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Autore: Redazione StudioNews

Scoperta fossa comune con 180 corpi a Khan Younis

Scoperta fossa comune con 180 corpi a Khan YounisRoma, 22 apr. (askanews) – I corpi di 180 persone sarebbero stati trovati dai servizi di emergenza palestinesi in una fossa comune presso il complesso medico Nasser nella città di Khan Younis, nel sud di Gaza, ha riferito l’emittente Al Jazeera.


I corpi, compresi quelli di donne anziane e bambini, sono stati scoperti nel cortile dell’ospedale durante il fine settimana, sottolinea l’emittente. Il 7 aprile, le truppe israeliane si sono ritirate dalla città dopo che il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che le forze di difesa israeliane hanno eliminato il movimento palestinese Hamas come struttura militare sul posto.

Autonomia, commissione Camera vota da domani, fine esame sabato

Autonomia, commissione Camera vota da domani, fine esame sabatoRoma, 22 apr. (askanews) – La commissione Affari costituzionali della Camera inizierà a votare domani sugli emendamenti al disegno di legge Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata (già approvato in prima lettura dal Senato), con la conclusione dell’esame del provvedimento prevista per sabato prossimo, 27 aprile, con il conferimento entro le ore 18 del mandato ai relatori per l’esame in aula. Lo ha stabilito l’ufficio di presidenza riunitosi oggi con i rappresentanti dei gruppi.


Nel dettaglio, la commissione si riunirà con questo calendario: martedì 23 (ore 9,30-11): esito delle richieste di riesame e discussione sul complesso delle proposte emendative presentate, da concludere entro le ore 11; martedì 23 (al termine votazioni pomeridiane dell’aula), mercoledì 24 (dalle ore 9,30 fino all’inizio della fase di votazione del Def in aula, poi dalle 14.30 alle 16.15), venerdì 26 (dalle ore 11.30, con prosecuzione fino alla fascia serale) e sabato 27 aprile dalle 9.30 fino alle ore 18, mandato ai relatori compreso. Rispettando questa tempistica sarebbe possibile quindi l’approdo in aula del provvedimento già lunedì 29. Il presidente della commissione, Nazario Pagano (FI), ha preannunciato l’intenzione di organizzare i lavori, se necessario attraverso il contingentamento dei tempi, in considerazione della scansione temporale definita.

Tv, Su RaiPlay è Winx Club Time per i 20 anni delle fatine

Tv, Su RaiPlay è Winx Club Time per i 20 anni delle fatineRoma, 22 apr. (askanews) – Su RaiPlay è Winx Club TIME: per festeggiare i 20 anni di magia delle Winx la piattaforma streaming Rai, in collaborazione con Rai Kids, e in occasione della grande festa organizzata da Rainbow per la prossima edizione Comicon Napoli (dal 25 al 28 aprile, Mostra d’Oltremare), renderà disponibili dal 24 aprile tutte le 8 stagioni della serie Winx Club (per un totale di 208 episodi) e i film Winx Club – Il Mistero degli Abissi, Winx Club – Il segreto del regno perduto, Winx Club – La fenice d’Ombra, Winx Club – Il destino di Bloom, Winx Club – Battaglia per Magix, Winx Club – La vendetta delle Trix.


Le fatine ideate da Iginio Straffi in 20 anni di storia hanno avuto un successo globale, raggiungendo un pubblico sempre più ampio grazie alle loro avvincenti ed entusiasmanti avventure. Le Winx sono diventate un vero e proprio fenomeno evergreen tra i più seguiti a livello internazionale. Bloom, Stella, Flora, Aisha, Tecna e Musa hanno anticipato le tendenze e sono protagoniste di storie uniche, eroine ambasciatrici di valori universali come l’amicizia, la diversità, l’inclusività e di contenuti altamente educativi e di qualità. In 20 anni sono cresciute insieme ai loro fan e sono diventate un orgoglio italiano in tutto il mondo: Winx Club è infatti distribuito in oltre 150 paesi.


Su RaiPlay sarà possibile rivivere la magia delle loro avventure sin dalle prime stagioni fino all’ottava, disponibile interamente sulla piattaforma. Nella stagione 8, le fate di Alfea viaggeranno verso un nuovo pianeta di nome Lumenia, dove la regina affiderà loro il potere di Cosmix, per proteggere le stelle dell’universo magico. Con loro ci sarà anche una Lumen, creatura magica a forma di stella. Inoltre, l’offerta speciale dedicata ai festeggiamenti del 20esimo anniversario propone tutti i film con le incredibili vicende che hanno conquistato intere generazioni.

Nato in Iraq, Gen. Piasente: siamo qui per supportare stabilità Paese

Nato in Iraq, Gen. Piasente: siamo qui per supportare stabilità PaeseRoma, 22 apr. (askanews) – Iraq Paese cruciale nella stabilità dell’area mediorientale, dove la Nato gioca un ruolo decisivo. Una presenza che si è rafforzata in seguito al conflitto Israelo-palestinese e anche dopo i recenti attacchi tra Iran e Israele. Il Generale di Divisione Nicola Piasente è Capo di Stato Maggiore della Nato Mission Iraq (NMI), una missione di consulenza e sviluppo delle capacità non di combattimento che assiste l’Iraq nella costruzione di forze armate e istituzioni di sicurezza più sostenibili, trasparenti, inclusive ed efficaci, combattere il terrorismo e prevenire il ritorno dell’Isis.


La missione è stata autorizzata al Summit Nato di Bruxelles nel luglio 2018, a seguito di una richiesta del governo iracheno, e istituita nell’ottobre 2018. In questa intervista ad askanews, il Generale di Divisione Piasente traccia il quadro della situazione in Iraq. Il recente conflitto israelo-palestinese ha avuto ripercussioni sulla missione della Nato in IRAQ?


La missione della Nato in Iraq ha naturalmente adattato la propria postura, mettendo sempre in priorità la sicurezza del proprio personale e perfezionando piani di contingenza per affrontare eventuali cambi repentini di scenari. Contestualmente, su richiesta delle forze di sicurezza irachene, ha ulteriormente incrementato la propria presenza capillare ed efficace all’interno delle strutture del Ministero della Difesa e del Ministero degli Interni e della Polizia federale in maniera tale da mantenere canali di comunicazione sempre aperti, da incrementare la “Situational awareness” sul territorio ed essere pronta a manifestare la propria vicinanza anche concretamente attraverso l’attività di consulenza sempre più attagliata nei confronti delle forze di sicurezza irachene. In seguito a nuovi e recenti eventi nell’area mediorientale, si è innalzato il livello di allerta?


L’Alleanza Atlantica segue sempre con attenzione, con professionalità, con scrupolo l’evoluzione della situazione nella regione. La missione della Nato qui in Iraq rientra nei compiti principali dell’Alleanza Atlantica che sono oltre che la difesa e la deterrenza, anche la prevenzione alla gestione delle crisi e la cosiddetta Cooperative Security, cioè la sicurezza attraverso la cooperazione. L’Iraq è un elemento chiave per la stabilità del Medio Oriente e un Iraq stabile ha certamente un’impulso positivo sulla sicurezza del fianco sud dell’Alleanza. In questo c’è una forte determinazione da parte di tutti i Paesi dell’Alleanza e un contributo estremamente apprezzato anche dell’Italia nello stabilire sempre i collegamenti e nel condividere informazioni e nello scambiare esperienze che possano far sì che eventuali crisi possano essere smorzate e tenute sotto controllo fino dalla fase di insorgenza. Come riportato recentemente dal Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, ‘nessuno trarrà beneficio da un’altra guerra in Medio Oriente. È vitale che il conflitto non vada fuori controllo e che tutte le parti dimostrino moderazione’. Il Segretario Generale si è anche pienamente associato alla recente dichiarazione dei Ministri degli Esteri del G7 che ha invitato tutte le parti ad una de-escalation delle tensioni. Al Summit di Bruxelles del 2018 la Nato, su specifica richiesta del Governo Iracheno, ha autorizzato la missione in Iraq (NMI). Ci può spiegare quali sono gli obiettivi principali di questa missione e quali sono i risultati concreti sino ad oggi raggiunti?


Gli obiettivi principali della missione della Nato in Iraq sono quelli di costruire istituzioni di sicurezza del governo iracheno efficaci e sostenibili nel tempo. E’ una missione che ha superato cinque anni di esperienza sul campo, è una missione principalmente basata sulle attività di consulenza, di esperti e consulenti che provengono da tutte le nazioni che sono membri dell’Alleanza Atlantica e che sono finalizzate ad aiutare e supportare la nostra controparte irachena nel delineare lo sviluppo delle istituzioni di sicurezza, in particolare del Ministero della Difesa e, dallo scorso mese di agosto, anche del Ministero degli Interni e della Polizia federale. I principali risultati sono certamente quello di aver costruito una fitta rete di relazioni, di aver consolidato la capillare presenza dei consulenti dell’Alleanza Atlantica all’interno delle istituzioni di sicurezza irachene e di aver raggiunto un livello di intesa e di apprezzamento da parte dei nostri partner che ha fatto sì che la richiesta di supporto stia gradualmente, progressivamente evolvendo in diversi campi, alcuni dei quali piuttosto specifici, altri di importanza strategica e contestualmente dimostrano come il rapporto fra il governo iracheno e l’Alleanza Atlantica sia un rapporto che si sta avviando a un consolidamento importante e dall’altra parte l’apprezzamento dei nostri esperti abbia effettivamente raggiunto i propri obiettivi. Qual è il contributo italiano alla missione NMI? Ci sono altre truppe italiane sul territorio iracheno e quale è il loro ruolo? Il contributo italiano nell’ambito dell’Alleanza Atlantica è un contributo qualitativamente molto elevato. È fornito da esperti in ambiti particolarmente delicati quali la difesa cibernetica, la gestione dello spazio aereo, lo sviluppo di modelli efficaci nella gestione delle crisi, il supporto al Ministero degli Interni e alla Polizia Federale. Il contributo che l’Italia dà, anche su specifica richiesta del governo iracheno, riguarda anche team di esperti che vanno a implementare e a supportare le capacità di sviluppo della difesa irachena in campi specifici, come quello dello sviluppo delle forze speciali, ad esempio, oppure c’è anche una componente civile, composta anche da personale nazionale, che lavora sia nelle interazioni con la leadership politica e di governo irachena e non ultimo la nostra ambasciata qui a Bagdad è il punto di contatto per l’Alleanza Atlantica. E’ quindi è un elemento di facilitazione nei rapporti tra la missione della Nato a Bagdad e le diverse rappresentanze diplomatiche presenti nella capitale irachena. In che modo la missione funge da deterrente contro la ripresa delle attività del gruppo terroristico ISIS in Iraq? Il miglioramento, la crescita, il consolidamento delle capacità delle forze di sicurezza irachene, è uno sforzo sinergico che vede ovviamente al centro le istituzioni di sicurezza irachene, che viene supportato dalla coalizione internazionale per il contrasto al terrorismo, nella quale l’Italia ha un ruolo qualitativamente molto importante e naturalmente dall’attività di consulenza dell’Alleanza Atlantica che, nello specifico, lavora nel costruire modelli, strategie politiche che facciano sì che la difesa irachena abbia un controllo efficiente ed efficace del territorio, sia rivolta alla costruzione di un modello sostenibile sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista logistico e si concentri anche sullo sviluppo di tutti quei sensori e quegli indicatori che possano in maniera efficace prevenire prima di possibili esplosioni eventuali crisi che possano portare alla rinascita di minacce di tipo terroristica come quella rappresentata dall’Isis. Generale, lei ha già partecipato ad una missione in Iraq nel 2017-2018 quale Comandante della ‘Praesidium’ Task Force sulla diga di Mosul. A distanza di quasi dieci anni come ha trovato l’Iraq e quale è la sua sensazione per il futuro di questo Paese? L’Iraq negli ultimi anni ha saputo consolidare la propria stabilità. C’è un processo che vede l’assunzione da parte delle forze di polizia, del controllo della sicurezza di buona parte delle province irachene. Naturalmente l’approccio del governo iracheno alla costruzione di questa stabilità è un approccio molto determinato, che ha saputo valorizzare il contributo dell’Alleanza Atlantica e il contributo dell’Italia. Relativamente alla mia esperienza passata qui in Iraq, ho avuto la responsabilità di garantire nell’ambito della coalizione internazionale la sicurezza della diga di Mosul, che è un’infrastruttura strategica per il paese, rispetto alla quale eventuali problemi di sicurezza potrebbero effettivamente avere delle conseguenze drammatiche per il Paese. Io credo che l’Italia in quell’occasione abbia garantito un contributo determinante, affidabile, cogliendo contestualmente le esigenze di sicurezza manifestate dalla coalizione, ma anche le preoccupazioni delle autorità irachene. E devo dire che anche nell’evoluzione della campagna che ha portato la sconfitta di Daesh il ruolo dell’Italia è sempre stato un ruolo importante e anche qualitativamente decisivo in alcune fasi e che abbia mostrato la professionalità dei nostri soldati e la loro determinazione nel supportare il popolo iracheno nella lotta contro il terrorismo. Di Serena Sartini Foto: PAO Nato Mission Iraq

Rai, esposto Bonelli a Ue: intellettuali censurati da servizio pubblico Italia

Rai, esposto Bonelli a Ue: intellettuali censurati da servizio pubblico ItaliaRoma, 22 apr. (askanews) – Il leader verde Angelo Bonelli che guida insieme a Nicola Fratoianni Alleanza Verdi Sinistra ha annnuunciato un esposto sulla Rai “alla Commissione UE sull’ingerenza del governo finalizzata alla censura e al controllo dei media per violazione del Media Freedom Act approvato dal Parlamento europeo il 13 marzo scorso”.


“In Italia – denuncia Bonelli- è in corso un’occupazione totale degli spazi dell’informazione da parte del governo Meloni. La censura che ha subito l’intellettuale e scrittore Antonio Scurati ne è solo l’ultimo esempio drammatico per la democrazia italiana. Alcune settimane prima, sempre in RAI, è stato censurato il monologo della scrittrice Nadia Terranova. Ancora prima era stato il turno di Roberto Saviano, la cui trasmissione, ‘Insider’, è finita fuori palinsesto qualche settimana dopo essere stata annunciata. Questa situazione, unita alla modifica del regolamento Agcom da parte della maggioranza di destra che sostiene il governo Meloni per consentire agli esponenti di governo e dei partiti di maggioranza di realizzare l’occupazione totale degli spazi televisivi pubblici, è intollerabile£. Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che spiega: “Il quotidiano ‘La Stampa’ di oggi ha raccontato, in un articolo a firma Ilario Lombardo, che la decisione di annullare il monologo di Scurati, censurandolo di fatto, e la scusa economica siano state orchestrate con la regia politica del governo. Del resto, il direttore approfondimenti Corsini, alla festa del partito di Giorgia Meloni, si è dichiarato fedele sostenitore di Fratelli d’Italia. In realtà, è la stessa RAI che, con un’email, spiega che l’annullamento del monologo dello scrittore era stato deciso per motivi editoriali e non economici. L’ingerenza politica del governo sulla RAI, e quindi sull’informazione attraverso le nomine, è ormai una quotidiana realtà che ha indotto i sindacati dei giornalisti RAI a proclamare uno sciopero, annunciato con la lettura di due duri comunicati sindacali che denunciano le ingerenze politiche del governo sull’informazione. Chiederò pertanto alla Commissione UE di intervenire per verificare se vi sia stata una violazione del Media Freedom Act da parte del governo italiano,” conclude Bonelli.

Snowland Livigno Music Festival da giovedì 25 a sabato 27 aprile

Snowland Livigno Music Festival da giovedì 25 a sabato 27 aprileMilano, 22 apr. (askanews) – Snowland Livigno Music Festival è pronto a partire e svela la line up completa della prossima edizione, che si terrà da giovedì 25 a sabato 27 aprile 2024 nella splendida Livigno (SO).


Ad aprire il Festival giovedì 25 aprile saranno Alok, Articolo 31, Edmmaro e Maddix. Alle loro esibizioni si aggiungeranno quelle di D-Nill, Frank Van Janek, In-Style e PRZI. Venerdì 26 aprile sarà invece la volta degli headliners Deborah De Luca e Paco Osuna, le cui performance saranno anticipate da quelle di Doctum, Frenzy e Ricky Le Roy.


A scaldare il pubblico del Festival sabato 27 aprile saranno infine Anna, Artie 5ive, Morten e Nervo. Sul palco anche D-Nill, Marnik, Reygel, Rudeejay e SLVR. Snowland Livigno Music Festival è un evento unico in Italia, che unisce le vibrazioni della musica all’energia della montagna. In località Passo Eira, a 2208 m di quota, a bordo delle piste da sci, tra tramonti e panorami mozzafiato, si esibiranno alcuni tra i più apprezzati artisti di musica elettronica e hip hop, sia del panorama italiano che internazionale.


A ospitare l’edizione 2024 di Snowland Livigno Music Festival sarà nuovamente Livigno, tra le mete sciistiche italiane più rinomate. Il perfetto cocktail tra bellezza del paesaggio alpino, piste innevate, snowpark, shopping e gastronomia. Un unico grande palco che in tre giorni, dalle ore 14.00 alle ore 23.00, intratterrà i partecipanti con tanta musica e divertimento.


La festa continuerà poi all’Alpen Resort, dove ogni sera, a partire dalla mezzanotte, si svolgeranno gli after party che faranno scatenare fino all’alba. Si inizierà giovedì 25 aprile con il Radio 105 Official After Party. Venerdì 26 aprile la consolle sarà invece nelle mani di Franchino & Ricky Le Roi, 00ZICKY e Pintori. Degna conclusione del Festival la daranno infine, sabato 27 aprile, i dj set di Merk & Kremont, Edmmaro, D-Nill, Ernesto De Simone e Reygel. Snowland Livigno Music Festival è un evento in partnership tra Bivio Life, Nameless festival e Livigno.

Romeo Gualerzi confermato presidente Consorzio Culatello Zibello

Romeo Gualerzi confermato presidente Consorzio Culatello ZibelloRoma, 22 apr. (askanews) – Romeo Gualerzi è stato confermato presidente del Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello Dop fino al 2027. È quanto ha deliberato il 19 aprile scorso l’assemblea ordinaria, rinnovando la fiducia al 53enne originario di Parma dopo il primo incarico del triennio 2021-2024.


“Le sfide del prossimo triennio sono molteplici – ha detto Gualerzi – ma ne cito due in particolare: l’approvazione del nuovo disciplinare, già votato dai consorziati lo scorso anno, e l’ulteriore spinta sul preaffettato, con cui stiamo raggiungendo mercati e consumi mai toccati prima”. Nell’ultimo triennio, il Culatello di Zibello Dop ha raggiunto il record produttivo di 102.591 pezzi sigillati nel 2022, incrementando costantemente il valore del preaffettato. Nel 2023 infatti le vaschette hanno rappresentato il 46% della produzione annua, contribuendo a superare i 20 milioni di euro per quanto riguarda il fatturato al consumo.

Marco Salvi confermato alla guida di Fruitimprese

Marco Salvi confermato alla guida di FruitimpreseRoma, 22 apr. (askanews) – Marco Salvi, nella parte privata dell’assembla annuale di Fruitimprese, la più rilevante associazione nazionale delle imprese ortofrutticole, svoltasi venerdì 19 aprile, è stato confermato per acclamazione alla presidenza di Fruitimprese.


Si tratta, per l’imprenditore ferrarese ai vertici di una delle principali aziende ortofrutticole italiane, del quinto mandato triennale consecutivo di presidenza. Salvi fu infatti eletto per la prima volta presidente di Fruitimprese 12 anni fa, nel 2012.

Famiglia,Consulta: unione civile non decade se un partner cambia sesso

Famiglia,Consulta: unione civile non decade se un partner cambia sessoMilano, 22 apr. (askanews) – Nell’ipotesi in cui uno dei componenti di una unione civile proponga domanda di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso, e entrambi intendano proseguire la loro relazione trasformandola in matrimonio, i diritti della coppia non si estinguono nel periodo compreso tra la cessazione del vincolo pregresso e la celebrazione del matrimonio stesso. È quanto ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza 66 del 2024, che ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 26, della legge 20 maggio 2016, n. 76 (c.d. legge sulle unioni civili).


Si tratta della parte in cui stabilisce che la sentenza di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso determina lo scioglimento automatico dell’unione civile senza prevedere, laddove il richiedente la rettificazione e l’altra parte dell’unione rappresentino personalmente e congiuntamente al giudice, fino all’udienza di precisazione delle conclusioni, l’intenzione di contrarre matrimonio, che il giudice disponga la sospensione degli effetti derivanti dallo scioglimento del vincolo fino alla celebrazione del matrimonio e comunque non oltre il termine di centottanta giorni dal passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione. La questione era stata sollevata dal Tribunale di Torino, nel corso di un giudizio introdotto, per la rettifica di sesso da uno dei componenti di una unione civile. Il giudice a quo aveva ravvisato il contrasto della normativa censurata, oltre che con l’art. 2, anche con l’art. 3 Cost., lamentando la disparità di trattamento rispetto alla ipotesi, speculare, in cui il percorso di transizione di genere sia attraversato da una coppia in origine eterosessuale, e unita in matrimonio: in tale ipotesi l’art. 1, comma 27, della stessa legge n. 76 del 2016 dispone che, ove i coniugi abbiano manifestato personalmente e congiuntamente al giudice, nel corso del giudizio per rettificazione di sesso, la volontà di proseguire la loro relazione dando vita ad una unione civile, alla rettificazione di sesso consegue l’automatica instaurazione dell’unione civile.


La Corte ha escluso la violazione dell’art. 3 Cost., sottolineando che, se pure il vincolo derivante dalla unione civile produce effetti molto simili a quelli del matrimonio, si tratta pur sempre di effetti non del tutto coincidenti, e, in parte, di estensione ridotta rispetto al vincolo coniugale, e ricompresa nel più ampio spettro dei diritti ed obblighi da questo originati. La obiettiva eterogeneità delle situazioni a confronto esclude pertanto, la fondatezza del dubbio di contrasto con l’art. 3 Cost. Quanto al sospetto di contrasto della disciplina censurata con l’art. 2 Cost., la Corte ha anzitutto rilevato che l’unione civile costituisce una formazione sociale in cui i singoli individui svolgono la propria personalità, ed è connotata da una natura solidaristica non dissimile da quella propria del matrimonio, in quanto comunione spirituale e materiale di vita, ed esplicazione del diritto fondamentale della persona di vivere liberamente una condizione di coppia, con i connessi diritti e doveri. Ciò posto, i giudici della Consulta hanno rilevato che i componenti della unione civile, ove manifestino la volontà di conservare il rapporto nella diversa forma del matrimonio a seguito dello scioglimento automatico del vincolo pregresso quale effetto della sentenza di rettificazione anagrafica del sesso di uno di essi, vanno comunque incontro, nel tempo necessario alla celebrazione del matrimonio stesso, ad un vuoto di tutela, a causa del venir meno del complessivo regime di diritti e doveri di cui erano titolari in costanza dell’unione civile. Tale mancanza di tutela entra in frizione con il diritto inviolabile della persona alla propria identità, di cui pure il percorso di sessualità costituisce espressione. Non senza considerare, aggiunge la Corte, che, nel tempo necessario alla ricostituzione della coppia secondo la nuova forma legale, i componenti potrebbero essere colpiti da eventi destinati a precludere in modo irrimediabile la costituzione del nuovo vincolo.


Tuttavia, avuto riguardo alle differenze già evidenziate tra unione civile e matrimonio, osserva la Corte, il rimedio a tale situazione non può essere quello di omologare le due situazioni, estendendo al caso di scioglimento della prima l’effetto di automatica trasformazione in matrimonio che l’art. 1, comma 27, della legge n. 76 del 2016 prevede nel caso di passaggio dal secondo alla prima. Il rimedio deve, invece, consistere nella sospensione degli effetti derivanti dallo scioglimento del vincolo per il tempo necessario affinché le parti celebrino il matrimonio, sempre che esse abbiano manifestato tale volontà davanti al giudice durante il giudizio di rettificazione del sesso, fino alla udienza di precisazione delle conclusioni, analogamente a quanto prevede per i coniugi nell’ipotesi inversa, l’art. 31, comma 4-bis, del d.lgs. n. 150 del 2011. La durata di tale sospensione è stata individuata dalla Corte nel termine di 180 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione, termine mutuato dall’art. 99 cod.civ., che prevede lo stesso termine per la celebrazione del matrimonio, con decorrenza dalle pubblicazioni. Da tale pronuncia consegue che l’ufficiale dello stato civile, ricevuta la comunicazione del passaggio in giudicato della sentenza di rettificazione del sesso con la dichiarazione del giudice relativa alla sospensione degli effetti dello scioglimento del vincolo, deve procedere alla relativa annotazione. Pertanto la Corte ha altresì dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 70-octies, comma 5, del D.P.R. n. 396 del 2000 sull’ordinamento dello stato civile, per la mancata previsione di tale incombenza.

A Cibus linee guida Afidop e Fipe per formaggi nei ristoranti

A Cibus linee guida Afidop e Fipe per formaggi nei ristorantiRoma, 22 apr. (askanews) – Riflettori puntati a Cibus sulla valorizzazione dei formaggi certificati nei ristoranti a Cibus martedì 7 maggio alle 12.30, con l’evento “Il Dop è servito!”. Al 22esimo Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma Afidop, l’associazione italiana dei formaggi Dop e Igp, e Fipe lanciano le prime linee guida per garantire una maggiore tutela e valorizzazione dei prodotti caseari certificati nei ristoranti.


Un patto per promuovere, in Italia e all’estero, due settori strategici del Made in Italy: i formaggi certificati, primo comparto del cibo DOP italiano, con un valore al consumo di 8,6 miliardi di euro, e la ristorazione che, con i suoi 92 miliardi di euro di consumi, è un punto di riferimento fondamentale delle produzioni agroalimentari di qualità. “Un’iniziativa volta a fare chiarezza – fa notare Afidop in una nota – e ad accompagnare i ristoratori nella conoscenza e nella maggiore valorizzazione dei formaggi italiani Dop e Igp nei menu”.