cento. Il dato precedente, quello delle elezioni europee del 2019, era il 56,02 per cento. Il 63,9 invece quello dell’affluenza nelle elezioni politiche del mese di settembre del 2022. Molto significativi anche i dati divisi per circoscrizione, che fanno registrare, pur nel comune calo dell’interesse dei cittadini italiani per l’esercizio del diritto di voto, significative differenze geografiche. L’affluenza minore alle urne si conferma quella dell’Italia insulare, ferma al 37,31 per cento ma paradossalmente in leggerissima crescita rispetto al 2019 (37,04). Maggiore partecipazione al voto si registra tra gli elettori del Nord: è il 55,14 per cento l’affluenza nel Nord-Ovest, del 53,95 del Nord-Est. Ma proprio in queste due circoscrizioni si registra il calo maggiore rispetto al 2019, quando nel Nord-Ovest si recò alle urne il 63,57 per cento degli aventi diritto, nel Nord-Est il 63,93, qui si sfiora il 10 per cento in meno. Nella circoscrizione Centro, invece, ha votato ieri e ieri l’altro il 52,55% (il 59,34 cinque anni fa), nell’Italia meridionale il 43,73 (era il 48,32% alle precedenti euroee).


La tendenza delle europee è confermata dall’esito delle altre consultazioni: l’affluenza in Piemonte per le regionali è passata dal 63,27 del 2019 al 55,31% dell’8 e 9 giugno 2024. Anche qui dati praticamente definitivi: 4.697 sezioni su 4.795. Nelle elezioni comunali (3.700 Comuni al voto, 6 capoluoghi di regione, 23 capoluoghi di provincia) la percentuale è più alta, ma è comunque in calo, e si ferma al 62,67 per cento: negli stessi comuni l’ultima affluenza registrata era del 67, 73 per cento. Questo sulla base delle cifre raccolte in 19.157 sezioni su 19.578.

Europee, von der Leyen: pronti subito ad una alleanza con S&D e Renew

Europee, von der Leyen: pronti subito ad una alleanza con S&D e Renew

Bruxelles, 10 giu. (askanews) – “Rimane una maggioranza nel centro” dell’Europarlamento “per un’Europa forte, per la stabilità. In altre parole, il centro tiene”. Lo ha detto Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea e “candidata guida” del Ppe per un secondo mandato, commentando i risultati delle elezioni europee nella notte a Bruxelles.


“Da domani – ha annunciato von der Leyen, parlando nella plenaria di Bruxelles trasformata in sala stampa per la notte elettorale – contatteremo i gruppi politici dei Socialisti e Democratici e di Renew. Abbiamo lavorato bene insieme negli ultimi cinque anni. Possiamo basarci su una relazione costruttiva”, possiamo mostrare “che cosa può conseguire una Europa forte”. E insieme “da domani ricominceremo”. I tre gruppi maggiori del Parlamento, che formavano insieme la vecchia alleanza “Ursula”, sono rimasti il primo (Ppe), secondo (S&D) e terzo (Renew) dell’Aula, smentendo alcune previsioni che prospettavano un sorpasso di Renew da parte di uno o addirittura di entrambi i gruppi della destra sovranista, conservatrice (Ecr) ed estrema (ID). Insieme, i tre gruppi politici hanno insieme forte maggioranza europeista (circa 400 seggi), ben al di là della soglia della maggioranza assoluta di 361 seggi. Von der Leyen ha ricordato che queste elezioni “non si sono svolte in vacuum”, che ci sono minacce “interne ed esterne” per l’Europa, e ha denunciato “le forze estreme di destra e di sinistra che vogliono indebolire l’Ue”. Ma con l’ampia alleanza dei tre gruppi maggiori “non lasceremo che questo accada”, ha assicurato. “I risultati delle elezioni mostrano che la maggioranza dei cittadini vuole una Europa forte”, ha rilevato.


“Da domani non c’è tempo da perdere, dobbiamo costruire ponti con coloro che sono pro Europa e che la pensano in modo simile (‘like minded’, ndr)”, ha insistito von der Leyen, dicendosi poi “assolutamente fiduciosa di poter ottenere il secondo mandato” come presidente della Commissione, e di nutrire la stessa fiducia anche riguardo alla sua designazione da parte dei capi di Stato e di governo nel Consiglio europeo, in cui gode già, ha ricordato, di “un ampio sostegno”. Rispondendo a una domanda della stampa sulla possibilità di aggregare nell’alleanza europeista anche i Verdi, von der Leyen ha poi spiegato: “Nel Parlamento europeo cominceremo subito a lavorare con le forze che sappiamo sono affidabili, costruttive, efficaci, e innanzitutto i gruppi S&D e Renew, come primo passo; poi vedremo in un secondo tempo”, se allargare l’alleanza ad altri.

L’astensione cresce ancora: mancato l’obiettivo del 50%

L’astensione cresce ancora: mancato l’obiettivo del 50%Roma, 10 giu. (askanews) – Era un dato atteso ma la sua misura era in discussione: l’astensionismo degli elettori italiani è cresciuto ancora, in occasione di queste elezioni europee e delle altre consultazioni, regionali ed amministrative, dell’8 e 9 giugno: meno 6,5 per cento di elettori alle urne per le europee, meno 5 per cento alle comunali, meno 8 per cento alle regionali in Piemonte. In definitiva, meno di metà degli elettori italiani si è recata effettivamente alle urne per eleggere i suoi rappresentanti nell’europarlamento.


I dati non sono ancora definitivi, mentre scriviamo mancano le percentuali dei votanti di meno di mille sezioni in tutta Italia ma di fatto il dato non potrà discostarsi se non per qualche decimale. Sul sito del Viminale l’affluenza misurata a livello nazionale, 61.047 sezioni su 61.650 totali, è ferma al 49,65 per cento. Il dato precedente, quello delle elezioni europee del 2019, era il 56,02 per cento. Il 63,9 invece quello dell’affluenza nelle elezioni politiche del mese di settembre del 2022. Molto significativi anche i dati divisi per circoscrizione, che fanno registrare, pur nel comune calo dell’interesse dei cittadini italiani per l’esercizio del diritto di voto, significative differenze geografiche. L’affluenza minore alle urne si conferma quella dell’Italia insulare, ferma al 37,31 per cento ma paradossalmente in leggerissima crescita rispetto al 2019 (37,04). Maggiore partecipazione al voto si registra tra gli elettori del Nord: è il 55,14 per cento l’affluenza nel Nord-Ovest, del 53,95 del Nord-Est. Ma proprio in queste due circoscrizioni si registra il calo maggiore rispetto al 2019, quando nel Nord-Ovest si recò alle urne il 63,57 per cento degli aventi diritto, nel Nord-Est il 63,93, qui si sfiora il 10 per cento in meno. Nella circoscrizione Centro, invece, ha votato ieri e ieri l’altro il 52,55% (il 59,34 cinque anni fa), nell’Italia meridionale il 43,73 (era il 48,32% alle precedenti euroee).


La tendenza delle europee è confermata dall’esito delle altre consultazioni: l’affluenza in Piemonte per le regionali è passata dal 63,27 del 2019 al 55,31% dell’8 e 9 giugno 2024. Anche qui dati praticamente definitivi: 4.697 sezioni su 4.795. Nelle elezioni comunali (3.700 Comuni al voto, 6 capoluoghi di regione, 23 capoluoghi di provincia) la percentuale è più alta, ma è comunque in calo, e si ferma al 62,67 per cento: negli stessi comuni l’ultima affluenza registrata era del 67, 73 per cento. Questo sulla base delle cifre raccolte in 19.157 sezioni su 19.578.

Europee, terza proiezione Rai: Fdi al 28,9%, Pd al 24,5%

Europee, terza proiezione Rai: Fdi al 28,9%, Pd al 24,5%Roma, 10 giu. (askanews) – Fratelli d’Italia al 28,9%. Consolida il suo primato il partito di Giorgia Meloni stando alla terza proiezione di Opinio per Rai sulle elezioni europee con una copertura del 29%. Il Pd sale al 24,5%, M5s scende al 10,4%. Forza Italia-Noi Moderati cala al 9,4% restando comunque sopra alla Lega che è all’8,5%. Alleanza Verdi Sinistra stabile al 6,7%.


Sotto lo sbarramento del 4% sia Stati Uniti d’Europa (3,9%) che Azione – Siamo Europei (3,3%), Pace Terra e Libertà al 2,3%, Libertà all’1,1%, Alternativa Popolare allo 0,4%.

In Francia in centinaia manifestano a Parigi contro la vittoria di RN

In Francia in centinaia manifestano a Parigi contro la vittoria di RNRoma, 10 giu. (askanews) – Diverse centinaia di persone si sono radunate in Place de la République a Parigi per manifestare contro la grande vittoria alle elezioni europee dell’estrema destra del Rassemblement national.


Sventolando le bandiere dei giovani ambientalisti, del sindacato studentesco dell’Unef, del PS, della France insoumise o anche con i colori della Palestina, i manifestanti hanno cominciato a occupare la piazza intorno alle 22.30 con slogan anti-fascisti, dopo la decisione di Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale e indire elezioni anticipate.

Europee, Fratoianni: Ilaria Salis da stasera è europarlamentare

Europee, Fratoianni: Ilaria Salis da stasera è europarlamentareRoma, 9 giu. (askanews) – “Una cosa possiamo dirla ora: si sono sentite molte cose, ci hanno accusato di di avere usato candidature a fini strumentali. Credo che possiamo dire che abbiamo fatto bene a agire, Ilaria Salis da stasera è una europarlamentare”. Lo ha dichiarato il leader di Avs Nicola Fratoianni, nel quartier generale dell’Alleanza a Roma.


“Sappiamo che Ilaria ci sta ascoltando e vedendo”, ha sottolineato Angelo Bonelli. Nel quartier generale di Avs c’è il padre di Ilaria, Roberto.

Piemonte, Pentenero: attendo numeri voti ‘veri’ per valutazione

Piemonte, Pentenero: attendo numeri voti ‘veri’ per valutazioneRoma, 10 giu. (askanews) – “Non farò valutazioni su instant poll o sondaggi che stanno circolando in queste prime ore, ma attenderemo i numeri dei voti ‘veri’ nello scrutinio di domani. La nostra attenzione, però, adesso si concentra nell’attesa dei dati sull’affluenza alle urne. Se sarà al di sopra della media nazionale vorrà dire che i sondaggi hanno sottostimato gli elettori piemontesi e che l’attenzione al governo del territorio ha fatto da traino a questo appuntamento con le urne. Questo aggiunge attenzione all’analisi che faremo, insieme alla coalizione, nelle prossime ore, proprio alla luce di come si saranno ‘mossi’ i piemontesi e le piemontesi al voto”. Così Gianna Pentenero, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Piemonte.


I primi instant poll la danno tra il 36 e il 40%, mentre Alberto Cirio, candidato del centrodestra, è tra il 50,5 e il 54,5%.

Europee, la nuova proiezione dell’Europarlamento sui seggi dopo il voto

Europee, la nuova proiezione dell’Europarlamento sui seggi dopo il votoBruxelles, 10 giu. (askanews) – Il Parlamento europeo ha pubblicato la seconda proiezione dei seggi dell’Assemblea dopo le elezioni europee, basato sui risultati provvisori risultati di 17 paesi e su exit poll o stile degli altri 10 Stati membri (Cipro, Francia, Italia, Malta, Polonia, Ungheria, Irlanda, Belgio, Slovacchia e Slovenia).


Le proiezioni danno i seggi che verranno assegnati ai gruppi di appartenenza dei partiti nel nuovo emiciclo. I gruppi sono: Ppe (centrodestra), gruppo S&D (Centrosinistra), gruppo liberale Renew Europe, gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti, destra), gruppo ID (Identità e Democrazia, estrema destra), Verdi/ALE, Sinistra, Non Iscritti (non affiliati a nessun gruppo ma presenti nell’ultima legislatura), Altri (partiti non affiliati e non presenti nell’ultima legislatura) Ecco le stime dei seggi per ciascun gruppo, seguite (tra parentesi) dal numero di seggi del 2019 e da quelli del parlamento uscente, dopo la Brexit. I seggi dell’emiciclo erano in totale 751 nel 2019, ma erano poi diminuiti a 705 nel dopo l’uscita dei 73 eurodeputati britannici, mentre i seggi della nuova Assemblea saranno 720. Totale 720 seggi: Ppe 189 (182 nel 219, poi 176), S&D 135 (154 nel 2019, poi 139), Renew 80 (108 nel 2019, poi 102), Verdi 52 (74 nel 2019, poi 71), Ecr 72 (62 nel 2019, poi 69), ID 58 (73 nel 2019, poi 49), Sinistra 36 (41 nel 2019, poi 37), Non Iscritti 50 (57 nel 2019, poi 62), Altri 50 seggi (non erano presenti nel Parlamento uscente).


Da notare che il partito tedesco Afd di estrema destra (che aveva 11 seggi) era nel gruppo ID nel Parlamento uscente, ma è ora tra i Non iscritti. Da notare anche che tengono i tre gruppi maggiori, che formavano insieme la vecchia alleanza “Ursula”. I tre gruppi, Ppe, S&D e Renew, hanno insieme una forte maggioranza europeista (404 seggi), ben al di là della soglia della maggioranza assoluta di 361 seggi.