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Autore: Redazione StudioNews

Quattro esperti lasciano il comitato Lep sull’autonomia differenziata: l’impatto della riforma non è chiaro

Quattro esperti lasciano il comitato Lep sull’autonomia differenziata: l’impatto della riforma non è chiaroRoma, 4 lug. (askanews) – E’ datata 26 giugno la lettera con cui Giuliano Amato, Franco Bassanini, Franco Gallo, Alessandro Pajno hanno comunicato al ministro Roberto Calderoli e al presidente Sabino Cassese “le motivazioni delle dimissioni dal Comitato tecnico per la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e l’incostituzionalità di alcune disposizioni della Legge di bilancio per il 2023 in tema di attuazione della autonomia regionale differenziata”.

“Caro Ministro, caro Roberto, Caro Presidente, caro Sabino – inizia la lettera – abbiamo apprezzato l’attenzione che avete dedicato ai nostri rilievi sui problemi di procedura e di merito che solleva l’attuazione dell’art. 116 della Costituzione in materia di autonomia differenziata così come disciplinato dalla legge di bilancio per il 2023. Abbiamo anche apprezzato, caro Ministro, alcune tue importanti affermazioni sull’oggetto dell’autonomia differenziata, in particolare allorchè hai condiviso durante il seminario di Astrid l’interpretazione per la quale le “forme e condizioni particolari di autonomia” da attribuire alle Regioni ex art. 116 riguardano specifici compiti e funzioni e non intere materie, e hai escluso trasferimenti di competenze in materia di norme generali sull’istruzione. Abbiamo anche apprezzato il fatto che Sabino Cassese abbia proceduto nell’ambito del CLEP alla istituzione di un nuovo sottogruppo dedicato alla individuazione dei LEP nelle materie non ricomprese nel perimetro indicato dall’art. 116 terzo comma. Restano però irrisolti alcuni problemi di fondo”. Secondo i firmatati infatti “prima della attribuzione di nuove specifici compiti e funzioni ad alcune Regioni con le corrispondenti risorse finanziarie”, è necessaria “la determinazione di tutti i LEP attinenti all’esercizio di diritti civili e sociali e la definizione del loro finanziamento, secondo i principi e le procedure dell’art. 119 della Costituzione”.

Secondo i quattro esperti infatti non è sufficiente basarsi sui precedenti ma occorre che vengano individuati “i nuovi LEP necessari per assicurare effettivamente il superamento delle disuguaglianze territoriali nell’esercizio dei diritti civili e sociali. Vi sono infatti materie nelle quali il legislatore non ha mai proceduto a determinare LEP e molte altre nelle quali questa determinazione è stata parziale. E non è mai stato fatto il lavoro di comparazione complessiva dei LEP con le risorse finanziarie, volta a definire quali livelli essenziali effettivamente sono assicurabili a tutti, senza discriminare nessuno o creare insostenibili oneri per la finanza pubblica”. “Come avevamo proposto, la contraddizione fra il dettato costituzionale (116, 117 e 119) e il primo periodo del comma 791, da un lato, e le altre disposizioni della legge di bilancio, dall’altro, si potrebbe risolvere modificando queste ultime mediante appositi emendamenti al disegno di legge Calderoli, facendo così correttamente prevalere le norme costituzionali. Ma abbiamo inteso – spiegano Amato, Bassanini, Gallo e Pajno – che questa proposta non è condivisa né da te, né da Sabino Cassese. Non è stata parimenti condivisa la nostra proposta di consentire al Parlamento, nel corso dell’esame del disegno di legge Calderoli, di definire preventivamente alcuni limiti alla negoziazione delle intese, da intendersi come contenuti non negoziabili, quali per esempio le norme generali sull’istruzione o le grandi infrastrutture nazionali di trasporto (autostrade, ferrovie, grandi porti e aeroporti), le reti di telecomunicazione e le infrastrutture nazionali di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica e del gas”.

Insomma “finchè non sono stati determinati tutti i LEP, e non sono stati ridefiniti, in relazione ai loro costi standard, gli strumenti e i modi per assicurare a tutte le Regioni una effettiva autonomia tributaria che consenta loro di finanziare integralmente i LEP medesimi, la effettiva portata di quei principi resta indeterminata e indeterminabile. Per tutte queste ragioni, che qui abbiamo solo sinteticamente riassunto (intelligenti pauca), siamo costretti a prendere atto che non ci sono le condizioni per una nostra partecipazione ai lavori del CLEP”, concludono.

Rifiuti Roma, sindaci e comitati no inc si convocano al Tar

Rifiuti Roma, sindaci e comitati no inc si convocano al TarRoma, 4 lug. (askanews) – Il Tribunale amministrativo del Lazio ha fissato per oggi l’udienza di merito dei 5 ricorsi contro la costruzione di un inceneritore per la Capitale alle 10.45 nella sede di via Flaminia, 189 e i ricorrenti, tra i quali i sindaci di Albano, Massimiliano Borelli, e Ardea, Maurizio Cremonini, il Forum Ambientalista, che rappresenta le associazioni del territorio riunite nella Rete Tutela Roma Sud, e le Aziende agricole, che difendono soprattutto la salubrità dei propri prodotti, danno appuntamento a stampa e cittadini a margine della convocazione.

Il ricorso, secondo i promotori, “può salvare la Città di Roma da un errore in grado di rovinare un territorio di pregio per sempre. Ricordiamo infatti – aggiungono- che questo tipo di impianti non sono finanziabili con risorse comunitarie perché producono un danno significativo all’ambiente e, inoltre, dal 2028 saranno disincentivati anche dal sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Unione Europea (Ets), in base al quale i romani dovranno pagare per le emissioni di CO2 prodotte, invece di essere pagati per le materie prime differenziate. Il risultato a livello europeo è una progressiva riduzione di questo tipo di impianti, sempre più sostituiti da impianti di riciclo”. Desta molta preoccupazione, aggiungono, “anche il sistema dei controlli per gli inceneritori esistenti, l’ultimo caso è quello di Livorno dove ancora una volta è la cittadinanza attiva a costringere le istituzioni competenti a effettuare controlli, che puntualmente fanno emergere irregolarità. Nel 2022, ad esempio, l’agenzia sanitaria regionale francese ha imposto il divieto di consumo di uova provenienti da allevamenti a terra nell’area dell’inceneritore d’Ivry-Parigi a causa dei livelli di diossina riscontrati”.

Nel 2018, ricordano i ricorrenti, “l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha stabilito che i limiti di diossina negli alimenti sono insufficienti a tutelare la salute umana e vanno ridotti di 7 volte. A distanza di 5 anni, mentre gli Stati membri cercano un accordo per recepire tale indicazione nei regolamenti, l’indicazione scientifica resta: i limiti di emissioni inquinanti non tutelano la salute delle persone”, concludono.

Ue, Salvini: replicare formula di governo italiano, no a esclusioni

Ue, Salvini: replicare formula di governo italiano, no a esclusioniMilano, 4 lug. (askanews) – “Sui temi europei saranno gli italiani a scegliere con il voto l’anno prossimo. Però, siccome sono entusiasta di quello che sta facendo il governo italiano in questi mesi, mi piacerebbe che in Europa esistesse la stessa formula: governo di centrodestra esteso in Europa, senza escludere nessuno, senza dire di no a nessuno”. Lo ha ribadito il vicepremier Matteo Salvini, a Milano per l’inaugurazione della M4 in piazza San Babila.

“Altrimenti – ha aggiunto – ci sarà l’ennesima maggioranza con la sinistra, con i socialisti e con Macron. Mi domando come qualcuno di centrodestra possa preferire i socialisti, quelli dell’ideologia e degli sbarchi, al centrodestra. Un’idea di Europa – ha chiosato Salvini – che per me coincide con quello che sta facendo il governo italiano: centrodestra in Italia, che va bene, e centrodestra in Europa”.

Lazio, in 1.000 per l’ultimo saluto a Vincenzo D’Amico

Lazio, in 1.000 per l’ultimo saluto a Vincenzo D’AmicoRoma, 4 lug. (askanews) – Mille persone hanno voluto portare l’ultimo saluto stamane a Vincenzo D’Amico, bandiera della Lazio degli anni 70, componente della squadra che ha vinto lo scudetto nel 1974 i cui funerali sono stati celebrati nella Chiesa Gran Madre di Dio, nella piazza di Ponte Milvio. La stessa chiesa in cui vennero officiati i funerali di Tommaso Maestrelli (nel 1976) e Bob Lovati (nel 2011). D’Amico è stato ricordato anche da uno striscione della curva: “Chi non tradisce diviene immortale, Onore a Vincenzo vero laziale”.

Presente il ministro dello sport, Andrea Abodi, e ovviamente la società biancoceleste con Claudio ed Enrico Lotito, oltre che Danilo Cataldi. Presenti anche alcuni componenti della Primavera come Magro, Napolitano, Floriani e Bertini. La Federcalcio ha rinviato la presentazione della Strategia di Sostenibilità 2030 prevista oggi al Maxxi. D’Amico è scomparso a Roma sabato scorso, dopo aver perso la battaglia con una grave malattia che lo ha colpito alcuni mesi fa e con la maglia della Lazio ha giocato 14 stagioni, intervallate solo da un anno al Torino, mettendo insieme 338 presenze e 51 gol in tutte le competizioni, con lo scudetto vinto nella stagione 1973/74. Vincenzo D’Amico riposerà a Latina e aveva espresso la volontà di organizzare il funerale nella sua città di nascita nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Goretti, l’oratorio dei Salesiani in cui da bambino aveva cominciato a giocare a pallone.

“Non l’ho mai visto rattristito, anche quando ne avrebbe avuto motivo – ha detto – Quello che mi porterò nel tempo è il sorriso fuori e dentro. Una persona fantastica”. “In qualsiasi momento, anche quando non ci sentivamo per un po’, c’era sempre la sintonia, la stima e l’amicizia – ha concluso – Aveva il sorriso nell’anima. Ha apprezzato la vita anche nei momenti di difficoltà, con un’umanità mai cambiata nel tempo”. “E’ stata una grande perdita come club della Lazio – le parole del presidente biancoceleste Claudio Lotito – Una persona che ha fatto la storia del nostro club, nel cuore dei nostri tifosi. E’ stato un punto di riferimento e in questo momento di tristezza ho sentito il dovere, l’obbligo di essere presente per testimoniare che la nostra storia non viene mai dispersa né dimenticata ma rimarrà sempre per il futuro come esempio di attaccamento ai nostri colori biancocelesti. Stiamo predisponendo una serie di attività per vedere che tipo di attività dobbiamo intraprendere. Bandiere oggi? Si tratta di impostare un atteggiamento nei confronti di tesserati diverso da quello basato esclusivamente alla prestazione sportiva e alla remunerazione. Devono essere portati avanti i valori dello sport che prevedono attaccamento al club alla maglia per la quale combattono sul campo non solo per interessi materiali ma per l’orgoglio e l’appartenza”

IIT, bando da 12 mln di euro per le imprese di Ligura e Mezzogiorno

IIT, bando da 12 mln di euro per le imprese di Ligura e MezzogiornoGenova, 4 lug. (askanews) – L’Istituto Italiano di Tecnologia lancia un bando da 12 milioni di euro rivolto a micro, piccole, medie e grandi imprese e finanzierà progetti innovativi nei settori della robotica e dell’Intelligenza Artificiale applicate a smart cities, ambiente e territorio, salute e aree portuali. L’iniziativa – che consentirà, a partire dal 5 luglio, di accedere a contributi per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – si colloca nelle attività di valorizzazione della ricerca del trasferimento tecnologico e della conoscenza gestite dallo Spoke 5 per tutto l’Ecosistema Raise e coordinate dall’Istituto Italiano di Tecnologia ed è di supporto alle attività di ricerca e sviluppo svolte dagli Spoke scientifici coordinati da CNR, Università Degli Studi di Genova e IIT stesso. In particolare, il bando si propone di supportare la fase di accelerazione tecnologica dei progetti di ricerca sviluppati dagli Spoke scientifici e ne vuole facilitare la vicinanza al mercato.

Il bando è stato studiato da un gruppo congiunto dei tre enti di ricerca che coordinano gli Spoke (IIT, CNR, Università Degli Studi di Genova) e dell’HUB per favorire l’allargamento di RAISE con nuovi affiliati in una rete di collaborazione con aziende di eccellenza nel Mezzogiorno. I progetti dovranno dimostrare un elevato livello di innovazione attraverso lo sviluppo di tecnologie abilitanti che migliorino la competitività del sistema produttivo e sociale e favoriscano la transizione verde e digitale. L’obiettivo primario del bando è quello è di stimolare lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione in Liguria e creare filiere industriali e di ricerca e sviluppo con il Mezzogiorno secondo le disposizioni del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) incluse nel “Bando per la creazione e il rafforzamento di Ecosistemi dell’innovazione territoriali” nel contesto del quale è stato finanziato il progetto RAISE. Questo approccio mira a creare una robusta sinergia territoriale in grado di potenziare la competitività su scala nazionale e internazionale.

Il bando si rivolge a micro, piccole e medie imprese, in forma singola o in partenariato mentre le grandi imprese potranno accedere ai finanziamenti solo se in partenariato con almeno una di minore dimensione. Sono finanziati progetti con contributi fino a 500.000,00 euro nel caso di impresa singola o partenariato di micro, piccole e medie imprese, e fino a 700.000,00 euro nel caso di partenariati comprendenti una grande impresa. Il contributo sarà erogato, con differenti percentuali in base alla tipologia di beneficiario, a “fondo perduto”e le imprese singolarmente o in partenariato potranno presentare una sola proposta per Spoke. In particolare, saranno finanziati i progetti con riferimento alle 4 aree tematiche oggetto degli Spoke scientifici previsti dal progetto RAISE. Nel bando vengono identificate delle sfide tecnologiche espresse dai team di ricerca dei singoli Spoke. Le proposte progettuali saranno raccolte dal 5 luglio al 20 settembre e il processo di valutazione delle proposte sarà condotto da un panel di esperti selezionati e successivamente analizzate dai team di ricerca degli Spoke. Tutte le informazioni relative a questa opportunità sono pubblicate sui canali online di IIT www.iit.it e RAISE www.raiseliguria.it (nella foto:un nuovo robot morbido ispirato alla biologia dei lombrichi e realizzato dai ricercatori IIT)

Fiaip: E’l’anno dell’Italia. Boom di turisti in arrivo

Fiaip: E’l’anno dell’Italia. Boom di turisti in arrivoRoma, 4 lug. (askanews) – Il mercato delle locazioni turistiche si conferma essere un settore sempre più strategico per la crescita del turismo e dell’economia in Italia. È ciò che emerge chiaramente dal Report Immobiliare Nazionale Fiaip sulle locazioni brevi ad uso turistico delle principali località Italiane, incentrato sull’andamento della stagione estiva 2022 e tendenze per l’estate 2023, presentato a Roma questa mattina, presso la Sala Conferenze dell’Associazione Stampa Estera, elaborato dal Centro Studi Nazionale Fiaip unitamente ad un focus sulla regione Emilia-Romagna recentemente colpita dalla tragica alluvione.

Il Report è stato presentato da Francesco La Commare Presidente del Centro Studi Fiaip, Marco Bettiol Vicepresidente del Centro Studi Fiaip, Leonardo Piccoli Vicepresidente Nazionale Fiaip con delega al settore Turistico, e commentato dal Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini e dalla Senatrice Francesca Tubetti, relatrice del provvedimento sul Regolamento Europeo in materia di affitti turistici presso la Commissione IV delle Politiche Europee e attuale componente della VI e VIII Commissione al Senato. In Italia nel 2022 sono state circa 278.000 le seconde case compravendute (+24% rispetto al 2021) e le proiezioni indicano per il 2023 un incremento di un ulteriore 10% circa in quanto l’acquisto avviene prevalentemente non accedendo al credito ma tramite la liquidità proveniente dai risparmi accumulati. Infatti, si prevede che la crescita dei tassi di interesse dei mutui divenuti più onerosi per le famiglie interesserà prevalentemente l’acquisto della prima casa, quale segmento già dal 2022 in calo del 3,4% rispetto al 2021.

Aumentano i contratti di locazione breve ad uso turistico (+10% rispetto alla stagione estiva 2021) sia per l’ottima redditività, infatti, i rendimenti medi lordi (tra 5-8% in media nel 2022) offrono ai proprietari/locatori maggiori soddisfazioni rispetto alla locazione ordinaria, sia per le maggiori tutele contro il rischio di mancato pagamento o di mancata restituzione dell’immobile, praticamente assenti nella locazione turistica. Così come i canoni di locazione turistica hanno registrato un aumento rispetto al 2021 del +8%. Stimata per il 2023 una crescita di un +15% rispetto all’estate 2022 del numero dei contratti di locazione breve con finalità turistica. Si conferma la crescita di coloro che hanno scelto o sceglieranno per la propria vacanza forme di ricettività extra-alberghiera in particolare la locazione di ampie case indipendenti di medio/grandi dimensioni ovvero ampi appartamenti preferibilmente con ingresso autonomo, aspetto che evidenzia quanto, la locazione turistica, non rappresenti necessariamente una scelta di natura economica ma principalmente il desiderio di vivere un esperienza diversa, alternativa rispetto a quanto offerto dalle strutture ricettive tradizionali.

I valori dei canoni di locazione sono previsti in crescita per il terzo anno consecutivo (+12% rispetto all’estate 2022), dettati prioritariamente dall’aumento dei costi energetici e dall’inflazione oltre che da un consistente aumento della “domanda” generando un rendimento lordo medio per l’imminente stagione estiva stimato tra il 6% e il 9% in aumento rispetto al 2022. I flussi turistici crescono in maniera significativa registrando nei primi mesi del 2023 oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente (443 mln rispetto ai 402 mln del 2022) confermando la ripresa del settore turistico in Italia, con una crescita esponenziale sia delle presenze di stranieri + 65% che domestiche +28%.

Infine dal Report emerge l’aumento del + 20% di intermediato e gestito di locazioni brevi ad uso turistico da parte degli agenti immobiliari professionali che diventano sempre più centrali quale punto di riferimento per il cittadino-turista in quanto garanzia di utile consulenza e soprattutto di legalità anche in relazione alla riscossione e versamento delle ritenute d’acconto e dell’imposta di soggiorno e quindi figura di garanzia contro le varie forme di evasione fiscale e abusivismo che da sempre minano il mercato immobiliare. “Il Report conferma un mercato immobiliare turistico sempre più dinamico – dichiara il Presidente del Centro Studi Fiaip Francesco La Commare – registrando un deciso aumento sia del numero delle locazioni turistiche che delle compravendite di seconde case, queste ultime spesso e volentieri destinate ad affitti brevi, scelta dettata, a differenza della locazione ordinaria, da rendimenti elevati e sicuri e dell’assenza dei rischi di morosità o di mancata restituzione dell’immobile”. “Significativo registrare – sottolinea il Vicepresidente del Centro Studi Marco Bettiol – il costante e crescente aumento di locazioni turistiche intermediate e gestite dalle agenzie immobiliari a conferma della sempre maggiore centralità e utilità, sia per i proprietari che per i vacanzieri, dei servizi di consulenza e assistenza erogati dagli intermediari professionali, oltre che opportuna garanzia di trasparenza e legalità nell’adempimento degli innumerevoli aspetti burocratici e normativi connessi alla locazione”. “Anche questa estate il turista, sia italiano che straniero, – commenta Leonardo Piccoli Vicepresidente Nazionale Fiaip con delega al settore Turistico – opterà, anzi ancora di più, per la locazione turistica, non tanto per motivi di risparmio economico, ma spinto dal desiderio di vivere un esperienza diversa, di maggiore autonomia e libertà, con l’intenzione di trascorrere una vacanza più dinamica, a discapito di alcuni servizi, confermando come il segmento delle locazioni turistiche non rappresenti una forma di ricettività concorrenziale ma alternativa, o meglio complementare, rispetto alle strutture ricettive tradizionali ampliando l’offerta turistica Nazionale con benefici trasversali per il mercato e per il Paese”. “In Parlamento stiamo lavorando – commenta la Senatrice Francesca Tubetti – alla definizione di un Regolamento Europeo che uniformi e semplifichi la raccolta di dati e informazioni sulle locazioni turistiche al fine di consentire agli Stati membri di adottare le migliori scelte politiche in materia. Il settore degli affitti turistici è sempre più importante per l’economia nazionale ma necessita, e su questo sta lavorando il Governo, di un riordino dell’attuale caos normativo affinché vi sia una normativa chiara che faciliti il rispetto della legalità e favorisca la massima trasparenza a tutela della collettività e nell’interesse del sistema Paese”. “Quest’anno in Italia è previsto uno straordinario boom di turisti, ma, per accoglierli tutti, sarà decisivo, al fine di ampliare l’offerta turistica nel nostro Paese, favorire le locazioni turistiche a conferma di come tale settore rappresenti, sempre di più, una strategica e potente risorsa per l’economia locale e Nazionale. – conclude il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – Ora stiamo lavorando al “Tavolo” istituito presso il Ministero del Turismo per delineare un disegno di legge che metta realmente ordine in materia prevedendo poche e semplici regole orientate ad armonizzare le attuali procedure ed evitare gli attuali ripetuti adempimenti, ma – sottolinea Baccarini – sarà determinante evitare disposizioni liberticide, sollecitate da alcune amministrazioni comunali e da una parte del mondo degli albergatori, ovvero evitare norme, così come sostenuto e dichiarato pubblicamente di recente dallo stesso Ministro Santanchè, che introducano chiusure, divieti o limitazioni di qualunque genere al diritto di affittare liberamente il proprio immobile.”

Bankitalia, nel 2022 segnalazioni sospette all’Uif +11,4%

Bankitalia, nel 2022 segnalazioni sospette all’Uif +11,4%Roma, 4 lug. (askanews) – Nel 2022 le segnalazioni di operazioni sospette (Sos) ricevute dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia sono state 155.426, in crescita dell’11,4% rispetto al 2021. Secondo il rapporto annuale dell’Uif, presentato oggi in una conferenza gremita di pubblico a cui ha assistito anche il governatore Ignazio Visco, un’ampia maggioranza di segnalazioni proviene come di consueto dal sistema bancario e finanziario, con un accresciuto contributo dei prestatori di servizi di gioco e degli operatori non finanziari. Restano invece trascurabili le comunicazioni inviate dalle Pubbliche amministrazioni, prosegue l’Uif, nonostante l’attuale momento storico in cui il massiccio intervento pubblico nell’economia rafforza l’esigenza di presidi per la tutela della legalità. Oltre il 18% delle segnalazioni ricevute è risultato collegato alla criminalità organizzata, mentre quelle riguardanti il finanziamento del terrorismo sono state 342, in diminuzione del 41% rispetto al 2021. La tendenza crescente del flusso segnaletico non è stata spesso accompagnata da un miglioramento dei suoi contenuti informativi, rileva l’Uif che rivendica di aver introdotto e condiviso con i segnalanti nuovi criteri di valutazione delle segnalazioni connotate da un basso livello di rischio riciclaggio e il dettaglio dei relativi esiti, in base alla presenza o meno di sufficienti elementi a supporto del sospetto.

Anitec- Assinform: Nel 2022 digitale in Italia cresciuto del 2,4%

Anitec- Assinform: Nel 2022 digitale in Italia cresciuto del 2,4%Roma, 4 lug. (askanews) – Nel 2022 il mercato digitale è cresciuto del 2,4%. Lo scenario che si delineerà nei prossimi anni sarà caratterizzato da un impatto ancora più dirompente delle tecnologie digitali. Nel 2022 il mercato digitale ha fatto registrare una crescita del 2,4%, per un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro, con andamenti differenziati tra i diversi segmenti. Nel 2023 la crescita del mercato digitale aumenterà (+3,1%) e nel 2024 (+4,3%) tornerà a essere superiore a quella dell’economia nel suo complesso. Questa dinamica sarà guidata dalla diffusione delle tecnologie digitali e da un’innovazione che corre sempre più veloce. E’ quanto emerge dal rapporto annuale Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, sull’andamento del digitale in Italia, condotta in collaborazione con NetConsulting cube e presentata oggi a Roma.

“La combinazione di più tecnologie digitali e di una maggiore velocità dell’innovazione rispetto al passato – ha commentanto Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform – sta disegnando un’industria completamente diversa, che vedrà filiere e Supply Chain sempre più connesse e circolari. Fondamentale è il ruolo abilitante dei Digital Enabler nel trasformare produzione e processi, nel creare nuovi modelli di business, sfide competitive, come pure nuovi mercati. Non a caso stiamo assistendo a dinamiche a doppia cifra nella crescita di Digital Enabler e Transformer: dal Cloud Computing, alle piattaforme di Cybersecurity, alle soluzioni di Big Data management, essenziali per organizzare e gestire l’architettura del patrimonio informativo di imprese e istituzioni pubbliche e pertanto presupposto per l’adozione di strumenti per l’analisi evoluta e la valorizzazione dei dati, tra cui spiccano soluzioni di Intelligenza Artificiale e Blockchain”. Il mercato digitale ha consolidato nel 2022 una crescita del 2,4%, con un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro. L’aumento più rilevante ha riguardato i Servizi ICT (+8,5% e 14,8 miliardi di euro), sostenuto principalmente dai servizi di Cloud Computing e di Cybersecurity. Andamenti particolarmente positivi si sono avuti nel segmento dei Contenuti e Pubblicità Digitali (+6,3% e 14,5 miliardi di euro) e in quello del Software e Soluzioni ICT (+6,2% e 8,6 miliardi di euro). Il mercato relativo a Dispositivi e Sistemi ha evidenziato una netta inversione di tendenza dopo la crescita consistente registrata nel 2021. Infatti, nel corso del 2022 ha subito un calo dell’1%. È infine proseguito il trend negativo dei Servizi di Rete TLC (-2,7%). Se il progresso del mercato digitale è in parte frenato dalle componenti tecnologiche più mature, sarà invece trainato dai prodotti e servizi più innovativi, ovvero Digital Enabler e Transformer, il cui incremento medio annuo nel periodo 2022-2026 dovrebbe attestarsi sul 12,8%.

Se la tendenza positiva del mercato digitale è chiara – ha proseguito Marco Gay – permangono tuttavia criticità, primi fra tutti la carenza di competenze digitali e l’eterogeneità nella diffusione delle tecnologie tra classi dimensionali di impresa e tra territori. La sfida per la digitalizzazione delle PMI è agli inizi ma il piano nazionale di transizione 4.0 e il PNRR costituiscono in tal senso delle opportunità significative. Proprio l’utilizzo delle risorse stanziate dal PNRR, insieme al contesto economico internazionale, rappresentano due fattori significativi che influenzeranno l’immediato futuro del mercato digitale”. Il trend di crescita degli investimenti in digitale delle piccole e medie imprese italiane permane più lento rispetto a quanto registrato dalle grandi imprese. Nel 2022 c’è stato un incremento del 2,5% per le piccole imprese, del 4,1% per le medie e del 5,9% per le grandi, a conferma della correlazione tra dimensioni aziendali e spesa digitale: più i contesti organizzativi aumentano di dimensioni, maggiore è la spesa destinata alla digitalizzazione. L’analisi geografica del mercato digitale italiano identifica invece nelle Regioni del Nord Ovest e del Centro le aree caratterizzate da una maggiore capacità di spesa in tecnologia, rappresentando quasi il 62% della spesa complessiva. A livello nazionale, nel 2023 il mercato è previsto comunque ancora in crescita (+3,1%). Le stime relative ai tre anni successivi (2024-2025-2026) sono orientate a una crescita ancora più sostenuta e si basano sull’ipotesi di un minore impatto dell’inflazione e su un maggiore impiego delle risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per la digitalizzazione. Si prevede pertanto una crescita media annua del mercato digitale nel periodo 2022-2026 del 4,5%, fino a raggiungere quasi i 92 miliardi di euro nel 2026.

“Un uso efficiente dei fondi messi a disposizione dal PNRR è il primo passo in questa direzione – ha concluso Gay – ma c’è bisogno di una politica industriale che promuova la competitività delle imprese, che aumenti la loro produttività e rafforzi la collaborazione all’interno della filiera. Inoltre, sono necessari interventi di regolazione pro-concorrenziali che spingano l’innovazione, sostengano la formazione del capitale umano e sostengano la collaborazione tra imprese per aumentare scala e durabilità degli investimenti. Sono queste le leve che possono consentire al mercato digitale di crescere, alle tecnologie di essere abilitatori della trasformazione, ai giovani di essere protagonisti del mondo di oggi e di quello che verrà”.

Giorgetti consegna diplomi a ufficiali Gdf

Giorgetti consegna diplomi a ufficiali GdfRoma, 4 lug. (askanews) – Al Ministero dell’economia e delle finanze si è svolta oggi la cerimonia di chiusura dell’anno accademico 2022-23 della Scuola di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza con la consegna dei diplomi agli ufficiali del 50esimo corso superiore da parte del ministro Giancarlo Giorgetti e del comandante generale, Andrea De Gennaro. E’ quanto informa un comunicato.

“Con sacrificio, dedizione e successo avete affrontato un impegnativo percorso didattico, raggiungendo un traguardo importante”, ha affermato il ministro dell’economia nel corso del suo intervento complimentandosi con gli allievi, le loro famiglie e tutto il personale docente della Scuola presente all’evento. “La Guardia di finanza – ha sottolineato Giorgetti – ha sempre dedicato particolare attenzione al capitale umano, investendo molto nella formazione e nella specializzazione, requisiti indispensabili per rispondere alla complessità del nostro tempo”.

Stoltenberg resta segretario generale della Nato fino al primo ottobre 2024

Stoltenberg resta segretario generale della Nato fino al primo ottobre 2024Roma, 4 lug. (askanews) – I Paesi della Nato hanno concordato l’estensione del mandato del segretario generale Jens Stoltenberg sino al primo ottobre 2024, confermando la decisione che sembrava imminente e che andrà ratificata al vertice dell’Alleanza di Vilnius la settimana prossima.

“Onorato dalla decisione degli #NATO Alleati di estendere il mio mandato come Segretario Generale fino al 1° ottobre 2024. Il legame transatlantico tra Europa e Nord America ha garantito la nostra libertà e sicurezza per quasi 75 anni e, in un mondo più pericoloso, la nostra Alleanza è più importante che mai”, ha commentato lo stesso Stoltenberg sul suo account Twitter.