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Autore: Redazione StudioNews

Schlein: la mia candidatura? Me lo ha chiesto il Pd

Schlein: la mia candidatura? Me lo ha chiesto il PdRoma, 2 mag. (askanews) – “Si può anche non essere d’accordo, non c’è nulla di male. Io ascolto sempre, ascolto tutti e devo fare poi la sintesi”. Il Pd è “un partito che discute, per davvero e alla luce del sole. Preferisco quelli che ascoltano e poi magari decidono non essendo d’accordo, piuttosto che quelli che fingevano di ascoltare e poi pugnalavano alle spalle come spesso è successo nella storia del centrosinistra”.


Insomma, candidarsi precisando che non si andrà comunque in Europa “non penso sia una truffa, penso si debba dire la verità a cittadine e cittadini. Ho chiarito da subito che il mio posto è qui a confrontarmi ogni giorno con le scelte sbagliate di Giorgia Meloni. Però il partito mi ha chiesto di guidare partito al centro e nelle isole per portare un valore aggiunto, per rimobilitare quelle energie che hanno voglia di cambiamento e che si sono mobilitate straordinariamente soltanto un anno fa alle elezioni primarie. Naturalmente io sono qui per spingere una squadra e provare a fare eleggere il più possibile deputate e deputati europei del Pd.

Cia Sicilia Orientale: aziende agricole Catania sono allo stremo

Cia Sicilia Orientale: aziende agricole Catania sono allo stremoRoma, 2 mag. (askanews) – “Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che chiede interventi da approntare con urgenza, viste le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.


“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto, sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”. “Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”, conclude Cia.

Schlein: Conte è un potenziale alleato ma non dipende solo da noi

Schlein: Conte è un potenziale alleato ma non dipende solo da noiRoma, 2 mag. (askanews) – “Penso sia un potenziale alleato, naturalmente non dipende solo da noi. Ma per parte nostra continueremo a essere ostinatamente unitari. Ce lo chiede la gente che incrociamo”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a ‘Tagadà’ su La7.


La leader Pd minimizza gli “schiaffi” di Giuseppe Conte: “Non li considero nemmeno come tali. Che ci sia competizione prima delle europee è fisiologico. Da parte mia non è mai arrivata una parola di polemica per le altre forze di opposizione. Le persone ci chiedono di costruire un’alternativa. La matematica non è un’opinione”. Aggiunge la Schlein: “Abbiamo la consapevolezza di non poter fare da soli. Stiamo crescendo, siamo cresciuti di sei punti, ma non bastiamo. Allora vogliamo parlare con le altre forze di opposizione, non solo con M5s. come facciamo a metterci insieme? Non certo aspettando di starci tutti simpatici a vicenda. Io non ho problemi con nessuno ma evidentemente qualche problema c’èà Siamo d’accordo sul salario minimo? Andiamo avanti su quello insieme. Siamo d’accordo a salvare la sanità pubblica dai tagli che questo governo sta facendo?”.


“Ogni iniziativa del sindacato la guardiamo con grande attenzione, nel rispetto della sua autonomia. Chiaramente mi aspetto che tante e tanti del Pd daranno una mano in quella raccolta” ha quindi detto la segretaria Pd parlando del referendum della Cgil sul ‘Jobs act’.

Schlein: sfida tv con Meloni ci sarà, non ho cambiato idea

Schlein: sfida tv con Meloni ci sarà, non ho cambiato ideaRoma, 2 mag. (askanews) – “Ci sarà, non ho mai cambiato idea su questo. Dove e come vogliono. Non è ancora deciso, stiamo discutendo attraverso i nostri staff”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a ‘Tagadà’ su La7. “Io penso sia un momento di chiarezza utile al paese. Due visioni contrapposte che si confrontano sui temi. Alla fine dei conti chi come me non intende personalizzare questa sfida è interessato a capire cosa ci stiamo candidando a fare in Europa. Qual è l’Europa che serve”.

Meloni: con Abdullah II continuiamo il lavoro per la de-escalation

Meloni: con Abdullah II continuiamo il lavoro per la de-escalationRoma, 2 mag. (askanews) – “Oggi ho ricevuto a Palazzo Chigi Sua Maestà il Re di Giordania, Abdullah II. Abbiamo discusso della situazione in Medio Oriente, auspicando che gli sforzi diplomatici in corso per un cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri abbiano presto successo”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Nel corso del colloquio – aggiunge la premier – ho ribadito l’impegno italiano nel fornire l’assistenza umanitaria necessaria alla popolazione civile di Gaza esprimendo anche l’apprezzamento per il ruolo cruciale svolto dalla Giordania in tale ambito. Continuiamo a lavorare a una de-escalation a livello regionale”. “L’incontro di oggi è stata anche l’occasione per dialogare delle nostre eccellenti relazioni bilaterali che continuano a svilupparsi in ogni settore”, conclude la premier.

Arriva CIBUS 2024, anteprima di Natale allo stand Fiasconaro

Arriva CIBUS 2024, anteprima di Natale allo stand FiasconaroRoma, 2 mag. (askanews) – Prenderà il via il prossimo 7 maggio a Fiere di Parma la 22esima edizione di CIBUS, la vetrina di riferimento per il settore Agroalimentare italiano, con oltre 60 mila visitatori attesi. Fra i protagonisti dell’edizione 2024 ci sarà anche Fiasconaro, rinomata eccellenza dolciaria di fama internazionale, che sarà presente in Fiera con uno spazio espositivo dedicato (Padiglione 06 – Stand H 040), che offrirà ai buyer italiani ed internazionali e alla stampa un’anteprima speciale della Collezione Natale 2024. Ed è attraverso lo stand Fiasconaro che prenderà vita una Favola, la favola degli Agrifogli Giganti, una storia ambientata nel bosco di Castelbuono (PA), sulle Madonie. Un racconto unico con uno stile sussurrato, un’immersione nel cuore dell’azienda Fiasconaro che da piccola pasticceria si è trasformata in una realtà di riferimento per il “made in Sicily” nel mondo.


Il ritorno alle origini con la Collezione 1953. Fiasconaro consolida la sua vocazione alla continua ricerca nell’arte pasticcera in continuità con la tradizione identitaria che la rende unica. L’azienda madonita riparte dalle sue origini con la Collezione 1953, la nuova linea che racchiude in tre cappelliere di pregio i suoi panettoni storici e iconici: il Panettone Classico al “Malvasia delle Lipari passito D.O.C.”, con freschi canditi d’arancia di Sicilia, farina di grano Siciliano e pregiata uva sultanina aromatizzata con “Malvasia delle Lipari Passito D.O.C.”; il Madonie (Panettone alle Nocciole), ricoperto di glassa e nocciole; il Mediterraneo (Panettone Ananas, Albicocca e Pistacchi), con canditi d’ananas e albicocca e ricoperto di glassa e pistacchi.


La Capsule Collection da 100 G. La passione per il design quotidiano che da sempre distingue Fiasconaro ispira la Capsule Collection da 100 G. di micro-oggetti-totemici da collezione custoditi in latte dalla triplice veste grafica che racchiudono il panettoncino tradizionale da 100 G. con freschi canditi di arancia e uvetta aromatizzata al “Marsala DOP” e Terre Siciliane “Zibibbo Liquoroso IGP”, racchiuse da Shopper personalizzate.


Torna il Montenero, in due confezioni iconiche. E non poteva mancare il fiore all’occhiello della Collezione: il Montenero, l’evoluzione contemporanea del Mannetto – il primissimo Panettone Fiasconaro – delizioso lievitato dall’impasto scuro che il prossimo Natale verrà presentato in due esclusive confezioni: una scatola Premium in latta con spolverino e bustina di zucchero a velo ed una versione prét-à-porter in astuccio shopper di carta.


Sapori, profumi e alchimie della Sicilia sono la suggestiva cornice della storia e della tradizione dell’azienda dolciaria Fiasconaro, nata nel 1953 a Castelbuono, nel cuore del parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Una famiglia innamorata della sua terra, che con i suoi dolci ha fatto vivere e sognare la Sicilia a milioni di persone nel mondo. Oggi l’azienda, giunta alla terza generazione di Pasticcieri è un’eccellenza del made in Italy, con un fatturato 2022 di oltre 34 milioni di euro ed un organico di 180 lavoratori, fra stagionali e dipendenti. E ancora: Fiasconaro è presente in 70 Paesi, con una crescita del 20% su tutti i principali mercati: Italia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda e un orizzonte strategico rivolto al mercato asiatico. Il panettone e la colomba rappresentano il core-business dell’azienda, ma è in costante crescita anche l’incidenza della linea di prodotti continuativi: torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate, confetture e spumanti aromatici. I suoi dolci sono stati serviti sulle tavole di tre Papi, del Presidente della Repubblica cinese, dagli astronauti dello Shuttle, nelle corti regali di tutta Europa. Nonostante questo, l’azienda continua a sperimentare gusti e sapori, regalando un vero viaggio sensoriale alla scoperta delle Sicilia e delle sue migliori materie prime. Fiasconaro è totalmente made in Sicily e anche il suo indotto segue la territorialità.

Vino, Concorso nazionale Pinot Nero: vince “Ludwig” 2021 di Elena Walch

Vino, Concorso nazionale Pinot Nero: vince “Ludwig” 2021 di Elena WalchMilano, 2 mag. (askanews) – E’ il “Pinot Nero Ludwig” di Elena Walch ad aggiudicarsi il Concorso nazionale del Pinot Nero dedicato all’annata 2021 a cui hanno partecipato 102 vini da nove regioni italiane. Gli altri quattro vini della cinquina premiata sono il “Pinot Noir Riserva Vom Lehm” della Tenuta Rohregger, il “Pinot Noir Arthur Rainer” della Tenuta Seeperle a pari merito con il “Pinot Noir Riserva Linticlarus” di Tiefenbrunner, e il “Pinot Nero DeSilva Private Reserve” di Tenuta Peter Solva.


Oltre alle etichette delle cinque Cantine vincitrici, sono arrivate in finale anche le referenze di Castelfeder, Pfitscher, St. Quirinus, Cantina Kurtatsch, Cantina Girlan, Cantina Tramin, Erste+Neue, Castel Sallegg, Rametz, Tenuta Volpare, Cantina Kaltern, Cantina Bozen, Colterenzio, Cantina Merano, Vivallis, Castello di Spessa, Salurnis, Maso Poli, Tenuta Kollerhof, Tenuta Stroblhof e Himmelreich. Assieme ai cinque migliori vini dell’annata 2021, la giuria, composta da enologi, sommelier e giornalisti del settore provenienti da tutte le regioni vinicole partecipanti, ha premiato anche i migliori rappresentanti delle rispettive regioni vinicole: per la Valle d’Aosta Grosjean Vins, per il Friuli Venezia Giulia Castello di Spessa, per la Lombardia Conte Vistarino, per il Piemonte Bricco Maiolica, per la Toscana la Fattoria San Felo, per il Trentino la Tenuta Volpare, per l’Umbria l’Azienda Agricola Poggio Petroso, per il Veneto Borgo Stajnbech e per l’Alto Adige Elena Walch.


Anche quest’anno il concorso è stato guidato da Marc Pfitscher, vicepresidente del comitato organizzativo, mentre la valutazione è stata nuovamente affidata a Ulrich Pedri del Centro di Sperimentazione Laimburg. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 10 maggio in occasione dell’apertura delle “Giornate altoatesine del Pinot Nero” a Egna e Montagna (Bolzano), durante le quali si potranno degustare tutti i vini in concorso.

Co’sang di nuovo insieme a settembre al piazza del Plebiscito

Co’sang di nuovo insieme a settembre al piazza del PlebiscitoRoma, 2 mag. (askanews) – A 12 anni da quando le loro strade si sono separate e chiunque, dal pubblico ai colleghi rapper, ne chiedeva il grande ritorno, i CO’SANG hanno deciso di mettere fine all’attesa: il 17 Settembre a Napoli i due padri dello street rap italiano saliranno sul palco di piazza del Plebiscito per un live che si preannuncia essere leggendario. Per l’occasione non si poteva che scegliere un luogo simbolo della loro città, la piazza che ospita gli 8 re di Napoli è pronta ad accoglierli come solo ai grandi re è dovuto.


L’annuncio è arrivato con un corto (https://www.instagram.com/p/C6dw5NGs1Aj/), che porta in tutto e per tutto la firma del duo di Marianella, raccontando la storia di quello che succedeva “Int’o Rione” e che accade oggi, con il modo unico di rappresentare la realtà che fin da subito li ha fatti entrare nell’Olimpo del rap italiano. Lo storico e iconico duo è finalmente pronto a riabbracciare il suo pubblico dove tutto è iniziato, nella sua casa, tra la sua gente. I CO’SANG, da sempre legati alle proprie radici, sono stati i primi rapper partenopei a valicare i confini di Napoli per arrivare, grazie alla loro incontestabile realness, a tutta l’Italia. Nulla è riuscito a fermarli, neanche le barre in napoletano hanno bloccato l’ascesa inarrestabile di Luchè e Ntò a livello nazionale, tutto senza mai snaturarsi e conquistando un pubblico sempre più ampio, che da più di 10 anni non vede l’ora di poterli vedere di nuovo insieme. Lo speciale evento è prodotto e distribuito da Vivo Concerti. Le prevendite saranno disponibili online da venerdì 3 maggio alle ore 14.00 e nei circuiti di vendita autorizzati da mercoledì 8 maggio alle ore 14.00.

Meldolesi nuovo presidente gruppo Lievito da zuccheri di Assitol

Meldolesi nuovo presidente gruppo Lievito da zuccheri di AssitolRoma, 2 mag. (askanews) – È Daniele Meldolesi il nuovo presidente del Gruppo Lievito da zuccheri di Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria. Succede a Paolo Grechi, amministratore delegato di Zeus Iba, che ha concluso i suoi quattro anni di mandato associativo.


Nato a Roma, laureato in Ingegneria Meccanica all’Università “La Sapienza” di Roma, Daniele Meldolesi ha ricoperto in passato vari ruoli di dirigenza in importanti realtà internazionali, come Crown Holdings Group, Cargill Group e Bimbo, sia in Italia che all’estero. Dal 2020 è il direttore generale di Lesaffre Italia, grande azienda con sede a Sissa Trecasali in provincia di Parma, che produce lievito fresco e pasta madre, oltre a commercializzare soluzioni per la panificazione artigianale, industriale e domestica. “Intendo proseguire sulla linea già tracciata – ha detto Meldolesi – impegnandomi per la valorizzazione del nostro settore, che rappresenta un’eccellenza nel panorama industriale italiano”. Secondo i dati di Assitol, la produzione del comparto si aggira in media ogni anno sulle 50mila tonnellate, ma l’intero mercato, tra Italia ed export, veicola circa 100mila tonnellate.


Il lievito è un microorganismo vivente, il Saccharomyces cerevisiae, che si nutre di melasso, coprodotto dello zucchero. La sua origine naturale lo rende praticamente unico nel panorama alimentare ed è fondamentale per la preparazione di pane, dolci da ricorrenza, vino e birra. Le aziende del settore hanno quindi il compito di creare e mantenere le condizioni più favorevoli affinché questo microrganismo si riproduca in presenza di ossigeno. In pratica tutto si basa sulla fermentazione dello zucchero, un processo che non ha nulla di artificiale. Ecco perché si è soliti dire che il lievito si “coltiva”, non si fa. “Quella del lievito è una produzione di altissima qualità – spiega ancora il presidente Meldolesi – che deve rispondere a standard molto elevati in materia di sicurezza alimentare ed igiene. Le aziende italiane hanno un know how ormai consolidato, che implica costi e investimenti rilevanti. Per questo motivo, lavoriamo di continuo al miglioramento dei processi produttivi, attraverso l’evoluzione tecnologica, allo scopo di renderli sempre più efficienti e sostenibili”.

Bonus di 100 euro, secondo l’esperto c’è il rischio di doverlo restituire

Bonus di 100 euro, secondo l’esperto c’è il rischio di doverlo restituireRoma, 2 mag. (askanews) – I lavoratori dipendenti che a gennaio 2025 percepiranno in busta paga il bonus di 100 euro potrebbero trovarsi nella condizione di doverlo restituire. “Questo rischio esiste – spiega ad Askanews il fiscalista Gianluca Timpone -. Per ricevere il bonus a gennaio 2025, il lavoratore dipendente deve presentare domanda al datore di lavoro quando ancora non può avere la chiara consapevolezza di quali siano stati i suoi redditi complessivi nel 2024. Vanno considerati anche i redditi da locazione, da lavoro straordinario, premi e altre indennità. E basta superare anche di un euro la soglia dei 28.000 euro per perdere il diritto al bonus, come è avvenuto per gli 80 euro di Renzi”.


Il bonus di 100 euro, spiega ancora Timpone “agisce sotto forma di detrazione/maggiorazione in busta paga”, quindi “è da considerarsi una cifra lorda e a tassazione con l’aliquota marginale del primo scaglione Irpef ossia del 23%”. Da considerare inoltre che sono esclusi dal bonus i contribuenti ‘incapienti’, sia perchè hanno un reddito sotto gli 8.500 euro e quindi rientrano nella no tax area, sia nel caso in cui “hanno una imposta pari a zero per effetto di detrazioni. Rientrano in questa casistica i contribuenti che, pur dovendo pagare l’irpef ad esempio per 1500 euro, sono allo stesso tempo destinatari di detrazioni generate dal pagamento di interessi su mutui, lavori di ristrutturazione, spese mediche, per 1.500 euro. Anche in questo caso nessuna indennità potrà essere riconosciuta, mentre se le detrazioni arrivano a 1480 euro il bonus massimo riconoscibile non potrà superare i 20 euro”.


“In pratica – conclude Timpone – è stato variato il meccanismo che disciplinava il bonus una tantum di 200 euro erogato dal governo Draghi a fronte dell’aumento delle bollette. In quel caso l’importo era netto e non bisognava neanche formulare domanda da parte del dipendente. Ma le risorse in campo erano molto superiori”.