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Autore: Redazione StudioNews

Cursano (Fipe): negli ultimi anni hanno chiuso 20.000 bar

Cursano (Fipe): negli ultimi anni hanno chiuso 20.000 barRoma, 26 nov. (askanews) – “La gente pensa che non ci sia crisi perché non riesce a prenotare al ristorante, troppo spesso sempre pieno, ma la situazione per gli altri settori ben diversa: per esempio i bar italiani sono in profonda crisi. Solo negli ultimi anni hanno chiuso la serranda più di 20000 bar, e questo è dovuto sia dall’aumento dei costi generali in bolletta, sia dal prezzo del caffè”. Lo ha dichiarato Aldo Cursano, rappresentante Fipe Confcommercio, nel corso della trasmissione ‘L’imprenditore e gli altri’ in onda su Cusano Italia Tv.


“Mentre nella ristorazione con un po’ di strategia imprenditoriale si può avere una prospettiva di guadagno dovuta ai prezzi più elevati, i bar lavorando su prezzi molto piccoli strada facendo sono destinati a soccombere”, ha spiegato. “Stiamo assistendo a un processo di desertificazione delle imprese, con luci di attività che si spengono e chiudono la serranda dei nostri paesi e centri storici. Non è difficile capire – spiega – che quando le spese superano le entrate vuol dire che il modello economico ha fallito. Bisogna ripensare questo modello, cercando di avvicinare i giovani che oggi fuggono dal nostro Paese”.


Cursano termina il proprio intervento analizzando le motivazioni che spingono i giovani a lasciare l’Italia “quando non hai prospettive non resta che andartene. C’è una fragilità di sistema tale che non permette di fornire certezze e prospettive, e quindi non ci sono idee né investimenti. Oggi le nuove imprese chiudono dopo 6-12 mesi, vuol dire che c’è uno stile di vita e un modello che non possiamo più permetterci”.

Sanità, Schlein(Pd): manca volontà di investire in quella pubblica

Sanità, Schlein(Pd): manca volontà di investire in quella pubblicaRoma, 26 nov. (askanews) – “Manca la volontà politica di investire la sanità pubblica, non le risorse. Le risorse volendo si possono trovare”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando ad un convegno nella sede del partito.


“Il passo in più che il Pd vuole fare è ripensare la sanità del futuro”. L’obiettivo è “non rinunciare a una rete di ospedali di qualità e ramificare la risposta di salute nel territorio: sia la periferia che la provincia, sia le aree interne che montante”. Bisogna “avvicinare alle persone la risposta di cura”. Per farlo, ha concluso la Schlein, serve un “investimento sulla multidisciplinarietà della presa in carico. E’ necessario per come si sta evolvendo il quadro dei bisogni di cura. Io credo che la sanità del futuro sia una sanità di prossimità. Serve una rivoluzione della sanità per renderla più adeguata ai bisogni delle persone”.

Maltempo, Mattarella: eventi non più straordinari, serve prevenzione. Non giustificare noncuranza

Maltempo, Mattarella: eventi non più straordinari, serve prevenzione. Non giustificare noncuranzaAlessandria, 26 nov. (askanews) – L’Italia “non si arrende” di fronte alle calamità naturali, ma non basta concentrarsi sull’efficacia dell’intervento durante le calamità: “Bisogna guardare alla prevenzione dei rischi, con una visione di lungo periodo”. Al contrario “appare poco previdente evocare, ogni volta, la straordinarietà dei fatti – che tendono, invece, prepotentemente, a riprodursi – per giustificare noncuranza verso una visione adeguata e progetti di lungo periodo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento al teatro Alessandrino per la commemorazione dell’alluvione del 1994 che fece 70 morti e migliaia di sfollati ad Alessandria e in tutto il Piemonte, sottolineando che “non basta proporsi di ‘mitigare’ le avversità. Non sarebbe un proposito all’altezza delle attese e delle esigenze”.


“Nelle tragedie, la Repubblica ha sempre saputo essere presente, con le Forze dell’ordine, i Vigili del fuoco, le Forze armate, la Protezione Civile – nata proprio sulle spinte dell’emergenza – il sistema delle autonomie locali, le energie della società civile. L’Italia non si arrende. Fenomeni naturali avversi – ha riconosciuto Mattarella – vedono in campo, in prima linea, l’esercito dei Sindaci, quella rete preziosa delle associazioni di volontariato: gli ‘angeli del fango’ come sono stati definiti. Siamo orgogliosi delle prove fornite dal nostro sistema di Protezione Civile, non a caso preso ad esempio anche in altre nazioni”. E tuttavia, è il monito del Capo dello Stato, “il tema non può ridursi alla rapidità ed efficacia dell’intervento durante le calamità. Bisogna guardare alla prevenzione dei rischi, con una visione di lungo periodo, analoga all’andamento della evoluzione degli eventi naturali. Non basta proporsi di ‘mitigare’ le avversità. Non sarebbe un proposito all’altezza delle attese e delle esigenze. La storia ci consegna sovente tragedie. Che fare di fronte ad esse? Gli slogan suggestivi della forza della ricostruzione del ‘dov’era com’era’ meritano di mettere l’energia che li anima a servizio di un equilibrio che non perpetui squilibri e pericoli. Appare poco previdente evocare, ogni volta, la straordinarietà dei fatti – che tendono, invece, prepotentemente, a riprodursi – per giustificare noncuranza verso una visione adeguata e progetti di lungo periodo”.


“Siamo portati, istintivamente, a definire le calamità che si presentano come ‘naturali’. Quale senso va attribuito a questa espressione? Dare per scontato che le calamità debbano ripetersi e che accadono – e accadranno – comunque, a prescindere? Che, tutto sommato, è piuttosto vano opporvisi? E che il massimo che si possa fare, dunque, è tentare di attenuarne gli effetti? Oppure, che la natura, periodicamente, presenta anche il conto della costante propensione dell’uomo a trascurare gli equilibri dell’eco-sistema?”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento al teatro Alessandrino per la commemorazione dell’alluvione del 1994. “‘Addomesticare’ l’ambiente è una prova, una sfida affascinante. Ma, se si interviene alterando l’ordine ‘naturale’ del territorio, senza cautele – ha ammonito il Capo dello Stato – si va incontro a eventi imprevedibili. Così come nel caso di incuria nei confronti di territori, che non possono essere abbandonati”. “Vanno fatte proprio, dunque, espressioni in stretta correlazione fra loro: mettere in sicurezza i territori, garantire la sicurezza dei nostri concittadini. La salvaguardia degli assetti idro-geologici e la tutela ambientale sono alleate, amiche delle persone. Occorre essere consapevoli delle conseguenze di comportamenti umani che, nei secoli, concorrendo alla trasformazione dei territori con la realizzazione di infrastrutture, hanno accentuato e accentuano la violenza d’urto di alcuni fenomeni atmosferici, ad esempio delle correnti di piena nel caso della regimentazione delle acque. Si sono talvolta violati equilibri secolari che andavano difesi, ottenendo risultati opposti a quelli previsti”, ha sottolineato Mattarella.


“Sanare i dissesti, correggere le storture accumulatesi nel tempo, richiede anzitutto – ha proseguito il capo dello Stato -evitare interventi inappropriati che li aggravino. L’occupazione, in pianura, delle zone di espansione dei corsi d’acqua, con insediamenti di diverso genere, crescenti nel tempo, ha aumentato i pericoli. Insistere nel pretendere di ridurre i fiumi a canali si è rivelato ad alto rischio. In termini più generali, ridurre, anziché regolare, il deflusso delle acque ha contribuito, inoltre, a fenomeni di desertificazione delle aree più prossime all’immissione nei mari, con impatto negativo sulle produzioni agricole”. “La sicurezza dei cittadini – ha concluso Mattarella – va tutelata anche dopo gli interventi dispiegati immediatamente per salvare vite. Quando l’eco degli avvenimenti drammatici scompare dalle cronache non vi devono essere pause o intervalli nel porre in sicurezza i territori e garantire fiducia e serenità alle popolazioni, per sospingere la ripresa della vita. Il rilancio delle zone colpite è interesse di tutto il Paese, e qui ne troviamo testimonianza”.

Violenza donne, i risultati dell’Osservatorio GenerationShip 2024

Violenza donne, i risultati dell’Osservatorio GenerationShip 2024Roma, 26 nov. (askanews) – Negli ultimi decenni, l’Italia ha fatto passi avanti verso la parità di genere, ma emergono nuove e insidiose disparità che penalizzano soprattutto le giovani, costrette a fronteggiare un doppio peso: il “Gender Gap” tradizionale e il crescente “Generational Gap”. Queste le principali evidenze dell’Osservatorio GenerationShip 2024 di Changes Unipol a cura di Kkienn Connecting People and Companies che ha esplorato come donne e uomini percepiscono i cambiamenti rispetto alla generazione precedente e come percepiscono oggi i principali temi che impattano sulla loro vita.


Il bilancio del cambiamento: donne protagoniste ma penalizzate L’analisi evidenzia che i maggiori progressi, rispetto a una generazione fa, sono legati alla rivoluzione digitale che ha democratizzato l’accesso all’informazione, ha semplificato molte attività quotidiane e ha potenziato le opportunità personali. Le giovani donne di età compresa tra i 16 e i 35 anni, in particolare, si dichiarano più soddisfatte rispetto ai loro coetanei per i benefici ottenuti in ambiti come: l’accesso all’informazione (7.7 donne contro 7.2 uomini), la consapevolezza sulla salute (7.3 donne contro 6.7 uomini) e lo smart working (6.9 donne contro 6.8 uomini). Nonostante i benefici del digitale, i peggioramenti si concentrano nel mondo reale. Le donne sono le più penalizzate nell’ambito lavorativo, nella retribuzione economica e nell’indebolimento delle relazioni sociali. In particolare: lavoro precario e bassi salari, il deterioramento è sentito maggiormente dalle donne (voto 7.6) rispetto agli uomini (voto 7.1); relazioni personali, le donne risentono più degli uomini della superficialità nei legami (7.4 contro 6.9); pressioni per la performance che coinvolgono in modo significativo il genere femminile, specialmente le giovani (7.5 contro 6.9).


Il “Generational Gap”: le giovani soffrono di più Il vero divario si rivela essere quello generazionale: le giovani donne (16-35 anni) registrano un netto peggioramento nella qualità della vita rispetto a una generazione fa (-14 punti), un calo maggiore rispetto a quello percepito dai giovani uomini (-10 punti). Le ragazze italiane di età compresa tra i 28 e i 35 anni si sentono le più colpite e vivono una condizione di grande difficoltà, combinando i tradizionali svantaggi del genere femminile (gap salariale, carico familiare) con quelli della condizione giovanile (precarietà, bassi salari). Infatti, ben il 48% ritiene che la propria qualità di vita sia peggiore rispetto alle madri. Di fronte a queste difficoltà, molte donne stanno ridefinendo le proprie priorità: oltre la metà considera meno importante rispetto al passato sposarsi (55%) o avere figli (54%). La carriera (81%) e la sicurezza economica (85%) diventano obiettivi primari, una scelta dettata non da individualismo ma dalla precarietà e dalle difficoltà economiche. Le Baby Boomers (donne di età superiore ai 60 anni), invece, giudicano la loro qualità della vita migliore rispetto al passato (+21 punti) in netta controtendenza rispetto alle generazioni più giovani grazie a migliori condizioni di salute, minori responsabilità familiari e opportunità offerte dal digitale. Le ragazze Millennials (28-35 e 35-44) si trovano a cumulare i tradizionali svantaggi della condizione femminile nella società italiana (gap retributivo, cumulo di impegni lavorativi e familiari) con quelli nuovi della condizione giovanile (precarietà, salari bassi, competizione, effetti negativi dei social).


In altre parole, il “Gender Gap” si somma al “Generational Gap” generando un carico pesante: vivere nella società italiana di oggi per le giovani donne è una sfida davvero impegnativa. Il nuovo “Gender Divide”. Le donne, in particolare le giovani, sono l’epicentro di una nuova visione. Il confronto con le opinioni degli uomini non lascia spazio a dubbi: le donne che ritengono oggi prioritario investire su di sé (lavoro, carriera) e non avere una famiglia e dei figli sono molto più numerose degli uomini. Lo scarto è forte soprattutto nelle nuove generazioni, sebbene resti ampio anche fra gli adulti.


Confrontando le risposte dell’analisi GenerationShip 2024 con quella del 2023 osserviamo che le ragazze sono sempre più convinte del ribilanciamento delle priorità, dalla nuova famiglia a se stesse (o alla coppia), mentre nell’ultimo anno per i ragazzi si osserva una direzione di marcia opposta. Questa evoluzione inattesa potrebbe essere interpretata come un contraccolpo conservativo, a fronte della spinta al cambiamento sostenuta soprattutto dalle donne. L’Osservatorio GenerationShip mette in luce un paradosso: se da un lato le donne sono protagoniste della trasformazione digitale, dall’altro continuano a subire gli impatti più severi delle crisi economiche e sociali.

850 studenti hanno partecipato a Oleario, gioco quiz Crea su olio

850 studenti hanno partecipato a Oleario, gioco quiz Crea su olioRoma, 26 nov. (askanews) – Sono stati 850 gli alunni di 6 istituti scolastici superiori di diverse regioni italiane che hanno partecipato al primo Torneo Nazionale Trivia Game, Gioca con Oleario, appena concluso. Si tratta di un gioco a carattere interdisciplinare, realizzato dai Centri Crea politiche e bioeconomia, olivicoltura frutticoltura agrumicoltura, alimenti e nutrizione nell’ambito di “Oleario. Dove l’Italia lascia il segno”, il progetto finanziato dalla Rete rurale nazionale per far conoscere e approfondire l’immenso patrimonio culturale, varietale, economico e sociale dell’olio evo italiano, non un semplice condimento, ma un vero alimento alla base della dieta mediterranea.


Ogni scuola ha ricevuto in dono un albero di ulivo, segno tangibile della nostra comune identità culturale. Vincitore per il biennio è stato il gruppo guidato da Viola Torresani della prima C dell’Istituto Stanga di Cremona, mentre per il triennio ha vinto il gruppo della 4 E dell’istituto I .I.S. CIUFFELLI-EINAUDI di Todi. Questa prima edizione del torneo Nazionale è stata organizzata in collaborazione con l’associazione “Donne dell’Olio”, che, dal 2000, si propone di promuovere la cultura e la conoscenza dell’olivicoltura e dell’olio, di sostenere la custodia dell’ambiente e del paesaggio, di generare opportunità inclusive e sinergie professionali. Le “Donne dell’Olio”, attraverso le socie presenti su tutto il territorio nazionale, si sono impegnate a proporre il “trivia game – Gioca con Oleario” ad un’ampia platea di studenti.


Il trivia game, ideato dal gruppo di lavoro di Oleario del CREA coordinato da Milena Verrascina, prima tecnologa del CREA Politiche e Bioeconomia, mette a disposizione un insieme di materiali didattici e approfondimenti, organizzati in un insieme di domande suddivise per tematiche con diversi livelli di approfondimento. Oleario si prefigge, anche mediante questo gioco, di aiutare il consumatore cittadino/studente a riconoscere un olio EVO di qualità, dotandolo delle conoscenze necessarie.

Ponte Stretto, Bonelli (Avs): nessun organismo tecnico approverà progetto

Ponte Stretto, Bonelli (Avs): nessun organismo tecnico approverà progettoRoma, 26 nov. (askanews) – “Salvini annuncia l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo stretto di Messina: a dare il parere non sarà un organismo tecnico bensì il CIPESS, presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma chi c’è tra i componenti del CIPESS che deve approvare il progetto voluto da Matteo Salvini? Un professore di ginnastica, avvocati, designer e un progettista di concessionarie di auto, ma nessun esperto di ponti come quello che si vorrebbe realizzare sullo stretto. Perché questa accelerazione nonostante le numerose osservazioni e richieste di integrazione al progetto fatte dalla commissione VIA e dallo stesso comitato scientifico della società stretto di Messina che hanno chiesto monitoraggi sismici più approfonditi?”. Ad affermarlo è il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.


“Una volta approvato il progetto definitivo lo Stato non potrà più tornare indietro a meno che non decida di pagare una cospicua penale al consorzio Eurolink, a cui è stata riaffidata la gara vinta nel 2005. Non possiamo conoscere l’ammontare della penale perché sia il Ministro Salvini che la Società stretto di Messina ritengono segreto questo aspetto, perché secondo il ministro è un elemento di accordo tra due società, la SdM e Eurolink e la pubblicazione di questi documenti sarebbe ‘non prevista dalla normativa’”, prosegue. “C’è un particolare che viene dimenticato da Salvini: il ponte è finanziato con soldi totalmente pubblici. E se nel passaggio da progetto definitivo ed esecutivo sulla base delle osservazioni poste dalla commissione Via non si potesse proseguire con il progetto, cosa accadrebbe? Perché non si è voluto ascoltare il parere dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il massimo istituto pubblico scientifico sulla sismicità? Perché non si è voluto far valutare il progetto dal consiglio superiore dei lavori pubblici, il cui parere è obbligatorio per legge per opere di questo genere. Quello che sta facendo Salvini con il ponte è vergognoso, non solo spendere oltre 14 mld di € per un’opera discutibile, ma tenendo riservate le clausole sulle penali in caso di recesso dello stato dal progetto. Io ho avvertito tutte le autorità di quello che sta accadendo: nessuno venga a dire non sapevamo”, conclude Bonelli.

Tecnologia italiana punta a trasformare mondo investimenti grazie a IA

Tecnologia italiana punta a trasformare mondo investimenti grazie a IARoma, 26 nov. (askanews) – È stata presentata in anteprima mondiale una tecnologia che promette di trasformare il mondo degli investimenti grazie all’intelligenza artificiale. Sviluppata da Softi Trading, startup fondata nel 2024 da Lorenzo Vaccarella e Marco Dibenedetto, la piattaforma è stata pensata per rendere il trading più sicuro e accessibile, anche a chi si affaccia per la prima volta al mondo della finanza.


Questo primo assaggio esclusivo anticipa la presentazione ufficiale mondiale, che si terrà giovedì 28 novembre alle ore 11:00 presso la Sala Conferenze di Up Town, Milano. L’evento vedrà la partecipazione di leader del settore fintech e di esponenti di spicco del mondo del trading internazionale, pronti a discutere le potenzialità della piattaforma. Un’innovazione per democratizzare gli investimenti I fondatori di Softi Trading hanno illustrato ieri i principi alla base dei tre software che compongono la piattaforma: strumenti progettati per analizzare le dinamiche di mercato in tempo reale e minimizzare i rischi associati agli investimenti, garantendo allo stesso tempo la protezione del capitale.


“Abbiamo creato Softi Trading con l’obiettivo di abbattere le barriere all’ingresso nel mondo degli investimenti. Vogliamo che chiunque, anche senza esperienza, possa accedere ai mercati globali in modo sicuro e informato”, ha dichiarato Lorenzo Vaccarella. “L’intelligenza artificiale è il nostro alleato principale: ci permette di offrire strumenti innovativi che combinano efficienza e semplicità, mettendo al centro le esigenze degli investitori moderni” ha aggiunto Marco Dibenedetto.


Un evento globale da non perdere. L’evento del 28 novembre non sarà solo una presentazione tecnica, ma un’occasione unica per confrontarsi sul futuro degli investimenti automatizzati e sul ruolo sempre più centrale dell’intelligenza artificiale nella gestione patrimoniale. I software di Softi Trading puntano a rendere il trading accessibile a una nuova generazione di investitori, offrendo strumenti che combinano innovazione, trasparenza e protezione.


Un contesto favorevole per l’innovazione. L’arrivo di Softi Trading in Italia coincide con una crescita significativa del settore fintech, che nel 2023 ha visto un incremento del 35% nell’adozione di strumenti digitali per la gestione del denaro. Questa nuova piattaforma rappresenta un’ulteriore spinta verso soluzioni che rispondano alle crescenti esigenze di sicurezza e semplicità da parte dei risparmiatori.

Schlein: mobilitazione Pd su temi salute, ascolto e presenza in luoghi cura

Schlein: mobilitazione Pd su temi salute, ascolto e presenza in luoghi curaRoma, 26 nov. (askanews) – Il Pd continuerà la “mobilitazione sulla sanità pubblica”, lo ha detto la leader del partito Elly Schlein al termine della riunione della segreteria: “La continueremo perché è la preoccupazione più avvertita dagli italiani a prescindere da come hanno votato. Continueremo ad attraversare il paese, ad andare nei luoghi di cura, a dialogare con gli operatori sanitari, a raccogliere i bisogni dei cittadini. Le persone stanno rinunciando a curarsi, perdono le speranze di potersi curare. Ma quelle speranze sono legate a un diritto costituzionale”.


“Anche per questo – ha aggiunto – abbiamo fatto proposte nella manovra per chiedere di rifinanziare la sanità pubblica, di aumentare il personale nelle strutture sanitarie, perché coi reparti che si svuotano le liste d’attesa sono destinate ad allungarsi”.

Bpm: condizioni offerta Unicredit inusuali, non riflette valore. Preoccupano ricadute occupazione

Bpm: condizioni offerta Unicredit inusuali, non riflette valore. Preoccupano ricadute occupazioneMilano, 26 nov. (askanews) – Le condizioni dell’offerta annunciata da Unicredit su Banco Bpm “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Lo scrive Banco Bpm al termine del cda che ha preso atto dell’Ops, che, spiega, “non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la banca”.


Banco Bpm “rimane focalizzata sull’implementazione del piano 2023-2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima e sul conseguente aggiornamento del piano industriale, non trascurando alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”. “Secondo quanto riferito nel Comunicato” di Unicredit sull’Ops, “le sinergie di costo lorde stimate sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, destando forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell’offerta”, scrive inoltre Banco Bpm al termine del cda all’indomani dell’Ops annunciata da Unicredit sul gruppo.

Cancro del colon-retto, evento su prevenzione il 4 dicembre a Catanzaro

Cancro del colon-retto, evento su prevenzione il 4 dicembre a CatanzaroRoma, 26 nov. (askanews) – Un nemico della nostra salute molto pericoloso, ma ancora sottovalutato. La lotta al cancro del colon-retto (CRC) è una delle maggiori sfide sanitarie a livello sia globale che italiano. Presidi diagnostici sempre più avanzati e cure via via più efficaci hanno benefici limitati se non crescono al tempo stesso i livelli di prevenzione e la diffusione degli screening precoci. Questi ultimi, però, hanno bisogno di informazione e sensibilizzazione culturale ben oltre le condizioni fisiche individuali, gli steccati sociali, di reddito e le disparità territoriali nell’organizzazione sanitaria.


Oggi il CRC rappresenta circa il 10% dei tumori diagnosticati a livello mondiale ed entro il 2040 il numero di casi potrebbe raggiungere i 3,2 milioni sull’intero pianeta. In Italia, secondo il ministero della Salute, i morti nel 2022 sono stati 24.200, di cui 13mila uomini e 11.200 donne. Ma nel 2023 sono state stimate circa 50.500 nuove diagnosi (26.800 uomini e 23.700 donne). Familiarità e stili di vita sbagliati sono le cause della possibile insorgenza di questa patologia, ecco perché è fondamentale intercettare precocemente i fattori di rischio. Il percorso diagnostico, in tal senso, passa da un banale ma importantissimo esame del sangue occulto nelle feci, mentre la tecnologia ha fatto passi da gigante nel supportare altre tipologie di test. I sistemi basati sull’Intelligenza artificiale e le colonscopie ad alta definizione, tuttavia, risultano un’arma davvero efficace solo se abbinate alla consapevolezza delle persone, in grado di evitare le diagnosi tardive e garantire un migliore accesso ai trattamenti per tutti. Dalla Calabria, che oggi si colloca nelle ultime posizioni della classifica regionale per l’adesione agli screening sul CRC, parte un messaggio simbolico cruciale circa il valore della diagnosi precoce per contrastare efficacemente il cancro al colon-retto. L’evento “Prevenzione del cancro del colon-retto in Calabria: uniti per la salute di tutti”, che si terrà al Teatro Comunale di Catanzaro, il prossimo 4 dicembre, alle ore 17.00, promosso da MG Production con il patrocinio della Regione Calabria, punta a unire istituzioni, professionisti sanitari e cittadini nella sfida contro la malattia.


Si confronteranno tra gli altri il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il Direttore Endoscopia dell’Ospedale Isola Tiberina – Roma, Guido Costamagna, e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Sarà anche proiettato in anteprima un documentario in cui i gastroenterologi calabresi racconteranno reparti e servizi presenti sul territorio e sensibilizzeranno sull’importanza della prevenzione.