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Autore: Redazione StudioNews

Francesco Schiavi nuovo presidente di Confagricoltura Modena

Francesco Schiavi nuovo presidente di Confagricoltura ModenaRoma, 27 mag. (askanews) – Sarà Francesco Schiavi a guidare Confagricoltura Modena nel prossimo triennio, succede a Gianfranco Corradi. Lo ha stabilito con voto unanime l’assemblea dei soci dell’organizzazione agricola provinciale.


“Spirito di unità e concretezza le mie priorità. Mi impegnerò per mettere in campo le sinergie necessarie a garantire il sostegno alle imprese in un momento cruciale per il futuro della nostra agricoltura”, ha detto il nuovo presidente ringraziando chi lo ha preceduto. Tra i punti chiave del suo mandato, “tutelare il reddito degli agricoltori, promuovere una diversificazione necessaria per la resilienza dell’agricoltura e l’uso di strumenti di gestione del rischio, lavorare – ha detto il neo presidente – a una profonda riforma del sistema assicurativo per fronteggiare l’impatto sempre più devastante del cambiamento climatico sulle colture”. Inoltre, “attenzione massima sarà posta alla riorganizzazione interna della struttura e del personale a partire dagli uffici di zona inclusa l’ottimizzazione del costo dei servizi”.


Francesco Schiavi, laureato in giurisprudenza, finiti gli studi ha lavorato nell’azienda agricola di famiglia con annesso allevamento suinicolo. Oggi conduce oltre 30 ettari di terreno a seminativo alle porte di Carpi. È stato iscritto all’ANGA-Giovani di Confagricoltura e da oltre 20 anni è membro della Giunta di Confagricoltura Modena.

Asiago Dop, in primi 3 mesi 2024 consumi interni +15,2%

Asiago Dop, in primi 3 mesi 2024 consumi interni +15,2%Roma, 27 mag. (askanews) – Si chiude con una crescita del 15,2% dei consumi interni il primo trimestre del 2024 per il formaggio Asiago Dop. E, nel 2023, la produzione dell’Asiago DOP Stagionato è cresciuta del 20,5%, quella del Prodotto della Montagna del 7,8%. Nel complesso, si è registrata una crescita dell’export del 5,4%. Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha scelto di proseguire nel posizionamento distintivo del prodotto: da qui l’aumento della produzione delle lunghe stagionature e delle nicchie premiate, nel 2023, anche dalla crescente attenzione da parte dei consumatori. Nel 2023 sono state prodotte 1.516.568 forme di Asiago DOP, con un fatturato alla produzione di 160 milioni di euro, il 13,4% in più rispetto al 2022.


A brillare sono state le stagionature più lunghe e le nicchie: l’Asiago DOP Stagionato, l’Asiago DOP Riserva e l’Asiago DOP Prodotto della Montagna. L’Asiago DOP Stagionato, prodotto in 231.016, il +20,5% rispetto al 2023, ha trovato un crescente apprezzamento per la qualità e le caratteristiche organolettiche. Continua la crescita della produzione dell’Asiago DOP Prodotto della Montagna, aumentata del 7,8% e passata dalle 72.378 forme del 2022 alle 78.008 del 2023. Allo stesso modo, l’Asiago DOP Fresco Riserva, di oltre 40 giorni, ha contrastato il calo dei consumi interni dei formaggi freschi e la minore produzione nella parte centrale dell’anno dell’Asiago DOP Fresco dche ha toccato complessivamente 1.285.552 forme. Nei primi tre mesi del 2024, il formaggio Asiago registra la migliore performance tra i formaggi duri e semiduri, con un incremento dei consumi nazionali del +15,2%, un’efficace riduzione delle scorte mentre tornano a crescere, nel primo quadrimestre 2024, anche le esportazioni.


Nel 2023 l’export del formaggio Asiago è aumentato del 5,4% rispetto all’anno precedente. Usa, Svizzera Germania e Francia continuano ad essere i principali paesi di sbocco della specialità mentre il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha posto le basi per una crescita della propria presenza in Asia e in Sud America partendo dalla Corea del Sud e dal Messico, mercati che riconoscono e tutelano la Denominazione D’Origine. Proprio il contrasto all’uso improprio della denominazione “Asiago” e dei marchi di proprietà consortile ha ottenuto, nel 2023, importanti successi dal Cile al Brasile, dal Canada all’Australia e sono diventati la premessa per una nuova fase di sviluppo internazionale che coinvolgerà il Consorzio di Tutela nei prossimi anni.

”VitignoItalia 2024″: dal 2 giugno l’Italia del vino in scena a Napoli

”VitignoItalia 2024″: dal 2 giugno l’Italia del vino in scena a NapoliMilano, 27 mag. (askanews) – Cresce l’attesa per la 18esima edizione di “VitignoItalia 2024”, il Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani di Napoli, che per la prima volta animerà i grandi spazi della Stazione Marittima da domenica 2 a martedì 4 giugno.


Presenti oltre 1.500 etichette di ben 300 aziende, con grande rappresentanza delle Cantine campane, cuore pulsante della manifestazione, ma anche tanto spazio alle realtà enologiche più interessanti dell’intera Penisola: dalle bollicine della Lombardia e del Veneto, ai grandi bianchi del Trentino, dell’Alto Adige, della Sicilia passando per le Marche, ai grandi rossi toscani, delle Langhe, dell’Abruzzo e tante altre etichette d’eccellenza da ogni angolo della Penisola. Nonché la presenza del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Docg, il Consorzio di Tutela Vini Roma Doc, il Consorzio Doc Friuli e, dalla Sicilia, l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio. “Quella di quest’anno è un’edizione più che mai ibrida che vedrà in dialogo produttori, professionisti del settore ma anche studiosi e comunicatori per un percorso degustazione ancora più immersivo, garantito anche dagli ampi spazi della Stazione Marittima” ha spiegato il direttore di “VitignoItalia”, Maurizio Teti, aggiungendo “non vediamo l’ora di offrire a tutti, dagli appassionati agli operatori del trade, una tre giorni che metta in luce non solo la qualità e la diversità dei vini italiani, ma anche tutte le connessioni trasversali che caratterizzano il nostro format”.


In calendario “una panoramica non solo sui grandi terroir ma anche su tutte le ibridazioni tra il vino, la letteratura e la scienza”: dall’appuntamento alla scoperta degli “under water wines” dal titolo “Il vino e il mare”, alla degustazione al buio con Luca Boccoli, passando dalla presentazione di libri e guide presso l’Agorà. e tante altre masterclass che “offriranno ai visitatori l’opportunità di approfondire le Denominazioni più affascinanti della Penisola”. Anche questa edizione vedrà confermata la partnership con Ice che si concretizzerà con la partecipazione di venti buyer provenienti da 18 Paesi: dalla Germania, Croazia e Ungheria alla Svezia e Libano, fino oltreoceano dal Canada e Usa. Un gruppo selezionato di operatori del settore presenti nelle prime due giornate dell’evento e poi impegnati in un “educational tour” nei Campi Flegrei, per approfondire uno dei territori del vino più affascinanti della regione. “Il tutto – hanno evidenziato gli organizzatori – in linea con la combinazione che da anni scrive il successo del format, ossia integrare il percorso degustazione a momenti ‘business oriented’ focalizzati sul trade e sulla promozione del vino sui mercati esteri”.


Tra le novità di quest’anno anche una serata dedicata ai più giovani con la “preview” di “VitignoItalia” in programma sabato 1 giugno, orientata all’educazione al consumo moderato e responsabile.

Venti aziende di filiera entrano nel Distretto Agrumi di Sicilia

Venti aziende di filiera entrano nel Distretto Agrumi di SiciliaRoma, 27 mag. (askanews) – Altre venti aziende della filiera entrano a fare parte del Distretto Agrumi di Sicilia. Durante l’asseblea ordinaria e straordinaria dei soci della società consortile Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia è stato annunciato l’ingresso nella società di 20 nuove aziende. Tra queste vi sono aziende agricole, reti di piccoli produttori e agriturismi, società di commercializzazione, che ampliano così la rete dei soci e rafforzano ulteriormente il Distretto.


Inoltre, si consolida la presenza nel Consiglio di Amministrazione di rappresentanti apicali delle organizzazioni di categoria, con l’ingresso di Graziano Scardino, presidente Cia Sicilia, oltre che di Paolo Rapisarda, direttore del centro di ricerca Crea olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura. Nel Cda è già presente Giosuè Arcoria di Confagricoltura Sicilia, oltre che imprenditori ed esperti della filiera agrumicola non solo siciliana. “La base sociale – dichiara Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia – si sta rinnovando, orientandosi sempre di più verso produzioni biologiche e aziende che dimostrano un reale e concreto rispetto agroambientale ed etica territoriale. Tra le venti nuove realtà entrate a far parte del Distretto, infatti, numerose sono quelle con vocazione Bio. Questo cambiamento non solo promuove una maggiore sostenibilità ambientale, etica e territoriale, ma riflette anche una sensibilità crescente verso queste tematiche divenute sempre più rilevanti nel mercato attuale”.


Le nuove adesioni provengono da diverse zone agrumetate della Sicilia proprio in un periodo in cui la tutela del territorio è cruciale, con il rischio di desertificazione alle porte a causa della forte siccità. Significativa la presenza nella base dei tre consorzi dei limoni Igp (Siracusa, Interdonato di Messina e dell’Etna), così come la presenza di una realtà di commercializzazione del presidio slowfood del Mandarino il Tardivo di Ciaculli. Tra i punti all’ordine del giorno è stata approvata la variante sostanziale del Progetto “Cluster in Sicilia” che sta vedendo il supporto e il contributo nelle idee di numerose aziende della filiera. L’assemblea ha inoltre approvato il bilancio del 2023 in pareggio, confermando il ruolo no profit dello stesso Distretto.

Comunali, Renzi: contro rischio destra a Firenze votare Saccardi

Comunali, Renzi: contro rischio destra a Firenze votare SaccardiFirenze, 27 mag. (askanews) – “Al primo turno, l’8 e 9 giugno, non si elegge il sindaco: quello arriverà al ballottaggio, due settimane dopo. Al primo turno si elegge il consiglio comunale. E si decide chi va al ballottaggio: la Funaro è già sicura di andarci. La partita per il secondo posto è tra Eike e Stefania. Se un elettore Pd vuole evitare il rischio destra a Firenze, deve votare Saccardi al primo turno”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista a La Nazione sulle elezioni comunali a Firenze.


“Ormai -aggiunge Renzi- lo dicono anche i sassi: dei tre candidati principali la Saccardi è la più capace. Mandiamo Stefania al ballottaggio, poi si vedrà al secondo turno. Chi vuol bene al partito vota Sara, chi vuol bene a Firenze vota Stefania” Renzi rimprovera poi all’assessora regionale Monni Monni e al segretario regionale del Pd Emiliano Fossi le “prove di forza”: “l’ultima l’hanno fatta a Campi Bisenzio e il Pd ha perso. Suggerisco prudenza, a tutti”.


Renzi esclude poi che vi sia un “patto anti-sistema” con la destra: “Ssi vota il primo cittadino: scegliamo il migliore. Per me la migliore è Stefania”. E’ per questo che stasera riunisce i suoi sostenitori nella Sala Rossa del Palazzo dei Congressi? “No. Avevamo organizzato questa serata per raccontare perché voglio andare in Europa. Qui rischia di scoppiare la terza guerra mondiale e gli Stati Uniti d’Europa sono l’unico modo per bloccare questa folle escalation: con la politica, con la difesa comune, con la diplomazia. E per questo mi candido per andare in Europa e restarci, non per fare come gli altri che si candidano per finta”, conclude Renzi.

La startup di Elon Musk per l’Ia chiude mega round da 6 miliardi

La startup di Elon Musk per l’Ia chiude mega round da 6 miliardiMilano, 27 mag. (askanews) – La startup dedicata allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale fondata da Elon Musk, xAi, ha chiuso un mega round da 6 miliardi di dollari. All’aumento di capitale hanno partecipato investitori chiave tra cui Valor Equity Partners, Vy Capital, Andreessen Horowitz, Sequoia Capital, Fidelity Management & Research Company, Prince Alwaleed Bin Talal e Kingdom Holding.


“xAI – si legge in una nota – continuerà a percorrere la traiettoria di progresso nei prossimi mesi, con numerosi ed entusiasmanti aggiornamenti tecnologici e prodotti che verranno presto annunciati. I fondi del round saranno utilizzati per portare i primi prodotti di xAI sul mercato, costruire infrastrutture avanzate e accelerare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie future”.

Schlein: quello di Giorgia Meloni è un governo mani di forbice

Schlein: quello di Giorgia Meloni è un governo mani di forbiceRoma, 27 mag. (askanews) – “Quello di Giorgia Meloni è un governo mani di forbice. Questi tagli di 250 milioni sono gravissimi e il criterio è del tutto insensato perché tagliano in proporzione di più ai Comuni che stanno investendo più risorse del Pnrr. Rischiamo che i Comuni che stanno costruendo nidi e case della comunità con il Pnrr poi a causa dei tagli del governo non abbiamo le risorse per assumere educatrici ed educatori e personale sanitario che ci lavori dentro. Rischiano di diventare cattedrali nel deserto. Peraltro avevano già tagliato ai Comuni 16 miliardi del Pnrr. Meloni si conferma veramente la regina dell’austerità”. Lo afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista al Corriere della sera.


Per Schlein la premier sui fondi alla sanità “mente e sono gli stessi dati del governo a smentirla. La spesa sanitaria non si calcola in valori assoluti ma sul Pil, e da quando siede a Palazzo Chigi sta scendendo a livelli pre-pandemia. Si prevede che scenda al 6,2% del Prodotto interno lordo nel 2027, che sarebbe il minimo storico degli ultimi vent’anni. Se vogliono fare la cosa giusta basta che votino insieme a noi la proposta di legge che porta la mia prima firma e che maggioranze di destra hanno votato anche a livello regionale. Chiediamo di far arrivare progressivamente la spesa sanitaria alla media europea del 7,5% del Pil. E chiediamo di sbloccare le assunzioni in quel settore, che sono state bloccate nel 2009 da un governo di cui lei faceva parte. Solo così potremo ridurre le liste d’attesa, altre soluzioni favoriscono comunque il privato a danno della sanità pubblica”.

Consorzio Prosecco Doc: Zanette lascia presidenza. Ecco il nuovo Cda

Consorzio Prosecco Doc: Zanette lascia presidenza. Ecco il nuovo CdaMilano, 26 mag. (askanews) – Dopo dopo quattro mandati consecutivi alla guida del Consorzio di tutela della Doc Prosecco, Stefano Zanette lascia. L’annuncio è arrivato all’assemblea dei soci che la sera del 24 maggio ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio 2023 e il previsionale 2024. A Zanette sono arrivati e i saluti e i complimenti “per i risultati per nulla scontati” raggiunti dalla Denominazione e diventati “esempio e ispirazione per molte altre realtà”, dal presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, e dall’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, a cui si sono poi aggiunti quelli per lettera dei governatori di Veneto e FVG, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, oltre che del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.


L’addio dopo 12 anni del 64enne alla guida della Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto, arriva dopo quelli recentissimi di Elvira Bortolomiol al vertice del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Docg, e di Ugo Zamperoni alla presidenza di quello dell’Asolo Montello, una situazione che evidenzia come l’intero Sistema Prosecco sia ad una svolta. L’altra sera Zanette ha concluso l’incontro con un commuovente e applauditissimo intervento durante il quale ha tracciato un ritratto della Denominazione dal momento in cui è stata concepita ad oggi, passando attraverso i vari passaggi e gli importanti risultati raggiunti in questi 15 anni di vita. Ha quindi ringraziato i dipendenti, i consiglieri, il direttore Luca Giavi, il vicedirettore Andrea Battistella e i numerosi collaboratori che hanno contribuito con il loro impegno al clamoroso successo della Denominazione Prosecco Doc, che anche oggi, in controtendenza rispetto al mercato del vino nel suo complesso, registra un trend positivo.


Il voto successivo ha stabilito che nel nuovo Cda del Prosecco Doc entrano per i vinificatori il presidente uscente Stefano Zanette, Antonio Zuliani, Pietro Zambon, Roberto Lorin, Franco Passador, Claudio Venturin, Stefano Berlese, Giovanni Ciet, Giancarlo Guidolin, Pierclaudio De Martin, Giancarlo Moretti Polegato e Domenico Zonin. Per la categoria imbottigliatori, Alessandro Botter, Gabriele Cescon, Giorgio Serena, Antonio Brisotto, Giorgio Pizzolo e Alessio Del Savio. E infine per i viticoltori, Giuseppe Facchin, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi e Mattia Mattiuzzo. Il collegio sindacale sarà formato dai candidati Giuseppe Fiabane, Flavio Bellomo, Sandro Sartor, Ivan Molaro e Marco Filippi. Tocca ora al neonato Consiglio decidere il nome del nuovo presidente: la data non è ancora stata definita ma verrà individuata a breve dal consigliere più anziano. Se i successori di Bortolomiol e Zamperoni dovrebbero essere Franco Adami e Michele Noal, quello di Zanette appare meno prevedibile, anche se più di un consigliere fa il nome di Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi.

Pogacar: “Oltre i sogni”. Sul palco del Giro con bandiera Emirati

Pogacar: “Oltre i sogni”. Sul palco del Giro con bandiera EmiratiRoma, 26 mag. (askanews) – Tadej Pogacar sembra ancora incredulo della vittoria “perché questo Giro è andato oltre i miei sogni – dice – oltre quello che avrei potuto sperare prima di iniziarlo. Abbiamo corso sin dall’inizio in un’atmosfera fantastico, in un clima bellissimo, con tanta gente a seguirci. Sognavo questa vittoria sin da quando ero bambino”.


E, più che una vittoria, è stata un’autentica cavalcata di Tadej: “Sono state tre settimane colme di bei ricordi, sarebbero tantissimi se dovessi elencarli tutti. La squadra è stata eccezionale, e adesso posso prepararmi bene per la seconda, importantissima parte della stagione”. Piccolo giallo durante la premiazione. Pogacar è sembrato salire sul palco con una bandiera della Palestina. Poi ha specificato: “Quella non era una bandiera della Palestina ma degli Emirati Arabi Uniti, io corro per un team degli Emirati”

Orsini: serve Piano casa per alloggi a basso costo, faremo proposte

Orsini: serve Piano casa per alloggi a basso costo, faremo proposteMilano, 26 mag. (askanews) – “Oggi manca un vero Piano casa per i nostri dipendenti. Abbiamo bisogno di avere delle case a basso costo per le gente che viene a lavorare da noi. E’ diventata una esigenza e si può fare”. Lo ha detto il leader di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato al Festival dell’Economia organizzato da Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing. “Un Piano casa che sia per i ragazzi che lavorano nelle aziende. E’ una parte di welfare importante, la verità è che non ci possiamo più permettere questi costi degli affitti e serve poter avere degli alloggi a basso costo”, ha detto Orsini.


La misura, ha detto, “non è a costo zero, ma quasi: distribuire il prezzo dell’abitazione in 40 anni permette di affittare le case a meno. A questo Piano casa noi ci stiamo preparando e faremo una proposta velocemente al governo: sarà necessario, fondamentale per essere attrattivi”, ha concluso il leader degli industriali.