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Autore: Redazione StudioNews

Milano, Pd avvia dibattito su futuro città in vista del 2027

Milano, Pd avvia dibattito su futuro città in vista del 2027Milano, 1 mar. (askanews) – Sabato 6 aprile dalle 9.30 allo Scalo Farini il Pd di Milano e area metropolitana terrà un evento pubblico con decine di ospiti per discutere del futuro della città e dell’area circostante, in vista delle prossime sfide elettorali, in primis le comunali del 2027. Sono attesi, tra gli altri, diversi sindaci tra i quali quello del capoluogo, Giuseppe Sala. Secondo gli organizzatori sarà “un’opportunità per affrontare con coraggio e determinazione tutti i grandi nodi territoriali del nostro tempo, con il fine di ricostruire una grande alleanza civica e sociale per affrontare tutte le sfide che ci attendono nei prossimi mesi e anni”.


“Vogliamo ricostruire una grande coalizione civica e sociale, vogliamo un Partito Democratico aperto e coraggioso nel guidare i grandi processi di trasformazione urbana. Il nostro sguardo si concentrerà sul nostro territorio, nel suo complesso: dai municipi, al comune di Milano e quelli dell’area metropolitana, passando per tutta la città metropolitana. Per affrontare i temi del futuro abbiamo bisogno di immaginare sempre più una sola grande città di 3 milioni e duecentomila persone” ha commentato il segretario del Pd Milano Metropolitana, Alessandro Capelli. L’evento si chiamerà “Per te – Idee per unire” e rappresenta l’avvio di un percorso che il Pd intende guidare nei prossimi mesi e anni. “Già dal titolo vogliamo rimettere al centro la persone, le loro ambizioni, i loro desideri, le loro fragilità e le loro fatiche. Sarà la prima tappa di un grande progetto partecipato, dove tutte le voci troveranno spazio per poter costruire assieme la Milano che verrà” ha aggiunto Capelli.

Milano studia Londra contro smog, Sala: momento cruciale, emergenza

Milano studia Londra contro smog, Sala: momento cruciale, emergenzaMilano, 1 mar. (askanews) – Quella della qualità dell’aria a Milano “è un’emergenza” e deve essere affrontata con “uno sforzo collettivo”, fatto di “azioni a livello regionale e nazionale, che a volte non vedo”. Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il suo intervento al convegno scientifico internazionale sugli effetti sulla salute dello smog e possibili correttivi “RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health”, che ha dedicato una sessione al confronto tra Milano e Londra.


Siamo “ispirati da Londra su vari livelli”, ha osservato Sala, ma in Italia spesso “città e sindaci sono lasciati da soli, con poche risorse e non abbastanza leve per cambiare le condizioni sul campo”. Inoltre “a volte i miei cittadini sono d’accordo o parzialmente d’accordo” con le misure antismog e “a volte non possono o non vogliono cambiare abitudini e comportamenti. Siamo in un punto cruciale”. Per questo, ha proseguito, occorre imparare da Londra “la lezione più importante”, cioè “la necessità di costruire un’ampia alleanza di società civile e professionisti”. La Pianura padana, ha continuato, è forse “il peggior posto possibile in Europa” per lo smog a causa delle condizioni orografiche, ma allo stesso tempo “chiedere di posporre” di dieci anni l’applicazione dei nuovi limiti europei per la qualità dell’aria “non è utile” ed è “come chiudere due occhi o minimizzare il problema”. Occorre invece, a suo parere “fare di più” perché “non è una battaglia che possiamo vincere da soli” e “solo un’alleanza ampia può farci raggiungere gli obiettivi” attraverso “un profondo cambiamento di trasporti, logistica, riscaldemnto e sistema industriale”.


Le politiche anti-smog, ha proseguito, “sono diventate un campo di battaglia politico e mediatico chiave, immagino che le prossime elezioni comunali di inizio 2027 saranno un confronto tra destra e sinistra, con mobilità e piste ciclabili al centro” del dibattito, “ma sarà una cosa molto triste perché non è una questione di essere conservatori o democratici, ma è una questione di immaginare la città del futuro, quella dei nostri bambini, per questo” è importante ora “non perdere il momentum”. “È chiaro – ha proseguito – che la sensibilità della gente cambiata” perché “la qualità della vita è cambiata e qualità dell’aria deve cambiare altrettanto, se no perderemo” attrattività della città e abitanti”. Per questo, ha concluso, “dobbiamo muoverci ora”.

Abruzzo, Todde: Marsilio mi ha attacca? Dimentica quando mi ringraziava

Abruzzo, Todde: Marsilio mi ha attacca? Dimentica quando mi ringraziavaRoma, 1 mar. (askanews) – “Marsilio mi attacca dicendo che ero assente da sottosegretaria? Dovrebbe chiederlo ai sindaci abruzzesi, alle parti sociali, ai lavoratori del territorio che ho incontrato e ricevuto tutte le volte che ho convocato i tavoli di crisi al MiSE. Il mio impegno per la Regione Abruzzo lo ha riconosciuto più volte lo stesso Marsilio ringraziandomi pubblicamente. Marsilio si è dimenticato delle chiamate, dei comunicati stampa, del lavoro fatto per impedire i licenziamenti, eppure basterebbe fare una ricerca su google per ritrovare tutti gli articoli in cui mi cita. Anziché perdersi in polemiche, Marsilio risponda alle preoccupazioni dei suoi concittadini che si sentono abbandonati e trascurati. Ed eviti di nascondersi dietro la faccia di Giorgia Meloni che in 16 mesi di governo non ha fatto nulla per l’Abruzzo per poi annunciare – a pochi giorni dal voto – l’incredibile arrivo di nuove risorse”. Così la Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

Studenti stranieri, Valditara: le mie parole sono state strumentalizzate

Studenti stranieri, Valditara: le mie parole sono state strumentalizzateRoma, 1 mar. (askanews) – “Spiace vedere le mie parole così gravemente e strumentalmente fraintese dall’Unione degli Studenti perché il mio progetto, al contrario di quanto viene sostenuto, va esattamente nella direzione di una piena integrazione che salvaguardi tempi e qualità di apprendimento di tutti gli studenti, senza nessuna ghettizzazione”. Lo precisa in una nota il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in merito alle dichiarazioni dell’Unione degli Studenti sugli studenti stranieri, per la quale “la proposta del Ministro è estremamente razzista” e prefigura nelle scuole “luoghi di segregazione”.


“Infatti – prosegue Valditara – ho dichiarato che, in caso di ragazzi stranieri con importanti deficit in italiano e matematica, le vie percorribili, anche guardando alle esperienze di altri Paesi europei, possono essere due: il temporaneo insegnamento differenziato, in accompagnamento alle lezioni ordinarie, solo della lingua italiana ed eventualmente della matematica, fino a un adeguato allineamento alle competenze già acquisite dal resto della classe; oppure corsi pomeridiani obbligatori di potenziamento”. “Devo anche sottolineare, come ho già affermato, che queste due ipotesi dovranno passare preventivamente il vaglio di un ampio confronto, con grande attenzione alla salvaguardia dell’autonomia scolastica. Per questo ritengo che le osservazioni dell’UdS, peraltro espresse con toni gratuitamente offensivi, siano molto lontane dalla realtà dei fatti, rischiando tra l’altro di contribuire a una dannosa strumentalizzazione su un tema delicato quale quello della centralità dello studente, di tutti gli studenti”, conclude il ministro.

Dentro il vuoto, andando oltre il presente: Tosatti a Barcellona

Dentro il vuoto, andando oltre il presente: Tosatti a BarcellonaBarcellona, 1 mar. (askanews) – Le stanze di Gian Maria Tosatti sono uno di quei luoghi di confine nei quali il contemporaneo accade. E lo fa in maniera silenziosa, apparentemente implicita, in realtà con effetti che poi si rivelano potentissimi e duraturi per chi ha la fortuna di attraversarli. Succede così anche con l’installazione che l’artista ha portato a Barcellona all’interno di una mostra che il Centro d’arte Santa Monica ha dedicato a “The Other Side”, ciò che sta “dall’altra parte”.


“Ogni visitatore – ha detto Tosatti ad askanews – ha il suo sentimento entrando in quest’opera. Certo è un’opera che è stata costruita attorno a un vuoto. L’opera è l’episodio di Cape Town, del mio progetto, ‘Il mio cuore vuoto come uno specchio’ e quella città è una città che quando ci lavorai mi resi conto che era edificata attorno a un vuoto, a un senso di vuoto. E quindi da un certo punto di vista questo è il sentimento che alberga dentro questa installazione. È ovvio però che l’installazione è sempre uno specchio, quindi ognuno ha il suo tipo di vuoto”. La sensazione, attraversando gli spazi, è quella di essere parte di qualcosa che sappiamo di conoscere, ma a un livello che resta sospeso, in fondo misterioso, come gli specchi che non riflettono e le parole che scompaiono da giornali e televisori. La vita è da qualche parte, è certo, ma dove sia non è chiaro. Eppure, dentro quel luogo che per molti versi sembra essere profondamente drammatico, si avverte anche una sensazione di libertà.


“L’opera – ha aggiunto l’artista – è una macchina che serve a produrre la condizione di libertà, è una macchina estremamente precisa, come un’equazione matematica in cui tutti i numeri devono tornare, perché funzioni. Il punto è che nel momento in cui funziona, però, deve darti la sensazione di essere completamente libero di andare dove vuoi e come vuoi, ma effettivamente è così. L’opera deve poterti guardare dentro, questo è il punto”. Concepita in Sudafrica e per quel contesto, la stanza funziona anche a Barcellona, perché crea uno spazio che è interamente suo e gestisce il proprio vuoto. Forse la sua magia ha a che fare anche con il fatto di perdere l’orientamento sulla propria posizione nel presente e nella storia. “Effettivamente – ha concluso Gian Maria Tosatti – il senso della storia in questo lavoro è presente come forse anche in altri lavori, ma non è mai identico, con una pagina precisa. Il senso della storia è qualcosa di respiro più ampio, anche perché l’uomo vive di cicli e di ricorsi storici, errori sempre ripetuti. Quindi la storia è qualcosa di più immanente, di più espanso”.


E la stanza a Barcellona è certamente un’occasione per espandere il nostro stare di fronte, in questo caso dentro, al contemporaneo. Un’occasione per pensare e sentire il bisogno di quelle stesse bottiglie d’acqua che potrebbero stare a raccontarci dell’inesausta sede di qualcosa che vada oltre il senso di soffocamento di un presente che non finisce mai. (Leonardo Merlini)

Pasticceri d’Italia a Reggio Calabria per festa del cioccolato

Pasticceri d’Italia a Reggio Calabria per festa del cioccolatoRoma, 1 mar. (askanews) – I pasticceri d’Italia, guidati dal presidente Angelo Musolino, presenti e protagonisti alla festa del cioccolato artigianale in corso a Reggio Calabria fino a domenica. “Promuovere il consumo consapevole e responsabile dei prodotti genuini come il cioccolato artigianale vero privo di additivi e conservanti”: è questo l’obiettivo della “Festa del cioccolato artigianale”.


Il maestro Musolino, insieme ai colleghi Davide Destefano e Demetrio Romeo, ha voluto rendere partecipi gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni. “Abbiamo fatto una lezione sul cioccolato, sulla pianta, sulla trasformazione. I ragazzi si sono divertiti anche nella realizzazione di alcune uova di Pasqua, insieme ai loro professori Figliomeni e Cupi”, racconta il maestro Musolino. “Condivisione, crescita comune e formazione continua: sono i tre pilastri trasmessi agli studenti su cui la nostra categoria punta da tempo”, ha sostenuto il presidente. “Un ringraziamento particolare alla dirigente scolastica, Enza Loiero, ed ai docenti dell’istituto che hanno colto il valore ed il significato dell’iniziativa”, si è detto. Lezioni teoriche e pratiche che per tre giorni animeranno la città di Reggio Calabria.


“Conpait ha risposto presente, con un suo stand. Proporremo tante idee, diverse iniziative ma soprattutto cercheremo di fare arrivare a tutti il messaggio più importante: la qualità delle scelte e l’importanza delle materie prime. Buona festa del cioccolato a tutti”.

Sacerdoti ultraconservatori in Spagna: “Preghiamo perché il Papa vada in cielo”

Sacerdoti ultraconservatori in Spagna: “Preghiamo perché il Papa vada in cielo”Milano, 1 mar. (askanews) – “Io prego molto perché il Papa possa andare presto in cielo”. Questa la frase pronunciata da un sacerdote di Toledo, condivisa tra le risate nemmeno troppo mascherate di altri preti collegati, durante un evento su un canale You Tube spagnolo che ospita incontri e dibattiti tra sacerdoti.


La battuta ha scatenato moltissime polemiche sul web e sui social, tanto che in Spagna l’Arcivescovado di Toledo si è subito smarcato dal sacerdote che si è presentato come una “umile trincea di Cristo Re per la controrivoluzione ispanica e la difesa della tradizione cattolica”. L’Arcivescovado ha diffuso un comunicato chiedendo ai sacerdoti coinvolti nell’incontro “la necessità di chiedere perdono per tali dichiarazioni che nuociono alla comunione della Chiesa e scandalizzano il Popolo di Dio”.


Dopo la bufera abbattutasi sulla “Sagrestia della Vandea”, questo il nome del raduno settimanale on line, i sacerdoti non si sono scusati ufficialmente, dicendosi tuttavia “rammaricati” per “l’infelice commento” e dichiarandosi comunque “uniti nella fedeltà al Santo Padre”. I sacerdoti della riunione on line appartengono a un gruppo cattolico ultra conservatore che dall’elezione di Papa Francesco critica le aperture del Vaticano su diversi temi, in primis quelle verso la comunità Lgbtq.

Sacerdoti di Toledo: “Preghiamo perché il Papa vada in cielo”

Sacerdoti di Toledo: “Preghiamo perché il Papa vada in cielo”Milano, 1 mar. (askanews) – “Io prego molto perché il Papa possa andare presto in cielo”. Questa la frase pronunciata da un sacerdote di Toledo, condivisa tra le risate nemmeno troppo mascherate di altri preti collegati, durante un evento su un canale You Tube spagnolo che ospita incontri e dibattiti tra sacerdoti.


La battuta ha scatenato moltissime polemiche sul web e sui social, tanto che in Spagna l’Arcivescovado di Toledo si è subito smarcato dal sacerdote che si è presentato come una “umile trincea di Cristo Re per la controrivoluzione ispanica e la difesa della tradizione cattolica”. L’Arcivescovado ha diffuso un comunicato chiedendo ai sacerdoti coinvolti nell’incontro “la necessità di chiedere perdono per tali dichiarazioni che nuociono alla comunione della Chiesa e scandalizzano il Popolo di Dio”.


Dopo la bufera abbattutasi sulla “Sagrestia della Vandea”, questo il nome del raduno settimanale on line, i sacerdoti non si sono scusati ufficialmente, dicendosi tuttavia “rammaricati” per “l’infelice commento” e dichiarandosi comunque “uniti nella fedeltà al Santo Padre”. I sacerdoti della riunione on line appartengono a un gruppo cattolico ultra conservatore che dall’elezione di Papa Francesco critica le aperture del Vaticano su diversi temi, in primis quelle verso la comunità Lgbtq.

Rosa Chemical torna con il nuovo singolo “Blackout”

Rosa Chemical torna con il nuovo singolo “Blackout”Milano, 1 mar. (askanews) – “Blackout” è il nuovo singolo di Rosa Chemical, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali e in rotazione radiofonica da venerdì 1° marzo per Capitol Records / Universal Music Italia.


Presentato in anteprima sul palco di Piazza Colombo nella seconda serata della 74esima edizione del Festival di Sanremo, il brano torna a stupire il pubblico di Rosa, che torna dopo quasi un anno di silenzio con una traccia dalla forte impronta melodica e cantautorale: una ballad emotiva che rievoca il romanticismo nichilista di una storia, indagando le zone di contatto tra amore e dipendenza, una canzone senza tempo resa attuale dall’immaginario estremamente contemporaneo del cantante. “BLACKOUT” evidenzia le capacita liriche dell’artista che, in questo brano, tratta il tema dell’amore in maniera mai scontata e banale grazie a metafore e ad un linguaggio che lo rendono estremamente riconoscibile in qualsiasi genere scelga di affrontare. Rosa Chemical ancora una volta si dimostra un artista poliedrico e imprevedibile capace di raccontarsi attraverso la musica in tutte le sue sfumature. “Blackout” svela, infatti, un lato dell’artista e performer ancora poco conosciuto al grande pubblico, un’attitudine più intima e introspettiva.


“In passato ho spesso affrontato nelle mie canzoni temi che mi stavano – e tuttora mi stanno – molto a cuore ma oggi sento il bisogno di tornare a parlare solo di me e di mostrarmi senza barriere, attraverso la musica. “Blackout” è una ballad dark e travolgente racconta la storia di un ultimo ballo tra due innamorati che, prima di lasciarsi, si riavvicinano per l’ultima volta. Si respira una costante metafora tra amore e dipendenza: il sentimento diventa una droga e la soggezione a questa diventa l’unica cosa desiderata. Alla fine, quando le luci si spengono, sentiamo che possiamo essere finalmente sinceri – se sai che non ti rivedrai mai più tanto vale dirsi tutto, no? ”

Milano, Sala: maggioranza pro misure anti-smog si faccia sentire

Milano, Sala: maggioranza pro misure anti-smog si faccia sentireMilano, 1 mar. (askanews) – “Il punto è questo: se dibattito deve esserci non deve essere un dibattito in cui si sente una voce sola, ma c’è anche una maggioranza silenziosa a favore delle mostre misure, che vede i pericoli che derivano dall’inquinamento e che spesso sta zitta. Noi abbiamo bisogno che faccia sentire la sua voce in particolare che siano voci e rappresentazioni documentate. Perché i dati che mostrano i pericoli dell’inquinamento ci sono”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine del convegno scientifico internazionale sugli effetti sulla salute dello smog e possibili correttivi “RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health”.


Con Londra “abbiamo molte cose in comune e devo dire che da Londra possiamo imparare delle cose. Il sindaco Sadiq Khan è stato anche molto capace nel mettersi intorno un mondo di esponenti della comunità medica, o di famiglie con bambini asmatici che rappresentano un altro modo di vedere le cose” ha aggiunto Sala.