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Autore: Redazione StudioNews

Vino, Collis Veneto Wine Group ottiene 4 certificazioni Equalitas

Vino, Collis Veneto Wine Group ottiene 4 certificazioni EqualitasMilano, 11 apr. (askanews) – Collis Veneto Wine Group ha ottenuto quattro certificazioni per le buone pratiche di sostenibilità secondo lo Standard SOPD Equalitas, come certificato dall’ente Valoritalia.


Il Gruppo Collis ha ottenuto la certificazione “Organizzazione Sostenibile” che testimonia la capacità nell’adozione di buoni sistemi di gestione della sostenibilità in ambito sociale, ambientale ed economico. Una certificazione che è stata riconosciuta anche alla neonata società Collis Heritage Spa, per la lavorazione e l’imbottigliamento di vini fermi, frizzanti e spumanti, nonché condizionamento di vini fermi e controllo del processo di vini Amarone della Valpolicella Docg nella sede di Negrar di Valpolicella (Verona). Altre certificazioni di “Prodotto Sostenibile” vanno ai vini del Gruppo atti a divenire Prosecco Doc, Pinot Grigio delle Venezie Doc, Valpolicella Doc, Amarone della Valpolicella Docg, Ripasso della Valpolicella Doc e loro Denominazioni di ricaduta. Quest’ultimo riconoscimento vede un particolare primato “in quanto mai nella storia di Equalitas è stato interrogato un così alto numero di aziende presenti in filiera con ben 299 aziende coinvolte per la certificazione per il Prodotto Sostenibile del vino atto a divenire Prosecco Doc”. “Siamo molto soddisfatti, la nostra forza risiede proprio nella cooperazione tra le aziende del Gruppo e la capacità del controllo delle intere filiere” ha commentato l’Ad di Collis, Pierluigi Guarise, sottolineando che “la sostenibilità è da sempre motore del Gruppo che riserva un occhio attento al rispetto delle persone e dell’ambiente, adottando pratiche agricole sostenibili, dal risparmio idrico alla gestione dei rifiuti. Stiamo lavorando – ha concluso – affinché tutto ciò che perseguiamo a livello green sia condiviso e comunicato nel migliore dei modi: certificazioni quali Equalitas vanno in questa direzione e coinvolgono l’intera filiera a fare bene”.


Società agricola consortile nata nel 2008 dall’integrazione di Cantina di Colognola ai Colli e di Cantine dei Colli Berici, cooperative che rappresentano 2.000 soci fra le province di Verona, Vicenza e Padova, il gruppo Collis è tra le prime dieci società vitivinicole italiane con i suoi 6.000 ettari vitati, cinque Cantine, tre siti dedicati alla produzione e all’imbottigliamento e 32 wine shops in Italia.

Exor: utile 2023 a 4,2 mld, nav sale a 35,5 mld con Ferrari e Stellantis

Exor: utile 2023 a 4,2 mld, nav sale a 35,5 mld con Ferrari e StellantisMilano, 11 apr. (askanews) – Exor ha chiuso il 2023 con un utile consolidato di 4,194 miliardi di euro, una diminuzione netta di 33 milioni rispetto all’anno precedente. Nel 2023, la quota del risultato delle controllate e delle partecipazioni è aumentata di 1,747 miliardi e le performance positive dei fondi di investimento hanno contribuito con 498 milioni, mentre i risultati del 2022 includevano una plusvalenza netta di 2,424 miliardi realizzata dalla cessione di PartnerRe.


Il Nav (Net Asset Value o Valore netto degli attivi) a fine 2023 sale a 35,5 miliardi (da 28,2 miliardi.) Il Nav per azione è aumentato del 32,7% nel 2023, superando l’Indice Msci World di 15,1 punti percentuali, principalmente grazie alle performance azionarie di Ferrari e Stellantis. Aumenta la diversificazione del portafoglio dopo la vendita di PartnerRe: nel 2023 investiti 5,4 miliardi in società, investimenti e buyback di azioni, mantenendo un solido bilancio con un rapporto Ltv (Loan To Value) del 10% alla fine dell’anno.


Al 31 dicembre 2023, il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammontava a 23,268 miliardi, che rappresenta un aumento netto di 2,641 miliardi rispetto all’anno precedente. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2023 è negativa per 3,968 miliardi, una variazione negativa di 4,763 miliardi rispetto all’anno precedente, principalmente dovuta a 4,392 miliardi per gli investimenti effettuati e 996 milioni per il buyback di azioni, parzialmente compensati da 835 milioni di dividendi ricevuti dagli investimenti.


Il Cda ha deliberato di proporre all’assemblea un dividendo di 0,46 euro per azione, per un totale di circa 100 milioni. Nel 2023, Exor aveva pagato un dividendo di 0,44 euro per azione per un importo complessivo di circa 100 milioni. Il programma di buyback di azioni riprenderà per i restanti 250 milioni. Exor modificherà la propria rendicontazione a partire dal 1 gennaio 2024, qualificandosi come Investment Entity ai sensi dello IFRS 10. Cambierà la sua rendicontazione, deconsolidando le società del portafoglio e contabilizzandole al fair value.

La tragedia di Suviana, i soccoritori hanno fermato 11mila metri cubi di acqua per cercare i dispersi

La tragedia di Suviana, i soccoritori hanno fermato 11mila metri cubi di acqua per cercare i dispersiRoma, 11 apr. (askanews) – Undicimila metri cubi di acqua che spingevano con una pressione di circa 45 atmosfere da fermare per poter cercare i quattro operai dispersi all’interno della centrale idroelettrica di Suviana a Bargi di Camugnano sull’Appennino Bolognese. I soccorritori hanno dovuto lavorare un giorno intero per “stabilizzare il rischio idraulico all’interno del pozzo” dove è avvenuta l’esplosione mercoledì pomeriggio, per poter riprendere le ricerche dei quattro operai dispersi, lo ha spiegato il comandante dei Vigili del Fuoco di Bologna, Calogero Turturici, durante un breve incontro stampa ieri, a tarda serata.


“Abbiamo finalmente stabilizzato il rischio idraulico all’interno del pozzo – ha spiegato Turturici al termine della giornata -. Mentre si è lavorato per mettere in sicurezza la condotta abbiamo continuato a fare monitoraggio strumentale a livello -9” della struttura. In giornata, infatti, vigili del fuoco e carabinieri avevano fatto diverse ispezioni con l’ausilio di droni subacquei e nella notte sono riprese le ricerche dei dispersi ai piani -8, -9 e -10. Per farlo e procedere in sicurezza – ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco – “è stata svuotata dall’acqua la pressione che minacciava, in caso di rottura catastrofica della valvola di fondo, di invadere il locale con circa 11mila metri cubi di acqua che spingevano con una pressione di circa 45 atmosfere”.

Esplosione nella centrale di Suviana, cosa ha detto l’amministratore delegato di Enel Green Power Salvatore Bernabei

Esplosione nella centrale di Suviana, cosa ha detto l’amministratore delegato di Enel Green Power Salvatore BernabeiRoma, 11 apr. (askanews) – Sul cosa abbia causato la tragedia alla centrale idroelettrica di Enel Green Power di Suviana, a Bargi (BO) “stiamo lavorando e lavoreremo con le autorità, per accertare che cosa non ha funzionato. Adesso è presto per dirlo e stiamo lavorando con i vigili del fuoco e la protezione per accertare i fatti quanto prima. In questo evento, per quello che si è prodotto, il danno che si è manifestato è enorme, ma il danno più importante è quello in termini di vite umane. Adesso è il momento di stare vicino alle persone, di stare vicino alle famiglie, e allo stesso tempo di lavorare in modo coordinato in sicurezza per cercare i dispersi”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, intervistato ieri sera da Bruno Vespa a “5 minuti” su Rai1.


“Questa centrale è composta da due gruppi speculari. Erano già terminate le attività di montaggio e collaudo del primo gruppo – ha spiegato il manager – ed erano terminate le attività di montaggio del secondo gruppo. E in questi giorni erano in corso le prove di funzionamento, quindi i collaudi, del secondo gruppo, quando è successo l’evento”. Quanto a coloro che erano impegnati in queste operazioni, “per come lavoriamo, questa è una centrale in cui lavori erano stati pianificati già dal 2022, e dato l’elevato grado di specializzazione, qui parliamo di un aggiornamento tecnologico della centrale, abbiamo scelto le aziende leader nel settore. Riconosciute in modo universale, prestigioso come Siemens, Voith, Abb. Quindi – ha spiegato – le persone che stavano nella centrale quando è successo l’evento sono persone che lavorano per queste aziende, oltre che per Enel Green Power”. Bernabei ha voluto “esprimere il mio più profondo cordoglio per tutte le vittime e le loro famiglie per questo evento tragico e straordinario che ci ha sconvolto”.

Gli Usa hanno chiesto ai paesi mediorientali di mediare tra Iran e Israele

Gli Usa hanno chiesto ai paesi mediorientali di mediare tra Iran e IsraeleMilano, 11 apr. (askanews) – Brett McGurk, inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, avrebbe chiesto ai ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Iraq di mediare tra Iran e Israele. Secondo l’agenzia di stampa Reuters – ripresa dai media internazionali – lo riferisce una fonte a conoscenza della vicenda, rimasta anonima.


McGurk ha chiesto ai ministri degli Esteri di contattare il ministro degli Esteri iraniano e di trasmettere il messaggio che l’Iran deve allentare le tensioni con Israele. Secondo la fonte i ministri degli Esteri sarebbero già in contatto con l’Iran. Il ministro degli Esteri iraniano ha confermato di aver avuto ieri un colloquio con i suoi funzionari dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti, del Qatar e dell’Iraq.


Secondo Reuters, la Casa Bianca ha rifiutato di commentare la questione. I funzionari iraniani hanno pubblicamente minacciato di ritorsioni Israele per l’attacco in Siria della scorsa settimana che ha ucciso un importante generale iraniano.


Un attacco a Israele o alle sue basi potrebbe portare a un’altra escalation regionale. Il generale Erik Kurilla, comandante del comando centrale degli Stati Uniti, dovrebbe incontrare il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e alti funzionari delle forze di difesa israeliane, ha scritto Axios.


Funzionari israeliani affermano che si stanno preparando per un possibile attacco diretto senza precedenti dal suolo iraniano utilizzando missili balistici, droni e missili da crociera contro obiettivi israeliani. In uno scenario del genere, Israele reagirà con un attacco diretto contro l’Iran, hanno detto i funzionari.

Missili e droni russi sulla regione di Kiev. Esplosioni a Kharkiv e Zaporizhzhia

Missili e droni russi sulla regione di Kiev. Esplosioni a Kharkiv e ZaporizhzhiaMilano, 11 apr. (askanews) – Le forze russe hanno attaccato la regione di Kiev con droni e missili, colpendo una struttura infrastrutturale critica. Lo ha riferito il capo della regione, Ruslan Kravchenko.


L’area era sotto massiccio attacco da parte di droni kamikaze Shahed. L’allarme è durato più di 5 ore. Una infrastruttura critica è stata attaccata. Finora non sono pervenute informazioni su feriti e morti. Tutti i servizi di emergenza sono sul posto, l’incendio nella struttura è in fase di spegnimento. Nella notte, i russi hanno attaccato gli impianti di produzione e i sistemi di trasmissione di energia nelle regioni di Kharkiv, Zaporizhzhia, Lvov e Kiev. In particolare, sono finite sotto attacco due centrali termoelettriche, nelle quali è scoppiato un incendio. Il sindaco Ihor Terekhov ha scritto su Telegram che le esplosioni a Kharkiv sono state provocate da razzi russi. Kharkiv si trova nel nord-est dell’Ucraina e confina con la regione russa di Belgorod. Secondo il governatore Ivan Fedorov si sono sentite esplosioni anche nella regione di Zaporizhzhia. I media ucraini riferiscono che sono stati usati da parte di Mosca, missili da crociera.

Hamas: non abbiamo i 40 ostaggi da liberare per rispettare l’accordo di tregua

Hamas: non abbiamo i 40 ostaggi da liberare per rispettare l’accordo di treguaMilano, 11 apr. (askanews) – Hamas afferma di non avere abbastanza ostaggi per rispettare l’accordo di cessate il fuoco. L’organizzazione terroristica ha annunciato di non essere in grado di trovare o identificare i 40 ostaggi che potrebbero essere rilasciati come concordato nei negoziati.


Nei negoziati condotti con l’aiuto dei mediatori è stato concordato che Hamas rilascerà 40 israeliani. Verrebbero liberate tutte le detenute, così come gli uomini malati e anziani. In cambio, Israele libera centinaia di palestinesi dalle loro prigioni. Hamas ha detto ai mediatori che non dispone di 40 prigionieri idonei e l’annuncio rafforza l’idea che durante la guerra sono morti più prigionieri di quanto si pensasse. Israele ritiene che Hamas abbia ancora un centinaio di prigionieri, la maggior parte dei quali sono soldati israeliani o uomini in età di servizio militare. Israele ha proposto che il gruppo da liberare venga integrato con giovani prigionieri maschi.

Bls inaugura i treni Mika sulla linea del Sempione

Bls inaugura i treni Mika sulla linea del SempioneMilano, 11 apr. (askanews) – La realtà immersiva del panorama svizzero e una serie di podcast. Sono due delle innovazioni tecnologiche a bordo dei treni Mika che sono stati battezzati a Briga, Varzoe Domodossola da Bls, la società svizzera che svolge il servizio ferroviario regionale sulla linea di confine.


I Mika sono gli elettrotreni più moderni della flotta BLS. Offrono più spazio rispetto ai modelli finora in servizio sulla linea del Sempione e dispongono di una zona bistrot. In Italia oltre a Varzo fermano a Iselle di Trasquera e Preglia. Questi treni, oltre a garantire il servizio per i pendolari, sono anche un tassello fondamentale dell’offerta turistica. Con il nome di “Trenino Verde delle Alpi”, BLS utilizza infatti il treno anche come servizio dedicato ai viaggiatori per esplorare montagne, laghi e città, in un viaggio panoramico attraverso il cuore delle Alpi Svizzere da Domodossola fino a Berna passando da lago di Thun. Bls ha battezzato i treni con i nomi di Briga, Varzo, Domodossola e Regione Piemonte. Il ceo di BLS Daniel Schafer ha evidenziato l’importanza dell’offerta attraverso il Sempione: “BLS è legata storicamente alla linea del Sempione. Infatti, l’apertura della galleria nel 1906 segnò anche la nascita di BLS. A quei tempi, il nostro scopo era quello di collegare l’Europa nord-occidentale direttamente all’Italia attraverso Berna e Briga. Oggi con l’inaugurazione dei nuovi treni facciamo un ulteriore importante passo nello sviluppo del servizio BLS che intende rafforzare il traffico transfrontaliero e dare impulso a un turismo regionale sostenibile”.

Patto migranti, approvazione netta dall’Europarlamento

Patto migranti, approvazione netta dall’EuroparlamentoMilano, 10 apr. (askanews) – Alla fine, il voto con cui la plenaria del Parlamento europeo ha approvato il pacchetto dell’Ue sull’asilo e la migrazione, oggi a Bruxelles, è stato meno serrato e più netto di quanto fosse previsto (o temuto) solo poche ore prima. Con dieci votazioni successive sono passati senza sorprese tutti i nove regolamenti e la direttiva che costituiscono il pacchetto (su cui c’era già stato un accordo con il Consiglio Ue il 20 dicembre scorso).


Nel pomeriggio, durante il dibattito in aula, la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, e il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas avevano lanciato un accorato appello al senso di responsabilità degli eurodeputati, per non perdere quest’occasione storica, un’opportunità da cogliere assolutamente, avevano sottolineato, per dare finalmente all’Unione un quadro strutturale di regole comuni per la gestione della politica migratoria. ‘La storia ci guarda, gli elettori ci guardano. Se il voto sul Patto fallisce, falliremo tutti’, aveva detto Johansson, mentre Schinas aveva ammonito cheun voto contro il Patto è un voto contro l’Europa delle soluzioni. I dieci diversi testi legislativi erano stati negoziati in una logica di pacchetto, prima tra i diversi gruppi europarlamentari e poi tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue. E si temeva, in particolare, che almeno una di queste misure potesse non passare (la più a rischio sembrava il regolamento sulle situazioni di crisi); in questo caso, aveva avvertito la commissaria agli Affari interni, il pacchetto sarebbe stato bloccato: ‘E’ una decisione su tutto o niente: tutte le misure devono passare, o non passerà nessuna misura, aveva affermato.


I Verdi, la Sinistra, il M5s e il gruppo di estrema destra Id (con dentro la Lega) avevano dichiarato che avrebbero votato contro gran parte dei testi, così come i Conservatori del gruppo Ecr (con dentro Fdi) avevano indicato l’intenzione di appoggiare solo alcune delle misure. A favore di tutto il pacchetto erano in generale i tre gruppo maggiori, Ppe (con Forza Italia), Socialisti e Democratici (S&D) e i Liberali di Renew. Nel gruppo S&D, tuttavia, gli italiani del Pd avevano annunciato il loro voto contrario su sei delle dieci misure. Alla fine, gli eurodeputati di Fdi e della Lega hanno differenziato il proprio voto a seconda di ciascun regolamento, con posizioni a volte simili, a volte divergenti Al primo voto, riguardante un regolamento sulla procedura comune per la protezione internazionale nell’Ue (relatrice Fabienne Keller, Renew), si sono espressi a favore 301 eurodeputati contro 272 contrari e 46 astenuti (con l’astensione di Fdi e il voto contrario di Lega e Pd). In tutta l’Unione sarà introdotta una nuova procedura per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale. Con le nuove regole, il trattamento delle domande di asilo alle frontiere dovrà diventare più rapido, con scadenze più brevi per le domande infondate o inammissibili.


In questo regolamento sono particolarmente controversi due punti: il ricorso generalizzato alla ‘procedure speciali alle frontiere’ e il concetto di ‘Paese terzo sicuro’, in cui possono essere rinviati i migranti. Le procedure di frontiera accelerate riguarderanno tutti i migranti provenienti da paesi terzi con tassi di riconoscimento del diritto d’asilo inferiori al 20% per i loro cittadini, quelli (compresi i minori e le famiglie con minori) che si presume presentino un rischio per la sicurezza, e coloro che hanno tentato di ingannare le autorità. Al secondo voto è passato il regolamento sulle ‘situazioni di crisi e di forza maggiore’, che istituisce un meccanismo di risposta agli aumenti improvvisi degli arrivi, garantendo solidarietà e sostegno agli Stati membri che devono far fronte a un afflusso eccezionale di migranti irregolari. Il regolamento (relatore Juan Fernando López Aguilar, S&D) è stato approvato con 301 voti favorevoli, 272 contrari e 46 astensioni (il Pd ha votato contro, mentre Lega e Fdi si sono astenuti).


Le nuove norme affronteranno anche il tema della ‘strumentalizzazione’ dei migranti (come è successo qualche anno fa alla frontiera polacca da parte della Bielorussia), ossia il loro uso da parte di paesi terzi o attori non statali ostili, con l’obiettivo di destabilizzare l’Ue. In questo testo i punti controversi riguardano in particolare la possibile ambiguità del concetto di ‘strumentalizzazione’ (si teme che possa essere usato, ad esempio, contro le Ong), e la possibilità degli Stati membri di sospendere i normali diritti dei migranti quando viene dichiarato lo stato di crisi. Il terzo voto, uno dei testi più importanti, riguardava il regolamento ‘Ramm’ sulla gestione della migrazione e dell’asilo (relatore Tomas Tobé, Ppe): è passato con 322 voti a favore, 266 contrari e 31 astenuti (la Lega e Fdi hanno votato contro, il Pd a favore). Il regolamento prevede un meccanismo di solidarietà tra gli Stati membri con un numero annuale di almeno 30.000 richiedenti asilo ricollocati in paesi diversi da quelli più esposti alle pressioni migratorie in cui arrivano. Gli Stati membri potranno non accettare i ricollocamenti loro assegnati, ma allora dovranno fornire un contributo finanziario di 20.000 euro per migrante, o un ‘sostegno operativo’). Questi ricollocamenti saranno fatti sotto il controllo di un coordinatore per l’Ue, una figura che non esisteva finora. Inoltre, ci saranno garanzie rafforzate per i minori non accompagnati, ed è previsto che tutte le persone con familiari sottoposti a protezione internazionale in uno Stato membro potranno ricongiungersi a questi parenti, ovunque si trovino nell’Ue (in deroga dal controverso principio del ‘paese di primo arrivo’ del Regolamento di Dublino). Il quarto voto riguardava un regolamento che istituisce una procedura per il ‘rimpatrio alle frontiere’ a seguito di una decisione negativa riguardo a una richiesta di asilo o di protezione internazionale. Il migrante in questo caso non è autorizzato a entrare nel territorio dello Stato membro che ne ha esaminato la domanda, e deve essere rimpatriato. Il regolamento (relatrice di) nuovo Fabienne Keller, Renew), è stato approvato con 329 voti favorevoli, 253 contrari e 40 astensioni (Lega e Fdi hanno votato a favore, il Pd contro). Con il suo quinto voto sul pacchetto, la plenaria ha approvato il regolamento ‘screening’ sugli accertamenti preliminari sulle persone alle frontiere dell’Ue, della durata massima di sette giorni, che comprenderanno identificazione, raccolta di dati biometrici e controlli sanitari e di sicurezza. Gli Stati membri dovranno istituire meccanismi di controllo indipendenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali delle persone sottoposte allo screening. Il regolamento (relatrice Birgit Sippel S&D), è stato approvato con 366 voti favorevoli, 229 contrari e 26 astensioni (Fdi ha votato a favore, Lega e Pd contro) Gli eurodeputati hanno approvato, alla sesta votazione, anche un nuovo regolamento sul sistema centralizzato di informazioni sulle fedine penali per i cittadini dei paesi terzi (relatrice sempre Birgit Sippel) con 414 voti favorevoli, 182 contrari e 29 astensioni (Lega e Fdi favorevoli, Pd contrario). La settima votazione ha riguardato il regolamento Eurodac, riguardante la banca dati per le persone che entrano irregolarmente nell’Ue. I dati sulle impronte digitali e il riconoscimento facciale degli individui sopra i sei anni, saranno memorizzati nella banca dati Eurodac aggiornata. Le autorità potranno anche segnalare gli individui aggressivi, armati o che reputano rappresentino una minaccia alla sicurezza. Il regolamento, presentato dal relatore Jorge Buxadé Villalba, Ecr), è stato approvato con 404 voti favorevoli, 202 contrari e 16 astensioni (anche qui Fdi e Lega favorevoli, Pd contrario). Con l’ottava votazione è stato approvato il regolamento sul nuovo quadro per il ‘reinsediamento’ e l’ammissione umanitaria nell’Ue di rifugiati provenienti da paesi terzi. Gli Stati membri possano offrirsi (si tratta di uno schema volontario) di ospitare i cittadini di paesi terzi riconosciuti dall’Onu come rifugiati, ai quali sarà garantito un accesso legale, organizzato e sicuro al loro territorio. Il regolamento (relatrice Malin Bjork, La Sinistra), è stato approvato con 452 voti favorevoli, 154 contrari e 14 astensioni. La nona votazione ha riguardato nuove regoli comuni per tutti gli Stati membri sul riconoscimento dello status di rifugiato, o di persona che gode di protezione sussidiaria, e sui diritti applicabili a queste persone. Gli Stati membri avranno il compito di valutare la situazione nel paese di origine del rifugiato, sulla base dei dati forniti dall’Agenzia Ue per l’asilo. Dopo essere stato concesso, lo status di rifugiato sarà sottoposto a verifiche regolari. Chi ha richiesto la protezione dovrà rimanere nel territorio dello Stato membro responsabile di esaminare la domanda o dello Stato che ha concesso la protezione. Il regolamento (relatore Matjaz Nemec S&D) è stato approvato con 340 voti favorevoli, 249 contrari e 34 astensioni. Infine, con il decimo voto, la plenaria ha approvato la nuova direttiva sull’accoglienza dei richiedenti asilo, che richiede agli Stati membri di garantire che gli standard di accoglienza dei richiedenti asilo per quanto riguarda alloggio, istruzione, assistenza sanitaria, accesso alle misure di integrazione e al mercato del lavoro. I richiedenti asilo registrati potranno iniziare a lavorare al più tardi entro sei mesi dalla data di presentazione della domanda. La direttiva fissa anche le regole per mantenere in stato di detenzione i richiedenti asilo durante l’esame della domanda, e quelle per limitare la libertà di circolazione nell’Ue, in modo da disincentivare gli spostamenti in altri Stati membri. La direttiva (relatrice Sophia in’t Veld, Renew), è stata approvata con 398 voti favorevoli, 162 contrari e 60 astensioni. Nelle ultime tre votazioni, che riguardavano misure proposte non nel 2020 con il Patto su migrazione a asilo, ma otto anni fa, nel 2016, con una precedente proposta di riforma della politica migratoria, il Pd ha votato sempre a favore e Lega e Fdi sempre contro. Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio Ue, tutte le nuove normative entreranno in vigore dopo essere state pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. L’applicazione dei regolamenti è prevista dopo due anni. Per quanto riguarda la direttiva sulle condizioni di accoglienza, gli Stati membri avranno invece due anni di tempo per recepirla, introducendo delle misure specifiche nella loro legislazione nazionale.

Bce, attesi tassi fermi, mentre inflazione Usa allontana tagli Fed

Bce, attesi tassi fermi, mentre inflazione Usa allontana tagli FedRoma, 10 apr. (askanews) – Domani alle 14 e 15 la Banca centrale europea comunicherà le sue decisioni di politica monetaria. Nonostante i continui cali dell’inflazione, che resta comunque ancora marginalmente superiore all’obiettivo del 2% dell’istituzione, la persistente debolezza dell’economia, del credito bancario, e le frenate delle dinamiche positive su salari e utili delle imprese, l’attesa dominante è che l’istituzione mantenga i livelli nettamente restrittivi dei tassi di interesse. E che attenda ulteriormente, presumibilmente fino a giugno, per operare una prima riduzione sul costo del danaro.


Alle 14 e 45 la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. La vigilia delle decisioni del Consiglio Bce è stata segnata dai dati sull’inflazione negli Stati Uniti, dove contrariamente a quanto sta avvenendo nell’area euro si è verificata una inattesa risalita, al 3,5% a marzo (nello stesso mese i cui ha rallentato al 2,4% per la media dei Paesi euro).


Questo sviluppo ha bruscamente risvegliato i pessimismi dei mercati, dato che implicitamente fa slittare in avanti la data di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Proprio oggi i verbali del direttorio della Banca centrale statunitense, il Fomc che si è svolto il 19 e 20 marzo ribadiscono che per prendere in considerazione qualsiasi aggiustamento ai tassi, i banchieri centrali Usa “valuteranno attentamente i dati che perverranno, l’evolversi delle prospettive e il bilanciamento dei rischi. I componenti – si legge – hanno concordato che non si attendono che risulti appropriato ridurre i tassi fino a quando non avranno maggiore fiducia che l’inflazione si stia muovendo in maniera sostenibile verso il 2%”.


Esattemente l’opposto di quello che si è appena verificato. Tra gli analisti c’è già chi ipotizza che di tagli non se ne parli prima di novembre. E, prima ancora dei dati diffusi oggi, erano anche state espresse valutazioni da parte di player rilevanti del panorama bancario e finanziario statunitense che escludevano tagli ai tassi per tutto questo 2024. I verbali del Fomc aggiungono che “quasi tutti i componenti si attendono che, a un certo punto più avanti nel corso di quest’anno dovrebbe essere appropriato muovere la linea a un livello menoi restrittivo”. Ma appunto si riferiscono a un incontro al quale ancora non si conoscevano questi ultimi dati sul caro vita. Intanto il dollaro è balzato al rialzo, mentre Wall Street è tornata a perdere terreno. In serata l’euro si scambia a 1,0743 sul biglietto verde, sui minimi da inizio mese.