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Autore: Redazione StudioNews

Lavoro, Istat: nel 2023 disoccupazione cala al 7,7%

Lavoro, Istat: nel 2023 disoccupazione cala al 7,7%Roma, 13 mar. (askanews) – Nel 2023 prosegue, seppur attenuata rispetto al 2022, la diminuzione del numero di persone in cerca di occupazione (-81 mila, -4%) che scende a 1 milione 947 mila; aumentano leggermente coloro che cercano lavoro da meno di un anno e, di conseguenza, diminuisce l’incidenza dei disoccupati di lunga durata, da almeno 12 mesi, che scende al 54,8% (-2,5 punti in un anno). Il tasso di disoccupazione cala al 7,7%, -0,4 punti rispetto al 2022. Lo ha reso noto l’Istat.


L’uso dei canali informali nella ricerca di occupazione rimane la pratica più diffusa: la quota di chi si rivolge a parenti, amici e conoscenti aumenta e raggiunge il 76,6% (+1,2 punti); in marcata crescita anche l’incidenza di chi ha cercato lavoro rivolgendosi al Centro pubblico per l’impiego (25,8%, +3,5 punti), mentre risultano più stabili le quote di coloro che svolgono altre azioni di ricerca formali, come l’invio di domande/curriculum (invariata al 64,9%), la consultazione di offerte di lavoro (47,6%, +0,6 punti), la risposta ad annunci o la pubblicazione di inserzioni (30,0%, +0,4 punti) oppure l’aver contattato un’agenzia di lavoro interinale (invariata al 20%). Nel 2023, il numero di inattivi di 15-64 anni diminuisce per il terzo anno consecutivo (-468 mila, -3,6% in un anno), attestandosi a 12 milioni 377 mila; in calo sia coloro che non cercano e non sono disponibili a lavorare (-175 mila, -1,7%) sia, soprattutto, le forze di lavoro potenziali (-293 mila, -11,8%), ossia la componente degli inattivi più vicina al mercato del lavoro. Diminuisce il numero degli scoraggiati (-44 mila, -4,3%), di chi aspetta gli esiti di passate azioni di ricerca (-129 mila, -20,9%) e di chi non cerca lavoro per motivi familiari (-139 mila, -4,8%). Il tasso di inattività 15-64 anni scende al 33,3% (-1,1 punti rispetto al 2022).


Mlp

Lavoro, Istat: +481mila occupati nel 2023, tasso sale al 61,5%

Lavoro, Istat: +481mila occupati nel 2023, tasso sale al 61,5%Roma, 13 mar. (askanews) – Nella media del 2023 prosegue la crescita, già registrata nei due anni precedenti, del numero di occupati (+481 mila, +2,1% in un anno), la cui stima si attesta a 23 milioni 580 mila unità. Il tasso di occupazione di 15-64 anni sale al 61,5% (+1,3 punti percentuali in un anno). Lo ha reso noto l’Istat.


La crescita dell’occupazione, rispetto al 2022, interessa soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato (+491 mila, +3,3%) e, con minore intensità, gli indipendenti (+62 mila, +1,3); risultano invece in calo i dipendenti a termine (-73 mila, -2,4%). Continua l’aumento, già osservato nei due anni precedenti, del lavoro a tempo pieno (+446 mila, +2,4%) e cresce a ritmi più sostenuti rispetto all’anno precedente anche quello a tempo parziale (+35 mila, +0,8%).


Tra le donne, il tasso di occupazione aumenta poco di più rispetto agli uomini (+1,4 punti rispetto a +1,2 punti) e si associa alla diminuzione più marcata di quello di disoccupazione (-0,6 e -0,3 punti, rispettivamente); è invece quasi identica la riduzione del tasso di inattività 15-64 anni (-1,2 punti le donne e -1,1 punti gli uomini). Il gap a sfavore delle donne si attesta a circa 18 punti per i tassi di occupazione e di inattività (15-64 anni) e a 2 punti per il tasso di disoccupazione.


Mlp

Il Papa: la guerra è una pazzia, ed è sempre una sconfitta

Il Papa: la guerra è una pazzia, ed è sempre una sconfittaRoma, 13 mar. (askanews) – “Oggi mi hanno portato un rosario e un vangelo di un giovane soldato morto al fronte. Lui pregava con quello. Tanti giovani, tanti giovani vanno a morire. Preghiamo il Signore perchè ci dia la grazia di vincere questa pazzia della guerra, che sempre è una sconfitta”. Così Papa Francesco concludendo la sua catechesi nell’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro. “Per favore, perseveriamo nella fervida preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”, ha detto ancora.


Papa Francesco era presente all’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, ma non ha letto il discorso previsto perché ancora “un po raffreddato”. “Sono ancora sono un po raffreddato e per questo ho chiesto al monsignore di leggere la catechesi: stiamo attenti, credo ci potrà fare molto bene”, ha detto Francesco aprendo l’udienza. Nel discorso il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema “L’agire virtuoso”. Papa Francesco nel suo discorso letto durante l’Udienza generale ha ricordato “che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti”.

Giappone, grandi aziende annunciano aumenti record dei salari

Giappone, grandi aziende annunciano aumenti record dei salariRoma, 13 mar. (askanews) – Le grandi aziende giapponesi hanno annunciato oggi aumenti salariali record per i loro dipendenti, rispondendo a un impulso in questo senso del governo e rompendo con una prassi deflazionistica che ha caratterizzato un trentennio dell’economia nipponica. Si tratta di un passaggio chiave, perché la Banca del Giappone ha dichiarato più volte che attende gli esiti della “shunto” (“battaglia di primavera”), cioè della consueta tornata di trattativi tra parti datoriali e sindacali, per decidere l’eventuale chiusura della politica monetaria ultra-espansiva dei tassi negativi iniziata nel 2016.


La riunione del Consiglio monetario della BoJ che potrebbe decidere questo passaggio storico è convocata per il 18 marzo. Ieri il governatore della BoJ Kazuo Ueda ha segnalato che la banca centrale punta a un “ciclo virtuoso tra salari e prezzi, e dalla riunione di gennaio sono emersi numerosi dati, e ulteriori dati verranno ricevuti questa settimana. Esprimeremo un giudizio globale basato su tali informazioni”. Ogni primavera, i sindacati e i management delle aziende tengono colloqui, noti come shunto, per fissare i salari mensili prima dell’inizio dell’anno fiscale giapponese ad aprile. Toyota Motor, Hitachi e Panasonic Holdings sono state tra le aziende che oggi hanno annunciato di aver pienamente accolto le richieste dei sindacati di aumentare i salari.


Secondo quanto riferisce Nikkei, Nippon Steel ha dichiarato che aumenterà le retribuzioni mensili della cifra record di 35.000 yen (217 euro), ovvero del 14%, superando il precedente record di 23.000 yen (142,6 euro) del 1979. Toyota non ha rivelato i dettagli dei suoi aumenti salariali, ma ha affermato di aver soddisfatto pienamente le richieste dei sindacati. L’organo rappresentativo dei lavoratori della Toyota Motor aveva richiesto il pagamento di un bonus pari a 7,6 mesi di stipendio, citando le previsioni di profitto operativo annuale più elevate di tutti i tempi della società pari a 4.500 miliardi di yen (28 miliardi di euro) per l’anno fiscale in corso. Il sindacato ha inoltre proposto richieste specifiche per ciascuna categoria lavorativa, fino ad un aumento salariale mensile di 28.440 yen (176,4 euro).


Hitachi e Toshiba hanno affermato che i loro aumenti salariali sono i più grandi da quando è stato introdotto l’attuale pattern di negoziazione nel 1998. In Giappone solo il 16% dei lavoratori è iscritto a sindacati, che spesso sono su base aziendale. Tuttavia gli economisti osservano con attenzione i negoziati, anche perché quest’anno sono indicati come una chiave di volta sia dal primo ministro Fumio Kishida, sia dalla BoJ.


A determinare gli aumenti, oltre alla richiesta politica, c’è anche una grave carenza di manodopera. Inoltre lo yen debole ha incrementato i profitti delle aziende orientate all’export, rendendo più facile per i principali datori di lavoro impegnarsi in grandi aumenti salariali. L’economia giapponese – secondo l’analisi di ieri di Ueda – sta soffrendo soprattutto per una crisi di consumi. Le famiglie, nonostante gli aumenti salariali decisi lo scorso anno, non hanno recuperato l’inflazione innescata dall’instabilità geopolitica e dalla fragilità della catena di forniture di materie prime, a partire dall’energia. Dopo decenni di deflazione, i giapponesi si sono trovati di fronte a un’inflazione che ha eroso il loro potere d’acquisto. Nelle trattative di quest’anno, i sindacati chiedono un aumento salariale medio del 5,85%, il più grande dal 1993, secondo la Confederazione sindacale giapponese, o Rengo, la più importante confederazione dei lavoratori del paese. Rengo annuncerà venerdì il primo conteggio dei risultati delle trattative. L’anno scorso, le grandi aziende hanno concordato aumenti salariali del 3,58%, il più grande aumento degli ultimi 30 anni. Ma salari reali adeguati all’inflazione sono diminuiti per 22 mesi consecutivi fino a gennaio. La spesa delle famiglie a gennaio è scesa del 6,3% rispetto all’anno precedente, il calo più grande in quasi tre anni. Tuttavia, questi dati riguardano solo il mondo delle grandi imprese e dei lavoratori regolari. Il Giappone ha uno sterminato tessuto di piccole e medie aziende, che hanno maggiori difficoltà a reperire la liquidità necessaria garantire aumenti salariali di questa portata. E, ormai, una fascia importante di lavoratori, soprattutto più giovani, sfugge al concetto di lavoro dipendente e vive una situazione di maggiore aleatorietà salariale.

Tennis, a Phoenix rientro vincente per Berrettini

Tennis, a Phoenix rientro vincente per BerrettiniRoma, 13 mar. (askanews) – Finalmente un sorriso per Matteo Berrettini. Il ventisettenne romano ha esordito con una vittoria al Challenger 175 di Phoenix (Arizona). Ed è già un Berrettini convincente quello che batte in rimonta il francese Hugo Gaston in un torneo dove ci sono molti reduci da Indian Wells (eliminati subito). Finisce 3-6 6-3 6-1 per Berrettini, in una partita in cui l’azzurro comanda sempre lo scambio e va in crescendo per tutto il match. L’ultima vittoria del finalista di Wimbledon 2021 risaliva al primo turno degli Us Open dell’anno scorso, contro un altro francese, Hugo Humbert.

Sinner: non è stato un match semplice, contento della mia prestazione

Sinner: non è stato un match semplice, contento della mia prestazioneRoma, 13 mar. (askanews) – Orgoglioso, concentrato, già proiettato alla prossima sfida. Jannik Sinner ha continuato la sua marcia da record nel 2024 con il successo in due set su Ben Shelton a Indian Wells, il secondo in tre confronti diretti. “Non è mai facile giocare contro di lui, non ti dà molto ritmo: è un avversario che mi fa crescere” ha detto nell’intervista a caldo dopo la partita.


“Oggi non è stato un match semplice, c’era anche un po’ di vento. Lui ha servito molto bene. Mentalmente sono stato forte soprattutto nei punti importanti del primo set. Ho avuto le mie chances, che sono riuscito a sfruttare. Sono sempre stato positivo, dopo il break del secondo set mi sono sentito meglio e ho spinto un po’ di più. Sono contento della mia prestazione”.

Papa: sono tempi drammatici, facciamo i conti con il peggio dell’umano

Papa: sono tempi drammatici, facciamo i conti con il peggio dell’umanoRoma, 13 mar. (askanews) – “Che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti”. Così Papa Francesco, nel suo discorso che è stato letto durante l’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro. E “in un mondo deformato dobbiamo fare memoria della forma con cui siamo stati plasmati, dell’immagine di Dio che in noi è impressa per sempre”.


Papa Francesco era presente all’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, ma non ha letto il discorso previsto perché ancora “un po’ raffreddato”. “Sono ancora sono un po’ raffreddato e per questo ho chiesto al monsignore di leggere la catechesi: stiamo attenti, credo ci potrà fare molto bene”, ha detto Francesco aprendo l’udienza. Nel discorso il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema “L’agire virtuoso”.

Rovescio per industria spaziale Giappone: razzo Space One esplode

Rovescio per industria spaziale Giappone: razzo Space One esplodeRoma, 13 mar. (askanews) – Brutto risveglio per l’industria spaziale giapponese. Il primo lancio del razzo di Space One – prima azienda spaziale privata nipponica – è fallito: il vettore è esploso circa cinque secondi dopo il decollo.


Space One ha detto che il volo è stato interrotto intenzionalmente. “È stata eseguita una procedura di stop durante il volo. Stiamo esaminando la situazione”, si legge in un comunicato diramato subito dopo l’incidente. Il razzo Kairos era lungo 18 metri e pesava 23 tonnellate. Aveva a bordo un piccolo satellite di intelligence del peso di 100 chilogrammi, che avrebbe dovuto essere inserito in orbita a circa 500 km sopra la superficie terrestre.


Space One è una compagnia nata circa sei anni fa, con l’obiettivo di occupare la fascia di mercato dei servizi di lancio spaziale commerciale a basso costo. I due principali azionisti sono Canon Electronics – che produce i componenti elettronici – e IHI, che fornisce i motori a razzo anche alla JAXA, l’agenzia spaziale giapponese. La compagnia si è dotata anche di un proprio sito di lancio, a Kushimoto.

Drone ucraino a Ryazan ha centrato (un’altra) raffineria di petrolio russa

Drone ucraino a Ryazan ha centrato (un’altra) raffineria di petrolio russaRoma, 13 mar. (askanews) – Ha centrato una raffineria di petrolio il drone ucraino che ha preso di mira Ryazan, circa 200 chilometri a sud-est di Mosca, provocando diversi feriti e un incendio. Lo ha indicato il governatore regionale.


“La raffineria di petrolio di Ryazan è stata attaccata da un drone (…). Secondo le prime informazioni, ci sono persone ferite”, ha scritto su Telegram il governatore Pavel Malkov. Secondo lui, in seguito all’attacco, “è scoppiato un incendio” in questa raffineria, uno dei maggiori produttori di carburante per la Russia centrale e controllata dal colosso petrolifero Rosneft. “Tutti i servizi di emergenza stanno operando sul posto”, ha aggiunto Malkov, sottolineando di essersi recato personalmente sul posto. Un altro drone è stato abbattuto mentre si avvicinava a una raffineria di petrolio nella regione di Leningrado, vicino a San Pietroburgo (nord-ovest): lo ha affermato il governatore regionale Alexander Drozdenko su Telegram, sottolineando che l’attacco “non ha provocato vittime o danni”. I siti energetici russi sono stati attaccati dai droni per il secondo giorno consecutivo. Ieri, una raffineria di petrolio presa di mira da un drone ucraino ha preso fuoco nella zona industriale di Kstovo, nella regione di Nizhny Novgorod, 800 chilometri dal confine con l’Ucraina.

Cina, governo ferma progetti infrastrutturali in 12 aree locali

Cina, governo ferma progetti infrastrutturali in 12 aree localiRoma, 13 mar. (askanews) – La Cina ha ordinato a diverse province e aree ad alto indebitamento di rinunciare a grandi progetti infrastrutturali in un tentativo di evitare che l’esposizione degli enti locali, attraverso i loro veicoli d’investimento, vada fuori controllo danneggiando gli obiettivi di crescita. Lo racconta oggi il Financial Times.


Il giornale economico ha visto un documento approvato dal Consiglio di Stato, il governo cinese, nel qualesi ordina a 10 province e regioni, cariche di debiti, e a due grandi città di rafforzare la supervisione e le approvazioni dei progetti governativi. Queste regole, entrate in vigore il primo gennaio, vietano alle 12 aree di lanciare molti tipi di nuovi progetti, come la costruzione di autostrade o edifici governativi, e richiedono la sospensione di alcuni progetti che sono nella prima fase di costruzione.


Tuttavia, gli analisti ritengono che questa nuova spinta all’austerità possa rendere ancor più difficile il raggiungimento del target di crescita di “circa il 5%” per il 2024 posto dal primo ministro Li Qiang in occasione delle tradizionali Due Sessioni la scorsa settimana. L’economia cinese è ancora nel pieno di una devastante crisi immmobiliare e si trova ad affrontare un rallentamento generale della crescita economica.


“Le amministrazioni a tutti i livelli si abituino a stringere la cinghia e inizino a capire che questo non è un bisogno temporaneo, ma una soluzione a lungo termine”, ha detto il ministro delle finanze Lan Fo’an in una conferenza stampa durante le Due Sessioni, che si sono chiuse lunedì. Durante la sua relazione programmatica al Congresso nazionale del popolo, Li Qiang ha dichiarato che l’esecutivo intende “lavorare per disinnescare i rischi dei debiti delle amministrazioni locali”, pur mantenendo un sostegno alla crescita. In particolare, il governo programma di mettere sul mercato per l’anno qualcosa come 140 miliardi di dollari di obbligazioni speciali a lungo termine da usare come fondi extra.


Il debito dei governi locali cinesi, se ci mettiamo dentro anche quelli fuori bilancio dei veicoli di finanziamento delle province e città, era valutato ad aprile dello scorso anno – secondo i dati del Ministero delle Finanze – in 37mila miliardi di yuan (4.700 miliardi di euro). Il Fondo monetario internazionale ha stimato che lo scorso anno il debito totale accumulato dai veicoli finanziari dei governi locali (LGFV) cinesi è salito alla cifra record di 66mila miliardi di yuan (8.350 miliardi di euro), più che raddoppiato dal 2017.