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Autore: Redazione StudioNews

Stati generali del Cinema, Schifani: Sicilia set a cielo aperto

Stati generali del Cinema, Schifani: Sicilia set a cielo apertoRoma, 13 apr. (askanews) – “La Sicilia è un set a cielo aperto, e vuole dimostrarlo con questa iniziativa fortemente voluta dal mio governo e dall’assessore al Turismo, Elvira Amata. Ascolteremo quello che viene fuori da questo momento di dibattito e di confronto, sottolineando che la nostra Isola è pronta anche ad aiutare la formazione dei produttori cinematografici e degli attori”. Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, intervenendo questa mattina agli “Stati generali del Cinema” in corso al Castello Maniace di Siracusa, sull’isola di Ortigia. Tre giorni di incontri e dibattiti con oltre 200 autorevoli rappresentanti del cinema italiano, promossi dalla Regione Siciliana, in collaborazione col Ministero del Turismo ed Enit.


“In Sicilia – ha aggiunto Schifani – abbiamo un clima e dei set naturali e architettonici, come il castello Maniace in cui ci troviamo oggi, che sono già location autonome, si presentano da sole, ideali per ospitare produzioni di film e insediamenti cinematografici. Abbiamo investito più di 20 milioni in questo settore, altri cinque ne abbiamo previsti nell’ultima legge Finanziaria, su richiesta dell’assessore Amata, proprio per realizzare un progetto. Come avevo già detto in campagna elettorale, la Sicilia deve diventare un polo attrattivo per le produzioni audiovisive, anche con incentivi specifici dedicati alla formazione. Ma i fatti parlano da soli: Makari, o il Commissario Montalbano, e molte altre grandi produzioni sono arrivate da sé. Allora dobbiamo stimolare ulteriore interesse attraverso l’iniziativa politica che stiamo assumendo favorendo l’arrivo di nuove opportunità, perché non è più il tempo solo de ‘La Piovra’”. “Dal manifesto che verrà fuori dagli Stati generali – ha concluso il governatore dal palco – auspico che arrivino indicazioni concrete, delle linee guida precise, pragmatiche, per la promozione dell’industria cinematografica in Sicilia. Questo può rappresentare un passaggio chiave nell’attuazione della nostra strategia per potenziare il cineturismo che da anni, ormai, conosce un’espansione senza sosta e che vede la Sicilia tra le mete privilegiate, anche nell’ottica di promuovere il turismo d’inverno, cioè destagionalizzare i flussi, direzione nella quale stiamo lavorando”.

Il G7 Trasporti ribadisce l’impegno per la transizione ecologica (ma sostenibile)

Il G7 Trasporti ribadisce l’impegno per la transizione ecologica (ma sostenibile)Milano, 13 apr. (askanews) – Proseguire sulla transizione ecologica ma rendendola sostenibile sia socialmente che economicamente. Un bilancio positivo quello del G7 Trasporti che si è svolto a Milano secondo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.


“Sulla transizione ecologica – ha detto il ministro nella conferenza stampa finale al termine dei lavori – il G7 la conferma, però priva di ideologia, più improntata al buonsenso, con la neutralità tecnologica. Non solo alcune fonti energetiche ma tutte, tanto che abbiamo parlato di nucleare, di buocarburante, quindi non tutto è solo elettrico. Un G7 positivo molto pragmatico, non ideologico”. Nel documento finale si legge infatti che i paesi del G7 riconoscono “che è importante che la transizione sia socialmente ed economicamente giusta, conveniente ed efficiente, basata sui risultati e neutrale dal punto di vista tecnologico. Riconosciamo inoltre l’importanza degli investimenti in infrastrutture per veicoli a zero e basse emissioni – aggiunge i documento -, nelle infrastrutture di ricarica e nei carburanti alternativi e nella fornitura di carburanti rinnovabili e sostenibili a basse e zero emissioni di carbonio, che siano convenienti. Prendiamo atto dell’importanza di continuare un dialogo costruttivo e positivo con gli operatori privati”.


Il G7 dedica anche un capitolo sul tema automotive, esprimendo preoccupazione per pratiche di sovvenzioni “opache” che “minano le parità di condizioni” con un riferimento neanche troppo velato alla Cina e alla sue posizione di leadership nel settore delle auto elettriche attraverso la produzione delle batterie. “Continuiamo a nutrire preoccupazione – afferma il G7 – per l’uso sistematico di politiche e pratiche non di mercato, come le sovvenzioni industriali pervasive, opache e dannose, le pratiche distorsive del mercato delle imprese statali e tutte le forme di trasferimenti forzati di tecnologia, nonché altre pratiche che minano la parità di condizioni e creano dipendenze strategiche e vulnerabilità sistemiche, anche nel settore automobilistico”. Non a caso, Salvini, aprendo la conferenza stampa ha ribadito la sua perplessità nel “vedere un noto marchio di auto elettriche cinesi aprire un proprio shop dietro la Madonnina” del Duomo di Milano. Una parte importante del documento finale del G7 è inoltre dedicato all’Ucraina, verso la quale si ribadisce il massimo sostegno, puntando l’accento sulla ricostruzione al termine della guerra con la Russia. “La ricostruzione dell’Ucraina, a cominciare da misure di ripresa tempestive, rimane una priorità fondamentale. Continueremo a lavorare con le autorità ucraine, le istituzioni europee e internazionali Istituzioni finanziarie attraverso la piattaforma di coordinamento dei donatori multi-agenzia per l’Ucraina e facendo leva sugli investimenti privati”. “Riaffermiamo il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina e salutiamo ancora una volta il coraggio e la resilienza del popolo ucraino che ha combattuto instancabilmente per la sovranità dell’Ucraina, l’integrità territoriale, la libertà e futuro democratico – aggiungono i paesi del G7 -. Continueremo il nostro lavoro – conclude – per garantire che il popolo ucraino prevalga nei suoi combattimenti e per contribuire a forgiare una una pace globale, giusta e duratura”.


Infine, stabilito un tavolo permamente di consultazione per far fronte alla crisi dei collegamenti marittimi provocata dagli attacchi Houthi sul Mar Rosso, verso i quali i paesi del G7 chiedono un immediato stop. “Chiediamo agli Houthi di cessare immediatamente i loro attacchi contro le navi e di rilasciare la Galaxy Leader e il suo equipaggio – affermano nel documento -. Chiediamo inoltre all’Iran di astenersi dal fornire sostegno agli Houthi e dal consentire tali attacchi”.

G7 Trasporti ribadisce impegno alla transizione ma sostenibile

G7 Trasporti ribadisce impegno alla transizione ma sostenibileMilano, 13 apr. (askanews) – Proseguire sulla transizione ecologica ma rendendola sostenibile sia socialmente che economicamente. Un bilancio positivo quello del G7 Trasporti che si è svolto a Milano secondo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.


“Sulla transizione ecologica – ha detto il ministro nella conferenza stampa finale al termine dei lavori – il G7 la conferma, però priva di ideologia, più improntata al buonsenso, con la neutralità tecnologica. Non solo alcune fonti energetiche ma tutte, tanto che abbiamo parlato di nucleare, di buocarburante, quindi non tutto è solo elettrico. Un G7 positivo molto pragmatico, non ideologico”. Nel documento finale si legge infatti che i paesi del G7 riconoscono “che è importante che la transizione sia socialmente ed economicamente giusta, conveniente ed efficiente, basata sui risultati e neutrale dal punto di vista tecnologico. Riconosciamo inoltre l’importanza degli investimenti in infrastrutture per veicoli a zero e basse emissioni – aggiunge i documento -, nelle infrastrutture di ricarica e nei carburanti alternativi e nella fornitura di carburanti rinnovabili e sostenibili a basse e zero emissioni di carbonio, che siano convenienti. Prendiamo atto dell’importanza di continuare un dialogo costruttivo e positivo con gli operatori privati”.


Il G7 dedica anche un capitolo sul tema automotive, esprimendo preoccupazione per pratiche di sovvenzioni “opache” che “minano le parità di condizioni” con un riferimento neanche troppo velato alla Cina e alla sue posizione di leadership nel settore delle auto elettriche attraverso la produzione delle batterie. “Continuiamo a nutrire preoccupazione – afferma il G7 – per l’uso sistematico di politiche e pratiche non di mercato, come le sovvenzioni industriali pervasive, opache e dannose, le pratiche distorsive del mercato delle imprese statali e tutte le forme di trasferimenti forzati di tecnologia, nonché altre pratiche che minano la parità di condizioni e creano dipendenze strategiche e vulnerabilità sistemiche, anche nel settore automobilistico”. Non a caso, Salvini, aprendo la conferenza stampa ha ribadito la sua perplessità nel “vedere un noto marchio di auto elettriche cinesi aprire un proprio shop dietro la Madonnina” del Duomo di Milano. Una parte importante del documento finale del G7 è inoltre dedicato all’Ucraina, verso la quale si ribadisce il massimo sostegno, puntando l’accento sulla ricostruzione al termine della guerra con la Russia. “La ricostruzione dell’Ucraina, a cominciare da misure di ripresa tempestive, rimane una priorità fondamentale. Continueremo a lavorare con le autorità ucraine, le istituzioni europee e internazionali Istituzioni finanziarie attraverso la piattaforma di coordinamento dei donatori multi-agenzia per l’Ucraina e facendo leva sugli investimenti privati”. “Riaffermiamo il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina e salutiamo ancora una volta il coraggio e la resilienza del popolo ucraino che ha combattuto instancabilmente per la sovranità dell’Ucraina, l’integrità territoriale, la libertà e futuro democratico – aggiungono i paesi del G7 -. Continueremo il nostro lavoro – conclude – per garantire che il popolo ucraino prevalga nei suoi combattimenti e per contribuire a forgiare una una pace globale, giusta e duratura”.


Infine, stabilito un tavolo permamente di consultazione per far fronte alla crisi dei collegamenti marittimi provocata dagli attacchi Houthi sul Mar Rosso, verso i quali i paesi del G7 chiedono un immediato stop. “Chiediamo agli Houthi di cessare immediatamente i loro attacchi contro le navi e di rilasciare la Galaxy Leader e il suo equipaggio – affermano nel documento -. Chiediamo inoltre all’Iran di astenersi dal fornire sostegno agli Houthi e dal consentire tali attacchi”.

Katz: l’Ue sanzioni l’Iran, compie atti di pirateria

Katz: l’Ue sanzioni l’Iran, compie atti di pirateriaRoma, 13 apr. (askanews) – La Repubblica islamica d’Iran sta compiendo atti di pirateria e dovrebbe essere sanzionata per questo: lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, dopo che il Corpo delle Guardie della Rivoluzione hanno sequestrato una nave portacontainer “collegata” a Israele nello Stretto di Hormuz.


“Il regime dell’Ayatollah di Khamenei è un regime criminale che sostiene i crimini di Hamas e ora sta conducendo un’operazione di pirateria in violazione del diritto internazionale”, ha detto Katz. “Chiedo all’Unione Europea e al mondo libero di dichiarare immediatamente il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane come un’organizzazione terroristica e di sanzionare subito l’Iran”, ha aggiunto il capo della diplomazia dello Stato ebraico.

Nello Stretto di Hormuz una nave “legata a Israele” è stata abbordata da forze dell’Iran

Nello Stretto di Hormuz una nave “legata a Israele” è stata abbordata da forze dell’IranRoma, 13 apr. (askanews) – Secondo alcune informazioni provenienti da Dubai e citate dalle agenzie Ap e Reuters, forze iraniane avrebbero fatto irruzione su una nave nello Stretto di Hormuz, vicino alla città portuale di Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti.


L’UK Maritime Trade Operations (UKMTO) aveva riferito questa mattina che una nave era stata abbordata da “autorità regionali” a 50 miglia nautiche a nord-est di Fujairah. La UKMTO non aveva specificato a quali autorità faceva riferimento.La nave coinvolta sarebbe la MSC Aries, battente bandiera portoghese, una portacontainer associata alla Zodiac Maritime con sede a Londra. Zodiac Maritime fa parte del gruppo Zodiac del miliardario israeliano Eyal Ofer. Il comandante della Marina della Guardia rivoluzionaria iraniana aveva dichiarato martedì che la presenza di Israele negli Emirati Arabi Uniti era vista come una minaccia da Teheran e che lo Stretto di Hormuz sarebbe stato chiuso dalle forze iraniane se ritenuto necessario. Fujairah si trova sul lato orientale dello Stretto di Hormuz. L’agenzia statale iraniana Irna ha confermato oggi che una nave cargo “legata a Israele” è stata sequestrata dalle forze della Repubblica islamica d’Iran nello Stretto di Hormuz.


Le forze speciali marittime delle Guardie rivoluzionarie iraniane hanno sequestrato oggi nel Golfo una nave portacontainer “collegata” a Israele, ha confermato l’Irna. “Una nave portacontainer denominata MCS Aries è stata sequestrata dalle forze speciali marittime” nel corso di “un’operazione effettuata con un elicottero nei pressi dello Stretto di Hormuz”, ha indicato l’agenzia, precisando che la nave “battente bandiera portoghese e gestita dalla compagnia Zodiac, che appartiene al capitalista sionista Eyal Ofer”, è stata “indirizzata verso le acque territoriali” dell’Iran.

Gli Usa inviano truppe in Medio Oriente per aumentare la “deterrenza”

Gli Usa inviano truppe in Medio Oriente per aumentare la “deterrenza”Roma, 13 apr. (askanews) – Truppe americane partiranno oggi per il Medio Oriente, nel timore di un attacco iraniano a Israele, a più di sei mesi dall’inizio della guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza.


“Stiamo inviando ulteriori risorse nella regione per sostenere gli sforzi di deterrenza regionale e aumentare la protezione delle forze americane”, ha detto un funzionario del dipartimento della Difesa americano. Mentre i mediatori – Qatar, Egitto, Stati Uniti – attendono risposte da Israele e dal movimento islamico palestinese Hamas alla loro ultima proposta di tregua, i timori di una regionalizzazione del conflitto non fanno che aumentare.

La Russa: aiutare le comunità di recupero, sono la risposta alle tossicodipendenze

La Russa: aiutare le comunità di recupero, sono la risposta alle tossicodipendenzePozzolengo (Bs), 13 apr. (askanews) – “Conosco Giorgia Meloni da quando aveva 15 anni, se c’è un appello che lei sente forte è quello per la lotta alla droga”. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, ospite della comunità di recupero Lautari, assicura il suo impegno per rafforzare la sensibilità delle istituzioni nel promuovere politiche di contrasto alle tossicodipendenze, come sollecitato dal presidente della comunità, Andrea Bonomelli. Il quale ha regalato al presidente del Senato una penna: “Speriamo che potrà firmarci una legge contro le tossicodipendenze”, ha chiosato Bonomelli.


“Sarebbe bellissimo e spero che mi aiuterai a far capire quali sono le esigenze delle comunità”, ha replicato La Russa, perché “la risposta al problema delle dipendenze è questa delle comunità, di seguire i ragazzi giorno dopo giorno per reintrodurli nella società. Il mio impegno sarà quello di convincere il Parlamento ad essere più vicino, anche con le risorse necessarie e le strutture indispensabili, perché quello che voi fate non è utile solo ai ragazzi e alle loro famiglie, ed è già tantissimo, ma il servizio che fate è un servizio alla nostra nazione, è un servizio all’Italia a cui ridate dei figli in grado di fare molto di più di quello che facevano prima di entrare qua”.

L’esercito di Israele avverte: l’Iran pagherà le conseguenze dell’escalation, pronti a rispondere

L’esercito di Israele avverte: l’Iran pagherà le conseguenze dell’escalation, pronti a rispondereRoma, 13 apr. (askanews) – L’Iran subirà conseguenze se dovesse intensificare le violenze nella regione, ha detto oggi il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari.


“L’Iran subirà le conseguenze della scelta di aggravare ulteriormente la situazione”, ha affermato l’alto ufficiale israleiano in un comunicato citato dalla stampa locale. “Israele è in massima allerta. Abbiamo aumentato la nostra disponibilità a proteggere Israele da ulteriori aggressioni iraniane. Siamo anche pronti a rispondere”, ha aggiunto Hagari.

Tajani: c’è un rischio di escalation in Medio oriente, ho invitato l’Iran alla prudenza

Tajani: c’è un rischio di escalation in Medio oriente, ho invitato l’Iran alla prudenzaMilano, 13 apr. (askanews) – “La situazione è molto tesa, i rischi di una escalation ci sono. Ieri ho parlato per un’ora con il ministro degli Esteri dell’Iran e ho invitato alla prudenza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine degli Stati Generali dell’Economia di Forza Italia.


“Mi sono preoccupato di tutelare i militari italiani che sono al confine tra Libano e Israele e ho insistito sulla necessità di garantire il traffico mercantile attraverso Suez e il Mar Rosso. Mi è stato detto che gli Houthi non attaccheranno mercantili che non portano armi ad Israele”, ha aggiunto.

”Rwanda, Il Paese delle Donne”, documentario a 30 anni dal genocidio

”Rwanda, Il Paese delle Donne”, documentario a 30 anni dal genocidioRoma, 13 apr. (askanews) – Verrà proiettato il 16 aprile alle 18 nella Sala Zavattini dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico il documentario di Sabrina Varani “Rwanda, Il Paese delle donne”.


Il documentario sarà introdotto dal presidente della Fondazione AAMOD Vincenzo Maria Vita. Saranno presenti la regista Sabrina Varani e una delle protagoniste, Leonie Uwanyirigira. Interverrà Maria Chiara Vitucci – coautrice del libro Lo sguardo del cinema sul genocidio dei Tutsi in Rwanda, ed. Editoriale Scientifica 2023 e Pietro Veronese, autore del libro La Famiglia. Una storia ruandese, edizioni e/o, 2024. Il film, prodotto da Isabella Peretti, Progetto Rwanda Onlus, Associazione Almaterra in collaborazione con AAMOD, racconta lo straordinario percorso del Rwanda attraverso la storia della rinascita delle donne sopravvissute al genocidio contro i Tutsi del 1994. Per fare ciò intreccia il racconto di tre donne ruandesi


Attraverso le loro testimonianze dirette dei tragici eventi e delle azioni seguite ad essi, si ricostruisce un quadro della rinascita del paese, che da una distruzione quasi totale, sia umana che strutturale, è riuscito a risollevarsi e a riproporsi come un modello di sviluppo e pace sociale per l’Africa intera. Il duro lavoro di elaborazione del trauma condotto in gruppo dalle donne, la solidarietà comunitaria e in generale un’illuminata politica di empowerment delle donne fortemente sostenuta dal governo ruandese, ci mostra un esempio vivente di cosa può fare una visione costruttiva e lungimirante che dia fiducia e strumenti alle donne.