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Autore: Redazione StudioNews

Fed, Powell: tagliare tassi troppo presto pregiudica calo inflazione

Fed, Powell: tagliare tassi troppo presto pregiudica calo inflazioneRoma, 6 mar. (askanews) – Negli Stati Uniti “è probabile che diventi appropriato iniziare a rimuovere parte del freno monetario a un certo punto nel corso dell’anno. Ma le prospettive economiche sono incerte e progressi verso il nostro obiettivo di (ricondure) l’inflazione al 2% non sono assicurati. Ridurre il freno monetario troppo presto o eccessivamente potrebbe provocare un inversione dei progressi che abbiamo visto nell’inflazione e, in ultima istanza, richiedere una linea più restrittiva per riportarla al 2%”. E’ il messaggio chiave lanciato dal presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella prima giornata delle audizioni semestrali al Congresso Usa.


“Al tempo stesso – ha precisato Powell, oggi alla Camera dei rappresentanti e che domani sarà al Senato – ridurre l’inasprimento monetario troppo tardi o troppo poco potrebbe indebolire più del necessario l’attività economica e l’occupazione”. “Nel valutare qualunque aggiustamento” della linea sui tassi “valutiamo attentamente i dati, l’evolversi delle prospettive e il bilancio dei rischi”. Il direttorio che stabilisce la politica monetaria (il Fomc) “non si aspetta che sarà appropriato a ridurre i tassi fino a quando abbia raggiunto maggiore fiducia – ha avvertito – che l’inflazione si muova in maniera sostenibile verso il 2%”.


Incalzato sulla tempistica del primo taglio dei tassi, dalla domande di un deputato, Powell si è limitato a ribadire che “dipenderà dall’evolversi dell’economia, il nostro focus è la stabilità dei prezzi”.

Al Politecnico Torino un convegno sulle vetture elettriche

Al Politecnico Torino un convegno sulle vetture elettricheRoma, 6 mar. (askanews) – Un’Aula magna piena fin nelle ultime file ha sancito il successo del convegno “Vetture elettriche, combustibili alternativi e mix energetico: la loro evoluzione” organizzato da CAReGIVER in collaborazione con il Politecnico di Torino.


L’incontro è stato dedicato ad argomenti di grande attualità e ha fornito risposte alle molte domande sul ruolo dei combustibili, delle fonti alternative alle sorgenti fossili e delle vetture elettriche nel nostro futuro. Dopo il saluto istituzionale del Rettore del Politecnico Guido Saracco, il programma ha visto un’introduzione e un saluto di Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER, e gli interventi di Federico Brivio, David Chiaramonti, Paolo Massai, Fabio Mingrino, Mario Petronio, Renzo Porro. Ha moderato l’incontro Raffaello Porro. Questo è il terzo incontro organizzato da CAReGIVER insieme al Politecnico di Torino e fa seguito a quello sulle vetture elettriche e ibride di marzo 2023 e quello sull’intelligenza artificiale di novembre 2023, entrambi caratterizzati da una grande affluenza di pubblico.


I relatori, tecnici e docenti, hanno espresso il loro punto di vista sui cambiamenti in atto nella grande transizione verso l’abbandono delle sorgenti fossili, con l’obiettivo di ridurre sia i gas inquinanti, sia i gas clima alteranti, per contenere i danni alla salute e il riscaldamento atmosferico di origine antropica. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino: “Il settore dell’automotive sta attraversando un periodo delicato, ma anche ricco di opportunità per portare a termine quell’innovazione ormai necessaria, soprattutto per raggiungere gli obiettivi globali di sostenibilità. Il Politecnico di Torino è in prima linea per guidare l’innovazione in questo settore chiave, lavorando per cercare soluzioni concrete e praticabili a supporto delle imprese e della società”.


Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER: “A fronte del pensiero unico della trazione elettrica per azzerare le emissioni di CO2 emessa dai trasporti vale la pena ricordare il pensiero di Deng Xiao Ping “non importa il colore del gatto, bianco o nero, importa che prenda il topo”. Temo invece che la UE stia andando contro l’iceberg come il Titanic. Occorre guardare alla realtà con realismo e senso pratico e a questo fine segnalo alcuni punti di attenzione: aumentare il numero delle vetture più piccole in circolazione per ridurre gli sprechi, difendere l’industria europea dell’auto dalla concorrenza cinese, spingere verso la diffusione di combustibili alternativi per i motori attuali, l’utilizzo dell’idrogeno e il ritorno al nucleare oltre all’utilizzo delle sorgenti rinnovabili perché queste sono meno facilmente utilizzabili di quanto non si creda .” Federico Brivio: “Oltre all’elettrificazione, Bosch vede nell’idrogeno un elemento strategico per raggiungere la neutralità climatica a livello globale. Impiegato come mezzo di stoccaggio, l’idrogeno può favorire un uso efficiente dell’energia generata dalle fonti rinnovabili. Per questo, Bosch sta investendo fortemente nella produzione, la compressione, lo stoccaggio e l’uso dell’idrogeno, lungo l’intera catena del valore di questa tecnologia. L’azienda ha già avviato la produzione in serie delle fuel cell mobili, il cuore della propulsione per i veicoli pesanti, e ha già ricevuto i primi ordini dai produttori di autocarri in Europa, USA e Cina. Inoltre, Bosch sta lavorando a componenti per un motore a idrogeno che trasforma il carburante direttamente in energia, senza prima convertirlo in elettricità. Se alimentato a idrogeno, questo motore, che debutterà quest’anno, è praticamente a impatto zero.”


David Chiaramonti: “Defossilizzare i trasporti richiede l’impiego di tutte le soluzioni disponibili, i biocombustibili e gli e-fuel avranno una parte importante di un futuro mix al 2030-2040 e i mercati dell’energia possono offrire opportunità per la transizione all’agricoltura rigenerativa”. Paolo Massai ha esaminato le diverse proposte di vetture sul mercato e sintetizza così: “Al contrario delle BEV, le Hybrid in Italia hanno successo. Tra queste, le Mild sono le più vendute, trascinate dalla Panda, che è solo Mild e garantisce riduzione della CO2 quanto basta e riavviamenti motore molto silenziosi. Le Full Hybrid sono le più consistenti: non richiedono ricarica esterna della batteria, riducono la CO2 emessa in città dal 15% al 50%. Le Plug-in sono ideali per chi percorra non più di 60 km al giorno e poi le possa ricaricare di notte con una wall box. Sono molto valide fuoristrada se con motore elettrico al posteriore, che facilita molto gli spunti sulle forti pendenze.” Fabio Mingrino: “Differenti processi industriali impiegano calore e di questi molti non potranno essere elettrificati, per cui anche le tecnologie dell’idrogeno e del nucleare dovranno trovare spazio e sviluppo e dobbiamo ricordare che dietro ogni cosa, in questo contesto, ci sono sempre strategie di lungo periodo per renderne fruibili i risultati, oltre che il lavoro di moltissime persone. Strategie che vanno declinate in modo profondo e perseguite con convinzione”. Mario Petronio ha analizzato gli sviluppi più recenti nel campo delle vetture BEV, “in particolare quelli relativi ai processi fortemente ecoimpattanti (estrazione del Litio), di grossa rilevanza sociale (estrazione del Cobalto con forte lavoro minorile) o di politica internazionale (dipendenza dalla Cina per le Terre Rare). In campo più specificatamente tecnico ho evidenziato i vantaggi delle nuove Blade Batteries, delle Sodium-ion Batteries e, in prospettiva futura, delle Solid-State Batteries. Infine , degni di nota sono i nuovi processi di ricarica e la possibilità di scendere a tempi di 5 minuti, come per le vetture termiche”.

Il 12 marzo Flash action agricoltori Copa e Cogeca a Strasburgo

Il 12 marzo Flash action agricoltori Copa e Cogeca a StrasburgoRoma, 6 mar. (askanews) – “Azione flash – L’Ue deve riallinearsi con la sua bussola agricola!”. Questo il claim lanciato dal Copa e dalla Cogeca che saranno a Strasburgo, davanti al Parlamento Europe in Rue Lucien Fevre, il 12 marzo dalle 10.30 alle 11.30 per una azione dimostrativa in concomitanza con la plenaria di marzo, “dove si terranno forse tre votazioni chiave, sullo IED, sui Green Claims e sugli ATM ucraini, per ribadire in modo pacifico e democratico la necessità di coerenza nell’UE. In questi tempi critici, il nostro messaggio risuona forte e chiaro: è tempo di riportare le politiche agricole dell’UE sulla rotta giusta, riaffermare l’agricoltura come pietra angolare del progetto dell’UE e rivendicare una bussola strategica”.


Ormai da diversi mesi gli agricoltori di tutta Europa si stanno mobilitando “per affrontare le preoccupazioni locali, nazionali ed europee. La nostra agricoltura sta giungendo ad una svolta in molte produzioni. Tutti questi movimenti avevano diversi punti in comune riguardanti gli oneri normativi, gli accordi commerciali e l’attuazione della nuova Politica Agricola Comune (PAC), che puntano tutti al legislatore dell’UE”. Secondo il Copa e la Cogeca negli ultimi anni in Europa “è prevalsa la tendenza a perseguire i programmi con forza, ad ogni costo, senza impegnarsi in un dialogo significativo con gli agricoltori, come evidenziato da iniziative come Farm to Fork. Il Green Deal per l’agricoltura a questo riguardo è stato uno tsunami normativo, con troppe consultazioni affrettate, obiettivi arbitrari dall’alto verso il basso e proposte avanzate senza studi di fattibilità né finanziamenti”.


“Oggi – aggiungono – vediamo che la Commissione europea, con il dialogo strategico lanciato dalla presidente von der Leyen, sta ripristinando il metodo e l’ascolto”. L’agricoltura europea chiede risposte “a breve termine e segnali forti, sotto forma di proposte di semplificazione immediatamente efficaci, risposte sul commercio agricolo con l’Ucraina, uno stop ai negoziati sull’accordo Mercosur dell’UE nella sua forma attuale, una svolta sulle NGT o una direttiva sulle emissioni industriali che non attacchino gli allevamenti familiari di suini e pollami”.

”Da transessuali sangue infetto su agenti”, scontro Lega-Pd a Milano

”Da transessuali sangue infetto su agenti”, scontro Lega-Pd a MilanoMilano, 6 mar. (askanews) – In via Mosso, traversa della multietnica via Padova, “c’erano transessuali che sputavano sangue infetto addosso alle forze dell’ordine”. Sono parole di Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega a Milano e segretario cittadino del partito, pronunciate lunedì nell’aula di Palazzo Marino, che hanno provocato uno scontro con il Pd. “Fai schifo, vergogna” gli ha urlato in Aula il dem Michele Albiani, chiedendo poi a Piscina scuse o dimissioni.


“Si inventano un’assurda polemica sui diritti Lgbtq per nascondere il fatto che membri della maggioranza erano in piazza con i centri sociali che aggredivano la polizia, tema su cui sono intervenuto in aula. È il solito maldestro tentativo di sinistra di sviare l’attenzione dall’imbarazzo legato alla loro incapacità e ai problemi sempre più evidenti a Milano”, ha replicato Piscina. Il leghista, in effetti, era intervenuto per denunciare la presenza in piazza domenica 3 marzo di due consiglieri di maggioranza durante il tentativo dei centri sociali di impedire una fiaccolata organizzata dalla Lega in concomitanza con la presentazione del libro della europarlamentare del Carroccio Silvia Sardone.


Il tentativo era sfociato in scontri tra la polizia e manifestanti che cercavano di sfondare il cordone di sicurezza. A scatenare la bufera contro l’esponente leghista sono state però le sue frasi sulla situazione pregressa di via Padova: “Considerarla un modello di integrazione è una aberrante mistificazione della realtà, via Mosso oggi è così perché una amministrazione della Lega” nel Municipio 2 in passato “ha voluto fortemente una cancellata, che la passata amministrazione in Consiglio comunale non voleva assolutamente” ha ricordato prima di fare riferimento ai transessuali. Piscina ha poi precisato di avere voluto richiamare un singolo episodio, del 2016, quando “un cittadino sudamericano transessuale solito a prostituirsi all’angolo con via Mosso, anche recentemente arrestato per atti osceni in luogo pubblico fuori dalla scuola del Trotter su segnalazione dei genitori, si è tagliato con una bottiglia di vetro sputando il sangue contro gli agenti e urlando di essere malato di Hiv per tenerli lontani”.

Depositata Pdl alla Camera per superare allevamenti intensivi

Depositata Pdl alla Camera per superare allevamenti intensiviRoma, 6 mar. (askanews) – È stata depositata alla Camera dei Deputati la proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica della zootecnia” presentata lo scorso 22 febbraio in sala stampa a Montecitorio dalle associazioni Greenpeace Italia, ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia. Sono 15 i parlamentari, provenienti da 5 diversi gruppi politici, che hanno sottoscritto la proposta di legge. Prime co-firmatarie, le deputate Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati) e Eleonora Evi (AVS), entrambe dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente.


La proposta di legge, ora al vaglio degli uffici competenti della Camera, in attesa di essere assegnata in Commissione, intende rendere protagoniste le piccole aziende agricole zootecniche, incoraggiando la transizione ecologica di quelle grandi e medie attraverso un piano di riconversione del sistema zootecnico italiano finanziato con un fondo dedicato e prevedendo nell’immediato una moratoria all’apertura di nuovi allevamenti intensivi e all’aumento del numero di animali allevati in quelli già esistenti. Gli obiettivi della proposta di legge sono riassunti in un manifesto pubblico redatto dalle associazioni promotrici del testo: tutelare la salute pubblica riducendo gli impatti degli allevamenti intensivi, a partire dalle zone a più alta densità zootecnica (Pianura Padana); tutelare le risorse naturali a vantaggio della sicurezza alimentare delle generazioni presenti e future; contribuire al rispetto dei target in materia di clima, biodiversità e inquinamento; tutelare i piccoli allevamenti virtuosi garantendo un adeguato sostegno economico e promuovere la necessaria riconversione dei grandi allevamenti intensivi, tutelando in ogni caso i diritti delle lavoratrici e lavoratori; tutelare il benessere animale.

Cortei, Meloni: ingiusta campagna denigrazione forze dell’ordine

Cortei, Meloni: ingiusta campagna denigrazione forze dell’ordineRoma, 6 mar. (askanews) – “Nel 97% delle manifestazioni che si sono svolte in questi mesi non c’è stata alcuna criticità. Solo nel 3% dei casi si sono riscontrate criticità e questo dimostra l’ottima gestione dell’ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili. Sono dati, questi, che è giusto ribadire e sottolineare, perché ritengo ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro di stamattina con i sindacati delle forze dell’ordine a Palazzo Chigi.


“L’aumento delle manifestazioni di piazza, soprattutto dopo la riacutizzazione del conflitto in Medio Oriente – ha sottolineato – ha determinato un impegno, qualitativamente e quantitativamente, più intenso per tutti voi. Dal 7 ottobre a oggi, infatti, le iniziative di piazza sono state più di mille. L’Italia, a differenza di altre Nazioni, non ha vietato le manifestazioni a favore della Palestina perché per noi è fondamentale garantire il pieno diritto ad esprimere qualunque posizione politica. È un diritto che va bilanciato col rispetto delle regole che lo disciplinano e con la necessaria tutela degli obiettivi sensibili e che sono presi di mira dai manifestanti, molto spesso riconducibili a simboli più della religione ebraica che allo Stato di Israele (posto che anche questi ultimi vanno difesi)”. Meloni ha ricordato che “il ministro Piantedosi, in Parlamento, e il Capo della Polizia, hanno assicurato la verifica attenta di quanto è accaduto a Pisa, e la piena collaborazione con l’autorità giudiziaria per far emergere errori o abusi. Fermi restando questi accertamenti, e rispettandone l’autonomia, lo scopo di questo nostro incontro è di guardare al presente e al futuro, e quindi di ricevere da voi proposte sul contributo che il Governo e, per la parte di iniziativa del governo, il Parlamento possono dare oggi per migliorare la gestione dell’ordine pubblico. Vogliamo capire cosa si può fare per una migliore gestione dell’ordine pubblico”.

Cia: in IV trimestre 2023 valore aggiunto agricoltura -5,7%

Cia: in IV trimestre 2023 valore aggiunto agricoltura -5,7%Roma, 6 mar. (askanews) – È urgente rispondere alle istanze degli agricoltori. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani commentando l’ultima rilevazione Istat sui conti economici nel quarto trimestre 2023, che registra variazioni del valore aggiunto agricolo in negativo, sia in termini congiunturali che tendenziali, con una perdita del 5,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente.


In un contesto economico che evidenza una leggera ripresa del Pil italiano (+0,6%) annuo nell’ultimo trimestre 2023, gli ultimi dati Istat sull’agricoltura confermano, evidenzia Cia, le difficoltà che si trovano a dover affrontare, quotidianamente, le aziende agricole e dimostrano, ancora una volta, quanto sia necessario intervenire per salvaguardare il settore. Ecco perché Cia rilancia il suo Piano nazionale per l’agricoltura che chiede al Governo di introdurre sgravi fiscali per il settore primario: dall’esonero contributivo per gli agricoltori a una maggiore compensazione dell’Iva zootecnica (bovini e suini). Per mitigare l’impatto del rincaro dei fattori di produzione, Cia sollecita la reintroduzione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio; mentre sul fronte delle giovani imprese, serve l’esonero contributivo per gli agricoltori under 40 e il rifinanziamento del “Fondo più impresa”. A sostegno dei comparti più deboli, l’appello è, invece, per un immediato utilizzo delle risorse del Fondo per le emergenze e facilitazioni nell’accesso al credito.


A livello europeo, per Cia è necessaria la semplificazione della Pac, la cancellazione dell’obbligo all’incolto e l’accelerazione dell’iter di approvazione delle nuove biotecnologie (Ngt-Tea) per dare alle aziende strumenti alternativi, in grado di ridurre gli impatti negativi del Green deal.

Lollobrigida: vino, ok a interventi compensativi per peronospora

Lollobrigida: vino, ok a interventi compensativi per peronosporaRoma, 6 mar. (askanews) – “Via libera agli interventi compensativi per aiutare le aziende vinicole nelle aree colpite dalla peronospora nel corso della campagna 2023”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, “come avevo anticipato lo scorso gennaio alle associazioni agricole e vitivinicole abruzzesi, nell’incontro promosso al Masaf dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, attraverso le declaratorie in corso di pubblicazione le imprese colpite potranno ora accedere ai contributi per la ripresa economica e produttiva, compresa la riduzione dei contributi Inps e la proroga delle rate dei mutui”. Con questi interventi, ha aggiunto Lollobrigida, il Governo Meloni che “è in prima linea per sostenere il settore vitivinicolo” dà delle “risposte concrete e rafforza le filiere italiane danneggiate da questa malattia in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Toscana, Sicilia, Umbria e Marche”.


“Nelle prossime settimane l’Agea comincerà a raccogliere le domande delle aziende agricole colpite. Lavoreremo, inoltre, sul fondo per le emergenze in agricoltura per integrare queste risorse e sostenere la filiera del vino, fondamentale per la nostra economia e la nostra cultura”, ha concluso il ministro.

Pernigotti e Walcor entrano nell’associazione Marchi storici d’Italia

Pernigotti e Walcor entrano nell’associazione Marchi storici d’ItaliaMilano, 6 mar. (askanews) – Pernigotti e Walcor aderiscono all’associazione Marchi storici d’Italia. Le due aziende dolciarie, controllate da JP Morgan a partire dal 2022, sono entrate a far parte dell’associazione che promuove il ruolo dei nostri brand come leva di competitività e internazionalizzazione. Già negli scorsi anni, entrambe le imprese erano state iscritte nel Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale, istituito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi del ministero delle Imprese, e avevano anche visto l’ingresso di Invitalia nei rispettivi capitali sociali come socio di minoranza.


Pernigotti, con sede a Novi Ligure (Alessandria), opera dal 1860 con prodotti come il Gianduiotto e Cremino, mentre Walcor, fondata nel 1954 a Cremona, è specializzata in monete, uova di cioccolato ed altri prodotti dolciari per le ricorrenze sia con il proprio marchio che per le private label. “Siamo lieti di aver aderito con le nostre aziende all’associazione per contribuire alla valorizzazione del made in Italy – ha sottolineato Luigi Mastrobuono, presidente del consiglio di amministrazione di Pernigotti e Walcor – Si completa così un percorso avviato con il riconoscimento della storicità nel 2021, con l’ingresso di Invitalia attraverso il Fondo di salvaguardia dei marchi storici nel 2022, contestuale all’investimento di JP Morgan, e poi con il riposizionamento sul mercato dei nostri prodotti, che hanno dato prova di essere molto apprezzati dagli italiani anche nella recente stagione delle festività natalizie”. “Grazie al Fondo salvaguardia imprese è stata tutelata una produzione italiana di alta qualità – ha affermato Massimo Caputi, presidente dell’associazione Marchi storici d’Italia – e oggi la sinergia esistente tra le due aziende è significativa del potenziale che i marchi storici hanno di svilupparsi in modo innovativo”.

Azienda friulana La San Marco entra in Istituto Espresso Italiano

Azienda friulana La San Marco entra in Istituto Espresso ItalianoRoma, 6 mar. (askanews) – Cresce l’Istituto Espresso Italiano (IEI) grazie all’ingresso di una nuova azienda, La San Marco. IEI aggrega quasi quaranta aziende in rappresentanza di tutta la filiera dell’espresso. La San Marco S.p.A., storica azienda con sede a Gradisca d’Isonzo (GO), è specia­lizzata nello sviluppo e produzione di macchine da caffè espresso tradi­zionali, macchine a capsule e maci­nadosatori per bar, hotel e ristoranti. Al suo nome sono legate le più si­gnificative innovazioni tecniche ed estetiche del settore delle macchine da caffè professionali, che hanno reso La San Marco uno dei più ap­prezzati marchi, in Italia e nel mon­do. Nell’anno 2020 La San Marco ha celebrato i suoi primi 100 anni di storia; e nel 2023 è entrata a far parte di Groupe SEB.


Per il presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Luigi Morello “è sicuramente un importante ingresso che dimostra quanto oggi sia fondamentale ricordare a tutti cos’è e da dove viene l’espresso italiano quindi che la miscela non è superata e non è disvalore ma un’arte che nasce dalla creatività dell’imprenditoria italiana per dare continuità di gusto al proprio cliente”. “Occorre ricordare che non tutte le attrezzature sono uguali e non tutte riescono a trasformare in modo corretto e costante i chicchi di caffè nella deliziosa bevanda. Occorre ricordare che la formazione professionale e culturale del barista è fondamentale. Non è più sufficiente preparare il caffè, occorre conoscere la miscela, l’attrezzatura e prendersene cura con la corretta pulizia costante e servire il caffè con il racconto al consumatore finale che è sì l’ultimo della catena ma è anche il più importante”, conclude.