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Autore: Redazione StudioNews

25 Aprile,Fontana: Camera al lavoro su dedica seggio a Matteotti

25 Aprile,Fontana: Camera al lavoro su dedica seggio a MatteottiRoma, 25 apr. (askanews) – “Ci stiamo lavorando, è una proposta interessante”. Lo dice il presidente della Camera Lorenzo Fontana a proposito della richiesta delle opposizioni di dedicare a Giacomo Matteotti il seggio dell’aula di Montecitorio da cui pronunciò il sui je accuse al regime fascista instaurato dal capo del governo Benito Mussolini.


“Di sicuro – afferma il presidente leghista del Parlamento- siamo orgogliosi di aver organizzato alla Camera una commemorazione a lui dedicata alla presenza del presidente della Repubblica. Lo faremo giovedì 30 maggio: data non casuale, perché proprio il 30 maggio di 100 anni fa Matteotti pronunciava un celebre discorso nell’Aula di Montecitorio contro il regime fascista: quello che gli costerà la vita”.

Europarlamento approva direttiva Ue contro violenza di genere

Europarlamento approva direttiva Ue contro violenza di genereStrasburgo, 24 apr. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in via definitiva oggi a Strasburgo, on 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni, la prima direttiva dell’Ue sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica.


La direttiva, che la Commissione aveva proposto simbolicamente nella giornata internazionale delle donne, l’8 marzo 2022, ha l’obiettivo di prevenire e punire la violenza di genere, anche armonizzando con norme minime o misure coordinate le definizioni e le pene irrogabili per determinati reati. Una volta applicata, garantirà in tutti gli Stati membri l’applicazione della “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, dell’11 maggio 2011 (“Convenzione di Istanbul”). La direttiva renderà più severe le leggi nazionali per contrastare la violenza informatica, richiederà una migliore assistenza e protezione delle vittime e misure per prevenire gli stupri, vieterà le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati, e stabilisce linee guida particolari per i reati commessi online, come la divulgazione di informazioni private e il “cyberflashing”.


Viene introdotta una lista di circostanze aggravanti per certi reati, in particolare per i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani. Le nuove aggravanti colpiranno anche l’intenzione di punire le vittime per il loro genere, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, la religione, l’origine sociale o le convinzioni politiche, e il desiderio di mantenere o ristabilire “l’onore”. La direttiva dispone che sia data priorità alla sicurezza e al benessere delle vittime, anche attraverso l’accesso ad alloggi protetti. Sarà obbligatorio rendere loro accessibile l’assistenza sanitaria, compresi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Inoltre, le autorità nazionali avranno maggiori obblighi di segnalazione e di raccolta delle prove e dovranno sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è considerato un reato.


Il Parlamento europeo ha chiesto e ottenuto che la Commissione europea riferisca ogni cinque anni sull’opportunità di rivedere la normativa. Il testo era già stato concordato informalmente con il Consiglio Ue il 6 febbraio a Strasburgo, dopo un lungo negoziato (cinque round dal luglio scorso). In quell’occasione, i negoziatori del Parlamento europeo non erano riusciti a convincere un gruppo nutrito di Stati membri (tra cui Francia, Germania, Olanda, Austria e Ungheria) a concordare una definizione comune europea del reato di stupro come atto basato sulla costrizione, non necessariamente violenta, a un atto sessuale non consensuale. La revisione periodica della direttiva da parte della Commissione potrebbe servire, almeno così si spera, a ritornare su questa definizione, quando le circostanze saranno più favorevoli.


Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri hanno tre anni per recepire la direttiva.

Autogol Lega su Autonomia, assente manda sotto maggioranza. E’ caos

Autogol Lega su Autonomia, assente manda sotto maggioranza. E’ caosRoma, 24 apr. (askanews) – Autogol della Lega sul ddl autonomia differenziata: in commissione Affari costituzionali alla Camera la maggioranza viene battuta a sorpresa su uno delle centinaia di emendamenti M5s proprio a causa delle assenze del gruppo del Carroccio, sotto gli occhi di un impassibile ministro Roberto Calderoli. Per il centrodestra il voto non è valido e va ripetuto. Scoppia il caos, volano parole grosse e dopo una sospensione e un’accesa discussione, il presidente Nazario Pagano (Fi) decide di rinviare l’esame a venerdì. L’opposizione si appella al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, affinché eviti “una forzatura” che incrinerebbe “il rapporto di fiducia” e farebbe venire meno “la terzietà” che ha sempre contraddistinto il Presidente Pagano.


Nonostante la prudenza di Fi, ribadita anche oggi da Antonio Tajani, l’esame in Commissione non avrebbe dovuto riservare sorprese anche perché il patto è che il ddl arrivi in aula blindato il 29 aprile per la discussione generale anche se il voto finale arriverà solo dopo le Europee. La maggioranza, infatti, non ha presentato emendamenti e l’accordo è per un calendario serrato in modo da chiudere in commissione sabato, sacrificando anche il ponte del 25 aprile pur di tenere fede all’impegno caro alla Lega. Provando una ricostruzione di quanto accaduto, mettendo faticosamente in fila i fatti, tra le accuse incrociate di “ricostruzioni false” e “mistificazioni della realtà” emerge che l’inciampo avviene in apertura di seduta, alle 15, sul primo voto. Il Presidente Pagano inizia puntualissimo e, nessuno chiedendo di intervenire, passa al voto sull’emendamento 1.19 della pentastellata Carmela Auriemma che cancella la parola autonomia dai principi generali del primo articolo del ddl. Il parere di governo e relatore è contrario ma la votazione finisce 10 a favore a 7 contrari. Del centrodestra sono presenti 5 su 8 componenti di Fdi, uno di Fi, e solo un leghista su 5 (ovvero uno dei relatori del ddl Alberto Stefani). I voti li conta l’unico segretario di commissione presente, il pentastellato Pasqualino Penza. L’altra, la leghista Simona Bordonali, non è presente. L’opposizione esulta, uno dei tre relatori Alessandro Urzì (Fdi) chiede la parola, Pagano (Fi) cerca di correre ai ripari e non chiude la votazione. A quel punto è caos. Urla e proteste sono udibili dai corridoi antistanti la commissione, tanto che i commessi, intervenuti vista la situazione incandescente, allontanano i cronisti. Accorre anche il capogruppo Fdi Tommaso Foti ma da subito la posizione della maggioranza è di fare quadrato negando la validità del voto: “L’opposizione ha proclamato il risultato che il presidente non ha proclamato, quindi ha molta fantasia”, dice Foti. “Non è accaduto nulla, l’opposizione sbaglia. Il relatore Urzì aveva chiesto la parola, io sono esattamente entrato in quel momento e quindi il voto era stato sospeso. C’è poco da polemizzare, riprenderemo a votare. Come al solito l’opposizione della sinistra è farlocca, fanno cagnara inutile”, difende la linea il leghista Iezzi. “Siamo stanchi di un’opposizione che ormai si spinge fino alla mistificazione della realtà dichiarando numeri di fantasia e certificando votazioni mai esistite”, dichiara Urzì.


Dopo una sospensione della seduta durante la quale Pagano si informa sui precedenti con la presidenza della Camera, alla ripresa il Presidente annuncia l’intenzione di far ripetere il voto. È di nuovo bagarre. Per l’opposizione il voto è regolare e una eventuale ripetizione andava fatta semmai immediatamente. Spiega il dem Federico Fornaro: “Il Presidente avrebbe dovuto chiudere le porte immediatamente e ripetere per appello nominale la votazione, questo dice il Regolamento”. Alla fine le opposizioni spuntano un rinvio a venerdì. Pagano, di umore nero, intercettato dai cronisti, si limita a dire: “Non si è conclusa la procedura di voto. La Commissione è rinviata a venerdì”. Il paradosso è che il Presidente della Commissione finisce nel mirino delle opposizioni per difendere un ddl che la Lega vuole a tutti i costi e su cui invece il suo partito tiene alta la vigilanza tanto che Tajani oggi ha fatto sapere che pretenderà l’impegno sui Lep attraverso l’approvazione di ordini del giorno in aula.


“Speriamo che questo rinvio porti Pagano a riconsiderare la forzatura in termini di regolamento che vorrebbe fare. Abbiamo chiesto di interloquire con il presidente Fontana. Non vogliamo venga meno il ruolo di terzietà di Pagano. Se viene meno non si può andare avanti su un provvedimento così delicato. Si prenda atto della realtà dei fatti: la maggioranza è stata battuta”, dice Simona Bonafè (Pd). Filiberto Zaratti fa sapere che “Avs non è disposta a riprendere l’esame del ddl fino al pronunciamento della Giunta per il Regolamento e della presidenza della Camera sull’accaduto”.

Vino, dal 27 al 29 aprile a Città di Castello va in scena “Only Wine”

Vino, dal 27 al 29 aprile a Città di Castello va in scena “Only Wine”Milano, 24 apr. (askanews) – E’ tutto pronto a Città di Castello (Perugia), per l’undicesima edizione di “Only Wine”, il Salone dei giovani produttori e delle piccole Cantine che si svolgerà ancora una volta nello splendido parco di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio da sabato 27 a lunedì 29 aprile, con quest’ultima giornata riservata agli operatori del settore, buyer e giornalisti.


Novità di quest’anno, l’arrivo di vignaioli non solo da tutta Italia ma anche dalla Champagne, Slovenia, Albania, Austria e Svizzera “per uno scambio culturale di nicchia e di qualità”. Complessivamente le Cantine presenti saranno 145, insieme con quattro Consorzi (Oltrepò Pavese, Sannio, Roma Doc e Vinosanto Affumicato dell’Alto Tevere) e la neo costituita Associazione Cantine Altra Umbria, per un totale di oltre 400 etichette in degustazione. Il programma prevede inoltre il talk “Quale sarà il futuro del vino italiano?” con l’enologo Roberto Cipresso e il divulgatore enoico Francesco Saverio Russo, e un incontro dedicato al fenomeno del rosato con la presentazione di una ricerca della critica enogastronomica Chiara Giorleo, co-curatrice di una guida sui migliori rosati italiani.


Gli appuntamenti della sezione “Extrawine” si svolgeranno in piazza Matteotti e tra questi ci saranno la presentazione del libro “Esercizi spirituali per bevitori di vino” di Angelo Peretti, l’incontro “Viaggio nella storia del vino umbro” con Guido Farinelli, storico dell’enogastronomia. Da segnalare poi la presenza della birra con la rete “Luppolo made in Italy”, gli appuntamenti con il “Win&cocktail lab” a cura di Sara Polidori e degli studenti della scuola di Arti e Mestieri G. O. Bufalini, e con “Velvet-il velluto da bere” a cura dell’IIS “Patrizi – Baldelli – Cavallotti” di Città di Castello, realizzato con prodotti home made analcolici. Infine l’iniziativa “Un sommelier al tuo tavolo”: nei ristoranti di Città di Castello sarà a disposizione del pubblico un servizio gratuito di sommelerie, offerto dalla delegazione dell’Ais dell’Umbria. “Only Wine” ha il patrocinio del ministero del Masaf, della Regione Umbria, del Gal Alta Umbria e del Comune di Città di Castello.

Teatro, con 100mila biglietti musical Chicago sbanca botteghino

Teatro, con 100mila biglietti musical Chicago sbanca botteghinoMilano, 24 apr. (askanews) – Oltre 100.000 biglietti venduti e ‘sold out’ a ripetizione: il musical Chicago ha letteralmente ‘sbancato il botteghino’ rivelandosi lo spettacolo teatrale più visto in Italia nella stagione 2023-2024.


Un cast di altissimo livello e la presenza nello show per la prima volta di una star come Stefania Rocca che, con le sue doti artistiche e la sua professionalità, ha sostanzialmente contribuito al successo ampliando il numero di spettatori e avvicinando al teatro anche un nuovo pubblico. Sono i fattori principali che, insieme alla scelta di puntare nella stessa stagione oltre che su Milano anche su un tour nazionale, hanno consentito a questa produzione di essere, come dichiara l’amministratore delegato di Stage Entertainment, Matteo Forte, “l più grande successo che l’azienda leader nell’organizzazione di musical abbia ottenuto nelle ultime dieci stagioni”. Chicago ha chiuso la propria tournée a Bolzano martedì 23 Aprile. Matteo Forte spiega che “per il futuro Stage Entertainment anziché focalizzarsi su titoli già realizzati nel nostro Paese si concentrerà su produzioni del tutto inedite, per questo bisognerà attendere che si rendano disponibili titoli nuovi e di interesse per il mercato”. Così per la stagione 2024/2025 la compagnia non produrrà direttamente, ma sosterrà alcuni produttori che presenteranno titoli del repertorio classico.

Fedagripesca: semplificazione Pac primo passo ma non sufficiente

Fedagripesca: semplificazione Pac primo passo ma non sufficienteRoma, 24 apr. (askanews) – “Le misure di revisione della nuova Pac sono un primo passo, a nostro avviso però inadeguato perché non dà sufficienti risposte alle esigenze degli agricoltori. Pur accogliendo favorevolmente le semplificazioni sugli impegni di condizionalità da noi richiesti, siamo delusi dalle scelte oggi approvate dal Parlamento Ue, perché ancora una volta constatiamo una timidezza di fondo nell’affrontare i problemi strutturali dell’agricoltura europea. Continueremo a chiedere una revisione profonda della PAC che punti con maggior forza sulla leva dell’aggregazione, strada maestra per dare maggiore reddito agli agricoltori”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative commenta il voto in plenaria oggi al Parlamento Ue sulla semplificazione della Pac.


“I tempi di implementazione delle nuove norme – prosegue Piccinini – sono peraltro alquanto lunghi, anche se è prevista una disciplina transitoria in attesa del recepimento nel piano strategico nazionale”. Rispetto al via libera dell’europarlamento sul dossier NGTs, il presidente di Fedagripesca Confcooperative ritiene si tratti di “una decisione importante, dal momento che sul tema delle nuove tecniche genetiche è fondamentale accelerare, nell’interesse generale degli agricoltori italiani ed europei”.

Ue, Europarlamento approva revisione Politica agricola comune

Ue, Europarlamento approva revisione Politica agricola comuneStrasburgo, 24 apr. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato questo pomeriggio a Strasburgo, con 425 voti favorevoli, 130 contrari e 33 astensioni, una revisione che mira a semplificare il regolamento sui piani strategici della Politica agricola comune (Pac) e il regolamento orizzontale della Pac.


Il testo adottato include le modifiche tecniche alla proposta originaria della Commissione, che erano state proposte dal Consiglio Ue il 26 marzo scorso. Con questa revisione della Pac, sono state accolte in gran parte le richieste della protesta europea degli agricoltori, riducendo o eliminando del tutto norme e obblighi per la protezione dell’ambiente e della biodiversità (standard di “eco-condizionalità”) che erano stati introdotti nella nuova Pac per il periodo 2023-2027, come condizione per accedere alle sovvenzioni comunitarie.


In particolare, viene abolito l’obbligo di mantenere una superficie a riposo, non produttiva, pari ad almeno il 4% dell’area coltivabile per ogni azienda agricola; e l’obbligo di rotazione delle colture per i seminativi potrà essere sostituito dagli Stati membri con la diversificazione delle colture, specialmente in zone soggette a siccità o a forti precipitazioni. Complessivamente, degli attuali nove standard di “buone condizioni agronomiche e ambientali”, ai quali gli agricoltori dovevano attenersi per ottenere i pagamenti della Pac, solo tre rimarranno invariati: gli obblighi di protezione minima per le zone umide e le torbiere, il divieto di bruciare le stoppie dei seminativi, e il mantenimento di fasce tampone lungo i corsi d’acqua.


Verranno poi eliminati i controlli da parte degli Stati membri (e le sanzioni previste in caso di violazione) riguardo al rispetto dei requisiti di condizionalità ambientale per le aziende agricole con superficie coltivata inferiore ai 10 ettari. L’abolizione delle multe sarà retroattiva, applicabile a partire dall’inizio del 2024. Secondo la Commissione europea, comunque, se le aziende inferiori ai 10 ettari sono il 65% di quelle attive nell’Ue, la superficie agricola che coprono è pari ad appena il 10% il totale. Gli obblighi ambientali, dunque, continueranno ad applicarsi al 90% delle aree coltivate.


Gli agricoltori avranno ancora l’obbligo di mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti, e resta il divieto di tagliare siepi e alberi nella stagione della riproduzione e della nidificazione degli uccelli. Mantenere terreni a riposo o creare nuovi elementi caratteristici del paesaggio, attraverso “regimi ecologici”, non sarà più un obbligo, ma una possibilità volontaria incentivata. Per accelerare l’adozione della revisione della Pac, il Parlamento europeo ha accettato di trattare il caso secondo la cosiddetta “procedura d’urgenza”. Il tempo passato dalla proposta iniziale della Commissione, presentata il 15 marzo sotto la pressione della protesta degli agricoltori, fino all’approvazione di oggi è effettivamente un record per gli standard dell’Ue. Il regolamento dovrà ora essere approvato formalmente dal Consiglio, e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, per poi entrare immediatamente in vigore. Gli agricoltori potranno già applicare da quest’anno le nuove condizioni, alleggerite e semplificate, per le loro richieste di sostegno finanziario da parte dell’Ue.

Giansanti (Confagri): modifica Pac limitata ma è primo passo

Giansanti (Confagri): modifica Pac limitata ma è primo passoRoma, 24 apr. (askanews) – “Il regolamento approvato oggi, seppur di portata limitata e con rischi di potenziale disparità di trattamento tra agricoltori, rappresenta una prima apertura verso un’applicazione semplificata delle complesse norme che regolano il settore”. Così Confagricoltura dopo l’approvazione da parte del Parlamento Ue del regolamento, proposto a marzo scorso dalla Commissione europea, per semplificare la Politica Agricola Comune.


Come sottolineato da subito, Confagricoltura ha espresso fin dall’inizio perplessità nei confronti dell’attuale PAC, poiché non in linea con il primo obiettivo della Confederazione: supportare un’agricoltura produttiva, che rispetta l’ambiente e garantisce redditi equi agli agricoltori. “Abbiamo sostenuto il testo proposto dal Consiglio dei ministri che bilancia le diverse istanze – spiega in una nota il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – auspicando, come già comunicato al ministro Lollobrigida, che le semplificazioni previste dal nuovo regolamento possano essere implementate da quest’anno, con valenza retroattiva”.


“Speriamo che a questa prima modifica seguirà l’impegno delle istituzioni comunitarie al fine di conseguire ulteriori miglioramenti della PAC, senza attendere la riforma post 2027”, ha concluso Giansanti.

Agricoltura, Cia: bene voto Parlamento Ue su revisione Pac e Ngt

Agricoltura, Cia: bene voto Parlamento Ue su revisione Pac e NgtRoma, 24 apr. (askanews) – Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani per il doppio risultato di oggi all’Europarlamento, con l’esito positivo del voto in plenaria sul dossier NGTs e sulla semplificazione della Pac, la proposta legislativa che ha per obiettivo la riduzione degli oneri burocratici e amministrativi per le aziende agricole.


Con l’ok del Parlamento Ue, ora gli Stati membri potranno procedere ad introdurre elementi di flessibilità nei Piani strategici nazionali per un migliore funzionamento della Pac 2023-2027, garantendo nel contempo il rispetto degli impegni di sostenibilità ambientale da parte degli agricoltori. Non ci sarà più l’obbligo di mantenere a riposo le superfici agricole e si andrà verso il ritorno alla pratica della diversificazione colturale, in luogo della rotazione obbligatoria. Un altro importante cambiamento è la disposizione generale che permette agli Stati membri di concedere deroghe temporanee a specifici requisiti di condizionalità, in caso di condizioni climatiche impreviste che impediscono agli agricoltori di rispettarle.


Allo stesso tempo, Cia commenta con favore anche il voto positivo sul dossier NGTs, che ribadisce la validità del Regolamento proposto dalla Commissione Ue con i miglioramenti proposti dal Parlamento. Per la Confederazione è “la conferma della giusta direzione intrapresa per agevolare la transizione green dell’agricoltura europea che, per ridurre gli input chimici, ha bisogno di alternative valide e, quindi, di piante più resistenti ai cambiamenti climatici grazie all’introduzione delle Tecniche di evoluzione assistita. Le nuove biotecnologie, che non sono Ogm, restando uno strumento valido per un’agricoltura sempre più sostenibile”. Il voto di oggi è un segnale chiaro per il Consiglio per la chiusura dell’iter entro la fine della presidenza belga a giugno, conclude Cia

L’Europarlamento approva la revisione della Politica agricola comune

L’Europarlamento approva la revisione della Politica agricola comuneStrasburgo, 24 apr. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato questo pomeriggio a Strasburgo, con 425 voti favorevoli, 130 contrari e 33 astensioni, una revisione che mira a semplificare il regolamento sui piani strategici della Politica agricola comune (Pac) e il regolamento orizzontale della Pac.


Il testo adottato include le modifiche tecniche alla proposta originaria della Commissione, che erano state proposte dal Consiglio Ue il 26 marzo scorso. Con questa revisione della Pac, sono state accolte in gran parte le richieste della protesta europea degli agricoltori, riducendo o eliminando del tutto norme e obblighi per la protezione dell’ambiente e della biodiversità (standard di “eco-condizionalità”) che erano stati introdotti nella nuova Pac per il periodo 2023-2027, come condizione per accedere alle sovvenzioni comunitarie.


In particolare, viene abolito l’obbligo di mantenere una superficie a riposo, non produttiva, pari ad almeno il 4% dell’area coltivabile per ogni azienda agricola; e l’obbligo di rotazione delle colture per i seminativi potrà essere sostituito dagli Stati membri con la diversificazione delle colture, specialmente in zone soggette a siccità o a forti precipitazioni. Complessivamente, degli attuali nove standard di “buone condizioni agronomiche e ambientali”, ai quali gli agricoltori dovevano attenersi per ottenere i pagamenti della Pac, solo tre rimarranno invariati: gli obblighi di protezione minima per le zone umide e le torbiere, il divieto di bruciare le stoppie dei seminativi, e il mantenimento di fasce tampone lungo i corsi d’acqua.


Verranno poi eliminati i controlli da parte degli Stati membri (e le sanzioni previste in caso di violazione) riguardo al rispetto dei requisiti di condizionalità ambientale per le aziende agricole con superficie coltivata inferiore ai 10 ettari. L’abolizione delle multe sarà retroattiva, applicabile a partire dall’inizio del 2024. Secondo la Commissione europea, comunque, se le aziende inferiori ai 10 ettari sono il 65% di quelle attive nell’Ue, la superficie agricola che coprono è pari ad appena il 10% il totale. Gli obblighi ambientali, dunque, continueranno ad applicarsi al 90% delle aree coltivate.


Gli agricoltori avranno ancora l’obbligo di mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti, e resta il divieto di tagliare siepi e alberi nella stagione della riproduzione e della nidificazione degli uccelli. Mantenere terreni a riposo o creare nuovi elementi caratteristici del paesaggio, attraverso “regimi ecologici”, non sarà più un obbligo, ma una possibilità volontaria incentivata. Per accelerare l’adozione della revisione della Pac, il Parlamento europeo ha accettato di trattare il caso secondo la cosiddetta “procedura d’urgenza”. Il tempo passato dalla proposta iniziale della Commissione, presentata il 15 marzo sotto la pressione della protesta degli agricoltori, fino all’approvazione di oggi è effettivamente un record per gli standard dell’Ue. Il regolamento dovrà ora essere approvato formalmente dal Consiglio, e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, per poi entrare immediatamente in vigore. Gli agricoltori potranno già applicare da quest’anno le nuove condizioni, alleggerite e semplificate, per le loro richieste di sostegno finanziario da parte dell’Ue.