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Autore: Redazione StudioNews

Trump dice che Biden è “al 100%” dalla parte dei palestinesi

Trump dice che Biden è “al 100%” dalla parte dei palestinesiRoma, 9 apr. (askanews) – Joe Biden è “al 100%” dalla parte dei palestinesi. Lo ha affermato l’ex presidente degli Stati Uniti, e candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, sottolineando che “qualsiasi persona ebrea che vota per Biden non ama Israele”. “Francamente, bisognerebbe chiedere: come può una persona ebrea votare per Biden o un democratico? Perché sono dalla parte al 100% dei palestinesi”, ha insistito Trump parlando alla rete conservatrice Real Americas Voice.


“Francamente, è incredibile che storicamente gli ebrei votino per i democratici. Non lo capisco”, ha commentato ancora Trump, ribadendo un punto che ha sottolineato a malincuore negli ultimi anni. “Sono stato di gran lunga più filo-israeliano di qualsiasi altro presidente”, ha argomentato Trump, sottolineando la sua decisione di ritirarsi dall’accordo sul nucleare iraniano, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e trasferire lì l’ambasciata americana. “Forse è solo una cattiva abitudine votare per un democratico, ma non so come faccia qualcuno che è ebreo a votare per un democratico”, ha insistito.

Hamas: la proposta di accordo di Israele non soddisfa alcuna nostra richiesta

Hamas: la proposta di accordo di Israele non soddisfa alcuna nostra richiestaRoma, 9 apr. (askanews) – Con un comunicato pubblicato nella serata di ieri, il movimento palestinese Hamas ha respinto l’ultima proposta di accordo avanzata da Israele, precisando che non soddisfa le richieste avanzata dal gruppo.


Hamas ha affermato di avere ricevuto la proposta tramite mediatori egiziani, qatarioti e americani. Pur precisando di avere apprezzato lo sforzo, il movimento ha affermato che Israele non ha compiuto passi ritenuti sufficienti: “rimane testardo e non ha risposto a nessuna delle richieste del nostro popolo e della nostra resistenza”. Hamas ha comunque confermato di essere “desideroso di raggiungere un accordo che ponga fine all’aggressione contro il popolo” palestinese.


Durante il fine settimana al Cairo, alla presensa del direttore della CIA Bill Burns, era stata messa a punto la nuova proposta che include il rilascio da parte di Israele di un numero maggiore di prigionieri palestinesi in cambio dei previsti 40 ostaggi israeliani che verrebbero liberati durante la prima di tre fasi di attuazione del cessate il fuoco.

Pd, Schlein affronta le correnti e scatena malumori nel partito

Pd, Schlein affronta le correnti e scatena malumori nel partitoRoma, 8 apr. (askanews) – Prima le discussioni sulle liste per le europee, poi le storiacce pugliesi e piemontesi che hanno permesso a Giuseppe Conte di infierire sul Pd: troppo per la segretaria Elly Schlein, tanto più alla vigilia di una cruciale campagna elettorale per europee e amministrative. La leader democratica non vuole che vicende opache e discussioni interne compromettano il suo sforzo “testardamente unitario” che punta a costruire la coalizione alternativa “alla destra” e per questo – su Repubblica – mette nel mirino le correnti, rilanciando ragionamenti che già da giorni aveva consegnato a chi aveva parlato con lei. Ma l’offensiva della leader Pd scatena la reazione irritata di buona parte del partito e – come accaduto durante la segreteria sulle liste per le europee – non è solo la minoranza a farsi sentire. Perché dire “sulle liste decido io” come riporta Repubblica è qualcosa che fa saltare sulla sedia anche molti di coloro che l’hanno sostenuta.


Le discussioni sulle candidature avevano infastidito Schlein, già la scorsa settimana nei colloqui riservati si era lamentata per i nomi fatti filtrare a suo giudizio solo per finire sui giornali e creare caos, e aveva avvertito che sbagliava i calcoli chi pensava di poter condizionare in questo modo la composizione delle liste. I “caminetti” con i leader, aveva assicurato, con lei non torneranno in auge, la strada del “cambiamento” è quella che è stata scelta alle primarie e non verrà abbandonata. Un ragionamento esposto anche in pubblico a ‘Porta a porta, molto nettamente, mercoledì scorso: “Aprire il partito è un nostro obiettivo da quando sono stata eletta alla segreteria. Alle primarie ci hanno dato questo mandato perché si vuole ricucire delle fratture che in questi anni si erano prodotte perché tante persone non avevano riconosciuto più nel Pd il punto di riferimento nella costruzione di un’alternativa a sinistra”.


Ma un conto è “aprire” il partito alla società civile, altra cosa – come temono in tanti – è considerare il ‘vecchio Pd’ una sorta di ‘bad company’ da rifondare completamente attingendo all’esterno. Tanto più se l’affondo contro le correnti viene associato alla presunta compravendita di voti in Puglia e alla vicenda piemontese. “Le correnti non c’entrano niente”, dice un esponente della sinistra che sostiene la segreteria. “E’ un’analisi sbagliata”. Giudizio condiviso anche dalla minoranza, che in più contesta un atteggiamento troppo arrendevole di fronte ai colpi bassi di Giuseppe Conte. “Leggere di Conte che ingiunge a Elly Schlein di ‘trasformare il Pd’ – pena ‘lasciarsi trasformare dal vecchio Pd’- mi fa davvero arrabbiare. Come si permette? Il Pd è fatto da migliaia di donne e uomini per bene. Un partito con un minimo di spina dorsale non dovrebbe consentire a nessuno di parlare così”. Una delle voci più nette è quella di Pina Picierno, vice-presidente del Parlamento europeo, che con la composizione delle liste che si va delineando vede a rischio la propria rielezione: “Tutto serve, tranne che usare la questione morale come una clava per dire ‘ok, ora comando io’. Tutto serve tranne che usare questo casino per rinchiudersi nella torre d’avorio della propria superiorità morale per poi decidere in solitudine”. Stefano Bonaccini rimane molto prudente, troppo secondo molti della sua area, e si limita a dire: “Il Pd deve tenere la schiena dritta e la testa alta”. E sulle candidature aggiunge: “Non posso non essere d’accordo con Elly Schlein quando dice che non devono essere le correnti a decidere. L’importante è che decidiamo insieme proprio per la pluralità di cui il Partito democratico ha bisogno”.


Ma anche Gianni Cuperlo, che pur non essendo parte della maggioranza è collocato a sinistra del Pd, non intende accettare “lezioni di moralità dal Movimento 5 stelle” e considera sbagliato “additare aree culturali e correnti come la fonte di ogni regressione etica”. Tanto più che, aggiunge, il problema sono semmai i “notabilati locali e nazionali capaci di transitare da una stagione alla successiva senza un battito di ciglia”. Pensieri che sono abbastanza simili a quelli che si ascoltano in buona parte della stessa sinistra Pd. Se la rivolta ‘anti-Conte della minoranza non è condivisa dalla sinistra che sostiene la segretaria (“Con Conte siamo alleati nel 70% dei Comuni, e dobbiamo esserlo”), è però vero che il timore di un Pd via via affidato solo agli esterni non piace troppo, non è vista di buon occhio l’idea di ‘appaltare quasi esclusivamente a candidati della società civile la rappresentanza alle idee più progressiste. In questo caso, però, Schlein sembra accogliere le preoccupazioni con la richiesta ad Andrea Orlando di candidarsi nel nord-ovest. E, comunque, “il ragionamento sulle correnti non c’entra niente con quello che è successo in Puglia e in Piemonte”.


Di certo il clima è teso e la leader Pd avrà molto da fare nei prossimi giorni per preparare la direzione che – tra il 15 e il 20 aprile – dovrà dare il via libera alle liste. Anche perché, come ricorda un parlamentare della minoranza “le liste le vota la direzione”. Un modo per sottolineare che le prove di forza possono funzionare fino a un certo punto. Ma già ora, sottolinea un deputato della sinistra, “possiamo dire che la segreteria un risultato lo raggiungerà: adesso a Bruxelles gli eletti sono in larga maggioranza esponenti dell’area Bonaccini. Dopo il 10 giugno non sarà più così”.

Scontro su par condicio, opposizione protesta: modifiche inammissibili

Scontro su par condicio, opposizione protesta: modifiche inammissibiliRoma, 8 apr. (askanews) – Per l’opposizione è un tentativo di governo e maggioranza di occupare l’informazione Rai in vista delle Europee, per la maggioranza è invece l’opposizione che vuole “imbavagliare” gli esponenti del governo, limitandone l’esposizione tv alle più strette esigenze informative sull’attività istituzionale. La delibera sulla par condicio che da martedì sarà in votazione in Commissione di Vigilanza Rai costituisce un ulteriore terreno di scontro, con qualche sfumatura anche all’interno degli schieramenti.


A firmare gli emendamenti di maggioranza, i commissari di FdI, Lega e Noi MOderati: l’obiettivo è depotenziare la delibera proposta dall’Agcom e consentire una maggiore presenza tv dei membri del governo. Tema su cui la maggioranza è compatta, con anche Forza Italia a favore di un ammorbidimento del testo. Più dubbiosi invece gli azzurri sulla possibilità di sfumare il testo dell’Agcom sul punto che investe la ponderazione dei tempi per fascia oraria e per ascolti, oggetto di emendamenti da parte in particolare di Fratelli d’Italia, con gli azzurri che potrebbero non sostenere l’emendamento Filini. “Occorre trovare una situazione equilibrata. Dobbiamo evitare forzature con interpretazioni non realistiche. Domani ne parleremo in Commissione”, spiega il capogruppo azzurro in Senato Maurizio Gasparri. Sempre che poi gli emendamenti vengano messi ai voti. Per le opposizioni, unite, “il contenuto del pacchetto di modifiche alla delibera sulla par condicio proposto da Palazzo Chigi per mano dei deputati di Fdi è irricevibile perché distorce il senso stesso della par condicio a uso e consumo di Giorgia Meloni e della sua maggioranza La maggioranza vuole generare una bolla nel sistema dell’informazione dove poter mascherare come istituzionali le posizioni politiche degli esponenti di governo. È una proposta inaccettabile, un modo subdolo per ribaltare le normali regole democratiche e creare un forte sbilanciamento a favore dei partiti di governo. Invece di perdere tempo a cercare modi per dribblare le regole e irreggimentare l’informazione, il governo si attenga alla legge e non faccia proposte illiberali”, dicono tutti i capogruppo di opposizione in una nota congiunta.


Nota in cui è insita la richiesta alla presidente della Vigilanza, la Cinque Stelle Barbara Floridia, di non ammettere al voto gli emendamenti, dichiarandone l’inamissibilità: ovviamente non per estraneità di materia, ma perchè in contrasto con la legge da cui la delibera discende. Lettura che invece dalla maggioranza respingono nettamente: “Se Floridia prendesse una decisione in tal senso, sarebbe davvero una forzatura sgradevole”, dicono fonti parlamentari di centrodestra. “È anche relatrice del provvedimento, non abusi del suo ruolo”. Il presidente del M5s Giuseppe Conte promette invece che “faremo di tutto, dentro e fuori la commissione di Vigilanza, per impedire al Governo e alla maggioranza di mettere in atto questo atto di insensibile arroganza”. La decisione della presidente-relatrice è attesa per martedì: la prima convocazione della Vigilanza è per l’ora di pranzo, si procederà con le illustrazioni dei vari emendamenti. Al termine la presidente comunicherà la decisione sull’ammissibilità degli emendamenti, presumibilmente nella seduta delle 20. Ma già adesso dal suo entourage precisano: “È in corso una valutazione tecnica da parte degli uffici, la presidente eserciterà il suo ruolo con la consueta correttezza”.

Campania, Salvini: dopo De Luca non ci sarà un altro De Luca

Campania, Salvini: dopo De Luca non ci sarà un altro De LucaNapoli, 8 apr. (askanews) – “Le prossime regionali in Campania sono fondamentali per la Lega e il centrodestra perché nelle ultime occasioni il centrodestra si è diviso, ha litigato, ha perso tempo e non sempre ci ha creduto, sia al Comune di Napoli che in Regione. La prossima volta abbiamo il dovere di giocarci la partita fino in fondo, anche perché dopo De Luca non ci sarà un altro De Luca”. A dirlo il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando a Napoli a margine di una conferenza stampa convocata per annunciare il passaggio di due consiglieri comunali nelle fila del Carroccio.


“Dalla Lega in Campania mi aspetto crescita, abbiamo tanti amministratori in provincia di Napoli e non solo che stanno aderendo – ha proseguito Salvini – siamo stati gli unici a sostenere il terzo mandato in Parlamento, ma il partito di De Luca è contro. In democrazia contano i voti, ce lo siamo votato da soli il terzo mandato, tutti gli altri sono contro e ne prendo atto”.

Campania, Pd approva ‘regolamento trasparenza’ per amministrative

Campania, Pd approva ‘regolamento trasparenza’ per amministrativeRoma, 8 apr. (askanews) – Il Pd vara il ‘regolamento per la trasparenza’ in vista delle amministrative 2024 in Campania. Il testo è stato approvato oggi dal commissario regionale dei democratici nella regione Campania, dai segretari provinciali e dalla commissaria della Federazione di Caserta.


In una nota del Pd si spiega che “il regolamento, la cui costruzione è stata avviata da metà gennaio, va ad integrare gli strumenti già esistenti nello Statuto e nel Codice Etico del Partito democratico, riprende e rafforza analoghe iniziative assunte in passato per alcune elezioni amministrative (tra cui – recentemente – quelle per i comuni di Napoli e Torre del Greco)”. “Con l’adozione di queste regole – dice il commissario Antonio Misiani – siamo convinti di aver dato un contributo utile per rafforzare gli strumenti a garanzia sia della comunità del Pd che delle donne e degli uomini che faranno parte delle liste del Pd per le prossime elezioni amministrative”.


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Proteste contro la Nato, a Napoli momenti tensione tra polizia e manifestanti

Proteste contro la Nato, a Napoli momenti tensione tra polizia e manifestantiNapoli, 8 apr. (askanews) – A Napoli momenti di tensione tra la polizia e un gruppo di attivisti che ha manifestato in via Toledo contro il concerto per i 75 anni della fondazione della Nato nel teatro San Carlo. Un cordone delle forze dell’ordine ha fermato i manifestanti all’ingresso di piazza Trieste e Trento. Gli agenti, in assetto anti sommossa, hanno bloccato i giovani anche con l’uso di manganelli. Aria irrespirabile anche per l’accensione di fumogeni.


(foto archivio) 

Lazio, Rocca: vogliamo essere al top nella medicina di precisione

Lazio, Rocca: vogliamo essere al top nella medicina di precisioneRoma, 8 apr. (askanews) – “Oggi ho portato il mio saluto durante lo Human Genome Meeting, che per la prima volta si è svolto in Italia nel rettorato della Sapienza Università di Roma. La medicina di precisione è fondamentale per studiare il Dna del paziente e comprendere quali patologie possa sviluppare e quali terapie siano più efficaci. Un onore aprire una giornata così importante, considerando che a Roma ci sono grandi scuole, come quella del professor Novelli a Tor Vergata o della professoressa Grammatico al San Camillo”. Lo ha scritto su facebook il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.


“Per questo – ha spiegato Rocca – siamo orgogliosi del lavoro che portano avanti ogni anno e per i numerosi centri che sono cresciuti. Parliamo di un’avanguardia della medicina, dove ogni anno vengono salvate numerose persone. Con la Regione Lazio vogliamo essere ai primi posti per l’utilizzo di questo tipo di medicina, nonostante le difficoltà che stiamo vivendo considerando i debiti finanziari lasciati sulla sanità”. Ma “abbiamo realtà, come quella del Sant’Andrea – ha ricordato il governatore del Lazio -, che andremo a potenziare. Il tavolo tecnico che abbiamo convocato con i medici di famiglia sull’utilizzo della medicina di precisione, per dare maggiore consapevolezza ai medici di base sull’unicità che rappresenta questo sistema per la diagnosi delle malattie, rappresenta il ruolo centrale che vuole avere la Regione Lazio per lo sviluppo di una nuova medicina”.


“Abbiamo tutte le capacità, le risorse umane e le tecnologie in campo per fare passi da gigante”, ha concluso Rocca.

Napoli, Salvini: con Manfredi si può parlare senza preconcetti

Napoli, Salvini: con Manfredi si può parlare senza preconcettiNapoli, 8 apr. (askanews) – “Quando trovo dei sindaci con cui riesco a parlare senza preconcetti di cose per la comunità, sono felice. Ci sono sindaci di sinistra con cui è difficile dialogare perché non vedono il ministro dei Trasporti, ma il segretario della Lega. Con il sindaco di Napoli, ciascuno rivendicando la sua appartenenza e area culturale, devo dire che si può parlare”. A dirlo il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a conclusione dell’incontro con il primo cittadino partenopeo, Gaetano Manfredi, a Palazzo San Giacomo, sede del Comune.


“Con lui abbiamo parlato di metropolitane – ha spiegato Salvini – e conto di tornare a luglio per l’inaugurazione di un tratto della metro. Abbiamo discusso anche della Tangenziale, su cui c’è un progetto di Autostrade per l’Italia di alcune centinaia di milioni. La mia collaborazione è totale”. “Con il sindaco e l’assessore ho parlato del ‘salva casa’ e – ha concluso – un buon amministratore a prescindere da colore politico non può che sostenere questa operazione”.

Napoli, Lega torna in Consiglio comunale, aderiscono 2 consiglieri

Napoli, Lega torna in Consiglio comunale, aderiscono 2 consiglieriNapoli, 8 apr. (askanews) – La Lega torna in Consiglio comunale a Napoli con il passaggio nelle file del Carroccio dei consiglieri Bianca D’Angelo e Domenico Brescia. La prima, nelle elezioni comunali del 2021, era stata eletta nella lista Napoli Capitale mentre il secondo con Forza Italia. Ad ufficializzare l’avvenimento è stato lo stesso leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, oggi a Napoli per una tappa del tour ‘L’Italia dei sì’ al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa e poi a Palazzo San Giacomo per un incontro con il sindaco Gaetano Manfredi.


La Lega era già stata presente in Consiglio nel corso dell’ultima amministrazione de Magistris e poi esclusa dalla competizione elettorale per vizi di forma. Il Carroccio non potrà formare un suo gruppo consiliare perché sono necessari tre consiglieri, ma Salvini in conferenza stampa ha ironizzato: “Non c’è due senza tre e sta a voi cercare di capire chi sarà il terzo. Quello di Napoli non è un Comune a caso. Nel giorno in cui la Lega festeggia i suoi 40 anni di battaglia politica, essere qua per me è sempre un’emozione. Do il benvenuto a due persone coraggiose, che potevano scegliere tanti partiti e avrebbero avuto una vita più tranquilla e un trattamento migliore. Anche io mi sarei scelto un altro partito e un altro ministero se avessi voluto una vita comoda. Conto che questo sia un punto di partenza”, ha detto Salvini.